venerdì 29 maggio 2009

Incendio sulla motonave "Florio" Tirrenia

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Sto cercando di contattare Maurizio e gli altri colleghi, che erano a bordo della nave ed in rientro a Palermo per stamattina alle 6:30 circa.
Dalle prime notizie che leggo sui giornali sembra tutto a posto e nessun ferito, quantomeno.

AGGIORNAMENTO: I ragazzi sono rientrati tutti quanti a Siracusa, accompagnati da un mezzo messo subito a disposizione dal dipartimento regionale. Stanno tutti bene, e tutto è a posto. I mezzi a bordo (nello specifico il nostro pulmino ed il camper personale del cuoco) sono andati distrutti, così come tutta l’attrezzatura logistica che era a bordo (e tralasciamo la quantità abnorme di fotografie depositate su vari pennini e sul computer portatile di Maurizio, oltre alla sua videocamera…) e per la quale fra qualche giorno ci faranno sapere la situazione (a tuttora la nave non è ancora entrata in porto perché saranno difficoltose anche le manovre di approdo).

Grazie a tutto il personale della protezione civile, delle forze dell’ordine e del soccorso che si è subito messo a disposizione al porto di Palermo per tutte le operazioni di soccorso necessarie.

mercoledì 27 maggio 2009

Settimo giorno: lunedi' 25 maggio - ritorno

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Mi sveglio alle cinque di mattina, come al solito, e faccio una breve doccia, prima di dirigermi al bar per una "sostanziosa" colazione (aka: un cornetto dall'approssimativo contenuto di marmellata non identificabile, e un caffe' dannatamente lungo ma decisamente molto bevibile), poi esco sul ponte a guardare il panorama. Alle sei siamo gia' in vista del porto di Palermo (pensavo che sarebbe stata piu' lunga la traversata, sinceramente). Maria mi raggiunge al bar poco dopo (lei ha preferito fare le cose con piu' calma, e non ha voluto fare colazione a bordo, preferendo di gran lunga il primo autogrill.

A Palermo, cercando di seguire la segnaletica verso l'autostrada, praticamente ci perdiamo finendo in direzione di Messina, per cui dopo aver fatto inversione di marcia (l'ho detto che non conosco Palermo? Ah, si'...) metto su il navigatore, che infatti mi fa fare un giro un po' strano e discutibile ma mi porta infine sull'autostrada. Un paio di pause per un buon caffe' ristoratore (che mi aiuta anche a combattere il sonno e la stanchezza dilaganti), poi dopo Catenanuova (dalle parti di Gerbini) incrociamo un piccolo incendio di sterpaglie sul bordo della carreggiata. Provo a chiamare (per ben tre volte! Una voce automatica mi dice solo "La preghiamo di attendere", poi cade la linea) il 1515 del Corpo Forestale dello Stato, poi rinuncio e provo a chiamare il 115 (mi rispondono i Vigili del Fuoco di Catania) per segnalare l'incendio. Gli spiego l'altezza [km 160 in direzione Catania; con l'auricolare ed il rumore dei finestrini semiaperti (sob, l'aria condizionata non funziona...) non si capisce quasi nulla], poi finalmente dopo una mezzoretta arriviamo al "Gelso Bianco".
Lascio Maria li', dato che e' passata la madre a prenderla (perche' lei ha da fare qui a Catania, quindi non ha molto senso che la accompagni a Siracusa affinche' poi risalga), infine faccio gli ultimi km di strada verso casa circondato dal caldo torrido siculo del quale avevo quasi sentito la mancanza.
Per ora e' tutto, seguira' probabilmente un altro viaggio in quel di Tornimparte, ma per ora mi ri-fiondo nel lavoro non indifferente che mi aspetta a braccia aperte...

Sesto giorno: domenica 24 maggio

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Dato che martedi' mattina alle nove ho un impegno improvviso & inderogabile, sono costretto a partire oggi, con arrivo domani in tarda mattinata a Siracusa.
La mattina pero', scorre come sempre [il traghetto (il "Vincenzo Florio" della Tirrenia, tra l'altro) e' in partenza per stasera alle 20, con richiesta di arrivare entro le 18:30-19], perche' prevediamo (io e Maria) di pranzare assieme e partire nel pomeriggio intorno alle 14:30.
La colazione scorre tranquilla, poi viene qualcuno dei cittadini a parlare con Maurizio. La cittadinanza, colpita dal funzionamento della macchina del volontariato della Sicilia, sta cercando di costruire un'associazione di protezione civile locale, e Maurizio (come aveva gia' fatto Nuccio) sta fornendo tutte le informazioni utili su come si costituisce (in questo caso si varia lo statuto, dato che una specie di parvenza di associazione di soccorso di Tornimparte esiste gia' da tempo) l'associazione e come si gestiscono le attivita'. Non e' improbabile un gemellaggio (con la fondazione dell'"Associazione Volontari Citta' di Tornimparte", cosa che comunque ci farebbe un grandissimo piacere); si parla un po' dei servizi che facciamo normalmente, di come loro gestiscono ed hanno gestito in passato i servizi e via discorrendo. Visto il caldo offro un po' di te freddo che e' risultato eccezionale [poco prima di pranzo lascero' anche una bottiglia fresca a D, un amico della popolazione costretto nelle tende/serre; solo da ieri hanno cominciato a sistemare un po' la situazione spargendo dei condizionatori carrellati "Olimpia Splendid" (a occhio dovrebbero essere un bel carico di questo modello), che ci spiega come si vive la situazione: fino alle 8 di mattina si deve stare con la stufa, poi si deve di corsa spegnere la stufa ed accendere il condizionatore, se no nel giro di mezzora ci si ritrova in un corposo bagno di sudore...], poi ci organizziamo per il pranzo. Dato che di domenica c'e' un po' di confusione in piu' (anche perche' molta gente che di settimana lavora adesso invece e' in campo) per cui riusciamo a pranzare intorno alle 14:45. Verso le 15:45, finito il pranzo, partiamo di corsa in direzione Napoli.
Non ho mai fatto la strada verso il porto, Maria un po' la conosce, ma sta di fatto che per miracolo non manco due volte il bivio...
Ora, di mattina avevo chiesto se dovevo avere la copia del fax con la richiesta dei biglietti di viaggio, ma il COC mi aveva comunicato che a) la biglietteria gli risultava chiusa e b) comunque la Tirrenia gli aveva gia' confermato la prenotazione e tutto quanto; in caso di dubbi uno dei regionali (SA) mi da il suo numero di cellulare per qualsiasi evenienza.
Arriviamo a Napoli intorno alle 19, e anzitutto scopro che la biglietteria invece *e'* aperta. Il vigilante mi invita ad andare verso la biglietteria, per il rilascio del documento di viaggio. Chiedo notizie in biglietteria (sono le 19:15), ma la signorina molto gentilmente mi informa che invece non risulta pervenuta nessuna comunicazione da parte del dipartimento.
Sale la preoccupazione. Chiamo il regionale e lo informo, poi chiamo anche Maurizio per dirgli che sono incastonato al porto di Palermo.
Il regionale mi informa che un collega sta salendo di corsa al COM per rimandare il fax, gli esprimo la mia seria preoccupazione ("io rischio di perdere una commessa enorme, se ci sono problemi guardate che faccio autostrada addebitandola al dipartimento e poi si vede, mi raccomando" "Stai tranquillo, lo so con chi ho a che fare, e ti garantisco che il collega e' andato apposta al COM a rimandare il fax di corsa). Intorno alle 19:40 arriva il fax, e mi rilasciano subito il biglietto di imbarco. Richiamo per avvertire che e' tutto a posto e ringraziare, poi salgo a bordo della nave ormai come ultimo mezzo. A bordo aspettiamo un po' per cenare, e ci sediamo fuori sul ponte a guardare un po' il panorama: il Vesuvio che si staglia silenziosamente e' una bella immagine, che ancora mi mancava; intorno all'area vesuviana si intravedono diversi gruppi di nubi da sparo di mortaretti, quando la nave parte anche una lunga serie di fuochi artificiali in lontananza ci fa capire che si tiene qualche manifestazione del cosiddetto "mese mariano" nei dintorni della citta'. Intorno alle nove e mezza ci dirigiamo al self-service per cenare, poi - data la stanchezza - una veloce passeggiata sul ponte e infine ci ritiriamo nelle rispettive cabine.
E a domani con il racconto dell'ultimo giorno...

Quinto giorno: sabato 23 maggio

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Suona la sveglia (eh, no: stamattina non sono riuscito a svegliarmi prima di lei), solo che per un errore madornale anziche' suonare alle cinque, suona alle cinque e venticinque. Mi fiondo fuori dalla tenda di corsa e mi faccio una doccia talmente rapida che praticamente mentre la prima goccia d'acqua percorre il percorso che dal telefono della doccia la porta a terra, gia' mi sono insaponato e sciacquato.
Comincio con la preparazione della colazione intorno alle sei, mentre arrivano gli scout (peraltro gli stessi due che ieri sera mi hanno preso per i fondelli per tutta la serata su quel discorso, e di cui uno dei due continua finche' non si rende conto con i suoi occhi di che cosa intendevo: l'altro collega viene chiamato ogni 30 secondi e nel giro di una mezzoretta-tre quarti d'ora praticamente restiamo noi due a preparare le colazioni e portarle in sala, quando non e' Gianfranco o qualche altro collega a portarci di corsa il thermos del caffe' o il bidone del latte.
Dimentico (in realta' non ci pensavo proprio) che di sabato la scuola non c'e' (cavoli! Quando andavo a scuola io, a malapena non c'era scuola di domenica) e mi restano sullo stomaco gli ultimi cinque litri di latte (GRRR possibile che non si riesce a metterne via solo uno o due?), ma che per fortuna servono al cuoco. Ripulitura della cucina, poi e' il momento di una pausa caffe'/COC, dove chiedo le ultime informazioni riguardo il mio scorporo e quello dei colleghi. Mi confermano la situazione riguardante la nave (pero' in mano non ho nulla: vi prego di ricordarvi questo particolare) e idem per quanto concerne l'autostrada.
La situazione sembra essere chiara, per cui mi allontano e mi dirigo lentamente al bar per un caffe' [dopo averne preparati millemila, vorrei anche prenderne uno che mi fa qualcun altro (-: ], poi ritorno in campo dove con Santina ci mettiamo a lavorare sui pacchi che ci ha mandato il COC con prodotti alimentari da organizzare per la popolazione. Sono tutti da catalogare perche' le scatole sono stipate con contenuto il piu' possibile a caso [c'e' pasta e scatolame rimescolato in maniera quasi pirotecnica. A parte che su una scatola che riporta la nota "pasta 10kg - Zucchero 8kg" ritroviamo 22 kg di farina, di almeno 20 qualita' diverse (compreso un kg di farina per dolci e tre di farina per polenta, tutti e tre diversi...)].
Nella catalogazione di prodotti che saranno destinati ad essere direttamente donati alla popolazione, pero', notiamo anche una grossa quantita' di pasta della marca e del tipo che usiamo in cucina per la popolazione di Tornimparte. Io e Santina ci guardiamo negli occhi: se riusciamo a recuperare 25-30kg di penne rigate, altrettanti di rigatoni, di spaghetti e via discorrendo possiamo tenerli per cucinarli direttamente alla popolazione, mentre se recuperiamo solo due o tre kg di pasta per tipo, non ci servono a molto (la "calata" di pasta all'inizio era di 72kg a botta, ora si e' attestata fra i 35 ed i 40. E' ovvio che si deve infilare nel bollitore una robusta quantita' dello stesso tipo di pasta); questo significa dover catalogare la pasta aprendo millemila scatole e ammucchiando manualmente sacchetti di pasta da un kg, al massimo da un kg e mezzo...
Dopo tre ore abbiamo recuperato circa 20kg di rigatoni e altrettante mezze penne rigate, che portiamo nel container della pasta. Il resto rimane nel gigantesco mucchio di scatoloni appoggiati a delle pedane, subito dietro la cucina (maledizione... forse oggi finalmente il sindaco ha firmato la richiesta di riparazione del transpallet, il tempo che venga protocollato dal COM e possiamo andare), sotto un telone.
Nel frattempo l'odore di fognatura sul retro della cucina peggiora.
Poco dopo pranzo, mentre alcuni ragazzi si stanno riposando un po', finisco di preparare il caffe' e salgo sulla cucina di Canicattini per lavare la caffettiera. Mi accorgo che e' finito il rotolone di carta e mi dirigo verso il container di fondo per prenderne un altro rotolo. E' in questo frangente che vedo una scena a dir poco inquietante. L'odore di fognatura e' adesso insopportabile, e proprio davanti alla porta del container, in direzione del pozzetto della fossa imhoff, c'e' una vistosa macchia marrone coperta di mosche. Mi fiondo indietro e raggiungo Maurizio, che e' in tenda a cambiarsi.

Io: "Maurizio! E-MER-GEN-ZA! La fossa e' arrivata, c'e' una macchia di acqua di scarico davanti alla fossa biologica!"

Partiamo di corsa, siamo io, Maurizio e uno scout (Gaetano). All'inizio pensiamo che forse e' una scolatura venuta nella tarda mattinata dal camion della nettezza urbana, ma con un manico di scopa Gaetano prova a smuovere il ghiaietto sotto la macchia, mettendo in evidenza che e' proprio bagnato che risale. Arriva una ventata dall'odore impronunciabile, e Gaetano si allontana soffocando conati di vomito. Maurizio chiama subito SL della regione, che arriva con un collega e, vista la situazione, aprono subito il pozzetto della fossa imhoff vedendo che e' "piena a tappo", tanto che il lavaggio dei piatti in corso sta facendo versare acqua del limite di troppo pieno direttamente nel fiume. E' probabile che la macchia stia salendo per via del fatto che i tubi di scarico sono stati connessi fra di loro per mezzo dell'incastro ma senza mettere mastice.
I regionali si muovono subito per trovare la ditta di spurgo e farla venire di corsa, ma ci vorrano letteralmente diverse centinaia di telefonate e non solo... (dopo vi spiego con l'articolo su domani).
Avverto anche Santina che data l'aria irrespirabile intorno al container, non si faccia scrupoli a lasciar andare me sul container (che non mi pongo piu' di tanti problemi) onde evitare un forte senso di nausea.
Continuiamo con l'organizzazione dei materiali, poi segue una breve pausa al bar, quando all'improvviso mi rendo conto che sono quasi le quattro del pomeriggio.

Io: "Maurizio! Ca$$o quello del transpallet ci aspettava verso le due-e-mezzo/tre! Abbiamo la richiesta fatta?"
Mau: "Porca pu$$$na! Me l'ero scordato! Voliamo al COC e andiamo subito a far riparare quell'affare!"

Al COC passano diversi minuti per recuperare il documento (anche perche' sembrano spariti tutti), poi finalmente partiamo [siamo io, Maurizio, Nuccio (uno scout) e Maria] in direzione dell'area industriale di Bazzano. Dopo qualche lungo tentativo riusciamo ad arrivare nel capannone della ditta. Il tizio si lamenta del ritardo con il quale siamo venuti (si, si... leggete dopo) e alla fine otteniamo solo la consegna di quattro ruote e otto cuscinetti, dovremo spostare la riduzione e montarceli da soli, perche' siamo arrivati tardi, perche' i ragazzi stanno andando via e perche' pasta ferrara e' buona e la supercazzora prematurata con scappellamento quadratico si sposta a sinistra (con tanto di scena a livello di pianto di Maurizio perche' il tizio ci aiutasse, in quanto voleva tenere il transpallet fino a lunedi'/martedi', non ha un transpallet da prestare manco per sbaglio, e al massimo puo' vendercene uno nuovo).
Ritorniamo con le quattro ruote in una scatola, ci fermiamo dal distributore di benzina di Sassa ove avevamo fatto benzina e che ha un'officina. Il meccanico ci da una mano a montare le ruote SUBITO e le montiamo tutte e quattro nel giro di cinque minuti. Peraltro per quanto volessimo pagare l'intervento, ci manda via in malo modo ["dopo tutto quello che state facendo per noi, ci mancherebbe pure che vi faccio pagare tre minuti di operazione del cavolo!" (questo per farvi capire che cosa pensa di noi la popolazione...)].
Ritorniamo, finalmente il transpallet scorre con una fluidita' spettacolare [Gianfranco riesce a tirare con una sola mano una pedana carica di roba con Santina sopra che fa surf (((-: ]
Arriva la cena, ci organizziamo io e Maria per domani pomeriggio (partiremo assieme. C'e' stato un altro papocchio: partendo io, si supponeva che la squadra che rimaneva fosse di dieci persone, che non potevano scendere tutti in pulmino, per cui doveva scorporarsi un'altra persona. Il papocchio e' che non solo dopo aver fatto lo scorporo di Maria, l'aiuto cuoco Francesco 'Ciccio' Rizza dice che rimarra' un'altra settimana, ma per di piu' non abbiamo considerato che il cuoco e la moglie si spostano sul loro camper...)
Nel tardo pomeriggio, considerando che domani e' domenica e non so se il distributore e' aperto, intorno alle 19 mi presento alla segreteria del campo per avere il buono carburante ed andare a fare nafta, ma la stampante della segreteria non collabora. Stacco intorno alle venti (rinuncio) e vado a gestire la cena. Mi e' venuto un mal di testa inquietante, e questa sera e' prevista anche una festa con musica e karaoke; chiedo a Maurizio e l'altro collega di rimanerne fuori, poi mi dirigo al PMA e mi faccio dare qualcosa per far scemare un po' il mal di testa.
Gestisco un po' il magazzino, poi mi siedo fuori e, quando arriva il momento della cena, dato che dentro continua a infuriare il karaoke a tutto volume, Iano mi prepara un panino al volo e mangio seduto fuori, mentre lentamente il mal di testa sembra passare.
Preparo il caffe' per tutti i ragazzi dopo cena, poi dato che la cucina e' gia' pronta e il te freddo era stato gradito, ne preparo altre quattro bottiglie in maniera da poterne dare un po' anche a qualcuno della popolazione.
Vado a dormire, stanchissimo, intorno a mezzanotte, mentre parte dei ragazzi propone di uscire per un giro da qualche parte. Domani sara' (purtroppo) l'ultimo giorno...

Quarto giorno: venerdi' 22 maggio

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Nella mattinata, uscendo alle cinque, gia' mentre sono sotto la doccia comincio a pensare a come devo organizzarmi la giornata. Durante la distribuzione delle colazioni annuncio a Santina che nel corso della prima meta' della giornata non potro' darle una mano, perche' voglio ripulire per bene il carro cucina.
Gia' ieri sera Maurizio aveva detto che con me dovevano esserci due persone (sono di solito due scout che si mettono a disposizione), perche' mi serve una che mi aiuti ad accelerare il passo soprattutto con la preparazione delle colazioni (uno segue le caffettiere, l'altro le pulisce e le prepara, uno mette il latte ed il te sul fuoco, l'altro li carica nei bidoncini termici, e avanti di questo passo) e l'altra che invece faccia la spola fra la cucina e la sala chiedendo se mettere su altro te o latte, portando i bidoni vuoti da riempire e via discorrendo.
Con me in mattinata ci sono Filippo (un Akela) e Pietro (boh? Akela anche lui?), ma durante tutto il tempo della colazione, vuoi perche' ad uno scout non piace restare fermo in questa attivita' di Jolly, ma vuoi soprattutto perche' a vederlo fermo fuori dalla cucina tutti pensavano che fosse libero e senza fare nulla, praticamente millemila persone lo chiamano continuamente facendolo sparire per intere decine di minuti.
Me la prendo a male (Io: "E che ho detto a fare che mi servono due persone, allora? Cavoli!"), e gli dico un paio di volte che non deve dare dietro ad ogni chiamata, perche' ho io bisogno di lui, ma come risultato piu' volte o io o Filippo siamo costretti ad allontanarci dalla cucina per andare in sala.
Me la prendo a male, dicevo (non per Pietro che giustamente rispondeva alle chiamate di tutti, ma proprio perche' pur servendo a me lo chiamavano tutti!), e mi rimando alla sera per chiedere a tutti di lasciarci lavorare in pace, dato che ci siamo intoppati cinque o sei volte con il caffe'...
Mi avanzano cinque litri di te, e per non buttarli mi prendo quattro limoni e un chiletto di zucchero, faccio un paio di bottiglie di te freddo e le lascio fuori a raffreddarsi un po' (per non metterlo subito in frigo dato che e' ancora tiepido).
Poi Filippo e Pietro si liberano, verso le nove e mezza (un po' di latte e' avanzato anche stamattina, ma pensiamo di lasciarlo per la ricreazione della scuola, come alternativa a qualche crostatina e succo di frutta), per cui chiedo loro di lasciarmi lavorare da solo per un po' (lo spazio e' poco, per cui preferisco gestirmi da solo), e con Pietro che comunque mi da un po' una mano ripulisco tutta la cucina da cima a fondo. Rimarebbero da svuotare la friggitrice (ma lo rimandiamo a domani, dato che continene al massimo tre litri d'olio, al contrario della nostra che ospita decisamente molto piu' olio...) e da lavare il pavimento, ma dato che abbiamo ridato una parvenza di pulizia a tutto il carro, ed ho la schiena a pezzi e le costole mescolate come un mazzo di carte, chiedo ad uno degli scout di occuparsi di spazzare e lavare il pavimento (Io: "Ma lo sai come? Non un goccio di candeggina in un secchio d'acqua... facciamo un goccio d'acqua in un secchio di candeggina!") e finalmente la cucina ritorna a splendere.
Passo quindi nella pausa a salire verso il COC, per organizzare il mio scorporo (chiamo infatti il collega per chiedere conferma...) e nel frattempo per gestire quello del resto della squadra, con un po' di anticipo per tutti quanti. MI dicono che forse non c'e' posto sul traghetto, e quindi avviso che nel caso, dato che - purtroppo - sono costretto a rientrare per un problema col lavoro (come dice Nuccio "a morte subitanea") eventualmente sono disponibile a fare tutto il percorso in autostrada. Fino alla serata, poi, si susseguiranno le notizie piu' discordanti sulla situazione. In serata a cena poi SL della regione mi confermera' che invece la nave e' disponibile, ma poi vedrete che succede domenica.
La giornata scorre secondo la sfiancante routine di magazzino e cucina, salvo che forse sembrano esserci notizie buone per quanto concerne la riparazione del transpallet (ma ancora non abbiamo la delibera firmata in mano, con la quale andare a Bazzano a far fare la riparazione).
In serata, mentre ceniamo noi, chiedo quali sono gli scout che mi daranno una mano domani mattina, e spiego a tutti che ho bisogno che non si allontanino, chiedendo di non chiamarli ogni istante. Ovvero, ci provo, perche' la frase viene interrotta in "malo modo" dagli scout che scherzando mi dicono che in questo modo sto cazziando lo scout che stamattina si e' allontanato. Cerco di riprendere la situazione, ma non c'e' verso perche' siamo scaduti nel cazzeggio, per cui rinuncio e vado a sistemarmi la cucina, ma - con molto disappunto - dopo qualche minuto mi raggiunge Pietro per scusarsi di essersi allontanato.
Ci resto male. Gli spiego:
Io: "E' come se ti chiedo: 'mi scusi, sa che ore sono?' e tu mi fai una filippica di un'ora perche' ti ho dato del lei. Io chiedevo a tutti di non chiamarvi ogni trenta secondi perche' servite a me, loro avevano bisogno di cazzeggiare e farsi prendere sul serio o meno (col risultato che me la voglio vedere tutta domani mattina) mettendo in mezzo te. Cavoli! Mi pare evidente che se ti allontani non lo fai per farti una passeggiata, ma perche' ti ha chiamato qualcuno..."

Ma la cosa si chiarira' con calma.
Finita la sistemazione del tutto, mi siedo a ciacolare un po' con Maurizio e Santina, ma all'improvviso mi rendo conto che - ridendo & scherzando - si sono fattte le due di notte passate, per cui mi fiondo in tenda... sara' lunga svegliarsi domani mattina...

Terzo giorno: giovedi' 21 maggio

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La mattina comincia con la notizia che, dato l'arrivo del ciclista e delle tv, e' prevista la visita del colonnello responsabile del COM3, e di altre personalita'. A causa di cio', finita la colazione devo chiudere la cucina di Canicattini con tutto il disordine che c'e' e, con Santina, dobbiamo mettere in ordine il piu' possibile tutti i container. Ci togliamo l'anima per praticamente tutto il giorno. Il ciclista arriva intorno a mezzogiorno, mentre stiamo per cominciare a distribuire il pranzo, per cui si crea un pochino di confusione a pranzo. Il colonnello, invece, alla fine ha deciso di non passare, per cui finito il pranzo, mentre tutti puliscono la sala, facciamo una breve pausa caffe' ed io quindi cerco di riorganizzarmi la cucina di Canicattini per il giorno dopo. Comincio a sentire il bisogno di ripulire per bene, per cui faccio in modo che per domani ci siano due scout con me a disposizione (Filippo e Pietro) in maniera tale che - finita la colazione - in poco tempo ci si possa organizzare anche per dare una sacrale ripulita generale a tutto il carro cucina.
Nel pomeriggio il nostro fornitore di prodotti alimentari ci porta cinquecento spigole, da servire come pesce per domani (Iano vuole fare il pesce al cartoccio), ma c'e' un problema "logistico": non siamo riusciti ad ottenere il pesce gia' pulito e desquamato, per cui un nutrito gruppo di volontari (di cui io non faccio parte, e lo dico senza remore, perche' non ho la piu' pallida idea di come si pulisca il pesce, ne' l'ho mai fatto) dopo cena e lavaggio pentole si mette con calma e dovizia di particolari a ripulire tutte le spigole per domani. Finiscono verso le due e mezza di notte...
Con la prima trentina di spigole gia' pulite, Iano ci prepara per cena un anticipo di questo pesce al cartoccio, che' pero' salto (non sono amante del pesce) puntando verso una bistecca di carne di maiale, assieme ad un'altra collega che anch'ella non mangia pesce di solito).
Domani sara' una giornata lunga e complessa, per cui verso l'una di notte lascio i colleghi a combattere col pesce e vado a dormire.

Secondo giorno: mercoledi' 20 maggio

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La sveglia doveva suonare verso le 5:15, ma io mi ritrovo a rigirarmi in branda verso le 4:45, per cui dopo qualche tentativo infruttuoso di tirare un po' il fiato (anche dovuto al fatto che le coperte di lana che abbiamo sono delle armi improprie per chi - come me - soffre di allergia), mi alzo, prendo il borsone e un cambio d'abiti e mi dirigo con calma alla doccia.
Gianfranco, che dorme vicino all'uscita ma ha il sonno molto leggero, si sveglia in tempo per ricordarmi di prendere tutte le chiavi (cucina, cucina "piccola" e cancello d'ingresso al retro), per cui prendo il tutto e mi trasferisco dietro la cucina.
Faccio una doccia rinfrancante, poi mi vesto e mi occupo anzitutto di togliere i tiranti dal tendone refertorio ed aprire il percorso per i fornitori (come l'altra volta, meglio fare questo che saltare su in piena notte perche' c'e' vento e bisogna correre a mettere i tiranti). Infine, mentre mi raggiunge Iano (Tecnicamente "Sebastiano", ma ha detto che odia essere chiamato cosi'), il cuoco, a cui do le chiavi del carro cucina mentre io mi occupo di aprire la cucina di Canicattini.
Dato che so come funziona il nostro carro cucina, so come funziona anche quella di Canicattini: per aprire il gas, tocca accendere la cappa (che pur essendo grossa un decimo di quella della cucina grande, produce un rumore superiore di almeno cinque volte: quando sei a bordo per sentirti coi colleghi e con fuori devi usare un tono di voce un tantinello alto...), poi aprire la bombola e, infine, far scattare nel gavone gas l'elettrovalvola di sicurezza (che si sigilla in caso di fuga, mancanza di corrente o, appunto, apertura del gas con cappa spenta).
La cappa parte automaticamente alla massima potenza, per cui comincio a farla scendere col comando manuale portandola dal livello "9" intorno al livello "3", ottenendo una riduzione della rumorosita' di circa uno o due decibel (groan...), poi apro la finestra e comincio ad accendere i fuochi pilota del banco di cottura.
Nel frattempo (sono circa le sei) mi raggiungono due scout che dovevano essere "di corvee" alle colazioni, e che mi daranno una mano in questi giorni. Chiedo loro le consegne, in particolare riguardo le quantita' di latte:

Io: "Quando siamo venuti in aprile, tiravamo via sui trenta-trentacinque litri di latte. Ora a che quantita' ci siamo stabilizzati?"
Lui: "Ehm... non lo so..."
Io: "Ah, ottimo! Va bene, cominciamo con venticinque e speriamo di non buttarne via... portatemi qualche altra busta di latte [ce ne sono diciotto in cucina ndG] e poi non buttate via le buste vuote che le voglio contare."

Questa mia prima mattina mi trovo a combattere con il grosso disordine che campeggia per tutta la cucina. Su praticamente ogni ripiano disponibile sono seminati oggetti di ogni genere, quelli che mi colpiscono di piu' sono: un barattolo da 1kg di sale, uno di origano, dei piatti di plastica vari, persino due contenitori (vuoti, peraltro) di brodo granulare, oltre a minuzzaglie di ogni genere la cui utilita' riguardante la colazione ricade sotto zero.
Intorno alle otto e dieci chiedo come va la situazione in sala. Mi chiedono di fare altro latte, per cui preparo un altro bidoncino termico da sette litri. Avevo fatto diciotto litri di latte, arriviamo con questo a venticinque... e questo alle nove mi torna indietro praticamente pieno (GRRRR bastavano diciotto litri! Almeno mi sapro' regolare per domani), quindi, dato che e' cominciata la scuola sotto al tendone, chiedo un po' di spazio agli scout e mi organizzo per pulire la cucina da solo (anche perche' l'ambiente e' talmente stretto che in due bisogna continuamente chiedersi permesso, in tre non puoi fare un passo senza dare una pedata...).
Ci sono pochi sportelli e ripiani disponbili, per cui metto fuori tutto cio' che riguarda la preparazione della colazione e mi metto a riordinare togliendo tutto quello che non ha a che fare con la colazione, buttando via parecchia robaccia inutile (una scatola di sardine sott'olio? Che ca$$o ci fa una scatola di SARDINE SOTT'OLIO ACCANTO AL CAFFE'? COS'E' DA PUCCIARE COL LATTE??!??!?!?) e comincio a dare una pulita al piano di lavoro. Mi rendo conto che la griglia e' da pulire, il piano di lavoro e quello di cottura pure, cosi' come il bollitore/cuocipasta, per non parlare della friggitrice in cui campeggia olio stantio... Ma mi rendo anche conto che per quando ho finito di sistemare e pulire il grosso, si sono fatte le dieci ed e' l'ora di dare una mano col magazzino, la merce in arrivo, ed altre cose, per cui per il momento stacco e mi metto a dedicarmi al magazzino.
Come se non bastasse, arriva un furgone del dipartimento carico di roba (fra cui pasta, latte, zucchero...) da suddividere ed organizzare per poterlo dare alla popolazione. Ne facciamo alcune pedane con l'obbligo di aprire ogni scatola e dargli una mezza catalogata, tanto per capire se c'e' qualcosa che ci serve in mensa o se si puo' fare tutto quanto in gruppi per la popolazione. Ma Santina ottiene da Maurizio che una volta effettuata una dovuta cernita, siano altri volontari ad occuparsi di preparare i pacchi (perche' se ci mettiamo a fare questo, e' finita e nessuno puo' occuparsi di magazzino ne' di tutto il resto).
Inoltre il transpallet si e' "guastato": dato che si cammina spesso sul ghiaietto, qualche sasso e' entrato fra le ruote ed una si e' bloccata. Chi non se ne era accorto ha continuato ad usarlo, togliendosi peraltro l'anima, fino a riuscire ad ovalizzare totalmente la ruota. Ora e' diventato di una pesantezza inquietante e dobbiamo metterlo di lato. Maurizio si informa se e' possibile far fare una riparazione (il transpallet e' nostro, non del dipartimento) ordinando le ruote. Cerca in giro per tutti i negozi e le officine della zona, ed ottiene il numero telefonico di un fornitore (anzi, dell'*unico* fornitore per L'Aquila e moooooolto circondario) di carrelli elevatori e ricambi nella zona industriale di Bazzano. Il costo per quattro ruote di teflon e' a dir poco gastronomico (non lo dico? Vi dico solo questo: altri 100 euro e ci vendono un transpallet nuovo), per cui Maurizio fa la richiesta per poter fare la spesa al COM, e in questo interviene il sindaco Tarquini, che ci promette di consentire la spesa a carico dell'ufficio di Protezione Civile del comune.
Ma a questo punto, nonostante l'interessamento di due colleghi regionali [ah, peraltro oggi PL parte, assieme alla colonna. E' previsto l'arrivo della colonna di ricambio intorno all'ora di pranzo, per fortuna i regionali che sono venuti con noi sono venuti prima proprio perche' ogni volta per le consegne (fatte persino gia' a bordo dell'auto) e' successo un papocchio infernale], la richiesta cade in un giro di burocrazia non indifferente, pero' di questo ne parlero' quando sara' il momento.
Arriviamo all'ora di pranzo. Prendo posizione all'ingresso, anziche' al ritiro dei buoni pasto (come ieri sera), e reincontro un po' della gente del campo, notando appunto la mancanza di molti degli abitanti che - grazie al gas o alla dichiarazione di agibilita' - sono rientrati nelle proprie case.
Nel corso di questa fase spiego ai volontari della nuova squadra quali sono le regole da tenere per il pranzo del personale (anche se ormai la confusione si e' ridotta all'osso) tranquillizzandoli per il fatto che oggi siano appena arrivati, ma che gia' a partire dalla cena, la priorita' va anzitutto per una buona mezzora alla popolazione, salvo chi abbia urgenti esigenze di rientro in servizio (ad esempio spiego al personale del Posto Medico Avanzato quale prassi manteniamo di solito appena hanno un buco per mangiare, anche se adesso la situazione appare piu' tranquilla anche per loro).
PS: e' oggi che sono arrivati i volontari del Corpo Ambientale per la vigilanza, compreso quello che ha il Lupo Cecoslovacco di cui ho gia' detto.
Dopo pranzo, ci prendiamo un po' di pausa e ce ne andiamo al bar per un caffe' e sederci un po' al fresco. Poi torniamo al campo per cominciare a prepararci per la cena, mentre io e Santina ritorniamo a gestire il magazzino. Durante la distribuzione della cena continuiamo a mettere in ordine. Il vecchio magazziniere aveva ad esempio organizzato gli omogenizzati in cassette che recitano "breve scadenza" e "lunga scadenza", ma la cosa non funziona correttamente, per Santina si vede costretta a scartabellare tutti gli omogenizzati, praticamente uno ad uno, per separarli per gruppi di scadenza (anno 2012, anno 2011, anno 2010 e fine 2009) e troviamo anche due o tre barattoli che sono scaduti in questi giorni o che scadono entro le prossime due settimane, che preferiamo buttare via (purtroppo il contanier che sta a cuocere al sole o si surgela durante la notte non e' il luogo ideale per la conservazione di questa roba...) e poi ci mettiamo a catalogare anche il latte. Abbiamo altre confezioni di latte da mettere da parte, ma le cui scadenze variano fra il primo ed il quindici luglio. Dato che non possiamo fare una colonna per ogni giorno di scadenza, le propongo di ammucchiare tutto il latte che scade fra il primo ed il quindici luglio in una sola colonna da definirsi: "da consumare entro luglio", anche perche' abbiamo parecchio latte che invece scade fra il 16 ed il 22 giugno, e va via per primo.
Poi, quasi alla fine del pranzo, arriva uno degli addetti che dovrebbe montare un distributore automatico di caffe', e dato che sono l'unico "elettricista" a portata di mano mi metto a loro disposizione per montare il piccolo gazebo che ospitera', accanto alla tenda di segreteria, la macchinetta, nonche' per collegarla all'impianto elettrico. Il caldo e' non indifferente e per di piu' si fanno di colpo le due e mezza, per cui Maurizio mi invita a venire a mangiare qualcosa, ma dato che ho lasciato un quadro aperto e coi fili penzolanti, mi fiondo dentro e mangio una bistecca al volo per tornare poi subito nel campo a concludere.
Nel pomeriggio i regionali si inventano di montare le bandiere, spargere attraverso l'interfono l'inno nazionale e che adesso alle 8:30 si tiene l'alzabandiera e, alle 19:30 circa, l'ammainabandiera. Mi sembra una cosa molto fuori luogo (e non solo a me), specie dato che vengo dal Servizio Civile e non trovo molto piacevole l'idea; ci sono molti anziani che hanno vissuto la guerra, e comportarsi in un campo di accoglienza al pari di una caserma mi sembra decisamente poco adatto, ma non voglio mettere parole.
Ci dicono che domani arrivera' un ciclista che e' partito dalla Sicilia (proprio da Siracusa, tra l'altro) e sta facendo tutto il giro dell'Italia con una tappa proprio a Tornimparte. Verra' assieme a lui la RAI e un po' di nugolo di giornalisti. Si prepara il tutto ripulendo per bene il piazzale e mettendo un po' in ordine. Nel frattempo un gruppo che e' appena arrivato mi dice che domani sera vuole organizzare anche una serata di musica e animazione, e mi chiede se sono disponibile per una mano (se necessario) a collegare faretti, karaoke e via discorrendo).
Durante tutta la cena della popolazione, e quindi sino alle 22, operiamo in magazzino e poi, stanchi (anche perche' dobbiamo portare ogni singola fesseria letteralemente sulle spalle, dato che siamo senza transpallet) ma soddisfatti ceniamo. Dopo la cena mi metto di nuovo ad organizzare la cucina per la colazione del giorno dopo: do una mano al volo con il lavaggio delle pentole e delle teglie, poi mi recupero due pentole per il latte ed il te di domani mattina, infine dopo aver sistemato tutta la cucina sono prossimo per andare a dormire.
Ma prima mi fermo a parlare cinque minuti con Maurizio. Nella cucina di Canicattini Bagni c'e' un frigorifero ove stiamo tenendo alcune birre per noi (alla cena della popolazione c'e' del vino, ma ufficialmente nei campi non dovrebbero essere serviti alcolici di nessun tipo) e un po' di succhi di frutta in fresco, fra cui quelli "senza zucchero" per l'aiuto cuoco Ciccio, che tra l'altro soffre di diabete ed e' sotto insulina. Ma quella cucina e' diventata un porto di mare e chiunque arriva pesca qualcosa, a casaccio, non facendo durare la roba che c'e' dentro. Propongo a Maurizio di poter tenere la cucina chiusa a chiave e tenere la chiave io durante il giorno (poi, alla sera, si mette assieme alle altre) anche perche' ufficialmente quella cucina e' chiusa e le chiavi sono in possesso del solo gruppo di Canicattini (che non e' presente al momento).
Fatto il tutto, e' di nuovo il momento di andare a dormire. Domani arrivera' la squadra di ricambio (anche fra gli scout) e le cose dovrebbero cominciare ad andare meglio nell'ambito della colazione.
Oggi mi arrivano un paio di sms. Uno di Francesco Candelari che mi annuncia che un'attivita' legata alla presentazione dei nostri libri, dapprima prevista per il 29 maggio e poi anticipata, e' stata invece posticipata al 12 giugno (salto ulteriori cambi di data), ma anche uno di un collaboratore che mi annuncia che un grosso impegno di lavoro con una grossa commessa, e' stato anticipato dai primi di giugno al 26 maggio mattina (groan) per cui domani gli chiedero' conferme telefoniche, ma sembra proprio che dovro' scorporarmi fra domenica pomeriggio e lunedi' mattina, a seconda del tipo di mezzo disponibile per il rientro (si comincia a ventilare l'ipotesi di un traghetto disponibile per Catania anziche' Palermo, anche se ci sono ancora problemi logistici), anziche' mercoledi-giovedi' per scendere assieme agli altri colleghi o rimanere ancora un altro paio di giorni.
Per oggi e' tutto. A domani.

Primo giorno: martedi' 19 maggio - arrivo

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Alle cinque ci alziamo; io e Maurizio ci facciamo anche una doccia, Maurizio ne approfitta pure per farsi la barba, poi facciamo colazione e verso le sette meno un quarto scendiamo al porto di Napoli. Facciamo "colonna" con i due mezzi della protezione civile regionale, mi spiegano come gestire il biglietto dell'autostrada (soprattutto per il ritorno, dato che comunque saremo fuori colonna) e, per risparmiare, decidiamo di saltare un po' di autostrada passando per Avezzano (sono i regionali che conoscono la strada, per cui io mi accodo a loro. Giusto il tempo di salutarsi con uno dei due mezzi della regione (nel corso della giornata hanno saputo che prima di arrivare al campo devono scendere a Roma a parlare con dei delegati della Regione Lombardia) e seguo i ragazzi fino all'autostrada. Usciamo a Tornimparte, e arriviamo direttamente al campo di Palombaia. Giusto il tempo di due saluti, scarichiamo i bagagli in tenda e sposto la macchina (anche perche' i pioppi stanno mandando giu' foglie & resina a profusione, rovinando per bene i mezzi parcheggiati sotto di essi).
Nuccio ci fornisce le "consegne": la situazione si e' stabilizzata in campo, adesso nel tendone refertorio si tiene giornalmente anche la scuola, ma nel frattempo l'apertura del gas metano in tutta la regione e il riconoscimento delle prime case agibili ha fatto leggermente scemare la quantita' di sfollati in campo ed impegnati nei pasti. La stessa regione ha ridotto il numero di volontari dai 130-140 di aprile ad un ottantina circa (e lo ridurra' ancora, mano a mano che la situazione tende a stabilizzarsi).
L'unica cosa che mi rimane sullo stomaco, e' che la partenza di Nuccio e' prevista per oggi stesso: pensavo che saremmo arrivati a pranzare tutti assieme, ed invece intorno alle 14 lui riparte in direzione di Siracusa, giusto il tempo di salutare tutti al volo.
Il tempo e' cambiato, decisamente, e comincia ad avvicinarsi l'estate di montagna: non piove piu' e invece durante la giornata il caldo umido si fa sentire in tutta la sua potenza, arroventando letteralmente le tende e provocando, se possibile, ancora piu' disagi soprattutto agli anziani che restano inchiodati in tenda (o a letto) tutto il giorno.
Santina (giunta domenica con il resto della squadra, prima di noi) e' la responsabile del magazzino, per cui mi accodo a lei e cerchiamo di organizzare il magazzino. I latini dicevano "quod caput, tot sententiae", che tradotto significa: ogni magazziniere del turno organizza il magazzino come trova comodo lui, e pertanto ci mettiamo un po' a capire come sia stato effettivamente organizzato l'insieme dei container [a proposito: Nuccio e' riuscito a farci ottenere altri container per mettere la roba da mangiare e il resto del materiale (carta igienica, rotoloni, detersivi, pannoloni etc)], e quindi ci organizziamo per gestire al meglio la situazione; in particolare, dato che ormai i controlli da parte dei NAS sono un appuntamento fisso settimanale [data la situazione di emergenza, le sanzioni o la chiusura della cucina/mensa sono previsti solo per i casi clamorosi (e sono successi, in regione Abruzzo, purtroppo), mentre per quelle piccole cose che normalmente produrrebbero la sospensione della cucina per uno-due giorni e la richiesta di intervenire entro quella data, si opera consentendo di lavorare a condizione di risolvere la situazione entro la visita successiva (ad esempio questo avviene per le zanzariere alle finestre del carro cucina, obiettivamente difficili da procurare in un paio di giorni in questa situazione ma che siamo comunque riusciti ad ottenere nel giro di una settimana). Oltre ai carabinieri, un altro appuntamento fisso settimanale e' una visita da parte dell'ASL, per verificare l'andamento dell'HACCP, far compilare dal responsabile di cucina un questionario sulle attivita' messe in atto per questi adempimenti, oltre a controllare i registri di scarico del materiale scaduto, dell'olio di frittura esausto (abbiamo due barili a disposizione proprio per il recupero dell'olio, ad esempio) e simili.
In serata, dopo la cena, cominciamo a notare che in prossimita' del fondo del campo (ossia dove e' installata la fossa biologica Imhoff) si comincia a diffondere un buon profumo di acque reflue non molto gradevole. Da una parte, dato che e' installata una fossa per uso familiare e che la stessa in realta' serve dalle quindici alle venti persone al giorno, non e' difficile che sia piena, e dall'altra che si riempia abbastanza rapidamente da non consentire per tempo la digestione anaerobica. In questi giorni consigliero' a Maurizio di richiedere al nostro fornitore le bustine per la cura della fossa biologica (normalmente si tira giu' una bustina nel water una volta alla settimana. Vista la situazione puo' essere utile gettarne tre-quattro alla settimana oppure, sic et simpliciter, una ogni due-tre giorni.
Ma per ora la situazione e' comunque tranquilla. Finiamo di cenare anche noi verso le 23, ci sediamo con calma poi, data la mia abitudine di svegliarmi alle cinque di mattina, mi preparo la cucina "della colazione" (stiamo usando, solo per preparare al mattino latte, caffe' e te, il carro cucina "piccolo" di Canicattini Bagni), ci scappa l'ultimo caffe' (che, pero', evito) e poi finalmente non piu' tardi di mezzanotte mi ritiro in tenda assieme ad alcuni altri colleghi.
Vediamo come si procede domani.
Ah, parentesi comica. Poco prima delle diciannove mi chiama Maurizio, perche' uno degli scout di corvee per domani alla colazione:

Lui: "Ah, perche' sai, domani mattina noi verso le sei e un quarto dobbiamo vederci per preparare la cucina di Canicattini e cominciare a fare le colazioni... So che ti sembrera' presto..."
Io: "(capendo che Maurizio l'ha fatto apposta per far ridere tutti) Domani mattina, alle sei e un quarto, io avro' gia: fatto la doccia, indossato l'uniforme, aperto il viale d'accesso accanto al tendone, preparato la cucina, acceso i fuochi e preparato gia' il primo caffe'... fratello io esco dalla tenda alle cinque! Tu vieni tranquillo verso le sei-sei e un quarto, che io stasera mi preparo la cucina cosi' domani mattina si parte a tamburo battente"
Lui: "Ah... ehm... a$$o! Ma se vuoi ci vediamo prima..."
Io: "E per fare che? Prima delle sei e mezza-sette meno un quarto comunque nessuno viene a fare colazione, per cui... vieni tranquillo verso le sei e un quarto-e mezza e ci organizziamo, tranquillo..."

Partenza: lunedi' 18 maggio

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Ieri Maurizio ha avuto notizie da un amico del dipartimento regionale (PL), che e' gia' sul posto. Dovrebbe essere confermata la nostra partenza per lunedi', ma lo chiamera' questa mattina verso le 8-8:30 per dare maggiore conferma, e soprattutto indicare la situazione che riguarda la nafta e il biglietto per il traghetto (dato che la squadra e' partita col pulmino sabato, ma io, Maurizio e Nuccia per problemi di lavoro non abbiamo potuto staccare prima di domenica sera, stiamo partendo minimo lunedi' con la mia macchina personale).
Verso le nove e mezza, dato che non ho avuto nessuna notizia di Maurizio, lo provo a chiamare, ed infatti come sospettavo e' lui, quello che non ha avuto nessuna notizia dal campo:
Mau: "Ma porca miseria, m'aveva detto che mi chiamava alle otto, e ancora non l'ho sentito... ora provo a fargli uno squillo io, ti faccio sapere dopo".

Passa un'altra ora circa, e si fanno le dieci e mezza, Maurizio mi richiama:
Mau: "Non lo so, PL ancora non mi ha detto niente, mi ha detto che si informava, ora chiamo SL, un altro amico che dovremmo incontrare perche' partono anche loro oggi e vediamo se mi fa sapere qualcosa..."
Io: "No, anche perche' sarebbe utile sapere per tempo se dobbiamo partire oggi o e' stato spostato tutto per domani! Dico, PL lo sa che non puo' chiamarci alle sei e mezza per dirci 'alle otto fatevi trovare al porto di Palermo'!? Ca$$o dall'altra parte della Sicilia dobbiamo andare, mica a Priolo!"

Intorno alle undici Maurizio mi richiama e mi fa sapere che saro' contattato da un altro regionale per sapere quando e dove fare nafta; la partenza e' confermata per stasera alle 20 da Palermo (ci si chiede di arrivare per le 18:30-19 max), per cui siamo pronti a partire verso le 14:30. Resto in attesa della chiamata, intanto sono in ufficio e sto lavorando.
Intorno alle 12:20 chiudo l'ufficio e salgo, per pranzare, ma mentre chiudo richiamo di nuovo Maurizio: non ha chiamato ancora nessuno per la nafta. Maurizio mi assicura che ricontatta il tizio.
All'una meno dieci, mentre mi sto sedendo a tavola, suona il cellulare. E' Maurizio.
Mau: "Mirko, devi andare subito al distributore Q8 sulla strada del cimitero, che il tizio ti sta aspettando: ti deve far fare il pieno e darti la copia del fax alla Tirrenia con la richiesta dei biglietti".
Subito. Dal distributore dall'altra parte della citta'. In piena ora di punta. E CHE STI CA$$I!!
Volo, riesco a fare una strada molto larga e arrivo pochi istanti prima dell'una dal distributore. Non vedo nessuno, a parte l'esercente che sta chiudendo tutto e mettendo l'automatico. Intorno all'una e dieci richiamo Maurizio per chiedere notizie, in quella arriva anche il regionale. Dato che il distributore ha gia' chiuso (Lui: "Ma come? Ma se mi aveva detto che mi aspettava!" Io: "Qua ha messo l'automatico, ha chiuso tutto e se n'e' andato gia' da una decina di minuti") ci spostiamo presso un altro distributore di zona. Faccio il pieno, prendo il fax e ritorno a casa. Mangio un boccone (fondamentalmente un po' d'insalata, per evitare che pasti piu' pesanti mi concilino il sonno), e passo a prendere Maurizio.
Dato che sono le due passate da qualche minuto, e che con Nuccia siamo rimasti che la passiamo a prendere a casa, partiamo direttamente verso casa sua al Villaggio Miano anziche' passare dalla sede.
Verso le tre e qualcosa prendo il bivio per Palermo sulla tangenziale di Catania e cominciamo a percorrere l'autostrada Catania-Palermo. E' in questo frangente che la copertura di protezione inferiore del motore (che protestava un po' nonostante fosse stata ribullonata piu' e piu' volte) si stacca all'improvviso e comincia a strisciare per terra. Ci fermiamo e decidiamo di toglierla tout-court: un problema in meno definitivamente e "tanti colpi di tromba" come diceva sempre il buon Bruno Rubino dei Fiaba.
Giungiamo intorno alle cinque a Palermo, spiego a Maurizio che non conosco bene la strada, e come avviene in questi casi...
Mau: "Ehm, aspetta Mirko, mi pare che... dovevi girare a destra"
Io: "Ma porc! Scusami, ma ti ho detto che non conosco la strada, dovevi dirmelo prima..."
Facciamo un giro infernale (finiamo a passare persino per Brancaccio) prima di raggiungere il lungomare e dirigerci con calma al porto. Entriamo, il vigilante ci invita a parcheggiare per alcuni minuti presso il parcheggio accanto alle biglietterie (e' gratuito per i primi quindici minuti) per ritirare i biglietti allo sportello Tirrenia, cosa che facciamo subito e intorno alle sei e un quarto ci mettiamo in fila per l'imbarco. Maurizio nel frattempo prova a chiamare SL e un altro amico regionale per sapere come sono combinati, ma essendo loro gia' a Palermo stanno facendo le cose con piu' calma.
Prendiamo posto sulla nave (io e Maurizio condividiamo uno scompartimento, Nuccia e' da sola in un altro) e aspettiamo che arrivino gli amici regionali, con i quali successivamente ci vediamo durante la cena al self-service. Solo che data la presenza di una corposa gita scolastica, e soprattutto data la frase di uno dei ragazzini urlanti ("ah, il self-service, stasera a cena mangiamo qui!") prendiamo posto intorno alle otto e qualcosa pochi istanti prima che si inserisca una fila inquietante di ragazzini ed insegnanti (per farvi capire, i responsabili delle scuole venivano chiamati praticamente ogni trenta secondi dall'altoparlante interno...); successivamente si uniscono gli altri regionali.
Dopo cena andiamo al bar, si parla un po' e poi, dato che domani mattina ci dobbiamo svegliare per le sei, andiamo tutti a dormire.
Il mare e' una tavola (al contrario di quello trovato dalla squadra precedente, che da Palermo e' riuscita a partire solo dopo l'una di notte e di cui un collega e' pure caduto dalla cuccetta!) per cui la notte scorre tranquillissima.

martedì 26 maggio 2009

Messaggio di... servizio

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In questi giorni sto raccogliendo gli appunti per raccontare di questa nuova (e purtroppo breve...) esperienza in terra d'Abruzzo.
Nel frattempo, dedicato a tutti quelli che, prima che io partissi, mi hanno inaugurato "in bocca al lupo" solo una parola:
VAFFANCULO! ((((-:
(Lupo Cecoslovacco addestrato, proprieta' del corpo di vigilanza del campo... giunto mercoledi' con la colonna di ricambio...)

sabato 23 maggio 2009

Varie da Tornimparte

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In una serata di calma piatta (per me) a seguito di un forte mal di testa da prolungata esposizione a finzionari regionali, ne approfitto per tirare le prime somme di questa seconda (e non ultima, gia' lo annuncio) esperienza di presenza nel campo di accoglienza a Palombaia di Tornimparte.
Siamo tre operatori (Maurizio, Santina e io) che vengono dall'esperienza della seconda squadra (il resto degli operatori che ha formato tale squadra tornera' in questi giorni, ma io ho dovuto piu' pesantemente conciliare impegni, lavoro e altro; cio' non toglie che questa e' l'esperienza che piu' di molte altre mi e' rimasta nel cuore.
La gente di Tornimparte ci ama, e quando sara' il momento di dichiarare conclusa l'emergenza e sbaraccare il tutto, lo faremo tutti quanti con una grossa ferita nel cuore.
Ma come sempre ci sono delle cose che succedono nel circondario del campo e che, vissuti da "dietro le quinte" mettono in luce cosa effettivamente funziona e cosa no nella Protezione Civile Italiana.
Ho letto e leggo (no, non mentre sono qui in Abruzzo) molti Blog di molti abruzzesi, alcuni anche terremotati e attendati. Ma dato il mal di testa ed il poco tempo per restare connesso, state certi che arrivero' con gli aggiornamenti e qualche novita' non appena rientrero'.
Il mio rientro a Siracusa e' previsto, salvo ulteriori complicazioni, per lunedi' mattina [si suppone sempre via nave Napoli-Palermo (tranquilli, spieghero' anche perche' "si suppone")]. Alla prossima! (-:

martedì 19 maggio 2009

Anche questa e' emergenza

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Sono al COC di Tornimparte, che aspetto con calma e dovizia di dettagli che si scarichi l'ennesima inutility di undelete per cercare di recuperare un foglio excel cancellato per sbaglio...


... e meno male che ero venuto qui per lavorare in cucina!

lunedì 18 maggio 2009

Si parte! Forse...

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Avro' la conferma oggi intorno alle 9:00. Se e' confermato, partiremo oggi pomeriggio intorno alle 14 per Palermo, stasera alle 20 circa nave per Napoli, poi domani mattina alle 7 arrivo a Napoli e si continua la strada verso Tornimparte.
Ma forse c'e' un problema, che ci potrebbe costringere a partire domani (stessa ora e stesso percorso). Il punto e' che la colonna mobile della Protezione Civile (che si muove con cadenza approssimativamente settimanale) parte dalla Sicilia domani. Ma noi, che non possiamo fisicamente seguire il cambio turno effettuato dal resto dei volontari (che ripartono da li' la mattina e il cambio arriva nella serata) perche' non possiamo mai lasciare la cucina sguarnita, e che abbiamo bisogno di almeno un giorno di scambio per definire correttamente le consegne... dicevo noi non possiamo cosi' facilmente accodarci al resto del carlino.
Il ragionamento che faceva Maurizio, d'altronde, e' che per il Dipartimento Regionale pagare nafta e nave per oggi anziche' per domani ha la medesima valenza [per l'autostrada ci forniscono uno specifico certificato da allegare al biglietto dell'autostrada per non pagare il pedaggio (ignoro se poi lo stesso ricada a carico del Dipartimento oppure sia esente per specifici accordi intercorsi fra il Dipartimento e la Societa' Autostrade)]. Comunque vedremo.
Come l'altra volta, sara' mia cura aggiornare il blog con il racconto di questi ulteriori giorni di lavoro sul campo, ma rispetto alla volta scorsa non so se potro' farlo direttamente dal posto oppure direttamente quando rientrero'. Ad ogni modo il blocco appunti e' pienamente a portata di mano, e stavolta cerchero' anche di raccontare ogni cosa per filo & per segno. (-:

Salvo novita', ci rivediamo intorno a fine mese (verso il 27-28-29 maggio), questa volta se ci riesco (anche grazie al fatto che non essendoci spazio sul pulmino io, Maurizio e una collega stiamo salendo con la mia macchina) vorrei anche farmi una breve passeggiata del circondario e vedere un po' come si muove la situazione nel tempo.

Saluti a tutti, e gli venisse l'epatite a chi ci augura "in bocca al lupo" che stiamo a pochi chilometri dal Parco Nazionale e i lupi ci sono sul serio! (((-: Se proprio dovete, diteci "auguri" (((-:

sabato 16 maggio 2009

Palombaia di Tornimparte II

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Con data approssimativa lunedi' 18 maggio per la partenza e fra lunedi' 25 e martedi 26 per il rientro, dovrei partire per un altro turno di servizio nel campo della Protezione Civile in Abruzzo.
Non sara' la mia ultima presenza (al contrario: se le cose dovessero continuare, e' probabile che le mie vacanze estive anziche' cominciare fra il 15 ed il 16 agosto in trentino, prendano inizio verso il 6-7 agosto li', e che poi intorno al 15-16 io faccia lo scorporo per poi partire direttamente in direzione di Trento anziche' puntare nuovamente verso Siracusa).
Le cose si sono ormai stabilizzate, in campo (non si puo' dire lo stesso delle scosse, anche se sembra che anche su questo lato le cose migliorino di giorno in giorno), ma l'emergenza, anche se comincia a riempire sempre di meno le immagini dei telegiornali, e' ancora nel vivo, almeno per quanto riguarda la gestione della cucina.
PS: un collega mi ha chiesto (e glielo ho fatto fare) di fargli preparare dal tipografo una striscetta-velcrum di quelle che mettiamo sull'uniforme. Di solito si porta la "specializzazione" (genericamente abbiamo tutti "SOCCORSO", ma poi ci sono anche, chesso', "MEDICO", "AUTISTA", "ANIMATORE" e via discorrendo); io dovevo far fare (e anche io l'ho fatta fare) la striscetta che recita "INFORMATICA e TELECOMUNICAZIONI", egli si e' fatto preparare una striscia da usare per quando sale negli uffici di coordinamento: "CASINISTA" ((-:
Mi sa che me ne faccio fare una anche io. ((-:

venerdì 15 maggio 2009

Fiat 126 FSM

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Ossia [Foto del motore della 126 tratta da Wikipedia]la mia prima automobile; un'utilitaria made in Fiat {ma, da quanto leggo su Wikipedia, in realta' prodotta in Polonia [come la Palio, la mia seconda auto, prodotta invece quasi tutta in Brasile (dico, virgola, no: dico... ma in Italia ne fanno ancora auto fiat?)]} che mi ha portato in giro per molti anni.
L'inutilitaria, come tendevo a chiamarla io (anche se il nomignolo migliore che gli sia mai stato affibbiato resta quello di Francesco Candelari del suo catorcio: "tuono blu"), perche' una bella mattina mentre ero davanti al cancello di casa si spense di colpo, e non diede piu' il benche' minimo segno vitale: giravo il quadro, provavo l'accensione (automatica, dalla chiave, e non dal manettino...) ma non si accendeva neppure una se pur ridotta spia. Dovetti spingerla dentro (e quante volte l'ho dovuta spingere), e venne l'elettrauto con il booster per provare a farla partire, e collegare il booster sopra la batteria provoco' l'immediata uscita di fumo dallo stesso. Dovemmo trainarla, e il giorno dopo giunse il responso: "si e' bruciato *tutto* il quadro ed e' saltata la batteria, non so in quale ordine, ma se si e' spenta di botta, direi che prima e' zompato il quadro e poi il rientro ha cotto uno degli elementi della batteria, perche' era vecchiotta. Fosse stata nuova, la batteria, forse si sarebbe potuta anche incendiare..."
Da allora mi diede una lunga serie di problemi. Primo fra tutti: la lancetta di stato del serbatoio rimase impiantata a zero. Non sapevo mai la quantita' di benzina presente, per cui dopo essere rimasto spessissimo a piedi senza carburante, presi l'abitudine di mettere due-tremila lire di benzina ogni giorno. Una mattina andai dal distributore e dissi a me stesso: "ma per una settimana vorrei non dover fare i conti della benzina presente... Il pieno, per favore!"
Scena: il benzinaio apre il tappo, inserisce la pompa, preme la leva e la aggancia.
SwiiiirTLAC!
Ci guardiamo. La pompa segna poco piu' di tremila lire. Riprova, e scatta subito. A quattromila lire il pieno e' praticamente "a collo": HO FATTO UN PIENO ALLA MACCHINA A FORZA DI DU'MILA LIRE DI BENZA AL GIORNO!
Ho comunque molti ricordi di quella macchina, sia belli, sia brutti. Ma sopra ogni cosa, ho molto da dire su questo discorso.
Perche' tutti i miei lettori in questo momento si staranno chiedendo "perche' Grizzly oggi parla della sua prima auto"?
Per il numero di articoli.
No, non sono 126 articoli (ho superato la quota trecento da un po'), ma perche' ad oggi sono 650 (si, SEICENTOCINQUANTA) articoli.
E ancora qualcuno si chiedera' "e che c'entra la 126 con 650 articoli???", e quel qualcuno e' chi non ha mai posseduto una 126 e non sa che 650, per l'appunto, era la cilindrata della FSM (poi venne la BIS col motore da 700cc, ma io dopo la 126 ho pescato direttamente la Palio... ora per il momento sono con una Mondeo SW usata visto che la Palio mi ha salutato).

Ma comunque, alla fine di tutta questa storia, quello che volevo dire e' solo che nonostante sin dall'inizio non mi ero posto la condizione di guardare ai numeri, adesso che sono prossimo a festeggiare il quinto anno di Blog, questi numeri mi danno una profonda soddisfazione che parte dal cuore. E poi, come ho detto anche nel discorso di presentazione del mio libro, il bello del Blog e' proprio quello che chiunque puo' scrivere cio' che vuole; questa mattina guardando il numero di articoli in bacheca, a pensare al numero mi e' proprio tornata in mente la mia vecchia auto, e con essa moltissime avventure che ho vissuto proprio per questo.

giovedì 14 maggio 2009

Rimpatriata? In... parte!

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Ieri sera pizzata, a Solarino in un locale (oddio, Victoria Pub o un nome del genere) ove abbiamo gustato un ottimo giro pizzolo. Chi c'era? Pressoche' tutta la squadra che e' stata anche a Tornimparte: mi ha invitato Maurizio e si sono presentati praticamente tutti, tranne Chiara (problemi lavorativi) e Ciccio Rizza.
Una serata gradevole, culminata a mezzanotte col brindisi benaugurante per il compleanno del collega Francesco Cefalu', che ci ha anche fatto sapere che fra poco sara' anche padre.
Oggi durante il lavoro mi sono sentito con Maurizio per fare un po' di cose inerenti la mia prossima partenza di lunedi' 18... Vedremo come si muovono le cose.

lunedì 11 maggio 2009

Manga, anime' e fumetti orientali

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C'e' una cultura enorme intorno a cartoni animati e fumetti prodotti dal paese del Sol Levante. Una cultura che seguo a tratti perche' se ne trova invischiato qualche amico. Il 99% delle volte, pero', che riguarda racconti e tratti che sono delle armi improprie. Nella grande quantita' abbondano le fesserie (lasciatemelo dire).
In ambito televisivo, parlando di cartoni animati jap, quello che arriva in Italia notoriamente parte dal presupposto che i cartoni animati siano dedicati solo ai bambini piu' piccoli, ed ecco che scende clamorosa la ghigliottina della censura perpetrata solo in alcune direzioni per epurare dai contenuti che rappresentano persino una buona forma di normalita' nella dottrina e cultura orientale. Ma quando parlo di "solo alcune direzioni" mi riferisco ad esempio al taglia & cuci operato con Dragon Ball (secoli fa leggevo il fumetto) in cui la scoperta degli altri da parte di Goku o i goffi tentativi del maestro Muten di approfittare delle rotondita' femminili circostanti vanno di certo rimossi, per preferire che i bambini siano allietati da scene di combattimento cruento e sanguinario non dissimile alla violenza gratuita di Grattachecca & Fichetto.
Ma perche' tutta questa discussione? Perche', per l'appunto, in mezzo a tutto questo ciarpame, ci sono anche prodotti di buona qualita', che pero' raramente arrivano in Italia per questo. Vedasi "Death Note", passato su MTV.
Perche' questo discorso? Per vari motivi. Io rientro nella generazione che e' cresciuta con i cartoni animati giapponesi. E quando c'erano i cartoni giapponesi, o erano Robot, o al massimo Candy Candy o Lady Oscar (questo passava la TV, e non quelle manfrine con mostriciattoli piu' o meno digitali impegnati a pestarsi selvaggiamente, ne' improbabili giochi di carte con base ugualmente digitale). Adesso il mercato si e' spostato, invece, verso racconti senza una trama ben precisa che puntano soprattutto al mercato parallelo di gadget.
Ma ogni tanto qualcosa esce fuori dal coro, ed ecco che quando esce finisce relegato su qualche struttura marginale (ad esempio Ranma mezzo o Inuyasha), come e' successo per la serie "Hunter X Hunter", che stavo cercando di seguire.
Cio' premesso, e preso atto del fatto che comunque sono piacevoli i manga (e gli anime) che hanno una trama, uno sviluppo e una fine, ove possibile. Si scorrono con la stessa curiosita' con cui si seguirebbe un buon libro (non a caso io, in passato, avevo detto che letti i libri di Harry Potter, e visti i film ricchi ed abbondati di tagli, non vedo perche' in un futuro non troppo lontano non si possa invece estrarne un cartone animato, decisamente piu' lungo, ma almeno piu' fedele ai testi).
Due prodotti ho letto (e visto) con un certo interesse, ossia "Monster" (interessante, peraltro, un manga ambientato in Europa) e Death Note. Un altro lo ho scoperto in questi giorni e lo sto assaggiando, ed e' "Clannad"... vediamo se merita anche lui.
Qualcuno lo conosce gia'? Oppure mi sa consigliare qualche altro titolo? (-:

domenica 10 maggio 2009

Una casa di ricordi...

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Stamattina l'ho passata in casa di mia nonna. Sono andato a raccogliere le ultime cose, fare una cernita delle vecchie foto, recuperare un vecchio scrittoio che mi aveva promesso, e cosi' via...
... ma e' piu' la sensazione che ho provato quando, a distanza di lungo tempo, ho rimesso piede da solo in quella casa. L'odore che si respira fra quelle quattro mura, ormai spoglie. A mia nonna sarebbe piaciuto che la casa rimanesse in famiglia (a me, o a mia cugina), ma a parte la quantita' non indifferente di spese a cui deve essere sottoposta, il problema e' proprio la visione di una quantita' abnorme di ricordi che non va bene. Lo dicevo gia' a mia nonna molto tempo addietro: "in quella casa ho troppi ricordi. Buoni, brutti, di ogni genere, ma troppi".
Dopo un paio di orette ho recuperato quello che mi interessava recuperare e me ne sono andato, lasciandomi la porta chiusa alle spalle; restano ancora alcune cose da prendere, ma non so se prenderle o meno. C'e' una abbondante quantita' di lenzuola e asciugamani (il corredo a cui la nonna teneva tantissimo proprio perche' rimanesse a noi, ma che non saprei veramente dove mettere); c'e' qualche abito, compresa la vecchia uniforme militare di mio padre (mah...).
In questi giorni chiameremo qualcuno che si occupi di portare via il resto, per venderlo, per donarlo, non so sinceramente per farci cosa... Sono stanco, non mi va di rientrare ancora in quella casa, non vedo l'ora che venga venduta e che molti dei ricordi che mi attanagliano se ne vadano via. Forse potro' ricominciare con calma.

martedì 5 maggio 2009

Addio, Albino Zaverio

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Sono entrato in ufficio da pochi minuti, dopo aver assistito alla funzione funebre per il padre di Gabriele 'Asbesto Molesto' Zaverio. Stamattina ho avuto la notizia scorrendo pigramente gli aggiornamenti di profilo degli amici su Facebook. Se questo non aggiunge ulteriore malinconia alla mia esperienza sul social network...

domenica 3 maggio 2009

Solo per condividerlo

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Dalla sigla di coda dell'episodio dei Simpson andato in onda negli USA il 26 aprile.

venerdì 1 maggio 2009

Riduzione del fumo

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Sono un fumatore, nell'ultimo periodo direi un fumatore medio-forte (10-15 sigarette al giorno). Ma e' troppo, sinceramente. Comincio a svegliarmi la mattina con una discreta dose di catarro, comincio ad avere l'impressione di una cupola sopra i polmoni, etc. etc.
Ed ecco che ho ripreso un'abitudine che usavo come tipicamente estiva. Io fumo la pipa (ho una AP-Raffaello vecchia di una decina d'anni, in radica di noce), ma ho sempre considerato della fumata di pipa tutto il rito circostante (la preparazione, la pulizia, la carica, etc.); adesso sto cercando di praticare invece l'abitudine che hanno moltissimi fumatori di pipa, che riducono il rito ad un momento rapido di cura e che si portano appresso la pipa fumandola un po' dovunque.
Vediamo: mi sono preso un paio di curapipe (ma porc: ne avro' persi una decina!), mi sono messo nel marsupio una busta con una bottiglietta di acquavite alla resina, una quindicina di scovolini, e la miscela (se pur semplice) di tabacco Clan e Amphora Rosso con la quale mi trovo bene al momento. Avro' anche modo di sperimentare, con calma, qualche miscela o qualche marchio specifico di tabacco da pipa.