domenica 19 ottobre 2014

VLOG 36: Buon compleanno Ubuntu e... esperienza con Linux



Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
[♪♫♪]
Con questo vlog e con il prossimo comincio un piccolo esperimento: l'argomento del giorno e il canale avranno a che fare con il cinema e l'informatica (per questo vlog e per il prossimo vlog); poi, nel vlog successivo, cercherò di fare un'unione fra le due cose.
Comunque, innanzi tutto parliamo del canale YouTube di oggi, e lo facciamo con una considerazione, semplicissima: quante volte, guardando un film, dopo aver visto un bel film o un film più o meno discutibile, tutti noi abbiamo detto "E vabbè ma... poteva andare a finire in tanti modi, poteva andare a finire così, sarebbe potuto andare a finire colì..."
Questo canale YouTube ci viene incontro, infatti ci dice: "Come sarebbe potuto andare a finire" un determinato film con delle simpatiche animazioni, con una simpatica ricostruzione; e infatti il nome del canale (è già tutto un programma) è "How It Should Have Ended" ("Come sarebbe dovuto finire"): link al canale nel doobly-doo.
Ci sono alcuni film, segnalati sul canale, che in realtà sono usciti al cinema da pochissimo, quindi se non li avete visti ci sono anche degli spoiler, perché - insomma - uno dice "Va bene, è andata a finire così ma sarebbe potuta andare a finire diversamente" però uno può anche andarsi ad immaginare in qualche modo come andava a finire, quindi non è il caso di rovinarsi lo spettacolo; per cui vi segnalo tre film un pochino datati, che penso che abbiamo visto quasi tutti, la cui reinterpretazione è estremamente divertente, infatti nel doobly-doo vi segnalo come sarebbero potuti andare a finire dei film abbastanza storici. Il primo che vi segnalo è Ghostbusters. E... sì: ci sono ben due ipotesi di finale, e una è una differente risposta alla domanda «sei tu un dio?».
Il secondo che vi segnalo è un altro cult: Pulp fiction. Sempre sul doobly-doo: come sarebbe dovuto andare a finire Pulp Fiction.
Terzo grande classico, che in questo caso non è un finale ma un vero e proprio plot sulla trama: come si sarebbe potuto svolgere praticamente tutto il film. Un altro colpo geniale: Lo squalo, direttamente dal 1973 (come il film sarebbe potuto durare un quarto d'ora).
E vi segnalo anche un piccolo extra: come sarebbe dovuto andare a finire Scream. O, come è successo con Lo squalo: come si sarebbe dovuta sviluppare la trama di Scream.
È una specie di via di mezzo fra Scary Movie e la "Evil Overlord List", è molto divertente, quindi: quarto video che trovate sul doobly-doo.
Argomento del giorno: oggi parliamo di informatica, e lo facciamo in maniera molto particolare: giovedì 23 ottobre sarà rilasciato Ubuntu "Utopic Unicorn" (Ubuntu 14.10). È una data importante, non tanto per il 23 ottobre in sé o per il fatto che la versione è la 14.10, ma è una data importante perché è una importante pietra miliare per la distribuzione Linux Ubuntu, perché esattamente dieci anni fa (va bene: giocando di due giorni), il 20 ottobre del 2004, fu rilasciata Ubuntu "Warty Warthog" (il famoso Facocero Verrucoso) che è stata la PRIMA versione di quella che è una fortunata, funzionale e ben diffusa distribuzione Linux.
E questo ottobre 2014 è una data importante anche per me, perché nell'ottobre del 1994 (quindi vent'anni fa) io facevo la conoscenza e cominciavo ad utilizzare il sistema operativo Linux.
La prima distribuzione su cui ho sbattuto la testa è stata la Slackware 2.1 (c'era ancora il kernel 1.1.59; siamo adesso al 3 e rotti, non seguo più gli aggiornamenti che vedo su Ubuntu). Una distribuzione installata dopo aver preparato una lunghissima distesa di floppy disk, tra l'altro.
Slackware è stata per me, per un lungo periodo di tempo, una interessante parentesi che mi ha traghettato dal mondo non di Windows 95, ma parliamo addirittura dal mondo del DOS (di MS-DOS), di 4DOS (che sono stato uno degli utenti che lo utilizzava) e di Windows 3.0 e poi Windows 3.11 per Workgroup. Sì: ho usato queste due versioni di Windows. E rimango, comunque, un vecchio bacucco dell'informatica, visto che ho cominciato con un XT-8088 senza hard disk: due lettori floppy: 3,5 720k e 5,25" da 360k.
Non avete mai visto un floppy da "5 pollici e 1/4"?
Eccolo!
Doppia faccia, doppia densità, 360 Kilobyte (180 per lato).
Vedete questa piccola tacca? Serve a dire che ci si può scrivere, se è chiusa (veniva chiusa con un adesivo argentato) il disco è protetto dalla scrittura. C'erano i programmi antivirus che arrivavano con il floppy *senza* questa tacca.
La mia parentesi con Linux mi ha fatto apprezzare un sistema operativo che introduceva nell'ambito informatico alcune caratteristiche che noi utenti che venivamo dal DOS (e a malapena da Windows 3.11 per Workgroup) non conoscevamo. Come: un certo livello di manutenzione del multitasking e un certo livello di gestione della multiutenza sulla macchina.
