giovedì 26 maggio 2011

Commissione Grandi Rischi rinviata a giudizio per L'Aquila

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Stamattina ho sentito alla radio (RTL102.5) il solito intervento mattutino di Davide Giacalone.
E, devo dirlo, come molte volte in cui sento l'intervento di Giacalone, sono rimasto senza parole. Ma stamattina più delle altre volte sono rimasto senza parole. Anzi di più: sono basito.
Perché la notizia del giorno (oddio, in realtà è di ieri) è il rinvio a giudizio di sette componenti della "Commissione Grandi Rischi" in merito ai danni provocati dal terremoto in Abruzzo nel 2009, non tanto per il terremoto in sé (e ci mancherebbe che fosse stata la commissione a mettersi sottoterra per scuotere la regione!) quanto piuttosto per la gestione disastrosa fatta nei giorni e mesi precedenti, fatta continuando semplicemente a rassicurare la popolazione e non assumere nessuna decisione specifica.
Parole di Giacalone? Ovvie: la commissione sarà ovviamente assolta, perché non si può pretendere che la commissione per fare bene il suo lavoro ogni mattina suoni l'allarme di evacuazione.
Ora, cerchiamo di fare un po' di chiarezza, anche se quel concetto mi fa improvvisamente prudere le mani.
Sappiamo, storicamente, scientificamente e statisticamente, che un terremoto semplicemente non può essere previsto. Ma non "in senso stretto": se io dico «domani mattina alle 6:14 ci sarà una scossa in località Paperopoli di intensità pari a 4.1 Magnitudo Momento della durata di circa 20 secondi e che si esprime lungo una fascia parallela alla faglia che passa sotto Topolinia, con ipocentro sotto la casa del sig. Paolino Paperino e a circa 8km di profondità», sto dicendo, per sommi capi (e scusatemi il francesismo), una stronzata colossale.
Mentre se io dico una frase del tipo: «analizzata l'attività sismica di Paperopoli negli ultimi 1000 anni, e soprattutto il ripetersi di eventi sismici con cadenza approssimativamente regolare nell'ambito del territorio, è statisticamente plausibile che da oggi entro i prossimi quindici anni si possa registrare uno sciame sismico dall'andamento irregolare, che interessi tutta la zona nord della città, con scosse di durata difficilmente superiore ai dieci secondi, di intensità compresa fra gli 0.9 e i 5.8 Magnitudo Momento, soprattutto con un treno di brevi scosse costanti e appena percettibili dagli abitanti», allora se i dati in mio possesso sono reali, è decisamente una previsione più che accettabile e valida.
Il problema è l'Italia. Il nostro Paese è un territorio ad elevato rischio sismico, in moltissime zone. Come ribadito migliaia di volte da migliaia di ricercatori (e credo di averlo ribadito anche io più volte), ad esempio il continente Africano si sta "portando verso nord", e si infila "sotto" il limite della regione Sicilia: come risultato immediato la regione si sposta verso nord-ovest di circa un paio di millimetri all'anno, e altrettanto si solleva ogni anno. Ora: due millimetri di spostamento per molti di voi significheranno "si, vabbè: manco si vedono, praticamente". E sono d'accordo, ma sottolineo che è tutta la regione che si sposta. Sapete che energia ci vuole per spostare una regione di un paio di millimetri? Provate a uscire dal vostro appartamento e spostare di due millimetri il palazzo in cui vivete. No, dico sul serio: provateci. Avete una mezza idea di cosa significa che si sposta tutta la regione? Bene, significa che se nelle fasce di pressione di questa energia gigantesca qualcosa si cricca, non è raro che a scarica si possa presentare una "botta" sismica di una certa intensità.
E allora che si va? Si suona l'allarme tutti i giorni?
NO, STRAMALEDIZIONE!
Il mondo non è bianco o nero: ci sono tante sfumature di grigio
I denti si cariano, cadono o si riducono così male che tocca estrarli. E allora? Tutti colla dentiera a quindici anni? No, perché si fa una cosa importantissima: ci si lava i denti, si fa una cosa magica chiamata PREVENZIONE.
In Giappone (o a Los Angeles, tanto per dire) ci sono tante di quelle scosse di terremoto che si potrebbero utilizzare come segnale orario: "Che ore sono?" BROOOM "Uhm, era la scossa delle dieci e mezza". E suonano l'allarme. Una volta al mese, SEMPRE.
Si fa prevenzione: si fanno esercitazioni di difesa in caso di scossa e di evacuazione. Non si smette di imparare (dopo il disastroso tsunami di Sendai adesso si faranno esercitazioni e simulazioni che comprendono il fuggire sulle colline o salire sui tetti degli edifici più alti), ma soprattutto si continua a prevenire.
A Priolo Gargallo (un paesino a pochi chilometri da Siracusa) c'è un polo industriale e una gigantesca raffineria di petrolio. Tutto il paese conosce a memoria le procedure da seguire in caso di emergenza, e sui posti di lavoro sono affissi dei manifesti con i consigli principali (chiudere porte e finestre, tappare con stracci bagnati gli spifferi e via discorrendo), e anche se forse si potrebbe dire che è un piano di emergenza lacunoso, almeno c'è.
A L'Aquila la commissione, visto l'aumento dell'andamento sismico negli otto mesi precedenti il sisma del 6 aprile, doveva di certo rassicurare la popolazione (far seminare il panico è deleterio!), ma avrebbe dovuto fare qualcosa anche sul lato della PREVENZIONE.
Esercitazioni nelle scuole e sui posti di lavoro, un bel ripasso delle procedure, grandi esercitazioni di protezione civile: "Non abbiate alcun timore, siamo al sicuro da rischi di scosse violente, e in ogni caso guardate qui: la macchina della protezione civile e dei soccorsi funziona a menadito. Limitatevi a seguire le procedure di sicurezza: durante la scossa mettetevi sotto un'architrave o sotto un tavolo (se a scuola, sotto ai banchi), e quando finisce la scossa, con molta attenzione e molto ordine uscite dall'edificio e raggiungete *QUESTI* luoghi all'aperto che sono sicuri e anche in caso di scosse di assestamento non vi possono fare alcun danno".
Invece? Invece no! Invece a dire a tutti battendo i pugni sul tavolo e i piedi per terra che non c'è nessun pericolo, e minacciando di denuncia o denunciando chiunque avesse detto "ma almeno vogliamo ripassare le procedure in caso di emergenza?"
Bene. Secondo Giacalone la commissione sarà assolta perché l'imprevedibilità del terremoto non la metteva nella posizione di poter prendere decisioni oculate. Secondo me, invece, saranno tutti condannati perché proprio il fatto che una scossa non si possa prevedere, ma si possa statisticamente attendere, c'erano *centinaia* di procedure da attuarsi per la prevenzione che sono state deliberatamente inattese.
Ma ovviamente, per ora queste restano solo opinioni personali: lasciamo alla magistratura il suo tempo (che ci auguriamo non essere biblico) per determinare se ci sono state delle responsabilità oggettive e/o soggettive, e lasceremo che operi secondo giustizia.

mercoledì 25 maggio 2011

Una centrale nucleare nel cortile

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Segnalo questo interessante articolo sul Corriere della Sera.
Lo segnalo per un motivo ben preciso, e prima di continuare consiglio anche un secondo articolo, sempre sul Corriere a proposito della centrale di Garigliano.
In Italia, nel 1987 (anno del famoso referendum post-Chernobyl), avevamo in Italia quattro centrali nucleari attive e due in costruzione (Wikipedia). Poi, col referendum, ne abbiamo sospeso la costruzione delle due prossime venture, e sospeso la produzione elettrica nelle altre quattro.
Sottolineo non a caso le parole "sospeso la produzione": una centrale nucleare non si può semplicemente spegnere e demolire, e richiede tempi non voglio dire biblici ma comunque non indifferenti per il decommissioning, oltre a costi non indifferenti.
Ora, la mia posizione riguardo al nucleare è semplice: "sì, sono favorevole all'uso dell'energia nucleare".
Anche la mia posizione riguardo alla costruzione è semplice: "no, non sono favorevole alla costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano".
Le due posizioni potrebbero sembrare in contrasto, ma invece non lo sono, poiché entrambe sono dettate da una posizione generale: l'uso dell'energia nucleare è un futuro non del tutto insostenibile rispetto ad altri meccanismi (secondo ma ugualmente importante l'incenerimento dei rifiuti urbani), il problema è che viviamo in un territorio ad elevato rischio sismico e in cui lo sport di subappaltare i lavori risparmiando sui materiali (cemento depotenziato) e con più che il rischio direi la realtà che i cantieri sarebbero comunque a partecipazione della criminalità organizzata, siano non già probabilità remote, quanto piuttosto la normalità di gestire le opere pubbliche in Italia.
Questo sabato (il 28 maggio) ci sarà un dibattito a proposito di nucleare presso Palazzo Vermexio (17~19) a cui invito tutti i miei lettori in zona di andare a partecipare (no, non credo che sarò presente, anche se m'interessa moltissimo: purtroppo ho un'assemblea proprio quel sabato pomeriggio...).
Ma vi invito a porvi nei confronti del "dilemma nucleare" (ho un libro di Rubbia con questo titolo, che mi è stato regalato proprio poco dopo il referendum del 1987, ed eppure è ancora attualissimo) con la maggior consapevolezza possibile, ma anche con il minor influsso possibile da parte delle fazioni estremiste: la mancanza di un serio dialogo sull'argomento è purtroppo una cosa che, sull'argomento, manca moltissimo, e i risultati li vedo praticamente ogni giorno... 

domenica 22 maggio 2011

Gli occhi di Magenta di Francesco Candelari

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"Gli occhi di Magenta" è l'ultimo romanzo appena pubblicato dall'amico Francesco Candelari, e appena pubblicato con ISBN sul portale Lulu.com
 Magenta è una ragazzina di undici anni che, all'improvviso, si trova posseduta da un'entità così potente da mettere in seria difficoltà persino l'espertissimo esorcista Alessio Parisi; questo episodio, inoltre, è indissolubilmente legato agli ultimi giorni di vita di Adolf Hitler ed Eva Braun.
Quali sono le oscure connessioni che portano la storia del medico nazista Joseph Mengele, persino quella di Hitler stesso, a intrecciarsi con la vita di una giovane fanciulla romana dei giorni nostri?
Magenta cresce, diventa una giornalista, ma continua a portare, nel cuore, un oscuro segreto...
Ma ovviamente non basta, e per ingolosirvi ancora di più, ecco il testo della prefazione, curata da Anna Di Carlo:
La seconda guerra mondiale è ormai giunta al suo epilogo; la Germania, dopo la capitolazione, è alla resa dei conti.
All'U-Boot 71, al cui comando è il capitano Schreiber, è affidata un'ultima rischiosa missione: condurre indenne in Argentina il suo inquietante "ospite", il dottor Mengele, l'Angelo della Morte, diabolico studioso dei meccanismi genetici e dei segreti della moltiplicazione gemellare.
Partendo da dati storici (la fuga di Mengele dalla Germania, il ritrovamento del suo cadavere in una spiaggia brasiliana nel 1979, la dubbia identità di quel corpo), lo scrittore fantastica sul futuro destino di questo criminale di guerra scampato ai servizi segreti.
Ma quale scopo potrebbe avere la sopravvivenza di un'esistenza dannata, se non quello di perpetuare il dominio del male e del caos nel mondo attraverso un progetto folle e perverso: "risuscitare Hitler"?
Si evolve parallelamente a questa vicenda quella di una comune famiglia, la cui normale quotidianità viene improvvisamente turbata da un evento sovrannaturale che vede protagonista la piccola Magenta.
Mengele e Magenta, la grande e la piccola storia, la malvagità sadica e l'innocenza dell'infanzia. Che cosa accomuna i due personaggi e perché le loro vicende sono destinate a incrociarsi?
Abilmente l'autore dissemina nel racconto indizi perturbanti (le due fedi che non possono essere sfilate dal dito di Magenta, la svastica incisa sulla ghiandola pineale della bambina, la misteriosa epifania della donna dai grandi occhi verdi), intrecciando valenze simboliche e dati di realtà, che trascinano il lettore attraverso improvvisi colpi di scena, verso un epilogo imprevedibile e scioccante.
La narrazione si sviluppa attraverso uno stile variegato, ora secco e tagliente nelle sequenze dinamiche, ora tendente all'ornato e a toni sentimentali, particolarmente nella descrizione degli squarci paesaggistici. Frequente l'uso del registro ironico (nei dialoghi fra i comuni mortali e negli scontri verbali fra i demoni), quasi a voler esorcizzare la paura dell'ignoto.
Come nei precedenti romanzi, Francesco Candelari dà prova delle sue abilità descrittive nel delineare caratteri e tipologie di individui. Se i personaggi maschili dominano ancora la scena da un punto di vista numerico, si staglia imponente su tutti l'indimenticabile figura di Magenta, la creatura dalla carnagione diafana e dai bei capelli rosso ramati, da cui dipende il futuro destino dell'umanità. Lungi dal rievocare le donne salvifiche della tradizione letteraria italiana, Magenta, nelle scene di possessione nelle quali continua a emanare un fascino irresistibile, sembra partorita dalla fantasia di un Achillini che rappresenta la metamorfosi demoniaca della donna amata, rovesciando gli attributi tipici della donna angelo:
"Là nel mezzo del tempio, a l'improviso,
Lidia traluna gli occhi e tiengli immoti,
e mirano i miei lumi a lei devoti
fatto albergo di Furie un sì bel viso" (Bellissima spiritata)

"C'era un qualcosa di orribile, perverso, ma nel contempo tremendamente sensuale in quell'immateriale figura che, nonostante la scarsa luce, riusciva a mettere in mostra una prorompente femminilità" (Gli occhi di Magenta).

Particolarmente convincente risulta essere il ritratto di Mengele, mefistofelico e titanico nella sua smisurata volontà di potenza e di distruzione, creatore di un surreale esercito di non-umani, manifestazione, come lui, delle "tenebre più profonde" del Male.
Apocalittica, infine, la descrizione del pianeta Terra nel day-after, rievocata in una sequenza onirica (sogno o realtà?) in cui Magenta è la sola sopravvissuta alla guerra tra le potenze mondiali: "le strade erano deserte (...), piene di rottami di ogni tipo e di profonde voragini che si aprivano sull'asfalto. Edifici sventrati da violente esplosioni. Un cielo rosso cupo, parzialmente coperto da innaturali nuvole grigio piombo. Paesaggio spettrale. Non si udivano voci, non si vedevano uccelli volare in quel cielo da incubo; solo il vento (...) nel terrificante silenzio".
Il romanzo, nei suoi toni chiaroscurali, si presta a diverse chiavi di lettura.
Un affresco di guerra e di pace: la guerra di Mengele, il pianificatore di una nuova distruzione dell'umanità, la ricerca di pace di Magenta, che lotta per liberarsi dai suoi straordinari poteri anelando a una normalità nella quale realizzarsi come donna e come madre.
Una singolare storia d'amore, che nasce dall'accettazione della diversità di chi si ama: Luca conosce il segreto di Magenta e ne prova talora orrore, ma è capace di cogliere la purezza d'animo della donna, di accompagnarla nel viaggio di "liberazione dal male", che è "catabasi", discesa negli inferi, infine rinascita a nuova vita.
Il romanzo, inoltre, attraverso una rivisitazione di eventi passati, risulta profondamente contemporaneo, alludendo a timori e inquietudini del nostro tempo che hanno le loro scaturigini nella situazione di disagio esistenziale e di malessere continui e a cui l'umanità sembra essere stata condannata.
Non atterrisce forse l'idea della creazione, attraverso la clonazione dell'uomo, di squadre di schiavi, di soldati mercenari, di criminali, da parte di un futuro dittatore o di un capomafia? Nell'attuale recrudescenza di movimenti xenofobi e neonazisti, non è forse condivisibile la paura che lo spettro del passato possa ritornare?
Se nella contrapposizione manichea del Bene e del Male domina nel romanzo la speranza della salvezza finale, il messaggio conclusivo è amaramente realistico: "l'odio e la violenza fanno parte integrante dell'umanità. Tutti gli uomini, in ogni tempo e in ogni luogo, sono capaci di odiare e distruggere i propri simili".

Anna Di Carlo – Siracusa – gennaio 2011
Infine, non mi resta che segnalarvi che il libro, oltre ad essere presto disponibile in tutte le librerie on-line e non solo (ISBN: 978-1-4477-2335-6), è anche sulla vetrina virtuale dell'autore, disponibile clickando qui.
Non mi resta che concludere rinnovando i complimenti all'amico, farmacista e scrittore di fantascienza ormai affermato. (-:

giovedì 19 maggio 2011

Extreme Makeover: Home Edition

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Come molti di voi già sapranno, da tempo ho smesso di guardare la televisione, e la mia pausa serale dopocena la dedico alla lettura, alla navigazione su internet per relax, a qualche libro o ad altre attività.
Ma non ho eliminato la visione di film o programmi televisivi, solo che approfitto di siti di streaming, youtube e roba similare per guardare produzioni e documentari (soprattutto in lingua inglese) che in Italia non si vedono mai o quasi. Per esempio mi sono fatto una bella cultura sulla terribile catastrofe di Stava del 1985, per la quale con calma voglio dedicare un articolo sul blog più avanti. La cultura me la sono fatta grazie a un documentario che ho trovato su youtube, che parla proprio di tutti i fatti di quel giorno.
E sempre girando per questi portali, ho scoperto un'altra trasmissione televisiva molto interessante.
La produzione, dell'americana ABC, è quella di un format molto semplice eppure geniale. Il programma si chiama Extreme Makeover: Home Edition, e fa parte della serie di altre versioni di Extreme Makeover già fatte dall'emittente in passato.
Si tratta di un reality (e lo ammetto, sono fra i primi a dire "peste colga il produttore di un reality", ma aspettate un istante) nel quale una famiglia con problemi specifici (persone con handicap, tanti figli e poco denaro, malattie complesse etc) ma che comunque offre un servizio alla comunità (la prima puntata della stagione di quest'anno, l'ottava, ha riguardato non esattamente una famiglia, bensì un programma che si chiama "Boys Hope Girl Hope" che toglie dalla strada i ragazzi poveri con potenzialità nello studio, e li inquadra lungo una via che li porterà al college e a una laurea), effettuando un restauro o una ricostruzione estrema della loro casa.
Il restauro o la costruzione estrema hanno due caratteristiche: la prima, che l'operazione avverrà nel tempo limite di una settimana, durante la quale la famiglia sarà inviata dalla produzione a fare una vacanza lontani da casa; la seconda, che la produzione paga soltanto la vacanza alla famiglia: tutti i lavoratori sono volontari che operano gratuitamente e tutti i materiali da costruzione, arredi e compagnia briscola sono offerti dagli sponsor.
La trasmissione è un vero e proprio flash: il gruppo formato dal conduttore/teamleader si vede a bordo di un camper/bus e parla della famiglia che riceverà il regalo della ricostruzione.
Poi il gruppo arriva, si suppone "a sorpresa" (qualche artefatto c'è, però, ma da ex tecnico i trucchi televisivi ormai li conosco a menadito) e il teamleader si annuncia a colpi di megafono (uhm, in una puntata in cui sistemano il dormitorio di una scuola per sordomuti, ripiegano su un aereo con uno striscione per motivi logistici...) facendo uscire tutti allo scoperto.
Poi segue la visita della casa nello stato attuale: edifici con ogni genere di difetto (la casa del ragazzo che ha avuto un incidente ed è in carrozzina da due anni è disseminata di scalini e corridoi larghi un dito più della carrozzina, ad esempio), quando non ci sono direttamente buchi, termiti, topi, muffa e problemi ben più gravi.
Quindi viene introdotto il costruttore: di colpo si presenta un esercito di persone in caschetto bianco: una ditta di costruzioni locale offre tutto il suo staff (e una larga & abbondante quantità di altri volontari) per questo lavoro pazzesco che sta per venire.
Alla famiglia viene quindi annunciata la destinazione della loro vacanza di una settimana, e a questo punto loro vanno via, mentre la squadra si organizza: nel giro di una settimana si provvederà alle necessarie opere di demolizione, quindi verrà tirata su la struttura, collegata a tutti i servizi (acqua, luce, gas, telefono, fognature etc.) e verranno portati i mobili, gli arredi, le suppellettili etc. etc.
Tutto nel giro di soli sette giorni, in un vero inferno di lavoro che si protrae a turni senza pause per ventiquattro ore al giorno.
Dopo la settimana canonica, la famiglia ritorna e in un tripudio di applausi e curiosi dietro le transenne, alla famiglia viene consegnata una nuova casa con tutti i clismi. Toccante, divertente e molto interessante, devo dire.
Belle trovate, poi: ad esempio di solito il primo giorno di vacanza il team si collega in videoconferenza con la famiglia per farli assistere alla fase di demolizione (quando si rende necessario fare tabula rasa); in un occasione si sono trovati davanti a due genitori ciechi, e il teamleader ha detto "però anche se loro sono ciechi, voglio renderli partecipi di questa demolizione, per cui faremo una demolizione RUMOROSA", e la famiglia si trova in un cinema di Walt Disney World a Orlando. Mentre ridono sconvolti i figli, più sconvolti di loro, descrivono le cose assurde che passano sullo schermo: Xzibit che distrugge la tazza del water "ballerina" con un martello pneumatico, una motosega sugli spigoli contro cui hanno sbattuto diverse volte i coniugi, riff di chitarra a tutto volume per rompere due vetri e, all'apoteosi, lo sceriffo della contea che bussa e annuncia l'arrivo della squadra artificieri degli SWAT, che sfonda una porta con un ariete e fionda in casa una robusta quantità di granate e flashbang, mandando in frantumi pareti interne e vetrate, prima che due escavatori completino il lavoro mentre alcune porte e architravi vengono ficcate in un tritalegno. ((-:
Qui in Italia la trasmissione va in onda sul canale DTT "La 5" per cui, se vi capita, dategli un occhio: secondo me merita.
Certamente è molto superiore ai reality che ci propinano in Italia, ma d'altronde non c'è bisogno di allontanarsi molto per vedere che cosa è un reality che non appiattisce la mente al telespettatore (vedi l'esempio di "Dumped").

lunedì 16 maggio 2011

E ancora complimenti a Francesco

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Francesco Candelari, autore del racconto "Allucinante Realtà" che ho pubblicato qui qualche tempo fa, è stato anche intervistato e pubblicato su "La Sicilia":
Ancora complimenti per questo risultato: stai dimostrando che per eccellere nella scrittura non è necessario avere nomi altisonanti o essere raccomandati da qualcuno. (-:

Tatty Teddy: l'orsetto rovinato

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Da un po' di tempo non parlo di orsi & orsetti su questo blog. Voglio riprendere un attimo per raccontarvi una piccola storia.
[tratto da Wikipedia]
Nel 1987 il fumettista e illustratore inglese Michael "Mike" Payne andò a lavorare per la Carte Blache Greetings Ltd, presentando un po' di idee sul suo personaggio "Tatty Teddy" (Tatty sta per poco curato, rovinato, rabberciato; Teddy sarebbe l'abbreviazione di Teddy Bear, ossia orsacchiotto), inizialmente con l'alias di "Miranda". Successivamente il marchio divenne quello dei "orsacchiotti da me a te" (Me To You Bears). Da quando Payne ha lasciato da Carte Blanche Greetings, il personaggio di Tatty Teddy è stato sviluppato e illustrato da altri artisti, attualmente da un team di quattro:Steve Mort-Hill, Ceri Lewis, Shane Smith and Tom Barnfield.

Uhm. No. Così non mi piace molto.
Proviamo a raccontare un'altra storia, quella che si può vedere sul sito Me To You. Sì, questa mi convince di più (-:

Brughiera inglese, autunno: una vecchia casa venne abbandonata; presto doveva essere demolita, per cui tutti i suoi mobili e le suppellettili vennero ammonticchiate a caso nel giardino: dal letto al divano, dai tavoli alle sedie, persino le porte, i quadri alle pareti e tutto il resto. Infine, sicuramente per sbaglio, un piccolo orsacchiotto marrone: era intrappolato in mezzo a tutta quella roba dimenticata e non poteva muoversi.
Poi un giorno, un giorno molto freddo, qualcosa cadde dal cielo: un piccolo fiocco di neve. Cadde dritto sul naso dell'orsacchiotto, e fu subito seguito da tantissimi altri.
Il piccolo orsacchiotto era talmente infreddolito che il suo nasino diventò azzurro. Aveva freddo. Tanto freddo che il suo pelo cominciò a diventare grigio.
Era lì, al freddo, solo al mondo, nessuno che lo amasse.
Si sentiva triste, molto triste.
Ma l'inverno finalmente passò, e il tempo cominciò a ritornare più caldo. Poi in uno splendido giorno di primavera, una bambina stava giocando vicino alla casa abbandonata, quando vide l'orsetto grigio in mezzo alla pila di cose dimenticate.
Non somigliava a nessuno degli orsacchiotti che aveva visto sino a quel giorno, e lo tolse da quel mucchio di spazzatura che lo intrappolava. Lo spolverò un po', poi lo alzò in cielo per guardarlo meglio.
"Un orsacchiotto grigio... con il naso blu?" pensò "Che strano!"
L'orsacchiotto voleva piangere! Penso che non le sarebbe piaciuto, e che quindi la bimba l'avrebbe di certo ributtato in mezzo a quella montagna di rifiuti. E invece no: "è bellissimo!", continuò lei, e se ne innamorò subito.
Corse a casa, più veloce di quanto le sue piccole gambe le consentissero di correre, per vedere se la nonna glielo avrebbe potuto riparare un po', dato che aveva perso buona parte dell'imbottitura e aveva bisogno di moltissime ricuciture.
La bimba guardò la nonna che gli rimpiazzava l'imbottitura e gli riparava le cuciture. Gli mise alcune toppe, che evidenziavano ancor di più da dove fosse uscita l'imbottitura; aveva il pelo rovinato, ma la bambina pensò che fosse perfetto.
La casa della bambina era calda e confortevole, e l'orsetto sentiva quel calore e quel conforto fin nel suo cuoricino. Il suo naso era sempre blu, e la pelliccia grigia non sarebbe mai più tornata marrone, ma così era unico fra tanti orsacchiotti.
La bambina lo abbracciò stretto, gli diede un bacio sul nasino blu e gli sussurrò: "da me a te" (from me to you), e lo amò più di ogni altra cosa al mondo: il suo piccolo, grigio, dal naso blu...
... Tatty Teddy.

domenica 15 maggio 2011

Domenica mattina di PRESUNTO lavoro

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"Ragazzi alle otto sarò sul campo, fatevi vedere che continuiamo a lavorare"
Ore 9:30, ancora da solo... Ma alle 10 se non si vede un'anima, io vado...
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Grizzly - sul Nokia E90 Communicator

venerdì 13 maggio 2011

Blogger va a fuoco?

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Da ieri blogger fa le bizze, aggiornamenti plausibili su http://goo.gl/DulGV [ora (20:20) su http://buzz.blogger.com/2011/05/blogger-is-back.html]
AGGIORNAMENTO: ore 20:20
La situazione sembra essere rientrata, in compenso è andato perso un mio articolo sul mancato terremoto di Roma di giorno 11 mattina, ma da quello che leggo dovrebbe essere ripristinato (e, in caso contrario, ce l'ho ancora sul cellulare e casomai lo ripristinerò io manualmente).

A quanto pare un aggiornamento programmato per giorno 11 maggio (eseguito nella notte dell'ora del pacifico, la prima mattina di qui in Italia) è andato decisamente storto per tutta una serie di questioni che hanno riguardato corruzione di dati e altri probabili intoppi; la situazione sta rientrando nella normalità e comunque apprezzo le oltre venti ore di lavoro (che posso solo lontanamente immaginarmi) che il team e i sistemisti hanno dedicato a noi blogger per cercare di venire a capo di questo gigantesco blocco dei servizi.
C'è chi ne approfitta per criticare Google, ma sinceramente non me la sento di esprimere giudizi o pareri negativi in questo senso. Lo ammetto: questo blocco mi ha un tantinello seccato, per molti motivi fra cui un paio di articoli che volevo scrivere in questi due giorni, e che comunque adesso con calma riprenderò; ma ciò nonostante, in sette anni di blog questo è anche il primo vero e proprio problema che vivo in prima persona. Ripeto: è stato particolarmente seccante, ma anche volendo dire "ok, per questo traferisco il mio blog sulla piattaforma X", nessuno potrà mai garantirmi una piattaforma ugualmente funzionante e sicura. Anzi: sinceramente nonostante tutto credo che comunque Google abbia una piattaforma ed un'infrastruttura degna di nota e di un certo livello di stabilità e solidità. Detto questo, noto che in questo momento, in compenso, è twitter che sta mostrando segni palesi di sovraccarico (d'altronde molti, come me, avranno riversato le loro geremiadi sul portale di microblogging, saturandolo all'estremo: non è che su blogger siamo esattamente un paio...).
Comunque, mi ripeto: aspetto domani per vedere se ritorna l'articolo, se no lo ripristino dal backup, poi in questi giorni seguiranno di certo migliori e più importanti chiarimenti su questo bel casino...
... devo dire che innovando, gli intoppi capitano, e in questo periodo blogger un po' di innovazioni le ha fatte, e un altro po' ne ha presentate [io sto usando peraltro la bacheca "in draft" (-: ], per cui vediamo che cosa succederà nelle prossime ore, sperando che non ci siano ulteriori detonazioni...
AGGIORNAMENTO: sabato 14 maggio ore 7:30
Sembra tutto tornato come prima. (-:

giovedì 12 maggio 2011

Il terremoto in Spagna

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Adesso milioni di complottisti verranno fuori dicendo che il terremoto alla fine c'è stato ugualmente, speculando sulle spalle delle povere vittime di un terremoto che, invece, non era prevedibile affatto.
Tutta la mia solidarietà di volontario di protezione civile va alla Spagna, la mia vicinanza alle vittime, ai feriti e al governo che sta intervenendo. Con la speranza (probabilmente vana) che certa gentaglia si metta in testa che questi eventi sono continui, imprevedibili e che l'unica prevenzione possibile ce l'ha insegnata il Giappone: esercitazioni continue e mai sottovalutare il rischio, invece di sentire ca$$ate sparse per siti web di presunte previsioni di un secolo fa.
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Grizzly - sul Nokia E90 Communicator

AGGIORNAMENTO ore 9:20
Cominciamo: ecco il filmato, "il terremoto era stato annunciato nove mesi fa da un cerchio nel grano"
Ma no, ma hanno ragione: l'aveva previsto anche il mio orsacchiotto di peluche l'anno scorso!
Scusate, vado a vomitare...

mercoledì 11 maggio 2011

Il metodo stocastico, mnemonico, ECONOMICO di Gianni Golfera

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Striscia la Notizia in questi giorni ha messo in palese ed efficace dubbio un metodo di memorizzazione delle 52 carte da poker utilizzato dal mnemonista italiano Gianni Golfera, evidenziando che il suo metodo di imparare a memoria le carte per poi scorrerle a memoria più o meno bendato è basato [checché ne racconti il signore, tutti abbiamo visto il filmato (primo e, soprattutto, secondo) di Striscia e pertanto da dove veniva il mazzo di carte e, soprattutto, come si è rifiutato a ripetere l'esperimento con le carte non segnate dal mazzo che invece è stato offerto da Moreno Morello] su un normalissimo (si fa per dire) mazzo di carte segnate, venduto a pochi euro [ogni parola un link differente! (-: ] presso qualsiasi negozio di articoli per maghi e prestigiatori.
Mentre vi rimando a un forum, in cui un intervento spiega con un po' di fonti i metodi utilizzati da questo signore non per dimostrare di avere una memoria di ferro, bensì per turlupinare la gente [però non trovo la fonte di quell'intervento, anche se sembra comunque un testo obiettivo], mi viene in mente una storia che successe tempo fa con una trasmissione (forse "Scommettiamo che").
E vi voglio quindi parlare di un piccolo trucco matematico che vi potrebbe far passare quei dieci minuti di notorietà in una serata un po' vacua.

Niente paura! Niente matematica terrificante: voi come ve la cavate con le somme? 1+1? 2+2? Ok, ci siamo!
Immaginate di dover sommare cinque addendi. Oddio, ci vuole un attimo, ma se io dico 1+1+1+1+1 non ci vuole più di quell'attimo, giusto?
Bene, ora supponiamo che dobbiate sommare cinque addendi, ma che ognuno di questi addendi sia una numero a sette cifre.
Esempio, provate a sommare:
4392874
4892379
5107620
7680987
2319012

Ci siete? Avete preso la calcolatrice? Vi viene per caso 24.392.872? Bene!
Adesso riguardate questi cinque numeri un'altra volta, ma stavolta ve li evidenzio meglio:
4392874

4892379
5107620

7680987
2319012
Bene. Ora guardate attentamente il secondo e il terzo addendo. Provate a sommarli: la somma è 9999999.
E il quarto e il quinto? Semplice, sempre 9999999.
Questo è particolare. Sapete perché? Perché adesso provate a guardare la somma. Scrivo la somma sopra, per prima, e i cinque addendi a seguire, ancora una volta:
24392872
  4392874
  4892379
  5107620
  7680987
  2319012
Cominciate a notare qualcosa? Sì, ci siete: la somma dal secondo al quarto addendo è 19999998, pertanto per aggiungere il quinto addendo basta scrivere 2, copiare le prime sei cifre del primo addendo, e sottrarre 2 all'ultima cifra.
Avete capito? No? Riproviamo con altri cinque numeri:
1287348
8374248
1625751
1762387
8237612
Allora, non prendete la calcolatrice. Seguiamo il sistema: scriviamo 2, poi copiamo il primo addendo, 1287348, ma dall'ultima cifra sottraiamo 2, ossia lo facciamo finire per 6 anziché per 8. Viene 21.287.346
Ok, ora prendete la calcolatrice, e provate la somma. Corrisponde? Adesso avete capito?
L'ordine degli addendi non è importante, tra l'altro. Voi magari chiedete agli amici di scrivere su una lavagna tre numeri di sei-sette cifre (anche di più, se volete fare la cosa difficile), in colonna.
Voi vi proponete di aggiungere addirittura altri due numeri subito sotto, e poi di tracciare la somma di tutti e cinque i numeri in pochi istanti. Esempio il vostro amico scrive:
8432744
1874324
7543655
Ci siete? Bene, voi subito sotto aggiungete due numeri, che anche se dite essere casuali, sono casuali affatto, bensì sono fatti in maniera tale che ognuna delle cifre del quarto numero, sommata alla cifra equivalente del secondo numero, la faccia diventare "9". E lo stesso per ognuna delle cifre del quinto numero rispetto al terzo Poi scrivete "2", e copiate il primo numero sottraendogli due...
Guardate il secondo numero: 1874324
Voi scrivete un numero che appare casuale: 8125675, ma se mettete i due numeri uno in colonna con l'altro, ecco svelato l'arcano:
1874324
8125675
La loro somma: 9999999; e andiamo col terzo numero: 7543655. Voi  sotto scrivete: 2456344, risultato:
7543655
2456344
La loro somma? Sempre 9999999! E quindi la somma conclusiva? 28432742, ovviamente (-: [provare per credere].
Ma stavolta il gioco si è esteso così (i colori per evidenziare):
8432744
1874324
7543655

8125675
2456344
Vi confonde un po' le idee? Naa: basta un po' di pratica, per confondere voi le idee ai vostri amici: perché non necessariamente la cifra da tenere per riferimento deve essere la prima, può essere la seconda, la terza... (-:

Ma soprattutto vi spiego questo trucco, che funziona anche con numeri a enne cifre (per valori molto elevati di enne) per mettervi in guardia. Perché questi sono trucchetti elementari, e un bravo prestigiatore di trucchi ne conosce molti di più, e il rischio di fregature può essere dietro l'angolo. Soprattutto se dietro questi trucchi rischiano di nascondersi presunte lezioni di metodi di studio o sviluppo della mente dietro pagamento di quote più o meno simboliche di denaro.
Queste cose vanno bene per divertirsi durante una serata fra amici, e nulla più. Di certo non per spacciarsi quali persone dotate di presunte facoltà mentali superiori alla media.

martedì 10 maggio 2011

Un altro reality è morto

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Ci hanno riempito le sacre scatole magiche [intendo i televisori, che pensavate? (-: ] per settimane con questo "Reality che è come avere un tamagotchi umano". E invece dopo due soli giorni di programmazione, il discutibile progetto "Human Take Control" è stato definitivamente sospeso perché lo share che ha ottenuto nei due giorni di programmazione è stato ben al di sotto delle aspettative.
Lungi da me gongolare perché l'ennesimo reality è morto e sepolto, anzi no: gongolo proprio. Perché per una volta gli umani hanno preso il controllo, ma non via internet, sms o telefonando, bensì usando l'opportuno tastino rosso del telecomando che ha definitivamente spento l'ennesimo rivoltante capitolo di tv spazzatura per far vedere che l'appiattimento culturale comincia a rompere le scatole [e stavolta non quelle con lo schermo].
Mi auguro un futuro senza reality, anche se in questo devo essere necessariamente pessimista; tuttavia sarà compito dei produttori televisivi cominciare a ragionare non soltanto guardando la lancetta dell'auditel, ma soprattutto guardando al contenuto di trasmissioni televisive che in certi casi rasentano l'assurdo.
Da tempo ho smesso di guardare la televisione, ma a quanto pare comincio a non essere il solo che si unisce al partito della lettura e dell'utilizzo alternativo dei media: se ho voglia di guardare la televisione, mi noleggio un bel film o riguardo con piacere qualche dvd della mia collezione, piuttosto che cercare di trovare interesse in trasmissioni che appiattiscono la cultura anziché costruire dei meccanismi.
Che cosa ci resterà? Un riempimento del palinsesto fino alla fine della settimana con altri programmi a caso, e poi una rimodulazione della programmazione dalla settimana entrante. Fino a quando qualcun altro non penserà all'ennesimo reality da propinare al pubblico, o fino a quando un bel giorno l'intero pacchetto di famiglie con il Meter non farà suo il gesto, nella prima serata, di premere il pulsante di SPEGNIMENTO dell'apparecchio televisivo.
Non amo moltissimo citare Beppe Grillo, perché ritengo di essere in contrasto con molte sue idee (prima fra tutte quella sull'incenerimento dei rifiuti), ma voglio citare il suo invito di qualche dvd fa: "potete restare davanti alla televisione a farvi ricoprire del letame che vi tira addosso, oppure potete spostarvi di lato, prendere un po' di quel letame e ributtarglielo dentro".

giovedì 5 maggio 2011

Ei fu, siccome immobile mentre gli sparavano...

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Dato che tutti i media continuano a pubblicare foto della presunta morte di Bin Laden, che poi si rivelano sempre delle bufalazze, e soprattutto dato che l'America ha deciso di non pubblicare alcuna foto del blitz in cui hanno fatto fuori Osama, allora ho deciso.
La vera & unica foto del blitz, pochi istanti prima della morte per avvelenamento da piombo (cit) americano, eccola qua:
Ma niente paura: fra poco sarà trovato anche Bert e interrogato per conoscere con precisione il suo coinvolgimento con l'organizzazione terroristica dello scemicco yemenita.

mercoledì 4 maggio 2011

Quando un problema diventa un guasto, e un guasto diventa un danno

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Stamani ho letto una notizia, di un'indagine condotta da Altroconsumo. La notizia (qui su Altroconsumo, qui su La Repubblica) è semplice: quanto può costare una riparazione al computer per un guasto di livello irrisorio?
Un po' come hanno già fatto in passato Le Iene, un gruppo di volontari ha aperto il pc portatile, sganciato la bacchetta di RAM e richiuso correttamente: come se la bacchetta si fosse staccata per un colpo secco allo chassis del computer. Poi hanno portato il computer con questo difetto presso differenti centri riparazione.
Alcuni sono stati corretti (addirittura uno ha restituito il computer senza chiedere alcun pagamento, vista l'esiguità dell'intervento), ma qualcuno no.
Perché ci sono stati centri assistenza che, invece, di corretto hanno avuto solo il caffè dopo aver sistemato quel computer: quasi € 400 segnalando un danneggiamento irreparabile sulla scheda madre che ha richiesto la sua completa sostituzione.

A nome di tutti i tecnici informatici ONESTI che ci sono in Italia e che so essere sempre in numero ristretto ed esiguo (no: non perché c'è chi passa "dall'altro lato del fiume", bensì perché chi è onesto perde la guerra ed è costretto a chiudere), annuncio che io sono felice di questi controlli, ma sarei ancora più felice di pesanti sanzioni a questi personaggi che agiscono in malafede.
O sei un tecnico informatico serio e sai fare il tuo lavoro, o è meglio che chiudi e vai a zappare la terra: non è possibile sentire cose del genere e rimanere in silenzio.
Anzi, è possibile: rimango in silenzio. Perché non ci sono parole, sebbene una, forse, ci starebbe bene: VERGOGNA.

martedì 3 maggio 2011

L'ultima inquietante frontiera del phishing

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Stamattina mentre scarico la posta, la mia attenzione viene attirata da un messaggio la cui intestazione mi dice "VISA/MasterCard Service".
Mentre mi suonano migliaia di campanelli d'allarme (strano, non è finito in posta indesiderata come al solito) leggo il messaggio scritto nel classico italiano stentato con l'invito a verificare i miei dati pena l'immediata sospensione della carta.
Ma qui la magia. Infatti mentre cerco il solito link a una pagina di phishing da dare in pasto a Netcraft, mi rendo conto che non c'è nessun link sulla pagina, e invece è presente un allegato in HTML.
È un bel form in html che, visualizzando il messaggio in HTML, appare direttamente nel messaggio stesso:
Apro l'allegato html, e finalmente vedo l'arcano, infilato nel codice html:
<form method="post" action="http://217.**.**.***/entra/entra.php">
Capito 'sti bastardi? Siccome i siti vengono bloccati, ora fanno in modo di mandare direttamente il form in allegato all'e-mail, così non si blocca.
Provo a mettere nel form dati casuali [il mio numero di carta dovrebbe essere "fu$k you dirt$ p" e cvv "igs" (-: ] e con orrore noto che dopo aver acquisito i dati, semplicemente la pagina fa una redirect sul sito di visaitalia.
Bene. Questa volta mi sono dovuto divertire un po' nel riportare la segnalazione con l'email allegata a Netcraft, così anche questa bella novità durerà poco. (-:

Ma ora ricordo a tutti quanti che la vostra banca o la società che vi emette le carte di credito per nessun motivo vi chiederà di confermare i vostri dati via posta elettronica, e anche se ricevendo un messaggio del genere dovreste avere qualche dubbio, astenetevi *SEMPRE* dal clickare su link presenti sul messaggio: piuttosto aprite una finestra del vostro programma di navigazione, digitate MANUALMENTE l'indirizzo della vostra banca ed entrate seguendo la vostra procedura abituale.
Se ci fossero veramente problemi con il vostro account, ci sarebbero dei messaggi da parte della banca a questo punto (e ovviamente non troverete nessuna comunicazione in tal senso, anzi, piuttosto una caterva di avvisi a proposito del rischio di phishing, a cui stavate per abboccare).
Ad ogni modo la vostra banca per nessun motivo vi chiede di confermare i dati della carta di credito, né per e-mail né telefonicamente.

lunedì 2 maggio 2011

Il Te è morto, viva il Te

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Un veloce gioco di parole (stamani su facebook ho scritto "Osama è morto, viva Obama") per prendere la notizia del giorno: il ritrovamento [e la morte (avvelenamento da piombo americano)] del terrorista Osama bin Laden.
Mentre si rincorrono le notizie sui media internazionali, e mentre girano alcune presunte foto del terrorista ucciso (che alimentano più dubbi che altro), io invece riprendo un commento alla notizia che è passato stamattina su RTL 102.5: "e adesso Barack Obama si è garantito la rielezione nel 2012".
Colgo l'occasione per ricordare che per George "Walker Texas Ranger" Bush junior, qualche anno fa, in vento di rielezione offrì al congresso la testa del dittatore iracheno Saddam Hussein. Perché in Italia, con le poche notizie che circolavano sui media e passavano il tempo ad incensare l'amico americano, molti persero di vista cosa successe veramente quel giorno. Perché quel giorno Bush si presentò al congresso gongolante per la cattura del dittatore, e il congresso (tutto: repubblicani e democratici!) rispose per le rime: "Bene! Bravo! Siamo andati in Iraq per catturarlo, quindi adesso possiamo entro due~tre settimane al massimo organizzare il rientro delle nostre truppe: non c'è più alcun motivo per rimanere in Iraq"
Una situazione che tutto l'entourage di Giorgino non si sarebbe mai immaginata: offrire su un piatto d'argento la testa del dittatore sarebbe costato la testa dello stesso presidente sullo stesso piatto. Bush ha rischiato un clamoroso impeachment per voler continuare la battaglia in Iraq.
In Italia moltissimi (persino miei amici) erano convinti che quella cattura era il primo passo per la rielezione di Bush, e che in prossimità delle elezioni avrebbe tirato fuori Bin Laden proprio per garantirsi la rielezione. Convinti, sebbene a quel punto fosse chiaro che una eventuale tirata fuori di Bin Laden entro le elezioni sarebbe costata le immediate dimissioni del presidente, piuttosto.
Non mi stupisce che durante tutto il mandato del presidente più guerrafondaio (quel presidente che con tutti i repubblicani ha dichiarato l'ONU superata, pretendendo di insegnare gli USA la democrazia al mondo, sebbene l'ONU esista proprio per evitare di far funzionare la "Legge del Più Forte") di Bin Laden non si sia avuta nessuna notizia specifica sulla sua ricerca.
Quello che mi stupisce è che il capoccia della più grossa cricca di terroristi mondiale sia stato pescato in Pakistan. Mi stupisce, perché dai tempi dell'undici settembre molti complottisti hanno continuato a sostenere che non fosse in Afganistan (e fin qui, niente di strano), bensì proprio in Pakistan.
Il punto è che non ci sono state famiglie di complottisti che puntavano ad altri paesi mediorientali. Non si parlava di Bin Laden in Turkmenistan, in Kagikistan, in Kecavolonesostan o compagnia cantante: buona parte dei complottisti avevano buona idea sul fatto che il terrorista yemenita fosse proprio in quel paese arabo.
E buona parte dei complottisti di certo non sapevano che fosse lì perché lo sono andati a trovare, ma da qui a dire che ci sono voluti dieci anni dall'undici settembre per essere sicuri della sua posizione, e non provare minimamente a discutere i trattati bilaterali di amicizia con uno Stato che gli ha dato, virtualmente, asilo per lungo tempo... non lo so.
Io prendo questa notizia della sua morte con un certo senso di soddisfazione (anche se sono del parere che un uomo, anzi, un "ominicchio" del genere avrebbe meritato anni e anni di condanna ai lavori forzato facendo le attività più umili e aberranti, come scavare buche nella roccia al solo scopo di tapparle e riscavare un metro più avanti), ma a questo punto mi chiedo, sinceramente, che influsso avrà sulla presidenza dell'uomo che è salito alla guida degli Stati Uniti, sui cui pesa inesorabile il macigno di un Premio Nobel per la Pace nel 2009.
Obama, sin dall'annuncio della morte del terrorista yemenita, sul suo discorso televisivo agli USA, sottolinea:
Today, at my direction, the United States launched a targeted operation against that compound in Abbottabad, Pakistan. A small team of Americans carried out the operation with extraordinary courage and capability. No Americans were harmed. They took care to avoid civilian casualties. After a firefight, they killed Osama bin Laden and took custody of his body.
For over two decades, bin Laden has been al Qaeda's leader and symbol, and has continued to plot attacks against our country and our friends and allies. The death of bin Laden marks the most significant achievement to date in our nation's effort to defeat al Qaeda.
Yet his death does not mark the end of our effort. There's no doubt that al Qaeda will continue to pursue attacks against us. We must - and we will - remain vigilant at home and abroad.
As we do, we must also reaffirm that the United States is not - and never will be - at war with Islam. I've made clear, just as President Bush did shortly after 9/11, that our war is not against Islam. Bin Laden was not a Muslim leader; he was a mass murderer of Muslims. Indeed, al Qaeda has slaughtered scores of Muslims in many countries, including our own. So his demise should be welcomed by all who believe in peace and human dignity.

[evidenziazione mia, ndG]
Perché la guerra al terrorismo non è finita, e questa guerra che non è all'Islam, rappresenta comunque una battaglia contro chi, facendosi scudo di una religione, cerca di portare il mondo a un oscurantismo degno del periodo medioevale più profondo. Mi chiedo, però, quanto gli USA siano disposti a mettere ancora in gioco.
Il costo economico di questa guerra al terrorismo è senza fondo, ma più di ogni altro, è il costo in vite umane che stanno pagando gli USA, la cosa più inquietante: fra Iraq e Afganistan, gli USA hanno perso molte più persone di quante ne sono morte sotto le torri gemelle.
Io mi chiedo quanto possa durare tutto questo. Mi chiedo per quanto tempo crederemo ancora che la democrazia si può esportare con i bombardamenti e le occupazioni, piuttosto che con una palese diffusione della cultura, della scolarizzazione e del concetto che le donne non sono un oggetto da usare per sfornare figli (complimenti alle quattro mogli e ai venticinque figli di Bin Laden: questo significa probabilmente che quando le quattro donne erano contemporaneamente incinte, Osama deve aver praticato molto anche l'arte di Onan). A forza di spargere sangue innocente, io più che l'esportazione della democrazia, vedo solo una palese esportazione di emocrazia...