lunedì 22 marzo 2010

Perché se non lo leggevano su internet...

Bergamo.
Un ragazzino di 14 anni è morto, dopo aver costruito una bomba artigianale ed essere stato investito dallo scoppio.
Sì, un ragazzino di 14 anni è morto. Uno resta surgelato davanti a queste notizie. Subito saltano all'occhio alcune domande: "Era un tifoso violento? Era un anarchico dedito a questo genere di attività? Era forse figlio di qualche fuochino e cercava di imitare il padre?"
No.
Era un quattordicenne medio, con un cervello *sotto* la media, che con gli amici ha pensato bene di mescolare la polvere di diversi petardi per prepararsi un unico cioccolatino. Come fanno tantissimi a capodanno. Già.
E la colpa di questa morte assurda? Avevano dei petardi, è colpa di chi glieli ha venduti? Ahhhhhhhh, l'hanno visto su internet, ovviamente è colpa di internet!

OVVIAMENTE UN PAR DE BA%%E (di fieno)!

Ricominciamo.
Abbiamo un ragazzino di 14 anni, abbiamo dei petardi, abbiamo degli amici, abbiamo "l'esperimento" di fare la killer-application pirica. Che cosa vedo?
Vedo una persona che a 14 anni non ha una idea ben precisa di cosa sia un esplosivo. Vedo dei genitori che non hanno un'idea ben precisa neanche loro. Vedo (come ho già detto in passato) il bisogno di rivalutare determinate cose. E fra queste non c'è internet, non prima di aver dato una bella sistemata al mondo.
Per esempio cominciando a scrivere sulle confezioni dei petardi declassificati frasi come colle sigarette: "CONTIENE ESPLOSIVI CHE POSSONO UCCIDERE O FERIRE GRAVEMENTE". Poi vediamo se ci sono ancora scene "mammina, me li compri i petardini?"
Poi continuiamo, perché si fa in modo che niente, neppure di declassificato, possa essere venduto o usato da minorenni, e facciamo in modo di insegnare ai genitori che finché un figlio non ha compiuto i 18 anni pure per usare le caps nella scacciacani dovrà essere sotto la supervisione di un adulto.

E cominciamo a entrare nell'ordine di idee che a me dispiace molto per la morte di questo ragazzino (mi pare di aver capito che il suo nome forse sia Francesco, ma molti giornali ovviamente immettono solo delle sigle, per cui mi adeguo), ma che l'unica persona che ha colpa per questa morte è quel ragazzino stesso. Non internet, non i petardi. Forse gli amici, ma non i genitori né dio solo sa che altro.
Solo lui è quello che ha preso i denari, procurato la bottiglia, procurato i petardi, procurato la benzina e via discorrendo. Solo lui ha avuto questa folle idea, ed è responsabile e causa del suo male. Indubbiamente non era una persona matura e in grado di usare il discernimento nel fare un'azione del genere, ma temo che questo non sia sufficiente per dire che si è fatto plagiare da un video su internet.
Apriamo gli occhi: se non fosse stato internet, sarebbe stato qualche musicista pop moderno, o qualche altro modello. Se volete dei modelli, ricordate che domani mattina un pedofilo potrebbe benissimo confessare di averlo fatto perché stuprato più volte dal sacerdote della sua parrocchia, e di averlo preso come modello.
Capite come sta funzionando il mondo? Bisogna prendere le cose con la dovuta quantità di pinze. Piangere merenda perché su internet ci sono filmati di pazzi che fanno cose del genere mi pare giusto, ma solo se lo scopo è quello di prendere questi pazzi e sbatterli in galera, non perché si vogliono togliere questi filmati dato che "occhio che non vede, cuore che non duole".

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