martedì 28 agosto 2012

Diagnosi pre-impianto

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Devo riprendere un po' di arretrati e un po' di notizie sul blog, e in questi giorni mi rifarò (state tranquilli), ma prima, consentitemi di gongolare ripetendo una frase che avevo scritto ben sette anni fa su questo blog:
L'embrione e' vita: e il feto di ventuno settimane e' me%%a!
E mi permetto di ripeterlo perché io non ho nessuna remora a proposito di aborto o di diagnosi pre-impianto, soprattutto perché in uno Stato Civile (a lettere maiuscole) la situazione riguardante l'eventuale fecondazione assistita o la scelta dell'aborto sono scelte personali e ristrette all'ambito familiare.
Il punto è che oltre a pensarla io, così (e non sono comunque il solo, in generale), la pensa così anche la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo, avendo sentenziato che la normativa italiana in materia di fecondazione assistita è a dir poco strana: non è consentito fare la diagnosi pre-impianto (soprattutto per la fibrosi cistica), e però dopo l'impianto se l'embrione risulta positivo al test, è possibile abortire (procedura dolorosa ed inutile, oltre a rappresentare dei costi che si eviterebbero con la diagnosi pre-impianto).
Vedremo come si muoveranno le cose, ma la legge va cambiata...

AGGIORNAMENTO del 29 agosto 2012
"Avvenire" titola "Sentenza eugenetica". Complimenti, la voglia ed il bisogno di ergersi a unici maestri di moralità fino a mettere la stessa lingua italiana sotto ai piedi è come la MasterCard: "non ha prezzo".

giovedì 16 agosto 2012

Report vacanze 2012 - parte quattro

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Sabato 11 agosto 2012
Stamattina mi sono alzato intorno alle sei di mattina, e dopo un lungo procedimento di pulizia dentale mi sono subito fiondato sotto la doccia per cercare di lavarmi via tutto il sonno arretrato. Oggi abbiamo da fare parecchie spese, e da preparare un po' le cose per una bella grigliata che faremo domenica sera con tutti i parenti.
Anche perché dovrebbe essere finalmente anche la serata chiarificatrice, con tutti i miei cugini, di certi argomenti un po' scottanti che hanno gravato la nostra vacanza di quest'anno.
La tensione è palpabile, e devo dire che quello che mi lascia più l'amaro in bocca, in questo frangente, è il comportamento strafottente di mia madre a proposito dell'argomento. La cosa è stata in passato motivo di altre tensioni, e il problema di fondo è anche quello che io ho a disposizione, per rilassarmi e fare un po' di ferie, quindici-venti giorni in agosto, E BASTA. Le mie prossime ferie, passate queste, saranno il prossimo agosto. E negli ultimi tre anni ho vissuto delle vacanze non poco discutibili, ragione per cui seppur ben lieto di venire a incontrare i miei parenti e una terra (il trentino) a cui sono legato non solo per motivi familiari, sono del parere che per il momento fermerò le mie vacanze in questa regione. Ma questo è un problema che analizzerò più avanti: per ora ci sono altri problemi da analizzare, altri argomenti da trattare, e altre cose da studiare.
Mentre sono qui, in camera, nella sera prima di cena che mi rilasso e butto giù gli appunti per il blog, ripenso anche alla giornata che è trascorsa questo sabato. Siamo stati anche al cimitero, a trovare i nostri parenti. A rivedere un po' la mia nonna materna, che se n'è andata nel lontano 1993 e di cui porto nel cuore un ricordo, ma anche mio zio, che se n'è andato all'inizio di quest'anno.
E mentre ci penso, mi rendo conto che i legami che ho con questa terra si muovono sempre di meno. Avevo degli amici, ci vedevamo ogni anno e ci tenevamo in contatto, ma ormai da tempo non mi sento quasi più con nessuno. Ma forse un po' è anche la malinconia che provo perché si avvicina il giorno della mia ripartenza, e del mio ritorno a Siracusa e al solito tran-tran quotidiano, che andrà avanti fino all'anno prossimo, quando deciderò la mia destinazione per una o due settimane di puro relax, del quale ho pesantemente bisogno.

Oggi pomeriggio, prima di rilassarmi un po' sul divano e dormire anche un pochino, pensavo alla saga fantasy di Shannara che sto leggendo in questi giorni, e l'ho collegata al mondo di alcuni giochi (dei MUD, in particolare, come Clessidra) che sono stati delle pietre miliari nel mio passato di informatica e letteratura. Ripenso ai mondi disegnati così bene da Tolkien e ripresi da tanti autori di fantasy con interpretazioni e regole che alla fine non si allontanano molto fra di loro. Certo: è facile dire che Tizio oppure Caio hanno copiato Tolkien, ma dobbiamo considerare due o tre cose: secondo me Tolkien è proprio la base. Se io voglio parlare di Elfi, parlo di esseri simili agli uomini, con le orecchie a punta, le sopraciglia affinate, un grande legame con la terra. Oppure i Nani, che di certo sono sempre visti come grandi combattenti e pronti a donarsi in battaglia. Elfi come Legolas, e Nani come Gimli, non ci sono molte alternative. Se pretendessi di scrivere un fantasy in cui per esempio i Nani c'hanno le orecchie a punta e gli Elfi sono alti un metro e vivono sottoterra, semplicemente nessuno mi prenderebbe sul serio.
Cavoli. Ho veramente dei rimpianti. Finirà che un giorno rimetterò su qualche programma di MUD su telnet (ho sempre sognato di avere un servizio on-line sul telnet, anziché su ssh o simili).
Bene, per stasera stacco: si cena e si va a letto presto: domani ho promesso di fare compagnia a mia cugina per accompagnare un amico all'aeroporto di Verona, e l'appuntamento è sotto casa di mia cugina alle cinque meno un quarto di mattina, per cui buonanotte a tutti ((-:


