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venerdì 28 febbraio 2014

L'inquietante piaga delle baby-squillo

Se mi raccontassero. Anzi no: se io vi raccontassi, se qualcuno vi raccontasse, se qualcuno raccontasse a qualcun altro... rendiamo generico il concetto e raccontiamo, per un istante, una storia.
C'è una madre. Una madre single, magari, che vive la crisi, che vive le difficoltà di ogni giorno, magari che non ha un posto di lavoro fisso, e magari vive in un piccolo appartamento in affitto, e le difficoltà sono ancora di più.
Bene.
E diciamo che questa madre single, appunto, è una madre. Ha una figlia. Di tredici, quattordici anni. Un'adolescente che, per colpa della crisi, per colpa della situazione in cui vive con la madre, ha delle difficoltà anche lei.
Eppure questa ragazzina è intraprendente, e decide di intraprendere una piccola attività lavorativa per aiutare la madre in difficoltà.
Fin qui, direte tutti, anzi diremo tutti quanti, non solo "tutto bene", ma anche "complimenti alla giovane quattordicenne che ha dimostrato una grande serietà, un grandissimo senso di responsabilità" eccetera.
Poi scopri che non è un racconto: è successa sul serio una cosa simile. E sei lì, pronto a tessere le lodi di questa ragazzina e sottolineare l'importanza dell'educazione civica nelle scuole, che dovrebbe insegnare questo senso civico.
Ma ti fermi.
Perché leggi la notizia.
E la notizia non è che una ragazzina di quattordici anni sta semplicemente aiutando la madre facendo qualche lavoretto.
No.
La notizia è che una ragazzina di quattordici anni si prostituiva per aiutare la madre.
Io non so voi. Io ho letto la notizia, e la giustificazione della ragazzina, e mi sono cascate le braccia per terra, e la mascella sul tavolo.
Sono basito. Perché è una sconfitta. Per tutto: per il senso civico, per l'educazione civica, per la responsabilità, per la vita della madre, ma anche per la vita della figlia.
Una sconfitta, su tutti i fronti.
Non ho altro da dire, ma perché non so sinceramente che altro dire.

1 commento:

  1. Da sempre il "commercio" del proprio corpo viene fatto da chi si trova in estrema difficoltà. In questi giorni sto leggendo un saggio storico sulla Roma tra tardo MedioEvo e Rinascimento, dove la gran parte dell'attività delle donne e degli uomini di bassa estrazione sociale (la chiameremmo così oggi) e di ogni età era dedita ad intrattenere sessualmente i vari pellegrini che si recavano nella "Città Santa".
    Era quasi l'unica fonte di sostentamento.
    E naturalmente il Vaticano pensò bene di imporre una tassa su queste attività, onde lucrarci.

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