martedì 31 agosto 2010

Com'è la temperatura su a Cadine?

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Non molto piacevole, grazie... (-:
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sabato 28 agosto 2010

Alba

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Finalmente dopo tanto maltempo, la giornata sembra promettere bene...
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lunedì 23 agosto 2010

Ci credo che si usa la carta di credito!

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Pubblicità alla radio: "Cinque pizze, cinque bibite e uno smacchiatore per il divano: 95 € con $cartadicredito..."
Cinque pizze e cinque birre NOVANTACINQUE EURO????? Come sono fatte? Mozzarella, pomodoro, diamanti e origano? O le birre le ha messe personalmente in fermentazione l'ultimo faraone egizio? Cavoli se è aumentato il costo della vita ultimamente... ((((-:
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sabato 21 agosto 2010

Un'immagine per restare senza parole

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Una foto (anche un po' scarna direte subito) che inquadra un paesello di montagna bruttino che fa capolino in fondo a una stretta gola.
Eppure questa è una foto che vi invito a guardare riflettendo. A riflettere perché inquadra un punto di vista ben preciso. Il paesino che appare in fondo alla gola si chiama Longarone, e la foto rappresenta il punto di vista dall'apice del coronamento della diga del Vajont: state guardando Longarone dal punto soggettivo in cui lo guardò il gigantesco tsunami che il 9 ottobre 1963 spazzò via Longarone, dopo essersi infilato nella gola con 180 metri di altezza, per 50 milioni di metri cubi di acqua, terra, rocce, fango che si mosse a 70km/h come un gigantesco treno.
E ora una piccola storia. Una storia vera, ma che voglio raccontarvi col mio stile un po' romanzato, non già per giocare con quella immane tragedia che ha spazzato oltre 2000 vite umane, quanto piuttosto per farvi sentire partecipi di quei momenti terribili. Una storia che il padre della nostra amica di Forno di Zoldo le aveva raccontato alcuni anni fa, che riguardava proprio quella terribile notte.
Era il 9 ottobre 1963, erano le 22:38 circa, in una fresca serata autunnale a Forno di Zoldo. Il sindaco di Forno, il maresciallo dei carabinieri ed altri erano all'osteria. Tutti si guardava la partita.
Poi, il boato.
"Ah, magari l'è un tuono..."
"Ma no, che non gh'è nuvole..."
"E se fosse...?"
"Ma va la, figurete..."
"Ma porca de la miseria sozza! L'è la diga! Qualcoss è successo a Longaron!"
Prendi degli uomini, bisogna scendere quei 15km di strada tortuosa che porta al paese, ci vogliono giovani e uomini forti.
"Il camion! chiamate il Bepi, veloci!"
Il Bepi è già in piazza, perché anche lui ha sentito il rumore. Bepi è il contadino, e c'ha il camion, che tira su volontari, poi c'è la camionetta dei carabinieri che ci vanno il sindaco e altri tre o quattro uomini.
Tutti han sentito il rumore, il tuono del Vajont che si abbatte è risuonato sinistro per tutto il Cadore.
Si parte, e per strada si raccoglie anche il Gianni, col trattore e altri sei ragazzi. Tutti giù per la strada che porta sul Piave. Giù lungo la strada tortuosa in mezzo al buio. I chilometri scorrono, la tensione anche. La diga di Pontesei, sulla strada, è integra. Giù ancora, e sull'ultima curva che scende in paese, la colonna si ferma.
"Aven sbaglià strada..."
"Maresciallo! Ma che dite? Giù dal Cadore gh'è solo questa. Non ci son bivi di sorta"
"No, aven sbaglià strada. Non l'è posibile! Cos'è 'sta roba? Dov'è Longarone?"
Scendon tutti dai mezzi, si avvicinano al parapetto e guardano. E guardano tutti in silenzio, perché non ci sono parole...
Dinnanzi agli uomini c'è una valle, buia e silenziosa. E un lago, e la luna che si riflette su questo lago. Non una luce, non un rumore. Nulla.
Non Longarone, non le case, o le strade, o i recinti, i terreni... No.
Solo un lago silenzioso con la luna che ci si riflette dentro. E degli uomini sulla provinciale che guardano sconvolti quel lago, dove fino a pochi minuti prima c'era un intero paese. Un gruppo di uomini che fatica a capire che davanti ai loro occhi c'è quello che fino a pochi minuti prima era Longarone. Potete biasimarli?
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giovedì 19 agosto 2010

