martedì 1 maggio 2007

Siracusa, maltempo e comune

Un'ordinanza del Sindaco sulla "zona blu" fa seguito alla discutibile figuraccia dell'estate scorsa sulle targhe alterne.
E gia'. A Siracusa abbiamo le centraline di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico che segnalano la percentuale di gas tossici e quello di polveri sottili (pm10) che e' clamorosamente in salita.
Peccato pero' che Siracusa notoriamente risente non solo della cenere vulcanica dell'Etna, ma anche - soprattutto in questi giorni - di un altro fenomeno tipico del periodo a cavallo fra la fine di aprile e quella di maggio.
Non sapete di che parlo? Facile e presto detto: in questi giorni pioviggina spesso. Ottimo: cosi' trovo la macchina ben lavata, pensera' subito qualcuno. Ma ecco che qualcosa non quadra: cascano quattro gocce d'acqua e - subito - tutte le macchine (dalla piu' scrausa utilitaria alla piu' costosa ferrari) assumono un bel colore marroncino ruggine.
No. Non c'e' una pioggia acida e/o salmastra che ha intaccato la carrozzeria rendendola un colabrodo degno delle migliori performance di Pimp My Ride. No.
Analizzando da vicino questa nuova tinta, infatti, si nota come invece tali macchie vadano via passando un opportuno dito sulla carrozzeria (a parte che si presentano pure sui vetri dell'auto, per cui i dubbi salgono), lasciando invece il dito di quel colore molto simpatico.
E' sabbia. Sabbia che viene direttamente dal deserto del Sahara.
Ad ogni colpo di vento si alza una nuvola di questa robaccia che mi fa pensare come dovremmo cominciare a girare tutti per strada con le mascherine di carta come si faceva a Catania durante l'eruzione.
Qualcuno dira' subito: "Ecco: l'aumento del pm10 e' dovuto solo a questo", qualcun'altro invece: "Ma che c'entra, non c'e' nessuna prova".
Pero' un test semplicissimo c'e'. Porca misera aumenta il pm10? Bene: che ci vuole ad analizzare se contiene al 90% piombo, bario, alluminio ed altri simpatici componenti che vengono vomitati dalle marmitte dei veicoli piuttosto che dai camini della zona industriale, o che invece tali minerali da combustione di idrocarburi sono il 5% perche' il restante 95% e' un mix di carbonio, basalto e altri minerali piu' facilmente riconducibili a Mongibello o Sahara...
Certo, non si potranno avere risultati certi al 100%, certo: le macchine e i camion che girano a Siracusa di sicuro ci mettono un po' di suo [pero' ancora adesso nonostante tutti i discorsi sul GECAM (e' una specie di biodiesel: noto che l'azienda e' stata rilevata dalla Pirelli e che non spiega piu' molto su questo carburante) io vedo autobus urbani (si, quelli pubblici) che ad ogni colpo di acceleratore sembrano avere gli spalatori che hanno ficcato nella testata una buona dose di coke)]. Sono d'accordo. Ma non credo che queste manovre siano piu' utili di una goccia d'acqua nell'oceano (e ricordiamoci che ancora a Melilli ogni tanto arrivano ventate di fresca aria di montagna) e quantomeno io, come molti altri cittadini, a sapere di dover controllare gli impianti di scarico della macchina mentre ad ogni colpo di vento o goccia di pioggia gusto il sapore della sicilia (come nella pubblicita' dello yoghurt di AldoGiovanniEGiacomo uno di loro sentiva negli agrumi il sapore dei carretti siciliani)...
Me la voglio vedere tutta, ora, a luglio.

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