sabato 28 giugno 2008

sshblack

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Come ho gia' indicato qualche giorno fa, da poco sono stato oggetto di tentativi di attacchi di forza bruta su ssh.
L'interessante e' che questi attacchi puntano a cercare una coppia di nome utente-password che consenta l'accesso alla macchina, basandosi soprattutto su nomi utente "canonici" (beh, non ho mai pensato di mettere un utente "hacker" sulla macchina, intendiamoci!). Ma quello che non sanno bene gli "attaccanti" e' che il servizio ssh del server intranet ignora gli accessi in base ad una password: consente agli utenti validi di autenticarsi solo via certificato ssl.
Per cui gli attacchi tendono solo ad essere noiosi (decine di tentativi di connessione sputacchiando nomi utente a caso per vedersi, poi, rifiutare l'accesso), e d'altronde lunghe sequenze di attacchi su una connessione che non e' esattamente il massimo della velocita' (fate conto che ho una 20 mega, ma in upload tocchiamo circa gli 890k) rende disturbi nella navigazione (un po' come successe quando mezza Italia mi guardava ravanare in laboratorio...), per cui dopo un sorriso e' anche il caso di intervenire.
Ed io sono intervenuto. Ho cercato con google un sistema di blacklist per ssh, trovando un programma (un piccolo script in perl) che si chiama proprio "ssh black".
Ho infilato nell'rc.local un paio di righe:
# GRIZZLY'S MODIFICATION - 26 JUNE 2008 - Start SSH blacklist
iptables -N BLACKLIST
#iptables -I INPUT 4 -p tcp --dport 22 -j BLACKLIST
iptables -A INPUT -p tcp --dport 22 -j BLACKLIST
/usr/local/sshblack/sshblack.pl
e cosi' facendo ho ottenuto che se qualcuno in breve tempo prova ad incollarsi al servizio SSH del server, dopo un cinque-sei tentativi chiaramente falliti viene bellamente infilato in blacklist con tutti i tentativi di connessione che falliscono. L'interessante e' che non viene buttato via l'indirizzo IP del tutto, ma solo le connessioni sulla porta ssh (quelle web, ad esempio, continuano a funzionare, dal lato dell'attaccante e' come se avessi spento il server che riceve l'ssh, e lasciato acceso solo quello web).

Ora quello che sto studiando, e' il mod_security di apache, per tritare via tutti gli idioti che cercando di aprire il sito locale infilando ricerche come "foo'); drop table content;" o di autenticarsi con nome utente o password "foo' or 1=1". Ci sono molte soluzioni interessanti, ma tutte prevedono l'hardening di mysql, non fosse che sul server *non* *c'e'* mysql o altro db sql (dokuwiki usa solo flatfile...) e pertanto sto studiando come infilare, anziche' una blacklist, una serie di stati alla GO AHEAD [risposte di tipo 204, 500 oppure 301 o simili: e' molto interessante il 301 che forza l'attaccante a rivolgere gli attacchi da un'altra parte, ad esempio 127.0.0.1 C-: ]. Poi e' da vedere se nonostante gli stati non validi chi prova, insiste e mi costringe ad infilare una blacklist. Sinora ho visto attacchi estremamente ridotti (uno, max due tentativi di infilare inutile codice sql sui form, e poi una bella rinuncia...).

Mah, entro luglio devo aggiornare il server, e mettere su una serie di novita' anche sul ramo della sicurezza, e mai come in questo caso l'esperienza sul campo fa piu' di molti metodi, scuole di pensiero preventive e studi... (-:

venerdì 27 giugno 2008

Guida galattica per autostoppisti

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Sto cercando di seguire, nel tempo libero, la vecchia stagione BBC di "Hitchiker's Guide To The Galaxy" (la famosa "Guida Galattica per Autostoppisti"): sto parlando del vecchio telefilm realizzato negli anni '70.
E sto parlando di questo fattore perche' c'e' una cosa che ho rimpianto nella realizzazione del film da poco portato sui grandi schermi: una battuta all'apertura del libro (e d'altronde del telefilm) che sin da subito da' un'idea dello stile narrativo di Adams.

Il passaggio, che ho rivisto sul telefilm, e' il seguente. Ve lo riporto in inglese perche' traducendolo si perde l'ironia del dialogo. Arthur Dent e' steso, nel fango, davanti ad un bulldozer, e sta parlando con L. Prosser, l'impiegato comunale che ha intenzione di demolire la sua casa per farci passare una tangenziale (d'altronde e' ignaro del fatto che nel frattempo la flotta costruzioni vogon ha intenzione, invece, di demolire l'intero pianeta per far passare un'autostrada intergalattica). L'argomento e' incentrato sui "Piani" di costruzione della tangenziale, che secondo Prosser erano visibili da ben nove mesi
Prosser: "You were quite entitled to make any suggestions or protests at the appropriate time you know."
Arthur: "Appropriate time? The first I knew about it was when a workman arrived at my home yesterday. I asked him if he'd come to clean the windows and he said no he'd come to demolish the house. He didn't tell me straight away of course. Oh no. First he wiped a couple of windows and charged me a fiver. Then he told me."
Pr: "But Mr Dent, the plans have been available in the local planning office for the last nine month."
Ar: "Oh yes, well as soon as I heard I went straight round to see them, yesterday afternoon. You hadn't exactly gone out of your way to call attention to them had you? I mean like actually telling anybody or anything."
Pr: "But the plans were on display..."
Ar: "On display? I eventually had to go down to the cellar to find them."
Pr: "That's the 'Display Department'."
Ar: "With a torch."
Pr: "Ah, well the lights had probably gone."
Ar: "So had the stairs."
Pr: "But you found the plans, didn't you?"
Ar: "Oh yes, they were 'on display' in the bottom of a locked filing cabinet stuck in a disused lavatory with a sign on the door saying 'Beware of the leopard'."
Ditemi voi se Adams non era un genio...

lunedì 23 giugno 2008

ssh brute force

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Prima o poi me lo aspettavo, e alla fine e' venuto anche qui:
grizzly@ronny:~$ tail -n 5 /var/log/auth.log
Jun 23 20:59:30 herbert sshd[18828]: Invalid user leonardo from ###.##.150.91
Jun 23 20:59:34 herbert sshd[18832]: Invalid user notes from ###.##.150.91
Jun 23 20:59:38 herbert sshd[18836]: Invalid user ftpguest from ###.##.150.91
Jun 23 20:59:41 herbert sshd[18840]: Invalid user nagios from ###.##.150.91
Jun 23 20:59:46 herbert sshd[18842]: Invalid user hacker from ###.##.150.91
grizzly@ronny:~$
(Fantastico il tentativo di entrare come utente "hacker". Peccato che l'autenticazione con password non vada e riconosca solo i certificati...)
Che dite? Io mi sono limitato ad un bel ssh-blacklist, dato che non so se e quanto ho voglia di giocare in altro modo, ma quanto prima attivo la sola vpn e, probabilmente un bel port-knocking per le emergenze.

mercoledì 18 giugno 2008

Ebay, venditori internazionali e... sfortuna?

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Da diverso tempo faccio acquisti su e-bay. Per piccole cose, medie cose o grandi cose [diciamo pure dai led ultra-luminosi alla camicia di forza (-: ], ed ho comprato spesso anche da venditori internazionali, soprattutto loggandomi direttamente sul sito ebay.com, e con diversi scopi.
Anzitutto e' piu' facile trovare materiale all'estero che in Italia, inoltre il cambio favorevole del dollaro aiuta non poco.
E come ho comprato all'estero da America, Germania o Inghilterra (ad esempio), ho comprato anche, spesso, da Hong Kong. Su determinati materiali si paga lo sdoganamento, su altri no, ma in entrambi i casi i costi sono estremamente contenuti, si parla di piccoli componenti elettronici che mi ricordano un po' "Gli Introvabili di Euronova" e d'altronde fra le cose che ho comprato ci sono un piccolo tester per cavi di rete che mi e' costato circa dieci volte meno che quanto se ne trovano in Italia, e un adattatore da CF a IDE che e' eccezionale per i terminali diskless.
Ma ora, una cosa che invece mi sta andando continuamente a sfortuna, e' che per la quarta volta, dal quarto diverso rivenditore, ho ordinato una serie di adattatori per collegare gli hard disk da 2.5" EIDE sulle interfacce degli hard disk da 3.5". Molto comodi per il mio lavoro dato che in caso di necessita' di trasferimento dati o similia potrei utilizzare con l'hard disk da portatile direttamente uno dei miei contenitori per hard disk da 3.5" senza doverne comprare uno a parte. Ma qui casca l'asino.