Domenica 12 agosto 2012
La sveglia dovrebbe suonare alle 3:50, ma mi sveglio naturalmente verso le 3:45, e per cui mi limito a spegnerla, per poi dirigermi mestamente al bagno e farmi anzitutto una profonda doccia ristoratrice, che mi aiuta a svegliarmi del tutto.
Dopo essermi vestito con molta calma, ne approfitto per collegare il pc ad internet e leggere un paio di cosucce al volo, poi finalmente intorno alle 4:20 mi dirigo con calma alla macchina e scendo verso casa di mia cugina, a Trento.
Arrivo poco prima delle 4:40 e parcheggio, poi aspetto, ma dopo nemmeno cinque minuti arrivano anche lei e l'amico che dobbiamo accompagnare a Verona. Il viaggio verso l'aeroporto Catullo scorre veloce, anche perché soprattutto visto l'orario e il giorno domenicale, non ci sono praticamente camion lungo tutta l'autostrada.
L'aeroporto si presenta con un impressione di compattezza che mi lascia senza parole: non ero mai stato in questo aeroporto, ma l'impressione è lontanissima da quella, ad esempio, dell'aeroporto di Fontanarossa. Qui a Verona c'è un parcheggio (a pagamento: primi 10min gratis, poi 3euro/ora) praticamente davanti all'ingresso del terminal (anche se, devo dirlo, dopo tutte le storie sui rischi terrorismo che ci sono state negli ultimi anni, proprio quel parcheggio lo avrei fatto da un'altra parte...).
Lasciamo l'amico e ritorniamo verso Trento, e sto parcheggiando l'auto di mia cugina accanto a dove ho parcheggiato la mia quando mi suona il cellulare: mia madre vuole (giustamente) sapere com'è andata, e la informo che siamo già rientrati, infine mi dirigo al bar Groff per fare una colazione più sostanziosa del caffè preso in autogrill durante il tragitto.
La mattinata, infine, scorre tranquilla e dedicata più che altro alla preparazione in vista della grigliata di stasera.
Nel pomeriggio, anche per riprendermi un po' dalla levataccia mattutina, mi stendo un po' sul divano e mi faccio un paio d'orette di sonno, poi raggiungo mio cugino EJ e scendiamo al volo in città per andare a cercare un paio di vaschette di gelato.
Saliamo di nuovo a casa intorno alle 17:30, quando mia cugina CJ in preda a una non indentifica fretta (messa soprattutto da mia madre) ha già acceso il braciere (e dovremmo cominciare a cuocere la carne DOPO DUE ORE, voglio dire...) per cui andiamo avanti con un po' di discussioni in libertà buttando nel fuoco un ciocco di legna ogni tanto, giusto per non far freddare le braci.
La grigliata procede bene, l'ambiente è piacevole, le discussioni sono leggere. Una serata che ci voleva proprio, anche come serata di "commiato" visto che la notte fra martedì e mercoledì ripartirò in direzione di Siracusa: il lavoro (e non solo) mi chiama, per cui ho bisogno di prepararmi e ricominciare con il solito tran-tran quotidiano.

Lunedì 13 agosto 2012Mi sveglio presto, intorno alle sei, e dopo una veloce doccia scendo in città per fare colazione. Poi rientro, lascio mia madre a fare colazione e mi dedico a un po' di relax e a recuperare un minuto gli arretrati per il resoconto del blog. (-:
Vorremmo prendere delle cose rapide, fare un po' di spesa e fare quindi un giro nel circondario di Trento, ma a causa di una serie di impegni precedenti e di visite di amici che si sono rinviate, alla fine riunciamo e, dopo un po' di spesa, rimaniamo a casa. Nel pomeriggio ci raggiunge un'amica "storica" e passiamo un po' di tempo, poi l'accompagnamo a Trento per vedere un paio di cose, ed è quindi presa al volo una decisione: dato che in serata aspetto mio cugino EJ per un giro, rinviamo a domani sera un invito a cena con tortello di patate.
Rientriamo a casa intorno alle otto di sera, una cena leggera e poi mi vedo con mio cugino per un lungo e piacevole scambio di opinioni fino a circa mezzanotte. Domani è "l'ultimo giorno ufficiale", e mi aspetteranno tante altre cose.

Martedì 14 agosto
Sveglia, doccia e segue l'ultima colazione al bar Groff, poi con calma leggo il giornale e mi connetto per un po' di cose. Poco prima delle otto risalgo, giusto il tempo di lasciare il giornale a casa e raggiungo Sopramonte, per passare dal barbiere. Verso le nove ritorno a casa, ma giusto il tempo di prendere mia madre e scendere in città per fare l'ultima spesa (corposa per casa, visto che adesso partendo io mia madre avrà qualche difficoltà logistica a muoversi), che comprende anche quello che mi porterò lungo il viaggio.
Il resto della mattinata scorre facendo con calma le valigie e caricando la macchina, fino al momento di pranzare assieme a mia madre, mio cugino EJ e il figlio di quattro anni. Mangiamo, ma poi saluto tutti velocemente e mi butto sul divano: dovendo partire alle quattro di mattina, ho bisogno di riposare un po'.
Verso le 17:30 mi alzo, e controllo le ultime cose.
Intorno alle sette usciamo, per raggiungere la nostra amica e andiamo quindi a cenare in un piacevole localino della parte nord di Trento. In città l'aria praticamente non gira, e il caldo si fa sentire (ok, non sono i quasi quaranta gradi della Sicilia, ma i suoi venticinque~ventotto ci sono in città...)
Dopo una cena abbondante e piacevole (durante la quale, peraltro, discutendo proprio di cucina mi chiarisco anche l'intenzione di voler preparare il tortello di patate anche giù in Sicilia: si parla specificamente delle mie attitudini in cucina), ci lasciamo poco prima delle dieci e mezza.
A casa non resta molto da fare, per cui praticamente quasi subito vado a letto. Stanotte si parte.

Mercoledì 15 agosto - si viaggia

La sveglia dovrebbe suonare alle 3:20, ma intorno alle tre di notte mi sveglio semplicemente, per cui la stacco e, comunque in preda a un sonno non indifferente per prima cosa mi trascino in bagno, dove è una doccia tonificante l'unica cosa che riesce a svegliarmi seriamente. Mi vesto e carico le ultimissime cose in auto, poi vado dall'altro lato dove sveglio gentilmente mia madre giusto per farle sapere che sto per partire e, infine, alle quattro in punto accendo l'auto e mi dirigo verso Trento Sud per prendere l'autostrada.
Al primo autogrill, verso Rovereto, mi fermo e prendo il primo caffè e un cornetto, tanto per cominciare la giornata. Il viaggio procede tranquillo e spedito, a una velocità di crociera di circa 130km/h, per cui faccio una seconda pausa in un autogrill intorno alle otto di mattina, quando ormai sono arrivato intorno a Firenze.
A quel punto, tralasciando la tratta fra Barberino e Ronco Bilaccio, ove tengo una media fra i 100 ed i 110km/h, il resto del viaggio (autosole e giù fino a Salerno e alla barriera) scorre con la media dei 130km/h.
Verso mezzogiorno raggiungo la zona di Napoli, e punto ad arrivare intorno a Salerno per pranzare, e ci riesco, visto che supero la barriera di Salerno poco prima dell'una. Di nuovo, al primo autogrill mi fermo e pranzo.
A questo punto imbocco la famigerata "A3 Salerno-Reggio Calabria", e qui metto un bel punto.
A tutti quelli che non percorrono la A3 da qualche tempo, e che ritengono (vergognosamente, stupidamente e, in un momento in cui il carburante costa più del Brunello di Montalcino) più utile fare la "A14 Bologna-Taranto" (la Adriatica), ho da lanciare un messaggio.

Il messaggio è questo: piantatela!

La A3 è stata sotto gli occhi di tutti gli italiani per anni, c'è chi ha mangiato fino a ingrassarne per bene, ma adesso TROPPI si sono rotti le proverbiali scatole, e i lavori di completamento stanno avanzando a tamburo battente (e con un trucco che dopo vi svelerò). Di 446km di autostrada (beh, tecnicamente di 432, dato che la si fa soprattutto fino a Villa San Giovanni) complessivamente la tratta messa tra virgolette "peggio" riguarda gli ultimi 42km che portano a Villa San Giovanni. Metto il "peggio" tra virgolette perché, semplicemente, quella è la tratta quasi tutta a raddoppio del senso di marcia su singola carreggiata, e la parte composta da un unico immenso cantiere che ne ingloba circa una trentina (ecco il trucco: così si dice che c'è un solo cantiere aperto). Per il resto, l'autostrada A3 è perfettamente completata, ha diversi tratti addirittura a tre corsie, e l'unico intoppo che ho incrociato per strada, se vogliamo chiamarlo tale, sono cinque o sei gallerie in cui (SOLO PER LE GALLERIE), c'è un raddoppio del senso di marcia su singola carreggiata prima di entrare in galleria e il ripristino della normale circolazione subito dopo la galleria stessa: nel frattempo che noi entriamo nella galleria BELLA, MODERNA, FUNZIONALE e LARGA, semplicemente stanno lavorando per allargare quella dell'altra carreggiata. STOP.
Ho percorso i 432km di A3 in circa 3 ore e 40 minuti. Ossia, se vi fate i conti, ho tenuto una media intorno ai 110km/h.
In realtà ho tenuto una media superiore, intorno ai 130km/h per tutto il percorso, ed avrei quindi potuto percorrere tutta l'autostrada in poco più di tre ore. Sapete perché ci ho messo almeno mezzora in più?
Per il traffico?
Per i cantieri?
No, miei cari lettori, per un altro motivo, ben più semplice. Perché ho percorso l'A3 fra le 13:15 e le 16:45 del 15 agosto (quindi SENZA TRAFFICO), con una temperatura media superiore ai 36 gradi centigradi e a bordo di un veicolo SENZA aria condizionata (il compressore è rotto): mi sono dovuto fermare praticamente in TUTTE le stazioni di servizio per comprare una bottiglietta d'acqua, che mi durava a malapena per il percorso fino alla successiva stazione...
Intorno alle 16:45 sono arrivato alla direzione del porto e sono entrato nel blocco di Bluvia (avevo già il biglietto di ritorno), per cui è seguito il traghettamento intorno alle 17, l'arrivo a Messina poco prima delle 18 e quindi, dopo gli ultimi tratti autostradali, il rientro a Siracusa circa intorno alle 19:30. Fondalentalmente sono riuscito a percorrere il tragitto Trento - Siracusa in poco più di quindici ore. Considerando che il percorso è di circa 1400km, e non volendo contare i tempi morti e il traghettamento, fa una velocità di crociera di poco inferiore ai 100km/h di media. Sono giunto stanco, ma non eccessivamente (mi ha massacrato di più la tratta dell'A3 con quel caldo infernale che altro), e con l'unico problema dell'acqua di casa chiusa per colpa di una perdita da verificare in questi giorni (sì: all'altezza dell'Auchan ho cominciato a fare un giro di telefonate elemosinando una doccia a svariati amici, groan...)
Per ora è tutto. La prossima volta che saliremo a Trento seguiremo lo stesso ragionamento di partire intorno alle quattro di mattina, e non farò più quella fesseria di A14 allungando di oltre 500km (e svariate ore, e svariato consumo di nafta) il percorso. Ora non mi resta che riprendere con i ritmi quotidiani, e in questi giorni provvederò (-:

sabato 11 agosto 2012

Report vacanze 2012 - parte tre

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Mercoledì 8 agosto 2012
Intorno alle sette meno un quarto arrivo al Groff, e mi dedico alla colazione, poi alla lettura del giornale e, infine, mi metto in macchina con il netbook per leggere un po' di arretrati di posta al volo e guardare qualcosa su Twitter e meemi. Intorno alle otto si ritorna verso casa. Il programma della giornata non è complesso, l'idea è quella di fare una passeggiata da qualche parte e la destinazione, alla fine, è per il parco di Tavon, in Val di Non, vicino alle terre dei nostri parenti.
Ci portiamo dei panini e delle bevande, poi ci fermiamo verso Coredo, poco prima, per fare un pochino di spesa (in particolare per procurare del pomodorino da aggiungere ai panini) e poi finalmente ci dirigiamo al parco. Su una comodissima panchina con tavoletta da picnic prendiamo posto leggendo un po' in attesa dell'ora di pranzo, poi mangiamo e, alla fine, visto che sta salendo il sole a disturbarci, ci spostiamo un po' più in là mettendoci in ombra, dove restiamo a rilassarci, prima di decidere di tornare a casa per via di una coppia di turisti alquanto fracassoni che ci hanno raggiunto e si sono messi vicino a noi, e perché siamo usciti senza dei plaid su cui stenderci per rilassarci un po'.
Nel pomeriggio, una volta rientrati a casa, mi sento con un amico di Siracusa che mi chiede se posso fargli la cortesia di un ordine da un nostro fornitore di Hong Kong, e ci rimandiamo a domani per la conferma e il resto.

Giovedì 9 agosto 2012
Il tempo è pietoso: ci sono nuvole dappertutto e non si vede uno spiraglio di sole se non che per pochi minuti ogni tanto. La nostra idea è quella di andare a fare un salto in val di Fiemme, in particolare in val Venegia (sulla strada per il passo Valles). Da una parte sono positivo: è possibile che il maltempo sia a Trento, ma che in valle il cielo sia meno coperto, ma dall'altra sono anche realista: in caso di pioggia, casomai ci fermiamo subito al primo rifugio, accanto alla fermata del bus navetta, e così evitiamo di inoltrarci lungo il sentiero mentre diluvia.
Arriviamo in valle, e parcheggiamo l'auto nell'area di sosta di Paneveggio, dove prendiamo il bus-navetta che ci porta su in Venegia: l'abbiamo scoperto un paio d'anni fa, quando nel frattempo l'accesso al parcheggio della valle è diventato a pagamento (da due a sei euro a seconda del tempo e della zona, per un'auto. Prezzi quasi raddoppiati per un camper), mentre il parcheggio a Paneveggio e la navetta sono entrambi gratuiti.
Il tempo è incerto, e rimane sul nuvoloso andante con sprazzi di sole praticamente per tutto il giorno, ragion per cui decidiamo, dopo un ottimo pranzo, di scendere nuovamente con la navetta intorno alle 14 e rientrare verso casa, dove riposare con un po' più di calma. E questa idea si dimostra vincente, visto che non appena entro in autostrada ad Ora, nel giro di pochi minuti incontriamo una leggera pioggerellina che aumenta mano a mano che ci avviciniamo a Trento, fino a diventare uno scroscio non indifferente e probabile portatore di danni proprio quando usciamo dall'autostrada.
Il tempo a Cadine migliora leggermente, ma è dovuto solo al fatto che la pioggia non è ancora salita da questo lato, infatti quando arriviamo sta solo piovigginando, ma nel giro di una decina di minuti anche qui a casa si butta giù un fortunale non indifferente, che si calma solo in tarda serata.
Nel frattempo mi risento con l'amico di Siracusa e facciamo l'ordine a Hong Kong: il corriere espresso dovrebbe riuscire a consegnare entro la settimana, o almeno così speriamo.
La serata scorre tranquilla, con un po' di lettura (la saga di Shannara continua, sono arrivato a "Il primo re di Shannara": sto seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione dei testi, anche se al momento me la sento di dire che invece si può seguire tranquillamente l'ordine cronologico delle storie).

