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lunedì 7 novembre 2011

L'effetto Kinect

Le console da videogioco negli ultimi anni sono migliorate tantissimo. E non parlo della qualità grafica o del livello di dettagli realistici dei videogiochi, bensì soprattutto del giocabilità stessa dei videogiochi.
Se prima si passavano i pomeriggi seduti sul divano con un joystick più o meno ingombrante fra le mani, adesso sempre più videogiochi lasciano gli utenti non solo spiazzati, ma soprattutto sudati, pieni di acido lattico e letteralmente doloranti al termine di una partita pesante.
Non parlo di realtà virtuale aumentata, bensì di un nuovo sistema di approcciarsi all'idea stessa del "game controller", rendendo l'utente parte integrante del controller stesso.
Ci sono stati vari progetti (a cominciare dai vari "tappeti interattivi" per ballare), ma la primo innovazione partita da un'idea completamente nuova è stata la Nintendo, che ha sviluppato il progetto della console "Wii" e, soprattutto, del telecomando multiuso "Wii-Mote": grazie a un accelerometro e alla lettura della posizione di una barra a infrarossi che viene posizionata sotto il televisore, è possibile scoprire un nuovo modo di interfacciarsi ai videogame: non basta più sedersi comodi sul divano e premere dei tasti: ora se si vuole che il tennista tiri una schiacciata bisogna faticare e tirare fisicamente la schiacciata come se si avesse la racchetta in mano!
In mezzo a tutto questo ragionamento arriva anche Microsoft, in questo caso come produttore della console XBOX-360. Perché rispetto agli altri vuole portare un'altra innovazione, e arriva al concetto in cui il videogiocatore stesso è il controller del videogioco, ma senza bisogno di altri ammenicoli.
Nasce il Kinect, un controller basato su una telecamera infrarossi e una telecamera VGA accoppiate, assieme a una serie di microfoni: un sistema che comprende la profondità 3D dell'ambiente e riesce, in tal modo, a identificare la persona che si trova davanti all'apparato e a stilizzarne lo "scheletro" potendo quindi determinare la sua posizione e i suoi movimenti, per utilizzarli nell'interazione con il videogame.
Ma succede a questo punto una cosa molto particolare: come era successo col Wii-Mote (e con altri sistemi) qualcuno aveva pensato bene di smontare il controller, capire come funzionava e cercare di trovarne un uso alternativo. Ad esempio per tracciare la posizione della testa, con l'esperimento di Johnny Chung Lee.
Quello che succede col Kinect di Microsoft è un fenomeno non del tutto dissimile: arriva qualcuno che scopre che alla fine è una normale connessione USB, prova a collegarlo al computer e si arrovella per realizzare un driver che permetta di utilizzarlo come periferica.
Ma a questo punto succede l'incredibile. Da una parte i progetti si susseguono uno dietro l'altro, e ora non pubblico i video per non saturare la pagina, ma vi mando qualche link:
Ma poi un filmato glielo metto proprio. Perché quello che succede in Microsoft è una reazione duplice. Da una parte il team di sviluppo si sente un tantinello incavolato perché qualcuno ha fatto dei lavoracci per niente presupposti dalla casa madre per riutilizzare il loro controller da gioco in altri modi...
... ma dall'altro, in Microsoft stessa, apprezzano quello che sta venendo fuori, e per una volta decidono di sostenere questo gioco di "pirateria sociale": nessuno ha scoperto i protocolli che danno il funzionamento della periferica per truccare i videogiochi, quello che è stato fatto è stato, semplicemente, utilizzare la periferica attraverso la sua porta USB, per fare qualcosa di diverso.
E poi questo qualcosa di diverso è diventato qualcosa di interessante. Di molto interessante, quando ha cominciato a coinvolgere università, progetti medici, progetti tecnologici, progetti di ogni genere. A questo punto Microsoft ha deciso di condividere questa cosa, e di renderla addirittura più semplice, rilasciando addirittura una SDK gratuita per sviluppare con Windows progetti in Visual Studio.
Ma non solo, perché ha dedicato una sezione del sito a quello che è diventato il fenomeno, anzi, per usare le parole di Microsoft, l'effetto Kinect.
Per concludere, quindi, vi regalo la campagna pubblicitaria proprio sull'argomento:

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