Addio, Francesco: non sentirò la tua mancanza

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Lel: "Lo sai che è morto il Presidente Emerito della Repubblica?"
Io: "Chi, Napolitano? Ma se fino a ieri stava benissimo!"
L: "Ma no! Parlo di Francesco Cossiga. Oggi ci saranno i funerali..."
I: "Ah, aspetta, fammi pensare... Francesco Cossiga... Quel Cossiga che difese Gladio?"
L: "Ehm, sì"
I: "Quel Cossiga che informò il cugino di Berlinguer riguardo l'indagine e il prossimo arresto del figlio di Donat Cattin per terrorismo, e che ammise questo coinvolgimento nel 2007, dopo l'assoluzione e l'avvenuta prescrizione del reato?"
L: "Sì, proprio lui"
I: "Quel Cossiga che sosteneva si dovessero sedare le rivolte studentesche nel sangue, come fece lui quando era ministro dell'interno, macchiandosi direttamente della morte di Francesco Lorusso e Giuliana Masi? Quel Cossiga che disse che Maroni riguardo gli scontri con gli studenti avrebbe dovuto lasciare carta bianca agli studenti per una decina di giorni, per poi fare in modo che le sirene delle ambulanze sovrastassero quelle della polizia, massacrando di botte coloro i quali non sarebbero mai stati consegnati alla giustizia o ne sarebbero stati giustamente condannati a pene di poco conto?"
L: "Certo..."
I: "Quel Cossiga che disse che corruzione e mafia sono ormai parte integrante della cultura italiana, e bisogna imparare a conviverci? Quello stesso Cossiga che parlando di Rosario Livatino disse 'a questi giudici ragazzini non affiderei neppure le chiavi di casa di campagna?'"
L: "Sì, naturalmente..."
I: "Aspetta, mi ricordo qualcos'altro. Gladio fu difeso a spada tratta (scusa il gioco di parole) nonostante fosse una società segreta coinvolta in fatti gravissimi che avrebbero potuto mettere a repentaglio persino la sovranità italiana... Non c'era stato quel coinvolgimento nella strage di Peteano? E non c'erano sospetti anche sulla strage di Bologna del 2 agosto?"
L: "Ehm..."
I: "Non parleremo mica di quel Cossiga che aveva approvato la mozione (subito bocciata) di cancellare dalla lapide commemorativa delle vittime della strage la parola "Vittime del terrorismo fascista" per farla diventare solo "Vittime del terrorismo", con la motivazione che il terrorismo non avrebbe colore, quando invece sono le vittime a non avere colore, e il terrorismo di fazione dovrebbe invece essere usato a futura memoria degli errori commessi nel passato da quella fazione?"
L: "Veramente parliamo di lui..."
I: "Lui? Quel Cossiga la cui posizione durante il rapimento di Moro non si è mai chiarita del tutto? Quel Cossiga che ha detto che in Italia non esistono misteri come il caso Moro, in quanto sono casi chiari e lampanti? Proprio lui?"
L: "Proprio lui..."
I: "Quello che appena morto si sono subito riempiti tutti la bocca di lodi ed onori, come avevano già fatto con Bettino Craxi (dal figlio definito 'esule' in quella splendida intervista televisiva in cui Di Pietro gli rispose, piccato, 'il termine corretto in italiano è latitante')?"
L: "Ma adesso non vorrai essere critico pure con un povero defunto, eh?"
I: "No, no. Tranquillo. Pace all'anima sua. Ma sappi che non ne sentirò minimamente la mancanza."

mercoledì 11 agosto 2010

Quando si dice la combinazione...

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Siamo io, Sandro e Midian nella casa di Marzamemi di quest'ultimo.
Mi: "Vieni, Sandro, che ti mostriamo la scogliera dietro casa al tramonto..."
Sa: "Ehi, qui è pieno di granchi!"
Io: "Prendete un coltello o una forchetta, che ne peschiamo un paio..."
Detto? Fatto!
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domenica 8 agosto 2010

Giornata di puro relax marino

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Sono a Morghella, sono stato a trovare Midian, e adesso sono seduto sul patio della sua casetta sul mare, con vista sull'Isola delle Correnti, a godermi un po' di fresco.
Ci vuole un po' di sano relax, ora che lentamente si avvicinano le ferie. La giornata non è stata proprio delle migliori, specie a causa del forte vento che ha reso il mare molto mosso e pieno di alghe, però c'è da dire che farsi colpire dai cavalloni sottocosta è molto più rinfrancante che restare tappati in casa sotto il gettito dell'aria condizionata.
Ultimi giorni, poi si parte per le terre nordiche... Buon relax a tutti quanti! (-:
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giovedì 5 agosto 2010

Ore 11:30, calma piatta

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Sono in ufficio. Sto lavorando: in questi giorni nonostante l'approssimarsi del periodo estivo sono sott'acqua non poco, e quindi cerco di fare il possibile per barcamenarmi fra gli ultimi clienti e gli ultimi lavori prima delle ferie.
Poco fa è passato a trovarmi un collega, insieme all'amico Gianni che non vedevo dal trinacria blogger dinner. Abbiamo parlato un po' di Linux, di Open Source, e della realtà di questo argomento che manca molto nella città e circondario di Siracusa... il punto è che ci sono molti utenti che partono sempre con la buona volontà, ma questa buona volontà va sempre a cozzare con gli impegni, il lavoro, la famiglia e via discorrendo.
In questi giorni ho pescato un biglietto per partire e poter fare un po' di vacanze in Trentino (senza auto al seguito, causa troppo ritardo nel prenotare... sarà un po' un problema, purtroppo, ma che volete farci?), per cui fra poco finalmente potrò staccare la spina. Ma in questi giorni fra lavoro complesso e un po' di riposo non posso proprio dire di essere stato presente sul blog; mi rifarò grazie alle vacanze e allo smartphone, statene certi! (-:

E ora, vorrei raccontarvi una piccola storia prima di chiudere; come sapete sono un volontario di protezione civile, sabato (giorno 31 luglio) pomeriggio ho svolto un turno di servizio antincendio boschivo. Eravamo in sede io e l'amico e collega GP. Il turno cominciava alle 11, ma dato che il sabato sono aperto, ho avvisato che avrei ritardato per concludere il lavoro, salvo disponibilità in caso di chiamate di emergenza (ma che tanto di solito arrivano dopo le 15-15:30).
Intorno alle due del pomeriggio, mentre ci godevamo il fresco del climatizzatore nella presidenza della sede, è suonato il telefono. Il dipartimento ci contatta su richiesta della prefettura. L'intervento è presso la panoramica del teatro greco, i pompieri ci aspettano sul posto.
Partiamo subito, e già dalla Balza Akradina si intravede una colonna di fumo e cenere non indifferente; ci spostiamo più volte, per raggiungere infine la strada laterale del cimitero, dove una robusta serie di sterpaglie è circondata dalle fiamme.
Eravamo solo in due, ma siamo riusciti ad avere ragione non solo di quelle fiamme che stavano cercando di attaccare persino il cimitero, ma successivamente siamo anche saliti dal lato di Villaggio Miano di fronte a Scaringi, dove in appoggio ai vigili del fuoco abbiamo continuato l'opera di spegnimento in una vasta area di campagna all'abbandono.
Non posso dire che è stato un pomeriggio semplice, ma è stato comunque molto soddisfacente. (-:
PS: la prossima volta prometto che mi ricorderò di portarmi appresso la telecamerina portatile per filmare alcuni momenti donati principalmente da piromani idioti...