Venerdì 10 agosto 2012
La decisione di uscire è indicativa: il tempo ancora non è del tutto stabile e, soprattutto, a pranzo ci sarà anche mia cugina, per cui decidiamo di rimanere in città, fare un po' di spese e poi ritornare a casa.
Ci dirigiamo verso un corposo e fornito hard discount che si trova in zona Trento Nord, dove riempiamo un carrello con parecchia roba (compresa frutta e verdura) per poco meno di cinquanta euro, a piena dimostrazione che ancora acquistare in hard discount ha il suo perché.
Poi ci spostiamo verso un negozio di ottica, dove mia madre acquista un copriocchiali con lenti polarizzate e, infine, ritorniamo verso casa, non prima di aver fatto un salto veloce a Sopramonte dal macellaio, dove l'ultima parte della spesa comprende il pranzo di oggi: hamburger di lucanica e qualche wurstel "fatto in casa".
Arriviamo a casa dove c'è mia cugina che ci sta aspettando, dopo aver portato i due cani un po' in giro per le campagne circostanti. Alla fine, approfittando del tempo che sembra clemente, apparecchiamo in giardino, ma a quanto pare la procedura ha una precisione millimetrica, perché proprio mentre mia madre mangia l'ultima albicocca comincia a piovere in maniera un tantintello fastidiosa.
Ci ritiriamo per riposare un po', poi io torno in città perché dovrei cercare un paio di cose e faccio un salto in qualche negozio e centro commerciale (compreso un ben fornito bazar cinese), ma non trovo quello che sto cercando, per cui rinuncio e rientro a casa verso le 18:30. Trovo mia madre, mia cugina CJ e l'altra mia cugina RJ. Parliamo un po' della grigliata che stiamo organizzando e che, dopo vari spostamenti e rinvii, sembrerebbe essere confermata per domenica 12 a cena (ci si vede verso le 17 e si comincia la preparazione): ci organizziamo anche per quanto concerne che cosa deve comprare ognuno di noi.
Infine ci ritiriamo a cena, e poi a letto, dove do fondo (l'ho cominciato lunedì: solo quattro giorni per circa 440 pagine...) a "Il primo re di Shannara": sto leggendo la saga di Shannara attenendomi al consiglio di molti che mi hanno detto di leggere i libri nell'ordine in cui sono stati pubblicati e non in quello cronologico, ma devo dire che invece secondo me è stato un errore, anche perché prima ho letto il ciclo de "Il Verbo e il Vuoto" che comunque ha dei richiami in queste storie, e dato che si è parlato appunto soprattutto del Verbo (che avrebbe donato la magia alle Quattro Terre), devo dire che secondo me invece sino ad ora si poteva benissimo seguire la cronologia della storia stessa, visto che molte cose che si sono scoperte durante i racconti (come la Pietra Nera) sono soluzioni a cui si avrebbe pensato meglio conoscendo la situazione avvenuta in precedenza.
Comunque sia, la stanchezza si fa sentire, e anche Rafael comincia a protestare perché sono ancora steso con la abat-jour accesa, per cui direi che stacco e ci si sente domani (-:

martedì 7 agosto 2012

Intermezzo : Doping alle olimpiadi, il caso Alex Schwazer

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Sono un amante dello sport, ogni quattro anni seguo con un certo piacere le olimpiadi, e devo dire anche che apprezzo molti dei comportamenti sportivi, di fair-play e di amicizia che si vedono fra i vari concorrenti dei vari stati. Ed è per questo che, nella gravità del doping, considero ancora più grave chi pratica il doping nelle competizioni olimpioniche: ci sono stati nel mondo che non hanno veramente di che vivere, che riescono a partecipare alle olimpiadi con delegazioni ristrette, tante difficoltà e tantissimi sacrifici. È una mancanza di rispetto verso tutti, quella di barare assumendo sostanze che, direttamente o indirettamente, migliorino le caratteristiche fisiche dell'atleta per fargli ottenere risultati migliori.
Ma il problema è proprio questo che ho appena detto, e anzi lo sottolineo: /assumendo sostanze/.
Il punto è che il nostro atleta italiano della marcia ha migliorato l'ossigenazione sanguigna assumendo un EPO sintetico, che favorisce ed aumenta il numero di globuli rossi nel circolo sanguigno. Alla faccia di tutti quelli che, onestamente, vanno avanti a bibitoni di miele e sali minerali e mangiano carne di cavallo a colazione per migliorare l'apporto minerale, in regimi alimentari improbabili e nauseanti per una persona normale (mi ricordo quando Pantani raccontava di dover mangiarsi a pranzo 400 grammi di pastasciutta, e che faticava sentendosela letteralmente uscire dalle orecchie), ma necessari per l'apporto di calorie, minerali e proteine necessarie all'azione.
Ma anche alla faccia di, non me ne vogliate, è in grado di ottenere lo stesso risultato del doping con un'attività tecnicamente legale eppure scorretta nei confronti di molti. Perché ci sono due modi per aumentare il numero di globuli rossi in circolo, e una è quella determinata da una bella procedura di controllo antidoping, mentre l'altra, tecnicamente, no.
Sto parlando di chi non assume "sostanze" nel senso di quella parola che fa venire in mente improbabili laboratori da scienziati pazzi con alambicchi di vetro in cui scorrono liquidi colorati e che poi finiscono in una siringa da inoculare sottocute all'atleta che, magicamente, dopo due minuti toccca il cielo con un dito.
No, affatto.
Sto parlando di una sostanza che fa già parte del corpo umano, e di una tecnica che, nella prima parte, serve (come l'EPO ed altri farmaci) a salvare la vita di molti emofiliaci o con altri disturbi alla circolazione sanguigna.
La tecnica si chiama autotrasfusione.
Per qualcuno più "avanti", si può chiamare anche "autotrasfusione in aferesi".
Cominciamo dall'inizio. Tutto comincia con un ago dal diametro di quasi 2mm (paura degli aghi? Su, coraggio: non è per voi) soprannominato "chiodo" che viene innestato su una vena del braccio, e che si connette a una sacca da circa 450ml contenente delle sostanze conservanti e nutritive per le cellule del sangue. Vi ricorda qualcosa? Sì: sto parlando del prelievo del sangue a cui si sottopongono volontariamente alcune persone, chiamate "donatori volontari di sangue". Il sangue raccolto, dopo specifiche e complete analisi di laboratorio, viene classificato in base al gruppo, al fattore rh e ad altre famiglie, poi congelato in azoto liquido e verrà scongelato e riutilizzato in caso di specifica necessità. In questo caso, però, noi abbiamo che il sangue che viene rimosso all'atleta viene congelato ma sarà riutilizzato successivamente reimpiantandoglielo nella circolazione sanguigna successivamente, allo scopo di aumentare il numero di globuli rossi all'interno del circolo, e quindi modificare il sistema di trasporto dell'ossigeno alle cellule e il relativo smaltimento dell'anidride carbonica.I
In una modalità più "affinata", come dicevo poc'anzi, si può anche operare in "aferesi", ossia il tubicino collegato al chiodo e alla vena del braccio, anziché finire in una sacca, finisce in una particolare macchina. L'operazione è molto più lunga, ma la funzionalità molto più interessante: la macchina separa dal sangue i suoi componenti principali (plasma, piastrine, globuli rossi) e si limita a inviare uno solo dei componenti alla sacca, reimmettendo il resto nel circolo sanguigno. L'operazione, come dicevo, è molto più lunga del semplice prelievo di quasi mezzo litro di sangue, ma il risultato è che alla fine si ha a disposizione una certa quantità di un singolo componente molto importante (ad esempio il plasma, molto usato nei centri grandi ustionati). E il componente che ci interessa, è quello che dà al sangue la sua caratteristica colorazione: una bella sacca di 350~400ml di eritrociti (globuli rossi). Pronti ad essere reintrodotti nel circolo sanguigno dell'atleta giusto appena pochi giorni prima del momento del bisogno (tanto la vita media di un globulo rosso è di circa 150 giorni, per cui...) ed ecco che subito miglioreranno l'ossigenazione e si ridurra il ciclo dell'acido lattico. Pronti a dare il meglio senza bisogno di preoccuparsi in caso di specifici controlli antidoping. Anche perché (è la natura umana) già il corpo di un atleta subisce specifiche modificazioni: il numero di battiti cardiaci a riposo scende fino a 30~35 al minuto contro la media che è del doppio, il cuore si ingrandisce, con il tempo e l'allenamento già naturalmente aumenta un po' il numero di eritrociti, ma poi vuoi mettere il numero di globuli rossi con una bella flebo di quel bel vermiglio tipo il Nero d'Avola?
Perché ho detto tutto questo? Perché ho raccontato come sia possibile truffare una competizione sportiva? Per un motivo ben preciso, perché amo e rispetto lo sport, quello pulito, e quando dico quello pulito intendo quello pulito, non quello chiamato pulito semplicemente perché i controlli antidoping non hanno evidenziato nulla...

