giovedì 31 agosto 2017

VLOG 179: Procurato allarme (Attivi nell'Emergenza)

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Una persona effettua una telefonata alla centrale operativa di emergenza, segnala che è esplosa una bombola di GPL da campeggio e che una bambina è rimasta gravemente ferita.
A seguito di questa chiamata, immediatamente vengono inviati sul luogo due ambulanze, un camion dei Vigili del Fuoco e tre auto della polizia.

#spoiler: *TUTTO FALSO* non è vero NIENTE!


E non me lo sto inventando: è stato addirittura documentato dall'amico youtuber REPORTERMARCO, vi lascio questo video sul doobly-doo e sulla scheda: andate, dategli un'occhiata, INDIGNATEVI, poi tornate, perché di questo voglio oggi voglio parlarvi: benvenuti a bordo viaggiatori, io sono Grizzly, questo è Diario di Viaggio on the road - edizione agosto 2017 - "Attivi nell'Emergenza", oggi vi parlerò del «Procurato Allarme presso l'Autorità»

Abbiamo parlato dell'importanza di effettuare una chiamata di emergenza e di spiegare correttamente qual è la situazione di emergenza, perché in questo modo è possibile mandare molto velocemente i soccorsi che sono necessari.
Cosa significa quando effettuate una chiamata di emergenza e mandate i soccorsi? Significa che nel momento in cui avete effettuato la segnalazione, alcuni mezzi di soccorso saranno presi dalla sede in cui si trovano e inviati sul luogo dove c'è un'emergenza. In questo modo questi mezzi non saranno - temporaneamente - disponibili per poter effettuare altre emergenze.
Quindi quando ci sono altre emergenze saranno inviati altri mezzi, sino a quando ce ne sono disponibili. Se in una città sono disponibili - non so - mettiamo... dieci ambulanze, le prime dieci chiamate di emergenza saranno "servite" pressoché subito, a partire dall'undicesima chiamata di emergenza, bisognerà vedere qual è l'ambulanza che si sta liberando e - appena si libera - mandarla sul posto. Se la situazione è MOLTO grave, eventualmente decidere di andare a chiedere un'ambulanza in un'altra provincia, se è necessario.

Per questo è molto importante che le chiamate di emergenza si riferiscano a *VERE* emergenze, ma purtroppo vi sono delle persone (che io posso solo definire dei CRIMINALI, e in fondo *sono* dei criminali, anche secondo la normativa vigente), che invece trovano molto divertente chiamare le centrali operative e allertare la richiesta di soccorsi, segnalando emergenze che NON ESISTONO.

Ora tutto sta a capire qual è la gravità immensa del segnalare un'emergenza, quando un'emergenza non esiste. Perché voi in questo modo non fate solo perdere tempo all'operatore che vi risponde al telefono, bensì fate muovere dei mezzi per andare in qualche posto - in una grande città possibilmente per andare dall'altra parte della città - e quindi occupate dei mezzi per parecchio tempo, togliendoli (quei mezzi) alla possibilità di intervenire in occasione di una *VERA EMERGENZA*.
Questa è una cosa di una gravità enorme, talmente grave che in Italia esiste il reato di cui all'art. 658 del Codice Penale, che si chiama "Procurato allarme presso l'autorità", che copre *esattamente* questo caso: segnalando pericoli, emergenze inesistenti, persone in pericolo di vita, si movimentano uomini e mezzi senza nessuna ragione.

Questa situazione può essere molto pericolosa, perché - come ripeto - far movimentare dei mezzi (mandarli sul luogo di un'emergenza che non esiste) li toglie dalla necessità di andare in un luogo di un'emergenza CHE ESISTE, e questo può provocare danni a quell'emergenza. Far spostare delle ambulanze per arrivare in un posto dove non c'è nessuno, nel frattempo c'è - magari da un'altra parte - qualcuno che è ferito, che HA VERAMENTE BISOGNO di quell'ambulanza, può letteralmente significare la differenza tra la vita e la morte.

Per questo la legge punisce gravemente chi s'inventa un'emergenza e, con quest'invenzione, fa muovere uomini e mezzi. Naturalmente il procurato allarme presso l'autorità non si realizza esclusivamente effettuando una chiamata alla centrale operativa per segnalare un'emergenza inesistente: una persona può essere abbastanza... matta da segnalare un'emergenza inesistente fermando un'auto della polizia per strada, segnalando che c'è una situazione e questa situazione non esiste completamente: è SEMPRE procurato allarme presso l'autorità.
È importantissimo ricordarsi che non si gioca con la sala operativa, è importantissimo ricordarsi che quando c'è un'emergenza bisogna segnalare un'emergenza, ma quando NON C'È un'emergenza, non bisogna inventarsi questi giochi, perché non solo si commette un reato, non solo si rischia di andare in carcere, ma si rischia di fare danni molto grossi, perché si tolgono dei mezzi dalla possibilità di intervenire dove c'è veramente un'emergenza: è importantissimo ricordarselo.
Chiamate la sala operativa e chiedete soccorso SOLO QUANDO C'È UN'EMERGENZA.

