martedì 13 agosto 2013

Egitto: quando la storia non la scrivono solo i vincitori

Lo dico, tranquillamente.
Quando andavo al liceo (ma in realtà già molto prima), io non ho mai digerito la storia. Soprattutto per aver dovuto studiare una lunga e dolorosa serie di fatti ed avvicendamenti nello scacchiere europeo dal 1600 più o meno fino alla metà del 1800.
E soprattutto perché così facendo ho dovuto obiettivamente impegnarmi su un periodo storico indubbiamente importante e che ha costruito le basi della cultura, della letteratura e dell'economia dell'Europa e dell'Italia.
Ma poi al quinto anno, per ristrettezze logistiche, tempi, problemi, rogne e quel che volete, per l'appunto, abbiamo concluso con i moti rivoluzionari e la prima guerra d'indipendenza in Italia. E poi saltato per guardare a spizzichi, bocconi e di supercorsa più o meno la situazione nello scacchiere europeo al momento dello scoppio della prima guerra mondiale. Tanto per dire che abbiamo potuto studiare "un po' di storia contemporanea".
Qualcuno dei miei amici è arrivato anche ad approfondire qualcosa a riguardo della seconda guerra mondiale, ma obiettivamente molti hanno comunque ammesso di aver approfondito l'argomento dopo la scuola, privatamente.
E indubbiamente ritengo che arrivare a studiare come si è evoluto il mondo sino alla fine della seconda guerra mondiale, è indubbiamente interessante ed importante.
Ma c'è una cosa che devo necessariamente osservare: che la storia d'Italia, la storia d'Europa, la storia del mondo intero, non ha subito una battuta d'arresto dopo la seconda guerra mondiale, e non si può certo sostenere che dal '49 ad oggi le principali innovazioni culturali, logistiche e storiche siano state solo brevi parentesi tecnologiche.
Se io oggi prendo un diciottenne medio, un neodiplomato con buoni voti, e gli chiedo a bruciapelo se, basandosi su quanto ha potuto apprendere con la scuola dell'obbligo (che lo ha portato alla "maturità"), mi sa spiegare cosa sia stata la Guerra Fredda, oppure cos'era Glasnost' o la Perestorijka, e magari se sa dirmi appunto in che modo Gorbachev è stato artefice di tutto questo, oppure basandomi su quello che sta succedendo in questo periodo nei territori del medio oriente, se mi sa spiegare quali sono le cause alla radice dello sviluppo della primavera araba...
... datemi pure del pessimista, ma sono sicuro che questa fase mi farebbe trovare davanti a una bella scena muta. Una ovvia scena muta.
Magari, non so, il Muro di Berlino? La sua caduta? Ah, beh... nel 1989 non eri ancora nato (e io avevo già 13 anni, e le immagini che girarono sulla rai in quei giorni di novembre 1989 me le ricordo bene).
E che si fa? Si va tutti a guardare sulla wikipedia, oppure su youtube, su siti specialistici. Grazie internet, perché ci sei e ci permetti di approfondire l'argomento a spizzichi e bocconi, con racconti incompleti o di una o dell'altra parte, in cui purtroppo spesso sono espressi anche molti "sentito dire".

La mia è un'amara osservazione: i giovani (e così, a poco più di un mese dal mio trentasettesimo compleanno, mi infilo definitivamente nella categoria degli "adulti"... non mi ci fate pensare... dove ho messo il mio orsacchiotto?) hanno bisogno di conoscere e capire questo mondo perché domani dovranno viverci e farlo crescere e proliferare, e giocare coi bambini delle scuole elementari a raccogliere e riciclare i rifiuti o usare l'eolico è solo una minima parte. Resto del parere che sin dal "triennio" (mi riferisco agli ultimi tre anni di scuola superiore: ammetto che dopo le ultime 38742938743 rivoluzionarie innovazioni nel funzionamento del sistema scolastico, ho sinceramente perso il conto) si dovrebbe introdurre nelle scuole superiori lo studio della "storia contemporanea". Al primo (terzo) anno l'Italia dai primi del 900 agli anni '60 del boom economico, analizzando bene la situazione nello scacchiere internazionale che ha portato alla prima e poi alla seconda guerra mondiale. Al secondo (quarto) anno la situazione in Europa dagli anni '50 all'arrivo dell'Euro, la convenzione di Schengen, come cambia la circolazione delle merci e degli uomini in Unione Europea (e cosa è stata la C.E.E., cosa è stato l'ECU). E infine si arriva al terzo (quinto) e ultimo anno, in cui seguirà la maturità, e in cui è utile conoscere i momenti storici complessi del XX e XXI secolo nel mondo, partendo secondo me più o meno dalla situazione venutasi a creare con la Guerra Fredda al termine del secondo conflitto mondiale, e sottolineando determinati momenti storici che hanno avuto influenza in Italia (ivi compresa la crisi di Sigonella), fino ad arrivare il più possibile almeno ai primi anni del XXI secolo, all'undici settembre e, dal quel punto, ogni ulteriore possibilità di andare avanti nella storia, ritengo di poter dire a cuor contento che è "tutto grasso che cola".
E voi? Che ne pensate?

0 commenti: