lunedì 13 giugno 2005

Articolo su Linux del 1994

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Girando fra le vecchie riviste di informatica, mi salta all'occhio il numero 108 di Personal Computer Club (della Systems, adesso si chiama Open Source), numero che risale addirittura al 25 marzo 1994. E gia', piu' di undici anni fa. Sulla copertina una piccola nota, si legge, in basso: LINUX: Unix nel mondo personal.
Come dite? Si. Fu la molla che mi fece scattare la curiosita' per il sistema operativo Linux. E la voglio condidere con voi, perche' e' un articolo molto bello e - nonostante la veneranda eta', ancora attuale.
Ho ottenuto il permesso di pubblicare questo articolo dalla casa editrice, a patto di citare il sito internet della fonte, cosa che ho appena fatto due paragrafi fa (-: per cui direi che e' il caso di cominciare.



 Dopo Unix ecco Linux

e poi forse anche Snoopix!?

Il sistema operativo Unix (marchio registrato dai Bell Laboratories) e' da tempo in rapida ed universale espansione nel settore dei mini e microelaboratori. Il software che qui viene proposto, LINUX, e' una valida ed efficace versione freeware di Unix, adatta a personal della categoria 386.

a cura del Gruppo Accademia

La storia
 Lo Unix fu sviluppato all'inizio degli anni '70 nei laboratori Bell negli USA. Stanchi di combattere contro i tradizionali sistemi operativi scomodo e poco maneggevoli, gli inventori dello Unix tentarono di progettare e costruire un sistema che avrebbero potuto usare con estrema
semplicita' ovunque.
 Dal successo ottenuto a distanza di tempo possiamo almeno riconoscere che sono stati lungimiranti. Furono preparate diverse versioni dello Unix per i college e le universita', dove tale software raggiunse una tale popolarita' da diventare, in alcuni ambienti, fonte di entusiasmi quasi mistici.
 La distribuzione della versione 7 dello Unix nel 1978 e del sistema III nel 1982 segnarono l'inizio di di uno sviluppo su larga scala dello Unix in applicazioni anche non accademiche.
 Tra i motivi alla base di tale popolarita' sicuramente il principale e' l'esistenza dello Unix su moltissime piattaforme hardware, praticamente su tutte. Dagli elaboratori di grosse dimensioni ai microelaboratori piu' diversi e' possibile, con pochi sforzi, riutilizzare qualunque software scritto in tale ambiente.
 Dal punto di vista dell'utente cio' rappresenta una rivoluzione copernicana. Nell'epoca ante-Unix ogni azienda fornitrice di informatica aveva instaurato un regime di monopolio: le imprese fornitrici, una volta acquisito un cliente, riuscivano a tenerlo vincolato con tutta una serie di lacci e lacciuoli.
 Ora e' sempre meno possibile, la scelta dell'utente e' legata solo alle reali capacita' di soluzione dei propri problemi, anche su piattaforme diverse, data la notevole apertura dovuta allo Unix.
 La seconda ragione della diffusione di Unix e' poi forse legata all'oggettiva validita' di questo vecchio sistema, disegnato attorno a semplici ma efficaci principi. Fu in definitiva il primo sistema operativo semplice, modulare, flessibile, e strutturato che girasse su un minicomputer. Pensiamo solo che l'AT&T, padrona all'epoca dei laboratori Bell, dava a prezzo simbolico i sorgenti dello Unix alle Universita'.
 Ovvio che attorno a questo sistema nascessero una miriade di sviluppi software. Tra qyesti anche molti cloni, piu' o meno validi e diffusi.
 Fra tutti uno freeware, Linux.

E Linux fu
 Divagazioni a parte, ecco la presentazione di uno Unix freeware.
 E' con grande soddisfazione, infatti, che nel campo del sistema operativo multiutente piu' diffuso al mondo siamo riusciti a metter le mani sul clone freeware piu' "di lusso" che ci sia.
 Linux e' uno Unix per sistemi 386 con bus AT che ha, rispetto all'originale, l'innegabile vantaggio di essere a 0 lire (freeware, appunto).
 Linux implementa un subset del System V e delle funzionalita' POSIX, ma nessuna parte del codice di Linux e' derivata da codice AT&T o MINIX, sia per quanto concerne il kernel, sia le librerie, i compilatori e le utility.
 Linux gira solo su sistemi 386/486 con bus AT. Per installarlo sono necessari i file RAWRITE.EXE e l'immagine di Linux stessa cosi' come contenuti nel software distribuito.
[capture di linux]
 Il programma RAWRITE copia l'immagine LNX-BOOT (di tipo rootdisk) sul drive indicato, che dopo questa operazione diventa un disco di boot di Linux.
 Unica avvertenza, occorre almeno un floppy da 1,44Mb per contenere questa versione di Linux, la 0.98 level 1 i386.
 Linux e' stato sviluppato dal finlandese Linus B. Torvalds su un sistema 386 con bus AT, ISA e con drive IDE, non trae pertanto nessun vantaggio dai sistemi con architettura EISA.
 Linux, essendo un sistema operativo a 32 bit, edd utilizzando il protected mode intensivamente non puo' girare su sistemi inferiori al 386.
 Sono supportati drive per periferiche magnetiche di tipo MFM, RLL, ESDI e IDE e qualunque video del tipo Hercules, CGA, EGA, (S)VGA. Richiede almeno 2 Mb per essere attivato e 4 Mb per essere ben utilizzato, ed impiega un kernel Unix di tipo tradizionale. Linux utilizza i primi 640 KB del sistema per il kernel text, dati e buffer-cache.
 Se nell'utilizzo di compilatori od altro non trova memoria a sufficienza cerca di paginare su disco.
 Linux ha il vantaggio di poter coesistere con qualunque altro sistema operativo che utilizzi il sistema di partizionamento standard dei PC, inclusi quindi MS-DOS, Os/2 e MINIX.
 Il nome curioso che porta gli deriva dalla contrazione di Linux MINIX, il sistema operativo che prima era installato sul personal di Linux B. T.
 Avendo installato Linux sul proprio sistema si puo' liberamente dialogare con gli altri elaboratori utilizzando i comandi standard di Unix di colloquio, come ftp, rlogin, rsh, o per mezzo del Kermit, quest'ultimo pero' non disponibile nella versione estesa.
 La dimensione massima dei task in Linux e' di 64Mb ciascuno.
 Questo sistema operativo non ha sicuramente la stessa maturita' commerciale del piu' diretto antagonista MINIX, motivo per cui esiste in commercio una minore quantita' di software specifica per tale ambiente; data la bonta' del prodotto e' pero' probabile che gli sviluppi aumentino rapidamente.

Come si lavora
 Linux e' free e liberamente distribuibile, ma coperto da copyright, ha un memory paging, lo sharing paging di eseguibili, un file system di tipo Multi-Threaded, un job control language e la gestione della memoria virtuale, virtual console e gestione di pseudo tty. Il software
distribuito consente di creare un dischetto bootable per Linux, in esso sono contenuti alcuni dei file del Linux, che - ricordiamo - nella versione completa consta di 15 floppy da 1,44 MB. Ecco un breve elenco dei comandi disponibili nella versione distribuita:

  1. bash, versione 1.12
  2. gnu tar versione 1.10
  3. compress versione 4.2.4
  4. vi
  5. chmod, chown, cp, color ls, mv, rm, e ln.
  6. mount, umount, swapon
  7. more
  8. ps, free, tload, w, top
  9. mkfs, fsck, fdisk and mkswap
  10. expr.

 La procedura per creare il dischetto bootable nel formato da 1,44 MB e' la seguente:

 1. decomprimere il software sul disco rigido;
 2. mandare in esecuzione il programma RAWRITE indicando LNX-BOOT come file immagine e il drive dove e' inserito il floppy da 1,44 MB da trasformare in disco LINUX-Boot;
 3. inserire il dischetto cosi' appena creato e rifare il boot del sistema.
 Dopo pochi attimi eccoci in Linux, dopo aver effettuato dei test per il sistema e dopo aver selezionata la scheda video, ecco il fatidico prompt dei sistemi Unix.
 Risposto ROOT alla richiesta di login abbiamo libero accesso ai comandi del sistema.
 E' anche possibile utilizzare Linux su disco rigido.
 In questo caso, supponendo di volerlo installare nella partizione /dev/hdxx, di dimensioni yyyy KB, occorre prima utilizzare il comando MS-DOS fdisk per crearla e poi, da Linux, i comandi:

  mkfs /dev/hdxx yyyyy
  mount /dev/hdxx /mnt
  (cd /; cp -av . /mnt)

