domenica 11 gennaio 2015

VLOG 48: #jesuischarlie ma anche #jesuisahmed e #jesuisrushdie (attentati in Francia)



So che è molto lungo, e mi scuso per questo.
Benvenuti a bordo, viaggiatori. Questo è Diario di Viaggio on the road, puntata speciale dedicata all'attentato del 7 gennaio 2015 alla rivista satirica francese Charlie Hebdo.
Io sono Grizzly, ma sono anche Charlie Hebdo, ma sono anche Ahmed (l'agente di polizia musulmano che è stato ucciso nell'attentato), ma sono anche Salman Rushdie, ma sono anche Soheil Arabi, ma sono anche tantissime altre persone.
Ora: prima di cominciare questo vlog mi sono fermato perché ho qualcosa da leggere, qualcosa di cui parlarvi prima di prendere e guidare come al solito; siccome ho dovuto prendere degli appunti, perché ho tante cose da dire, cercherò di non rendere questo vlog troppo lungo.
Però mi scuso sin da ora se sarà un pochino corposo.
E siccome ho tante cose da dire e tante cose di cui voglio parlare, che sono cose di cui ho parlato in passato, e cose che voglio ribadire adesso, e cose che son venute fuori adesso, ci metterò un po' di tempo. Mi son portato il mio ebook-reader, in cui ho riversato tutti i miei appunti e, prima di cominciare, in ricordo delle vittime, anziché porre la sigla di questo vlog, metterò la sigla in un riquadro qui, senza il sonoro, e tutti quanti osservermo il tempo della durata della sigla (sono 25~26 secondi: circa 30 secondi), tutti quanti osserveremo 30 secondi di silenzio.
Allora. Ahmed Salman Rushdie (la sua faccia, non vi dirà molto, forse) nel 1988 scrisse un libro: “I versi satanici”. Cito da Wikipedia: "contiene una rivisitazione romanzata in chiave onirica dell'episodio dell'ispirazione diabolica di Maometto, che valse all'autore una fatwa di Khomeyni, che ne decretò la condanna a morte per bestemmia. La fatwa è stata reiterata ancora il 17 febbraio 2008, in quanto «la condanna a morte dell'Imam Khomeini contro Salman Rushdie ha un significato storico per l'islam e non è semplicemente una condanna a morte»".
Soheil Arabi, iraniano. Leggo da ZeusNews: "Il 26 novembre (credo 2012) è stato condannato definitivamente a morte in Iran per un post su Facebook in cui parlava male di Maometto (questa in Iran è una bestemmia punita con la morte) e criticava alcuni uomini politici dell'attuale regime teocratico iraniano"
Andiamo avanti: Vahid Akbari (io mi scuso per la pronuncia: molti nomi sono arabi, molti nomi sono francesi... non è la mia lingua madre: la mia lingua madre è l'italiano, quindi mi scuso per la pronuncia. Spero che sia chiara, troverete comunque i riferimenti sul doobly-doo a questi casi di cui sto parlando, i link, e troverete anche i nomi; trovate comunque come son scritti i nomi anche sui sottotitoli, eventualmente). Vahid Akbari, Sahadat Arefi, Javid Akbari e Hushmand Akbari: maggio 2012. La Corte Suprema dell'Iran ha confermato la condanna a morte di questi quattro giovani perché gay.
E voi direte: "beh, sì... magari l'Iran è un regime totalitario..." Va bene. Allora, magari, non so: ci spostiamo in Arabia Saudita?
In Arabia saudita non c'è una legge che proibisce alle donne di guidare, sebbene il governo non rilasci molto facilmente la patente alle donne e sebbene uno specifico corpo di polizia (in Arabia Saudita) quando trova donne che stanno guidando le blocca e le arresta; e le donne che stavano guidando un'auto sono condannate a ricevere dieci frustate.
Ci spostiamo ancora? Mohamed Cheikh Ould Mohamed, mauritano (Leggo dal Corriere): "Per l'accusa l'imputato «aveva parlato con leggerezza del Profeta» e meritava la pena di morte, prevista dal codice penale mauritano in caso di apostasia dell'Islam". Certo: stiamo parlando di minoranze. Tuttavia la notizia della condanna a morte viene accolta in Mauritania da caroselli di auto in festa per tutto lo stato. Però è una minoranza.
Danimarca, il quotidiano Jyllands-Posten pubblica dodici vignette satiriche su Maometto e sull'Islam (ma anche sul terrorismo: fra poco ne parliamo un po' meglio), che poi vengono riprese in Norvegia (da un giornale ad ispirazione cristiana protestante: Magazinet): si scatenano una serie di violente proteste nel mondo islamico.
Trebisonda (Turchia), 5 febbraio 2006: don Andrea Santoro, un sacerdote italiano viene ucciso da Ouzhan Akdil, di 16 anni, che confessò di aver ucciso il sacerdote perché sconvolto dalle vignette satiriche su Maometto.
Prima di continuare, e per tutto il tempo in cui finirò di leggere gli appunti, una di queste vignette (che - secondo me - è molto importante) ve la mostro: San Pietro davanti alle porte del paradiso accoglie una serie di persone "fumanti" con un messaggio: «Fermi, fermi! Abbiamo finito le vergini!»
Meriam Yehya Ibrahim, 26 anni. Sudan (vedete che continuo a spostarmi?), incarcerata per apostasia perché ha sposato un cristiano "ripudiando" la fede musulmana, e pure per adulterio, non essendo stato riconosciuto il matrimonio. Liberata su gravi pressioni internazionali viene riarrestata dalla polizia segreta sudanese mentre aspettava all'aeroporto di poter partire per andarsene dal Sudan. Riliberata dopo 48 ore (perché a quel punto era stata così sporca che stava veramente per cominciare una guerra), finalmente, dopo varie pressioni e minacce internazionali, lascia il Sudan. Adesso è accolta negli Stati Uniti, se dovesse ritornare in Sudan dubito... molte cose!
Dr Zap, 15 marzo 2005 (da una delle sue tagline, cito): "LA LEGGE DELLE 12 P: Prima Pensa Poi Parla Perché Parole Poco Pensate Possono Produrre Parecchie Puttanate"
Margherita Hack (venuta a mancare nel 2013): "Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in paradiso." (cito da wikiquote): "Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici."
Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti [UAAR], 19 settembre 2012, parlando di Charlie Hebdo e del film The Innocence of Muslims: "Qualche giorno fa una manifestazione di estremisti musulmani non autorizzata davanti all'ambasciata statunitense a Parigi aveva portato il caso del film su Maometto anche in Francia. E Charlie Hebdo ha deciso, con il suo consueto piglio caustico e satirico, di dedicarsi al caso. Stéphane Charbonnier, il direttore della rivista che si firma Charb (che è morto, nell'attentato. Stiamo parlando del settembre 2012), Charbonnier ha dichiarato: «Se si comincia a dire, visto che 250 esaltati hanno manifestato davanti all'ambasciata degli Stati Uniti, che bisogna posticipare o non pubblicare queste vignette, significa che sono loro a dettare legge in Francia. Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, alla fine non si potranno più disegnare islamici. E poi, cosa non si potrà disegnare? Maiali? Cani? Non si potranno più disegnare esseri umani? Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo. Se si comincia dire 'ho paura', è finita, si finisce di fare i giornali, di fare polemica, si ferma la libertà di stampa».
Allora. Wikipedia su Stéphan Charbonier: "Nel febbraio 2006 Charlie Hebdo ha pubblicato la serie delle caricature di Maometto del giornale Jyllands-Posten che avevano scatenato proteste (tra cui sempre questa. Ricordatevelo: «Fermi, fermi! Son finite le vergini!»). Nella notte tra il 1° e il 2 novembre la sede del giornale era stata distrutta a seguito del lancio di bombe Molotov, appena prima dell'uscita del numero del 2 novembre dedicato alla vittoria del partito fondamentalista islamico nelle elezioni in Tunisia. Sulla copertina del numero in questione sono apparsi una vignetta satirica con Maometto che dice «100 frustate se non muori dalle risate» e il titolo «Charia Hebdo», gioco di parole tra Shari'a e il nome del giornale."
3 aprile 2006, Grizzly, gruppo di discussione italia.bologna.barzellette (si parla di un grave caso di cronaca), e una persona mi attacca: "Falso moralismo? Mi hanno sempre insegnato che con la vita degl'altri non si scherza, specie su quello di un bambino malato."
E io: Ah, già, è vero. Su quella dei carabinieri che da oltre cento anni servono fedelmente lo Stato e muoiono per strada, invece, si scherza.
Sugli ebrei, povera gente che ha dovuto passare guai indescrivibili con lo sterminio tedesco, invece, si scherza.
Sui pazzi, gente che soffre profondamente per gravi turbe psichiche o gravi malformazioni mediche, o ancora per aver perso in maniera violenta il proprio caro, la propria consorte etc, invece, si scherza.
Sui balbuzienti, che già hanno problemi di loro, invece, si scherza.
Sui santi, sui morti, sulle agenzie di pompe funebri che svolgono un lavoro ben poco gratificante, invece, si scherza.
Sulle "segretarie bionde" che magari sono impiegate con contratto atipico e non sanno un cassidy di informatica o gestione manageriale perché non c'hanno i soldi per pagarsi i corsi di formazione esterni all'azienda e che faticano ad arrivare alla fine del mese, invece, si scherza.
Sugli incidenti stradali, poi, hai voglia di scherzare di fronte a gente che muore o resta ferita e marchiata a vita.
Sui medici, gli avvocati, i notai, in cui vi sono persone rispettabili che perorano cause ben più grandi di loro, con il loro lavoro salvano delle vite umane, riescono a salvare degli innocenti da condanne ben più grandi di loro e offrono i loro servigi nel mondo del commercio, si scherza.
Dimmi un po', secondo te quando è venuta giù la scuola di San Giuliano di Puglia, il sindaco e i volontari stavano a leggersi libri sugli errori comici degli architetti nel mondo?
Secondo te quando sono morti quei carabinieri a Nassirya il ministro dell'interno ha pensato di scorrersi un po' di pagine di uno degli innumerevoli libri di barzellette sui carabinieri? (parentesi, la aggiungo io adesso: molti di questi libri - tra l'altro - scritti da famosi ufficiali dei carabinieri).
I genitori dei ragazzi uccisi da quegli esaltati di bestie di satana passano il tempo fra un processo e l'altro leggendo barzellette sulla chiesa, o sul demonio?
Conclusione.
Oggi in Italia sono morti 33.000 bambini tra gli zero e i dodici anni! Messaggi di incredulità e cordoglio sono arrivati da tutto il mondo, mentre si moltiplicano le manifestazioni di lutto e solidarietà verso il nostro paese, così duramente colpito. È stato deciso che per i prossimi trent'anni i telegiornali non parleranno d'altro, e che tutta la stampa dedicherà a questa tragedia la prima pagina per almeno quarant'anni. La confederazione dei poeti ha dichiarato che si poeterà su questo argomento per tutto il secolo. Si terranno manifestazioni per almeno 8 decenni.. Ma scusate un momento! Scusate, ma... MA NO!!! Non è successo in Italia... è successo qui in Africa! E allora chissenefotte! Succede tutti i giorni, ma che cazzo di notizia è? Scusateci per il falso allarme, gentili ascoltatori, e passiamo subito alla prossima notizia, che questa volta riguarda davvero il nostro paese...
Si chiama "Satira", "black humour" e "amara ironia", tutto assieme: è Giobbe Covatta, l'incipit de "L'incontinente bianco".
Quando si dice che l'islam non ha a che fare con il terrorismo, sono il primo a dire: "E ci mancherebbe altro!"
Quando si dice "non si può fare di tutta l'erba un fascio e dire che tutti i musulmani sono terroristi"... cioè io sono il primo a dire questa frase: "è ovvio che non è vero che tutti i musulmani sono terroristi". Così come non è vero che tutti i terroristi sono musulmani. È ovvio che c'è un'ampia fascia di musulmani moderati. Io ho amici musulmani.
Sapete come si fa a essere moderati? Si sa che chi sta intorno a te e non è musulmano, per l'islam è condannato all'inferno. E queste persone ti dicono: "bene, sappi che sei condannato all'inferno. Cavoli tuoi!"
Altri, invece, partono dal presupposto che - siccome l'islam è l'unica religione corretta - chi non è musulmano dev'esser condannato all'inferno e quindi condannato a morte sulla terra. Ora il problema è che chi parte da questo presupposto non è un "estremista", è un "integralista", ossia una persona che applica integralmente le regole del corano senza nemmeno leggerle e chiedersi se vanno interpretate, come vanno interpretate, qual è lo scopo di questa regola.
Ora, non tutti i musulmani sono terroristi, ovviamente. "Il terrorismo non ha niente a che vedere con l'islam", e no, ragazzi miei: il primo passo per risolvere un problema è riconoscere di avere un problema. Questo terrorismo è un terrorismo di radice islamista, non c'è niente da fare. Dire che "la strage di Parigi non ha niente a che fare con l'islam" gira intorno alla storia e diventa una bestemmia: perché queste persone in Francia sono state uccise per aver insultato il profeta Maometto. Le persone che le hanno uccise, le hanno uccise dicendo "voi avete insultato il profeta Maometto, e noi abbiamo *pulito* il disonore gettato sul profeta Maometto"; dire che questo non ha a che fare con l'islam significa dire che Maometto non ha a che fare con l'islam.
Il primo punto è riconoscere che c'è un problema. Non abbiamo paura di chiamare le cose per quello che sono, è sbagliato.
Nel doobly-doo (alla fine del video ve ne parlerò) dovevo parlare oggi di un canale YouTube, che è "The Amazing Atheist", ve ne ho parlato già in passato con un altro suo vlog molto interessante in occasione dell'incidente (in Arizona, mi pare: la ragazzina di nove anni con il mitra che ha fatto partire un colpo e ha ucciso l'istruttore) e volevo parlarvene oggi. Oggi vi linko tre video: uno di The Amazing Atheist, uno di JaclynGlenn e uno di MrRepzion, tutti e tre sull'argomento, perché tutti e tre sono tre atei molto importanti e molto attivi nella comunità atea americana, che fanno un'analisi molto importante di questo argomento.
Ora ritorniamo un momento indietro. Io ho pubblicamente dichiarato di essere ateo, vi sono stati nel mondo nel quale questa mia dichiarazione pubblica è motivo necessario e sufficiente alla mia condanna a morte.
E torniamo alla vignetta «Fermi, fermi! Abbiamo finito le vergini!»: qualcuno mi spiega perché è offensiva? Perché offende i terroristi, che si aspettano un premio di 72 vergini in paradiso?
Quando è la minoranza ad avere rispetto degli altri, la minoranza ad essere terrorista e una stragrande maggioranza a dimostrarsi succube di emeriti imbecilli, perché è questo che sono: imbecilli che fomentano l'odio interculturale, interreligioso. Finché sarà così le cose non cambieranno.
«Fermi, fermi! Abbiamo finito le vergini!» Questa vignetta, secondo me, dovrebbe venire stampata dai musulmani su lenzuola cinque metri per sei metri e appesa fuori dalle moschee di tutto il mondo. Perché non è un attacco all'islam, è un attacco al terrorismo che dovrebbe essere fatto proprio dal movimento musulmano.
È morta della gente per colpa di questa vignetta.
È morta della gente per colpa di altre vignette.
Siamo nel 2015, guardiamo in faccia la realtà: c'è della gente che è morta per aver tracciato dei segni a matita su un foglio di carta.
Ecco perché io sono Charlie Hebdo, ecco perché io sono Ahmed, ecco perché io sono Safiya, io sono tutte le persone che ogni giorno nel mondo combattono con degli imbecilli, i quali imbecilli hanno una schiera di succubi, perché non mi dite più "è una minoranza", non è una minoranza. Il popolo della Mauritania che festeggiava con caroselli di macchine una condanna a morte è una minoranza?
Lo stato sovrano che condanna a morte un ateo è una minoranza?
C'è qualcosa di sbagliato nel lasciare spazio al terrorismo di matrice islamica e nel non allontanarlo dal concetto di cooperazione e di integrazione del mondo moderno. C'è qualcosa di fortemente sbagliato nel pensare che "sì, i terroristi sono una minoranza, però lui è omosessuale: a morte!", "Grizzly è ateo, a morte!", "Quella donna sta guidando! Ah!"
Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui: so di essere stato un po' lungo, ho tagliato anche un po' di parti del vlog, comunque se vi ho stuzzicato, se ho attirato la vostra attenzione, se ho fatto crescere la vostra curiosità, potete lasciarmi un commento, oppure potete intervenire anche su twitter con l'hastag #DdVotr.
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Ragazzi: questo è tutto, vi ringrazio. So che l'argomento è complesso e - probabilmente - lo tratteremo ancora, per il momento quello che dovevo dire lo ho detto, quindi: vi ringrazio, ciao a tutti e ci vediamo domenica prossima!

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