tag:blogger.com,1999:blog-74875182024-03-07T10:07:43.815+01:00Diario di viaggioIl luogo (e lo spazio) dei deliri di un tecnico IT rimasto un bambinone nel profondo del cuore, se pur un orso nel profondo dell'intelletto.Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.comBlogger1639125tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-47499424810044588682022-06-26T08:00:00.023+02:002022-06-26T08:00:00.154+02:00Il mio ultimo video (Deep Dark Diary 18)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/Gv83IEYyJxM" width="640"></iframe><br /><br /><blockquote>-MARIAAAAAAAA! Come si chiama quel tedesco che mi fa impazzire?<br />-Alzheimer, nonna, Alzheimer!</blockquote>Ciao.<br />Io sono Mirko, ho 45 anni, una vita piuttosto travagliata alle spalle e vivo in compagnia di mia madre… anzi: di fatto sono il suo caregiver.<br />Questo discorso è stato funzionale per molti anni ma - ovviamente - nel corso del tempo ci sono state anche delle piccole difficoltà; eppure le voglio bene, anche perché mi ha cresciuto praticamente da sola, visto che i miei hanno divorziato quando io avevo 8~9 anni.<br />Il 19 giugno 2022 mia madre ha compiuto 87 anni, ma la data di cui voglio parlarvi oggi è venuta una decina di giorni prima: parlo del 7 giugno 2022.<br />Quello che è successo l'ho scritto su Twitter, di getto, poco dopo che era accaduto. In cambio ne ho avuto un grandissimo affetto, che era <b>esattamente</b> quello di cui avevo bisogno in quel momento.<br />Mia madre ha sviluppato una forma di demenza, per la quale ha moltissime difficoltà a gestire tutte le azioni della vita quotidiana, però ha un buon ricordo di tutte quelle che sono state le cose del passato e - fortunatamente - riesce ancora a gestire abbastanza bene quelle che sono le <i>cose abitudinarie</i>.<br />Sospetto quindi che sia una forma del morbo di Alzheimer, una malattia con cui - purtroppo - ho già avuto a che fare con mia nonna paterna (lo avevo raccontato su Diario di Viaggio).<br />Lavoro in proprio e - fortunatamente - grazie anche al fatto che mia madre è particolarmente abitudinaria, sino ad oggi sono riuscito a gestire questa situazione senza bisogno di grandissimi aiuti esterni.<br />Ho sempre considerato quello da porre come <i>punto fermo</i> (come <i>punto di non ritorno</i>) il momento in cui mia madre avesse avuto difficoltà a riconoscere me come suo figlio, cosa che - appunto - è successa il 7 giugno 2022: eravamo seduti a pranzo e, finendo di mangiare, mi ha guardato e mi ha detto:<br /><blockquote>-<i>Senti. Ma tu mamma e papà non ce li hai… di chi sei figlio?</i></blockquote>È quindi evidente che, da questo momento, tutto il tempo che io potrò dedicare al mio lavoro, ai miei hobby e alle mie attività collaterali, fondamentalmente <b>va in pausa</b> e - quindi - anche questo canale YouTube si ferma: da questo momento per me sarà sempre più difficile pubblicare dei contenuti regolarmente.<br />È anche vero che, già da qualche tempo, questo canale YouTube è andato incontro a un crollo di visualizzazioni, e io stesso ho intenzione di dedicarmi a progetti di tutt'altro genere (di cui - tra l'altro - questo box anecoico è una parte che riguarderà dei video di formazione, ed è un progetto al quale sto lavorando - fondamentalmente - circa un'oretta giorno, o anche meno).<br />Non appena sarò riuscito a inserire mia madre in una struttura protetta (o in una RSA), allora potrò ritagliarmi - di nuovo - un pochino di tempo da dedicare al mio lavoro e ai social (che - tra le altre cose - vorrei appunto far diventare anche una parte integrante del mio lavoro); inoltre sto anche lavorando, e cercando di organizzarmi, perché quest'estate vorrei portare mia madre in Trentino per una o due settimane, a guardare i boschi e i luoghi in cui è cresciuta, a fare un bel po' di belle fotografie, da poter portare assieme a sé… per l'ultima volta.<br />Perché è piuttosto evidente che da qui all'estate prossima (quando ci sarà la possibilità di muoversi), o lei non ci sarà più mentalmente, o non ci sarà più definitivamente…<br />Che altro posso aggiungere? Io vi ringrazio per avermi seguito sino a questo punto, per aver guardato tutti i miei contenuti, aver apprezzato i canali che vi ho consigliato.<br />Occasionalmente, ma - ormai - senza nessuna garanzia di regolarità e di tempo per effettuare l'editing, potrei pubblicare alcuni video che vi avevo promesso, come: un'analisi di quello che c'è a bordo della mia auto, oppure la guida definitiva ai sottotitoli evoluti sulla piattaforma YouTube, ma - per l'appunto - di questo non so dirvi se e quando potrò pubblicare questi video.<br />In conclusione, <b>dobbiamo considerare questo un addio</b> (se non <i>un lunghissimo arrivederci</i>): tutti i contenuti rimarranno - ad ogni modo - pubblicati sul canale e cercherò (dove possibile) di interagire coi commenti, ogni volta che ne troverò la possibilità.<br />Io cerco di essere il più possibile attivo su Twitter: è il social che preferisco, ed è quello su cui pubblicherò anche novità riguardo a questa storia, così complessa, quindi non posso fare altro che invitarvi - comunque - a seguirmi su Twitter.<br />Detto questo, grazie ancora a tutti quanti per il grandissimo affetto che mi avete mostrato, e noi (spero) che ci vedremo alla prossima!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-40387812210902608372022-06-19T08:00:00.051+02:002022-06-19T08:00:00.154+02:00VLOG 409: Servirebbero i superpoteri?<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/KShUiCc5SNM" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road, nello scorso episodio abbiamo parlato di supereroi, andiamo a completare questo discorso di supereroi e parliamo, un pochettino, di <i>implicazioni etiche</i>.<br />Diciamo di vivere nel XXI secolo (che stiamo vivendo in questo momento): abbiamo la tecnologia del XXI secolo (del 2022), ma… in questo mondo in cui viviamo abbiamo anche i supereroi.<br />Non mi riferisco ai <i>supereroi con il superportafogli a fisarmonica</i>, quindi persone normali ma con grandi risorse economiche, bensì di supereroi che <b>hanno <i>veri e propri</i> superpoteri</b>: questo per semplicità diretta, perché persone che hanno il superportafogli a fisarmonica <b>esistono tuttora</b> (e qualche implicazione etica la vediamo già attualmente), ma parliamo - appunto - di persone con dei super poteri: una persona (o più di una persona) tipo Superman… che implicazioni avrebbe, questo, nel mondo in cui viviamo?<br />Nel mondo magico di Harry Potter abbiamo lo «Statuto di Segretezza» che tiene nascosta l'esistenza dei maghi ai babbani: questo perché (come ci spiega anche il buon Hagrid, nel primo romanzo) altrimenti i babbani vorrebbero risolvere qualsiasi problema - anche i più stupidi - utilizzando la magia.<br />E in fondo il ragionamento fila: è - probabilmente - una delle basi per le quali un supereroe avrebbe un'identità segreta (molto probabilmente) anche nella vita reale; questo sarebbe vero perché una delle possibilità più probabili sarebbe quella che il supereroe c'è, è a disposizione - magari - dei governi (dell'entità, delle autorità) nelle situazioni nelle quali sia necessario intervenire, sfruttando uno specifico superpotere, dove “non ci arrivano” i macchinari o le tecnologie che abbiamo in questo momento… potrebbe avere quel minimo di senso, ma dopodiché si cercherebbe - probabilmente - di evitare di avere il supereroe <i>che fa ogni genere di cosa</i> come mera cortesia.<br />Oppure no: oppure potrebbe essere corretto questo discorso di avere a disposizione delle persone che hanno dei superpoteri e - quindi - continuare a sfruttare le persone che hanno superpoteri, sfruttarle letteralmente H24:<br /><blockquote>-Hai la vista a Raggi-X: per quale motivo devo utilizzare delle macchine per fare delle lastre radiografiche? Chiamo te e ti faccio fare le radiografie ogni momento!</blockquote>E questo però, un po' come era avvenuto con il discorso sull'<i>Etica dei Viaggi nel Tempo</i> (che ne ho parlato un po' di tempo fa), il principio è anche quello che <i>l'assenza di superpoteri ci spinge a</i> <i><b>cercare di essere molto più inventivi</b></i>: a trovare delle soluzioni geniali a dei problemi importanti, anche a dei problemi complessi. Volendo restare nel discorso eroistico e supereroistico, se abbiamo delle persone che sono - per esempio - nelle macerie di un palazzo crollato: c'è appena stato questo crollo, stiamo cercando i sopravvissuti, allora ecco che <b>si cercherà di utilizzare ogni genere di tecnologia disponibile</b>, per esempio <i>rilevatori del segnale del cellulare</i> o cose di questo genere.<br />Delle telecamere (si chiamano ‘boroscopi’: queste telecamere di precisione che possono entrare negli anfratti e vedere se c'è qualcosa dentro, no?), e - magari - avendo a disposizione un superpotere sarebbe molto più semplice, perché:<br /><blockquote>-Ok: usa la vista a Raggi-X, guarda sotto quelle macerie, c'è qualcuno?<br />-Si: lì c'è qualcuno.<br />-E usa la super forza per spostare quella trave, pesante tonnellate, facendo in modo che si possa tirare fuori questa persona.</blockquote>Sì: sarebbe bello. Ma alcune delle tecnologie che abbiamo (come i boroscopi di emergenza) sono state sviluppate proprio per risolvere il problema di poter andare a guardare sotto le macerie, in situazioni di pericolo, non avendo a disposizione la vista a Raggi-X e - quindi - avendo a disposizione i superpoteri, questo non potrebbe farci <i>riposare sugli allori</i>?<br />Non c'è bisogno di andare a migliorare questa tecnologia (che potrebbe salvare molte vite umane), <b>perché tanto c'abbiamo Superman che c'ha la vista a Raggi-X e può andare a controllare sotto le macerie</b>, quindi non ci serve sapere se c'è qualcuno, sotto le macerie, con uno strumento che richiede - magari - una preparazione di diversi minuti, poi trovare la persona, poi va a capire come liberare quella persona… quando basta Superman, vista Raggi-X:<br /><blockquote>-Ecco: lì sotto c'è una persona!</blockquote>Un super soffio, un super dito per spostare una super trave di cemento armato (una super putrella): si sposta via e abbiamo liberato questa persona!<br />Non ci potrebbe essere questo tipo di implicazione?<br />E per l'appunto avremmo l'identità segreta, per non scocciare il supereroe ogni momento (come la sorella del film Encanto), chiedendogli ogni momento di - non lo so - ruotare il palazzo per metterlo in una posizione migliore, rispetto al sole!<br />Oppure no: potremmo avere queste persone, che hanno superpoteri, che diventano i nuovi influencer!<br /><span style="font-size: medium;">Ma v'immaginate un Superman, con il profilo Tik Tok, mentre fa i suoi salvataggi, cose di questo genere, no?</span><br />Beh, voi che cosa ne pensate? Secondo voi quali potrebbero essere le implicazioni di avere delle persone con dei super poteri (dei veri superpoteri, fantascientifici) in un mondo come quello attuale, con la tecnologia attuale? Avrebbero delle implicazioni positive? O, per avere delle implicazioni positive, bisognerebbe lavorarci molto alle spalle (bisognerebbe avere molto lavoro alle spalle)?<br />Secondo voi dei supereroi nella vita reale, dovrebbero avere l'identità segreta e mantenere moltissima riservatezza? Oppure potrebbero essere dei personaggi <i>particolarmente pubblici</i>, però con il rischio che tantissimi vengano a scocciarli per ogni genere di cosa?<br /><blockquote>-Guarda: ho bucato la gomma, non trovo il cric… mi tieni su la macchina un minuto, che cambio la gomma?</blockquote>Come sempre parliamone nei commenti qui sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene, io sono Grizzly: come sempre grazie, mettete pollice-in-alto e condividete con gli amici; iscrivetevi al canale: è gratuito e assumerete subito quel Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ che ci piace così tanto; vi ricordo il canale Telegram per le notifiche.<br />Qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi, cliccate sulla mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-4708524589578922242022-06-12T08:00:00.053+02:002022-06-12T08:00:00.157+02:00VLOG 408: Il miglior supereoe<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/t17mezhpGJ4" width="640"></iframe><br /><br />Sono in auto, sto parlando da solo, eppure riesco a intrattenere (parlando di cultura generale) diverse persone… se non è un superpotere questo, allora <b>veramente</b> non so che cosa sia!<br />Scherzi a parte (ma neanche tanto) benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.<br />Oggi voglio parlare di supereroi, parlando - nello specifico - di determinati superpoteri, e lo farò in una maniera <i>leggermente diversa dal solito</i>, perché - normalmente - prima vi parlo dell'argomento e - poi - faccio la mia domanda, oggi voglio partire direttamente con una domanda: <span style="font-size: medium;"><b>qual è la tipologia di supereroe che preferite?</b></span><br />Vengo e mi spiego meglio, intendo: puntare di più al supereroe che ha il superpotere fantascientifico, alla superman? (Quindi l'uomo in grado di volare, di evitare i proiettili…)<br />Oppure il supereroe che è la persona normalissima, che - però - ha un <i>superportafogli a fisarmonica</i> (non lo so: alla Ironman, alla Batman): una persona che non ha nessun superpotere, ma ha una grandissima quantità di gadget tecnologici, magari è abbastanza palestrato, ma non è una cosa completamente fantascientifica.<br />Entrambe le tipologie di supereroi hanno - naturalmente - i loro pregi e i loro difetti e, se pur vero che questa domanda - a prima vista - potrebbe avere una risposta molto semplice<br /><blockquote>E beh: che ci vuole? Preferisco questo/preferisco quello!</blockquote>Secondo me le implicazioni di questa domanda sono molto più profonde e hanno a che fare - anche - con il modo che ha, poi, il supereroe di interfacciarsi con il mondo in cui viviamo.<br />Quindi: se c'è un vero e proprio superpotere, a livello fantascientifico, dovrebbe funzionare completamente la segretezza, l'identità segreta? (stile Superman e Clark Kent). Oppure si dovrebbe avere una soluzione differente?<br />Forse ci si dovrebbe mettere completamente nelle mani di un governo (o dei governi mondiali) per <i>venire incontro ad aiutare l'umanità</i>: si potrebbe avere - comunque - la possibilità di non avere quello che è un <i>vigilante da film</i>, ma una persona che - effettivamente - può aiutare in determinate situazioni, grazie a un superpotere, quindi sarebbe preferibile (anche se parliamo di una cosa - proprio - a livello fantascientifico).<br />Oppure sarebbe preferibile - invece - avere una persona “normale”, che riesce a gestire in maniera molto intelligente ed oculata i propri investimenti, tanto da <b>poter avere una quantità industriale di denari</b>, letteralmente <i>da buttare</i> in gadget che possano essere utili per aiutare gli altri, in puro altruismo.<br />E in realtà guardando a come - attualmente - alcune di queste persone (che diremo che hanno, più che un superpotere, un <i>superportafogli</i>)… come si sono interfacciate queste persone con il mondo moderno, mi lascia molto da pensare su determinate situazioni.<br />Tempo fa un gruppo di ragazzi giovanissimi (se non ricordo male giocatori di una squadra sportiva) rimasero <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_di_Tham_Luang" rel="nofollow" target="_blank">bloccati in un gruppo di caverne sotterranee</a>: c'è stato molto lavoro da parte dei soccorritori per riuscire a liberare questi ragazzi, in mezzo ci si era infilato anche Elon Musk, proponendo soluzioni più o meno improbabili.<br />In un commento, sotto <a href="https://youtu.be/OnScDt8k0bQ" rel="nofollow" target="_blank">un video che analizzava questo fatto (del buon Arnaldo Pangia)</a> avevo osservato che il funzionamento della macchina dei soccorsi è qualcosa di particolarmente complesso: non sempre è come in un film, che la soluzione è lì, davanti agli occhi, e si trova in un attimo; e soprattutto, dopo che le squadre stanno tentando il tutto e per tutto, e arriva qualcuno a dare commenti e consigli letteralmente improponibili <b>non è di aiuto</b>, tutto il contrario: infatti l'esempio che ho fatto è stato quello di:<br />tutti i soccorritori stanchi e spossati dopo aver fatto una serie di tentativi, passando sotto le grotte, per mandare a dell'ossigeno, è come se arriva uno e si mette a sbraitare - molto forte - <br /><blockquote>Ma la soluzione è ovvia. È lì, davanti a tutti: si manda dell'ossigeno - ai ragazzi - <b>gonfiando con l'ossigeno dei palloncini di spongebob, che mandiamo dentro la grotta!</b></blockquote>Perché - indubbiamente - avere un portafogli <i>superiore alla media</i> <b>non necessariamente significa di avere anche <i>un'intelligenza superiore alla media</i></b> e forse è questo che bisogna considerare quando si pensa all'ipotesi del supereroe (a quale potrebbe essere il modello di supereroe ideale): se si debba puntare - soprattutto - a quello che è il superpotere (o il superportafogli), o se quello che <i>fa l'eroe</i> (e il <i>supereroe</i>) <b>è - soprattutto - una fine intelligenza…</b><br />E lascio questa risposta a voi: io vi dico che - onestamente - secondo me uno dei superpoteri che vi piacerebbe (che è fantascientifico, ma che potrebbe funzionare - secondo me - molto bene) è il teletrasporto e - tra l'altro - in un vecchio episodio di #DdVotr (il 99) ho parlato anche di teletrasporto e di quali potrebbero essere le implicazioni nella vita del XXI secolo.<br />Insomma parliamone nei commenti oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene: vi ricordo di iscrivervi gratuitamente al canale per ricevere il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™; vi ricordo il canale Telegram per le notifiche; detto questo, qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potreste trovare interessante, toccate la mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-4405568497709267532022-06-05T08:00:00.038+02:002022-06-05T08:00:00.150+02:00VLOG 407: I vecchi telefilm #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/u3ITtaCkfqE" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti viaggiatori: io sono Grizzly.<br />Sono nato nel 1976, quindi nei primi anni '80 (quelli che richiamano molto all'atmosfera “vintage”) ero un bambino: ho passato la mia infanzia, ho passato la mia giovinezza, e l'ho passata - quindi - come tantissimi altri bambini di quel periodo guardando anche le serie TV che c'erano in quel periodo, che all'epoca non si chiamavano nemmeno «serie TV»: principalmente si chiamavano __telefilm__, c'erano i cartoni animati e c'erano i telefilm.<br />E c'erano tanti telefilm negli anni '80: alcuni che sono arrivati sino ai giorni nostri, diventando dei veri e propri cult; altri che - invece - sono stati, in qualche modo, dimenticati.<br />Bene, oggi vorrei fare un discorso un pochino particolare, andando a ricordare alcune di queste vecchie serie TV (alcuni di questi telefilm) grazie a un canale YouTube che ci parla proprio di questi vecchi telefilm, un canale YouTube il cui sottotitolo è <span style="font-size: medium;"><b>Gioventù passata davanti al tubo catodico</b></span>.<br />Parliamo quindi dei vecchi telefilm, di questa <i>gioventù trascorsa guardando telefilm in 4:3</i>, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia<br />[🎵🎶]<br /><br />Prima di cominciare, vi segnalo subito il canale di Simone Fini (il canale il cui sottotitolo - geniale - è appunto “Gioventù passata davanti al tubo catodico”): andate e iscrivetevi al canale, se non lo conoscete già, troverete tantissimi contenuti veramente molto interessanti che ripercorrono - in vari modi - le vecchie serie TV, i vecchi telefilm.<br />Nello specifico in due modi molto importanti, che sono - al momento - le due principali playlist del canale: <b>Dieci cose che (probabilmente) non sai su <i>quel telefilm</i></b> e <b>Che fine ha fatto il cast</b>.<br />Cominciamo con Dieci cose che magari non sai, e cominciamo con un telefilm del quale ricordo alcuni episodi (e alcuni momenti, tratti da alcuni episodi) ancora con - veramente - un sorriso, e che è stato Ralph Supermaxieroe, una sorta di risposta <i>un pochino grottesca</i>, se vogliamo, a quello che è l'idea del supereroe: Ralph era un professore di scuola, viene visitato dagli extraterrestri che gli donano questa tuta (che gli dà dei superpoteri), però ha un rapporto molto particolare con questi super poteri: perde il manuale per ‘un piccolo incidente logistico’ e quindi non è ancora del tutto sicuro del funzionamento di tutte le funzionalità della tuta.<br />Infatti una delle cose divertentissime di questo telefilm era che… più o meno riusciva a volare <i>abbastanza bene</i>, ma aveva degli atterraggi costantemente disastrosi!<br />È comunque molto interessante il video, strutturato in maniera tale da presentarci innanzitutto la serie TV, il suo produttore, il cast, i provini, un pochino come è andata, quali erano le idee iniziali… e poi queste dieci piccole curiosità sulla serie TV.<br />E vi consiglio la playlist "Dieci cose che forse non sai": andate a dare un'occhiata alla playlist sul canale, perché ci sono tantissimi telefilm che - se siete figli degli anni '80 come me - hanno fatto parte della vostra infanzia, ma anche se non siete figli degli anni '80 moltissimi di questi telefilm sono arrivati sino ai giorni nostri, vengono riproposti in replica e - quindi - può essere molto interessante andare alla riscoperta anche di che cosa c'era dietro quel telefilm.<br />Tra l'altro Simone non si rivolge solo a quelli che sono stati i telefilm <i>tipicamente cementati negli anni '80</i>; per esempio un secondo video che vi voglio segnalare riguarda la serie Poirot (Agatha Christie's Poirot) e in questo caso una serie che è cominciata alla fine degli anni '80 (se non sbaglio) ma che è riuscita ad arrivare - praticamente - sino ai giorni nostri: gli ultimi episodi sono stati girati pochissimi anni fa.<br />È un modo - tra l'altro - molto interessante di porre su schermo quelli che sono stati i romanzi e i racconti della grandissima Agatha Christie, e del personaggio di Hercule Poirot, personaggio con il quale condivido - tra l'altro - la testa a forma di uovo e i baffi…<br />La seconda playlist che vi segnalo è <i>Che fine ha fatto il cast?</i> e in questo caso andiamo ad analizzare gli attori, i personaggi dei nostri telefilm (delle nostre serie TV), cosa hanno fatto alla fine della serie TV: se hanno continuato la carriera televisiva, oppure se sono andati in teatro, se hanno fatto completamente un altro tipo di lavoro.<br />E abbiamo esempi, qualcuno abbastanza noto, come il giovane Ron Howard, "venuto fuori" da Happy Days (da Richie Cunningham di Happy Days) e diventato - poi - un regista cinematografico abbastanza affermato, oserei dire.<br />In questo caso, per la playlist "Che fine ha fatto il cast?" voglio segnalarvi l'interessante percorso fatto poi dal cast dei personaggi di A-Team, quindi il video che vi segnalo è "Che fine ha fatto il cast dell'A-Team?": andiamo alla scoperta di che cosa è successo alla fine della produzione di A-Team, ed è sicuramente qualcosa di molto interessante per andare un po' alla scoperta di quello che è stato il passato dei telefilm (delle serie TV) e poi qual è stata la <i>spinta</i> che ha dato alla carriera degli attori.<br />Ma non finisce qui, perché sul canale troverete anche - occasionalmente - delle live, che fa il nostro buon Simone, parlando sempre di telefilm degli anni '80, ma - occasionalmente - anche parlando di quella che è stata anche <b>la cultura degli anni '80</b>, quindi sicuramente un canale da non farsi mancare, per andare a fare questo <i>viaggio nel passato</i> intriso di nostalgia.<br />Detto questo io sono Grizzly e questo era #OperazioneNostalgia: un episodio dedicato a un canale che ci fa fare un bellissimo salto indietro (un tuffo) nella nostalgia degli anni '80.<br />Voi cosa mi dite: qual era il vostro telefilm preferito degli anni '80? Ne seguivate qualcuno specificatamente? Ne seguite qualcuno - magari - nelle repliche attuali?<br />Per esempio in questo periodo stanno andando - di nuovo - “La casa nella prateria”, “CHiPs” e qualcos'altro (un po' in giro per alcune delle TV), quindi può essere anche un interessante modo di andare alla riscoperta di vecchie serie degli anni '80.<br />Oppure no: non seguite nessuna serie degli anni '80, avete Netflix o avete Amazon Prime Video e - quindi - andate alla scoperta delle nuove serie TV, e lasciate che le vecchie serie TV <i>restino un po' nel dimenticatoio</i>?<br />Parliamone nei commenti qua sotto.<br />Grazie ancora; qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso tutta la playlist #OperazioneNostalgia, la mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-50335474723511773982022-05-29T08:00:00.030+02:002022-05-29T08:00:00.153+02:00Superstizione nel Terzo Millennio (Deep Dark Diary 17)<div><iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/dHgtJu1Gphg" width="640"></iframe><br /><br />Un mio cliente, appassionato di tecnologia e lontano dalle posizioni clericali, prima di scavare un pozzo in campagna…<br />… ha chiamato un noto rabdomante dell’entroterra, che si è fatto pagare una cifra non indifferente per passeggiare tra i rovi tenendo in mano due bacchette di ferro arruginito, poi gli ha detto dove avrebbe di sicuro trovato l’acqua; e sì: questo nonostante dalla posizione di tante altre trivelle (in tutti i terreni circostanti) fosse piuttosto evidente la presenza di una falda decisamente estesa!<br />Parliamone oggi, in questo nuovo episodio di Deep Dark Diary.<br /><br />Vivo in Sicilia, dove c’è chi apprezza una posizione distante dal culto religioso come la mia, salvo - poi - essere costantemente in prima fila alle varie processioni dei santi, e piuttosto preoccupato di sapere che il vicino non ha intenzione di battezzare il bambino!<br />Dove ho clienti (od amici) che hanno piena fiducia nella scienza che ha donato loro la tecnologia, ma credono - comunque - di vivere sulla Terra Piatta, fanno benedire la casa prima di pasqua, hanno poca fiducia nei vaccini…<br />Onestamente non me la sento di criticare chi abbia fatto un percorso, lungo la sua vita, e stia - semplicemente - continuando su quella strada: per esempio chi è cresciuto in una famiglia dalla tradizione cattolica e - semplicemente - ci tiene a voler continuare questa tradizione.<br />Personalmente non lo approvo, ma è una scelta che riguarda LA MIA coscienza: non ho nulla da dire su quella degli altri.<br />Quello che, però, mi lascia da pensare è chi ritiene che determinati gesti, appannaggio di un medioevo oscurantista e ignorante, siano da portare avanti come <i>importante regola per il futuro</i>.<br />Voglio dire: statue di santi portate in processione <b>davanti alla colata di lava‽‽</b><br />Peraltro è interessante notare come il messaggio (cristiano!) di <b>non fare <i>idolatria</i></b> sia spesso tralasciato.<br />In generale le superstizioni, che abbiano base religiosa o meno, spesso sono una pesante realtà dalla quale è difficile riuscire a separarsi: talvolta persino quelle che sembrano non avere neppure una base solida su cui fondarsi, risultano difficilissime da eradicare.<br /><blockquote>Anno 2022, XXI secolo, III millennio: ci sono persone - oggi - che, se un gatto nero attraversa loro la strada, si fermano, si fanno di lato e aspettano che passi qualcun altro, prima di andare oltre.</blockquote>E, se pur vero che certe tradizioni possono essere una continuazione di un percorso antico, atavico e dal sapore ricercato, certi rituali, nel III millennio, non portano semplicemente a perdere la dignità, ma possono creare danni molto più importanti, quando si spinge a dare a questi rituali l’importanza che comporta il dare fiducia…<br /></div><div style="text-align: center;">(e, peggio, talvolta anche denari!)<br /></div><div>… a loschi figuri, assegnando loro maggiore importanza che rispetto alla vita, alla dignità e alla libertà delle persone.<br />Se credete che, partendo dai rabdomanti e passando dai gatti neri, intenda giungere a più importanti decisioni in merito a fine vita ed aborto…<br /></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;">ESATTO! AVETE PERFETTAMENTE RAGIONE!</span><br /></div><div>Ma sono curioso di sapere cosa ne pensate voi: nel terzo millennio certe tradizioni hanno ancora senso di esistere? O è giunto il momento di relegare i riti propriziatori a quell’attività di puro folklore e richiamo per turisti che si può ottenerne, privandoli di tutti i falsi valori di cui cercano di fregiarsi? Parliamone!<br />Bene: io sono Grizzly e questo era Deep Dark Diary: il contenitore che - ogni ultima domenica del mese - ci porta a fare un viaggio lungo il lato oscuro sul lato oscuro del folklore, della cultura o tecnologia; noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!e</div><div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-11876045320830385652022-05-22T08:00:00.119+02:002022-05-22T08:00:00.160+02:00VLOG 406: Rant e trasloco: vlog a caso di novembre 2021 (ft @il canale di ALE)<div><iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/aH8PTkCDPSw" width="640"></iframe><br /><br />[beep del Telepass]<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">[Google]: Mantieni la sinistra al bivio<br /></div>Benvenuti a bordo, viaggiatori:<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">[Google]: Continua per 800 metri<br /></div>Sì, grazie: ci arrivo all'autostrada!<br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, sono al nord Italia e sto andando da Ale; benvenuti su Diario di Viaggio on the road!<br /><br /><i><a href="https://youtu.be/e25djuVHz6Y" rel="nofollow" target="_blank">Fire up the rocket</a> and away we go… with you</i><br /><b><i>Light speed, let's go!</i></b><br /><span style="font-family: courier;"><i>[Suoni indistinti dalla radio]</i></span><br /><br />Mancano 2km, non capisco dove sto andando, ma mi fido di Google…<br />“Proprietà privata”, interessante!<br />Eh: sono uscito dal paese, praticamente. Allora torno indietro e mi metto nel parcheggio all'ingresso del paese! Va bene!<br /><span style="font-family: courier;">-DX, DX da FZ 🎶</span><br />Sì: sento il ponte radio della Protezione Civile…<br /><span style="font-family: courier;">-DX, DX da FZ 🎶</span><br />… di Siracusa. È in corso un'allerta meteo a Siracusa, e sono esondati alcuni fiumi, c'è parecchia confusione, eh!<br /><span style="font-family: courier;">-DX, DX da FZ 🎶</span><br />Eh: fagli una “selettiva”, figliolo…<br /><span style="font-family: courier;">-Lato nostro, sulla Maremonti, sono arrivati i rinforzi: Polizia Municipale e ditta per la chiusura della strada; nel frattempo l'acqua è arrivata qui sulla Maremonti, noi siamo tutti in sicurezza 🎶</span><br />(Maremma!)<br /><br />Ale: -Sì?<br />Grizzly: -Ehi: io sono all'ingresso del paese…<br />[incomprensibile]<br />G: -Vabbè: ti raggiungo a piedi, dai! Un minuto<br />A: -Va bene<br />G: -Ok, a fra poco<br /><br />Ah: in effetti la Zona a Traffico Limitato comincia qua<br /></div><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Sì<br /></div><div>Quindi… e qua potevamo prendere panini e toast!<br /></div><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Se era aperto, sì<br /></div><div>Naaa!<br /></div><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">È quello più economico, perché dopo diventa abbastanza caro…<br /></div><div>Sì, sì: ma tanto uno stracotto ci sta meglio del panino!<br /><br /></div><div style="text-align: left;">Devo ancora fare EasyPark: me lo avevi spiegato, una volta, ma… devo ancora farlo.<br /></div><div style="text-align: left;">È comodo, però… così mi dicono<br /></div><div><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Sì sì: però in alcune cose funziona bene, in altre cose… già a Siracusa era comodo, perché ti permetterà di pagare anche la sosta parziale; adesso no: comunque devi pagare un'ora di sosta, e 'stica££i: tanto vale che <i>gratto e parcheggio</i>!<br /></div><br />Sì, esatto<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Esatto: è qua, c'è il buco<br /></div>E allora facciamolo<br /><br />La famosa salita digestiva<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Che profumo di funghi!<br /></div>Sì: con questo tempo…<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Lo sento nell'aria: stamattina non sono andato, però stasera - se riesco - con la pila…<br /></div><br />Ma sai che non ci si arriva da qua? È dall'altra parte, mi pare<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Sì…<br /></div>Che porcata! Comunque è lì<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Qua sotto si arriva… che cos'è: una casa privata?<br /></div><span style="font-family: courier;">[…] con l'FZ dei ROSS: sono andati in un'altra casa per levare dell'acqua 🎶</span><br />Hanno buttato giù un fantastico tavolino, come puoi ben notare<br /><br />[rumori e chiacchiere da pasticceria mantovana 😋]<br /><br />Intanto siamo a Mantova, e sono ben stupito dal microfono di questa telecamera, quindi <b>NON URLO</b>, perché si sentirà, abbastanza bene; se non si sente bene, ci metto la musica<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Si sente il rumore di lavori in sottofondo?<br /></div>È abbastanza direzionale, il microfono: dovrebbe sentirsi abbastanza bene noi, abbastanza male il rumore, ma nel caso - come ripeto - si vedrà “io che parlo” e sotto musica…<br /><div style="margin-left: 40px; text-align: left;">Molto bene!<br /></div>Vabbè! Detto questo: piano piano ci avviamo verso la via del ritorno.<br /><a href="https://youtu.be/pumhZvLZRz0" rel="nofollow" target="_blank">[🎵🎶]</a><br /><br />Ciao a tutti: sono Grizzly, oggi è domenica 21 novembre 2021 e - in questo momento - sono nella stanza di un Bed&Breakfast a Frosinone (alle porte di Frosinone); è stata una settimana d'inferno, veramente.<br />Sono le sette del mattino, fuori (non so se lo riuscite a vedere) c'è parecchia foschia/nebbia, anche perché è ancora presto.<br />Ho dormito qui e sto per ripartire, per continuare il mio viaggio in auto, che mi riporterà fino a Siracusa.<br />È stata una settimana pazzesca, perché io - in questa settimana - sono partito il 13 novembre (sabato 13 novembre 2021) sono partito da Siracusa, sono venuto - di nuovo - qua, in questa struttura (tra l'altro proprio in questa camera) e sono venuto qua a Frosinone, ho dormito qua, poi ho continuato il viaggio e sono andato a Trento; a Trento dove, in un paesino in provincia di Trento, avevo una piccola casetta, dove venivamo ogni tanto in estate, che abbiamo completamente smontato: abbiamo preso tutti i mobili (tutto quanto) e <b>fatto un pazzesco trasloco</b> in due giorni.<br />Mi sono spostato in un'altra casetta, che ho… perché ho venduto quella in cui ero e ne ho acquistata un'altra, e ho fatto questo trasloco PAZZESCO in due giorni: mi sono spostato da un paese, che si chiama Cadine, a un altro paese, che si chiama Vezzano, che è poco oltre: saranno cinque~sei km più avanti di Cadine, e Cadine è già cinque~sei km da Trento, quindi siamo abbastanza <i>prossimi</i> al comune di Trento, vicini alle montagne, ed è un posto legato - un po' - al passato della mia famiglia (che è originaria del Trentino) e un po' al fatto che io, da piccolo, sono cresciuto andando su per le montagne e passando le estati (ed alcuni inverni) sulle montagne.<br />E un po' per ricordi familiari, ricordi d'infanzia, etc, e un po' perché così abbiamo - anche - un <i>punto d'appoggio</i> per quelle volte che succede qualche manifestazione, qualcosa, al nord Italia: mi era già capitato in passato, per esempio per lo SMAU (e per altre cose) di Milano, di venire… anziché andare a Milano e prendere un albergo lì, venire a Trento perché - fondamentalmente - il biglietto di andata e ritorno in treno Trento~Milano <b>mi costava molto meno che <i>andare a prendere un albergo a Milano</i></b>, quindi una volta che sei là, ti muovi abbastanza velocemente.<br />È stato un delirio: sono ancora stanchissimo, ho dormito - comunque - molto bene e adesso vado a fare colazione (fra poco) e poi continuerò il mio viaggio; è stato un delirio in cui sono stato anche aiutato dal grandissimo Ale del Canale di Ale, che mi ha fatto questa cortesia di darmi - veramente - una mano di aiuto a smontare i mobili, a trasportare la roba, poi ci ha aiutato anche il tizio dell'alberghetto che mi ha ospitato, perché non potevo utilizzare la casa (e inoltre nella nuova casa bisogna ancora traslocare le utenze: manca la luce!) quindi sono dovuto andare anche in albergo su a Trento… mamma mia!<br />Ripeto: è stato un delirio; finalmente ho finito, le cose adesso si stanno tranquillizzando, adesso le cose funzionano un po' meglio e quindi… niente: volevo raccontarvi questa piccola parentesi.<br />Ho girato pochissima roba: sono stato - in questi giorni - anche molto poco attivo sui social.<br />Ho l'abitudine di non raccontare sui social quando mi allontano da casa, per ovvi motivi di sicurezza: ho voluto <i>rompere gli indugi</i> soltanto ieri sera, quando sono andato in pizzeria (a Ferentino) a prendermi una pizza ciociara molto particolare, che l'ultima volta l'avevo assaggiata nel 2018, allora ho voluto rompere gli indugi, ho pubblicato la foto della pizza su Twitter, geolocalizzata (con il nome della pizzeria di Ferentino): questo ci poteva anche stare.<br /><br />Va bene: si conclude questo piccolo vlog personale in cui ho voluto raccontarvi questo viaggio pazzesco - on the road - e questa situazione pazzesca; penso che aggiungerò parte delle immagini che ho girato della casa, della casa nuova… vediamo un pochettino se ci sarà un edit o meno; detto questo: io sono Grizzly, vi ringrazio per avermi ascoltato e noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!</div><div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-44980540772031110762022-05-15T08:00:00.038+02:002022-05-15T08:00:00.149+02:00VLOG 405: Maneggiare tecnologia… per divertimento<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/-nFemRtNfBU" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.<br />Come sapete, sono un nerd e, essendo nativo della X-Generation, ho vissuto quella che era stata la transizione tra la <i>tecnologia analogica</i> e la <i>tecnologia digitale</i> e, per questo motivo, sono un grande appassionato di quella che è stata (un po') la <i>tecnologia vintage</i>: quella con cui sono cresciuto, quella che ho intravisto quand'ero piccolo, che ha fatto parte della mia infanzia o che - semplicemente - so che è stata parte della mia infanzia (anche se non sono arrivata a vederla o a toccarla con mano).