martedì 14 agosto 2007

Martedi 14 agosto

Nonostante il caldo che improvvisamente fa sentire la sua voce, il mio risveglio mattutino delle 6 va avanti come sempre: mi lavo, guardo distrattamente l'ultimo minuto della telenovela che su Italia 7 Telecolor annuncia l'approssimarsi del piu' interessante "Filmation's Ghostbusters" [eh, gia': adesso che parto chi riempira' i miei risvegli mattutini alle sei? (-: ], e quindi raccolgo la borsa da spiaggia e comincio a fare strada verso Marzamemi.
L'intenzione, dato il lavoro non indifferente che mi aspetta, e' di fermarmi solo il tempo di un paio di bagni e qualche minuto di tostatura (a proposito, dopo la bruscata che mi sono dato in questi giorni, ora sto cominciando a spellarmi come una sfogliatella napoletana...), magari ripartire prima di pranzo per evitare l'eventuale confusione.
Giungo verso le otto e mezza, mi accoglie il padre di Midian che mi annuncia che il figlio e' ancora dormiente, ma per fortuna lo stesso si sta alzando dopo aver sentito il rumore della macchina che si avvicinava (ah, beh, se no c'erano l'ipotesi 1: secchiata di acqua gelata contro il letto; oppure l'ipotesi 2: anvedi d'annattene affa e scendevo in spiaggia da solo). Qualche minuto, colazione veloce di Midian (io ho gia' preso caffe&cornetto a Serramendola sull'autostrada) e finalmente scendiamo in spiaggia. In spiaggia anche perche' quando sono passato sabato, che siamo stati sugli scogli, mi sono traforato i piedi... di cui le mie rimostranze:
Io: "Maledizione, sabato per averti seguito sugli scogli mi son venute le stigmate sui piedi!"
Mi: "Beh, sai: e' simbolo di Santita'"
Io: "Seee, delle santita' che tiravo giu' mentre mi traforavo le piante dei piedi!"

Il primo bagno, avviene con un contatto con l'acqua ancora sul freschetto andante, pero' la corrente di questi giorni ha portato tanta di quella sabbia sottocosta che a quasi trenta metri dalla riva l'acqua ci arriva ancora alle ginocchia. Intravedo una possibilita' di tuffarmi verso un luogo un tantinello piu' profondo ma, come era prevedibile, affronto l'acqua e finisco con la pancia e le gambe che strisciano sullo sfondo sabbioso (se mi fiondavo a piena velocita' mi sa che scavavo un buco...), ma almeno in acqua non si sente il picchiare non indifferente del sole.
Dove finalmente riusciamo a restare immersi fino al collo una serie di piccoli pesci cerca di attaccare i miei piedi, e poi vediamo che vi sono quelle che sembrano molte femmine "incinte" con un piccolo che si intravede in trasparenza sul lato destro del corpo, sottopelle (e dire che entrambi avremmo messo le manine sulla graticola che i pesci deponessero solo uova) nonche' dei pesci piatti che nuotano sul fondo e che sembrano delle sogliolette di pochi centimetri (anzi, forse sono proprio piccoli di sogliola).
Durante il secondo bagno Midian rinuncia perche' sente troppo freddo (oddio, non e' che l'acqua sia il brodo in cui sono stato immerso in questi giorni, ma mi sa che forse e' lui un po' troppo gelato) per cui dopo gli ultimi cinque minuti di sole ci dirigiamo in paese (Pachino) per comprare giornali, riviste varie (fra cui una settimana enigmistica da spolpare domani sul treno dato che sara' difficile trovare edicole aperte).
Decido per restare ancora per pranzo, ma per ripartire di corsa subito dopo pranzo, per cui procuriamo anche una vaschetta di gelato {nocciola e zuppa inglese, in una gelateria in cui non solo il gelato e' eccezionale, ma che proprio segna l'apoteosi con questi due gusti [ah, fa anche il gelato al cioccolato fondente (e' completamente nero: pare al nero di seppia, allucinante!), ma non l'ho ancora assaggiato]} per completare l'insalata di riso (no, nel senso che l'avremmo mangiato dopo l'insalata di riso, anche se non mi formalizzo se qualcuno avesse voluto mettere il gelato alla zuppa inglese nell'insalata di riso...).
Mangiamo sul presto ed entro le due sono di nuovo per strada, cominciando a meditare mentalmente su quante e quali cose mi restano da fare prima di cominciare a caricare i bagagli etc... Poi il mio arrivo a casa e' costellato da un caffe' al volo al bar, seguito quindi da un repulisti non indifferente e dalla preparazione delle varie valigie. Dato che non mi fido a lasciarlo 20 giorni da solo, ho spento il server dell'ufficio (uhm, e naturalmente mentre sono qua a Trento considero che mi sarebbe tornato utile...), poi ho preparato tutto quanto per il carico auto, operazione che ha compreso anche la raccolta di tutta la roba che mia madre ha preparato per caricarla in macchina e portarla su.
Ho finito alle 23, ed ho rinunciato ad un'eventuale risalita a Cisternazza per buttarmi sul letto fra le zampine di Lucky per l'ultima dormita di Siracusa.

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