 A questo punto possiamo dal dischetto i rimanenti file di sistema. Per quanto riguarda la dimensione della partizione come gestibile Linux, il limite attuale e' di 64 Mb. Nelle prossime implementazioni verra' esteso a 4 terabyte!
 La versione distribuita implementa fino a 4 utenti, attivabili mediante la combinazione di tasti ALT-F1 (2-3-4). Ognuno di questi e' associabile ad un terminale diverso, quindi teoricamente sono utilizzabili fino a 4 terminali.
 Ognuno di essi e' una macchina Unix completa di tutti i comandi.
 I comandi disponibili in questa versione ridotta sono un subset del set completo di un qualunque Unix, comunque c'e' tutto quanto basta, ed oltre, per poter fare una discreta esperienza di questo interessante ambiente.

domenica 5 giugno 2005

Sacro Cuore addolorato

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Oggi si e' festeggiato il Sacro Cuore Addolorato.
Oddio, nel senso che e' una festa di quartiere della parrocchia di Viale Zecchino, anche se da molti anni mi chiedo il senso di una festa che celebra il martirio di un cuore addolorato.
Caspita e' come festeggiare la passione di Cristo.

C'e' gente che mi accusa di essere contrario al folklore siciliano.
Esatto!
Nel ventunesimo secolo vedo ridicolo il chiudere strade, bloccare intere parti della citta' (talvolta per una settimana!).
Si, ok, la festa, la tradizione, la processione, il mercato, turisti vari, fuochi d'artificio a manetta, giro di . Ok, perche' no.
I mortaretti alle otto di mattina mi sanno di un ridicolo (specie la domenica mattina) quanto le batterie di mortaretti donate alle uscite dei santi durante il pomeriggio.
Ma d'altronde in sicilia un'uso smodato di mortaretti, come ci ricorda anche il Pitre', viene dagli influssi spagnoli: avete presente la festa dell'annunciazione [Annuyamento] a Valencia, in Spagna?
No? Non avete idea di cosa sia?
Provate a cercare con google cos'e' una mascleta [si legge mascleta' (con l'accento tronco sull'ultima vocale)] oppure se siete pigri scaricatevi un paio di filmati [scorrete il documento in basso fino a 'Video Mascleta "Plaza del Ayuntamiento'] per farvi un'idea.
A Valencia sparano le mascletas dell'annuyamento dall'1 al 19 marzo alle 14, tutti i 19 giorni, eh! Una cacofonia di rumori e fumo e niente altro... Mah... contenti loro.
Adesso si avvicina anche la festa di san Metodio, che si celebra in una parrocchia vicino casa (putacaso sotto referendum) la quale rappresenta l'unico baluardo di fede in un quartiere a rischio.
A proposito di feste, santi, mortaretti e chiesa, mi viene in mente un vecchio messaggio di posta elettronica che vi sottopongo con piacere (lo pubblichero' a breve sul mio sito fixed):


Da: "Grizzly" [grizzly@xxx.xxx]
A: "xxxxxx" [xxxxxx-xxxxxx@yahoogroups.xxx]
Oggetto: Silenzi d'estate
Data: domenica 16 giugno 2002 20:18

Nel tardo pomeriggio canicoloso (canicolante? canicolesimo? di canicola?) di
questa domenica di giugno, mentre esco dalla porta di casa il maledetto
antifurto che mi ha svegliato diverse volte durante la notte, ricomincia a
far udire il suo assillante lamento.

Mentre esco dal portone di casa e mi dirigo alla macchina, due violente
detonazioni mi annunciano che e' quasi giunta al termine la processione
di san metodio, che si sta tenendo a circa 150 metri da casa.

I due potenti mortaretti innescano altri antifurti di veicoli e provocano le
grida di brivido terrore & raccapriccio di due bambini che stavano giocando
a palla nel giardino della villetta di fronte, i quali abbandonata la palla
al loro destino fuggono dentro casa con gli indici ben infissi dentro i
padiglioni auricolari.

Entrando in macchina, nell'attesa del riscaldamento delle candelette (Ecco,
con tutto 'sto caldo pensare che ho pure il motore freddo...) un rombo di
tuono annuncia il breve spettacolo pirotecnico che, alle sette del pomeriggio
ed in pieno sole, si fa vedere in un turbinio di amorfe nuvolette di fumo
bianco che si staglia tra i profili di due palazzi.

Arrivo alla colonnina del cancello ed inserisco la chiave, a vuoto
(Maledettissimo cancello che non funziona quasi mai...), mentre nel cielo
ritorna un irreale silenzio, causato dal ridottissimo budget finanziario
della parrocchia per quest'anno (20 secondi netti di fuochi, anzi di FUMI
d'artificio), e mentre faccio manovra per girare intorno al palazzo ed uscire
dall'altro cancello, noto alla porta della villa le due facce preoccupate dei
bimbi che scandagliano verso la mia auto con il timore che la tempesta
ricominci. Mi strappano un sorriso, girando intorno al palazzo penso che
magari si sono rimessi a giocare a palla un po' piu' tranquilli...

Nel medio pomeriggio (ossia verso le cinque), mentre mi trovavo disteso sul
letto con il cuffione sennheiser che mi aiutava a non rendere i vicini
partecipi dei miei gusti musicali, un'altra breve tuonata aveva annunciato
invece l'uscita del santo dal box prefabbricato che in un quartiere a rischio
e' divenuto chiesa della povera gente. Mentre cercavo di trovare una simmetria
fra Sharon Shannon e gli spari dei mortaretti, lo spostamento d'aria provocato
da uno di essi (O almeno cosi' suppongo... ((((-: ) causo' la caduta dalla
mensolina sopra il letto di Oscar, tenero orsacchiotto marrone a cui sono
particolarmente affezionato (A cui un giorno trovero' una posizione piu'
stabile, magari sul comodino o sul letto, ce lo faremo come regalo di
compleanno, magari... ((-: )

Presolo al volo, trovai naturale offrirgli una gentile raschiatina sulla
testa, chiedendogli se tali profonde detonazioni lo avessero impaurito e
rassicurandolo in tal senso.

Magari un giorno mi decidero' di crescere e tutti i miei orsetti finiranno
rinchiusi in una remota scatola ed infilati in una remota soffitta ed in
una remota parte dei miei ricordi.

Shalom,
Grizzly

Meno sette giorni

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Giorni che passano pieni di lavoro ed in cui non c'e' quasi mai un momento di respiro.
Stamattina mi sono svegliato solo per continuare a lavorare al PC sull'hard disk di un cliente per il quale devo recuperare dei dati. I dati sono molti e i danni sull'hard disk pure, per cui mi ritrovo comunque a dover combattere con un problema non da poco dato che per un buon 65% del tempo sto semplicemente escludendo i files che non posso copiare su una partizione temporanea prima di masterizzarli.

Si avvicina la data dei quattro referendum sulla fecondazione assistita, e qui mi si vede nel mio lato peggiore, per la cronaca andro' a votare (e votero' quattro SI, lo dico tranquillamente) [Ah, ho disabilitato i commenti su questo post perche' non voglio generare flammoni].

E ora su questo referendum ci si mette anche la Chiesa, con essa meta' del parlamento di vari schieramenti. Se negli anni passati si fosse sostenuta l'astensione a cosi' spada tratta le cose sarebbero state molto diverse: nessun parlamentare si sarebbe mai sognato di invitare gli italiani a non andare a votare, salvo poi venire abbondantemente denunciato per "istigazione a delinquere".
Questo dell'invito all'astensionismo e' un fatto gia' abbastanza grave di suo senza bisogno che qualcun altro ci cerchi sopra altri argomenti: votare non e' solo un diritto, ma anche un dovere. E se qualcuno ritiene che la legge attuale sia giusta vada a votare e voti NO.

Questo e' certamente un argomento molto delicato, sul quale penso sia necessario operare in maniera diversa che con un semplice referendum, ma proprio questo referendum potrebbe essere la pista di lancio per un cambio radicale della legge; difendere questa legge cosi' com'e' e' un rischio, molto serio.
Sapete una cosa: la laconica dichiarazione (sostenuta dai piu') "l'embrione E' vita" e' offensiva nei confronti della vita.
Perche'? E' presto detto.
Calma, se si vuole considerare vita la cellula generata dall'incrocio di due gameti, ben venga: caspita: e' vita, ok. Ma se si vuole tutelare tale "vita" non ci si puo' fermare all'embrione, ma ricordarsi che un feto di ventuno settimane puo' essere ucciso legalmente. Un'operazione molto semplice, si chiama aborto. Ed e' un operazione su cui attualmente ci si puo' porre in motivi di coscienza o meno, ma sul quale nessuno puo' permettersi qualcosa in piu' di un parere personale.

Io non voglio in questo momento discutere sull'opportunita' dell'aborto, ma su una cosa molto piu' grave.
Io vorrei sapere che senso ha dichiarare un embrione vita, non fargli nessuna analisi pre-impianto, impiantarlo? Che senso ha, se poi si scopre che il bambino e' malformato, arrivano le ventuno settimane e la madre abortisce? Che senso ha dichiarare vita l'embrione appena fecondato e poi abortire un feto che a ventuno settimane ha gia' la forma di una persona?

L'embrione e' vita: e il feto di ventuno settimane e' me%%a!

E' questo il ragionamento? Funziona cosi'? Bel ragionamento: non c'e' che dire.
Non fa una piega.

Occhio: i trenta e passa anni dall'approvazione della legge sull'aborto sono passati, per cui si puo' rimettere in discussione anche questa legge e, se non si vede che cosa pensa veramente il popolo italiano dell'attuale legge sulla fecondazione assistita, si potrebbe ritenere solo in buona fede che questa sia una buona legge e che sia venuto il momento di dichiarare illegale l'aborto.

Da dove vengono tutte queste discussioni? Ma pensa un po': dalla Chiesa Cattolica!

Oggi mia madre e' stata a messa e di ritorno ha portato un opuscoletto che ha trovato proprio presso la parrocchia: un opuscoletto che invita a non andare a votare.
La Chiesa, nella figura del Vaticano sta facendo la voce grossa in un ambito nel quale non avrebbe voce in capitolo: la legislazione nello Stato Italiano.
La Chiesa, quella chiesa che da una parte invita a proteggere la vita degli embrioni e dall'altra e' accusata di causare la leucemia con i ripetitori di Radio Vaticana, accusa dalla quale si difende celandosi in uno stato estero (geniale, eh!)

A questo punto mi sento io di voler proporre un referendum abrogativo: sia indetto un referendum per abrogare i Patti Lateranensi e che vengano riscritti gli attuali accordi di cooperazione fra lo Stato Pontificio e la Repubblica Italiana.

Non e' bastata Radio Vaticana con i ripetitori di Santa Maria di Galeria che fanno accendere le luci dell'albero di natale, non sono bastate le figuracce di Monsignor E. Tonini nei confronti dei giovani, adesso ci voleva anche la voce in capitolo verso un referendum abrogativo di una legge della Repubblica. Stiamo scivolando troppo sul rischioso.

A proposito: quanto all'improvviso cambio di rotta da parte di Rutelli, qualora qualcuno si aspetti un mio commento, seguiranno due frasi molto semplici.
Anzitutto rispetto la scelta di Rutelli, come quella di chiunque altro (le mie parole sono polemiche contro l'idea di dichiarare in questo momento storico l'embrione come vita da tutelare, di fronte ad una legge che non tutela il feto), e comunque dopo il mancato arrivo a Siracusa del signorino che parti' da Palermo in treno poco dopo la tragedia di Rometta Marea, ho iniziato a tenerlo sul filo dell'antipatia.

Alla prossima, va