Bene, io sono Grizzly, con questo video si conclude il ciclo di #DdVotr edizione agosto 2017, se avete dei dubbi, se avete delle domande, fatele tranquillamente sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io sono Grizzly, noi ci vediamo da domenica prossima con le normali puntate di Diario di Viaggio on the road, per il momento di nuovo grazie per avermi seguito sino a questo momento, ciao a tutti; ricordatevi di seguirmi su Twitter, su Telegram e su tutti i Social, e ci vediamo alla prossima!

domenica 27 agosto 2017

VLOG 178: Chiamata di emergenza (Attivi nell'Emergenza)

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Vera chiamata alla centrale operativa dei Vigili del Fuoco:
«PRESTO VENITE: STA BRUCIANDO TUTTO!» <click>
Il vigile del fuoco che ha risposto, che non era neanche arrivato a dire "Vig..." al telefono, resta interdetto e dice «Sì, va bene. Ma senza indirizzo dove vuole che vada?»
Prende il numero della persona che ha chiamato, e prova a richiamare: "Messaggio gratuito: il cliente chiamato è - al momento - *irraggiungibile*..."
E beh: probabilmente ha visto il fuoco, ha cominciato a scappare e sta correndo così velocemente che non può essere raggiunto!

Scherzi a parte, benvenuti a bordo viaggiatori: sono Grizzly, questo è Diario di Viaggio on the road - edizione agosto 2017 - "Attivi nell'Emergenza".
Oggi parleremo della chiamata di soccorso e dell'importanza di effettuare la chiamata di soccorso in maniera corretta, per allertare correttamente i mezzi, farli arrivare nel luogo giusto, e poter così dare aiuto a chi ha veramente bisogno.
Quando effettuate una chiamata di emergenza, vi risponderà l'operatore del NUE112.
L'operatore del NUE vi farà alcune domande per poter identificare correttamente la tipologia di emergenza che è in corso, e in questo modo allertare gli enti preposti corretti e - soprattutto - mandarli nel posto giusto. Per questo motivo quando si fa una chiamata di emergenza la prima cosa che bisogna fare è cercare di mantenere la calma durante la chiamata, perché bisogna sentire che cosa chiede l'operatore (perché non sta facendo domande stupide l'operatore: sta facendo domande che sono importanti per capire qual è l'emergenza e dove si trova l'emergenza di preciso).
Voi sapete dov'è l'emergenza, l'operatore no, quindi l'operatore ha bisogno di sapere dov'è l'emergenza per potervi aiutare.
Dopo aver mantenuto la calma, cercate di identificare qual è la tipologia di emergenza, soprattutto - se ci sono più emergenze correlate - qual è la più grave: segnalate quella e poi spiegate le emergenze correlate.
Se c'è un incidente stradale, ci sono molte persone ferite e c'è una persona che sta bene, ma ha bisogno di essere estricata perché è bloccata dentro il veicolo, intanto chiedete le ambulanze, poi segnalate che c'è una persona che sta bene ma è bloccata nel veicolo, quindi serviranno anche i Vigili del Fuoco. Ma intanto bisogna specificare che ci sono vari feriti, che servono - quindi - varie ambulanze.
Quando si effettua la chiamata è importante dire il proprio nome e cognome, dire dove ci si trova, qual è il luogo dell'emergenza, se il luogo dell'emergenza è difficile da raggiungere spiegate bene qual è la situazione, se necessario mettetevi a disposizione degli enti: dice "la strada è molto scomoda: io vi aspetterò con la mia macchina nel bivio X, così accompagno i soccorritori esattamente sul posto": già può essere una cosa molto utile, molto importante.
Lasciate il vostro numero di telefono dal quale state chiamando, in particolar modo se state chiamando dal cellulare, lasciate il numero del cellulare, perché - se necessario - gli enti potrebbero richiamarvi per chiedere maggiori informazioni, per chiedere dei chiarimenti, se necessario per chiedere come raggiungere il posto se ci sono dei problemi.
Inoltre quando chiamate, se mantenete la calma, riuscite a spiegare le cose con calma, riuscirete a spiegare le cose *molto velocemente*, molto più velocemente che sbraitando molto forte e continuando a chiedere aiuto: in questo modo (continuando a dire "Aiuto c'è il fuoco! Aiuto c'è il fuoco!") non farete altro che perdere tempo ulteriore, far perdere tempo ai soccorritori, ritardare l'arrivo dei soccorsi.
Per questo è importante MANTENERE SEMPRE LA CALMA QUANDO SI FA UNA CHIAMATA D'EMERGENZA.
È importante spiegare la situazione, perché - come ripeto - voi siete lì davanti e *vedete* qual è la situazione, ma chi è al telefono, chi sta rispondendo, chi deve mandare i soccorsi non ha la più pallida idea di qual è la situazione, e quindi ha bisogno di conoscere tutto: più informazioni logistiche sull'emergenza siete in grado di dare, meglio potrà essere gestito l'intervento di soccorso.
Quindi ricordate, quando c'è un'emergenza:
  • mantenete la calma;
  • chiamate il 112;
  • chiedete tutto l'aiuto che può essere necessario;
  • fatelo con calma, fatelo senza sbraitare, fatelo senza lasciarvi prendere dal panico;
in questo modo potrete fornire un aiuto serio, efficace e soprattutto molto veloce.E infine vi ricordo che la chiamata di emergenza è una cosa importante: non ci si deve giocare, ma di questo parleremo nella prossima puntata. Io sono Grizzly, questo è #DdVotr edizione agosto 2017 "Attivi nell'Emergenza", noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!

giovedì 24 agosto 2017

VLOG 177B - Problemi col NUE112

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, questo è Diario di Viaggio on the road, con questo piccolo vlog extra vorrei intervenire in merito alle polemiche che ci sono state (e ci sono) in questi giorni sul «NUE112», perché sono successe delle cose, sono successe delle situazioni: si sono evidenziate delle criticità che - in certi casi (purtroppo) - hanno portato anche a dei danni molto gravi, soprattutto si sono evidenziate delle criticità in merito a come è stato implementato il protocollo del NUE112 in giro per l'Italia, visto che è una situazione che in molte regioni è molto "nuova".
La prima regione italiana che ha implementato il NUE112 è stata la Lombardia (e lo ha fatto PARECCHIO tempo fa), quindi ha avuto modo di sperimentare, ha avuto modo di passare per tutta una serie di problemi, ha avuto modo di analizzare tutta una serie di criticità, e mentre le altre regioni - anziché prendere da quell'esperienza - in molti casi sono passate letteralmente «alla cieca».
E qui è stata fatta una serie di piccoli e grandi errori, che - sicuramente - in futuro saranno corretti, ma al momento vorrei analizzare assieme a voi quali sono questi piccoli e grandi errori: capire che esistono delle criticità - secondo me - è il primo passo per andare a cercare una soluzione: continuare a dire "No: il servizio funziona benissimo" al contrario può PEGGIORARE la situazione.
Ora: la situazione più grave che è successa si è evidenziata - se non ricordo male - a Viterbo (o comunque da quelle parti): la evidenziò "Repubblica" (il giornale "Repubblica"), con una persona che - dopo aver cercato disperatamente un'ambulanza - per più di trenta~quaranta minuti; hanno accompagnato il padre in ospedale in auto, e il padre comunque è morto. In questi 30~40 minuti in cui cercavano disperatamente un'ambulanza, quello che succedeva  è che - fondamentalmente - restavano in attesa al NUE112.
Ora: può succedere che, quando si chiama il numero di emergenza, tutti gli operatori effettivamente siano occupati: succedeva *prima* del NUE112, a me è capitato di effettuare chiamate al 115 per coordinarmi con la sala operativa o per segnalare degli incendi, e comunque di restare in attesa uno o due minuti, perché tutti gli operatori erano occupati.
Ma è quello il punto: restare in attesa UNO O DUE MINUTI. Fino a quel punto ci può stare a restare in attesa, quando l'attesa diventa di venti minuti, di trenta minuti, di quaranta minuti, dall'altra parte ci può essere una persona a rischio di morire. Qui sicuramente non è solo un problema di dire "va bene: allora implementeremo più postazioni per rispondere alla centrale operativa del NUE", è un problema anche di pianificare la gestione delle emergenze, di pianificare se non è il caso di avere una centrale operativa "periferica", una centrale operativa fuori provincia che possa "collaborare" sgravitando - per esempio - alcune telefonate. Non so: se la centrale operativa di (mettiamo) Catania ha la possibilità di ricevere (dico dei numeri a caso) cento telefonate, e dalla centounesima persona si comincia a restare in attesa, perché non fare in modo di avere le successive cinquanta telefonate inviate - non so - magari alla centrale operativa di Palermo? Potrebbe essere una soluzione.
Questo meccanismo è quello utilizzato dal 911 americano: negli USA quando tu chiami il 911, il sistema automaticamente ti dirotta verso la centrale operativa più vicina. Se tutte le linee di quella centrale operativa sono occupate, il sistema automaticamente comincia a cercare le centrali periferiche (TUTTE le altre centrali) sino a quando non ne trova una libera, quindi - virtualmente - in una situazione di intensissimo traffico (in una situazione come - che ne so - un terremoto, un'alluvione, qualcosa di veramente molto grave) tu potresti chiamare il 911 da New York, e ti risponderebbe magari un operatore - non so - da Los Angeles (dalla California): letteralmente dall'altra costa.
Questo perché? Perché in questo modo si riduce l'attesa a pochi secondi: il sistema è automatico, cerca-cerca-cerca-cerca... eccolo quello libero! E in pochi secondi ti risponde un operatore. Ok, in un altro stato, ma l'operatore di un altro stato comunque raccoglie la tua segnalazione, la memorizza sul computer e contatta direttamente che cosa serve (i vigili del fuoco, le ambulanze, la polizia etc) del tuo stato, della tua città di provenienza.
La seconda cosa che si è evidenziata è questa: alcune centrali operative del NUE si limitano a raccogliere la chiamata e inviano loro la comunicazione alle forze dell'ordine. Alcune centrali del NUE raccolgono i dati della chiamata, se è necessario forniscono un aiuto diretto alla persona che sta chiamando (per esempio un breve aiuto sanitario in attesa dell'arrivo dell'ambulanza); alcuni operatori si limitano a fare i meri «centralinisti»: "Cos'è successo? Ah, un incidente? Va bene: le passo le ambulanze, aspetti, resti in linea che parla con le ambulanze".
Questo ha evidenziato una situazione ancora più complessa: non sempre l'emergenza è di tipo "monoistituzionale". Che significa? Non sempre l'emergenza è "mi sento male, mi serve un'ambulanza", l'emergenza può essere complessa, l'emergenza può essere del tipo "c'è stato un incidente: c'è bisogno delle ambulanze, c'è bisogno delle forze dell'ordine per chiudere una strada, c'è bisogno dei vigili del fuoco per estricare delle persone."
Ma quando chiami il 112, in alcune città "Ah c'è un incidente? No: le passo le ambulanze". Eh sì, ok, ma poi arrivano le ambulanze "No, qui servono anche i vigili del fuoco" e si perde altro tempo.
E purtroppo non è una considerazione che sto facendo: sono cose che sono già successe; sono state segnalate dai sindacati dei vigili del fuoco situazioni nelle quali il semplice fatto di "va bene, le passo le ambulanze" e finire la chiamata lì tende ad allungare i tempi dell'intervento, perché poi arriva l'ambulanza "no: qui mi servono anche i vigili del fuoco", quando basterebbe segnarsi i dati di chi sta chiamando, "Va bene: io le passo le ambulanze, nel frattempo giro la chiamata ai Vigili del Fuoco", oppure "se vuole, dopo che ha finito di parlare con le ambulanze, le passo i vigili del fuoco", per esempio, se proprio dev'essere un lavoro da «centralino».
Quindi aspettiamo un pochettino gli sviluppi: tra le altre cose c'è una criticità (e questa la vedo in Sicilia) ed è legata alla dislocazione delle centrali operative, perché alcune centrali operative servono più province. Per esempio in questo momento in Sicilia (dove abito io, a Siracusa) la centrale operativa del NUE112 si trova a Catania, e non copre solo Catania e Siracusa: copre anche Messina (e dovrebbe coprire anche - se non sbaglio - Ragusa e Agrigento, o comunque un'altra o altre due province).
L'altro giorno, discutendo con un collega in protezione civile, pensavo: ora il problema è un operatore che ti risponde, che comunque non ha bene in mente la dislocazione di determinate aree... un incendio che coinvolge il "resort Fontane Bianche" che si trova alcuni km prima della località Fontane Bianche, e un incendio che coinvolge un lido che si trova ALL'USCITA di Fontane Bianche: ci sono SETTE~OTTO CHILOMETRI di distanza tra i due incendi, e però quando qualcuno segnala "Sì al resort Fontane Bianche", "Ok, adesso facciamo la segnalazione", un altro "Sì, al lido all'uscita di Fontane Bianche", "Fontane Bianche? No, no: è già stato segnalato, non si preoccupi": c'è anche questo che POTREBBE essere un problema.
Sono tutti problemi piccoli, sono tutti problemi che si possono risolvere facilmente, ma bisogna analizzare queste criticità e bisogna vedere di mettere in pratica una soluzione per queste criticità: non è che ci voglia molto a - non so - guardare mappe satellitari, imparare un pochettino la geografia di determinati luoghi, a dedicare alle stesse centrali operative... "va bene: dobbiamo assumere del personale, ok", sai che devi rispondere a chiamate da Siracusa? Assumi del personale di Siracusa per le chiamate che vengono da quella zona: già potrebbe essere una cosa utile, perché magari del personale di Siracusa non conoscerà bene il territorio di Catania o il territorio di Messina, ma - bene o male - il territorio di Siracusa magari lo conosce!
Comunque: aspettiamo gli sviluppi, vediamo un pochettino che cosa succederà. Il NUE112 per l'Italia è una situazione in rodaggio, come ripeto l'esperienza più grande del NUE112 ce l'ha la regione Lombardia, perché è quella che l'ha implementato prima di moltissime altre regioni. È stata la prima regione italiana, quindi ha affrontato una serie di problematiche, alcune le ha risolte: naturalmente nessuna problematica viene mai risolta «al 100%» così, con l'uso della bacchetta magica: consideriamo anche che siamo sempre stati abituati - noi Italiani, per esempio - quando c'erano gravi emergenze (o emergenze molto complicate) a chiamare il 113.
Il 113 era il numero della polizia, e però - virtualmente - non è che quando tu segnalavi alla polizia "c'è un incidente, ci sono dei feriti, mi servono i pompieri, mi serve questo, mi serve quello" l'operatore ti diceva "sì, ma io sono la polizia: che aiuto vuoi che ti dia?", al contrario le forze dell'ordine comunque ti dicevano "ok, allora le mando le ambulanze, le mando i vigili del fuoco, se c'ho una volante in zona mando anche quella"... a Roma c'è un protocollo per cui in determinate situazioni di soccorso si muove - comunque - anche la polizia (oltre ai vigili del fuoco e le ambulanze): e l'abbiamo visto diverse volte, quindi: bisogna analizzare quali sono le criticità possibili, quali sono le criticità che sono successe, e bisogna imparare dai propri errori.
Vediamo un pochettino che cosa succede, restano comunque sempre i miei consigli: quando chiamate il 112 spiegate la tipologia di emergenza e - soprattutto - se pensate che sia un'emergenza "complessa": c'è un incidente stradale, ci sono persone da estricare, l'operatore dice "sì, ma le ambulanze sono già state avvisate", ok, allora MI PASSI I VIGILI DEL FUOCO, facciamo la segnalazione ai vigili del fuoco.
Penso che sia importante anche considerare questo.
E comunque - come ripeto - aspettiamo le soluzioni. Io sono Grizzly, noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!