Sono cresciuto, come dissi una volta su Fidonet, a pane e Slackware, però poi successivamente a Slackware ho sperimentato per un anno Debian; io ho potuto mettere le mani su Debian Potato, su Debian Woody e sono state delle distribuzioni... ho sperimentato molte distribuzioni Linux, ho sperimentato la gestione del sistema e, già ai tempi di Slackware 7, avevo cominciato a mettere in uso determinate caratteristiche che, poi, diventeranno le caratteristiche di manutenzione del sistema, per esempio, di Ubuntu. Una delle cose più semplici e stupide è che io, anziché utilizzare l'utente «root», utilizzavo il super-user (il «su»: non conoscevo molto bene «sudo», quindi usavo principalmente il comando «su»), però avevo impostato, nelle macchine dove condividevo l'utenza con altri, che chi potesse entrare come super-user doveva farlo usando la propria password.
Ossia, chi dava il comando «su» ed era autorizzato a diventare super-user non doveva conoscere la password di «root»: gli bastava utilizzare la propria password utente per accedere come super-user.
Che poi è la tecnica utilizzata in Ubuntu, in cui l'utente «root» c'è ma non può fare login direttamente (perché la sua password è disabilitata) e quindi chi entra come utente «root» è l'utente del gruppo «admin» (quindi l'utente abilitato a effettuare il comando super-user perché nel gruppo «admin») che utilizzerà «sudo» usando autonomamente, quindi, la propria password di utente. Quindi senza la necessità di conoscere la password di root.
L'uso di Linux (può sembrare stupido, ma invece non è così) mi ha persino aiutato a comprendere meglio alcune cose che stanno alla base della tecnologia dei sistemi basati su Windows NT, e quindi dei sistemi Windows sulla gestione della rete, dei sistemi basati su rete e multiutenza basati su sistema operativo Windows, dei quali avevo un'infarinatura estremamente di base, fatta principalmente leggendo qualche rivista d'informatica e che invece sono riuscito a comprendere meglio, comprendendo le dinamiche della gestione e della manutenzione della rete sotto Linux, perché le dinamiche di gestione e di manutenzione della rete, in realtà, sono le stesse.
C'è anche da dire una cosa (ne parlavo l'altra sera con l'amico Francesco): dal DOS siamo arrivati ai sistemi Windows, i sistemi Windows si sono evoluti, ma l'evoluzione dei sistemi Windows NT che ha portato ai sistemi Windows dedicati all'ambito server, ha lanciato un po' il ritorno della shell, dell'esecuzione di comandi da «riga di comando».
Una cosa, forse, inaspettata: la Windows Power Shell è qualcosa che - sicuramente - Microsoft quando aveva cominciato a lavorare a Windows 95, a Windows 98, quando ha cominciato a lavorare a Windows XP, quando ha cominciato a sviluppare meglio la tecnologia NT, secondo me si aspettava che sarebbe andata molto in secondo piano. Secondo me molti non si sarebbero aspettati questo boom del ritorno dell'esecuzione dei comandi da riga di comando.
Purtuttavia la diffusione dei sistemi Unix (e di Linux) nell'ambito server ha messo in evidenza questo grosso gap tra la gestione dei sistemi in rete basati su Unix, in cui un semplice accesso in telnet o in SSH mi permette di - virtualmente - eseguire moltissimi comandi di manutenzione della macchina, contro l'accesso alla consolle del sistema Windows che mi richiedeva un accesso, non so, magari in Remote Desktop.
Voi avete esperienza con il sistema operativo Linux? Avete mai utilizzato un altro sistema operativo, diverso da Windows? Oppure, avete esperienza - non so - magari su Macintosh? Su un sistema basato su Unix? D'altronde OSX è basato su BSD, quindi sotto il cofano gira un sistema Unix.
Se avete questo genere di esperienza, non so: fatemi sapere, ditemelo nei commenti. Se è un'esperienza che trovate positiva, che trovate negativa... potete commentare, potete commentare anche su Twitter, hashtag #DdVotr.
Io ho concluso, come sempre vi ricordo: se questo vlog vi è piaciuto fate pollice-in-alto e condividetelo con gli amici. Se vi è piaciuto e non l'avete ancora fatto, iscrivetevi al mio canale: è gratuito e sarete notificati ogni volta che pubblico un nuovo vlog.
Ragazzi: questo è tutto, ciao e ci vediamo domenica prossima.
Dimenticavo: giovedì 23 ottobre, mentre tutto il mondo aspetterà l'uscita di Ubuntu, io sarò a Milano allo SMAU, se volete ci possiamo incontrare a Fieramilanocity: io sarò entro le ore 11 a Porta Scarampo (gate 1 e 8, in prossimità delle fast-lane: è da lì che ho il mio ingresso), oppure intorno alle 12:15 al bar del padiglione 3, fate un po' voi.
Eventualmente potete mandarmi un'e-mail (la leggo sul telefonino): grizzly.e90@g-sr.eu
La trovate comunque scritta anche nel doobly-doo; ragazzi, ciao a tutti, casomai ci vediamo allo SMAU, e altrimenti ci vediamo domenica prossima.

0 commenti: