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domenica 7 maggio 2017

VLOG 163: Il teledrin #OperazioneNostalgia



Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e...
... quando volete sentire i vostri amici, e sono tutti "fuori portata", potete mandare loro un bel messaggio.
Magari non so: su Whatsapp, oppure su Telegram.
(E a proposito di Telegram: sapevate che ho un canale Telegram? Ve lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, perché se v'iscrivete riuscirete anche a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video!)
Tralasciando questa veloce parentesi: in mancanza di qualsiasi altra applicazione, è anche possibile mandare un semplice SMS: magari se l'amico ha il telefonino spento, in questo modo quando accenderà il cellulare, gli arriverà il messaggio.
Ma ovviamente non è stato sempre così, perché all'inizio la rete di telefonia mobile permetteva solamente di inviare e ricevere telefonate: non era possibile inviarsi messaggi, quindi se una persona aveva il telefonino spento, virtualmente era irraggiungibile; bisognava provare a chiamare a casa o da un'altra parte.
Il problema sono le persone che hanno la necessità di essere reperibili 24 ore. Non so: per esempio i medici o gli anestesisti.
La SIP nel 1989 per risolvere questo problema introdusse in Italia un servizio (che era già molto diffuso negli USA): il cercapersone.
Il servizio arrivò in Italia con il nome di "Teledrin" e permetteva a una persona di ricevere un brevissimo messaggio, quindi di essere contattata e sapere che qualcuno lo stava cercando, quindi doveva prendere un telefono e ricontattare, oppure presentarsi sul posto di lavoro, a seconda della situazione.
E proprio del Teledrin voglio parlarvi oggi, perché questo è Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia.
[♪♫♪]
Agli albori della rete di telefonia mobile, l'acquisto di un telefonino cellulare era un investimento abbastanza corposo: si parlava di apparati che costavano *sicuramente* sopra il milione di lire, in alcuni casi apparati che costavano anche sopra i due, i tre, addirittura i QUATTRO milioni di lire, proprio all'inizio. E il problema è che parliamo - nei primi anni '90 - di un periodo nel quale un operaio medio, un impiegato medio, non arrivava a prendere un milione delle vecchie lire di stipendio, quindi era certamente un investimento piuttosto corposo.
Soprattutto poi anche il canone per la gestione dell'apparato era abbastanza elevato. Ragion per cui non tutti potevano permettersi di avere un telefonino cellulare, e per questo chi doveva essere reperibile H24 fondamentalmente era costretto a comunicare tutti i numeri di telefono a cui poteva essere rintracciato, quindi non solo quello di casa e quello dei vari familiari, ma... un medico era letteralmente costretto a, non so:
«Ragazzi, questa sera sarò a un ristorante che è QUESTO QUA, il numero di telefono è QUESTO, ci sarò dalle 21 alle 23:30. Se c'è un'emergenza telefonatemi lì»
L'avvento del Teledrin è stata un'innovazione molto importante, perché in questo modo era possibile rintracciare una persona all'interno della provincia di appartenenza molto velocemente e con una semplice telefonata.
Il Teledrin era un apparato delle dimensioni approssimative di un pacchetto di sigarette, funzionava (almeno quello che ho avuto io) con due pile stilo: il costo per l'acquisto dell'apparato non era molto elevato, rispetto a quello di un telefonino (costava sulle 250mila~300mila lire), però era anche possibile prenderlo a noleggio dalla SIP, e il noleggio era molto basso (era intorno alle 5mila lire al mese).
Quello che ho avuto io, il "MESSAGER 2 PLUS" costava un po' di più il noleggio, perché era "pensato per noi GGGGGGiovani": infatti era trasparente, coloratissimo e con una striscia fluorescente... e beh: negli anni '90 questo era il massimo che ci si poteva permettere!
Il funzionamento dell'apparato era abbastanza semplice: chi ti cercava, dal proprio telefono componeva il numero 168 seguito dall'identificativo a sette cifre del tuo apparato; a questo punto veniva invitato a "comporre il messaggio".
Il messaggio, in quasi tutta Italia, poteva essere esclusivamente un messaggio numerico di un massimo di nove cifre, e quindi - generalmente - tu componevi il numero di telefono al quale invitavi la persona che stavi cercando a chiamarti.
Ovviamente parliamo del 1989, del 1990: quando non era obbligatorio comporre il prefisso per chiamare all'interno della propria stessa città, quindi un numero telefonico era - generalmente - di cinque, sei, sette... massimo otto cifre. Quindi l'apparato che era in grado di mostrare fino a nove cifre era più che sufficiente per fare questa funzionalità.
Però in alcune città (Roma, Milano, Palermo e poche altre), utilizzando un meccanismo con la tastiera numerica (che ricorda molto la composizione degli SMS *prima* del T9: era una cosa MASSACRANTE!) oppure utilizzando il Videotel (di cui vi parlerò un'altra volta) era possibile anche mandare un breve messaggio di testo di un massimo di 80 caratteri.
Qui a Siracusa avevamo, ovviamente, solo quello che funzionava numericamente...
L'apparato era molto leggero e - fondamentalmente - molto semplice: quando inserivi le batterie era acceso, quando non aveva ricevuto nessun messaggio, c'aveva il tastino sopra; se lo tenevi premuto a lungo, si accendeva una spia:
  • Rossa a luce fissa voleva indicare che la batteria era carica.
  • Se cominciava a lampeggiare, voleva indicare che la batteria si stava scaricando ed era il caso di sostituirla.
  • Se non si accendeva NESSUNA SPIA, la batteria era scarica ed era il momento di sostituirla molto velocemente!
Non c'era modo di sapere se l'apparato avesse ricevuto il messaggio, perché il funzionamento sulla rete era quello che la torre di trasmissione avrebbe trasmesso il messaggio con una segnalazione FSK, e basta.
L'apparato funzionava con una copertura di circa 30~35km dalla torre di trasmissione, per esempio qui a Siracusa c'era una sola torre di trasmissione, ma il ragionamento era comunque funzionale, perché l'apparato dalla singola torre di trasmissione, per 30~35km di raggio aveva COMUNQUE una buona copertura, quindi all'interno della provincia era facilissimo che funzionasse.
Di per sé, basandosi sul principio che funzionava un po' come la telefonia mobile dell'epoca, dato che la telefonia mobile dell'epoca "prendeva" letteralmente dentro le catacombe, personalmente non mi è MAI SUCCESSO di ricevere un avviso mentre ero dentro le catacombe, ma sono abbastanza sicuro che anche il Teledrin avrebbe funzionato letteralmente sotto terra.
Come dicevo era possibile inviarsi brevi messaggi numerici, la cosa più semplice che s'inviava era - appunto - un numero di telefono da contattare, così appena ti suonava l'apparato, vedevi che c'era un numero di telefono, trovavi il primo telefono (o la prima cabina del telefono) disponibile e chiamavi, e sentivi cos'era la situazione.
Ma naturalmente, per accelerare di più le cose, tutti noi utilizzavamo anche delle abbreviazioni, per esempio noi in famiglia avevamo l'abbreviazione "11", che significava (quando mi compariva il numero "11"), significava che dovevo "telefonare urgentemente a casa" o "venire urgentemente a casa". "22": "Telefonare urgentemente a casa dei miei nonni" oppure "Venire urgentemente a casa dei miei nonni", etc: la procedura era molto semplice. Ragazzi: riusciva a contattarmi sul Teledrin mia nonna, che era molto avanti con l'età, quindi era abbastanza semplice da fare!
Il costo della chiamata al 168 era di cinque scatti telefonici, quindi da una cabina del telefono ci volevano mille lire, da casa (che lo scatto costava un po' meno: mi pare che costasse sulle 140 lire) erano circa 700 lire.
Gli apparati potevano essere noleggiati dalla SIP, quindi capitava che c'erano anche - non so - le Unità Sanitarie Locali che, invece di chiedere ai medici di abbonarsi al servizio Teledrin, prendevano "in stock" alcuni terminali Teledrin e, quando c'era la necessità di avere un medico reperibile (non so: la "settimana" di reperibilità) gli davano il Teledrin e se lo portava appresso.
Ovviamente con il tempo e la più grande diffusione del servizio di telefonia mobile (poi l'arrivo del GSM, degli smartphone etc) il servizio del Teledrin è andato sempre più scomparendo, sino ad essere del tutto sospeso.
Anche se - invece - il «meccanismo del cercapersone» è ancora utilizzato negli ambiti "locali" molto grandi, come - non so - per esempio all'interno degli aeroporti (o nelle situazioni similari) perché comunque resta ancora un sistema molto funzionale, molto veloce, molto efficace e perfetto per inviare brevi messaggi o brevi comunicazioni a gruppi di persone in un ambiente molto grande.
Ma, a parte questo, ormai si utilizzano Whatsapp, Messenger, Telegram... tutte queste applicazioni: bene o male abbiamo uno smartphone tutti quanti.
Insomma, ragazzi: questo era il Teledrin. Voi lo conoscevate? L'avevate sentito nominare? Qualcuno dei vostri parenti è stato - magari - un medico, un anestesista, e aveva la necessità di essere reperibile H24 e aveva il Teledrin?
Oppure avete avuto voi il Teledrin? Magari avete avuto il Messager 2 Plus come ce l'ho avuto io?
Pensate che sia stata un'idea funzionale? Pensate che - visto che nel frattempo si sviluppava la telefonia mobile - sia stato una cosa un po' inutile, un "giocattolo tecnologico" un po' per appassionati? Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene, io sono Grizzly: per oggi ho concluso. Come sempre vi ricordo di fare pollice-in-alto, condividere questo vlog ed iscrivervi al canale: noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!

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