Nota finale: sì, viene controllato il numero di eritrociti, ma un elevato numero di globuli rossi senza l'uso di EPO e compagnia cantante può al massimo far richiedere dei controlli più rigorosi, tuttavia almeno in Italia la frode sportiva si configura quando vengono usate sostanze sintetiche, l'autotrasfusione anche se sempre meno usata (perché funzionano meglio i farmaci) è ancora sull'orlo della legalità... e comunque quello che intendo dire rimane: considero "pulito" lo sport che non fa uso di nessuna di queste tecniche, e mi pare che ne sia rimasto ben poco di questo sport pulito, specie quando finito il doping cominciano le scommesse illegali e la vendita di partite, tornei e campionati vari e (sic) avariati...

Report vacanze 2012 - parte due

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Lunedì 6 agosto
Mi alzo intorno alle sei meno venti di mattina: la maledizione dello svegliarmi presto mi segue anche in vacanza, e mi tocca adeguarmi... Dopo una doccia tonificante prendo l'auto e mi dirigo in città. Nonostante il bar di Cadine abbia buone colazioni, mi dirigo in località Stella al solito Groff, perché a quanto pare il bar di Cadine dovrebbe aprire alle sette di mattina (ma venerdì sebbene sia uscito alle sette e un quarto risulta ancora chiuso) e la domenica sembra che sia chiuso: entrambe le cose non depongono molto a suo favore.
Dopo una colazione leggera con cornetto al cioccolato e caffè strettissimo, e un incontro con un operaio del sud, mi metto in auto per leggere il giornale e poi, col netbook, per buttare giù gli appunti per il blog, prima di rientrare verso casa.
A casa, durante l'arco della mattinata, mi telefona Maurizio, da Siracusa, per le ultime novità. E mi da una notizia bruttissima: domenica un nostro carissimo amico è improvvisamente venuto a mancare... il fatto mi lascia veramente senza parole...


Martedì 7 agosto
La giornata comincia alle 5:40, perché sono stato svegliato da un rumore di vetri rotti, ma si tratta solo del camion della raccolta differenziata porta-a-porta che è venuto a prendere il vetro (groan), per cui mi alzo e mi lavo con calma.
La giornata comincia con un salto al bar Groff, dove la solita colazione e la solita lettura del quotidiano mi aiutano ad avvicinarmi alle 7:30, dato che stamattina vorrei anche andare dal barbiere, che però apre intorno alle otto.
Ritorno a casa velocemente, giusto il tempo di lasciare il giornale e poi continuo verso Sopramonte, dove il barbiere ha aperto qualche minuto prima delle otto, e ci sono già quattro persone... aspetto un po' e poi finalmente torno a casa dopo opportuna rasorata e ripulitura dei capelli.
Oggi non possiamo andare particolarmente in giro, anche perché aspetto che venga il postino a portare un pacchetto importante (contiene un paio di pennini per la connessione 3G, affinché finalmente mi sia possibile fare una veloce volata su internet...), per cui rimaniamo temporaneamente a casa (il postino di solito passa fra le 10:30 e le 11:15). Nel frattempo passa mio cugino EJ, e facciamo un giro veloce per parlare di due-tre cose, poi ritorniamo a casa e mentre io rimango in attesa del portalettere, mia madre fa una passeggiatina vicino casa al "fer de caval".
Intorno alle 11 il postino arriva, e quindi finalmente raggiungo mia madre al fer de caval passeggiando un po': più tardi si pranza e poi un po' di relax.
Nel pomeriggio, intorno alle 16:20, mi tiro su dal divano e l'intenzione è di scendere in città: devo passare in posta e fare un telegramma per il recente lutto che ha colpito tutti noi fra capo e collo, improvvisamente.
Il giro in città non è molto semplice, devo dire, anche perché a quanto pare l'unico ufficio postale di tutta Trento aperto anche il pomeriggio è in centro, e quando finalmente lo raggiungo (dopo aver lasciato l'auto in Piazza Fiera, dopo un giro infernale per via di traffico e lavori che costringono a fare giri assurdi), scopro che a quanto pare almeno altre trenta persone hanno qualcosa da fare in posta...
Poi rientro a casa, e mi limito a un po' di relax in attesa della cena. Programma per mercoledì? Si va in val di Non al parco: un pic-nic nelle terre dei nostri avi.

domenica 5 agosto 2012

Report vacanze 2012 - parte uno

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Il resoconto per tornare all'idea del "Diario" di viaggio (-:

Mercoledì 1 agosto 2012 - Partenza
La sveglia sarebbe dovuta suonare alle 03:10 (sì, di notte), ma la mia abitudine a svegliarmi presto mixata all'esser andato a dormire intorno alle 21:30, fanno sì che alle 02:50 apro gli occhi. La prima cosa che faccio, alzandomi e staccando la sveglia, consiste nel dirigermi verso il bagno per una doccia ristoratrice e che mi aiuti a risvegliarmi. Nel frattempo sveglio anche mia madre e mia cugina C. Dopo la doccia, comincio a caricare l'auto e, alle 04:10, partiamo in direzione del viaggio che ci porterà via quasi tutto il giorno.
Il mio primo pensiero è quello di traghettare entro le otto di mattina, e funziona correttamente perché dopo una veloce pausa caffè a Priolo, percorrendo tutto il nuovo tratto autostradale fino a Catania e poi l'autostrada classica fino a Messina, esco a Gazzi (no, non prendo mai Boccetta: troppo traffico) poco prima delle sette di mattina. Pausa all'imbarco di Bluvia (che costa meno di Caronte, anche se devo dire che ultimamente le cose sono andate peggiorando un tantino: 75 euro per andata e ritorno entro 60gg), e alle sette e un quarto traghettiamo. Sono passate da poco le otto quando affrontiamo l'autostrada per Salerno, e come era stato promesso dai vari spot pubblicitari ed infotraffico, i primi 40km sono pesantucci ma scorrevoli (è questo il punto di vari cantieri), ma poi tutto il percorso autostradale si stabilizza e non appare neppure molto traffico. Ciò nonostante, su consiglio di mia cugina C, cerchiamo l'uscita per la Bari-Pescara con l'intenzione di prendere l'Adriatica. Non c'è molto traffico neppure lì, ma dato dai vari infotraffico non si segnala molta confusione neppure in Autosole (tant'è che comunque dopo Pescara ci dirigiamo verso l'allaccio con l'A1 e poi da Bologna a Modena sull'autostrada che ho fatto per tanti anni); l'arrivo a Trento Sud avviene intorno a mezzanotte: ci siamo fermati per pranzare con qualche panino che ci eravamo portati dietro poco dopo l'allaccio della Bari-Pescara, e a cenare vicino Riccione in un autogrill dove ho assaggiato un'ottima arista con patate arrosto.
La stanchezza è tantissima, per cui una volta arrivati scarichiamo ben poco materiale dall'auto e ci ritiriamo a letto, io per il momento mi dilungo sul divano-letto perché dovrei preparare il mio letto ma non ne ho proprio voglia al momento.

NOTA: Arrivati a Rovereto sud, scopriamo che fra le due stazioni (Rovereto Sud e Nord) c'è stato un incidente stradale, con possibili rallentamenti. Attacco la telecamera da cruscotto e riesco a rubarne qualche scena.


Giovedì 2 agosto - Cominciamo con la quieteEsco in tarda mattinata (mi sono svegliato intorno alle nove di mattina) e per prima cosa provo ad assaggiare il caffè del nuovo bar che ha aperto a Cadine. Il caffè è buono e le colazioni sono gradevoli, per cui penso che questo potrebbe divenire il mio nuovo punto di riferimento per la mattina.
Nel corso della giornata, in realtà, non c'è tantissimo da fare: mi reco in città per fare la spesa, sopratuttto all'EuroSpin di Trento, provvedendo a procurare un po' tutto quello che manca in casa, e trovo persino (me le porterò a Siracusa) due trappole al gel per scarafaggi (le avevo comprate ANNI e ANNI fa a mia nonna, dopodiché in tutta Siracusa non ero più riuscito a trovarle...). Poi ritorno, mi sistemo sul divano un po' meglio e nel pomeriggio mi ci butto sopra in preda alla necessità di recuperare varie ore di guida...
In serata un po' di e-book e poi letto.


Venerdì 3 agosto - La ricerca di una soluzione
Mi sono reso conto, finalmente, di non avere un punto specifico per l'accesso ad internet. Da una parte questo mi permette in realtà di rilassarmi un po', ma dall'altro mi toglie tanti piccoli piaceri. Il problema è che non trovo la mia pennetta Wind (la cui SIM, peraltro, risulta scaduta...), e quindi provo ad informarmi per l'accesso ad internet pubblico del comune di Trento, ma scopro con disappunto che il wi-fi libero in centro città è stato disconnesso (mi pare che si parli di problemi economici al momento del rinnovo della concessione) e le biblioteche di Trento risultano clamorosamente chiuse per ferie per ben tre settimane, con riapertura dopo ferragosto (!!!), per cui sono bellamente isolato. La decisione è di provare a vedere se trovo un kit con pennino (tipo quello della TIM per 40 ore al mese per un anno) o roba del genere, ma dopo un salto veloce all'Elettrocasa e al Mediaworld noto con dispiacere che moltissimi dei pennini disponibili sono Huawei 173, che pur essendo un eccellente pennino, risulta non so perché particolarmente indigesto al mio netbook ubuntu (ho una 173 della Tre, e non c'è verso di fargliela riconoscere...).
Dovrei provare con un'olicard o roba del genere, ma mi consigliano per fare questo test di provare in un punto TIM, indicandomene uno più o meno specifico nei pressi di piazza Duomo.
Visto che quando esco dal Mediaworld sono quasi le 19 (e a Trento *TUTTO* chiude alle 19), decido che è il cado di riprovare con calma domani. Ritorno a casa, dove mi aspetta la cena e la conclusione della lettura de "La regina degli elfi di Shannara", e l'inizio de "I talismani di Shannara": la saga si sta facendo avvincente (-:


Sabato 4 agosto - Programmazione discutibile
Nel corso della giornata vorremmo andare da qualche parte a prendere il fresco e rilassarci, e l'idea sarebbe quella eventualmente di uno dei tanti parchi della provincia di Trento, ma prima dobbiamo passare in città per sbrigare alcune operazioni, fare un po' di spesa e cercare una chiavetta per la connessione ad internet.
La ricerca della chiavetta risulta fallimentare: i due modelli di chiavetta che risultano disponibili presso il punto TIM se pur eccellenti non vengono proprio digeriti dal mio netbook, e con questo il problema sembrerebbe allargarsi. In città facciamo un po' di spesa e un giro veloce, alla ricerca di altre informazioni. Compriamo il pane per il pranzo e la cena, appurando la gigantesca differenza di prezzo con il pane che compriamo a Siracusa (quasi tre euro per quattro panini e due schiacciatine di segale...), infine ce ne torniamo verso casa decidendo di prendere semplicemente il fresco in giardino, visto che nel frattempo l'orario si è avvicinato troppo a mezzogiorno.
Nota di colore: in Piazza Fiera c'è una specie di festival argentino con degustazione di carne alla griglia, circodato da un piccolo mercato di prodotti tipici dall'Italia.
Punto a favore: nel corso della mattinata mi sento col mio collega RF, che mi risolve il problema della navigazione, spedendomi un paio di chiavette (una con Vodafone e una con Tre) e che dovrei ricevere fra lunedì e martedì mattina (-: almeno mi leggo qualche arretrato e ne approfitto per aggiornare il blog.


Domenica 5 agosto - Pessima scelta salire in montagna
La mattinata è leggermente nuvolosa, e pur sapendo che promette di restare un mix di sole e nuvole per tutto il giorno, pensiamo ad una destinazione plausibile e decidiamo di salire a Pampeago. La strada appare maledettamente trafficata, e solo quando siamo ben imbottigliati sulla via per la val di Fiemme comincio a mettere a fuoco che stiamo andando in montagna nella prima domenica d'agosto...

... a Pampeago c'è il pienone e in molti rifugi ci sono gruppi abnormi di tedeschi che cantano e ballano, per cui ci dirigiamo verso un rifiugetto un momento fuori mano e lontano da quelle proposte festaiole. Il problema è la memoria, che non ci fa ricordare quanto questo rifugietto sia lontano, ma soprattutto quanto la stradina per raggiungerlo non sia esattamente pianeggiante né piacevole... Meno male che abbiamo pensato di prendere il biglietto della seggiovia di andata e ritorno.
Intorno alle tre del pomeriggio, visto che comunque rischiamo di scontrarci con il traffico del rientro, cominciamo ad avviarci verso la strada del ritorno, e per le quattro e qualcosa siamo di nuovo a casa, con le gambe doloranti per la strada percorsa in un solo giorno, e con il bisogno di rilassarci un po' prima di una cena leggera.
NOTA: Oggi mi è successo un piccolo, fastidioso (e spero riparabile senza troppi denari) incidente al biblet: si è criccato il display: un angolo in basso a destra è tagliato di netto. Il testo si legge, ma i comandi touch non funzionano correttamente, e per ora sono fortunato per il funzionamento della parte superiore dello schermo anche per scorrere le pagine, ma prevedo che fino a quando non potrò farlo riparare, ci vorranno un po' di artifici per continare a leggere con calma...

Durante la notte fra sabato e domenica veniamo a sapere dalla radio della terribile alluvione che c'è stata in Alto Adige, e nella serata intorno alle 21:30 comincia a piovere con molta forza e decisione anche qui da noi, tanto da arrivare a filtrare un po' d'acqua dalle finestre. Ma le preoccupazioni sono inutili, perché nel giro di un'oretta il tempo si calma abbondantemente, trasformandosi in una pioggerellina leggera e delicata.