domenica 16 gennaio 2011

Un po' di... film

Durante tutto il periodo festivo ne ho approfittato molto anche per una lunga e piacevole visione di alcuni film che rimandavo da tempo o che sono usciti da poco tempo e mi hanno incuriosito.
Alcuni sono risultati delle piacevoli sorprese: un modo interessante o simpatico di trascorrere poco meno di un paio d'ore la domenica o la sera dopocena, ma altri invece delle armi non convenzionali per favorire una sonnolenza incommensurabile non appena presa posizione sul divano.
Vediamo di citare qualche titolo, così mi esplico meglio (ps: sì, ci sono anche cartoni animati: io guardo un po' di tutto).

La principessa e il ranocchio
L'ennesima produzione Walt Disney che tratta la fiaba trita e ritrita della bella principessa e del principe trasformato in ranocchio... no, decisamente no: in questo caso le cose sono state impapocchiate e ingrovigliate per benino, miscelando sapientemente fiaba, vudù, tempi più o meno moderni e onestà tipica dei personaggi da cartone animato (tipica perché ormai certa onestà la vedi solo lì, purtroppo...).
Un racconto piacevole, interessante, in certi momenti ti viene veramente in mente "e adesso che succederà?".

L'apprendista stregone
E restando a parlare di Walt Disney, ecco che la scenetta di Topolino che fa l'apprendista del mago combinando un macello per ripulire la cantina... diventa una storia in chiave realistica, ambientata nell'America del XXI secolo con personaggi che fra i loro problemi esistenziali potrebbero annoverare il numero di brani da scaricare sul loro iPod.
La storia scorre, ci sono begli effetti speciali e qualche trovata degna di un bel film, anche se la trama, appoggiandosi alla classica storia della guerra fra maghi cominciata nel medioevo e che continua alla ricerca del mago potentissimo che metterà fine al conflitto è una sagra del trito e ritrito. E infatti la storia ha una serie di buchi e pecche non indifferenti (apoteosi della quale è la scena del lavaggio dell' "antro dell'apprendista" che ricalca quella di "Fantasia", ma che si sarebbe potuta evitare abbondantemente), oltreché una trama talmente scontata che circa la prima metà del film si cominciano a scorgere tutti i punti che passeranno nel corso della seconda parte, ivi compreso il finale...

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il ladro di fulmini
Vorrei esprimere un giudizio breve e conciso. Sarò telegrafico: "vorrei essere Harry Potter, ma sono americano e devo infarcire la trama di americanate fino in fondo".
Lo posso definire solo un "colpo di fallo detonante" (ossia: una min%%%ata col botto) che ho rinunciato a guardare dopo circa quarantacinque minuti di resistenza attiva al sonno, alla noia e alla palese sequela di scene in cui l'eroe si presenta come il classico mago potentissimo che non sa di esserlo e si trova in mezzo a una schiera di suoi pari con il bisogno di chiarire la situazione storica che riguarda i suoi genitori. Ah, no, quello è Harry Potter. Qua il personaggio è un semidio potentissimo che non sa di esserlo e si trova in mezzo... sì, insomma: mi avete capito.

The Karate Kid: la leggenda continua
Dopo aver visto decine e decine di film in cui Jackie Chan fa le sue parti da macchietta comica in combattimenti da arti marziali figurate che neanche in "Matrix Regurgited" [Link alla versione più anziana che ho trovato in rete. Non so se si tratti dell'autore originale], ci resti male a vedere l'attore che fa la parte del vecchio cinese col cappello consunto, il pizzetto e l'espressione da venditore di chincaglieria di quart'ordine al mercatino rionale, anche se quando combatte coi bulli rivedi per qualche istante quelle gustose scenette che fanno il personaggio. Ma alla fine il film altro non è che il remake (ambientato in Cina) dell'omonimo film degli anni '80, simile in molto (comincio ad essere stufo di vedere gente che impara le tecniche di kung-fu mettendo la cera o togliendo il giacchetto), ricco di valori da film per ragazzini dell'età del personaggio principale {età non ben identificata, visto che all'inizio del film, seguendo delle tracce sul muro di altezza e date particolari, segnala un "4th birthday" nel 2006, ma poi dice al maestro [e si suppone che il film sia ambientato nel 2010 (devo segnalarlo su bloopers.it)] che ha dodici anni...}.

A Christmas Carol
Basta canti di natale. Basta, non ne posso più: quando si avvicinano le feste ci devono propinare il lavoro di Dickens in tutte le salse possibili e immaginabili. Mi sono "vendicato" nel mio personale canto di natale.
Questa versione, quantomeno, è fra le varie salse quella più simile al racconto di Dickens, e rappresenta comunque un eccellente produzione in tecnica mista.

Polar Express
A proposito di film in tecnica mista a proposito delle favole di natale, voglio citare questo lavoro di animazione che pur camminando nell'ovvietà del film natalizio dal finale scontato, intanto è una bella trasposizione di una fiaba natalizia non molto nota. Il film è piacevole e scorre bene, un'oretta e quaranta che vanno via non troppo velocemente e senza annoiare mai.

Mordimi
L'ennesima parodia che approfitta degli ultimi film di successo per tirare un po' le somme. Dato che non ne posso più della sagRa di Twilight, questa storia ricca di citazione e compromessi non mi ha divertito come la saga degli Scary Movie, ma è comunque stato un bel riempimento per un film prima di andare a dormire.

The Box
Dopo anni di ricordo di un cortometraggio della famiglia di "Ai confini della realtà", mi aspettavo qualcosa di innovativo, di interessante: un bel thriller mentale...
... e invece in una sagra del guardato storto il film si muove ad una lentezza esasperante con una trama scontatissima a tratti, e inattesa in altri tratti non per qualche idea geniale dello sceneggiatore, quanto piuttosto per un sistema di cambio della traccia narrativa che sembra gestito lanciando dei dadi. Mi ha deluso non poco.

Dragon trainer
Vichinghi, grandi lottatori con i draghi, come il giovane personaggio, che invece con i draghi ci riesce a stringere una splendida amicizia reciproca, scoprendo più cose con l'osservazione diretta che leggendo quattro fesserie su libri scritti da depositari della sapienza del passato. Un altro film rilassante, piacevole e che m'ha fatto passare una domenica mattina di puro relax prima della pausa pranzo.

Hancock
Sì: è vero. Non è recentissimo, ma non l'avevo mai visto, sebbene taluni film con Will Smith cominci a considerarli più che gradevoli. L'atmosfera dell'intera avventura è molto strana, e lo stesso personaggio di Hancock incarna l'antitesi del supereoe da fumetto (anche se finisce che ci diventa lo stesso, supereore colla tutina aderente che svolazza per la città picchiando criminali a tutto spiano). Alla fine è quello che vuole rappresentare: un fumettone portato su schermo, come è stato "Unbreakable" o qualche altro. Leggero, scorrevole, trama non troppo complessa e leggermente scontata, 100kg di effetti speciali per centimetro quadrato di pellicola... non lo butterei dalla torre, per così dire, ma non è comunque niente di speciale.

Trilogia "Pirati dei caraibi"
Non ho fatto altro che rinviare la visione della sequenza dei tre film, perché sono obiettivamente lunghetti. Mi piace l'argomento pirateria caraibica in stile Monkey Island, e nonostante la lunghezza non indifferente dei tre capitoli, la storia in sé mi è piaciuta (e finalmente, guardando i tre film assieme in due giorni, ho capito per bene punti della trama che non avevo assolutamente davanti al naso).

Alice in Wonderland
Un bisogno di fare un secondo capitolo di un cartone animato storico della Walt Disney che si sarebbe, secondo me, potuto evitare.
Il film è un'apoteosi di effetti digitali, più adatto al 3D da cinema con pezzi di stoffa e tazzine da te che ti arrivano a 30cm dalla faccia, che a raccontare una storia che funziona maluccio...

Per ora è tutto. In questi fine settimana sto cercando di andare avanti con la visione di qualche altro film che ho rinviato nel tempo...

0 commenti: