domenica 21 dicembre 2014

VLOG 45: Realizzare i sogni? #FacileComeFareClick




E sotto l'hashtag #FacileComeFareClick voglio invitare tutti quanti a conoscere, e sostenere, Make-A-Wish Italia Onlus
{Uhm! Aspetta qua... così non ti va il cappello davanti agli occhi, eh?}
Auguri a tutti, viaggiatori. Sono Grizzly, lui è Kent, questo è Diario di Viaggio on the road!
[♪♫♪]
I sogni: un momento molto intimo e personale, eppure che può essere anche condiviso con gli altri. Io sono il primo: ho raccontato i miei sogni sul Diario di Viaggio, sulle Pagine Oscure... e non sono l'unico: molti hanno raccontato (e raccontano!) i propri sogni.
E si fanno sogni che possono essere belli, che possono essere ispiranti, che possono essere brutti: possono essere degli incubi... possono essere particolari, possono colpire per qualche motivo. Sapete quali sono i sogni più semplici eppure - spesso - anche più ispiranti? Sono i sogni dei bambini. Perché c'è l'innocenza, c'è ancora (magari) la poca conoscenza del mondo, di come vanno certe cose, quindi i bambini sognano delle cose che, a un certo punto, desiderano anche di poter avere, o di poter fare... o di poter essere.
E proprio parlando di sogni, proprio perché oggi parliamo di sogni, io ho pensato - visto che si avvicinano le feste natalizie, di parlare di una cosa molto particolare, che è questa: i sogni un po' speciali di bambini (di ragazzi, fino - diciamo - ai 17 anni di età) un po' speciali anche loro.
Speciali perché sono sogni di bambini malati. Talvolta malati terminali, ma non sempre.
Parliamo di sogni che possono essere difficili da realizzare: incontrare personaggi famosi, o familiari lontani; diventare personaggi famosi, diventare cantanti, diventare ballerini... diventare pompieri!
Andare a visitare dei posti particolari (potrebbe essere Disneyland, come - non so - una città).
Potrebbe persino essere il sogno di possedere qualcosa: un computer... un tablet, ma anche una particolare carrozzina.
Sogni.
Che possono essere difficili, in certi casi. Per problemi economici, per problemi logistici: perché se il sogno è incontrare - mettiamo - il proprio calciatore preferito, non è impossibile, perché (cavoli!) un calciatore è sempre una persona.
Ma non è facile: bisogna contattare la squadra, bisogna trovare la logistica, probabilmente bisogna spostarsi di città, e bisogna fare in modo che il calciatore (o la squadra) abbia tempo da dedicare, eccetera.
Non è facile.
E il punto è questo: ciò che è difficile, come realizzare certi sogni, c'è qualcuno che s'impegna a renderlo un pochino più facile. Sto parlando della Make-A-Wish foundation (presente in tutto il mondo) e (visto che siamo in Italia) contemporaneamente anche di Make-A-Wish Italia Onlus.
Una fondazione e un'associazione (nel caso italiano una onlus, nel caso internazionale una vera e propria fondazione) che ha come scopo, come obiettivo, quello di realizzare i sogni, i desideri ("make a wish" significa "esprimi un desiderio"), realizzare i sogni e i desideri di questi bambini speciali. Aiuta nella logistica e in quello che è realizzare desideri come: incontrare persone, andare a visitare dei luoghi, essere dei personaggi (dei cantanti, ballerini, quel che sia).
Make-A-Wish international nasce a Phoenix, in Arizona: la storia è molto complessa, è molto lunga ed è molto ispirante (e vi linko sul doobly-doo la pagina che racconta la storia di come è nata Make-A-Wish).
Un bambino di sette anni (Chris Greicius), malato terminale di leucemia, ha un sogno, che è quello di diventare un agente di polizia. Nel corso della primavera del 1980 alcuni dei poliziotti (lo sceriffo, il responsabile del Dipartimento di Pubblica Sicurezza) di Phoenix decidono di cercare di rendere reale il sogno di Chris, quindi si mettono d'accordo, si organizzano per fargli fare un giro in macchina, per fargli fare un giro in moto, per fargli fare - addirittura - un giro in elicottero; per fargli avere un'uniforme, per fargli avere un vecchio distintivo, per fargli vivere un giorno, un vero e proprio giorno come poliziotto. E finalmente, il 29 aprile del 1980, fanno vivere a Chris questa splendida esperienza: Chris diventa il primo (e unico, ad oggi) agente di polizia onorario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Phoenix.
Ed è una cosa che ispira tutti quanti, una cosa che spinge molti a non far fermare questa cosa a «un semplice giorno»: cercano di fare altre cose, di coinvolgere Chris stesso in situazioni che possono andare avanti per più tempo. Ma - purtroppo - nonostante i grandi impegni profusi, e nonostante aver portato un grande sorriso a Chris, è il grande sorriso di Chris l'ultimo suo regalo, visto che Chris il 3 maggio dello stesso anno (quindi praticamente quattro-cinque giorni dopo che ha visto realizzare il suo sogno) ci lascia tutti quanti.
E lascia tutti ispirati: lascia tutti con l'idea che «sì: è possibile realizzare i sogni di questi bambini speciali», e lascia questi agenti di polizia, lascia questi ufficiali di polizia con l'idea di cercare di costruire una (quella che in americano è una "charity"), una organizzazione non governativa, senza scopo di lucro, che vada avanti nella solidarietà.
Riescono a mettere in piedi la Make-A-Wish, molto in sordina, nella primavera dell'anno successivo (nella primavera del 1981) un altro bambino (sempre di sette anni, sempre con la leucemia), Frank "Bopsy" Salazar, ha tre desideri: diventare un pompiere, andare a Disneyland e fare un viaggio in mongolfiera. E l'associazione Make-A-Wish, neonata associazione Make-A-Wish, nel 1981 grazie a donazioni raccolte veramente... così: per strada, grazie alla collaborazione di molti, grazie alla collaborazione del dipartimento dei vigili del fuoco, riesce a realizzare anche il sogno di Frank: Frank è il primo bambino, ufficialmente, che ha visto un desiderio realizzato dalla Make-A-Wish foundation.
È di nuovo una storia che ispira molti, che commuove molti, addirittura terminata la giornata e quando tutti rientrano a casa, Frank si sente male, viene ricoverato in ospedale, e in ospedale - quella stessa sera - lo vanno a trovare quei vigili del fuoco con cui ha condiviso la giornata. E come lo vanno a trovare? Il medico che segue questo ragazzo sente un trambusto che viene dalla stanza dell'ospedale, entra e trova che i vigili del fuoco stanno entrando dalla finestra (dopo aver steso l'autoscala fino al terzo piano!). Di nuovo regalano un sorriso a Frank, e di nuovo questo sorriso ispira molti, perché Frank se ne va quella notte stessa.
Ma molti sono spinti a continuare, a credere in questo progetto e a cercare di realizzare qualcosa di grande in questo progetto. Fino alla primavera-estate del 1982, quando questa fondazione (la Make-A-Wish) viene (tra virgolette) "scoperta" dalla televisione americana: vengono intervistati i fondatori in una trasmissione (NBC Magazine) e milioni di americani scoprono l'esistenza di questa realtà, e viene... succedono una serie di cose. La più importante: aveva sede presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Phoenix, e nel corso dei primi giorni dopo la trasmissione, le linee telefoniche del dipartimento letteralmente esplodono dalle migliaia e milioni di telefonate di persone che vogliono fare volontariato, che vogliono fare qualcosa, che vogliono partecipare attivamente.
Make-A-Wish Italia Onlus nasce a settembre 2004 in Italia, a Genova, per onorare la memoria di Carlotta Frontani, una ragazzina di dieci anni portata via da una grave malattia a novembre del 2002. I genitori, venuti a conoscenza dell'esistenza di Make-A-Wish nel mondo, aprono la sede italiana.
