venerdì 16 agosto 2013

Sbarco a Morghella

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Stamattina sono stato a Morghella per incontrare Midian in partenza, e nel frattempo abbiamo parlato cinque minuti anche di quanto accaduto ieri, con lo sbarco di un nutrito gruppo di clandestini proprio sulla spiaggia di Morghella (per la precisione nell'insenatura poco accanto alla spiaggia dove andavo qualche volta quando il collega MR aveva preso la villetta in affitto proprio là davanti...).

Tutta Italia, isola compresa, in automobile

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Nel corso della notte fra il 14 ed il 15 agosto (tecnicamente era già il 15 agosto), intorno alle quattro (di mattina, s'intende) sono salito in auto ed ho affrontato i 1484 (secondo i biglietti ferroriviari "di una volta") chilometri che separano Trento da Siracusa.
Il viaggio, che potrebbe apparire massacrante, in realtà è molto più piacevole di quanto possa sembrare: sono circa 15-16 ore, con buona parte a velocità di crociera di 130km/h.
Anzitutto, una volta per tutte: no, la A3 Salerno-Reggio NON È AFFATTO quel massacro che sembra. Anzitutto è ormai quasi del tutto completata. Sì, è vero: ci sono tre tratti intermedi con cantiere. Tre tratti della lunghezza non superiore a 1km per ciascuno. Dopo di questi c'è la tratta approssimativamente compresa fra Palmi e Bagnara Calabra che è il "cantiere lungo", fino a Villa San Giovanni. Sono circa 40km. Su 443 di autostrada, di cui la tratta da Salerno circa fino a Battipaglia è persino a tre corsie.
Circa 40km di autostrada che comportano spesso il doppio senso di marcia su singole corsie, ma che tranquillamente si può percorrere fra i 60 e gli 80km/h. Non dico che ci possa essere traffico, ma il traffico e i rallentamenti in questi casi sono soprattutto dovuti all'intensità del traffico stesso. Indubbiamente i cantieri contribuiscono ad eventuali rallentamenti, ma non sono di certo l'unico motivo. Ad ogni modo, ho superato la barriera di Salerno intorno alle 13 (c'era la fila alla barriera, sì. Mi sarò preso le maledizioni di chi era in fila in attesa di pagare il casello. Sì. Ma d'altronde è il contrappasso per tutte le volte che le maledizioni le ho tirate io. Quella scatoletta grigia e gialla con scritto "Telepass" accanto allo specchietto fa il suo sporco lavoro in maniera egregia), e da quel punto:
  1. Non c'era praticamente nessuno. Momenti interi in cui non si vedeva un'auto. Un po' di confusione negli autogrill (come in quello ove mi sono fermato per fare pausa pranzo, dalle parti di Eboli se non ricordo male), ma in strada, come ripeto, nessuno;
  2. Il tempo agostano di solito è caldo e rovente, e non mi dimentico facilmente la tratta fatta l'anno scorso con quella parte in mezzo a una calura soffocante (anche per colpa della mancanza di aria condizionata nella mia auto) con tanto di sterzo e leva del cambio letteralmente "intoccabili". Ma quest'anno il tempo trovato sull'autostrada è stato particolarmente nuvoloso per tutto il tragitto, con decisamente un'aria molto più fresca e gradevole (e sì, con la classica scaricata di pioggia dalle parti di Lagonegro).
Detto questo, intorno alle quattro e mezzo/cinque del pomeriggio sono finalmente arrivato a Villa San Giovanni, e da lì, come si suol dire, la strada è tutta in discesa. O almeno così SEMBREREBBE, perché una volta giunto a Messina (vi ricordo che è il 15 agosto, c'è la festa dell'assunta)...

... causa lungomare chiuso a sezioni e squarti, sono costretto a fare un giro PAZZESCO fino quasi alla punta della Sicilia per pigliare l'autostrada, circondato da gente che passeggia in mezzo alla strada e automobilisti capaci di piantumarsi in mezzo alla carreggiata perché sul lato mare o dietro una chiesa sparano 15 secondi di mortaretti...
Ma finalmente, appunto, affronto l'autostrada. La solita fila verso la barriera di Catania (circa cinque km di coda passati in almeno un'oretta, poi l'ultimo tratto finalmente dentro la corsia telepass, scartando IDIOTI che si mettono sulla corsia riservata e, due metri prima di entrare nella canalizzazione del casello, tagliano tutta la fila a destra cercando di entrare nel casello accanto... complimenti, eh!).
Finalmente intorno alle 21 rientro a casa, in pieno relax. Le vacanze sono finite (o quasi: in realtà il rientro al lavoro sarà a partire da lunedì 19).

martedì 13 agosto 2013

Egitto: quando la storia non la scrivono solo i vincitori

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Lo dico, tranquillamente.
Quando andavo al liceo (ma in realtà già molto prima), io non ho mai digerito la storia. Soprattutto per aver dovuto studiare una lunga e dolorosa serie di fatti ed avvicendamenti nello scacchiere europeo dal 1600 più o meno fino alla metà del 1800.
E soprattutto perché così facendo ho dovuto obiettivamente impegnarmi su un periodo storico indubbiamente importante e che ha costruito le basi della cultura, della letteratura e dell'economia dell'Europa e dell'Italia.
Ma poi al quinto anno, per ristrettezze logistiche, tempi, problemi, rogne e quel che volete, per l'appunto, abbiamo concluso con i moti rivoluzionari e la prima guerra d'indipendenza in Italia. E poi saltato per guardare a spizzichi, bocconi e di supercorsa più o meno la situazione nello scacchiere europeo al momento dello scoppio della prima guerra mondiale. Tanto per dire che abbiamo potuto studiare "un po' di storia contemporanea".
Qualcuno dei miei amici è arrivato anche ad approfondire qualcosa a riguardo della seconda guerra mondiale, ma obiettivamente molti hanno comunque ammesso di aver approfondito l'argomento dopo la scuola, privatamente.
E indubbiamente ritengo che arrivare a studiare come si è evoluto il mondo sino alla fine della seconda guerra mondiale, è indubbiamente interessante ed importante.
Ma c'è una cosa che devo necessariamente osservare: che la storia d'Italia, la storia d'Europa, la storia del mondo intero, non ha subito una battuta d'arresto dopo la seconda guerra mondiale, e non si può certo sostenere che dal '49 ad oggi le principali innovazioni culturali, logistiche e storiche siano state solo brevi parentesi tecnologiche.
Se io oggi prendo un diciottenne medio, un neodiplomato con buoni voti, e gli chiedo a bruciapelo se, basandosi su quanto ha potuto apprendere con la scuola dell'obbligo (che lo ha portato alla "maturità"), mi sa spiegare cosa sia stata la Guerra Fredda, oppure cos'era Glasnost' o la Perestorijka, e magari se sa dirmi appunto in che modo Gorbachev è stato artefice di tutto questo, oppure basandomi su quello che sta succedendo in questo periodo nei territori del medio oriente, se mi sa spiegare quali sono le cause alla radice dello sviluppo della primavera araba...
... datemi pure del pessimista, ma sono sicuro che questa fase mi farebbe trovare davanti a una bella scena muta. Una ovvia scena muta.
Magari, non so, il Muro di Berlino? La sua caduta? Ah, beh... nel 1989 non eri ancora nato (e io avevo già 13 anni, e le immagini che girarono sulla rai in quei giorni di novembre 1989 me le ricordo bene).
E che si fa? Si va tutti a guardare sulla wikipedia, oppure su youtube, su siti specialistici. Grazie internet, perché ci sei e ci permetti di approfondire l'argomento a spizzichi e bocconi, con racconti incompleti o di una o dell'altra parte, in cui purtroppo spesso sono espressi anche molti "sentito dire".

La mia è un'amara osservazione: i giovani (e così, a poco più di un mese dal mio trentasettesimo compleanno, mi infilo definitivamente nella categoria degli "adulti"... non mi ci fate pensare... dove ho messo il mio orsacchiotto?) hanno bisogno di conoscere e capire questo mondo perché domani dovranno viverci e farlo crescere e proliferare, e giocare coi bambini delle scuole elementari a raccogliere e riciclare i rifiuti o usare l'eolico è solo una minima parte. Resto del parere che sin dal "triennio" (mi riferisco agli ultimi tre anni di scuola superiore: ammetto che dopo le ultime 38742938743 rivoluzionarie innovazioni nel funzionamento del sistema scolastico, ho sinceramente perso il conto) si dovrebbe introdurre nelle scuole superiori lo studio della "storia contemporanea". Al primo (terzo) anno l'Italia dai primi del 900 agli anni '60 del boom economico, analizzando bene la situazione nello scacchiere internazionale che ha portato alla prima e poi alla seconda guerra mondiale. Al secondo (quarto) anno la situazione in Europa dagli anni '50 all'arrivo dell'Euro, la convenzione di Schengen, come cambia la circolazione delle merci e degli uomini in Unione Europea (e cosa è stata la C.E.E., cosa è stato l'ECU). E infine si arriva al terzo (quinto) e ultimo anno, in cui seguirà la maturità, e in cui è utile conoscere i momenti storici complessi del XX e XXI secolo nel mondo, partendo secondo me più o meno dalla situazione venutasi a creare con la Guerra Fredda al termine del secondo conflitto mondiale, e sottolineando determinati momenti storici che hanno avuto influenza in Italia (ivi compresa la crisi di Sigonella), fino ad arrivare il più possibile almeno ai primi anni del XXI secolo, all'undici settembre e, dal quel punto, ogni ulteriore possibilità di andare avanti nella storia, ritengo di poter dire a cuor contento che è "tutto grasso che cola".
E voi? Che ne pensate?

lunedì 12 agosto 2013

Andamento della pausa estiva

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In questi giorni mi sto rilassando molto e bene. Ed è un bene (sic) perché mi aspetta al ritorno molta confusione sul lavoro.
Sabato scorso abbiamo fatto un grigliatone che abbiamo ripetuto l'altroieri, una splendida occasione per rivederci con tutti i parenti, condita peraltro da una mia spettacolare ustione all'indice destro per colpa di un pezzo di corteccia rovente (groan) e per ora tutto si muove con la calma delle vacanze e il fresco che non c'è di certo in questo momento a Siracusa...
... PS: sì, qui dormo con la coperta di lana.

mercoledì 7 agosto 2013

Alternatore: come rischiare la vita in galleria

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La mia auto è un po' troppo datata (classe giugno '97), e risente certamente di alcuni acciacchi a causa dell'età. Per questo nonostante un tagliando ben pianificato l'imprevisto lo devo considerare sempre dietro l'angolo (e non voglio dimenticare quella notte di novembre 2000, quando la Palio Weekend con un mese di vita improvvisamente aveva deciso di mandare in compressione la pompa del servofreno, facendo sì che un mio leggero tocco sul freno per rallentare sulla curva di ritorno da Palazzolo Akreide, dopo il bivio di Noto, divenisse un improvviso inchiodarsi per terra a metà curva: da 80km/h a 0 in quattro secondi netti, e meno male che non c'era nessuno dietro di me, se no mi avrebbe come minimo attraversato passandomi sopra).
Ci sono componenti, inoltre, che purtroppo non danno segnali premonitori, come il circuito di ricarica della batteria dell'auto, basato sull'alternatore. Ed è così che ieri mattina, mentre ci dirigevamo tranquillamente verso la Valle di Fiemme, mi sono fermato al bar e quando siamo risaliti in macchina la batteria, nonostante avesse poco meno di sei mesi di vita (cambiate da me e da mi' madre a marzo), era completamente a terra, tanto da aver chiesto una mano o per partire coi cavetti [che comunque tengo sempre in auto (ah, da un mesetto, a seguito della voglia di farlo e della disavventura di un mio collega che mi ha convinto definitivamente, tengo pure un corposo estintore a polvere in auto)] o per una spinta sulla discesa al volo. Discesa, terza e l'auto riparte. Tutto a posto, ma nel dubbio giriamo l'auto e ritorniamo verso casa, con l'intenzione di capire se ci sono problemi all'alternatore o alla batteria. Durante il tragitto di ritorno il comportamento dell'auto mi fa capire che il problema dovrebbe essere proprio all'alternatore, che sembra riprendersi e staccarsi in momenti totalmente randomici. Tanto randomici che mentre percorriamo l'ultimo tratto di strada per rientrare verso casa (rinviando a una visita in officina nel pomeriggio l'indomani), improvvisamente succede l'imprevisto.
Un imprevisto brutto. Molto brutto: mentre percorro l'ultimo tratto (in salita, peraltro) della galleria "del Forte" sulla Gardesana Occidentale, in prossimità dell'uscita per Cadine e Sopramonte, proprio negli ultimi dieci~quindici metri di galleria, improvvisamente l'auto, che sembrava non riprendere da qualche minuto l'alternatore, muore.
Ho subito la presenza di spirito di abbassare la frizione e approfittare del momento d'inerzia per spingere l'auto il più a bordo possibile, bloccandomi su un piccolo slargo sul bivio stesso, circa cinque metri fuori dallo sbocco della galleria.
In curva.
Visibilità dell'auto da chi esce dalla galleria tendente al "la ho vista un secondo prima di andarci a sbattere contro"...
Mi fiondo fuori, e mentre litigo col telefono cercando di procurare un carro attrezzi(1), metto fuori il triangolo vicino allo sbocco della galleria e poi mi metto sullo sbocco della galleria in giubbetto catarifrangente e baton-rouge segnalando a chi si appresta ad uscire di tenersi largo a sinistra.
E nel farlo, mi rendo finalmente conto di una cosa ben precisa: se la batteria fosse morta anche solo una trentina di metri prima (andavo intorno ai 70km/h, che sono circa 20mt al secondo, quindi parliamo di non più di DUE SECONDI prima) probabilmente non avrei avuto abbastanza inerzia da arrivare ad uscire dalla galleria, e a quel punto mi sarei trovato fermo sulla corsia di marcia di una galleria senza corsia di emergenza... e soprattutto senza possibilità di segnalare il mio arresto in nessun modo, essendo morti, con la batteria, luci, frecce, quattro frecce e altro.
Ecco perché considero che questo tipo di imprevisto avrebbe potuto avere decisamente conseguenze più gravi. Motivo in più per tenere sempre in auto, e sempre attivi, dispositivi vari di segnalazione d'emergenza come non solo il giubetto alta visibilità, ma anche torce e baton-rouge vari...

(1) E con questo articolo voglio tirare le orecchie all'ACI. Perché se chiamo il numero verde dell'ACI quello che voglio, molto probabilmente, è un carro attrezzi. E potrei essere in una situazione complessa, per la quale non ho tempo né possibilità di stare al telefono e sorbirmi un disco pieno zeppo di opzioni. Chiamando il numero 803116, invece, prima mi è stato chiesto se fossi socio o meno, poi una volta premuto il tasto per indicare che non sono un socio, mi è stata proposta una lunga serie di opzioni per conoscere l'ACI e i vantaggi di essere socio. Dopo aver premuto altre due opzioni e provato infine a premere più volte zero (procedura che mi ha rigorosamente mandato in errore il disco, che semplicemente mi riproponeva le opzioni) ho rinunciato, chiamato la guida telefonica e chiesto il numero di un'officina con servizio di carro attrezzi per sms. Io mi auguro sinceramente il passaggio di una semplice normativa (come esiste già in Gran Bretagna o in USA) per cui sia possibile forzare una scavalcatura del disco premendo zero fin dall'inizio.
E in attesa di questa normativa, invito seriamente l'ACI a correggere il loro sistema telefonico nel ricordare che chi chiama, almeno il 90% delle volte, lo fa perché ha bisogno di un carro attrezzi, e almeno un 10% di quelle volte (che fa un 9% delle chiamate) può essere in una situazione complessa e tale che non può restare al telefono ascoltando decine di opzioni da cui scegliere. Una scorciatoia per passare direttamente alla richiesta di un carro attrezzi può snellire di molto le procedure.

domenica 4 agosto 2013

Vacanze cominciate

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Giorno 31 luglio (o forse dovrei dire: la notte fra il 30 ed il 31 luglio, essendo partito intorno alle tre e venti di notte) ho cominciato ufficialmente le mie vacanze. Sono partito per il Trentino e la casetta del nord in automobile, dato che le alternative che una volta rendevano l'operazione molto comoda [sopra a tutto quanto il servizio "auto al seguito" di Trenitalia, risultano ormai impossibili da procurare o definitivamente cancellati; e no, non mi parlate di auto su nave-traghetto: i costi comprensivi di assicurazione incendio (buono sì, scemo no) sono nel periodo agostano tendenzialmente proibitivi o, in generale, superiori al costo dello stesso viaggio in auto, comprensivo di carburante, pedaggi e spese aggiuntive di viaggio quali pausa pasto].
Muovermi in auto non è una cosa che mi faccia veramente impazzire (tant'è che ho sempre preferito muovermi in treno e auto al seguito, indubbiamente), e mi auguro presto di potermi muovere con un auto più comoda della mia anzianotta Mondeo [soprattutto mi auguro di poter avere un'auto finalmente con aria condizionata funzionante e, finalmente, con il cambio automatico (astenersi commenti sul cambio automatico da parte di chi è abituato a usare il manuale, grazie! Chi usa il cambio automatico ha già ovviamente capito perché...), ma per il momento la crisi e alcune ristrettezze economiche mi costringono a dare priorità ad altre spese, in particolare riguardo l'ufficio/laboratorio che entro fine anno dovrei riuscire a trasformare definitivamente in negozio], ma alla fine quello che conta è che comunque 15~16 ore di viaggio, che le faccia in auto, in treno o in nave (no, non in aereo: il costo per il noleggio di un'auto per un paio di settimane in agosto non è un gioco, a quanto pare, e comunque io e mia madre approfittiamo dell'auto per movimentare bagagli, mobili e altro da Siracusa a Trento proprio con scaglionature annuali approfittando del mezzo), restano comunque una parte di vacanza "persa" e non mi pesano assolutamente nel ciclo di relax. Il Trentino è la mia seconda regione: sono cresciuto fra le montagne e fra certi posti delle valli che ormai conosco molto bene. Il relax comincia: il computer portatile è con me, ma soprattutto per permettermi di dedicarmi ogni tanto a prendere appunti sull'andamento delle vacanze per il blog. Ma non solo, perché sto concludendo la mia ultima fatica letteraria (trattasi di un thriller fantascientifico che è stato ambientato in una Siracusa dei giorni nostri) e a cui seguirà il mio prossimo progetto, ma di cui parlerò più avanti in un articolo dedicato
Per ora: che il relax comincicontinui! ((-:

venerdì 2 agosto 2013

Presid...ehm...pregiudic...ehm...signor...ehm....

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No, non più "signor presidente", adesso abbiamo un pregiudicato. Che spero abbia la bontà di fare come fece l'ex compare Totò Cuffaro che giunta la condanna definitiva ha dato una lezione di umiltà che, sinceramente, non si aspettava nessuno.

Lo spero, ma temo che non sarà così.
PS: E dato che il progetto di ricostruire il partito continua, ma soprattutto dato che un deputato e/o un senatore della repubblica non ha bisogno di autorizzazione per incontrare un carcerato (anche se "agli arresti domiciliari", perché non cambia lo status), sono abbastanza sicuro che sarà questa la sua scelta, piuttosto che l'affidamento ai servizi sociali. Lo scopo indubbiamente è comunque di continuare ad operare tirando i fili dietro le quinte, e dubito che il condannato in via definitiva sia disposto a farsi da parte e cominci a vivere da bravo pensionato ultrasettantenne... per carità: segno di grande energia, ma non so quanto positiva per l'Italia in crisi.