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lunedì 11 maggio 2009

Manga, anime' e fumetti orientali

C'e' una cultura enorme intorno a cartoni animati e fumetti prodotti dal paese del Sol Levante. Una cultura che seguo a tratti perche' se ne trova invischiato qualche amico. Il 99% delle volte, pero', che riguarda racconti e tratti che sono delle armi improprie. Nella grande quantita' abbondano le fesserie (lasciatemelo dire).
In ambito televisivo, parlando di cartoni animati jap, quello che arriva in Italia notoriamente parte dal presupposto che i cartoni animati siano dedicati solo ai bambini piu' piccoli, ed ecco che scende clamorosa la ghigliottina della censura perpetrata solo in alcune direzioni per epurare dai contenuti che rappresentano persino una buona forma di normalita' nella dottrina e cultura orientale. Ma quando parlo di "solo alcune direzioni" mi riferisco ad esempio al taglia & cuci operato con Dragon Ball (secoli fa leggevo il fumetto) in cui la scoperta degli altri da parte di Goku o i goffi tentativi del maestro Muten di approfittare delle rotondita' femminili circostanti vanno di certo rimossi, per preferire che i bambini siano allietati da scene di combattimento cruento e sanguinario non dissimile alla violenza gratuita di Grattachecca & Fichetto.
Ma perche' tutta questa discussione? Perche', per l'appunto, in mezzo a tutto questo ciarpame, ci sono anche prodotti di buona qualita', che pero' raramente arrivano in Italia per questo. Vedasi "Death Note", passato su MTV.
Perche' questo discorso? Per vari motivi. Io rientro nella generazione che e' cresciuta con i cartoni animati giapponesi. E quando c'erano i cartoni giapponesi, o erano Robot, o al massimo Candy Candy o Lady Oscar (questo passava la TV, e non quelle manfrine con mostriciattoli piu' o meno digitali impegnati a pestarsi selvaggiamente, ne' improbabili giochi di carte con base ugualmente digitale). Adesso il mercato si e' spostato, invece, verso racconti senza una trama ben precisa che puntano soprattutto al mercato parallelo di gadget.
Ma ogni tanto qualcosa esce fuori dal coro, ed ecco che quando esce finisce relegato su qualche struttura marginale (ad esempio Ranma mezzo o Inuyasha), come e' successo per la serie "Hunter X Hunter", che stavo cercando di seguire.
Cio' premesso, e preso atto del fatto che comunque sono piacevoli i manga (e gli anime) che hanno una trama, uno sviluppo e una fine, ove possibile. Si scorrono con la stessa curiosita' con cui si seguirebbe un buon libro (non a caso io, in passato, avevo detto che letti i libri di Harry Potter, e visti i film ricchi ed abbondati di tagli, non vedo perche' in un futuro non troppo lontano non si possa invece estrarne un cartone animato, decisamente piu' lungo, ma almeno piu' fedele ai testi).
Due prodotti ho letto (e visto) con un certo interesse, ossia "Monster" (interessante, peraltro, un manga ambientato in Europa) e Death Note. Un altro lo ho scoperto in questi giorni e lo sto assaggiando, ed e' "Clannad"... vediamo se merita anche lui.
Qualcuno lo conosce gia'? Oppure mi sa consigliare qualche altro titolo? (-:

4 commenti:

  1. Ti consiglio vivamente Elfen Lied e Neon genesis evangelion (il secondo in particolare)

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  2. Anche Soul Eater non e' male (oddio, molto demenziale ma a me diverte un casino).

    E se ci riesci guarda pure Haibane Renmei, molto bello!

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  3. @Fabrizio: Neon Genesis Evangelion, cosi' come Gundam, per non citare "mostri sacri" come sono stati Ghost in the Shell (o, volendo, Akira) hanno il difetto di partire bene, per dimostrarsi dei polpettoni chilometrici senza una fine specifica che spesso finiscono per restare inchiodati in mezzo ad una strada perche' bisogna aspettare che l'autore decida di continuare la storia (o, come ad esempio nel caso di Akira, che decida se e' il caso di farne una storia intorno).
    A parte che in Italia, come dicevo, la censura ha fatto fare cose inquietanti (come successe con "Orange Road"). Anzi, mi stupisco di come sia arrivato senza troppe mazzate "Maison Hikkoku".

    Comunque, vediamo se riesco a trovare di nuovo un interesse nella cultura orientale. Almeno si allarga un po' la mia conoscenza della lingua giapponese C-: [sempre piu' di quando chiamavo l'amico SS a Tokio. SS: "Mushi mushi?" Io: "Arigato'... anzi... A BRUTTO RIGATO' CHE NON SEI ARTRO!" (((-: ]

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  4. @Francesco: col tempo che c'ho, mai come in questo caso valga la regola: "uno alla volta, per carita'". Per cui prima di assaggiare altro, almeno finisco Clannad.

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