domenica 28 dicembre 2014

VLOG 46: I film... natalizi

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Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly, lui è Kent, questo è Diario di Viaggio on the road, e sì: dopo questo weekend luuuuungo e particolarmente festivo (e particolarmente dedicato a mangiare), forse sarebbe stato il caso di girare il vlog a piedi, ma proprio - tipo - facendo il Cammino di Santiago de Compostela a passo sostenuto.
Però sta piovendo, quindi non me ne vogliate. Sigla!
[♪♫♪]
Allora, ragazzuoli: auguri a tutti, ancora auguri, auguri per le feste prossime venture, auguri per le feste passate, eccetera e - soprattutto - grazie!
Siete stati bravissimi, siete stati bellissimi, siete dei miti, siete degli eroi: c'ho 95 iscritti a questa mattina, quindi siamo prossimi ai cento iscritti: è un traguardo per me grandissimo. È un traguardo che mi sta spingendo a continuare, che mi sta spingendo ad andare avanti, che mi sta spingendo a fare tanti nuovi progetti e, quindi, visto che siamo ormai prossimi ai cento iscritti, vi lancio soprattutto questo messaggio: è il momento di preparare una FAQ, una FAQ speciale per i cento iscritti.
Quindi se avete delle domande che volete farmi, se c'è qualcosa che v'incuriosisce di me, lasciatemi una domanda nei commenti oppure su twitter con l'hashtag #DdVotr e vedrete che organizzerò una bella FAQ a casa.
Dai ragazzi: mi metto anche la maglietta "Le so tutte!" e vi rispondo.
Orbene, come vi è andato il natale? Avete _magnato_ come gli animali all'ingrasso? Beh, anche io.
Ho visto in questi giorni un video di Matthew Santoro (nel suo canale di vlog) in cui diceva di essere «ripieno di tacchino ripieno»: cosa che mi ha fatto, tra l'altro, scoprire che - appunto - questa tradizione del tacchino ripieno (tipica dei paesi anglosassoni) a quanto pare c'è anche in Canada. Non so se arriverà mai anche in Italia, non so se c'è già da qualche parte questa tradizione: so che non ho mangiato tacchino ripieno a natale, però in passato ho assaggiato il tacchino ripieno. Per carità: è buonissimo, ma è pesante, come mangiare del calcestruzzo, praticamente, quindi!
Orbene, dicevo: come vi sono andate le feste? Come è andato natale? Avete ottenuto i regali che speravate? Avete passato tempo con la famiglia? Avete guardato film di natale (adesso ci arriviamo)?
A me, intanto, Babbo Natale ha portato una splendida telecamera FullHD Panasonic HC-V750 con cui potrò fare molti progetti che ho da parte per il mio canale YouTube (anche se devo dire che per consegnarmi questa telecamera ha voluto un cospicuo riscatto...)
Comunque stavo dicendo: avete guardato la televisione? Avete guardato film di natale? I famosi "Una poltrona per due" e "Mamma ho perso l'aereo"? Io no. Cavoli: li so a memoria, ragazzi!
Ma qualcosa di un po' meglio? E non mi dite «beh, film di natale: cinepanettone». Cioè io li considero la pagina più bassa, più tetra del cinema italiano. Non che si stia salvando molto il cinema italiano, anche se quest'anno son curioso di vedere, più avanti, "Il Ragazzo Invisibile" di Salvatores, che secondo me promette bene ed è molto sottovalutato. Ma soprattutto questo natale il "film di natale che andrò a vedere" (in realtà probabilmente verso il 3-4 di gennaio, più che altro per ovvi problemi logistici) sicuramente [e Kent lo sa, perché verrà con me ^_^ ] sarà il film di Paddington.
E d'altronde gli inglesi sono fissati con gli orsetti di peluche molto più di me, visto che nella stazione di Paddington c'è proprio la statua dedicata a questo personaggio di vari romanzi e di vari racconti per bambini. E poi gli inglesi sanno cogliere molto bene le cose in ambito turistico, se consideriamo che a King's Cross c'è anche una "via" per il binario 9¾ con tanto di carrello per i bagagli inserito per metà nel muro, quindi...
Parlando appunto di film di natale, io in questi giorni guardando alcuni dei video di WatchMojo.com (di questo canale: soprattutto quelli che riguardavano proprio l'avvicinarsi del natale, quindi: migliori film per ragazzi, migliori film con contenuto ambientalistisco. Alcuni personaggi: migliori personaggi dei cartoni animati, buoni dei cartoni animati, eccetera) ho scoperto un film che sono andato a cercare (è un cartone animato, che sono andato a cercare, che son riuscito a guardare credo la settimana scorsa, o dieci giorni fa), molto molto molto bello, che vi consiglio se non l'avete visto (e se riuscite a trovarlo da qualche parte: potrebbe persino essere su qualche on-demand tipo Mediaset Premium. Da guardar bene).
È un film del 2012 tratto da uno dei romanzi per ragazzi del Dottor Seuss. Il Dr. Seuss è uno scrittore e fumettista che ha scritto tantissima roba per ragazzi molto bella, molto ben fatta e - sicuramente - non molti di voi l'hanno sentito nominare, però se vi dico un paio dei personaggi che sono usciti dalla penna del Dottor Seuss, sicuramente li conoscete: come per esempio "Il gatto col cappello" ["The cat in the hat"] o (molto più noto), "Il Grinch" ["The Grinch"].
Ora, il film che ho visto è "Lorax: Il guardiano della foresta". È un film molto divertente, un film molto ben fatto; un messaggio ambientalistico estremamente attuale soprattutto, e mi è piaciuto tantissimo: è un film da vedere con tutta la famiglia, da vedere con i bambini, molto divertente, tante trovate simpatiche. Poi c'è questo personaggio, Lorax, un po' goffo e che parla questo italiano stentatissimo perché è doppiato da Danny DeVito (ed è doppiato IN ITALIANO da Danny DeVito): quella che sentite è la voce di Danny DeVito che si sforza di parlare italiano: è molto divertente.
{ecco: questo me tamponava... boh!}
E comunque, a parte le domande per la FAQ, io vi chiedo: che cosa avete guardato per natale? Che cosa guardate per natale?
Siete tipi da cinepanettone? Oppure - come me - sostenete che «persino il logo DVD che gira è molto più emozionante di un cinepanettone»?
Avete guardato i classici film "Una poltrona per due", "Mamma ho perso l'aereo"? Entrambi? Uno dei due?
O c'è un film che vi ha incuriosito? Andrete anche voi a vedere Paddington?
Oppure siete più per il cinema impegnato: film cecoslovacchi con sottotitoli in tedesco...
Ditemi un po' nei commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
E - come sempre - vi ricordo: se questo vlog vi è piaciuto fate pollice-in-alto e condividetelo con gli amici (anche sugli altri social network). Se vi è piaciuto, e non l'avete già fatto, iscrivetevi al mio canale. Ou: siamo prossimi ai cento, così faccio anche la FAQ! Quindi se vi volete iscrivere al mio canale, se avete qualche domanda da farmi, fatemela nei commenti, così io vi risponderò anche!
E quindi ragazzi: questo è tutto, voglio tenere questo vlog "leggero" visto che abbiamo tutti mangiato molto pesante...
... per cui: grazie a tutti, ciao e ci vediamo domenica prossima!

domenica 21 dicembre 2014

VLOG 45: Realizzare i sogni? #FacileComeFareClick

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E sotto l'hashtag #FacileComeFareClick voglio invitare tutti quanti a conoscere, e sostenere, Make-A-Wish Italia Onlus
{Uhm! Aspetta qua... così non ti va il cappello davanti agli occhi, eh?}
Auguri a tutti, viaggiatori. Sono Grizzly, lui è Kent, questo è Diario di Viaggio on the road!
[♪♫♪]
I sogni: un momento molto intimo e personale, eppure che può essere anche condiviso con gli altri. Io sono il primo: ho raccontato i miei sogni sul Diario di Viaggio, sulle Pagine Oscure... e non sono l'unico: molti hanno raccontato (e raccontano!) i propri sogni.
E si fanno sogni che possono essere belli, che possono essere ispiranti, che possono essere brutti: possono essere degli incubi... possono essere particolari, possono colpire per qualche motivo. Sapete quali sono i sogni più semplici eppure - spesso - anche più ispiranti? Sono i sogni dei bambini. Perché c'è l'innocenza, c'è ancora (magari) la poca conoscenza del mondo, di come vanno certe cose, quindi i bambini sognano delle cose che, a un certo punto, desiderano anche di poter avere, o di poter fare... o di poter essere.
E proprio parlando di sogni, proprio perché oggi parliamo di sogni, io ho pensato - visto che si avvicinano le feste natalizie, di parlare di una cosa molto particolare, che è questa: i sogni un po' speciali di bambini (di ragazzi, fino - diciamo - ai 17 anni di età) un po' speciali anche loro.
Speciali perché sono sogni di bambini malati. Talvolta malati terminali, ma non sempre.
Parliamo di sogni che possono essere difficili da realizzare: incontrare personaggi famosi, o familiari lontani; diventare personaggi famosi, diventare cantanti, diventare ballerini... diventare pompieri!
Andare a visitare dei posti particolari (potrebbe essere Disneyland, come - non so - una città).
Potrebbe persino essere il sogno di possedere qualcosa: un computer... un tablet, ma anche una particolare carrozzina.
Sogni.
Che possono essere difficili, in certi casi. Per problemi economici, per problemi logistici: perché se il sogno è incontrare - mettiamo - il proprio calciatore preferito, non è impossibile, perché (cavoli!) un calciatore è sempre una persona.
Ma non è facile: bisogna contattare la squadra, bisogna trovare la logistica, probabilmente bisogna spostarsi di città, e bisogna fare in modo che il calciatore (o la squadra) abbia tempo da dedicare, eccetera.
Non è facile.
E il punto è questo: ciò che è difficile, come realizzare certi sogni, c'è qualcuno che s'impegna a renderlo un pochino più facile. Sto parlando della Make-A-Wish foundation (presente in tutto il mondo) e (visto che siamo in Italia) contemporaneamente anche di Make-A-Wish Italia Onlus.
Una fondazione e un'associazione (nel caso italiano una onlus, nel caso internazionale una vera e propria fondazione) che ha come scopo, come obiettivo, quello di realizzare i sogni, i desideri ("make a wish" significa "esprimi un desiderio"), realizzare i sogni e i desideri di questi bambini speciali. Aiuta nella logistica e in quello che è realizzare desideri come: incontrare persone, andare a visitare dei luoghi, essere dei personaggi (dei cantanti, ballerini, quel che sia).
Make-A-Wish international nasce a Phoenix, in Arizona: la storia è molto complessa, è molto lunga ed è molto ispirante (e vi linko sul doobly-doo la pagina che racconta la storia di come è nata Make-A-Wish).
Un bambino di sette anni (Chris Greicius), malato terminale di leucemia, ha un sogno, che è quello di diventare un agente di polizia. Nel corso della primavera del 1980 alcuni dei poliziotti (lo sceriffo, il responsabile del Dipartimento di Pubblica Sicurezza) di Phoenix decidono di cercare di rendere reale il sogno di Chris, quindi si mettono d'accordo, si organizzano per fargli fare un giro in macchina, per fargli fare un giro in moto, per fargli fare - addirittura - un giro in elicottero; per fargli avere un'uniforme, per fargli avere un vecchio distintivo, per fargli vivere un giorno, un vero e proprio giorno come poliziotto. E finalmente, il 29 aprile del 1980, fanno vivere a Chris questa splendida esperienza: Chris diventa il primo (e unico, ad oggi) agente di polizia onorario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Phoenix.
Ed è una cosa che ispira tutti quanti, una cosa che spinge molti a non far fermare questa cosa a «un semplice giorno»: cercano di fare altre cose, di coinvolgere Chris stesso in situazioni che possono andare avanti per più tempo. Ma - purtroppo - nonostante i grandi impegni profusi, e nonostante aver portato un grande sorriso a Chris, è il grande sorriso di Chris l'ultimo suo regalo, visto che Chris il 3 maggio dello stesso anno (quindi praticamente quattro-cinque giorni dopo che ha visto realizzare il suo sogno) ci lascia tutti quanti.
E lascia tutti ispirati: lascia tutti con l'idea che «sì: è possibile realizzare i sogni di questi bambini speciali», e lascia questi agenti di polizia, lascia questi ufficiali di polizia con l'idea di cercare di costruire una (quella che in americano è una "charity"), una organizzazione non governativa, senza scopo di lucro, che vada avanti nella solidarietà.
Riescono a mettere in piedi la Make-A-Wish, molto in sordina, nella primavera dell'anno successivo (nella primavera del 1981) un altro bambino (sempre di sette anni, sempre con la leucemia), Frank "Bopsy" Salazar, ha tre desideri: diventare un pompiere, andare a Disneyland e fare un viaggio in mongolfiera. E l'associazione Make-A-Wish, neonata associazione Make-A-Wish, nel 1981 grazie a donazioni raccolte veramente... così: per strada, grazie alla collaborazione di molti, grazie alla collaborazione del dipartimento dei vigili del fuoco, riesce a realizzare anche il sogno di Frank: Frank è il primo bambino, ufficialmente, che ha visto un desiderio realizzato dalla Make-A-Wish foundation.
È di nuovo una storia che ispira molti, che commuove molti, addirittura terminata la giornata e quando tutti rientrano a casa, Frank si sente male, viene ricoverato in ospedale, e in ospedale - quella stessa sera - lo vanno a trovare quei vigili del fuoco con cui ha condiviso la giornata. E come lo vanno a trovare? Il medico che segue questo ragazzo sente un trambusto che viene dalla stanza dell'ospedale, entra e trova che i vigili del fuoco stanno entrando dalla finestra (dopo aver steso l'autoscala fino al terzo piano!). Di nuovo regalano un sorriso a Frank, e di nuovo questo sorriso ispira molti, perché Frank se ne va quella notte stessa.
Ma molti sono spinti a continuare, a credere in questo progetto e a cercare di realizzare qualcosa di grande in questo progetto. Fino alla primavera-estate del 1982, quando questa fondazione (la Make-A-Wish) viene (tra virgolette) "scoperta" dalla televisione americana: vengono intervistati i fondatori in una trasmissione (NBC Magazine) e milioni di americani scoprono l'esistenza di questa realtà, e viene... succedono una serie di cose. La più importante: aveva sede presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Phoenix, e nel corso dei primi giorni dopo la trasmissione, le linee telefoniche del dipartimento letteralmente esplodono dalle migliaia e milioni di telefonate di persone che vogliono fare volontariato, che vogliono fare qualcosa, che vogliono partecipare attivamente.
Make-A-Wish Italia Onlus nasce a settembre 2004 in Italia, a Genova, per onorare la memoria di Carlotta Frontani, una ragazzina di dieci anni portata via da una grave malattia a novembre del 2002. I genitori, venuti a conoscenza dell'esistenza di Make-A-Wish nel mondo, aprono la sede italiana.
Make-A-Wish Italia, da quando è nata, è riuscita a realizzare i desideri di oltre mille bambini e ragazzi speciali. Make-A-Wish international, da quando è nata, addirittura di oltre 220 mila persone.
E hanno ispirato tantissimi, hanno ispirato attori, personaggi dello spettacolo, eccetera. Buddy Valastro, famoso come «il boss delle torte», ha avuto il suo primo incontro con la Make-A-Wish foundation praticamente per caso, perché una bambina aveva espresso il desiderio di poter fare, realizzare una torta in compagnia del «boss delle torte». E ci ha raccontato in un video molto ispirante (e anche molto commovente) la sua prima esperienza e le sue successive esperienze: perché ormai è diventato un "amico" della Make-A-Wish foundation.
Ora, come dicevo prima, realizzare questi sogni è difficile: non è impossibile ma è difficile. Eppure le splendide persone di Make-A-Wish (di Make-A-Wish foundation e anche di Make-A-Wish Italia Onlus) fanno il possibile per rendere questo più «facile».
E io volevo farvi conoscere questa realtà, perché vorrei chiamare tutti quanti all'appello: quest'anno tutti noi siamo riusciti a fare qualcosa di grande, per beneficenza, con l'ice-bucket-challenge. E vorrei che potessimo fare tutti quanti qualcosa di grande per Make-A-Wish Italia Onlus (e con Make-A-Wish Italia Onlus). Qualcosa di grande per cui non c'è bisogno di tirarsi una secchiata di acqua gelata addosso, perché per aiutare non serve qualcosa di difficile: aiutare è facile, come fare click con il mouse.
E per questo che io lancio - innanzi tutto - questo hashtag: #FacileComeFareClick e invito tutti quanti a fare click, per fare una donazione (trovate i link sul doobly-doo per fare una donazione a Make-A-Wish Italia Onlus o anche alla Make-A-Wish foundation international), per sostenere quest'associazione che aiuta a portare il sorriso a molti bambini.
Ma non solo: perché Make-A-Wish non ha bisogno soltanto delle donazioni, per Make-A-Wish Italia Onlus, per Make-A-Wish foundation international c'è bisogno anche di altro: c'è bisogno di supporto logistico, c'è bisogno di volontari, c'è bisogno di diffondere il messaggio. Molte cose possono sempre essere fatte e sono sempre semplici: basta fare click.
Quindi, di nuovo, #FacileComeFareClick.
Potete condividere questo messaggio (non necessariamente il mio video): vi invito a farlo, affinché abbia visibilità e venga conosciuta la realtà di Make-A-Wish foundation e di Make-A-Wish Italia Onlus, ma soprattutto si può condividere il messaggio dell'esistenza di questa realtà. Condividere l'idea, condividere questo concetto di realizzare desideri di bambini speciali. Lanciare questo messaggio alle grandi squadre di calcio, o le grandi squadre sportive (di serie A): queste grandi realtà, i calciatori... agli attori, ai personaggi famosi: sapere che esiste questa realtà, perché un personaggio famoso che presti un'ora del proprio tempo può veramente fare tantissimo, può donare un sorriso, che altrimenti sarebbe «difficile» da vedere.
Noi abbiamo queste cose «difficili» e dobbiamo renderle più «facili»; e ripeto: questo è #FacileComeFareClick.
Prima di concludere e di salutarvi vi ricordo che Make-A-Wish Italia Onlus può essere sostenuta anche con il 5x1000 e vi lascio quindi, nel doobly-doo, il riferimento per fare anche una donazione con il 5x1000 sul proprio modulo delle tasse.
Inoltre vi lascio i link a Make-A-Wish Italia Onlus, alla Make-A-Wish foundation international, se volete approfondire l'argomento.
Ragazzi {grazie a tutti, ciao e mi raccona... mi raccomblaa!} grazie a tutti, ciao e mi raccomando: diffondete il messaggio

domenica 14 dicembre 2014

VLOG 44: Sogni (parte 4: il sogno lucido)

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: questo è Diario di Viaggio on the road. Io sono Grizzly, lui è Kent, la mia decorazione natalizia personale: entrambi vi auguriamo buone feste! ^_^
[♪♫♪]
Ho iniziato a mettere Kent nella giacca più di dieci anni fa; all'inizio - sinceramente - l'idea mi era venuta guardando un negozietto in cui tutti i dipendenti avevano un cappellino da Babbo Natale e avevo detto «Guarda! È una cosa simpatica, è un modo di avere una decorazione natalizia addosso, soprattutto quando si gira tra un cliente e l'altro». E dico che sempre che avevo pensato di mettere un alberello di natale, ma è un tantinello pericoloso: poi uno rischia di piantarsi la punta in un occhio, quindi... diciamo che ho preferito, alla fine, per lui, che è più simpatico, non morde, è più "curioso" e... attira l'attenzione e - soprattutto - fa sempre sorridere la gente!
Ma transeat: parliamo di altro.
Parliamo di sogni: sapevate che il sogno è ancora una cosa che la scienza non ha spiegato completamente? Ci sono alcune dinamiche, alcune meccaniche, che sono totalmente oscure, no? Beh, ne abbiamo parlato.
Però sapevate che è possibile regolare i propri sogni, fare in modo che un sogno che sta avvenendo possa avvenire secondo determinate regole, secondo determinati canoni? Che è possibile - in qualche modo - diventare "registi" dei propri sogni, e controllarli? Certo: non è un controllo come un pieno "telecomando" e ci vuole un po' di esercizio, però quello di cui voglio parlarvi oggi è il "sogno lucido".
Tuttavia prima di parlarvi di "sogno lucido" devo parlarvi di un'altra cosa: avete presente quella classica domanda «Ma sogno, o son desto»?
Ora, innanzi tutto è importante capire se si sta sognando. E come si fa a capire se quello che si sta vivendo è un sogno o meno? Beh, principalmente farsi *seriamente* la domanda «Ma in questo momento sto sognando?» generalmente è un ottimo sintomo per capire che - molto probabilmente - si sta sognando! Difficilmente ci si fa questa domanda nella "realtà".
Tuttavia esistono delle prove che si possono fare per determinare con certezza se si sta sognando o meno. Queste prove si chiamano "test di realtà" e, con il tempo, uno impara anche a farle molto velocemente, e sono delle cose molto semplici.
La prima (la più classica) consiste nel guardare l'ora, soprattutto se si ha un orologio al polso. Non è il mio esempio, perché ho un orologio "analogico" (a lancette): infatti di solito il test di realtà funziona più facilmente con gli orologi digitali (con il display), in quanto gli orologi a lancette tendono a mostrare sempre l'ora corretta, mentre quando si guarda un orologio a display digitale, o si vedono dei numeri completamente sballati (uhm: «25:82») o proprio delle cose che non c'entrano niente, oppure si vede un orario (magari mettiamo le 12:30), poi distogliete lo sguardo, guardate di nuovo e fa tutt'altro orario.
Un altro test di realtà, abbastanza tipico, consiste nel leggere qualcosa, se c'è: se si vedono dei libri, o un manifesto su una parete, si prova a leggere quel manifesto, poi si distoglie lo sguardo e si prova a leggerlo di nuovo. E il più delle volte il testo non funziona, cioè: o non si riesce a leggere già da principio, oppure si legge che c'è scritto qualcosa, quando si toglie lo sguardo e si guarda di nuovo c'è scritta tutt'altra cosa.
Poi ci sono dei test meno "canonici" ma che se ne parla in alcune guide, e voglio parlarvene. Innanzi tutto: la gravità nei sogni non sempre funziona correttamente, e quindi si consiglia di provare a saltare. Di solito, quando si salta non si ricade, si può scoprire - magari - di riuscire a volare!
Così come il test di provare a turarsi il naso e si vede se si riesce a respirare.
Facciamo anche una considerazione veloce: io in passato ho fatto un incubo (ve lo linko sul doobly-doo, l'ho raccontato sulle Pagine Oscure). In questo incubo, a un certo punto, io comincio a correre, scappando inseguito da... non si sa bene: qualcosa. Uno: sentivo il fiatone, mi mancava il fiato, mi mancava il respiro, mi facevan male i polmoni, quindi: altroché! Due, giusto per togliere e sfatare il famoso mito «Mi do un pizzicotto: se faccio male, mi sveglio!»
1) Innanzi tutto nei sogni ci si può far male: perché io in quel sogno sono inciampato, son finito con il ginocchio su un pavimento e mi son fatto un male boia! E non mi sono svegliato...
2) Non ci si sveglia quando ci si fa male nei sogni!
E, soprattutto, 3) Per l'appunto: anche se ci si può far del male, anche se si può - magari - provare a darsi un pizzicotto e ci si fa male... questo non significa che si è nella realtà, quindi... possono succedere queste cose nei sogni.
Ci si può provare a guardare la propria immagine riflessa in uno specchio: di solito o non c'è l'immagine, o c'è una persona che non riconosciamo. Di nuovo, ripeto, mi è capitato (questo non l'ho raccontato: che io mi ricordi), non l'ho raccontato, però mi è capitato in qualche sogno di guardare, con la coda dell'occhio mentre passo davanti a uno specchio, mentre passo su un corso d'acqua, e riconoscere la mia immagine riflessa, quindi... sì: esiste questo test, ma non sempre funziona.
Però, come ripeto, il più interessante test di realtà è - appunto - quello di dire «Ma è possibile che io stia sognando?», perché il più delle volte quando ci si fa questa domanda è proprio perché si sta sognando!
E inoltre c'è anche una cosa molto semplice: stai vivendo una situazione, sta succedendo qualcosa... un attimo di relax: come sono arrivato in questa situazione? Come sono arrivato qui? Dove si trova "qui"? E come ci sono arrivato? Ci son venuto in macchina? Ci son venuto a piedi? Mi ha accompagnato qualcuno? C'era qualcuno con me? Se non si riesce a ricostruire questa situazione, è evidente che ci si trova in una situazione di sogno.
Una volta che viene determinato che quella (che non è la realtà) che è un sogno, può essere girata a proprio favore; richiede molto esercizio. È una cosa che pratico da lungo tempo, non la pratico costantemente, però mi diverte farlo. Si basa innanzi tutto sul concetto di... che una volta che si capisce che: sì, quello che si sta vivendo è un sogno, si può cominciare a cercare di far svolgere le cose secondo il proprio interesse. Ora, come ripeto: se io sto sognando che sto girando il vlog e guidando la macchina, non posso semplicemente dire al mio subconscio: «Ok: adesso sto guidando una Ferrari durante la 24ore di Le Mans!»: non funziona così.
Però determinate situazioni che possono rappresentare anche (non so) un pericolo, potrei comunque girarle a mio favore.
Vi linko per esempio sul doobly-doo un articolo del Diario di Viaggio in cui ho parlato proprio del sogno lucido, in cui ho trattato quest'argomento, e in cui m'è capitato di sognare di essere inseguito da un pirata dentro un castello (guardate un po' voi il subconscio come funziona, no?) e, a un certo punto, ho capito di essere in un sogno, ho detto "Vabbè, ma chissenefrega? Tanto questo è un sogno!" e in quel momento sapevo che sarebbe successo qualcosa di... di mio vantaggio, che sarebbe andata a mio vantaggio, qualcosa che avrebbe cambiato la situazione. Ma non sapevo che cosa: non avevo deciso che cosa, ho lasciato che fosse il mio subconscio a decidere. Mi trovo dentro questo sgabuzzino, il pirata entra, inciampa, finisce dentro una lavatrice industriale e si fa un paio di giri fuori programma. E mi sono svegliato ridendo, tra l'altro, no?
Perché di solito funziona così: lascio che sia il subconscio a fare qualcosa, a (tra virgolette) "decidere per me".
Alcune cose è possibile, con il tempo, con l'allenamento fare in modo di girarle a proprio favore in un certo modo, ma il più delle volte funziona meglio lasciare che sia il subconscio a decidere, a cambiare comunque la situazione a proprio favore, a proprio vantaggio. Ed è una cosa molto divertente.
Per concludere, quindi, parliamo di nuovo di sogno lucido, abbiamo detto che c'è la possibilità di girare il sogno a proprio vantaggio, ma c'è anche la possibilità di *cominciare* un sogno secondo il proprio vantaggio, quindi di girare un po' il subconscio secondo una situazione.
È la cosidetta "Regola dei Tre Elementi": cioè prima di addormentarsi, si visualizza nella mente, si visualizzano tre elementi, che sono un luogo, un momento e una situazione.
Il luogo è un'idea generica di un luogo, può essere (faccio un esempio): "una casa di campagna". Piuttosto che quel punto ben preciso, quell'altro punto, che quel posto dove ci sono degli alberi.
Il secondo elemento è il "momento": il momento non è un punto ben predefinito della giornata, per esempio - non so - le 10:15 del mattino: no! Può essere, non so (abbiamo fatto l'esempio della casa di campagna) facciamo l'esempio dell'"ora di pranzo".
E mi lego quindi al terzo elemento: il terzo elemento, la "situazione" che, di nuovo, è una cosa molto generica, molto in generale. Per esempio: "una grigliata tra amici". Molto in generale significa che non sono lì a pensare quali sono gli amici che sono presenti, quali sono le cose che stiamo grigliando, quali... c'è quello che è vegetariano, c'è quello che gli piace la carne al sangue... no: è l'idea generica di una grigliata con gli amici, quindi - diciamo - il concetto della fornacella accesa, della carne sulla griglia, degli amici che chiacchierano e che si ride tutti insieme.
E da lì si lascia, poi ci si visualizza questi tre elementi, e si lascia che l'inconscio lavori e proceda nello sviluppare un sogno che parte da questi elementi.
Voi avete mai fatto un test di realtà? Avete o vi è mai capitato di fare un sogno e - a un certo punto - di capire che stavate facendo un sogno? E, magari, avete tentato di girare il sogno a vostro favore?
Sapete già cos'è un sogno lucido? Siete dei sognatori lucidi? Avete delle tecniche? Avete dei test di realtà?
Oppure è una cosa che v'incuriosisce? Volete provare, volete approfondire l'argomento?
Approfondirete l'argomento e vi ho - diciamo - messo una pulce nell'orecchio e vi ho incuriositi?
Ragazzi: fatemelo sapere: raccontatemelo sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Vi ricordo, come sempre, se questo vlog vi è piaciuto, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici: condividerlo anche su facebook, su twitter, sui social network che preferite. E vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale: è gratuito, e inoltre riceverete una notifica ogni volta che pubblico un nuovo vlog.
Ragazzi: questo è tutto, io ho concluso, noi ci vediamo domenica prossima con l'ultimo vlog sull'argomento sogni: ciao a tutti e Grazie!

mercoledì 10 dicembre 2014

GorillaXP

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Del tempo è passato da quando eravamo arrivati a filmare (e fiRmare) un cortometraggio dedicato al videogame "gorilla.bas" apparso con QBasic nel sistema operativo MS-DOS. Del tempo durante il quale io avevo anche sostituito la vecchia Sony Handycam Video8 con una Samsung digitale MiniDV.
E in una tiepida primavera di molti anni fa (credo si parli del 2003 o 2004), abbiamo tentato di girare un secondo capitolo quale anniversario digitale. Che rimase un incompiuto... o no? (-:

domenica 7 dicembre 2014

VLOG 43: Sogni (parte 3: l'incubo)

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Benvenute a bordo, anime dannate: sono Caronte e questo è diario di viaggio nell'ade!
[risata malvagia]
Benvenuti a bordo, viaggiatori. Sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road...
... ma che era?
[♪♫♪]
Scusate: c'è un po' di sole. La settimana scorsa c'era la nebbia, questa settimana c'era l'Etna che sembrava potersi toccare con un dito, quindi... tempo strano.
Comunque!
Abbiamo parlato di incubi e di acchiappasogni, adesso parliamo un pochino di incubi: cos'è un incubo?
La definizione dell'incubo (del cosidetto «brutto sogno») dovrebbe essere: "quel sogno in cui succede qualcosa che incute paura, che incute timore, che incute dolore, che non è bello da vedersi" e uno si può aspettare "be', l'incubo è magari: sognare un mostro che ti insegue, sognare qualcuno che ti vuole fare del male".
Ma non è sempre così. Quello che trasforma un sogno in un incubo è l'atmosfera, sono le sensazioni che uno prova: non basta avere un mostro che t'insegue perché un sogno diventi un incubo. Nel senso che sì: indubbiamente un mostro che t'insegue perché ti vuole uccidere... sognare una cosa del genere è "avere un brutto sogno". Ma talvolta la sensazione di paura è totalmente irrazionale. Ora vi faccio un esempio, che è un sogno che mi raccontò un amico: era a casa, con i familiari, con gli amici, stavano facendo delle cose e - a un certo punto - dovevano uscire e per uscire dovevano fare una rampa di scale; e c'è questa rampa di scale, sopra la rampa di scale, in alto sulla parete e sul tetto c'era una specie di macchia di muffa che veniva giù. Una macchia - semplicemente - sul tetto, no? Il mio amico mi raccontava che improvvisamente si è *congelato* davanti alle scale: non riusciva a scendere perché era TERRORIZZATO da questa macchia. Perché sapeva che se si fosse avvicinato a questa macchia, questa macchia - in qualche modo - avrebbe potuto "acquisirlo", "catturarlo", non sa neanche lui bene cosa, ma era una paura tremenda di questa macchia.
La paura della macchia, che è una cosa totalmente irrazionale, è quel concetto che ha fatto diventare quel sogno un incubo.
A me è successo qualcosa di simile, tempo fa. Ho raccontato (vi metto il link sul doobly-doo) questo sogno tempo fa: sono seduto su una sedia in una strada, siamo così, fuori da dei palazzi, stiamo parlando. C'è una persona dietro di me, come se fosse lì sul sedile posteriore, e io sto parlando con questa persona, però sto guardando davanti a me. A un certo punto decido di guardare questa persona, di girarmi, di capire chi c'è dietro di me. E parte il mio movimento della testa per girarmi verso questo lato, ma mi blocco improvvisamente (e abbasso la testa, e ritorno da un'altra parte) perché dietro di me c'è una persona con cui sto parlando, ma all'improvviso una grandissima sensazione di terrore mi ha bloccato, mi ha fatto dire che non dovevo guardare cosa c'era dietro di me, perché quello che c'era dietro di me mi avrebbe potuto fare del male, sarebbe stata una cosa mostruosa... non si sa bene che cosa: ho avuto persino la sensazione d'intravedere qualcosa mentre abbassavo lo sguardo, qualcosa di nero e peloso.
Che poi, quando decido che "no: è una paura irrazionale" e riprendo un attimo il controllo (che è una cosa di cui parleremo nel prossimo vlog), a quel punto mi giro e guardo in faccia, guardo "di fronte" il mio «avversario» e quella roba nera e pelosa risultano degli stranissimi pantaloni neri a frange. Una cosa totalmente - non lo so - non c'entrava nulla, eppure... forse è anche stato il mio inconscio che ha detto "no: non è una mostruosità, quindi la prima cosa che puoi collegare è questa boiata".
Ma, al di là, diciamo che l'incubo, il sogno diventa un incubo, quando succede che la sensazione di paura, di terrore, diventa irrazionale; irrazionale non perché si ha una paura che può essere una fobia (può esserci un aracnofobico: potrebbe avere un incubo in cui è circondato da ragni, questo indubbiamente è un incubo), però la paura può diventare irrazionale perché può essere non già paura dell'ignoto, quanto paura di una cosa che non ha nulla a che vedere né con l'ignoto, né con altri fattori: la paura della macchia sul muro, la paura della persona che c'è dietro di me...
L'atmosfera di paura che si vive all'interno di un incubo è molto forte e molto primordiale, e questo rende l'incubo una cosa che colpisce moltissimo il sognatore: chi fa un incubo ne può restare segnato; molti incubi particolarmente cruenti possono colpire talmente tanto la persona che li ha fatti (come per esempio il mio amico: è stato talmente colpito da quella macchia sul muro) che sono parti di sogno che vengono ricordate per anni, che segnano la vita.
Forse avevano ragione i Chippewa a dire che gli adulti non devono utilizzare l'acchiappasogni perché devono interpretare tutti i sogni che fanno, tutti i sogni che ricevono e quindi quando fanno degli incubi devono interpretare per quale motivo hanno fatto questi incubi. Ecco che il ragionamento fila, vedete?
E io i miei sogni più particolari li ho narrati sul mio blog (sul "Diario di Viaggio", sulle "Pagine Oscure"), ho narrato anche alcuni dei miei incubi più particolari, quelli nei quali non era soltanto l'atmosfera di paura che ho cercato di rendere (come raccontando di questo personaggio dietro di me che mi parla), ma soprattutto ho avuto anche - in passato - degli incubi in cui era principalmente la paura, l'atmosfera di paura, ma in cui succedeva anche qualcosa, qualcosa di particolare: mostri o entità sconosciute che mi hanno inseguito, o degli incontri (tra virgolette "scontri") con mio padre, che non c'è più (è stato portato via da una malattia nel '98) e che comunque è stata una persona con la quale ho avuto un pessimo rapporto. E ci sono stati dei sogni nei quali io ho continuato alcune delle discussioni che ho avuto - per lungo tempo - con lui, per esempio. Ma anche poi delle cose, che mi sono successe nei sogni, come dicevo di cui vi parlerò la prossima volta, che sono "la possibilità di capire che ci si trova in un sogno e di girare il sogno a proprio favore", ma di questo ne parleremo nel prossimo vlog. Per il momento, visto che ho concluso, vi chiedo: voi avete fatto mai degli incubi? Più che altro, avete fatto degli incubi che vi ricordate sino ad oggi? Avete l'idea - come vi ho detto - della macchia sul muro e della paura che ha dato la macchia sul muro? Vi è capitato di sognare qualcosa che vi ha dato quest'idea di questa "paura primordiale"? Che poi da svegli, a mente lucida, dite: "Sì, ma perché avevo paura di quella cosa, che non è una cosa che fa paura?"
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Ragazzi: io ho concluso. Vi ricordo, come sempre, se questo vlog vi è piaciuto, di fare pollice in alto e di condividerlo su Twitter, su Facebook, su GooglePlus, su tutti i social network che frequentate e vi ricordo di - se non l'avete già fatto - iscrivervi al mio canale: è gratuito, inoltre riceverete una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video. Ragazzi: grazie a tutti, ciao e ci vediam...
EHI! Ma che devo piglià il lineare?!
... e ci vediamo domenica prossima!