mercoledì 8 febbraio 2012

Il cloud due punto zero... punto zerodue alfa...

Alcuni giorni fa è stato chiuso il sito MegaUpload. Molto noto nell'ambito della pirateria, indubbiamente, ma non solo: molti driver, molte applicazioni free/opensource e molto materiale, in genere, era condiviso sul quel portale con un eccellente servizio di cloud e per la distribuzione di file di grosse dimensioni.
E con la chiusura è morto l'intero portale, sono morti i dati pirata e i dati non pirata, sono morti gli account free e sono morti gli abbonamenti a pagamento.
Ma soprattutto si è evidenziata una cosa importante: la tanto discussa impalpabilità, imparzialità e - soprattutto - insicurezza del cloud. Non tanto riguardo la possibilità che i propri dati vengano a finire nelle mani di qualcuno, quanto quello opposto che i propri dati, semplicemente, si vaporizzino.
Non come neve al sole, più come ghiaccio in forno. Puff! Via i documenti, via i progetti, via le foto, le lettere, i contratti. Puff! Via la società che si poteva almeno denunciare per la perdita di dati: è fallita quando è esplosa la bolla.
Il problema che si è sempre considerato remoto (oddio: Google è andato in crash tempo fa, lasciando tutti isolati per un po', e tralasciando il gigantesco blocco di Blogger di alcuni mesi fa), e in ogni caso soprattutto noi italiani dovremmo pensarci molto attentamente prima di affidare i nostri dati a un fornitore di un servizio che è comunque legato al corretto funzionamento della connessione ad internet, dato che nonostante ci troviamo nel XXI secolo le adsl italiane spesso si rivelano quanto di più effimero si possa immaginare: io ho avuto (fino a quando non mi hanno cambiato il cavo passante dalla chiostrina del palazzo) grossi problemi sia di linea telefonica sia di adsl che si sono ripetuti spesso in occasione di giornate di maltempo, con una giunzione "volante" che saltava. Altri miei clienti avevano problemi i giorni di pioggia a causa dell'acqua che riempiva gli armadi stradali...
Ecco perché ritengo opzioni migliori l'uso di qualche NAS nella propria rete aziendale sia un metodo efficace per centralizzare il lavoro senza i rischi legati al cloud (e con il dovuto profilo di backup dei dati, ad ogni modo). Io stesso in azienda ho preferito avere un sistema di condivisione delle risorse basato su un server integrato, su un sistema che posso controllare passo passo e gestire & manutenzionare direttamente, in maniera tale da non rischiare blocchi a causa di malfunzionamenti della connessione. Sino ad oggi questo ragionamento mi ha dato ragione [un solo giorno di blackout completo in tre anni. Perché... c'era un blackout elettrico ((-: ] ma da vedere che cosa succederà in futuro.
Ma non voglio dire peste e corna dei sistemi cloud, attenzione! Io stesso sto utilizzando servizi cloud, come ad esempio DropBox.
Non ci lascio dati importanti e noto piuttosto che è molto comodo per scambiare dati fra il tablet, il palmare e altre situazioni senza fare costantemente metti & togli della memory card. DropBox da a disposizione due Gb gratuitamente, ma soprattutto permette di ricevere altri 250 mega alla volta invitando degli amici (fino a giungere a un massimo di 8Gb).
Se volete conoscere meglio DropBox vi offro questo link, grazie al quale potrete iscrivervi e ottenere sin da subito altri 250 mega in omaggio e cominciare a usare il servizio. Oltre che dal sito web, ci sono client che si collegano per Linux, Windows, Mac, Android, apple e BlackBerry.

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