martedì 12 ottobre 2010

Ne passa di acqua sotto ai ponti...

[Immagine tratta da www.smalldogbigdogpictures.com]
In questi giorni mi sono sentito un paio di volte con un collega di protezione civile, AL, a proposito di attività legate alle radio e, in particolare, al mio ponte radio.
E fin qui niente di particolare: classiche riunioni operative. Eppure parlando del più e del meno, nel frattempo si sono delineate alcune cosucce che mi fanno guardare il mondo in modo leggermente diverso.
In questo periodo mi sento come Fiorello nell'attuale campagna pubblicitaria di Infostrada. Ho compiuto 34 anni, so cucinare, gestire una casa, lavare, stirare etc...
Sono su internet (come passatempo) per almeno un'oretta al giorno [come lavoro sono almeno otto ore al giorno, ma in quel caso faccio in modo di essere di fronte al terminale il meno possibile: clicko, scarico il driver, mi sposto. Ri-clicko, cerco il programma di supporto, mi ri-sposto (-: ]; ho un blog, così anziché limitarmi a taggare posso persino spu%%anare, che talvolta fa male a qualcuno. E - per inciso - ho un blog da molto prima che andasse di moda aprirsi uno spazio per parlare assieme agli altri (persino prima di molti personaggi famosi, politici etc.).
Prima. Dico: prima, capite? Il problema è proprio questo.
AL ha 18 anni, ossia è nato nel 1992: è nato dopo "un'estate italiana" [e l'ultimo mondiale di calcio che ho seguito, quando ancora potevo dire "il calcio non mi piace, ma i mondiali sono diversi" (-: ].
Il 1992.
Avevo 16 anni, andavo al terzo anno di liceo, avrei cominciato a fumare l'anno successivo, i miei gusti musicali andavano delineandosi (è stato allora che ho cominciato a coltivare una certa passione per Mike Oldfield e i generi new age e atmosphere), mi è stato regalato il primo orsetto di peluche della mia collezione (adesso ne conto una sessantina...), anzi ancora non sapevo che sarebbe seguita una collezione intera.
Il 1992, l'anno in cui combattevo col 486, ed ero già abbastanza ferrato [o efferato? (-: ] nell'ambito informatico da buttarmi a fare i miei primi lavoretti per amici e compagni di scuola. Quando ancora conoscevo benino l'elettronica applicata e riuscivo a farmi piccole riparazioni sui circuiti.
Insomma, il 1992, diciotto anni fa. Quando ho iniziato a farmi crescere i baffi (tecnicamente nel 1993 portavo il pizzetto). Quando avevo i capelli lunghi, quando facevo trashing...
Porca miseria mi ricordo quando avevo sedici anni come se fosse ieri, eppure sono passati di nuovo sedici anni, e ancora un altro po' di tempo.
Sono seduto davanti al PC, sto ascoltando una serie di brani musicali proprio di quel periodo {trovo buona parte della musica di questo periodo troppo commerciale e poco orecchiabile [come non detto, in questo momento mi è partito un brano (a caso) del Re del Rock & Roll ((-: ma questa è un'altra storia]}, e intanto penso che sono cambiato, nel tempo. In alcune cose, ma non in tutte. Ho imparato a vivere la mia vita senza troppi rimpianti, soprattutto ad essere una persona maledettamente pratica. Affrontare molte difficoltà nel corso della mia vita mi ha insegnato a non farmi il fegato acqua per qualcuno o qualcosa [diciamo che applico ancora la regola "gli scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà" [e infatti quando ho collaborato al campo scout ai Pantanelli, mentre salivo sulla scala malferma per tagliare alcuni metri di cavo d'antenna, ho detto ai colleghi che la reggevano: "ricordate che gli scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà, e infatti se mi fate cadere vi farò cantare io, ahhh se vi farò cantare, statene certi!" (((-: ], e piuttosto ho imparato a vivere le difficoltà come una sfida per andare avanti. Non mi tiro indietro.
La mia decisione di salire in Abruzzo per il terremoto è venuta non tanto in virtù di uno spirito di abnegazione, quanto piuttosto perché sapevo che potevo restare senza parole davanti alle scene agghiaccianti che passavano ai telegiornali, oppure potevo alzarmi le maniche e cercare di fare qualcosa di più concreto. Lo stesso motivo per cui sono un volontario di protezione civile, forse lo stesso motivo per cui ho scelto di compiere il servizio di leva nella forma del "Servizio sostitutivo civile" [ebbene sì: sono un obiettore di coscienza o - se preferite - un culattone raccomandato, così come ci definì un Onorevole, richiamato all'ordine dall'allora Presidente della Repubblica Ciampi per questa sparata che costò non solo uno dei rarissimi scioperi degli obiettori dopo diversi anni di storia, ma anche diverse interrogazioni parlamentari].
Eppure nonostante senta il peso del tempo che passa, riesco ancora a stupirmi per piccole cose, come la luna che si staglia sul cielo dell'alba, o a provare una profonda soddisfazione per i gesti semplici, come un sorriso, un'espressione soddisfatta, lo sguardo rilassato del cane a cui sto grattando la testa, o guidare di notte per strade di campagna ascoltando musica new-age, senza meta, provando strade mai viste e giungendo in posti cui il panorama mi rilassa dallo stress della giornata.
Il problema è che sto crescendo fisicamente, e lentamente dovrò crescere anche mentalmente. Devo essere sincero: anche questo blog e il mio confrontarmi con gli altri mi ha aiutato a crescere mentalmente; detto questo, per ora continuerò ancora un po' a coltivare il bambino che c'è dentro di me, quantomeno per pormi di fronte alla vita schifosa di ogni giorno con quel pizzico di sale in più che mi aiuta a non esplodere. (-:
... e ora scusatemi: si fa tardi, ed è l'ora di stendersi sul letto e abbracciare & coccolare il mio orsacchiotto da compagnia (((-: buona notte a tutti.

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