Make-A-Wish Italia, da quando è nata, è riuscita a realizzare i desideri di oltre mille bambini e ragazzi speciali. Make-A-Wish international, da quando è nata, addirittura di oltre 220 mila persone.
E hanno ispirato tantissimi, hanno ispirato attori, personaggi dello spettacolo, eccetera. Buddy Valastro, famoso come «il boss delle torte», ha avuto il suo primo incontro con la Make-A-Wish foundation praticamente per caso, perché una bambina aveva espresso il desiderio di poter fare, realizzare una torta in compagnia del «boss delle torte». E ci ha raccontato in un video molto ispirante (e anche molto commovente) la sua prima esperienza e le sue successive esperienze: perché ormai è diventato un "amico" della Make-A-Wish foundation.
Ora, come dicevo prima, realizzare questi sogni è difficile: non è impossibile ma è difficile. Eppure le splendide persone di Make-A-Wish (di Make-A-Wish foundation e anche di Make-A-Wish Italia Onlus) fanno il possibile per rendere questo più «facile».
E io volevo farvi conoscere questa realtà, perché vorrei chiamare tutti quanti all'appello: quest'anno tutti noi siamo riusciti a fare qualcosa di grande, per beneficenza, con l'ice-bucket-challenge. E vorrei che potessimo fare tutti quanti qualcosa di grande per Make-A-Wish Italia Onlus (e con Make-A-Wish Italia Onlus). Qualcosa di grande per cui non c'è bisogno di tirarsi una secchiata di acqua gelata addosso, perché per aiutare non serve qualcosa di difficile: aiutare è facile, come fare click con il mouse.
E per questo che io lancio - innanzi tutto - questo hashtag: #FacileComeFareClick e invito tutti quanti a fare click, per fare una donazione (trovate i link sul doobly-doo per fare una donazione a Make-A-Wish Italia Onlus o anche alla Make-A-Wish foundation international), per sostenere quest'associazione che aiuta a portare il sorriso a molti bambini.
Ma non solo: perché Make-A-Wish non ha bisogno soltanto delle donazioni, per Make-A-Wish Italia Onlus, per Make-A-Wish foundation international c'è bisogno anche di altro: c'è bisogno di supporto logistico, c'è bisogno di volontari, c'è bisogno di diffondere il messaggio. Molte cose possono sempre essere fatte e sono sempre semplici: basta fare click.
Quindi, di nuovo, #FacileComeFareClick.
Potete condividere questo messaggio (non necessariamente il mio video): vi invito a farlo, affinché abbia visibilità e venga conosciuta la realtà di Make-A-Wish foundation e di Make-A-Wish Italia Onlus, ma soprattutto si può condividere il messaggio dell'esistenza di questa realtà. Condividere l'idea, condividere questo concetto di realizzare desideri di bambini speciali. Lanciare questo messaggio alle grandi squadre di calcio, o le grandi squadre sportive (di serie A): queste grandi realtà, i calciatori... agli attori, ai personaggi famosi: sapere che esiste questa realtà, perché un personaggio famoso che presti un'ora del proprio tempo può veramente fare tantissimo, può donare un sorriso, che altrimenti sarebbe «difficile» da vedere.
Noi abbiamo queste cose «difficili» e dobbiamo renderle più «facili»; e ripeto: questo è #FacileComeFareClick.
Prima di concludere e di salutarvi vi ricordo che Make-A-Wish Italia Onlus può essere sostenuta anche con il 5x1000 e vi lascio quindi, nel doobly-doo, il riferimento per fare anche una donazione con il 5x1000 sul proprio modulo delle tasse.
Inoltre vi lascio i link a Make-A-Wish Italia Onlus, alla Make-A-Wish foundation international, se volete approfondire l'argomento.
Ragazzi {grazie a tutti, ciao e mi raccona... mi raccomblaa!} grazie a tutti, ciao e mi raccomando: diffondete il messaggio

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