domenica 20 agosto 2017

VLOG 177: Numero Unico di Emergenza 112 (Attivi nell'Emergenza)

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road edizione Agosto 2017 "Attivi nell'Emergenza", oggi vi parlerò del Numero Unico di Emergenza 112.
In Italia - fino a qualche anno fa - abbiamo avuto vari numeri per la gestione delle emergenze: c'era il 112 per l'Arma dei Carabinieri, il 113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del Fuoco, il 118 per la richiesta delle ambulanze, per l'emergenza sanitaria.
Adesso piano piano in tutta Italia vengono lentamente attivate le centrali operative del NUE. Le chiamate a 112~113~115 e 118 al momento vengono trasferite automaticamente alla centrale operativa del NUE, piano piano - nel corso del tempo - saranno rimossi i numeri 113~115 e 118: il Numero Unico per l'Emergenza è 112.
È importante ricordarsi questo numero, è importante ricordarselo per vari motivi: innanzi tutto considerate che è possibile effettuare una chiamata al 112 dal cellulare anche se il cellulare ha la tastiera bloccata, con il pin, con - non lo so - l'impronta digitale. È possibile addirittura effettuare la chiamata al 112 da alcuni telefoni cellulari persino se non c'è la SIM all'interno!
Con la chiamata al 112 è possibile allertare le Forze dell'Ordine, è possibile richiedere un'ambulanza, è possibile richiedere i Vigili del Fuoco, ma soprattutto con il fatto che è una centrale unica di emergenza, è possibile segnalare le situazioni complesse, che richiedano l'intervento contemporaneo di più enti: immaginate la situazione di un incidente stradale in cui ci sono delle persone ferite, e una delle persone ferite è bloccata all'interno dell'auto, quindi c'è la necessità delle ambulanze per soccorrere i feriti, ma anche dei Vigili del Fuoco per estricare le persone intrappolate all'interno delle auto.
Anziché dover fare due telefonate (una per chiedere i Vigili del Fuoco e una per chiedere l'ambulanza), si fa una sola telefonata, si spiega la situazione e sarà l'operatore del NUE ad allertare contemporaneamente i Vigili del Fuoco e le ambulanze.
È importante, quando si fa una chiamata di emergenza al NUE, non solo di spiegare correttamente qual è la situazione di emergenza che ci si presenta davanti, ma anche - se necessario - lasciare il proprio numero di telefono (fisso o cellulare) dal quale si sta chiamando, perché l'operatore potrà dare il vostro numero agli enti preposti, e gli enti preposti potranno richiamarvi se ci sono necessità di chiarimenti, se ci sono necessità... in particolar modo se l'emergenza avviene in una situazione difficile da raggiungere, per avere specifiche informazioni sulla strada per arrivare sul luogo dell'emergenza e cose di questo genere.
L'Italia sta passando al Numero Unico di Emergenza in base ad una specifica normativa europea, il motivo è molto semplice: è importantissimo ricordarsi che IN TUTTI GLI STATI MEMBRI della Comunità Europea IL NUMERO UNICO DI EMERGENZA È 112, quindi anche se vi trovate all'estero, anche se vi trovate - non so - in Germania, in Francia, in Spagna, in Grecia, dove possa capitare: siete a fare un giro, a fare una passeggiata (!!!), a farvi una vacanza, c'è una situazione di emergenza, volete chiamare gli enti preposti, sapete che:
IN QUALSIASI STATO EUROPEO IL NUMERO DA FARE PER LE EMERGENZE È SEMPRE 112
e al 112 vi risponderà sempre un operatore del servizio di emergenza che potrà essere in grado di allertare - dove necessario - le Forze dell'Ordine, le ambulanze, i Vigili del Fuoco e tutto quello che serve per segnalare un'emergenza.
Quindi ricordatevi: il nuovo numero di emergenza (non solo per tutta Italia, ma per tutta l'Europa) è il 112 "Numero Unico di Emergenza"
Se volete maggiori informazioni, inoltre, potete scoprire il NUE112 anche grazie al canale YouTube che ci parla del NUE112: lo lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, andate e date un'occhiata, ci sono dei video che spiegano il funzionamento del numero, che spiegano le esperienze delle regioni che sono già passate a questo numero, noi ci vediamo alla prossima: ciao a tutti!

domenica 13 agosto 2017

VLOG 176: Importanza del soccorso (Attivi nell'Emergenza)

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road edizione agosto 2017 "Attivi nell'Emergenza".
Oggi voglio parlarvi dell'importanza del soccorso: l'importanza del soccorso intesa non necessariamente nel principio che «quando vedete un'emergenza, dovete SUBITO intervenire», bensì che «quando vedete un'emergenza, dovete subito intervenire NEL MODO GIUSTO!»
Vengo e mi spiego, innanzi tutto è importantissimo ricordarsi una cosa: se c'è un'emergenza che comprende delle persone ferite, se avete UNA MINIMA IDEA di quello che state facendo, allora potete intervenire, potete cercare di intervenire: se c'è una situazione di emergenza "piccola", se c'è una persona che si è tagliata un dito, si è fatta male e chiede aiuto per chiudere l'emorragia, per esempio, è una cosa.
Ma se c'è - per esempio - una persona che è caduta con la motocicletta, oppure è stata investita da un'automobile: c'è una situazione nella quale si sospetta che ci siano - magari - delle fratture, è importantissimo NON MUOVERE la persona ferita, e NON FARLA MUOVERE; allora lì la tipologia d'intervento non è quella cercare di tamponare le ferite, ma - innanzi tutto - quella di rassicurare la persona e di fare in modo che non si muova.
Il soccorso non è necessariamente andare, tamponare le ferite... non è necessariamente - se c'è un incendio - cercare di spegnere un incendio; non è necessariamente se c'è una rapina andare a cercare di fermare il rapinatore: ci mancherebbe altro!
Il primo gesto di un'emergenza, il primo gesto che significa «dare soccorso» è quello di richiedere soccorsi a persone competenti, è quello di richiedere soccorsi agli enti preposti, quindi quando c'è un'emergenza, quando c'è un incendio, quando c'è un incidente, quando c'è una rapina... la prima azione (la più importante azione) è quella di coinvolgere i soccorsi, di richiedere soccorso a chi è lì apposta per fare questo lavoro.
Quindi si tratta - quando c'è un'emergenza - di chiamare il 112 e di chiedere l'intervento di un'ambulanza, l'intervento dei vigili del fuoco, l'intervento delle forze dell'ordine, a seconda della situazione che c'è.
Con il nuovo numero 112 (di cui parleremo in un'altra puntata) vedremo che è possibile coordinare più soccorsi, quindi richiedere più enti contemporaneamente senza dover fare varie telefonate.
Quindi se c'è un grave incidente stradale, e sono necessarie delle ambulanze per i feriti, ma anche i vigili del fuoco per estricare alcuni feriti dalle automobili, è sufficiente una sola chiamata per allertare entrambi gli enti.
Ed è importante allertare gli enti, perché in questo modo si assicura che le persone che sono ferite, le persone che hanno dei problemi, riusciranno a ottenere *velocemente* un aiuto concreto e quindi potranno salvarsi.
Soprattutto è importante chiamare i soccorsi, perché se una persona non è in grado di dare nessun altro tipo di aiuto, sicuramente la chiamata di emergenza è l'aiuto più importante che - comunque - può dare, ed è molto importante chiamare i soccorsi, perché in ogni caso (anche se una persona non è in grado di nessun aiuto) non chiamare i soccorsi non è solo una cosa che ti rende un cattivissimo cittadino: in Italia è anche un reato penale, si chiama «Omissione di Soccorso». Nel momento in cui tu sai che c'è una situazione di emergenza, che c'è una persona a rischio di vita (o - peggio ancora - una persona che è morta) e non fai ASSOLUTAMENTE NULLA, neppure sollevare il telefono e chiamare i soccorsi, tu stai commettendo un reato penale.
Infatti in questo senso l'articolo 593 del Codice Penale è molto chiaro, così come sono molto chiare anche alcune sentenze della Cassazione, che hanno stabilito che - nel momento in cui una persona che non è in grado di dare nessun soccorso, allerta correttamente le forze dell'ordine o l'ambulanza, i vigili del fuoco, gli enti preposti, effettua la «chiamata d'emergenza», già il solo fatto di aver effettuato la chiamata di emergenza automaticamente esclude la possibilità di essere incriminato per omissione di soccorso.
Perché dici "Sì, ma non ha mosso un dito". E ha fatto MEGLIO, perché c'era una persona ferita, non sapeva dove mettere le mani, ha preferito NON METTERE le mani per evitare di fare più danni: ha richiesto l'intervento di un'ambulanza, sono arrivati i professionisti a soccorrere.
E questo è il ragionamento molto importante. Per cui ricordatevi: quando vedete una situazione di emergenza è importantissimo (è la prima regola): è importante dare una mano di aiuto, e la mano di aiuto più importante è *sempre* quella di allertare i soccorsi. Allertare gli enti, chiedere un'ambulanza, chiedere i vigili del fuoco, chiedere le forze dell'ordine: è una cosa che può SALVARE DELLE VITE, ricordatevelo sempre!
Io sono Grizzly, questo era #DdVotr edizione agosto 2017, noi ci vediamo alla prossima!

domenica 6 agosto 2017

VLOG 175: Da Siracusa a Catania #OperazioneNostalgia

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Benvenuti a bordo, viaggiatori, sono Grizzly e in questa puntata un po' particolare di Diario di Viaggio on the road intraprenderemo un viaggio - on the road, appunto - tra Siracusa e Catania.
Ora, ovviamente tra Siracusa e Catania c'è l'autostrada: questo viaggio dura una mezz'ora scarsa. Ma noi non faremo il viaggio sull'autostrada, sarebbe molto semplice.
Noi faremo il viaggio sulla vecchia statale che portava da Siracusa a Catania, che abbiamo percorso (noi siracusani) tantissime volte, perché l'autostrada c'è da meno di una decina d'anni.
Ha migliorato moltissimo le cose (l'autostrada), perché prima c'era una strada che bisognava attraversare paesini, bisognava attraversare località di mare, bisognava attraversare la zona industriale... una strada molto complicata.
E oggi, a distanza di dieci anni dall'apertura dell'autostrada, ho deciso di fare questa lunga passeggiata e riscoprire un po' i posti che - in qualche modo - hanno segnato la mia infanzia, e hanno segnato le prime volte in cui andavo a Catania perché andavo all'aeroporto a prendere qualcuno o accompagnare qualcuno, perché ero in partenza o perché andavamo a Messina, andavamo a Villa San Giovanni, prendevamo questa strada che ci doveva portare così lontani.
Perché era veramente un tour-de-force fare Siracusa-Catania: ci voleva un'ora e più di strada, se c'era maltempo, se c'erano lavori, se c'era un incidente diventavano facilmente due ore.
Nell'ultimo periodo, con l'apertura di una particolare rotonda c'erano intoppi che duravano molto di più.
Per il momento cominciamo: benvenuti su #DdVotr Operazione Nostalgia!
[♪♫♪]
Per il momento mi sto limitando a fare la statale, la statale "classica" che porta da Siracusa a Priolo, passando attraverso la zona industriale, infatti - in questo momento - sto passando dal bordo di Priolo Gargallo, il primo paese che c'è, subito dopo Siracusa, in direzione Nord.
Siamo in mezzo alla zona industriale: da questo lato c'è un cancello d'ingresso, da questo lato c'è un parcheggio dipendenti (e un altro cancello d'ingresso); siamo proprio IN MEZZO alla raffineria, questa strada passa qui in mezzo.
A questo punto sto continuando lungo la vecchia strada che mi porterà ad Augusta.
In realtà alla diramazione di Augusta: proprio ad Augusta non ci passiamo, perché è molto laterale, mentre noi continueremo verso Brucoli e poi verso Catania (nella direzione di Catania).
Ma prima della direzione di Brucoli, incontreremo - lungo questa strada - la diramazione di Megara Iblea.
Siamo alla stazione di Megara-Giannalena, questa stazione serviva soprattutto dei pendolari che venivano qui nella zona industriale. Adesso - come vedete - è completamente chiusa, è pressoché all'abbandono.
Come potete vedere la stazione - fondamentalmente - è all'abbandono, però la tratta è attualmente in funzione, questo è il binario funzionante: da qui continuano a passare i treni che vanno da Siracusa a Catania e viceversa.
Quand'ero piccolo questa parte di strada era franata ed era stata "ristretta". Dopo venticinque anni, forse trent'anni, è ancora così!
A questo punto la strada da seguire diventa un tantinello più difficile, perché in parte bisogna andare a fare la vecchia strada, e in parte bisogna fare delle laterali, perché parte delle vecchie strade sono state chiuse.
Ora, al momento dovrei essere sulla "Sotto Augusta-Catania", che è una strada laterale, perché l'altra strada materialmente è chiusa, perché è "interrotta" dall'autostrada.
[sospiro] Sono al Motel Megara: volevov fermarmi al bar, ma il bar è chiuso. Mentre l'albergo è "aperto 24 ore su 24": c'è il numero di telefono.
C'è da dire che in molte tratte (come in questo caso), fondalmentalmente la vecchia strada e l'autostrada corrono parallele, perché in fondo la strada per Catania quella è e non si può fare altrimenti. Però in alcune tratte, poi, c'è una leggera separazione.
Il fatto di percorrere questa strada mi sta riportando alla mente un sacco di ricordi, e mi sta facendo scoprire un sacco di cose nuove.
Perché - appunto - non faccio questa strada da quando è stata aperta l'autostrada, quindi sono cambiate tantissimo le cose.
A questo punto mi sto avvicinando ad Agnone Bagni: Agnone è una località di mare, è una località abbastanza rinomata, ci sono delle villette, c'è una spiaggia molto bella, era molto famoso il punto di Agnone Bagni per fermarsi quando si faceva la strada tra Siracusa e Catania, perché ci sono un paio di distributori di benzina, tra cui un distributore di benzina proprio qui ad Agnone, che era molto grande, c'era il bar, c'era tutta la struttura... adesso lo sto vedendo: non so se è aperto, se ha chiuso, com'è combinato... vedo delle macchine e quindi è aperto. Visto che è aperto, allora dovrei potermici fermare.
Un altro punto che faceva "parte del percorso" tra Siracusa e Catania era questo: il cosidetto "Castello di Agnone".
Questa costruzione - che si suppone abusiva - anche se è qui in questo stato da diversi anni, non si conosce molto bene la storia di questa costruzione: voci di corridoio dicono ogni cosa, la voce più insistente (quella diffusa da più tempo) dice che questa proprietà sia di Pippo Baudo.
Il toro, simbolo del "Motel Torero", un'altra pausa molto tipica di questa strada, quando si andava a Catania o quando si tornava da Catania.
Questo motel aveva anche il ristorante, aveva uno spazio, ma la cosa che ci si ricordava tutti quanti è il toro.
Qui al Torero una volta mi son fermato tipo alle dieci di sera: ero stanchissimo, avevo una fame incredibile e stavo tornando da Villa San Giovanni.
Eravamo in estate: mi fermo, entro, non appena supero gli scalini dell'ingresso, dietro di me (c'è la spiaggia) parte una salva di fuochi d'artificio.
Tutti quanti mi guardano, e io riguardo loro: "che è successo? Che ho fatto?"
E uno mi fa: "Ma son fuochi d'artificio?"
"Beh, penso di sì..."
e - improvvisamente - sono usciti TUTTI QUANTI dal locale.
E io: "Sì, va bene, ma io volevo un panino, però!"
Continuiamo il viaggio!
Ci avviciniamo al punto che fu croce e delizia della strada tra Siracusa e Catania: il famigerato "Ponte Primosole"
La rotonda che aveva fatto un mare di danni c'è ancora, infatti la vecchia strada segue di là, intanto finalmente bello largo: è stato ricostruito molto bene, c'era 'sto ponticello stretto e si passava... c'era un semaforo, invece di quella rotonda, perché c'era il senso unico alternato.
Invece finalmente un ponte bello ampio.
Questo è il fiume Simeto, qui si prendeva la tangenziale che ci portava - appunto - all'aeroporto velocemente (è la continuazione dell'autostrada adesso); altrimenti da qua si poteva arrivare alla Plaja di Catania, oppure facendo la strada parallela (che è quella che sto per fare io) si passava proprio dietro la pista dell'aeroporto di Fontanarossa.
Ora ovviamente sto camminando lungo una strada particolarmente "periferica".
Siamo a luglio (in questo momento che sto girando il video), ci sono molte zone di erba secca e, ovviamente, ci sono molte zone che sono state bruciate.
Questo è molto triste e fa parte dell'idea degli incendi estivi che ci sono qui in Sicilia, che spesso dietro c'è la mano dell'uomo che vuole "pulire" in qualche modo il terreno, lasciando fuoco incontrollato che può arrivare a fare anche molti danni.
Siamo all'ultimo bivio: alla mia destra (alla vostra sinistra) c'è la strada che porta ai lidi Plaja di Catania. La eviterò perché sto girando in una domenica di luglio, quindi ci sarà moltissima confusione (e non so se parte della Plaja è anche isola pedonale).
Da questa parte, alla mia sinistra (alla vostra destra) si può andare nella zona industriale, mentre andando avanti, che è la strada che sto facendo io, si finisce a Catania, si passa praticamente dietro la pista dell'aeroporto, accanto alla Plaja (si intravede la Plaja) e poi si finisce vicino a Fontanarossa, vicino alla zona dell'aeroporto, vicino alla zona del porto. Da lì il nostro viaggio finirà.
Alla mia destra (alla vostra sinistra) a meno di cento metri c'è il mare, c'è la Plaja di Catania (s'intravedono le macchine e c'è una fila pazzesca); questa alla mia sinistra (alla vostra destra) invece - è la pista dell'aeroporto di Catania Fontanarossa, questo è il fondo-pista (ci sono le antenne, tutte le situazioni...)

Il nostro viaggio si conclude qui: sono a Catania, sono nel parco di un centro commerciale; è un altro posto dove non ero mai entrato: avevo sempre visto in fondo al parcheggio questo parco, quest'area verde aperta al pubblico, oggi ci sono entrato per la prima volta.
È una struttura enorme, ovviamente è molto vicina alla strada, molto vicina alle case, quindi c'è il rumore del traffico, c'è il rumore dell'aeroporto - che è qui dietro - però è un parco veramente molto bello: è pieno di pini marini, di palme, di canne, ci sono molte zone d'ombra, ci sono moltissimi uccelli, moltissimi animali (passano delle lucertole, dei topolini in giro): è veramente molto molto bello.
E concludo questo viaggio con una considerazione: rifacendo questa strada, rifacendo la vecchia strada di Catania, ma rifacendola più con l'intenzione di «fare una passeggiata» che con la fretta di arrivare velocemente in aeroporto, ho potuto riassaporarla in maniera completamente diversa dal solito.
Le autostrade ci permettono di raggiungere molto più velocemente le nostre destinazioni, ma la vera domanda è - al di là della necessità di giungere velocemente a una destinazione - è possibile anche assaporare il viaggio?
Questa è la domanda che io vi lascio: io sono riuscito ad assaporare con piacere questo viaggio tra Siracusa e Catania; spero di aver riportato alla memoria un po' di cose a tutti quelli che - come me - facevano la strada tra Siracusa e Catania più di dieci anni fa.
Voi avete un percorso che vi ricorda - magari - l'infanzia? Avete una strada che non fate da moltissimo tempo, perché ormai l'avete sostituita con l'autostrada?
Io questa strada non la facevo da dieci anni, non la facevo sin dal 2007, quindi immaginatevi. Ma sono curioso di sentire voi: come sempre parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io sono Grizzly, vi ringrazio per avermi seguito in questa passeggiata per Operazione Nostalgia, e noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti.