giovedì 21 ottobre 2004

Giovedì 21 Ottobre

Mercoledì 20 avrei dovuto non lavorare, ed invece mi sono trovato pieno di casini di ogni genere, per cui giovedì mattina, con un paio di ba%%e così, mi sveglio per una giornata che promette di essere tremenda.
Finisco di fare la valigia, vado con la nonna a fare la spesa [e ne approfitto per prendere qualche altra cosa da portarmi in viaggio], poi tornato a casa mi preparo; andiamo a mangiare da mia nonna, poi torniamo a casa, chiudo tutte le valigie [Ossia il maxi-trolley che pesa 50kg già da vuoto e lo zainetto invicta della scuola media] e finalmente andiamo alla stazione.
In treno prendo posto nello scompartimento "Turistico T3" che al momento è vuoto ma, a quanto ho potuto determinare, destinato a riempirsi entro la Sicilia: è in corso una strana serie di offerte sul biglietto integrato viaggio+WL a 60 euro, qualsiasi destinazione [offerta che mi sono abbondantemente perso, grazie all'agenzia di viaggi presso cui ho fatto i biglietti...].
A Catania salgono i miei due compagni: sono due ragazzi [Ma non viaggiano assieme]; uno è tranquillo ed è impegnato, per quanto possibile, nella lettura di una copia della rivista "Newton" [Per la cronaca, io cercavo invece di leggere ?culattoni e raccomandati? del Trio Medusa], ma il geniaccio di terzo incomodo si dimostra un personaggio pesantemente e palesemente logorroico, anche se comunque nel complesso relativamente simpatico. Ci dice di essere titolare di un albergo in Val di Xxxx e poi starnazza a tutto spiano senza argomenti specifici.
Capisco che uno si rompa un po' le palle a viaggiare in treno, ma io di solito prendo il WL proprio allo scopo di evitare di viaggiare in compagnia di ?gente-di-terza-classe-che-paga-poco-per-risparmiare?; la speranza a quanto pare è vana, ma perlomeno durante la notte riusciamo a dormire tranquillamente.
Poco prima di traghettare il ragazzo dell'albergo (Ah, si chiama Luca, ignoro invece il nome dell'altro ragazzo) ci spiega che durante il viaggio di andata è riuscito a farsi fregare 10 euro.
Il punto di questione è che, essendo la sua prima discesa al Sud Italia, giunti a Villa San Giovanni si era raccolto le valigie ed era in procinto di scendere.
Il suo compagno di scompartimento gli chiede: "Che stai facendo?"
E Luca: "Beh: scendo, traghetto, e prendo il treno a Messina!"
Il tipo insiste che deve restare sul treno, Luca si incazza: "Mi stai facendo perdere tempo inutilmente!"
E continua pure: "Ma figurati se adesso mettono il treno sulla nave e lo fanno traghettare".
Il compagno s'inalbera e lo convince a scommettere: gli è costato, per l'appunto, dieci euro di scommessa persa... però voglio dire: ma è mai possibile?

Finalmente ci caricano sul traghetto (sic) e propongo di andarci a prendere un po' di fresco su, in coperta.
C'è caldo in Sicilia - per carità - ma sono anche le 19:30, e io quindi prima di prendermi la scaletta di petto e salire di sopra, afferro la giacca senza maniche e la infilo. Luca subito mi dice: "Ma perché ti metti la giacca: c'è un caldo fuori..."
In coperta lascio i ragazzi a prendersi un caffè, mentre io passo il tempo rispondendo al cellulare [Mi sta chiamando mezza Siracusa, fra cui Marco C. che ha ancora problemi al masterizzatore e al computer...].
Dopo un po' - quando il traghetto ha appena fatto inversione - me ne vado sul ponte alto di prua: come sempre in questi casi, tira un vento umido della madonna; andando su quel ponte incontro Luca e l'altro ragazzo sotto la porta d'ingresso del bar, intirizziti, e io sorridendo dico loro: "... e LUI mi ha chiesto perché metto la giacca... tze!".
Finito il traghettamento, come avviene in questi casi (Mangiato, rilassati, un viaggio lungo che ci attende), ci viene un sonno della madonna e - sebbene siano solo le 22:00 - ce ne andiamo a letto. La notte, nel complesso, scorre tranquilla: mi sono svegliato un paio di volte [Praticamente quando il treno si è fermato a Roma e Firenze. Sono diventato quella categoria di viaggiatore che in treno dorme tranquillamente finché il treno è in movimento e si sveglia se rimane fermo per più di cinque minuti] ma nel complesso ho riposato veramente molto bene.

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