venerdì 29 aprile 2011

Libia e Italia

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Sono in fila dal medico, e intanto ascolto Bruno & Federico Vespa su rtl 102.5
Si sta parlando di guerra in Libia. Poco fa è intervenuto un tizio che ha fatto l'unica osservazione sensata che abbia sentito sinora: l'Italia avrebbe dovuto chiamarsi fuori visti gli accordi di amicizia con la Libia e, ponendosi super partes, quando la situazione è degenerata, porre di fronte a Gheddafi una scelta: rispondere alla comunità internazionale oppure vedere gli sviluppi. Alla ricezione delle solite minacce del Mou Amaro, si riunisce il parlamento e si vota. Che famo? Via gli accordi e si usa la forza? Bene, in tal caso l'Italia entra in gestione per minaccia diretta, e con il placet di tutti, o quantomeno della maggioranza reale, piuttosto che essersi calata le braghe per l'ennesima volta di fronte all'ennesimo "amico internazionale" per cui la sovranità è tutto.
Ma non dimentichiamo che l'Italia è quella che ha invitato a rispettare la sovranità libica...

Solo una parola, per concludere: vergogna!

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Grizzly - sul Nokia E90 Communicator

giovedì 28 aprile 2011

E scusate se è poco...

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E da oggi ho uno spazio ritagliato sul mitico sito del mitico DrZap: http://www.drzap.it/O_Grizzly.htm
Ora scusatemi, prima di pranzo vado a fare un po' di salti di gioia (((-:

martedì 26 aprile 2011

Troppe dalla cronaca

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In questi giorni sono stato un tantinello impegnato. E mentre io combattevo con tante cose sul lavoro, nel frattempo è successo un macello nel mondo. Cerchiamo di vedere di analizzare le ultime dalla cronaca con calma e dovizia di dettagli.

Libia, cambiano le regole di ingaggio [s/ng/ncul/]
Notizia confermata ieri (25 aprile), proprio in occasione della festa della liberazione. L'impegno in Libia cambierà. Se prima sospettavamo di non essere uno stato sovrano, ora abbiamo la conferma che la nostra sovranità non vale la più vile moneta. Perché qualcuno ha la faccia tosta di dire che i nostri accordi internazionali non ci permettono di far valere il nostro articolo 11 della costituzione. Quello che dice: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Come sempre in questi casi, l'amico internazionale viene sempre prima di noi, soprattutto quando c'è una controversia in cui l'Italia non è direttamente coinvolta, e lo sarebbe potuta essere in maniera ben diversa che dovendo calare la testa a Francia e America, come soliti sunt i nostri governanti.
Io mi auguro che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia la bontà di non autorizzare questa manovra, ricordando a tutti i nostri governanti che prima dei nostri impegni internazionali, vale il rispetto della comunità internazionale per la nostra sovranità e, in particolare, per la posizione che ha espresso il nostro popolo riguardo ai conflitti internazionali.
[AGGIORNAMENTO: Ecco fatto, via libera del Presidente della Repubblica. Ok, se prima Silvio Berlusconi non mi rappresentava come Italiano, adesso anche Giorgio Napolitano secondo me non rappresenta più lo stato sovrano e si dovrebbe vergognare e dimettere immediatamente dalla carica del colle]

Libia: a noi gli immigrati, alla Francia gli onori (e il latte)
Abbiamo messo degli inutili paletti nella scalata alla Parmalat da parte di un'azienda francese (in violazione dei trattati europei, peraltro)? Bene.
Anzitutto, in virtù della situazione in cui versa la Parmalat stessa, mi chiedo: per quale motivo ci incaponiamo nel voler tenere a tutti i costi inutili carrozzoni (quali Parmalat o, senza andare troppo indietro nel tempo, Alitalia) che agiscono sul denaro pubblico come degli insaziabili buchi neri?
Anzi, una domanda fondamentale mi sorge spontanea: questa decisione di bloccare la scalata francese a Parmalat, chi l'ha presa? Sono per caso stati sentiti i migliaia e migliaia di risparmiatori italiani, azionisti e non solo? Dato che sono gli azionisti gli unici in grado di prendere una decisione (foss'anche quella di votare con un referendum una eventuale legge che blocchi questa scalata). Ma a me pare sinceramente di noi, in virtù del ragionamento che credo pocho che molti azionisti avrebbero rifiutato di lasciare l'azienda in mano di chi sarebbe in grado di rimetterla in piedi e farla fruttare con una certa celerità nel giro di due~tre anni.
Ma tanto, come sempre, bisogna fare le cose all'italiana. E adesso cominciate tutti quanti a capire il motivo di questo gelo tra Italia e Francia? Dopo che noi abbiamo rotto le scatole con ogni tentativo di bloccare questa scalata, dopo che abbiamo rotto le scatole tutti i giorni alla comunità europea per criticare le leggi & leggine che ci hanno tarpato le ali nelle cose più stupide, ecco che ci troviamo uno sbarco continuo di immigrati nordafricani, e la Francia e la Comunità Europea che (forse giustamente) ci mandano a quel paese. Tanto inutile parlare della nostra sovranità, perché abbiamo visto che non vale nulla.

Auguri Karol: cento di queste beatificazioni...
Il primo maggio si aprirà a Roma il processo di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Un'occasione ghiotta per decine e centinaia di alberghi che, per l'occasione, hanno gonfiato così tanto i prezzi che un weekend a cinque stelle in centro costa quasi come comprarsi un monolocale in periferia.
Striscia la Notizia ha chiesto ad alcuni albergatori il perché, ma la risposta, laconica, è sempre la stessa: "le leggi di mercato ci consentono di praticare il prezzo che decidiamo". Non è che la polizia municipale va in borghese a chiedere i prezzi delle camere e a chi chiede 2mila euro a notte gli fanno 100mila euro di multa e ritiro immediato della licenza, no...
Lo sfruttamento del business intorno agli eventi e alle attività religiose non è una novità, e non voglio ricordarvi i rosari profumati spacciati come ricordo di Padre Pio, sebbene il fraticello campano criticasse fortemente questo feticismo pagano.
Inutile augurarmi che eventi futuri in tal senso non tirino fuori il peggio dagli uomini, come sta facendo attualmente (e che i romani si astenessero dal commentare che è il comportamento di alcune mosche bianche: chi può tirare fuori business dagli eventi religiosi, lo fa in un crescendo incontenibile).

iPhone... tracciante?
Di questi giorni la notizia che gli iCosi [che tengo ben lontani, dato che ho telefonini Nokia e li preferisco migliaia di volte (-: ] conservano in un file in chiaro le informazioni parcheggiate dal navigatore in un file che non si capisce per quale motivo debba essere lì.
Diciamo che adesso ho un motivo in più (in mezzo ad almeno altri cento) per non avere un iPhone.

Fukushima Daiichi, ma anche Chernobyl
Venticinque anni fa, il 26 aprile 1986, un reattore RBMK mostrava a tutto il mondo cosa significa non saper gestire il coefficiente di vuoto positivo tipico del suo sistema di moderazione a grafite rovente. L'incidente di Chernobyl e quello di Fukushima mettono in evidenza come scelte efferate nella gestione dell'energia possano portare a danni colossali.
Come ho scritto su Facebook: "25 anni fa zompava il reattore RBMK di Chernobyl. Oggi tratteniamo il fiato per Fukushima Daiichi. Per i prossimi 25 anni mi vanno bene le celebrazioni senza fuochi d'artificio nucleari, eh?"

venerdì 15 aprile 2011

Un guasto nazionale...

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Sono in posta. Da stamattina alle 9 l'ufficio è fermo: tutti i terminali bloccati. Ora una dipendente ci ha informati che il guasto è nazionale... Groan
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Grizzly - sul Nokia E90 Communicator

lunedì 11 aprile 2011

FBI scopre archivio fenomeni UFO

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Di questi giorni la notizia della cancellazione del segreto d'ufficio su alcuni documenti classificati degli archivi FBI vecchi di più di cinquant'anni.
E subito gli ufologi che si buttano a pesce sul presunto ritrovamento di un disco volante con tre cadaveri non identificati a Roswell.
Bene. Io mi sono scaricato la documentazione sugli ufo: una trentina di PDF, alcuni difficili da seguire, ma buona parte chiari, fra cui l'unico documento che vedo marcato come "Roswell", leggibile a questo indirizzo, ma di cui vi riporto il testo in formato un po' più decente da leggere:
                         TELETYPE
FBI DALLAS           7-8-47               6-17 PM #####
DIRECTOR AND SAC, CINCINNATI              URGENT ######
FLYING DISC, INFORMATION CONCERNING.  ############## HEADQUARTERS
EIGHTH AIR FORCE, TELEPHONICALLY ADVICED THIS OFFICE THAT AN OBJECT
PURPORTING TO BE A FLYING DISC WAS RE COVERED NEAR ROSWELL, NEW
MEXICO, THIS DATE.  THE DISC IS HEXAGONAL IN SHAPE AND WAS SUSPENDED
FROM A BALLON BY CABLE, WHICH BALLON WAS APPROXIMATELY TWENTY
FEET IN DIAMETER.  ############ FURTHER ADVISED THAT THE OBJECT
FOUND RESEMBLES A HIGH ALTITUDE WEATHER BALLOON WITH A RADAR
REFLECTOR, BUT THAT TELEPHONIC CONVERSATION BETWEEN THEIR OFFICE
AND WRIGHT FIELD HAD NOT ########## BORNE OUT THIS BELIEE.  DISC AND
BALLOON BEING TRANSPORTED TO WRIGHT FIELD BY SPECIAL PLANE FOR EXAMINATI
INFORMATION PROVIDED THIS OFFICE BECAUSE OF NATIONAL INTEREST IN CASE
#### AND FACT THAT NATIONAL BROADCASTING COMPANY, ASSOCIATED PRESS, AND
OTHERS ATTEMPTING TO BREAK STORY OF LOCATION OF DISC TODAY.  ######
###### ADVISED WOULD REQUEST WRIGHT FIELD TO ADVICE CINCINNATI
OFFICE RESULTS OF EXAMINATION.  NO FURTHER INVESTIGATION BEING
CONDUCTED.
               WYLY
               RECORDED
END
[con "#" ho riportato le parti censurate. Il documento è un "copia & incolla" manuale, compresi errori di battitura (ballon e examinati, per esempio]
E io, sinceramente, non leggo di cadaveri, ma di un oggetto legato con un filo a un grosso pallone (20 piedi = circa 7 metri di diametro) e, soprattutto... in fondo leggo che non sono necessarie ulteriori investigazioni. (-:
Torna la mia teoria su Roswell, l'ho detto...
Comunque mi impegno a leggere, a tempo perso, il resto dei documenti e vedo se ne tiro fuori qualcosa di interessante, o se queste cose scioccanti sono solo i racconti di testimoni non ben identificabili o affidabili...

domenica 10 aprile 2011

Allucinante realtà

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Come annunciato qualche tempo fa, Francesco Candelari ha vinto il premio letterario CISAF 2011 con un racconto breve di fantascienza. Con il suo permesso, lo pubblico qui per rendere tutti quanti partecipi di questo veloce spaccato di un futuro ostico e diverso da quanto ci si possa immaginare.

ALLUCINANTE REALTÀ
di
Francesco Candelari

La scoprì per puro caso. Era una molecola infinitamente più potente dell’L.S.D, sintetizzata diversi decenni prima dal famoso Albert Hofmann. La nuova sostanza era un’inedita e azzardata modificazione strutturale del ben noto acido lisergico; una vera banalità sfuggita alle migliori menti del pianeta: il classico uovo di colombo sotto i miopi occhi di molti.
Seguendo l’esempio dell’illustre predecessore, decise di sperimentare il composto su se stesso. Scelse un anonimo sabato pomeriggio, poiché era risaputo che in quel giorno i laboratori risultavano essere sempre desolatamente abbandonati. Prelevò un piccolo campione della nuova sostanza e andò, con tutta calma, a sistemarsi nella comoda e forse eccessivamente imbottita poltrona del suo studio. Si guardò per qualche secondo attorno, notando la grande libreria traboccante libri e pubblicazioni, ordinatamente accumulati negli anni trascorsi in quella facoltà un po’ noiosa e costrittiva. Fissò la persiana semisocchiusa della finestra alla sua destra, dalla quale penetravano i tiepidi e dorati raggi solari tipici di quel mite periodo autunnale. Rivolse poi l’attenzione all’alto specchio che egli stesso aveva fatto installare quando si era trasferito in quello studio.
Amava l’ordine, la simmetria e la precisione, così come la metodica e maniacale cura della sua persona. Non andava mai in aula senza prima aver controllato, davanti quello specchio, che non vi fosse nemmeno un capello fuori posto. L’immagine riflessa lo rassicurò: quel viso perfettamente rasato e i neri capelli lunghi ma ben pettinati gli trasmettevano incessantemente il loro quotidiano messaggio tranquillizzante. Il volto spigoloso, la mascella volitiva, gli occhi taglienti e quel modo di fare, tutto sommato un po’ guascone, l’avevano reso molto popolare tra gli studenti, ma soprattutto tra le studentesse. Il particolare carisma ispanico che lo contraddistingueva faceva da sempre breccia nei cuori di quelle intraprendenti ragazze, per le quali quell’uomo rappresentava l’irraggiungibile oggetto del loro desiderio.
Si fece coraggio e assunse la dose stabilita in precedenza, esattamente alle ore 15:32. Adagiò le spalle allo schienale e si rilassò aspettando gli eventi. Trascorsero lenti alcuni minuti senza che nulla accadesse, poi improvvisamente la realtà gli parve essere illuminata da una nuova violenta luce, che irradiò lo studio nella sua interezza sbiancandolo. “L’acido lisergico si è sempre rivelato una sostanza altamente instabile” pensò. “La dietilamide di questo acido ha brillantemente superato le problematiche iniziali. Vediamo adesso come si comporterà la mia piccola creaturina.”
Il primo disturbo avvertito fu l’insorgere di una leggera atassia e di una progressiva pesantezza delle membra; subentrò in seguito una spiacevole fase di malessere generale, caratterizzata da un incredibile susseguirsi di allucinazioni visive, che apparivano e si dissolvevano in egual misura.
Le visioni esplodevano in costante e compulsivo mutamento; era impossibile cercare di soffermarsi su qualche particolare forma.
Guardò la finestra dalla quale i raggi solari erano spariti; le persiane adesso erano misteriosamente spalancate. Oltre quella stanza si dispiegava un cielo notturno colorato di un indescrivibile blu-rosaceo, continuamente attraversato da luminose scintille e da diafani fuochi arcuati. Si osservò le mani che sembravano piccole e lontane, ma capaci di modificare quelle visioni interagendo tattilmente con esse.
Poi, all’improvviso, le costruzioni di fronte si mutarono in un inaspettato e desolato panorama di macerie e rovine. L’iniziale euforia scomparve di colpo e alle visioni dai colori scintillanti si sostituirono altre dalle tinte fosche e violacee. Gli apparvero innanzi sinistri fuochi, sprigionati da antichi altari sacrificali posti in cima d’inespugnabili fortificazioni tenebrose.
Adesso si sentiva esausto e sudato: stava vivendo sensazioni inaspettate e dai risvolti sconcertanti. Una nuova realtà con prepotenza si prospettava ai suoi occhi e le ore trascorrevano imperterrite e indifferenti alla sua inedita ed elevata ricettività sensoriale. L’intero creato fungeva da stazione trasmittente, la sua mente era un’antenna ricevente. L’allucinogeno che aveva sintetizzato e assunto deteneva il primordiale potere di aumentare a dismisura le capacità ricettive di quella che, fino a quel momento, era stata una modesta radio dalle limitate capacità d’ascolto. Non aveva soltanto scoperto un’ancestrale porta su nuove realtà, ma forse addirittura un monumentale ponte tra le stelle che lo avrebbe potuto portare alla rivelazione di mondi sconosciuti, non percepibili neanche con i più avanzati strumenti d’osservazione.
Stava sperimentando un graduale e inesorabile risveglio neuronale, simile a quello che porta allo sfociare di sintomi psicotici, ma in un lasso di tempo notevolmente più breve. La stanza si restrinse, solidificandosi in forma cristallina, per poi venire inondata da argentee onde fosforescenti che gli trapassarono massivamente il corpo.
Adesso il cielo era nero e tentacolare.
Quelle protuberanze penetrarono minacciosamente all’interno dello studio nel tentativo di afferrarlo. Poi quello stesso cielo s’illuminò di stelle che un istante dopo esplosero, inondandolo come migliaia di gocce d’acqua e su tutte quelle gocce sospese danzava con sensuale cadenza ipnotica una radiosa luce ambrata.
Si svegliò ritrovandosi disteso su un piccolo lettino al centro di una stanza interamente bianca e dalle pareti scarsamente illuminate. Tutto l’ambiente aveva uno strano aspetto cristallino; anche gli oggetti che lo circondavano erano sfaccettati e inspiegabilmente spigolosi. Si sentiva confuso, intorpidito ed esausto e, quando una strana forma sembrò delinearsi al centro del suo campo visivo, cercò con tutte le forze di metterla a fuoco.
-Dottore! Dottor Senna! Finalmente si è svegliato- disse la creatura che somigliava a un gigantesco granchio con addosso un lindo camice bianco. –Per fortuna se l’è cavata, disperavamo di riuscire a salvarla.
-Dove sono?- domandò con voce fioca e impastata.
-In ospedale. Lunedì mattina alcuni studenti l’hanno trovata privo di sensi, riverso sul pavimento del suo studio. È stato trasportato qui appena in tempo per strapparla a una morte certa: il suo cuore era ormai sul punto di cedere.
-Ma lei chi è… cos’è?
-Come chi sono?- rispose il granchio con tono mieloso. –Sono il dottor Lascari, primario del reparto di terapia intensiva. Lei mi conosce bene, abbiamo pescato tante volte insieme.
-Noi due insieme? Io non ho mai pescato in vita mia.
Il primario rise di gusto, facendo scattare le robuste chele che si richiusero ripetutamente nel vuoto.
-È ancora un po’ confuso. Si riposi, vedrà che domani andrà di sicuro meglio.– Il dottor Senna, nella sua nuova stravagante forma, cercò di sollevarsi dal lettino, nel tentativo di guardare il panorama che si dispiegava oltre la piccola finestra. –Che diavolo succede fuori?- chiese, osservando la desolata landa cristallina che si estendeva a perdita d’occhio. –Dove sono gli alberi, il parco e tutti gli edifici?
-Alberi? Parco?- domandò incuriosito il dottore. –Non ho la più pallida idea di che cosa stia parlando. Deve essere uno strano ricordo fantastico, prodotto dalla sostanza che ha con incoscienza sperimentato su se stesso. Ho saputo che i suoi colleghi l’hanno più volte avvertita sui pericoli che potevano celarsi dietro questo esperimento.
-Non conosce gli alberi? Ma è pazzesco! Allora che mi dice del cielo azzurro e delle nuvole?- urlò indicando la diamantata volta celeste dagli sconosciuti riflessi color porpora. –Le stelle? Cosa sono le stelle? Ora cerchi di riposare; domani sicuramente si sentirà meno confuso.– Il medico se ne andò chiudendo la porta dietro di sé, lasciando Senna solo con i suoi pensieri.
“Ma com’è potuto succedere?” pensò. “Dove mi trovo? Forse sono ancora prigioniero delle visioni. O forse questa è sempre stata la realtà e i ricordi di tutta la mia vita non sono altro che il prodotto retroattivo del viaggio che ho deciso d’intraprendere? Ho creato un mondo alternativo che qui non esiste, colmo di alberi, prati e grandi città popolate da esseri umani come me e dove io credevo di essere nato e cresciuto. Quella sostanza da me creata e alla quale non ho mai dato alcun nome forse è stata così potente da aprire i cancelli finora sbarrati di un nuovo mondo parallelo a questo, nel quale in questo breve lasso di tempo mi ha fatto immaginare una vita da umano? Immaginare? O l’ho realmente vissuta?”
Si accorse che stava piangendo, ma, nel tentativo di asciugarsi le lacrime, la sua chela affilata gli ferì la guancia.
Copyright © 2011 Francesco Candelari - Pubblicato su autorizzazione dell'autore.