Per la quarta volta, a distanza di due mesi, non e' arrivato un bel niente. Il venditore e' molto cortese e, in caso di mancata ricezione dell'oggetto, si propone subito per il rimborso. Agli ultimi due avevo chiesto semplicemente se potevano re-inviare l'oggetto, magari verificando correttamente l'indirizzo di spedizione (ripetuto fino alla nausea), ma niente da fare: tutti i soldi indietro [ma dico, no, virgola, dico: dato che 'ste boiate vi costano 10 centesimi (se e' vero) non vi costa di meno impacchettarne un altro piuttosto che rigirarmi su paypal paro paro quanto vi ho pagato?].
E di che mi lamento, direte voi? Semplice. Mi spiegate com'e' possibile che dopo aver fatto l'ultimo ordine, successivamente scorrendo l'elenco oggetti del venditore ho buttato un occhio ad un utilissimo adattatore LAN/USB. Molto interessante come oggetto da laboratorio da utilizzare su vecchi portatili o fissi senza interfaccia ethernet. Bene, quello, ordinato a quattro giorni di distanza, e' arrivato...

... ma tutto quanto ordino in cina arriva, tranne 'sti maledetti adattatori... a 'sto punto mi chiedo: esistono veramente? Qualcuno e' riuscito ad ottenerne? Oppure e' un invenzione del venditore per fare un po' di pratica? E' un sistema per riciclare denaro? Insomma si puo' sapere perche' non riesco a ricevere uno stramaledetto adattatore da 2.5" a 3.5"???

martedì 17 giugno 2008

Porta internet in vacanza

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Continuano a farci vedere da tutte le tv nazionali questo spot con gente che, sulla spiaggia, ha pensato bene di portarsi il pc portatile con la chiavetta per potersi collegare dalla spiaggia.
... inquietante, ma mai come il claim "Porta internet in vacanza con te": ok, me lo porto. Qualcuno mi vuole fotografare mentre, in costume e steso sull'asciugamano, faccio i cruciverba accanto ad un Netfinity 5500? ((-:

lunedì 16 giugno 2008

What's your fun number?

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Un link ad un filmato su Youtube, e guardate anche il video di risposta. Sono due spot pubblicitari (Stasera su mtv ne ho visto un terzo)...

... che campagna pubblicitaria e'? ((((((-:

venerdì 13 giugno 2008

Apache2, WebDAV e WindowsXP

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A qualcuno sara' capitato, e dato che ho dovuto spremere google non poco per trovare la maledetta soluzione, ne parlo direttamente qui cosi' sono sicuro che non si va a perdere.

Avete installato il vostro bel web-server Apache2, avete fatto in modo che sia sicuro e funzionale al 100%, avete protetto le directory, siete riusciti a far andare autenticazioni non standard, firewall, maremme in carriola e adesso tutto e' come lo volevate. E decidete, bonta' vostra, che una certa directory del server Apache vi serve che sia anche scrivibile, usando il buon modulo mod_dav per abilitare il servizio. Tutto bene, direte voi: da Linux usando il 1847,2 per cento dei client disponibili, tutto funziona alla perfezione.
Ma poi, arriva la maledizione. Da qualche parte voi [oppure (groarrrrr!) qualcuno dei vostri partner commerciali che deve accedere a quella directory] avete un bel computer con un bel sistema operativo Windows XP che deve poter accedere a quella cartella.

Che ci vuole?!? Si usa il protocollo "Cartelle Remote" di XP, no?
Ni.

Andate su "Risorse di rete", selezionate "Aggiungi risorsa di rete", e avviate la "Aggiunta guidata risorse di rete", date avanti e selezionate (probabilmente sara' l'unica opzione disponibile, salvo complicazioni...) "Scegliere un altro percorso di rete".
Vi chiede l'indirizzo internet o il percorso di rete della risorsa, e qui casca l'asino.

Perche' supponiamo che il vostro server abbia il dominio mioserver.miodominio.com, e che la cartella dav sia "questaqui" sulla home del server. Come natura insegna voi dovreste andare a digitare http://mioserver.miodominio.com/questaqui e *si* *suppone* che XP si colleghi alla cartella con il protocollo DAV.
E invece no, saltano fuori millemila errori, l'autenticazione non passa manco a legnate, e il buon Apache gonfia a dismisura i log di errori di ogni genere, con utilissimi messaggi del tipo:

$IP - - [$data_e_ora] "PROPFIND /QUESTAQUI HTTP/1.1" 200 6258 "-" "Microsoft-WebDAV-MiniRedir/5.1.2600"

Bene, qui casca l'asino. Per collegarsi ad occhi chiusi ad una condivisione Dav, usando l'esempio che ho posto sopra, alla voce indirizzo internet o percorso, dovete indicare il server *COMPLETO* *DELLA* *PORTA*, ossia:

http://mioserver.miodominio.com:80/questaqui

Et voila', automagicamente funziona tutto alla perfezione, e senza dover smandruppare milioni di righe di configurazione del modulo o del server, e senza dover installare nessun programma scrauso sotto XP...

PS: funziona invece senza battere ciglio la sintassi, da prompt: net use q: http://mioserver.miodominio.com/questaqui [sostituite a "q:" il nome di una unita' di rete utilizzabile (-: ]

giovedì 12 giugno 2008

L'ordine e' stato presentato

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Finalmente ho trovato un bravo venditore, ed un articolo con un buon rapporto qualita'/prezzo. Poco piu' di 70 euro, spedizione compresa, dagli Stati Uniti. Un venditore serio, affidabile ed estremamente cortese: gli avevo richiesto se aveva disponibile la misura XXL (dato che va indossata sopra un po' di vestiti leggeri/medi) e mi ha messo direttamente, a parte, l'ariticolo in compralo subito.
Vedremo quando arrivera'. Il problema e' che le spedizioni dagli USA impiegano parecchio tempo per arrivare... ma non c'e' fretta...

... PS: "dopo" (ossia quando mi sara' arrivato) dovro' fare molto esercizio. Si cercano volontari disponibili a darmi una mano, nei week-end, ad indossarlo... (((-:

PS2: si, ho linkato un oggetto simile dal venditore [perche' quello comprato non appare piu', ovviamente... e ovviamente quello che ho comprato viene spedito anche in Italia e Australia... (-: ]

mercoledì 11 giugno 2008

Violenza in ufficio... e Angelina Jolie

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Leggo stamattina sul sito del Corriere della Sera: Spopola sul web il video dell'impiegato impazzito - violento e stressato l'uomo distrugge computer, scrivania e altri oggetti nell'open space della sua azienda a Mosca.
E cani e porci sono caduti, ivi compresi giornali e televisioni che hanno aperto dibattiti sulla violenza sul posto di lavoro.
E poi leggo: "La verita' e' venuta a galla solo martedi': il regista Timur Bekambetov ha confessato sul suo blog di essere l'artefice del video e che quest'ultimo era stato girato per una campagna di "viral marketing" per pubblicizzare l'ultimo suo film "Wanted – scegli il tuo destino" che avra' tra i suoi interpreti anche Angelina Jolie che vestirà i panni di una feroce assassina".

Ma la verita' che cosa? Ma i blogger fregati pensando che fosse vero che cosa?
Ma dove? DOVEEEEEEEEEEE? Ma possibile che nessuno abbia notato in tutto il periodo di fama del video che quando il tizio lancia i monitor, gli stessi non hanno i cavi?

Che ci siano cadute redazioni giornalistiche in cui molti operatori preferiscono pubblicare le notizie anziche' perdere cinque minuti per verificare le fonti, ci posso anche credere. Ma se devo credere che ci sono caduti anche Blog, due sono le possibilita': la prima e' che i blogger che ci sono caduti sono quelli dei famosi studentelli di terza superiore che si sfogano sui compagni di classe fra un'interrogazione ed un compito in classe; la seconda, che invece nessun blogger sia effettivamente caduto nel tranello e la notizia abbia invece ripreso una fonte non confermata che dichiarava cio'.
Se fosse vero che, invece, molti blogger sono caduti nel tranello, la cosa mi sembra una sconfitta su tutti i fronti della blogosfera, ma tuttavia voglio dissentire debolmente dall'ipotesi della caduta dei blogger nel tranello: su technorati trovo pochi articoli che ne parlano e, peraltro, un video che spopola dovrebbe essere in home-page su youtube, dove invece da diversi giorni si spazia dal cubo di rubik risolto in stop-motion a non so bene che cosa dedicato agli amici di MySpace... Penso che se un video spopola, per diventare a livello di Star Wars Kids dovrebbe vedersi un po' di piu'... (-:

PS: mille volte meglio Big Buck Bunny (((-:

martedì 10 giugno 2008

Calcio, calcio, calcio e ancora calcio

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E nonostante le mie maledizioni, e' giunto anche l'inizio dei campionati europei, e di nuovo tutti i santi giorni a sentir parlare di calcio di qua, di calcio di la', dell'Italia di qua e dell'Olanda di la', del Lussemburgo di su e del Principato di Monaco di giu'.
E il bello sono i miei colleghi che, pur sapendolo, mi vengono pure a raccontare che l'allenatore quest'anno ha messo giu' una squadra un po cosi'... mentre io li ascolto con l'espressione un po' cosi' che avrebbe uno che la sera della partita dell'Italia ha guardato "Chi l'ha visto"...

... MACCHISSENEFREGAAAAAAAAAAA!!!!!!!!

Quando manicola (pardon: cazzuola) finiscono che invece voglio vedere un po' di Olimpiadi (anche se con occhio molto critico vista la situazione cinese)?

PS: Lo so che sono pazzo. Ecco perche' sbavo appresso a questo bel giocattolino... qualcuno vuole farmi un bel regalino? C-:

lunedì 9 giugno 2008

Il giorno che fregarono il Grande Fratello

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(ritorna la mia vena di scrittore, spero che vi piaccia)
Questo l'ho scritto quasi di getto, in mezza giornata. Ma l'idea mi ronzava in testa da un pezzo...

Faceva caldo, la notte che bruciammo Chrome. Eh, si'. La notte che raccontava William Gibson era una torrida notte d'estate. Quel giorno, invece, era un freddo giorno di fine autunno, e c'era freddo, non molto freddo, ma quel genere di freddo che ti entra nelle ossa e ti scuote facendoti maledire l'arrivo dell'inverno.

Alfredo si guardo' allo specchio, cercando di sistemare a qualche modo i capelli, lunghi e crespi, che voleva lo facessero assomigliare piu' alla Statua della Liberta' o a Jimi Hendrix che a qualche altra figura decisamente patetica quale dava l'impressione a primo acchitto.
La barbetta ben curata sembrava quasi stonare con la zazzera incolta che la circondava, e gli occhiali con montatura nera in classe anni '70 lo facevano sembrare un hippy fuori dal tempo.
Mentre si guardava allo specchio, pensava: "Chissa' quante altre persone staranno guardandomi, in questo momento...?"; d'altronde era indubbio che proprio questa sua forte caratterizzazione lo aveva aiutato moltissimo in questo progetto, e se ora era divenuto un finalista della trasmissione "Grande Fratello", e stava dividendo la casa assieme agli ultimi due finalisti per gli ultimi quattro giorni (beh, tre giorni, data la notte inoltrata).
Ma nessuno era veramente a conoscenza di come si erano svolti tutti i fatti e - soprattutto - nessuno degli spettatori era a conoscenza del grande imbroglio che c'era dietro la trasmissione, ma anche della grande operazione che Alfredo, assieme al Movimento per la Liberalizzazione dell'Informazione aveva architettato.
Tutto aveva preso inizio con l'ultima estromissione, proprio quel pomeriggio, di Giovanni.
"finalmente abbiamo i nostri finalisti: Alfredo, il nostro studente di sociologia alla Sapienza; Anna: la giovane cassiera di un centro commerciale che sogna il cinema; e Joseph, il nostro giovane barista. Ci vedremo giovedi' per sapere finalmente chi si aggiudichera' il primo premio di questa edizione del Grande Fratello. Mi raccomando, voi continuate a votare telefonicamente o via SMS per il vostro personaggio preferito... La nostra trasmissione finisce qui, ma voi potrete continuare a seguire quello che avviene nella Casa, 24 ore su 24, sui nostri canali satellitari..." la voce monotona della giovane presentatrice che leggeva sul gobbo, prima della chiusura del collegamento con lo studio (il teatro 9, poco distante dalla Casa, in quel magico mondo che e' lo stabilimento cinematografico di Cinecitta' in Roma) era ancora cristallina nella mente di Alfredo. Ma era giunto il momento di muoversi. E muoversi, in una casa circondata di telecamere e specchi finti, non era certo facile.
Anna e Joseph avevano accettato senza alcun sospetto la sigaretta che Alfredo aveva offerto loro, da quel mitico pacchetto di MS bionde che aveva portato con se' all'ingresso nella casa, mantenendolo sigillato come "il pacchetto da usare solo se (e con chi) arrivero' in fondo". Per festeggiare l'eventuale ingresso in finale. Peraltro una delle poche cose che la rigidissima selezione del Grande Fratello aveva consentito ad Alfredo di portare dentro la Casa. D'altronde chi avrebbe mai immaginato che in quel piccolo pacchetto di sigarette si celava un segreto piu' grande?
Come poter notare che in quelle venti sigarette la prima, che si era presa Alfredo, aveva un piccolo segno di pennarello rosso sul filtro? Ma soprattutto come riuscire ad immaginare che tutte le altre 19 sigarette erano state impregnate di barbiturico?
Anna e Joseph, dopo la sigaretta, annunciarono la loro stanchezza e si ritirarono a letto quasi ubriachi dalla sensazione di essere giunti in finale (eh, gia', fumare del fenobarbital deve dare l'impressione di essersi ubriacati, ma essersi aggiudicati la finale del Grande Fratello a quasi cento giorni dall'inizio, ed aver salutato per l'ultima volta un ragazzo che stava con loro sin dall'inizio, contribuiva certo a rendere l'atmosfera strana), mentre Alfredo annuncio' che voleva scaricare i nervi facendo un po' di pulizia.
Il trucco era proprio quello: fare una cosa straordinaria nascosta in un gesto pressoche' quotidiano.
Alle due e mezza di notte (ma in realta' non sapeva di certo l'orario, dato che non aveva l'orologio da polso) era impegnato a passare la scopa e lo straccio nella grande sala comune. Poi raccolse il sacchetto della spazzatura e si avvio' verso l'uscita della Casa. La porta era sempre aperta (perche', da regolamento, chiunque era libero di lasciare, in qualsiasi momento, la Casa), anche per motivi logistici dato che il cassonetto della spazzatura si trovava al di fuori della struttura, subito a lato dell'ingresso esterno.
-Grande Fratello, vado a buttare la spazzatura...
La frase, pronunciata verso una delle tante telecamere interne, era la rassicurante frase che annunciavano meccanicamente i concorrenti quelle volte che uscivano dalla casa per questi motivi prettamente logistici, tecnicamente non era obbligatorio da regolamento dirla, ma era diventata una consuetudine da routine; ma c'era qualcosa sotto che nessuno del turno di notte della produzione (solo un aiuto regista, un cameraman e una guardia giurata) si sarebbe mai aspettato.
Alfredo usci' con il saccone della spazzatura in mano. Si fermo' davanti al cassonetto, poi lo apri' schiacciando la barra inferiore e vi lancio' dentro il sacco, si fermo' un istante osservando il coperchio che si richiudeva lentamente, aiutato dallo stantuffo a pressione che evitava la caduta immediata e pericolosa del coperchio, poi agi' senza alcun indugio.
Si fiondo' di corsa in direzione del box telefonico pubblico che faceva capolino vicino alla parete esterna di un teatro di posa, alzo' la cornetta e compose rapidamente il 443-1465729.
La voce meccanica del sistema di controllo della carta Call-IT annuncio' solo: "Selezionare il PIN, grazie", mentre sul display del telefono compariva un simile messaggio.
Segui' una veloce digitazione del pin, poi del tasto 1 ("Selezionare 1 per effettuare la chiamata") e la composizione veloce di un numero di cellulare.
La gente del Movimento per la Liberalizzazione dell'Informazione aspettava la chiamata, su un cellulare sacrificale intestato ad un prestanome, per muoversi. Una sola frase: -Subito all'ingresso: sto arrivando.
Alfredo chiuse la comunicazione e corse in direzione del cancello d'ingresso di Cinecitta', mentre il regista lasciava gli appunti per la diretta di giovedi' per cominciare a chiedersi che fine avesse fatto il concorrente andato a buttare la spazzatura da almeno un paio di minuti.
C'era voluta molta preparazione, c'era voluto soprattutto il lavoro certosino di molte persone, e questa operazione era stata messa a punto fin nel piu' piccolo dettaglio gia' da un anno. Alfredo giunse al cancello e si fiondo' fuori passando chinato sotto al gabbiotto d'ingresso della portineria, mentre la guardia giurata era intenta a guardare la televisione. Fu solo qualche istante dopo, quando giunse il furgone bianco, che improvvisamente scatto' in piedi e si diresse verso l'uscita, ma era ormai troppo tardi: Alfredo con un balzo salto' dentro al furgone, che parti' sgommando in direzione nord, imboccando la Tuscolana verso il centro citta'.
Alfredo aveva i capelli lunghi e la barba curata, portava un paio di occhiali con montatura nera, una maglietta polo azzurra con una riga bianca, un paio di jeans scuri e delle scarpe da ginnastica beige, cosi' come era stato concordato (e verificato via diretta TV durante l'arco della giornata).
A Cinecitta' era scoppiato il subbuglio, le trasmissioni erano state interrotte mentre dopo diversi tentativi, finalmente era un medico quello che cercava di tirare fuori dallo stato catatonico Anna e Joseph, addormentati non gia' dalla stanchezza quanto dal fenobarbital che avevano fumato pochi minuti prima, mentre auto della produzione cominciavano a muoversi stancamente da Cinecitta', coadiuvati da operatori delle forze dell'ordine e dell'istituto di vigilanza per ripescare il fuggitivo.
Il regista aveva un diavolo per capello: -Ma come diavolo ha fatto a comunicare con l'esterno?
Rispose un agente di polizia, che aveva appena allontanato il cellulare dall'orecchio: -Una carta di credito telefonica.
-Ma non aveva niente del genere quando e' entrato! Abbiamo controllato!
-Non serve: con questo genere di carte, se uno si ricorda a memoria il codice, basta digitare un numero di accesso e poi comporre il numero telefonico.
-E chi ha contattato?
-Uhm, un cellulare, ma non servira' a molto: subito dopo e' stato spento, e sto aspettando conferme ma, se la penso corretta, la scheda sara' intestata a Babbo Natale o all'Uomo Nero...
-Abbiamo almeno la targa del furgone?
-Solo una parte, ma abbiamo modello e colore: stiamo diramando avvisi per rintracciarli in tutta Roma.
Mentre Alfredo, nel furgone, celato dal vano di carico chiuso, indossava al volo dei pantaloni chiari, un paio di sandali, una camicia a scacchi ed un cappello da baseball sulla folta chioma che trovava a fatica un elastico, dai Parioli, da Trastevere, dalle vincinanze di Piazza di Spagna e dal Colosseo, altrettanti furgoni bianchi fecero scendere degli attori che portavano una pettinatura simile a quella di Alfredo, vestiti con gli stessi jeans, la stessa maglietta e gli stessi occhiali per confondere le idee.
C'era bisogno di tempo, e questo diversivo, unito ad un cambio di veicolo in un parcheggio sotterraneo in prossimita' della via Appia, diede tutto il tempo di cui c'era bisogno.
L'anonima station wagon blu giunse nella villa di Frascati intorno alle tre del mattino (a meno di mezzora dall'inizio dell'operazione), mentre a Roma tutti erano impegnati ad inseguire anonimi furgoncini mercedes bianchi diretti verso nord, dando adito alle segnalazioni di quelli che, una volta fermati, si rivelavano come dei grandi fan di Alfredo, che portavano la sua pettinatura ed i suoi occhiali solo per imitarlo, e che ignari di questa sua fuga (e molto colpiti da cio') erano solo usciti per andare a farsi una birra in compagnia.
Nella villa, un anonima abitazione unifamiliare subito fuori Vermicino, la squadra era al gran completo: Alfredo fece subito una doccia, poi si infilo' sotto alle mani sapienti di due barbieri che in men che non si dica gli lasciarono in testa una piccola formazione di capelli a spazzola, tolsero tutta la barba con delicatezza lasciandogli solo un anonimo pizzetto che gli circondava la bocca, poi fu il turno di togliere quegli occhiali che gli avevano fatto compagnia per tutti i giorni di trasmissione, sostituiti da un paio di anonimi occhialetti con una leggerissima montatura in titanio. Un orologio Longines d'oro comparve al polso sinistro, e una fede in oro zecchino da 8 grammi preparata gia' da qualche mese fece capolino sul suo anulare sinistro; l'operazione si concluse quindi con un abito gessato, una camicia bianca ed una cravatta regimental a strisce bianche e azzurre che trasformarono l'immagine di Alfredo in quella del piu' anonimo rappresentante di commercio.
Alle sei e mezzo del mattino Alfredo, con questa nuova immagine, lascio' la villa accompagnato dall'anonima station wagon blu per raggiungere la stazione ferroviaria di Ciampino, dove intorno alle 7 lo avrebbe atteso l'intercity che in poche ore lo avrebbe portato in Trentino.
-Luther, da qui in poi sarai da solo, almeno fino a Trento. Un nostro collaboratore si mettera' in contatto con te appena arrivi alla stazione di Trento. Da li' sarai accompagnato presso la casa del nostro contatto. Noi ti raggiungeremo fra domani e dopodomani, con altri mezzi, il tempo di far calmare le acque, e nel frattempo tu ti potrai occupare di gettare qualche altro sasso nello stagno.
Alfredo inarco' un attimo le sopraciglia: dopo quasi cento giorni in cui si era abituato a sentire chiamare per nome, era difficile ritornare all'abitudine secondo cui tutti quanti, nel Movimento, lo chiamavano Luther.
Alfredo-Luther entro' nella stazione di Ciampino, in gessato e cravatta con solo una ventiquattrore da PC portatile, con il suo biglietto integrato nella valigetta, e rimase sul marciapiede accanto al binario uno in attesa dell'Intercity per il Brennero. Sotto alla valigetta teneva con la mano una copia del quotidiano "La Repubblica" appena preso all'edicola, su cui in prima pagina campeggiava il titolone "Mistero al Grande Fratello: Alfredo e' scomparso".
Era nervoso, ma non lo lasciava intravedere per niente. Si accese una Merit, dal pacchetto iniziato che gli aveva regalato uno dei due barbieri, poi rimase in piedi a guardare il binario in direzione sud, come facevano stancamente alcuni pochi altri viaggiatori sul marciapiede intorno a lui.
L'altoparlante della stazione, con la voce meccanica del software di gestione, annuncio' "E' in arrivo, sul binario uno il treno Intercity 186 'Michelangelo' proveniente da Napoli e per Brennero. Ferma a Roma Termini, Firenze, Bologna, Verona, Rovereto, Trento, Mezzocorona, Ora, Bolzano, Fortezza. Espleta servizio solo per passeggeri in possesso di biglietto integrato Intercity con prenotazione obbligatoria dei posti. Prima classe settore E. Approaching train intercity 1-8-6 'Michelangelo'..." e Alfredo non fece caso al resto dell'annuncio in lingua inglese: lancio' la sigaretta sui binari mentre la locomotiva affusolata dell'ETR-500 faceva capolino dal fondo della stazione, squarciando con i fari accesi il buio della notte che ormai si stava rompendo dai primi raggi dell'alba.
Prese posto sul treno e rimase stancamente impegnato a leggere il giornale o guardare il panorama, ma tenendo l'orecchio teso verso il mormorio che girava per tutto il treno: alla fine della fiera la sua fuga dalla trasmissione aveva fatto piu' scalpore di qualsiasi altro fatto di cronaca nera. Tuttavia anche la stanchezza la faceva da padrone, e per buona parte del resto del viaggio si limito' a sonnecchiare distrattamente mantenendo l'interesse ed i pensieri solo al panorama che scorreva rapidamente fuori dal finestrino.
Il treno entro' nella stazione di Verona Porta Nuova intorno alle tre del pomeriggio di lunedi', e mentre si svuotava dei molti dei pendolari, salirono a bordo due agenti della Guardia di Finanza con il cane al seguito. Passavano fra i sedili, guardando rapidamente i pochi viaggiatori; quando giunsero in prossimita' di Alfredo, egli alzo' lo sguardo e sorrise al giovane agente, che sorrise di rimando e passo' avanti: stavano cercando evidentemente qualche spacciatore, e la cosa fini' li'.
Finalmente poco prima delle cinque il treno giunse alla stazione di Trento, annunciato dalla voce stentorea del capotreno attraverso l'interfono gracchiante: "Prossima fermata Trento. Nexter Halt Trento".
Alfredo usci' sul marciapiede del secondo binario e si diresse al sottopassaggio, salendo sulla piattaforma centrale del primo binario, entro' in stazione e si diresse con passo sicuro al bar, alla sua sinistra, dove ordino' un caffe' ristretto.
Mentre sorseggiava quella brodaglia imbevibile, una persona dietro di lui attiro' la sua attenzione: -Dottor Blissett?
Alfredo, sfoggiando un italiano stentato con un marcato accento americano, si giro' e si rivolse all'uomo, porgendogli la mano: -Doctor Streibizer, suppongo. Moltho lietho.
Il citato dottor Streibizer accetto' anch'egli un caffe', poi i due uscirono per dirigersi verso destra, in direzione del bordo del parco di Piazza Dante.
Per un istante la loro attenzione venne richiamata dalla voce di un bambino: -Mamma, guarda, c'e' Alfredo del Grande Fratello...
Si fermarono un istante. Alfredo si senti' il sangue gelare nelle vene, e si giro' lentamente nella direzione da cui era venuta la vocina, ma fortunatamente solo in tempo per vedere la mamma che prendeva in braccio il bambino redarguendolo, con forte inflessione dialettale: -Ma va la', che quel signore non e' Alfredo, smettila di farti guardare da tutti...
Qualche istante per riprendere fiato, e i due si avviarono silenziosamente in direzione di via Torre Vanga, costeggiando il parco, fino ad una anonima Nissan bianca parcheggiata sulle strisce blu, accanto alla biblioteca comunale, in mezzo a tante altre auto anonime. A bordo dell'auto i due mantennero un tono distaccato: ancora non si sentivano al sicuro da occhi ed orecchie indiscrete. L'autista, dopo aver fatto tutto il giro ripasso' davanti alla stazione ed imbocco' la via Rosmini fino a giungere in prossimita' del bivio del cimitero. Passo' oltre e si diresse con sicurezza all'ingresso del parcheggio posteriore. I due scesero e si diressero stancamente verso l'ingresso del cimitero storico. Streibizer prese un mazzetto di semprevivi e poi i due si diressero fra le file di tombe in prossimita' dell'ingresso della cappella, fermandosi davanti ad una tomba dove un ragazzo dell'apparente eta' di Alfredo, ed un tizio con i capelli bianchi stavano fermi osservando una tomba, in religioso silenzio.
Streibizer prese la parola, prima con tono di voce normale: -Buonasera, el go portato dei fiori per so mamma, come state voi?
Non appena il gruppetto che li precedeva passo' oltre in direzione della cappella, mentre Streibizer si abbassava per infilare i fiori dentro il vaso, fu Alfredo a prendere la parola, sottovoce, con i due: -Allora: e' tutto quasi pronto. Adesso io arrivo a casa, comincio a stilare il primo articolo per il blog e preparo la registrazione. Raggiungetemi verso le 23, e vi daro' il materiale. E' importante che venga pubblicato prima di mezzanotte. Ci sono problemi con le connessioni ADSL?
Il giovane prese parola: -No, tutto a posto. Abbiamo gia' preparato cinque diversi canali basati su Tor e Privoxy, cinque diverse connessioni adsl, e sono tutti quanti pronti ed in funzione.
-Ottimo. E per il resto, che notizie mi date?
A questo punto prese parola il signore: -Anna e Joseph sono stati ricoverati in ospedale, anche se Anna sta facendo la vittima ipocondriaca e Joseph, invece, probabilmente sara' dimesso oggi stesso. La trasmissione e' stata sospesa, stasera dovrebbe esserci un qualche speciale perche' si vuole cercare di salvare il salvabile.
-Sono curioso di vedere che succedera': Anna e' stata una puttanella per tutto il periodo, e non credo che si smentira' adesso. Ora andiamo: a piu' tardi.
Alfredo e Streibizer si allontanarono ritornando all'auto, poi fecero un giro complesso che li porto' in direzione di via Maccani, fino ad imboccare la rotatoria per la Statale 12, ed infine per la Gardesana Occidentale.
La strada continuo' tranquilla per pochi chilometri fino ad incontrare la galleria del Forte, a cui Streibizer fece seguire una secca svolta a destra all'uscita della stessa, in direzione della piccola frazione di Cadine dove, giunto al campo sportivo, giro' di nuovo a destra costeggiando i campi da tennis ed infilandosi in un piacevole quartiere con poche villette unifamiliari che avrebbe fatto da contorno a questi tre giorni di operazione, in quel tranquillo giardino che e' la Localita' Coltura.
L'appartamento, minuscolo (inferiore ai 30 metri quadri) era stato ricavato da una parte del cantinato, ma era funzionale e dotato di ogni confort. Alfredo venne lasciato solo dal suo accompagnatore, pote' cambiarsi, fare una doccia e poi indossare un pigiama comodo. Poi osservo' con soddisfazione il frigorifero e la dispensa ben forniti. Il giardino circondato da siepi alte un paio di metri, le poche finestre con i vetri fume' che davano a pochi centimetri d'altezza sulla linea della villa e il terreno privato avrebbero garantito tutta la privacy necessaria. Al resto ci avrebbero pensato la totale mancanza di linea telefonica e telefoni cellulari. Ma ora c'era altro a cui pensare: Alfredo aveva del lavoro da svolgere, e non c'era tempo per cincischiare.
Alle 19:30 in punto si sedette a tavola, in vestaglia, per consumare una cena leggera e composta da un piatto di crema di funghi porcini, pane e formaggio. Successivamente lavo' i piatti e si sedette quindi a tavola con il portatile davanti al naso e il televisore acceso, poco dietro.
Mentre le sue dita si muovevano rapidamente sulla tastiera e mormorava qualcosa sottovoce, con una sigaretta appoggiata sull'orecchio, dalla televisione giungevano le ultime notizie, prima della sigla del telegiornale, preceduta dall'annuncio che, al termine del contenitore sportivo, sarebbe seguito lo speciale sul Grande Fratello.
Alfredo diede gli ultimi colpi alla tastiera del computer e, sentendosi soddisfatto, salvo' il documento e si alzo' per andare verso la porta d'ingresso. Quindi trovando posizione vicino all'ingresso, prese la sigaretta che aveva dietro l'orecchio e se l'accese, pochi istanti prima che una voce richiamasse la sua attenzione: -Luther, non e' sicuro mettersi a fumare qui davanti.
Alfredo guardo' verso l'alto, in direzione del ragazzo che aveva incontrato poche ore prima al cimitero, e che ora faceva capolino da dietro il giardino.
-Fammi compagnia, allora. In due diamo meno nell'occhio...
In realta' la villa dirimpetto era vuota, dato che i padroni erano andati a passare una vacanza in qualche paradiso tropicale, e le due case confinanti, invece, erano abitate da semplici contadini di campagna piu' preoccupati dell'andamento dell'orto che per le sigarette che poteva fumare il vicino. Porse una sigaretta al compagno, poi continuo': -Ti aspettavo molto piu' tardi.
-Ho pensato di fare un'improvvisata- disse il giovane, accettando una delle ultime Merit del pacchetto di Alfredo -e a proposito: ti ho portato anche delle sigarette.
Estrasse dalla tasca della giacca un pacchetto di MS bionde e le porse ad Alfredo, che annuncio': -Finalmente qualcosa che merita di essere fumato.
-Come puoi fumare questa robaccia lo sai solo tu.
-Me l'hanno detto in molti, la' dentro...
-Si, lo so...
Alfredo si sentiva un po' intontito: era difficile rendersi conto che i suoi ultimi tre mesi di vita erano trascorsi davanti praticamente a tutta la popolazione italiana.
Tornarono dentro, e mentre Alfredo seguiva distrattamente il contenitore sportivo, il giovane lesse con calma quanto aveva gia' scritto sul portatile, poi i due rimasero in silenzio a seguire per quasi un'ora lo speciale in cui tutto lo staff della trasmissione parlava di come erano andate le cose sino agli ultimi giorni.
Poi verso la parte finale dello speciale apparvero le interviste registrate durante la giornata: per primo Joseph, all'uscita dall'ospedale. Era semplicemente imbufalito con Alfredo per via di questa improvvisa interruzione.
-Mah, forse avrebbe meritato lui di vincere, e' un ragazzo spigliato, ma molto piu' tranquillo e intelligen...
La frase di Alfredo gli si congelo' in bocca, mentre la telecamera adesso trovava Anna, ancora distesa sul suo letto d'ospedale, impegnata a singhiozzare molto rumorosamente e molto spettacolarmente, mentre l'inquadratura che cercava di non essere troppo invadente si soffermava piuttosto sui mazzi di fiori che facevano capolino sul davanzale della finestra, o sull'orsacchiotto di peluche beige seduto sorridente sul comodino accanto al letto. Il giovane commento': -I fiori? E l'orsacchiotto? E chi glieli ha portati 'sti regali se la tengono sotto stretta sorveglianza?
Anna era disperata dalla caduta della trasmissione, dal fatto che questo avrebbe provocato danni alla sua carriera che sognava nel cinema, da come si sentiva un fallimento su tutti i fronti... e di questo ne spiegava ogni punto faticando fra mille singhiozzi.
Alfredo sbotto' e comincio' a intercalare: -Ma sentila, sentitela quella bambina!... Ma e' ridicolo... E' puerile... Oh, che peccato, alla povera bella bambina e' scoppiato il palloncino... Ma chi se ne frega!
All'improvviso usci' dalla stanza, incazzato come una iena, e si butto' avidamente sul pacchetto di MS che gli aveva portato il giovane poco prima; da una parte aveva bisogno di scaricare la tensione nervosa che aveva accumulato in quasi cento giorni di trasmissione nella quale aveva dovuto fingere, dall'altra perche' sapeva quanta altra finzione c'era tutto intorno alla trasmissione.
Alle 23 il giovane parti' da Cadine in direzione di uno di quei luoghi, ignoti ad Alfredo, da cui sarebbe partito il messaggio per il Blog. Ma il piu' era fatto: ora poteva andare a dormire tranquillo: l'indomani sarebbe stato il momento di contrastare le negazioni della produzione esecutiva per mezzo di un filmato da preparare e mettere su youtube.
La mattina la reazione giunse. Nervosa per quanto possibile, ma era stata ripresa da molti giornali, e non solo. Molti Blog riportavano il messaggio.

"Mi chiamo Alfredo Sarini, sono nato a Roma ventisei anni fa e sono uno studente di sociologia fuori corso all'Universita' 'La Sapienza' di Roma. Sono stato un concorrente dell'attuale edizione del programma televisivo 'Grande Fratello', ma sono fuggito la notte tra domenica e lunedi', a solo tre giorni dalla fine del programma e dall'annuncio del vincitore dell'edizione. L'ho fatto per vari motivi, e questo messaggio serve a svelare molte verita'. Anzitutto sono un attivista del Movimento per la Liberalizzazione dell'Informazione, e in questo frangente sono conosciuto con il nome di Luther Blissett, come molti altri attivisti non solo di questo movimento. Sono stato selezionato per partecipare a questa edizione del 'Grande Fratello' circa cinque mesi fa. Durante uno dei provini, ad una pausa mentre ero in bagno, ho sentito casualmente due persone della produzione che parlavano del programma. Li ho seguiti di nascosto ed ho scoperto che tutto il programma e' una finzione. Degli altri due finalisti, voglio parlarvi di Anna. Anna Lombardi in realta' e' un nome falso: il suo vero nome e' Federica (ne ignoro il cognome) ed e' un'attrice teatrale che e' stata scelta per fare la macchietta nella Casa. Lo schema delle nomination e il vincitore sono stati decisi sin dall'inizio: ero io destinato a vincere questa edizione. Per pilotare le nomination il trucco era molto semplice: tutti quanti avrete notato l'ipocrisia con cui molti giocatori dopo aver promesso al gruppo che avrebbero nominato una persona ne hanno nominata, nel confessionale, un'altra. Facile: sotto la telecamera del confessionale c'era un monitor. Ogni volta che entravamo in confessionale, prima di esprimere le nostre opinioni o altre situazioni del genere, leggevamo sul monitor le novita' che sarebbero seguite nei giorni successivi, o semplicemente il nome della persona da nominare. Ignoro se anche Joseph sia stato preso come macchietta o attore, anche se mi ha sempre dato l'impressione di essere all'oscuro di tutto: d'altronde anche io ufficialmente non sapevo nulla. Sono fuggito per far sapere a tutti che lo scopo di questo programma e' diventato ormai solo quello di fare audience, di 'vendere', e soprattutto di guadagnare lucrando sui servizi automatici di televoto, che sono stati bellamente ignorati sin dall'inizio. Piu' volte ho sentito, mentre buttavo la spazzatura, di operatori del programma usciti a fumare una sigaretta che gongolavano per i guadagni di quel sistema di televoto. Ma sin dall'inizio conoscevo l'ordine delle persone che sarebbero state nominate, e delle esclusioni. Era necessario che aspettassi il momento propizio per smontare questa realta', e ora posso dire a tutti quanti come stanno veramente le cose. Sta a voi decidere se credermi o meno, ma sappiate una cosa: quello che io sto dicendo e' solo la verita', niente di piu' e niente di meno. Io sono nascosto in una localita' segreta e sara' inutile cercare di rintracciarmi usando i dati di accesso al portale: uso dati registrati da un ignaro prestanome e mi connetto usando Tor e Privoxy: ogni volta che passo sul portale del blog lo faccio da una parte qualsiasi del globo, in maniera anonima. Mi sto nascondendo in un luogo sicuro e saro' costretto a restare nascosto ancora per qualche giorno, finche' la gente della produzione non avra' smesso di cercarmi.

Dopo le prime prese di posizione della produzione, che nego' categoricamente si trattasse delle parole di Alfredo, ai commenti segui' un video su youtube, in cui apparivano solo alcune fotografie tratte da momenti della trasmissione, altre scattate dal Movimento prima dell'ingresso di Alfredo alla trasmissione, ed una foto rubata sul furgone poco prima che si cambiasse per celare la sua identita'. Non erano tanto le immagini a lasciar trasparire qualcosa (d'altronde, per mantenere nascosta la sua identita' non poteva mostrarsi in video con i capelli corti e il pizzetto: qualcuno di sicuro l'avrebbe riconosciuto), ma piuttosto la sua voce, fuori campo, che leggeva il proclama pubblicato su alcuni Blog e subito diffuso dagli altri blogger grazie ad un pesante tam-tam mediatico, che aveva trovato spazio soprattutto in quei luoghi in cui si criticavano spesso reality di bassa lega quale era considerato a buon titolo proprio il 'Grande Fratello'.
La mattina successiva, martedi', qualcosa si mosse.
Era ormai nell'aria, e molti telegiornali locali e nazionali si erano tuffati a pesce sulla ghiotta notizia di gossip. C'era chi giurava di aver incontrato Alfredo nei posti piu' impensabili d'Italia ed esteri, non mancavano analisi tecniche sui messaggi, nonche' tentativi di discreditare il messaggio da parte di chi non aveva avuto visione del video-audio-messaggio su youtube, ma per la prima meta' della mattinata l'Italia non parlava d'altro, ed ormai il video stesso aveva fatto il giro del mondo.
E piu' del messaggio, le notizie citate fecero scalpore: Anna fu smascherata quasi subito da diversi giornalisti che avevano ripescato sia vecchi compagni di teatro che vecchi filmati in cui la giovane attrice, tale Federica Carlini, aveva recitato prima di questa avventura al Grande Fratello.
La segretaria d'edizione, raggiunta telefonicamente da una redazione telegiornalistica nazionale, dapprima nego' di sapere dei fatti e annuncio' di riservare una querela nei confronti della giovane per aver partecipato dopo aver fornito dati falsi, tuttavia quando anche Federica-Anna si fece intervistare con il solito tono singhiozzante sugli imbrogli a cui era stata convinta dalla redazione, e soprattutto quando diverse redazioni di "controcultura" smascherarono alcune stranezze a cui si era assistito non solo in quest'ultima, ma in molte delle passate edizioni della trasmissione, stranezze che trovavano chiara spiegazione in quelle che erano state definite "Le farneticanti dichiarazioni di un criminale che cercava solo fama personale" (Alfredo si sentiva onorato da questa definizione, e nel pomeriggio durante una riunione con gli altri amici del Movimento, giunti nel frattempo da Roma, si presento' esordendo con: "Signore e signori, ecco a voi Alfredo Sarini: un criminale che cerca fama personale attraverso dichiarazioni farneticanti!"), e soprattutto dopo che diversi spettatori inferociti avevano cominciato a chiamare dappertutto per avere notizie, soprattutto riguardo alla presunta truffa del televoto, la situazione comincio' a sfuggire di mano all'editore.
Alle 18 in punto in un'edizione straordinaria del telegionale del canale su cui andava in onda il programma, apparve il direttore di emittente ad annunciare la sospensione delle selezioni per la prossima edizione del Grande Fratello, e l'avviamento di un'indagine interna per accertare delle presunte irregolarita' nella gestione del programma. Alle 18:30 su un'altra rete nazionale un'altra edizione straordinaria annuncio' invece l'irruzione della Guardia di Finanza sia presso gli uffici editoriali della casa di produzione del programma, che nel teatro di posa di Cinecitta', ivi compreso l'ingresso nella Casa e l'acquisizione di documentazione su richiesta di diversi magistrati, con le ipotesi di reato di truffa aggravata a danno dei telespettatori, comprese anche ipotesi di falso ideologico, appropriazione indebita ed altri reati. Nello stesso frangente le associazioni dei consumatori italiane invitavano, dagli schermi dei vari telegiornali, ad avviare una class-action per il recupero dei soldi spesi per il televoto.
Alle 19 circa il direttore d'emittente annuncio' le sue dimissioni, seguito a ruota dall'editore del programma; nel frattempo un'inchiesta stava partendo anche nei confronti della societa' che aveva fornito le numerazioni per il televoto, di cui dapprima l'amministratore delegato annuncio' la sospensione dei pagamenti verso la produzione editoriale, poi la sospensione della richiesta di pagamento verso le societa' di telefonia degli utenti, per poi dimettersi quando, dopo una decina di minuti, una serie di avvisi di garanzia annunciava l'avviamento di indagini specifiche anche nei suoi confronti e di quelli della societa' suddetta.
Alle 21, mentre Alfredo ed altre otto persone del Movimento erano sedute a tavola, il tg nazionale annuncio' che il produttore aveva fatto le sue prime ammissioni. Vigeva molta felicita' intorno al tavolo e, quando comparve una bottiglia di Muller Thurgau con cui brindare alla riuscita dell'operazione, giunse anche la notizia che altre ammissioni venivano tutto intorno: molte teste sarebbero cadute e, soprattutto, era stato sollevato quel polverone che il Movimento voleva si sollevasse.
La mattina successiva comincio' la seconda fase dell'operazione. Due persone di corporatura e pettinatura simili all'Alfredo della Casa, si diressero ad orari differenti alla biblioteca comunale di via Roma, per usare la connessione ad internet wi-fi del Comune di Trento; successivamente piu' tardi anche Alfredo scese in biblioteca, e si collego' anch'egli per lanciare l'ultimo messaggio:
Lo scopo ultimo del Movimento per la Liberalizzazione dell'Informazione era quello di sollevare il coperchio del calderone in cui una casta di pochi lobbisti fanno bassi investimenti che portano a lauti guadagni alle spalle della gente che dovrebbe trovare nella televisione quel meccanismo di diffusione della cultura con potenzialita' certamente nobili, quale e' stata l'invenzione della stampa a caratteri mobili. Non smetteremo mai di vigilare e colpire alla base tutti questi fenomeni di costume che sembrano nascere invece con lo scopo di cancellare anche quel minimo di cultura e di cervello che era rimasto al 'popolino' per riempirgli la mente di tv spazzatura fino al fondo. Sono stato mezzo di diffusione di questo messaggio, e di questo ne sono e ne saro' sempre fiero negli anni, perche' ho dimostrato che il mio nome riuscira' a finire sui libri di storia pur non avendo vinto un Grande Fratello.
Il messaggio venne inviato apposta dalla biblioteca: in men che non si dica, mentre tutti quanti aspettavano, giunsero diversi agenti di polizia dentro la biblioteca a cercare Alfredo, ma egli, gongolante della sua nuova identita' si limito' a chiudere il pc portatile, restituire "Praticamente innoquo" di Douglas Adams al banco, e avvicinarsi all'uscita mentre due agenti stavano interrogando un suo "sosia" che anch'egli sosteneva la causa di essere un fan sfegatato del vero Alfredo, e che voleva imitarne le fattezze, gli abiti, la pettinatura e gli occhiali.
Si avvicino' alla porta, quando un agente di polizia che stava controllando i documenti di tutte le persone che uscivano gli fece un cenno. Alfredo, senza scomporsi infilo' una mano nella tasca del loden e ne estrasse un documento americano, che porse all'agente: Luther Blissett, nato a Londra (da madre italiana e padre americano), cittadino naturalizzato italiano se pur residente negli Stati Uniti, a Orlando - Florida, al numero 1492 di Bear Island Road. Alfredo sfoggio' nuovamente il suo italiano molto stentato e spiccatamente americaneggiante: -Che succede, officiale?
L'agente fece un sorriso, porgendogli indietro il documento e disse molto lentamente: -Sembra che abbiamo trovato una delle persone coinvolte nello scandalo del Grande Fratello, la trasmissione televisiva, e il giudice deve interrogarlo.
-Ah, well, non ho seguito molto questa... ehm... fact, ma penso che sia molto interessanthe, comunque grazie, officiale, arriveddersci.
-Di nulla, dovere signore, arrivederci e buona permanenza in Italia.

sabato 7 giugno 2008

Io programmo in PHP

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Gia' da lungo tempo utilizzo il linguaggio dell'elefantino per realizzare applicazioni basate sul web.
Mi piace, soprattutto rispetto a molti altri sistemi per realizzare pagine web dinamiche; in passato ho usato molto le lungaggini non indifferenti composte da CGI (soprattutto in Perl) da includere magari attraverso i Server Side Includes con il problema che diversi web-server peraltro accettano diverse sintassi per gli SSI, rendendo non facile realizzare pagine web dinamiche.
Il linguaggio e' semplice, di facile lettura e offre una pulizia ed una versatilita' non comuni.
Ma qui si apre la parentesi. Quale che sia il linguaggio lato-server che si usa, e quali che siano le sue potenzialita', il punto e' poi l'interfaccia utente.
Infatti con PHP (cosi' come con tutti i linguaggi lato server), noi possiamo elaborare dati, fare conti, smandruppare dati su diversi database, prendere contenuti dinamici da risorse xml, applicare fogli di stile xls, spingere sull'xmlrpc, analizzare variabili, riempire caselle, tabelle, scrivere centinaia di file semaphore e leggere migliaia di risorse esterne, ma alla fine i dati dovranno essere offerti all'utente. Rigirati, filtrati, coccolati, pettinati e con i connotati rifatti, ma sempre offerti all'utente, e l'utente usa il browser, per cui in qualche modo dopo tutto il lavoro, lo script dovra' sputare codice xhtml.
E qui abbiamo diverse scuole di pensiero, sull'argomento.
Una parentesi prima di continuare: vi invito a visionare un piccolo script che ho integrato a DokuWiki per fornire sull'intestazione del sito data, ora e contatore delle visite direttamente "in-line" (e' ospitato a parte perche' includere codice php su Blogger e' la cosa piu' inquietante con cui si possa dover combattere...)

Ora ritornando al discorso di poc'anzi, come dicevo ci sono molte scuole di pensiero riguardo alla generazione del codice html/xhtml da dare all'utente finale.
Il codice php puo' essere semplicemente intercalato in mezzo al codice html (d'altronde questa e' l'abitudine peraltro di chi viene da vecchie versioni di IIS ed e' abituato ad usare il tag script...), alleggerendo il carico del server. Oppure puo' essere semplicemente sbattuto fuori con una o piu' righe di echo o print, ma se troppo intercalato nella programmazione, cio' comporta una non facile leggibilita' del codice.
Altre scuole sono quelle che predicando la pulizia del codice a tutti i costi, praticano quello che in gergo viene chiamato "Ufficio Complicazione Affari Semplici": se il linguaggio supporta l'OOP (e - guardacaso - php lo fa) perche' non pensare alla pagina HTML come un intero oggetto da smandruppare per bene. Mi sa di inquietante che l'intera funzione di output e' data nelle mani di una classe che va inizializzata e riempita di metodi per sputare fuori tutto quello che va dal doctype in poi, che sebbene dia una maggiore pulizia formale del codice, rende lo stesso dannatamente intricato (creare una classe, definire un metodo, inizializzare la classe, applicare il metodo, chiudere la classe: e mo' qual'e' il punto nel quale non mi da in output quel dannato paragrafo?).
Io sono di quella scuola che preferisce infilare gruppi di echo nelle varie funzioni, ma se devo fare codice particolarmente complesso penso che userei il metodo della costruzione della pagina per mezzo di funzioni statiche [print_html_doctype($dtd), print_html_header($page_title, $meta_keywords...), print_html_body($lang, $xml_lang...) eccetera], ma non so se sceglierei di utilizzare gli oggetti pure per questo genere di procedure.
Ho visto (e vedo spesso) programmatori talmente fissati con gli oggetti da buttarsi a pesce nel costruire anche le routine piu' stupide: che dire di una subroutine in PHP per estrarre un fortune che sembrava un esercizio di programmazione per chi ha letto "Come scrivere programmi incomprensibili" di Davide Bianchi. Una classe per gestire il file dei fortune, una per gestire l'elaborazione di un valore casuale, una per estrarre dalla classe che apre il file un fortune casuale in base all'altra classe, ed infine una classe per stampare il contenuto del file. Ora, non voglio dire che con un colpo di join(), split() e rand(), in tre righe si faccia la stessa cosa, pulita e leggibile, ma...

... in questo frangente amo dire che se si buca una gomma, si puo' sollevare l'automobile efficacemente sia con il cric che con una gru... (-:

E voi, invece? Quale metodo applicate per definire l'output xhtml delle pagine/script/servlet? Giri di print? Inclusione del codice? Classi con ereditarieta' fino alla 30ma generazione? Chi se ne frega ci pensa il grafico web a fare l'impaginazione? (-:

venerdì 6 giugno 2008

Il mio prossimo navigatore GPS

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Maremma bucajola quando vedo queste cose a capo di mattina vado in brodo di giuggiole prima di cominciare a lavorare... ((((-:
Infatti come leggo stamattina su Punto Informatico, la iXs Research Corporation ha realizzato in via sperimentale, da distribuire sul mercato fra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo, un navigatore GPS infilato nel corpo di un orsetto di peluche. Non si limitera' solo a fornire informazioni specifiche sul percorso (e peraltro non con col il classico metodo "fra-200-metri-girate-a-destra", ma offrendo piuttosto le segnalazioni muovendo le zampine per indicare appunto quale bivio andare a prendere), ma anche ad analizzare il tasso alcolemico del guidatore ed eventualmente redarguirlo sul fatto che possa essere non in grado di mettersi al volante con attenzione.
Il pupo ha anche il compito di richiamare all'attenzione i guidatori troppo "nervosi" che fanno abbondante uso dell'acceleratore in modalita' "interruttore" [aka: acceso-spento (-: ] con partenze sgommate a razzo o frenatoni bruschi che tanto sostengono gli studi del figlio del gommista di fiducia.
Dall'articolo in realta' la cosa non si esplica del tutto, e ci sono ancora molti dubbi che rimangono. Ad esempio, tecnicamente mi sembra piu' corretto che in funzione navigatore comunque dica la strada da seguire piuttosto che indicarla, dato che e' buona regola non guardare il navigatore ma la strada, mentre si guida (personalmente ho imparato subito ad adeguarmi, e quando guido a navigatore difficilmente potrei finire come quel gruppo di persone inglesi che sono finite nel fiume per cercare di attraversare un ponte che non c'e' piu'...).
Comunque l'idea mi sembra molto carina, bisogna anche analizzare se il costo di questa situazione e' particolarmente proibitivo o no. Io, sinceramente, se avesse il costo medio di un navigatore GPS e non superiore, un pensierino ce lo farei proprio... (-:

E bravo Francesco

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Francesco Candelari, l'amico farmacista che si e' espresso nel suo primo libro di fantascienza, "La fame delle stelle", oggi ha guadagnato anche un articolo a piena pagina sul quotidiano "Liberta'" che parla del libro.

Congratulazioni Francesco, e aspettiamo tutti il prossimo libro...

... soprattutto io, visto che dopo ti ho proposto un bel progetto a quattro mani. (-:

mercoledì 4 giugno 2008

Una fila... oserei dire storica

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Stamattina entro al bar, impegnato a consumare la mia parca colazione, composta da un cornetto integrale (al miele, ovviamente...) e un caffe', quando poi ho potuto buttare una breve occhiata al giornale (La Sicilia) e nello specifico alla cronaca di Siracusa.
Ed e' li', nella seconda pagina dalla copertina "Siracusa" che mi cade l'occhio su un articolo che va a trattare del problema del caro benzina.
Dato che l'argomento, per quanto scabroso, mi interessa (d'altronde tocca tutti quanti direttamente) leggo con calma tutto quanto, poi continuo a leggere la pagina successiva ed il resto della cronaca di Siracusa quando, prima di girare pagina, mi casca l'occhio sulla foto che accompagna l'articolo sul caro benzina e, soprattutto la sua didascalia che annuncia le lunghe file dai distributori.
E la guardo bene, perche' mi perplime. Clickate e ingranditela, cosi' avrete anche voi il colpo d'occhio.
Infatti sebbene la Uno in primo piano sia ancora accettabile, lascia pensare un attimo il fatto che compaiano ben due 126 (una dietro la Uno e una accanto). Se ne vedono cosi' poche... senza contare il muso della Ford prima serie che sbuca dietro la 126... ma che e' successo?
Il semaforo con il blocchetto pedonale "ALT-AVANTI" gia' fa venire ampi dubbi, ma la conferma sono le pompe ovalizzate Mobil meccaniche: quella foto c'ha almeno vent'anni! ((((-:
Adesso non so perche' ma mi torna in mente (ma si, se ho tempo la scansiono e la bloggo anche quella, a meno che non la trovo su internet) la famosa fotografia che appariva a pubblicizzare i servizi telematici della vecchia SIP, in cui un terminalista operava su un pc spento, con due tastiere ed un floppy infilato a rovescio nel lettore...