sabato 23 giugno 2012

ENI fa orecchie da mercante

Sono trascorsi già più di tre mesi dalla mia raccomandata di protesta all'ENI con cui lamentavo il comportamento non solo scorretto, ma persino illegale, poiché configurante i reati di violazione di domicilio (art. 614 C.P.) ed eventualmente di procurato allarme presso l'autorità (art. 658 C.P.), essendosi introdotti in una casa privata raccontando di una inesistente dispersione di gas metano, e continuando lungo quella strada anche di fronte a un operatore volontario di protezione civile (incaricato di pubblico servizio ai sensi art. 358 C.P.).
Tre mesi, e nonostante una comunicazione scritta all'attenzione dell'ufficio legale dell'ENI, nessuno ha pensato di farci sapere qualcosa. Una parola qualsiasi, anche un semplice "la ringraziamo per la segnalazione, faremo maggiori controlli".
Invece no. Niente. Niente dopo novanta giorni, quando a lettera scritta la buona educazione richiede un riscontro in tempi congrui: generalmente entro trenta, per certe cose entro sessanta giorni. Invece no. Niente.
Magari la mia segnalazione ha avuto successo. Magari i due agenti che si sono presentati in casa mia con quella scusa sono stati licenziati in tronco. Magari no. Magari stanno continuando lungo quella strada, o magari addirittura l'ufficio legale dell'ENI ha anche fatto loro i complimenti per la funzionalità del trucco di segnalare le fughe di gas per farsi aprire la porta.
Niente, per cui io posso pensare qualsiasi cosa. Persino che qualcuno dell'ENI legga questo articolo e pensi bene di mandarmi una lettera tardiva, persino che NON GLIENE FREGHI NIENTE DI UNA STUPIDA SIGNORA SIRACUSANA CHE AVREBBE POTUTO ESSERE UNA CLIENTE DI ENI SE IL FIGLIO NON AVESSE CACCIATO FUORI GLI AGENTI.
Bene.
Bene, caro ufficio legale ENI, cara agenzia commerciale ENI.
Bene cara ENI.

Purtroppo a quanto pare non avete bene in mente il funzionamento delle norme a tutela del consumatore contro la grande azienda, e purtroppo non avete idea (ma forse, se date un'occhiata a questo blog, qualcosa la potete immaginare) della mia testa dura e di come io non passo sopra a cose del genere. Ma vi do un consiglio spassionato: segnatevi il mio nome, il mio numero telefonico, il mio indirizzo, l'indirizzo del mio ufficio eccetera, perché a partire da oggi qualsiasi agente commerciale, rappresentante, consulente o dipendente ENI dovesse bussare alla mia porta sarà immediatamente allontanato dalla proprietà privata anche con l'uso della forza e, se dovesse accampare altre scuse puerili come pericolose fughe di gas, procederò senza indugio a contestare la flagranza del reato di procurato allarme e sarà fermato, arrestato e chiamato a risponderne all'autorità giudiziaria.
Vergognatevi: questi criminali (perché non sono agenti commerciali, si possono definire solo criminali) che vi attivano contratti hanno la responsabilità di avervi fatto trovare centinaia di clienti perché timorosi di fughe di gas metano di di altre cazzate. Comprese tantissime persone anziane che sono state impaurite per far firmare loro i contratti. Se una legge vi costringesse a mandare un avvocato di un'associazione a tutela dei consumatori a verificare ogni contratto preacquisito dall'agenzia prima di attivarlo, il numero dei vostri nuovi clienti scemerebbe parecchio, e questo è evidenziato da come questi sporchi trucchi siano diffusi.

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