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mercoledì 20 febbraio 2013

Dimissioni ma non dismissioni

A distanza di qualche giorno dalla notizia ufficiale, e giusto una settimana prima dell'addio ufficiale al pontificato, voglio dire due parole sulla "notizia del secolo". Perché era dal 1415 (sì, fanno pressoché sei secoli) che un pontefice non si ritirava dal papato.
Bene, sapete che cosa ho notato, anzitutto? Che in seicento anni di storia nel papato sono ben poche le cose che sono cambiate. Forse va bene così, forse no. Io non mi voglio esprimere sui cambiamenti che sarebbero dovuti essere parte della chiesa dal tardo medioevo a oggi, ma non lo faccio solo perché sono stufo di ripetere sempre le stesse cose. Perché quando sento cattolici che mi dicono che "in passato" la chiesa ha commesso degli errori, richiamo l'attenzione sul fatto che con "passato" si possa intendere la settimana scorsa, soprattutto quando penso a situazioni come vescovi o alti prelati che si sono permessi il lusso, nel XXI secolo, di parlare di "eresia" a proposito di certi argomenti che ancora scuotono le coscienze.
Quello che voglio sottolineare, però, è un altro fattore. Il fattore del "Papa Scomodo".
Sapete perché dico così? Perché ce l'ho con lui? No, personalmente Ratzinger non mi ha fatto niente di male. Il problema è un altro: Benedetto XVI è stato il pontefice di scandali, truffe, pericoli, spionaggio...
C'è una rogatoria internazionale da parte della Gran Bretagna per interrogare il pontefice in merito a casi di pedofilia. C'è stata una visita in Gran Bretagna dello stesso pontefice durante la quale i media italiani hanno taciuto o ridimensionato i fischi, gli striscioni "ARRESTATELO APPENA METTE PIEDE IN GRAN BRETAGNA" e le tante altre contestazioni che ha avuto in quella terra. Nel frattempo ci sono agenti di polizia italiani che a Palermo hanno sequestrato degli striscioni irriverenti dove doveva passare il corteo papale davanti a una libreria. Nel frattempo ci sono cose come una lettera di un senatore ai preti, di cui parlerò nel prossimo articolo...

... ma soprattutto nel frattempo c'è sopra ogni altra cosa il fatto che questo è il primo pontefice che ha dovuto affrontare, dopo ANNI e tentativi di insabbiamento conclamati il gravissimo caso della pedofilia fra i sacerdoti. E scusarsi, e abbassare la testa e ammettere gli errori, e pagare le conseguenze di ciò. Un caso, quello dei preti pedofili, che in Italia non è scoppiato perché nonostante il lavoro di stampa e magistratura, si è cercato di metterlo sotto silenzio, e che quindi è potuto scoppiare in una terra particolare: l'Irlanda è stata la madre dell'inchiesta che si è allargata a macchia d'olio in tutto il mondo. Sapete perché l'Irlanda? Perché in Gran Bretagna un giornalista si è (misteriosamente. Oppure è stato) suicidato a proposito di parti dell'inchiesta giornalistica. Poi vennero gli irlandesi. Avete presente quali fenomeni porta la religiosità in Irlanda? Come si vedono di buon occhio cattolici e protestanti nell'Irlanda del Nord, per esempio? Terra ideale per far esplodere questo caso, per diffondere il documentario "Sex, crimes and the Vatican", per esempio. E di nuovo c'è il coinvolgimento dell'allora cardinale Joseph Ratzinger. Ecco perché un "Papa Scomodo": ecco secondo me i motivi principali alla base della scelta di lasciare spazio affinché l'immagine della chiesa ne possa uscire più pulita da questo insieme di scandali: c'è una perdita di credibilità sempre più superiore, purtroppo.

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