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domenica 26 ottobre 2014

VLOG 37: Esperienza con Windows



Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
[♪♫♪]
Il vlog scorso mi sono fatto un po' prendere la mano e sono andato avanti un po' troppo a lungo, quindi onde evitare il problema di cui ci parla il canale YouTube di oggi, cercherò di essere più breve.
Infatti ironicamente il canale YouTube di oggi (di nuovo oggi parliamo di cinema e informatica; prossimo vlog metteremo assieme le due cose), comunque il canale di oggi è "TL;DW" ossia "Too Long; Didn't Watch", ossia ancora (riferendomi al vlog precedente) "Troppo lungo, non l'ho guardato". Uno spettacolare canale di Mashable, molto divertente, in cui si prendono le saghe e i film particolarmente corposi, che vi hanno fatto dire, magari "No: troppo lungo, non l'ho guardato" o che - in realtà - avete guardato ma siete curiosi di vedere questa reinterpretazione, taglia e riassume in due-tre minuti le trame particolarmente complesse.
È un canale ancora molto giovane: per il momento ci sono solo due saghe, che sono state estremamente ristrette, però sono due video che vi segnalo sul doobly-doo che sono molto ben fatti e molto divertenti.
Ora, il canale è "TL;DW" (trovate il link sul doobly-doo) assieme a: la trilogia di Star Wars in tre minuti, bello concentrato ma molto simpatico e primo video che vi segnalo sul doobly-doo.
E (secondo video) la trilogia di Matrix in due minuti e mezzo. Questo è il canale "TL;DW", link sul doobly-doo.
Argomento del giorno: mi riallaccio all'argomento Linux della settimana scorsa per raccontare velocemente una parentesi del mio rapporto con Windows.
Nel 2004 acquistai, in un centro commerciale, il mio primo vero computer portatile, un Acer Aspire (della serie 2300) che arrivava con Windows XP Home Edition preinstallato.
E, non appena acquistato il portatile, mi mossi seguendo le indicazioni fornite all'epoca tra Zeusnews e Punto-Informatico e via discorrendo (da Paolo Attivissimo e da pochi altri), quindi rifiutai la licenza di Windows presente sul portatile, feci spegnere il portatile alla prima accensione e quindi mi misi in contatto con l'assistenza tecnica di Acer per sapere come procedere per la restituzione della licenza di Windows.
Dovetti spedire il portatile a mie spese (in realtà una decina di euro il costo complessivo) a Milano, il portatile mi venne restituito dopo due o tre settimane senza la licenza di Windows, con l'hard disk completamente vuoto (proprio tabula rasa) assieme a un assegno circolare non trasferibile di € 149. Di cui una parte (se non ricordo male € 69) che copriva il costo della licenza di Windows che era stata rimossa, e l'altra parte (€ 80) come risarcimento per il danno provocato al portatile (allo chassis del portatile) nel rimuovere l'etichetta di conformità della licenza di Windows.
Il portatile mi era costato € 749, così facendo il portatile mi costò, praticamente, € 600; che nel 2004 era una cifra interessante per un computer portatile.
La prima cosa che feci, una volta ricevuto il portatile, fu quella di installare il sistema operativo Linux.
Il portatile, nel tempo, l'ho poi leggermente modificato: montava 256Mb di RAM e un hard disk da 40Gb; con il tempo sono riuscito a trovare delle espansioni di RAM fino a farlo arrivare a 1Gb, con il tempo ho cambiato l'hard disk sino a quando l'ultimo hard disk che ho avuto era un hard disk da 100Gb, ma il sistema operativo è rimasto, fondamentalmente, sempre lo stesso: è stato il portatile su cui son cresciute le mie versioni di Ubuntu fino al 2012, quando - finalmente - ho venduto il portatile e ho acquistato un nuovo portatile (un Compaq Presario CQ58) che ho attualmente e per il quale - invece - ho svolto un lavoro differente.
Quindi, innanzi tutto: sì. Ufficialmente io sono una di quelle persone a cui sono stati restituiti i soldi della licenza di Windows XP che era preinstallata sul computer.
Però parliamo dell'anno 2004. In questo caso, però, ho deciso di tenere la licenza di Windows, per due motivi.
Il primo è tristemente noto perché è finito alla cronaca: i vari paletti che sono stati posti dal produttore (in questo caso da HP) a ottenere il risarcimento del costo della licenza, sinché non vi sono state diverse pronunce di diversi tribunali, del TAR eccetera.
Il secondo motivo è che ho deciso di - comunque - utilizzare la licenza di Windows, anche se la ho trasferita dal portatile al mio PC di casa. Sul portatile, infatti, è sempre installato il sistema operativo Linux (tra l'altro al momento ho anche rimosso l'hard disk originale del portatile e ho installato un disco allo stato solido da 120Gb).
Il punto è che la licenza di Windows Seven Home Premium è quella che mi sono installato sul PC di casa, su... prima sul dual-core duo, adesso sull'i7 (ho cambiato computer da pochissimo) e questo perché da una parte, facendo il tecnico informatico devo andare a combattere con i sistemi Windows dei clienti, quindi mi serve anche poter conoscere bene il sistema operativo Windows.
Dall'altra, alcune operazioni, come per esempio il montaggio di questi vlog: lo svolgo comunque con software Windows.
Ora, quello che io ho fatto già da lungo tempo, e in questo senso vi segnalo sul doobly-doo un articolo che scrissi sul mio blog "Pagine Oscure" qualche tempo fa (quando tenterete di aprire quell'articolo, la prima cosa con cui vi avvertirà Blogger è "attenzione: l'autore di questo blog ha segnalato che i contenuti potrebbero non essere adatti a tutti": dovete clickare su "Dichiaro di comprendere e di voler continuare" per poter aprire l'articolo. Non vi preoccupate: è una scelta che ho fatto io, inerente appunto il fatto che all'interno di quel blog non ci sono filtri).
La scelta che ho fatto di mettere Windows in casa è passata dalla decisione di mettere una versione originale di Windows, e di installare o versioni originali dei software, o alternative gratuite. Perché, se pur vero che c'è una grandissima diffusione di uso di tantissimi software "blasonati", che spesso trovo sui computer dei miei clienti installati con il relativo crack, e che poi danno problemi, e che poi non funzionano, e che poi - non lo so - computer che prendono virus.
Ma potrebbe anche non essere così, per carità: ci possono essere anche computer che hanno software crackati che funzionano benissimo. Però io ho fatto una scelta ben precisa: la scelta di non avere software pirata sul computer di casa. Sul pc portatile non ho software pirata perché ho Linux, quindi...
La scelta, alla fine, è dettata da questi fattori. E pensate che alla fine il software con cui faccio i montaggi, con cui lavoro sul vlog. Fino ad oggi ho utilizzato avidemux per fare un montaggio lineare molto sporco ma funzionale; adesso sto utilizzando un software per fare il montaggio lineare che mi permette di fare degli effetti, di inserire dei fotogrammi all'interno dell'immagine, di fare piccoli effetti video eccetera.
È un software che, alla fine, è composto da un pacchetto molto grosso di programmi (sono, credo, una quindicina di programmi) la cui licenza di tutti e quindici i programmi mi è costata poco meno di una cinquantina di euro. Alla fine ho deciso di investire, di pagare questa licenza, piuttosto che di andare a cercare la versione crackata. E ho: gli aggiornamenti sempre inclusi, l'assistenza tecnica funzionale: molti gentili, molto educati e molto veloci nel rispondere. E per i software, non so, per masterizzare, per la gestione dei documenti, invece ho scelto di utilizzare non i software blasonati, ma le tante alternative che ci sono in open source, da InfrarRecorder a LibreOffice e via discorrendo. Tralasciando che tutti i libri che ho scritto (e che sto scrivendo) vengono scritti con OpenOffice prima, LibreOffice adesso.
A questo punto chiedo a voi (cercate di essere almeno sinceri con voi stessi): trovate che le alternative gratuite siano limitanti e preferite i software blasonati?
Trovate che la pirateria informatica sia comunque un problema per le grandi case produttrici del software, che può far vivere in maniera complessa lo sviluppo di nuovi programmi, lo sviluppo di aggiornamenti?
La pirateria diffonde l'uso dei programmi, cosicché tutti quanti conoscono i programmi in un certo modo e quindi, poi, li fanno diventare uno standard de-facto?
Oppure: la pirateria è una cosa sbagliata, che dovrebbe essere colpita gravemente sino all'ultimo punto?
Ricordiamo che, quando ci fu il grande crash del Play Station Network, tutti gli utenti della PlayStation che avevano tutte le cose originali e perfettamente pulite e controllate non sono stati in grado di utilizzare i loro videogame, di entrare nel Play Station Network eccetera, mentre tutti i pirati hanno continuato a giocare come se niente fosse.
Quindi c'è anche da considerare questo fattore: voi che cosa ne pensate? Fatemi sapere, come sempre nei commenti, oppure su Twitter hashtag #DdVotr. Ragazzi, questo è tutto: io ho concluso. Come sempre vi ricordo: se questo vlog vi è piaciuto, fate pollice-in-alto e condividetelo con gli amici. Se vi è piaciuto e non l'avete già fatto, iscrivetevi al mio canale: è gratuito, e riceverete una notifica ogni volta che pubblico un nuovo vlog.
Grazie a tutti, ciao e ci vediamo domenica prossima.
{Quello che penso di quel film... c'è un mattone in mezzo alla strada, aspetta n'attimo...}

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