giovedì 7 aprile 2011

Il dilemma nucleare italiano, giapponese, mondiale

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In questi giorni, a seguito del grave incidente occorso presso la centrale Fukushima Daiichi in Giappone, si sono dette una quantità abnorme di cose sull'argomento nucleare.
Gira anche qualche buona notizia, come quella di ieri con cui si annunciava di essere riusciti a bloccare la scolatura di acqua radioattiva.
Ma il problema è anche, e di nuovo, come sempre avviene in questi casi (ne avevo già parlato, se vi ricordate), che quando c'è un argomento scabroso, tutti quanti si schierano dietro ragionamenti estremi, mentre pochi sono quelli che i ragionamenti se li fanno da soli, usando un po' di logica e, dove possibile, un po' di scienza, anziché basarsi sulle parole di altri o su idee astruse fatte da qualcuno.
Voglio cercare di mettere un po' di chiarezza, perché una lunga catena di fesserie può essere deleteria sull'argomento nucleare: io sono contrario alla costruzione di centrali nucleari in Italia, purtuttavia portare a proprio favore argomentazioni totalmente fuorvianti non è certo d'aiuto sull'argomento.

Prima di tutto segnalo gli splendidi filmati realizzati dall'amico Asbesto Molesto, in occasione del dichiarato arrivo della "nube tossica giapponese" sopra i cieli italiani, fatti entrambi con lo stesso spirito di avere chiarezza:
Poi, finalmente, voglio esprimere le risposte alle domande più frequenti sul rischio radiazioni, portando una seria ed efficace base scientifica sulle risposte.
E tanto per essere chiari sin dall'inizio: io non sono un fisico nucleare, la mia conoscenza del fenomeno nucleare e dei meccanismi di fissione viene dagli studi del liceo scientifico, per cui se qualcuno più esperto volesse intervenire, il suo intervento sarà il benvenuto. Però da persona appassionata di materie scientifiche, comunque, ho passato il tempo documentandomi in maniera rigorosa sull'argomento: molto lavoro lo feci in occasione del ventennale dell'incidente di Cernobyl, e in questi giorni ho studiato qualcosa d'altro. Un punto è comunque a mio favore: parliamo di fisica nucleare, che è una materia nota e diffusa, non certo un segreto insabbiato e di cui sono in pochi a conoscere la verità universale (per quanto ci siano ancora menagramo che dicono invece che la fisica nucleare sia una materia per pochi eletti).
Ma bando alle ciance, e cominciamo!

Cosa sono le radiazioni? Si possono vedere o toccare?
La radiazione è un'emissione di energia da parte di un elemento. Può essere di molti tipi, come ad esempio l'emissione di oscillazioni elettromagnetiche (utilizzata per le trasmissioni radio e televisive): persino la luce è una radiazione elettromagnetica.
In questo caso, però, parliamo di radiazione nucleare. Bene: in una parola: no, le radiazioni nucleari non si possono vedere né toccare e sono - virtualmente - invisibili. Il nucleo di un reattore moderato ad acqua, tuttavia, emette uno spettrale brillamento azzurro (no, non è verde: lasciate perdere la cultura nucleare che vi siete fatti guardando i Simpson) provocato dal cosiddetto Effetto Čerenkov.
Come dicevo, la radiazione nucleare consiste (ci riferiamo al nostro caso) nell'emissione, da parte dei minerali che compongono il combustibile, di particelle ed energia di differente dimensione e carica. Questa emissione radioattiva provoca nelle barre di combustibile degli "scontri" che aumentano sensibilmente la temperatura del sistema (si chiama "reazione fissile") e permettono di far evaporare dell'acqua, per sfruttare il vapore nelle turbine.
La radiazione generica è di tre tipi, identificati dalle prime tre lettere dell'alfabeto greco: alfa, beta e gamma.
Le radiazioni alfa e beta sono la parte maggiore emessa da un nucleo fissile, e anche quella meno pericolosa (le onde alfa non riescono a superare gli ostacoli più semplici, come l'epidermide: non riuscirebbero a superare un semplice foglio di carta. Le onde beta, anche se più penetranti, hanno difficoltà con i vestiti, e vengono bloccate da un foglio di carta argentata), ma ad esse si unisce la radiazione gamma, che invece è estremamente più penetrante e pericolosa per l'uomo, anche perché per schermarla serve qualcosa di particolarmente denso, come un certo spessore di piombo, o un molto più robusto spessore di calcestruzzo.

Le radiazioni si spostano? Provocano contaminazione radioattiva?
Assolutamente *no*: la radiazione non fa molta distanza rispetto all'elemento radioattivo da cui scaturisce, anzi: più è piccolo l'elemento, minore è la distanza a cui l'emissione riesce ad arrivare. Singoli granelli di polvere radioattiva possono riuscire ad emettere onde a una distanza mai superiore ai due-tre centimetri.
Viceversa, anche se un elemento fosse fortemente radioattivo, comunque la sua radiazione non riuscirebbe da sola a compiere grandi distanze. Immaginate a un elemento radioattivo come a una lampadina: man mano che ci si allontana, la sua luce appare sempre più fioca.
Quello che provoca contaminazione sono, appunto, i granelli: le polveri radioattive.
Alcuni minerali o isotopi radioattivi sono il risultato del processo di fissione (le cosiddette scorie). Come ho detto, i granelli possono emettere radiazioni che non arrivano a più di un paio di centimetri di distanza, ma immaginate di respirare una polvere che vi si deposita nei polmoni, entra nel circolo sanguigno o, peggio, vi si installa definitivamente nella tiroide: anche se sono pochi centimetri di radiazione, riesce comunque a fare danni a lungo termine!
L'esempio della tiroide non è causale: uno dei principali scarti di fissione dell'uranio è uno specifico isotopo radioattivo dello iodio, ossia lo "Iodio-131".
Lo iodio-131, come tutti i minerali radioattivi, non resta radioattivo per sempre, bensì nel tempo decade in altri minerali statici; l'emivita dello iodio-131 è relativamente breve: circa otto giorni; è un isotopo subdolo perché, se viene assorbito dal corpo umano, finisce rapidamente nella tiroide (appunto), soprattutto quella dei bambini che si stanno sviluppando e hanno bisogno di iodio, facendo danni come tumori e provocando disfunzioni alle cellule circostanti.
Questo è il motivo per cui, in caso di incidente nucleare, uno degli interventi da effettuare rapidamente è quello di somministrare alla popolazione dello iodio sotto forma di pastiglie a base di ioduro di potassio (lo iodio puro è tossico, specie in considerazione che al corpo ne servono quantità infinitesimali), in modo da saturare di iodio la tiroide, che non assorbe eventualmente l'isotopo radioattivo per risolvere un bisogno aggiuntivo di iodio.
C'è un piano di protezione civile in Italia che riguarda proprio il caso di incidente radiologico e gli interventi da seguire, compresa la disponibilità e i modi di somministrazione di tale farmaco in caso di incidente nucleare qui da noi o in uno stato limitrofo.

Ma come: "in caso di incidente nucleare qui da noi"? L'Italia ha abbandonato il nucleare nel 1987, dopo il disastro di Cernobyl!
È vero. Ma, e non molti ne sono a conoscenza, sul territorio ci sono ancora quattro centrali termonucleari, per la precisione a Borgo Sabotino (LT), a Sessa Aurunca (CE), a Trino (VC) e, infine, a Caorso (PC).
Il punto è che le centrali non producono più corrente, siamo d'accordo, ma... c'è un ma: le centrali termonucleari che erano in costruzione prima che l'Italia si esprimesse in maniera non più favorevole all'uso del nucleare [ad esempio "Trino 2" a Leri Cavour (VC) e "Alto Lazio" a Montalto di Castro (VT)], dato che non avevano ancora il nucleo, sono state alla fine riconvertite, mentre quelle che erano in funzione si è potuto solo isolarle dalla rete e chiuderne la produzione.
Una centrale termoelettrica a combustibile classico (carbone, metano, nafta pesante etc) si può smontare pezzo-pezzo e demolire; in una centrale termonucleare già a priori non è possibile "spegnere" la reazione fissile tout-court e, soprattutto, mica si può smantellare il nucleo e trasportarlo da un'altra parte: è radioattivo!
Le centrali italiane sono attualmente presidiate 24h, principalmente per far girare i circuiti di raffreddamento e verificare lo stoccaggio delle scorie, e potranno essere demolite completamente solo fra diverse decine di anni; nel frattempo tutte le scorie radioattive e/o radiotossiche vanno anche stoccate da qualche parte (per ora le teniamo dentro gli edifici della centrale, sai che bel risultato!).
Ora, facendo la dovuta quantità di scongiuri, questi siti sono comunque sotto vari rischi (sismico, idrogeologico, terroristico etc. etc.), per cui non si può escludere a priori al 100% il rischio di incidente.

Uhm, allora forse dovrei comprare dello ioduro di potassio e darlo ai miei figli!
*AS-SO-LU-TA-MEN-TE* *NO*!
Lo iodio è tossico, e anche sotto forma di ioduro di potassio non è comunque una cosa leggera, e la sua somministrazione *DEVE* *AVVENIRE* *ESCLUSIVAMENTE* sotto stretto controllo e dosaggio di un medico: non stiamo parlando di mentine per l'alito, mi raccomando!

Ma quindi cos'è la contaminazione? Le radiazioni contaminano gli oggetti?
Di nuovo no: le radiazioni, al massimo, possono irradiare gli oggetti.
La contaminazione di un oggetto (o di un luogo, di un ambiente etc) avviene quando si depositano su di esso polveri sottili radioattive.
E, come ho detto, per assorbimento da parte delle piante o degli animali, o per semplice respirazione, le polveri ambientali potrebbero contaminare anche gli uomini. Non dovete pensare alla radiazione come all'effetto di una calamita che può magnetizzare oggetti metallici, perché è ben diverso.

E l'acqua? Non si è parlato di acqua radioattiva?
Pensateci: il nucleo rilascia microparticelle di polvere radioattiva. Per funzionare, lavora immerso in acqua oppure, come nel caso di Fukushima, per essere raffreddato riceve abbondanti quantità di acqua dall'esterno.
Che cosa succede nell'acqua? Ovvio: si sciolgono le polveri radioattive! Ecco perché l'acqua che si trova a contatto con il combustibile nucleare è da considerarsi contaminata.

Però le radiazioni sono pericolose. Tutte le radiazioni? Sono solo i minerali radioattivi ad emetterne, giusto?
No, sbagliato. Anzi: direi almeno sbagliato tre volte. (-:
Anzitutto quello che è pericoloso non è l'irradiazione in sé, bensì la somma fra il livello di radiazioni a cui si viene sottoposti e il tempo per cui si trova irradiati.
Non voglio dire che l'irradiazione sia tutta salute, tutt'altro, attenzione!
Ma voglio sottolineare una cosa: tutto emette radiazioni. Tutto: il sole, il cielo, il terreno, le piante, le case... persino il corpo umano.
Esiste un fenomeno di irradiazione continua (di valori estremamente bassi) che si chiama, semplicemente, "rumore di fondo". Non ci si può sottrarre alla radiazione di fondo e anzi, visto che il corpo umano necessita fra gli oligominerali anche di alcuni isotopi del cesio, molto debolmente radioattivi, direi che una situazione di livello zero potrebbe persino essere deleteria.
Quello che è importante non è l'irradiazione in sé, ma soprattutto la sua intensità e il tempo di esposizione. Il corpo umano è in grado di riparare autonomamente i leggeri danni provocati da una breve esposizione ad alcuni livelli di radiazioni, ma questo dipende, come ripeto, da una parte dal tempo in cui si viene esposti, dalla superficie del corpo esposta e dall'intesità dell'irradiazione.
Per questo non ci verranno centinaia di tumori dieci secondi dopo esserci esposti all'unica radiografia toracica della nostra vita, e possiamo considerarla una dose di radiazioni innocua.
L'esposizione per alcuni minuti a polvere di iodio radioattivo sigillata in un contenitore di vetro da cui non una infintesima particella di polvere può uscire, potrebbe quindi essere pressoché innocua, mentre al contrario assimilare tale isotopo ingerendolo o aspirandolo espone i nostri organi interni a una radiazione continua.

Intorno alla centrale i livelli di radiazione aumentano, è sufficiente l'evacuazione per un raggio di 20km intorno ad essa?
L'irradiazione in sé, per quanto potente, non è facilmente in grado di percorrere grosse distanze. Anche se il nocciolo del reattore fosse sigillato sottovetro (per evitare l'uscita delle polveri) ed esposto all'aria aperta, già a una distanza di circa 2~3km i livelli di radiazioni sarebbero migliaia di volte inferiori rispetto che a pochi metri da esso.
Una distanza di 20km pone praticamente ad un'esposizione generalmente non superiore al doppio del normale rumore di fondo. Ma il problema, di nuovo lo ribadisco e non mi stancherò di ripeterlo, sono le polveri, che il vento, la pioggia e gli altri fenomeni atmosferici possono portare anche a decine e centinaia di km di distanza. Di per sé lo stesso depositarsi delle polveri nel terreno circostante tende a far aumentare la radiazione di fondo in determinati ambienti.

Cosa succederà alla centrale Fukushima Daiichi? Finirà sotto un sarcofago come Cernobyl?
Probabilmente sì, ma non lasciandola rinchiusa su se stessa: per ora non c'è stata la totale fusione del nocciolo, e pertanto finché sarà possibile, sarà necessario continuare a raffreddarlo. Potrebbe essere coperto di calcestruzzo l'edificio di contenimento del reattore, ma ciò non toglie la necessità di continuare a raffreddare il sistema, per evitare situazioni più disastrose: il nucleo del reattore di Cernobyl si è fuso, scolando sotto il vessel nell'inquietante immagine della "zampa d'elefante", e tuttora il magma nucleare è a una temperatura superiore al migliaio di gradi. Ma vi ricordo anche che il reattore 4 di Cernobyl prima è scoppiato ("scoppio": rottura del contenitore: la pressione eccessiva del vapore ha rotto la copertura del reattore. Immaginate di gonfiare un palloncino e non fermarvi fino a quando non si supera la sua tensione elastica), e subito dopo (quando l'ossigeno è venuto in contatto con il combustibile incandescente) è esploso ("esplosione": combustione a velocità supersonica, con ampia emissione di gas e proiezione di materiali di combustione a distanza).
Lo scoppio che ha fatto saltare via la copertura del reattore di Cernobyl ha solo danneggiato la struttura, liberando un po' di isotopi radioattivi nel raggio di alcune decine di metri dal reattore stesso. L'esplosione che ne è seguita, invece, ha provocato una gigantesca eruzione in cui il nucleo, come il cuore di un vulcano, ha scagliato a centinaia di metri di altezza pezzi di grafite e barre di uranio radioattivo, con un fall-out che ha sparso scorie nucleari su un raggio di diverse decine di km.
Di certo, comunque, ribadisco che la città di Okuma diventerà (anzi, lo è già diventata) la moderna Pripjat: dovrà essere abbandonata e non ci si potrà tornare ad abitare per migliaia di anni.

Le radiazioni, e la contaminazione radioattiva, cosa provocano al corpo umano?
L'irradiazione non è salutare: tende a mutare le cellule, danneggiando la catena del DNA. Parliamo di danni che possono essere limitati nel tempo, nello spazio e nella superficie, ma naturalmente prolungare l'esposizione può provocare danni a lungo termine, e che in certi casi (rari, e complessi) possono diventare irreversibili.
Voglio essere realista: durante l'incidente di Cernobyl, due operatori della centrale arrivarono davanti al nucleo e videro le barre di combustibile che stavano bruciando: hanno resistito in vita per circa 30~40 minuti, prima di morire fra atroci sofferenze per una lunga catena di ustioni ed emorragie interne, ma erano andati a guardare le barre scoperte e in fiamme a meno di due metri di distanza.
Le radiazioni sono invisibili, è vero, ma un'esposizione ravvicinata a una sorgente molto violenta provoca fenomeni fisici immediati: ustioni, ulcerazioni... Immaginate di prendere per troppo tempo il sole e beccarvi un eritema solare. Il principio è lo stesso, ma moltiplicato per numeri enormi e con l'impatto anche dentro il corpo e i suoi organi.
Parliamo di una radiazione tremenda, come ripeto: di mettersi a un metro da un reattore che sta fondendo, e respirare quantità industriali di polveri e fumi radioattivi.
La distanza e certe protezioni personali possono non certo risolvere del tutto ma sicuramente aiutare.
Il rischio importante (soprattutto per noi in Italia) è quello che il vento o la pioggia portino le polveri radioattive qui da noi, e che le stesse possano contaminare l'acqua potabile, la terra, l'erba, gli animali etc. Polveri di iodio-131, se continua a uscire dal reattore, altrimenti maggiormente di  cesio-137: lo iodio nel giro di un mese si è ridotto a un ventesimo della quota iniziale, e se parliamo di granelli forse anche più velocemente, mentre il Cesio richiede quasi 30 anni per dimezzarsi...

Una breve digressione: qual è la scala utilizzata per misurare l'irradiazione?
Con le radiazioni nel Sistema Internazionale abbiamo tre unità di misura, perché abbiamo tre fenomeni: la quantità di radiazioni effettivamente emesse da una certa massa di materiale nucleare, la quantità che può effettivamente irradiare il nostro corpo (o un oggetto in una certa posizione), e la quantità complessiva di radiazioni che il nostro corpo ha effettivamente assorbito.
La quantità di radiazioni (onde e particelle) emessa da un corpo radioattivo si misura in Becquerel, simbolo Bq; però 1 Bq equivale a una singola attività di emissione in un secondo, per cui in realtà si parla normalmente con scale di milioni (megabecquerel, MBq) e miliardi (terabecquerel, TBq). Questo ci dice poco, perché in effetti misura quante radiazioni sono emesse in un secondo in tutte le direzioni da un singolo elemento, e considerate che molte radiazioni sono emesse solo all'interno di esso, con il risultato di far alzare la temperatura del minerale stesso (per questo anche quando un reattore è spento ha necessità di essere costantemente controllato e tenuto efficiente il sistema di raffreddamento).
Pensate che siano cifre paurose? Il tubo fluorescente al neon ha un'emissione ionizzante (che è quella che fa illuminare il fosforo sul vetro) mediamente compresa fra i 18 e i 24 MBq (milioni di becquerel) per ogni metro di tubo, circa. Che fate? Lasciate ferma quella scrivania... (-:
Per indicare quante radiazioni passano da un certo punto (e quindi sarebbero assorbite da un uomo che si trovasse in quel determinato punto), si utilizzava in passato il Röntgen, adesso sostituito dal Sievert, che intende la quantità di radiazioni che attraversano un'area nell'unità di tempo di un'ora.
Infine, la quantità globale di radiazioni assorbite da una persona (misurata per mezzo del dosimetro), oltre che semplicemente in Sievert (ma non più in Sievert/ora) si può misurare anche in Gray (simbolo Gy). Il Gray si intende come dose assorbita complessivamente, indipendentemente dall'unità di tempo.

Ora torniamo a noi: la contaminazione delle piante e degli animali potrebbe influire sulla catena alimentare dell'uomo?
Naturalmente sì. Bere acqua contaminata con isotopi radioattivi o mangiare frutta o verdura che ha assorbito quei radioisotopi dal terreno, o ancora consumare prodotti animali (uova, latte e latticini, carne) che vengono da zone contaminate può contribuire in maniera importante all'introduzione di polveri e particelle nucleari all'interno dell'organismo, generando quei danni di cui continuo a parlare.

I livelli di radiazioni di migliaia (o milioni) di volte superiori al fondo naturale sono dannosi?
La dose minima per provocare danni irreversibili si aggira intorno ai cinque Sievert/ora (anzi, diciamo per semplicità 5.000 millisievert), la radiazione di fondo naturale oscilla fra i sei ed i quaranta microsievert/ora (ossia fra gli 0,006 e gli 0,040 millisievert/ora). Fatevi i conti voi. Mentre vi fate un paio di conti, vi segnalo uno splendido grafico che illustra il significato e la misura delle radiazioni ionizzanti pubblicato dal sito Xkcd. Ora che sapete che una banana emette più radiazioni del rumore di fondo, vi sentite più tranquilli? Ehi! Che fate? Non butterete via tutta quella frutta fresca, voglio sperare! ((-:

Nella centrale c'è una perdita di acqua radioattiva, e altra acqua è stata sversata nell'oceano: in che modo questo influirà sull'ecosistema?
L'acqua agisce da moderatore della reazione nucleare, nonché determinati spessori di acqua fungono anche da isolante (soprattutto l'acqua salata dell'oceano, decisamente più densa dell'acqua demineralizzata usata per moderare il reattore), per cui all'interno dell'acqua dell'oceano le particelle radioattive subiscono una diffusione a macchia non dissimile da quella che avviene in atmosfera, ma con tempi decisamente molto più lunghi rispetto che in aria. Questo comporta che moltissime sostanze radioattive disciolte nell'acqua rimangono in una determinata zona per lungo tempo e, soprattutto, che così facendo la loro diffusione sia rallentata.
Questo avrà due impatti ben precisi: il primo, che lentamente la concentrazione di polveri e altre sostanze radioattive si diluirà lentamente per tutto il mare del pianeta, fino a giungere da noi fra diversi anni (secondo l'andamento delle correnti, delle maree e di altri migliaia di fattori credo di poter approssimare un tempo compreso fra i due ed i sette anni prima che il mediterraneo abbia disciolte anche polveri radioattive giapponesi).
Il secondo impatto, più importante, invece riguarda l'irradiazione dei fondali e dell'ecosistema a breve distanza dalla centrale e dal luogo dello sversamento, dato che in quell'area il materiale stazionerà molto più a lungo: la flora e la fauna saranno contaminate assorbendo parte di queste particelle, ma soprattutto nel medio termine ci saranno molti prodotti ittici che svilupperanno mutazioni causate dal danneggiamento alle catene del DNA a seguito dell'irradiazione continua.
E, naturalmente, mangiare pesce al, chessò, cesio radioattivo ovviamente potrà contaminare anche noi. Qui non parliamo di qualche parassita che va via con una seria cottura (come la salmonella, che viene distrutta dalla cottura a temperature superiori agli 80 gradi centigradi), bensì di un nemico invisibile e che non è possibile "grattare via" dal cibo prima di cucinarlo o dopo avero cucinato.

So che forse ho lasciato vivo qualche altro dubbio (anzi, se ne avete altri, commentate pure ed esprimete le vostre perplessità: sarò ben lieto di cercare di portare una risposta), e nonostante adesso probabilmente conoscete meglio il nemico, sapete anche che è difficile (se non impossibile) da battere. Non mi resta che concludere donandovi il geniale spot di Greenpeace a proposito dell'energia nucleare, fatto con una chiave "rassicurante".

mercoledì 6 aprile 2011

Secondo anniversario del sisma in Abruzzo

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Un minuto di silenzio in ricordo delle vittime, ma anche dei cittadini che dopo due anni vivono ancora una situazione di disagio, e per una città (L'Aquila) che ancora porta i segni di una ferita profonda.

Un minuto di silenzio, per ricordare quella terra martoriata, quel campo di accoglienza a Palombaia di Tornimparte, quello sciame sismico continuo che sentivamo tutti i giorni anche noi.
Un minuto di silenzio, nulla più.



Grazie...

lunedì 4 aprile 2011

Intermezzo rapido: Fukushima Daiichi, Blogger e altro

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Vorrei approfittare di un buco di tempo per aggiornare su un paio di cose che nel frattempo stanno accadendo nel mondo.
Sisma in Giappone
È stata confermata la perdita di acqua contaminata verso l'oceano da parte di una vasca sotto il reattore due. C'è una crepa di almeno 20cm da cui l'acqua si sversa dritta in mare:
L'inquietante getto di acqua contaminata. Tratto da Kyodo News, foto fornita da TEPCO
Ora, la situazione non è affatto sotto controllo come era stato detto, per vari motivi. Il primo fra tutti è la crescita dei livelli di iodio radioattivo intorno alla centrale: questa scoria è sottoprodotto di scarto nella reazione fissile di uranio, plutonio e, talvolta, anche torio; ha un'emivita di circa otto giorni, che significa che ogni kg di polvere di iodio-131 che esce dalla centrale, dopo 24 giorni ne rimangono circa 125 grammi. Intorno a Fukushima invece i livelli crescono giornalmente, a sintomo che invece questo radioisotopo continua ad uscire.
Nella centrale si sta cercando di mettere fine a queste perdite con colate di calcestruzzo e resine impermeabilizzanti, in quella che appare come una vera e propria sperimentazione di soluzioni plausibili, dato che è la prima volta che si realizza un incidente nucleare di questo livello: perdite così corpose di scorie, compreso rilascio di plutonio in diverse zone circostanti all'edificio del reattore, non si erano avute neppure con Chernobyl (che comunque aveva disseminato su 15km di raggio iodio-131, cesio-137 e ceneri radioattive varie). Molti dei "liquidatori" che stanno operando intorno alla centrale hanno già detto che sono pronti a morire per riuscire a risolvere questa situazione, ma una risoluzione seria appare sempre più lontana.
Fukushima Uno sarà probabilmente rinchiusa in un sarcofago di calcestruzzo come già è successo a Chernobyl, mentre la città di Ōkuma è destinata a diventare la versione giapponese di Pripjat, totalmente inabitabile per migliaia di anni...
Io mi auguro che si riesca a trovare rapidamente una via definitiva per bloccare lo stillicidio di polveri e scorie (ben più pericolose delle radiazioni in sé, che potrebbero essere schermate per mezzo di grossi strati di calcestruzzo...), e in questi giorni voglio sviluppare con calma un articolo per spiegare la differenza fra irradiazione e contaminazione, vista la poca conoscenza dell'argomento nucleare che purtroppo serpeggia tutto intorno a me.

Blogger: versione mobile e AJAX
Sto lavorando al nuovo tema per i blog [anzi, se non l'avete ancora fatto, date uno sguardo al nuovo tema sulle Pagine Oscure, poi andate su questo modulo ed esprimete il vostro parere sul tema: mi aiuterete moltissimo (-: ].
Nel frattempo, come ultime notizie dal blogger buzz, vi segnalo la novità della visualizzazione dei blog in AJAX, ponendo dopo l'indirizzo dell'homepage la stringa "/view" (ad esempio questo blog): sono disponibili cinque differenti visualizzazioni: molto carina la "sidebar", ma potete provare le altre clickando in alto e selezionando fra Flipcard (scacchiera), Mosaic (scacchiera con celle di differenti dimensioni), Sidebar (barra di navigazione laterale), Snapshot (elenco di fotografie tipo polaroid con titolo articolo: ottimo per i photoblog) e Timeslide (tre colonne per raggruppamento temporale, ma di cui non ho capito l'ordinamento). Molto carine come modalità (basate sul feed rss, a giudicare dal fatto che in fondo agli articoli mi compare la nota che ho messo per rompere un po' le uova nel paniere degli spambloggers), ma richiedono un browser "evoluto" per funzionare (Firefox 3.x o 4.x, Internet explorer 8.x o superiore, Chrome e/o compagnia cantante).
Questo si aggiunge alla nuova modalità "mobile", raggiungibile invece ponendo il parametro "?m=1" in fondo all'articolo, che mi ha permesso di rendere questo blog "100% mobile" all'indirizzo http://m.g-sr.eu/.
Ora resto in attesa delle altre novità che saranno presentate dal buzz, soprattutto mi aspetto di vedere un pochino come devono andare le cose riguardanti la bacheca (dashboard) che dovrebbe essere rinnovata.
Ah, proprio in questi giorni ho scoperto un bellissimo toolkit: google code prettify.
Il programma (in javascript) permette di impaginare degli spezzoni in linguaggio di programmazione (es. perl, bash, html...) facendo una colorazione della sintassi (erano mesi che cercavo una soluzione del genere: non avete idea delle soluzioni ridicole che ho dovuto implementare quando ho pubblicato del codice...), ed è semplicissimo da utilizzare (un pre, oppure code o xmp, con classe prettyprint, e il gioco è fatto).
Per ora è tutto. Più tardi mi sentirò coi colleghi per aggiornare sulla situazione a Lampedusa...

sabato 2 aprile 2011

Lampedusa: incendio e manifestazione

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Appena sentito con Maurizio: i migranti stanno protestando, hanno appiccato un incendio che ha fatto danni a una roulotte e, parzialmente, anche ad un camion della Croce Rossa.
I ragazzi sono arrivati a spostare la jeep e le nostre attrezzature in tempo prima che venissero danneggiate. Ora siamo in attesa di notizie.

Aggiornamento ore 20:00
Finalmente Maurizio mi ha potuto far avere alcune fotografie inerenti la situazione, che pubblico qui:
I migranti al porto, persino accanto al nostro mezzo (in fondo la roulotte data alle fiamme in tarda mattinata)

Ancora la mattina, prima che salisse la tensione



La situazione si è andata normalizzando nel pomeriggio, ma in prossimità di mezzogiorno è stata data alle fiamme la roulotte che (se ho capito bene) ospitava la biglietteria:
La roulotte data alle fiamme. I mezzi presenti sono stati spostati velocemente

Quello che resta della roulotte dopo le operazioni di spegnimento operate dai VVFF
Ora oggi pomeriggio alle 18:00 è partita la squadra che darà il cambio ai colleghi, anche se ancora non è chiara la situazione riguardante la nostra cucina, che tuttora è parcheggiata ed in attesa di definire l'uso da farsi...

venerdì 1 aprile 2011

Emergenza a Lampedusa

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Giorno 30 mattina, verso le 14:30 o poco dopo, la squadra è arrivata a Lampedusa, dopo un breve intoppo perché l'ennesimo barcone di migranti gli si è persino parato davanti al traghetto, come documentato da queste foto:



La cucina è stata scaricata e parcheggiata al porto, in attesa di un posizionamento definitivo, ed in tempo perché il Presidente del Consiglio dei Ministri assieme a quello della regione potessero prenderne visione.
Non ci sono attacchi per l'acqua, per la fognatura, per l'impianto elettrico o il gas: tutto quanto è da organizzare, per cui la definizione è che il mezzo rimarrà parcheggiato per almeno un giorno o due, il tempo di preparare il campo.
Ma nel frattempo il governo ha preso una posizione riguardante i seimila e passa migranti che sono sbarcati sull'isola, e la posizione è di chiudere questa situazione una volta per tutte, inviando delle navi con cui raccogliere almeno seimila persone per trasferirli in altri campi di accoglienza sparsi per tutta Italia (tra l'altro si è ventilata l'ipotesi di lasciare almeno due navi in navigazione per 24 ore il tempo materiale di montare determinati campi).
Risultato immediato: lo sbarco dei colleghi avviene in mezzo a centinaia di persone, l'isola è piena di gente, e nel corso della mattinata del 31 riescono a scattare alcune fotografie della situazione:


 La situazione appare inquietante: molti clandestini sono accampati anche sulla collina, sulla spiaggia... ci sono tende e ricoveri di fortuna (che vanno avanti già da diversi giorni) un po' dovunque:




E i ragazzi restano in attesa di notizie, anche perché non è chiaro se c'è un posto da predisporre per l'installazione della cucina, o se si decide per il rientro.
La squadra AVCS e i due funzionari della Regione Sicilia

I colleghi AVCS. Da sinistra: Jano, Guido, Giovanni, Vincenzo e Maurizio
Vediamo che cosa si muove in questi giorni.
Giorno 31 pomeriggio c'è stata anche tensione fra i migranti e le forze dell'ordine, rientrata con molta calma ma la situazione è quella della poca chiarezza fino in fondo: non si capisce se vogliono chiudere il campo, non si capisce se la cucina sarà montata o rientrerà.

Aggiornamento 1 aprile ore 9:30
Mi sono sentito telefonicamente con Maurizio. Al momento si trova all'aeroporto perché Giovanni (il nostro presidente) avrebbe necessità di rientrare per lavoro, ma attualmente è in lista d'attesa perché sembra che non ci sia posto in aereo (salvo che qualcuno non parta, lasciando un posto libero). Ieri sera si sono sentiti con il responsabile regionale della protezione civile, per capire quali sono le intenzioni riguardanti la cucina. Il responsabile si deve vedere in mattinata con il presidente della regione Lombardo, e decidere definitivamente che cosa fare: l'ipotesi è che la cucina effettivamente debba entrare in funzione, ma ancora ci sono, come si dice in questi casi "poche idee e ben confuse". Più tardi proverò a sentirmi ancora con Maurizio o gli altri (anche per sapere se per caso Giovanni ha bisogno di un passaggio dall'aeroporto di Catania fino a Siracusa), e vediamo che notizie ci sono. Al momento tra l'altro c'è vento (si parla di 20 nodi sul canale di Sicilia), che da una parte sospende l'arrivo di altri barconi, ma dall'altra blocca sia il trasferimento di migranti (diceva Maurizio che secondo i media ieri sarebbero stati caricati altri seicento migranti, ma non è vero perché è stato difficile anche far attraccare un traghetto in porto) sia le partenze di navi traghetto ufficiali per Porto Empedocle. È tutto per aria, casomai dovesse essere montata la cucina, salvo altre questioni meteo, fra domenica e lunedì dovrebbe partire una seconda squadra per dare il cambio.