<br />E non sono il solo, perché oggi voglio parlarvi di un canale YouTube di un ragazzo…<br /><blockquote>(lo chiamo - amichevolmente - così perché, tendenzialmente, siamo quasi coetanei: Marco ha 50 anni, io vado per i 46, quindi siamo lì-lì)</blockquote>… infatti vi voglio parlare del canale di Marco Valleggi (<a href="https://youtube.com/c/MVVblog" rel="nofollow" target="_blank">MVVBlog</a>); innanzitutto andate e iscrivetevi al canale; è un appassionato di tecnologia che ci porta, un po', quella che è stata la tecnologia analogica (<b>e non solo</b>: anche alcune innovazioni, e tecnologia digitale, e degli ibridi molto, molto simpatici) con tutta la <i>divertente rumorosità toscana</i> che lo contraddistingue, in un canale realizzato - principalmente - per divertimento, ma che - da pochi giorni (rispetto al momento in cui sto girando questo vlog) - ha anche festeggiato l'importante traguardo dei 100mila iscritti, per cui gli vanno anche i miei più grandi complimenti.<br />Marco è un grande nerd, è cresciuto con alcune serie TV (o, come li chiamavamo noi all'epoca, alcuni <i>telefilm</i>) come uno, che è stata una parte molto importante della mia infanzia: un telefilm di fantascienza intitolato «Spazio 1999».<br />E ritorniamo in quel telefilm, ritorniamo in quella serie TV, ritorniamo sulla Luna che è uscita fuori dall'orbita terrestre e sta vagando nello spazio, e alle avventure che succedono a questi personaggi, in particolar modo a uno strumento che avevano a disposizione questi personaggi, che serviva come comunicatore e come meccanismo per interfacciarsi al computer (fondamentalmente uno smartphone dei primi anni '70!): il Commlock.<br />E parliamo della sua edizione - tutta personale - del Commlock, che è il primo video che vi segnalo: andate e dategli un'occhiata, guardate il progetto PAZZESCO con il quale ha realizzato una replica del Commlock e in che modo è riuscito a mettersi in gioco per cercare di realizzare un Commlock <i>il più possibile simile all'originale degli anni '70.</i><br />Ma, come vi dicevo, Marco è anche un personaggio che punta a divertirsi nel realizzare i video sul suo canale, infatti voglio segnalarvi uno dei suoi video un pochino più datati ma che è stato uno dei primi video che ho scoperto, quando ho scoperto il suo canale (quando ancora era un po' più piccolino), che è un video che mi ha divertito tantissimo: un modo - un po' - di prendere in giro gli spot pubblicitari, un po' di prendere in giro le soluzioni tecnologiche, ma anche un modo di mostrare la sua grandissima simpatia ed ironia.<br />Sto parlando della <i>presentazione della Pro<b>corta</b></i> e - tra le altre cose - sul doobly-doo trovate un video-risposta (che gli è stato presentato poco tempo dopo), nel quale scopriamo che - alla fine - questo prodotto… <b>è stato realizzato per davvero!</b><br />Marco è anche un grandissimo sperimentatore, e il suo modo di sperimentare (e di mettersi in gioco), di realizzare qualcosa legato all'elettronica, legato al tema nerd, ma anche legato a <i>tantissimo lavoro manuale</i> lo possiamo vedere in alcuni suoi progetti (come abbiamo visto il Commlock), ma anche delle cose un pochino più semplici… almeno per chi ha una buona manualità! 😅<br />In questo caso andiamo alla scoperta della sua soluzione tecnica per realizzare un nuovo computer con cui gestire lo streaming, ma in particolar modo del realizzarsi un case molto, molto particolare: un case piramidale (ispiratogli da un altro amico su YouTube: il grandissimo Davide di Stockdroid) e quali sono state le soluzioni con cui il buon Marco ha realizzato, interamente da solo, un case piramidale veramente bellissimo… e <b>addirittura <i>con un occhio magico!</i></b><br />Quindi andate a dare un'occhiata al video del case piramidale: lui è Marco Valleggi, è toscano, è simpaticissimo, andate a dare un'occhiata al suo canale e iscrivetevi - se non lo conoscevate già.<br />E parliamo un pochettino di temi nerd, parliamo - innanzitutto - dei video che vi ho segnalato: voi di che generazione fate parte? Avete vissuto anche voi la transizione tecnologica dall'analogico al digitale?<br />Vi ricordate Spazio 1999 o non l'avevate mai sentito nominare? Oppure l'avete visto ultimamente (non so se c'è su qualche piattaforma di streaming)?<br />O - magari - vi siete mai trovati in una delle situazioni di cui ci parla Marco, quando presenta la procorta?<br />In generale, che rapporto avete con la tecnologia? Vi piace andare alla scoperta di questi canali YouTube e di questi contenuti che richiamano un po' la tecnologia vintage e - magari - cercano di dargli anche un'impronta moderna?<br />Oppure no: la tecnologia del passato è bene che rimanga nel passato, ed è meglio portare avanti la tecnologia come qualcosa di moderno, di “in costante evoluzione”?<br />Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Come sempre grazie per avermi seguito sino in fondo: mettete pollice-in-alto e condividete con gli amici; iscrivetevi per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™.<br />Qui in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi, cliccate sulla mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-18403429070870756552022-05-08T08:00:00.018+02:002022-05-08T08:00:00.183+02:00VLOG 404: Distruggere tecnologia… per divertimento!<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/cx0zDnmCMnk" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.<br />Quand'ero piccolo mi piaceva molto smontare le cose, per capire com'erano «fatte dentro», come funzionavano, e c'è qualcuno che ha portato questa passione (dello smontare le cose per capire come funzionano) su YouTube: andiamo sull'Isola di Man, a Ramsey, e andiamo a trovare l'amico Clive Mitchell, del canale Bigclivedotcom, il quale ci spiega “come funzionano le cose” SMONTANDO L'ELETTRONICA, proprio per vedere com'è fatta all'interno; smontando i circuiti più strani, più particolari, facendo delle analisi sugli schemi elettrici, facendo delle analisi sul funzionamento in generale…<br />E mi ha fatto scoprire non solo tantissime curiosità molto interessanti, ma mi ha fatto anche vedere - un pochino meglio - come funziona l'elettronica (a me, che sono <b>completamente autodidatta</b> sull'elettronica).<br />E non solo, perché occasionalmente fa anche dei particolarissimi esperimenti, come quello di provare a utilizzare apparati tipo il <i>Sodastream</i> con dei <i>liquidi alimentari</i> che <i><b>non sembrano siano stati fatti per essere frizzanti</b></i><br />E con dei risultati VERAMENTE molto particolari.<br />Per cui vi consiglio di andare e dare un'occhiata al suo canale.<br />In fondo su YouTube - volendo cercare qualche approfondimento sull'elettronica - è facilissimo trovare ogni genere di approfondimento (io - tra l'altro - ho trovato tantissimi progetti molto interessanti per Arduino), però dei canali che, così specificatamente, vanno - proprio - a <i>tagliuzzare l'elettronica</i> pezzetto dopo pezzetto… è qualcosa che mi mancava, e trovo i contenuti di Clive molto, molto interessanti e d'intrattenimento, un po' - appunto - come approfondimento sull'elettronica, un po' anche per la curiosità, perché ogni tanto tira fuori dei circuiti veramente molto, molto particolari: delle cose che non si trovano <i>esattamente su ogni bancarella</i>.<br />Tra l'altro sì: anche lui aveva fatto un'analisi del <i>Circuito per Risparmiare Energia</i> (che risulta essere un semplice condensatore) alcuni anni fa: quello che aveva ispirato anche a me a fare quell'approfondimento su Deep Dark Diary; tra le altre cose - comunque - non è stato il solo: aveva fatto un'analisi anche il buon Mehdi di ElectroBOOM<br />E - in fondo - è bello scoprire che, su YouTube, ci sono anche queste ‘pagine oscure dell'elettronica’, così come è bello scoprire queste piccole perle sull'approfondimento in maniera un pochino diversa dal solito, in merito a quello che è Il funzionamento dei circuiti elettronici.<br />Io, come dicevo, sono completamente autodidatta: avendo fatto il liceo scientifico, ho studiato pochissima elettronica, tendenzialmente non ho una idea ben precisa del funzionamento dei transistor, dei mosfet… molte cose le ho imparate, semplicemente, studiando per i fatti miei, guardando delle guide su Internet, guardando dei video su internet, ho fatto un pochino di esperienza in più grazie al fatto che mi sono messo a sperimentare con Arduino, ma le mie conoscenze di elettronica rimangono - comunque - molto, molto, molto limitate.<br />Però l'elettronica resta una cosa che mi appassiona e mi diverte, ed è questa la domanda che giro a voi: voi che mi dite? Che rapporto avete con l'elettronica?<br />Vi limitate a utilizzare gli strumenti e a ringraziare la tecnologia, perché ci sono questi strumenti a disposizione?<br />Oppure vi piace andare - anche - ad approfondire, a vedere come funziona la singola cosa, all'interno? Siete - un po' - quei bambini che vogliono scoprire cosa c'è all'interno, come è riuscito a fare il nostro bravo Big Clive?<br />Oppure avete una passione ben specifica per l'elettronica e quindi andare a scoprire cosa c'è all'interno di ogni singolo circuito l'avete già fatto in passato? Conoscete già molto bene i circuiti elettronici, e questi possono essere semplici esercizi di stile?<br />Avete studiato elettronica al liceo? Avete fatto elettronica… siete - magari - tecnici elettronici?<br />Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Come sempre grazie per avermi fatto compagnia in questo viaggio, che avviene grazie all'elettronica digitale (e a un video digitale!); se sono riuscito a intrattenervi, come sempre police-in-alto, condividete con gli amici, iscrivetevi al canale per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ e seguite il canale Telegram per le notifiche.<br />Qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi; cliccate sulla mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<br /><div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-61904125409666195212022-05-01T08:00:00.050+02:002022-05-01T08:00:00.160+02:00VLOG 403: Euroconvertitori #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/BQuinF5VvXA" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti, viaggiatori. Sono Grizzly e queste sono due calcolatrici molto particolari: come vedete sono identiche, sono due calcolatrici pubblicitarie (una di una banca, una di una società privata), ma entrambe hanno una cosa estremamente particolare: <b>due display</b>.<br />Queste calcolatrici le ho ripescate mentre facevo un pochino di pulizia in casa, e sono delle calcolatrici che risalgono all'anno 2001, cioè - rispetto al momento in cui sto girando questo vlog - a più di vent'anni fa, e hanno il doppio display perché svolgono una funzione particolare che va <i>al di sopra</i> delle classiche funzioni (delle calcolatrici che svolgono le quattro operazioni): sono - infatti - degli <i><b>Euroconvertitori</b></i>, ossia delle calcolatrici che venivano utilizzate per convertire gli importi in Lire → in Euro e viceversa; servivano durante la fase di transizione tra le Lire e l'Euro.<br />Bene, oggi voglio ripercorrere un pochettino la storia di questi euroconvertitori in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road <a href="https://g-to.eu/OpeNos" rel="nofollow" target="_blank">#OperazioneNostalgia</a><br />[🎵🎶]<br /><br />Il primo gennaio 1999 fu fissato il <i>tasso di cambio dell'Euro</i> in tutti gli stati membri; in Italia il controvalore era pari a 1936,27 Lire e, da quel momento (dal 1 gennaio 1999), all'interno di tutti gli stati membri <b>qualsiasi transazione elettronica in ambito economico</b> sarebbe dovuta avvenire esclusivamente in Euro.<br />Era nata - quindi - la <i>Moneta Unica della Comunità Europea</i>, anche se - ancora - esisteva solo in formato elettronico, ma già erano in corso le prime operazioni per far entrare anche “nella testa” dei cittadini europei l'esistenza di questa nuova moneta. A partire dal luglio del 1999 - per esempio - nacque l'obbligatorietà di mettere la doppia indicazione (nella valuta in corso attuale, e in Euro) sulle fatture e su tutti i documenti, ma già da tempo avevano cominciato: nel momento in cui era stato fissato il tasso di cambio - per esempio - le bollette telefoniche, le indicazioni per quanto concerne il carburante… avevamo i doppi prezzi.<br />Nell'ottica di aiutare le persone a cercare di riprendere un po' la mano con il discorso dei centesimi, e cominciare a imparare a conoscere meglio la moneta (in considerazione del fatto che dal primo gennaio 2002 sarebbe <i>entrato in corso d'opera l'Euro - qui in italia - anche materialmente:</i> <i><b>a livello di monete e banconote</b></i>) e in considerazione che ci sarebbe stato un periodo di «doppia circolazione» di Lire ed Euro (a quel punto saremmo passati definitivamente agli Euro e sarebbe scomparsa da Lira) il problema era <i>venire incontro alle persone che avrebbero potuto avere difficoltà</i> a capire questa nuova valuta, ad avere un ritorno ai centesimi dopo diverse decine gli anni, o a cominciare ad avere un minimo l'idea di come funzionasse la cosa.<br />E soprattutto le persone in difficoltà (anziani, bambini, portatori di disabilità) avrebbero potuto avere una serie di problemi, ed ecco - quindi - che, sin dal 2001, nacque quello che possiamo anche considerare un gigantesco business, che è stato quello degli euroconvertitori.<br />Gli euroconvertitori erano delle semplici calcolatrici (anzi delle calcolatrici molto basilari: fondamentalmente capaci di fare solo le quattro operazioni e poco altro), ma che - in più - avevano questi due ‘Tastini Magici’: Lire ed Euro.<br />Quando tu immettevi un importo sulla calcolatrice, per esempio un importo in Lire, premendo il pulsante Euro ecco che - magicamente - l'importo su display si sarebbe trasformato nel suo controvalore in Euro.<br />Oppure viceversa: se immettevi un valore in Euro, premendo il tasto Lire magicamente avresti ottenuto il suo controvalore in Lire.<br />Dovevano essere un modo di cominciare a prendere…<blockquote>[etcì! 🤧] … di prendere polline di allergia…</blockquote>… prendere mano con i nuovi importi, con i nuovi valori; per cercare di facilitare ancora di più le cose, soprattutto per le persone anziane, cominciarono a diffondersi anche queste calcolatrici con il doppio display, che permettevano di operare ancora più semplicemente: uno premeva il pulsante Lire (o Euro) prima di cominciare (se volevi mettere dei valori in Lire e vederli convertiti in Euro, allora premevi il pulsante Euro; se invece volevi mettere dei valori in Euro e vedere il controvalore in Lire, allora premevi pulsante Lire), poi digitavi l'importo - per esempio premevi Euro, per immettere un importo in Lire e vedere quanto corrispondeva in Euro - digitavi l'importo in Lire, che ti ti compariva sul primo display (generalmente quello <i>in basso</i>, o quello <i>sulla sinistra</i>) e automaticamente, nell'altro display (quello <i>in alto</i>, o quello <i>a destra</i>), ti compariva - subito, in tempo reale - il controvalore, mano a mano che digitavi i numeri.<br />È stato un business molto importante, perché molti euroconvertitori sono stati distribuiti come gadget: dalle cose più semplici, come semplici cartoline che avevano i valori in Lire più diffusi e i principali valori in Euro (magari da 100 Lire a 4mila Lire, tutti i valori a scaglioni di 100 Lire) e il riporto in Euro, a queste piccole calcolatrici che hanno avuto molto più successo e hanno continuato a girare; e probabilmente qualcuno si trova ancora qualcuna di queste calcolatrici in casa…<br />Magari una piccola calcolatrice azzurra con la bandiera dell'Italia, che è stato l'euroconvertitore della Presidenza del Consiglio dei Ministri (è stato un <i>regalo di natale</i> del natale 2001) e sono tutti quanti chiamati gli <b>euroconvertitori di Berlusconi</b>, perché furono un lavoro fatto dal governo Berlusconi, quello di diffondere questi euroconvertitori gratuitamente (a casa di tutti gli italiani), in una procedura che tra acquisizione di queste calcolatrici dall'Asia, preparazione, imbustamento e spedizione a tutta Italia…<br />… costò poco meno di 10 milioni di euro!<br />L'idea - come ripeto - era quella di cercare di migliorare la situazione - a livello di accessibilità della nuova valuta in Euro - nei confronti delle persone con difficoltà; nell'ottica con la quale erano state anche sviluppate le nuove monete e le nuove banconote in Euro, pensando all'accessibilità per le persone - soprattutto - portatrici di disabilità, nel caso delle monete e delle banconote - per esempio - per le persone con problemi di vista (o - proprio - per le persone non vedenti)<br />Peraltro ho già parlato di questo, <a href="https://youtu.be/emmbl9SGzGg" rel="nofollow" target="_blank">nell'episodio 135</a> (se non l'avete visto, vi consiglio di recuperarlo: è un trucco per imparare a riconoscere le monete in Euro senza bisogno di guardarle).<br />Gli euroconvertitori sono stati una pagina interessante (forse un po' pittoresca ma - in certi casi - anche molto utile) della storia italiana, dell'avvento degli Euro, della storia di una ventina di anni fa, e mi sono tornati in mente proprio perché ne ho ritrovato qualcuno rimettendo un po' in ordine la casa.<br />Voi che mi dite: vi ricordate questi euroconvertitori?<br />O avete meno di vent'anni e - magari - avete trovato qualcuna di queste calcolatrici con il doppio display, non sapevate nemmeno che cosa fossero? Era qualcosa di dimenticato in casa, buttato nel classico <i>cassetto pieno di robaccia</i>, non saprei…<br />Oppure vi ricordate questi euroconvertitori? Ne avete ancora qualcuno?<br />Avete l'euroconvertitore della Presidenza del Consiglio dei Ministri?<br />Considerate che - tra l'altro - alcuni di questi euroconvertitori sono diventati oggetti vintage, da collezione: si trovano su eBay (anche a una ventina di Euro!). Vi ricordate quando c'erano le Lire?<br />Parliamone nei commenti, o su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia<br />Come sempre: pollice-in-alto, condividete con gli amici, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-65055163098460023482022-04-24T08:00:00.054+02:002022-04-24T08:00:00.271+02:00Come evitare alcuni raggiri (Deep Dark Diary 16)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/llUDsbb_z04" width="640"></iframe><br /><br />Mia madre è stata un'assistente sociale e, quando andava a fare delle visite domiciliari, si presentava (suonava al citofono o al campanello), diceva di essere l'assistente sociale…<br />… ma invitava le persone a <b>NON APRIRE LA PORTA</b> e - invece - a <b>CHIAMARE IL MUNICIPIO</b> e chiedere se, effettivamente, quella fosse l'assistente sociale.<br />Questo discorso - in parte - l'ho già accennato nell'episodio 148 di #DdVotr, ma oggi vorrei approfondire, perché alcune di queste truffe sono <i>tornate in auge</i>; benvenuti - pertanto - in questo nuovo episodio di Deep Dark Diary<br /><br />Anni fa la società di telefonia mobile Vodafone (all’epoca si chiamava ancora “Omnitel Pronto Italia”) attivò un servizio, chiamato “SOS Mi Ricarichi”: con una chiamata automatica potevo chiedere a un mio amico, o a un mio parente (ad esempio a un genitore) di <i>cedermi</i> una parte del suo credito telefonico.<br />Fermatevi un attimo a pensare a quello che ho appena detto: riuscite a vedere l'errore? Se io avessi fatto il numero di una persona anziana (magari un po' confusa) e mi fossi <i>fatto passare per il nipote</i>, ecco che avrei potuto fregarle fino a € 10.<br />Tra l'altro non c’erano limiti: potevo fare - al massimo - una SOS ricarica al giorno, quindi potevo farla <b>anche ogni giorno</b> da numeri telefonici a caso; e qualora l’utente avesse rifiutato l'SOS Ricarica (oppure non aveva credito sufficiente), avrei potuto tranquillamente riprovare con un altro: in quel caso non c'era nessun limite e nessun controllo.<br />Naturalmente, appena scoppiò il caso di tantissimi che avevano approfittato (proprio di persone anziane, soprattutto), ovviamente furono messe in atto una serie di contromisure, si cominciò a restituire i soldi a tantissimi utenti…<br />… ma - alla fine - la contromisura più efficace fu quella di <b>cancellare del tutto il servizio</b> (e - tra l'altro - sospendere alcuni utenti che si erano comportati in maniera più sospetta).<br />Ma sugli operatori di telefonia potremmo letteralmente parlare per settimane, visto che - per esempio - a me Wind disse che avevo clickato per attivare un servizio in microabbonamento… con la SIM installata sull'impianto di teleallarme, che – tra l'altro – proprio <b>da contratto</b> non era neppure compatibile con i servizi a microabbonamento! Ne ho già parlato, peraltro: episodio 327.<br />E naturalmente come non citare tutti quei simpaticissimi agenti commerciali che ci informano che l’ENEL (adesso <i>Servizio Elettrico Nazionale</i>) chiuderà entro breve e <b>tutti gli utenti che non hanno cambiato operatore dell'energia, semplicemente <i>rimarranno senza corrente!</i></b><br />E questo senza voler disquisire approfonditamente di tutte quelle persone che carpiscono la fiducia (in particolar modo di quelle persone anziane), facendosi passare per amici lontani (o amici dei vicini di casa), quando non - addirittura - per rappresentanti delle Forze dell'Ordine.<br />In conclusione, lo ammetto: è brutto da dire, ma la verità è che – semplicemente – <span style="font-size: medium;"><b>BISOGNA DIFFIDARE DI TUTTO E DI TUTTI, SEMPRE!</b></span><br />È piuttosto evidente che nessun servizio né operatore chiuderà dall’oggi al domani, senza che se ne sia parlato - invece - per INTERE settimane!<br />Quando qui in Italia fu introdotto l'obbligo di comporre il prefisso anche per le <i>chiamate urbane</i>, fra quelle che sono state informazioni su tutti i media, campagne pubblcitarie martellanti, periodo in cui funzionava sia facendo il prefisso che non facendo il prefisso, periodo con la voce guida che t'invitava, dalla prossima volta, di fare il prefisso, periodo che ti diceva <i>“Fra un mese smetterà di funzionare se non fai il prefisso”</i> etc… <b>È passato <i>più di un anno!</i></b><br />Ma soprattutto non si apre la porta e non si fa entrare in casa <b>nessuno</b>, meno che mai persone che arrivino all'improvviso, senza nessun motivo apparente, e dicendo di essere rappresentanti delle forze dell’ordine: al contrario - in questo caso - un <b>VERO</b> rappresentante delle FdO, trovandosi in presenza di una persona - magari - anziana da sola, non avrà nessun problema (e, molto probabilmente, sarà LUI STESSO a invitare la persona a farlo…) ad attendere che questa persona chiami il Numero Unico di Emergenza e contatti le FdO per chiedere conferma dell'identità della persona che si trova davanti alla porta.<br />In conclusione questo episodio l'ho realizzato per lanciare un messaggio, un messaggio molto importante: dovete stare accanto ai vostri parenti o ai vostri vicini di casa anziani, soprattutto se sono da soli: è una cosa veramente molto importante, perché - al di là del rischio di essere truffati - c'è il rischio che queste persone, oltre che essere rimaste da sole, perdano quel poco che è rimasto loro in mano, <b>perdano anche la dignità…</b><br />Tra l'altro la tecnologia può aiutarci moltissimo ad essere più vicini anche alle persone che, in qualche modo, si trovano lontane, quindi cerchiamo di sfruttare tutto questo a nostro vantaggio.<br />Detto questo io vi ringrazio: sono Grizzly e questo era Deep Dark Diary, il contenitore che - ogni ultima domenica del mese - ci porta a fare un viaggio lungo il lato oscuro della cultura, del folkolre o della tecnologia; noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!<br /><blockquote><i>E sì: sto sperimentando una nuova scenografia e un nuovo ambiente di lavoro per realizzare video: spero che vi sia piaciuto… e - comunque - è ancora un lavoro in divenire, indubbiamente!</i></blockquote><div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-24926807191530171852022-04-17T08:00:00.037+02:002022-04-23T11:52:24.382+02:00VLOG 402: Ghostbusters Legacy in quattro punti (NO SPOILER)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/-vpVypbJX64" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, questo è Diario di Viaggio on the road, oggi parliamo di Ghostbusters Legacy: film che viene a quasi 40 anni di distanza dal Ghostbusters del 1984 (e dal Ghostbusters 2 del 1989) e che non tiene conto del reboot del 2016 (come se quel reboot fosse avvenuto in un differente universo cinematico).<br />Anche se devo ammettere che Ghostbusters Legacy, più che essere un <b>Terzo Capitolo</b>, lo possiamo considerare una sorta di <i>Secondo Capitolo e Mezzo</i>, perché tiene soprattutto conto di quello che è successo nel film del 1984, ma sono POCHISSIMI i riferimenti al film del 1989; non dimentichiamo che nel film del 1989 abbiamo avuto non solo grandi avventure, ma anche grandi fatti di cronaca, per esempio la Statua della Libertà che ha <b>passeggiato per New York la notte di capodanno</b>, ma questo non viene mai citato, quindi… in realtà il riferimento più importante al secondo capitolo è l'Occultoteca di Ray.<br />Prima di continuare con quest'analisi (che farò nei classici quattro punti): <b>non farò spoiler</b>, quindi se non avete visto il film, potete guardare quest'analisi e poi andare a recuperare il film quando volete… recuperatelo il film!<br />Però… non ho ancora deciso se mi è piaciuto o meno: anche nell'analisi, i quattro punti non vi dirò se sono positivi o negativi: decidete voi se sono positivi o negativi; anche le due scene, che vi voglio citare, non sono "La scena che mi ha fatto sorridere" e "quella che mi ha fatto riflettere", perché entrambe le scene mi hanno fatto sia sorridere che riflettere: una sorta di <i>sorriso amaro</i> in entrambi i casi.<br />Quindi cominciamo, primo ‘sorriso amaro’: i personaggi entrano nella casa del padre di Callie, e la prima cosa che trovano è l'assembramento simmetrico di libri, che è una bella citazione al primo capitolo (schiaccia l'occhio agli appassionati del franchise), e però… stiamo parlando di un posto dove ci sono anche dei terremoti.<br />Seconda scena (e <b>giuro</b> che è stato il ragionamento che ho fatto mentre la guardavo svolgersi): i ragazzi del fast-food, assieme a Trevor e Lucky, stanno andando a fare questa "gita fuori porta" (questa passeggiata in campagna); mentre li guardavo, dicevo:<br /><blockquote>-Mi sembra un po' il cliché della gita fuori porta dei ragazzi dell'Alabama. Ci manca, veramente, solo che - quando arrivano - uno di loro spara una cherry-bomb così, senza nessun motivo…</blockquote>… cosa che <b>avviene - puntualmente - dopo 30 secondi</b><br />Ma comunque cominciamo con i quattro punti.<br />Punto uno: <b>NOSTALGIA</b> - Questo film è una gigantesca operazione nostalgia per gli appassionati del franchise, e CONTINUA a schiacciare l'occhio a chi ha apprezzato il primo film, soprattutto. In certi momenti - forse - letteralmente si mette a sbraitare:<br />^EHY, GUARDA: COME NEL VECCHIO FILM!<br />E magari può essere anche un tantino eccessivo. Ma osservo - anche - che ci può stare, perché dopo tutto questo tempo, un pochino di operazione nostalgia ci sta anche bene.<br />Punto numero due: <b>L'ATMOSFERA</b> - L'aria che si respira, il modo che hanno (i personaggi di questo universo cinematico) di rapportarsi con i fantasmi (e - in questo film - anche con i terremoti) richiama, molto, la stessa atmosfera che c'era con i fantasmi nella New York del 1984: non è solo un richiamo nostalgico, è - proprio - un modo di rendere l'atmosfera che mi è piaciuto, perché è la stessa aria che si respira, funziona!<br />Punto numero tre: <b>LA TRAMA</b> - Per essere un film che si sviluppa - fondamentalmente - a 40 anni di distanza dal primo, la trama è molto ben fatta: è una storia molto interessante e molto coinvolgente.<br />Purtuttavia lo sviluppo della trama lascia un tantino a desiderare, perché i primi tre quarti di film sono particolarmente lenti, e la trama comincia ad accellerare (anche un po' troppo) solo nell'ultimo quarto di film, un po' come i romanzi di Dean Koontz (che fanno la "corsa finale") e… non lo so: magari si poteva cercare di sviluppare la trama un po' meglio lungo tutto il film.<br />E infine punto numero quattro: <b>LE SCENE POST-CREDIT</b> - Sono due, non vi faccio spoiler su queste scene, però vi dirò che queste due scene (entrambe) sono - ancora una gigantesca operazione nostalgia, uno schiacciare l'occhio agli appassionati del franchise, sbraitandogli contro<br /><blockquote>GUARDA: ABBIAMO A CHE FARE CON IL VECCHIO FILM!</blockquote>E la seconda scena, che si conclude con qualcosa di particolarmente <i>telefonato</i>, secondo me.<br />Questa era la mia analisi di Ghostbusters Legacy.<br />Di nuovo: non so dire se mi è piaciuto o meno; mi è piaciuto molto a livello dell'operazione nostalgia, ma - se dovessi TOGLIERE l'operazione nostalgia - non so, sinceramente, come esprimermi: sto ancora (a distanza di diversi giorni) cercando di elaborare se questo film mi è piaciuto effettivamente, o meno.<br />Mi è piaciuto il fatto che è anche dedicato alla memoria di Harold Ramis (che non c'è più), mi è piaciuto - comunque, come dicevo - la trama, il racconto che ci porta sullo schermo: è una maniera funzionale di non fare - semplicemente - una sagra del brodo allungato del film del 1984…<br />… però non so ancora dire se - effettivamente - è un film che mi è piaciuto o meno, e questa domanda la faccio a voi: voi l'avete visto? Vi è piaciuto, non vi è piaciuto?<br />Vi è piaciuto come operazione nostalgia, ma siete d'accordo con me che non avete ancora deciso se, tolta l'operazione nostalgia, vi è piaciuto questo film o meno?<br />Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Come sempre grazie; mettete pollice-in-alto e condividete con gli amici, iscrivetevi per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™, vi ricordo il canale Telegram per le notifiche.<br />Qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi; cliccate sulla mia faccia per iscrivervi e noi ci vediamo alla prossima, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-36078275062324824402022-04-10T08:00:00.050+02:002022-04-10T08:00:00.170+02:00VLOG 401: Ritorno a Monkey Island<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/5SHE-xmHwUg" width="640"></iframe><br /><br />Il 1 aprile 2022 Ron Gilbert ha pubblicato un tweet nel quale annunciava che, nel corso dell'anno 2022, sarebbe arrivato un nuovo capitolo della saga videoludica di Monkey Island<br />Tutto il mondo ha reagito come con <b>qualsiasi altra notizia così <i>iperbolica</i> lanciata il primo aprile</b>:<br /><blockquote>Ah ah: complimenti… un magnifico <i>Pesce d'Aprile!</i></blockquote>Poi - però - c'è stato il leak di un trailer e, a quel punto, l'hype della comunità videoludica è salito a… <i>Livello Richter</i>, nel senso che - praticamente - <b>l'onda di hype è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo!</b><br />Scherzi a parte, la notizia sembra proprio confermata: nel corso del 2022 arriverà un nuovo <i>terzo capitolo</i> della saga di Monkey Island.<br />Perché «un nuovo terzo capitolo»?<br />Beh, per essere precisi, il team che lavorò originariamente ai primi due capitoli (ossia «Il Segreto di Monkey Island» e «La Vendetta di LeChuck»), team che comprendeva - tra gli altri - appunto Ron Gilbert, assieme a Tim Schafer e Dave Grossman, dopo i primi due capitoli si sciolse, e hanno continuato a lavorarci altre persone.<br />E questo ha cambiato un pochino le cose: alcune domande sono rimaste <i>completamente senza una risposta</i> (in particolar modo il finale sospeso di Monkey Island 2), e poi - con «Fuga da Monkey Island» (il quarto capitolo), addirittura cambiò anche il motore videoludico: si passò dallo SCUMM al GrimE (lo stesso motore di Grim Fandango), che utilizzava non più il linguaggio di programmazione (di scripting) SCUMM, ma il linguaggio LUA.<br />E questo cambiamento lo vediamo - tra l'altro - proprio in QUELLA edizione del videogame (in Fuga da Monkey Island), con lo SCUMM BAR (il locale per pirati) che è diventato un locale per turisti (un Sushi Bar) ed è diventato il LUA Bar.<br />C'è anche questa piccola cosa, che - in fondo - c'è un po' in tutti i capitoli di Monkey Island, perché una delle cose che si è apprezzato tantissimo, in Monkey Island, era la <b>grandissima ironia che <i>si sviluppava lungo tutta la trama</i></b>: ci sono tantissime cose che sono entrate nell'<i>immaginario collettivo</i>: dai <b>Duelli di Insulti</b>, in cui la lingua <i>deve ferire più della spada</i>, a uno strumento che<br /><blockquote><i>(potete chiedere a tantissimi sistemisti!)</i></blockquote>non deve MAI mancare nella cassetta degli attrezzi di un bravo sistemista, assieme a un cacciavite, ossia… <span style="font-size: medium;"><b>un Pollo di Gomma con Carrucola!</b></span><br />Monkey Island, nel 1990 (quando io avevo 16 anni!), fu una grande innovazione, nell'ambito delle avventure grafiche, perché aveva tutta una serie di cose che, sino a quel momento, non si erano viste (o se ne erano viste solo alcune e solo raramente).<br />Innanzitutto c'era una grandissima capacità di <b>esplorare l'intero ambiente di gioco</b>: non c'erano limitazioni legate esclusivamente alle quest; c'erano delle quest molto chiare, delle funzionalità molto specifiche e degli indizi molto specifici; c'era la possibilità di interagire moltissimo con i personaggi e di costruire… la trama di base era quella, ma poi si poteva arzigogolarci intorno.<br />C'erano poi delle cose veramente molto simpatiche: era stata rimossa la famosa possibilità della cosiddetta <i>Morte Istantanea</i>, quindi il personaggio non sarebbe «morto» (costringendo il videogiocatore a ricominciare il gioco) per aver fatto una mossa sbagliata, e - per lo stesso ragionamento - l'aver dimenticato di raccogliere un indizio in una parte del gioco <b>non avrebbe bloccato del tutto il gioco</b>, perché c'era sempre la possibilità di tornare indietro e raccogliere quell'indizio.<br />Monkey island è stata una mia importante introduzione ai giochi di avventura grafica, anche perché nel '90 (come dicevo: avevo 16 anni) non ero un grandissimo appassionato di videogiochi, ma mi appassionai facilmente a Monkey Island, per l'avventura, per l'atmosfera e per le dinamiche di gioco, che erano molto interessanti ed innovative…<br />E rilasciare una nuova versione del videogame a distanza di trent'anni - indubbiamente - è anche una gigantesca Operazione Nostalgia: questo è ovvio, e non cerchiamo di ignorarlo, perché saranno tantissimi quelli che - come me - hanno giocato a Monkey Island a 12~13~14~15 anni, che riprenderanno Monkey Island proprio per l'arrivo di questo nuovo Terzo Capitolo, però mi auguro che possa essere anche un modo di far scoprire l'ambiente e le avventure di Monkey Island anche ai nuovi videogiocatori, anche ai videogiocatori più giovani.<br />Ma dovremo aspettare il rilascio del videogame per capire come andranno le cose: se sarà solo una gigantesca Operazione Nostalgia, o se riuscirà a essere qualcosa di interessante.<br />Voi cosa mi dite: avete giocato a Monkey Island quando era uscito, o successivamente? Magari avete acquistato anche voi (come lo fece anch'io, nel 2002) le edizioni <i>rimasterizzate su CD</i> con la nuova grafica, ma con la <b>possibilità di tornare indietro alla vecchia modalità grafica</b>?<br />Oppure non conoscevate il gioco? L'avete solo sentito nominare?<br />Siete curiosi di questo nuovo capitolo? Oppure no: pensate che questo nuovo capitolo - appunto - sarà solo una gigantesca Operazione Nostalgia e non vi interessa?<br />Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />In passato - tra l'altro - ho avuto anche modo di trovare un'edizione su CD del secondo capitolo (La Vendetta di LeChuck) nel cestone di un centro commerciale: l'ho comprato a un paio di euro…<br /><blockquote>Eccolo qua: Monkey Island 2 su CD, distribuito dalla CTO</blockquote>e quindi è stato - per me - un gigantesco e interessantissimo <i>salto nel passato</i>, ma - appunto - sono curioso di sentire la vostra.<br />Bene, io sono Grizzly, come sempre: grazie, mettete pollice-in-alto e condividete, iscrivetevi al canale per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™, vi ricordo il canale Telegram per le notifiche.<br />Qua in alto trovate lo scorso episodio, in basso un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi; cliccate sulla mia faccia per iscrivervi e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-32514284312639809412022-04-03T08:00:00.048+02:002022-04-03T08:00:00.158+02:00VLOG 400: Linea telefonica Duplex #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/WtyQBiDFKCE" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti viaggiatori: sono Grizzly e questa è la chiostrina telefonica del palazzo dove abito.<br />Queste morsettiere vengono - direttamente - dalla centrale telefonica: sono a coppie (a due a due), portavano le linee telefoniche, questi fili bianchi e rossi sono quelli che salivano ai vari appartamenti<br /><blockquote><i>piano piano vengono soppiantati dalle fibre ottiche</i></blockquote>e <b>questa barra</b>, che vedete qua accanto, è la <i>barra di terra</i>: aveva uno scopo ben preciso, assieme a questo spazio che c'è qua, dove adesso c'è la fibra ottica ma una volta ci andavano gli apparecchi per il duplex.<br />Bene oggi vi parlo del duplex, che era una funzionalità particolare delle linee telefoniche di una volta e approfondiamo l'argomento in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia<br />[🎵🎶]<br /><br />Nel 1928 la STIPEL (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda) brevetta un sistema che consente a due utenti, a condizione che siano raggiunti dal medesimo doppino, fino alla chiostrina dello stabile (quindi due utenti <b>all'interno dello stesso stabile</b>) di condividere una linea telefonica (in realtà <i>un doppino telefonico</i>) avendo ognuno - però - la propria linea telefonica indipendente, con il proprio numero e con la propria bolletta.<br />Questa condivisione ha il pregio di permettere a entrambi gli utenti di pagare un canone, per la linea telefonica, più basso: in origine il risparmio era poco meno della metà, rispetto al costo intero della linea telefonica, poi - nel corso del tempo - questo è stato ritoccato, nell'ultimo periodo (in cui è stato disponibile il servizio) il canone era più basso di un 33,3% rispetto al canone pieno, che - comunque - era un risparmio, soprattutto se consideriamo che parliamo di un periodo (l'inizio degli anni ’30 del 1900) in cui c'era - comunque - una certa difficoltà economica a sostenere il costo di una linea telefonica, e questo sistema ha permesso - comunque - la diffusione delle linee telefoniche.<br />Sto parlando del duplex: il duplex era un meccanismo che permetteva a due utenti - appunto - di essere collegati entrambi alla rete telefonica, con il proprio numero telefonico, con il pregio di poter pagare un po' di meno il costo della linea telefonica, ma il difetto che il meccanismo duplex, utilizzando un singolo doppino per due utenti, permetteva <b>solo a un utente alla volta</b> di essere collegato e di utilizzare il telefono: mentre un utente utilizzava il telefono, l'altro aveva il telefono muto e non poteva né telefonare né ricevere telefonate.<br />Il duplex funzionava in base a un principio semplice, eppure geniale: noi abbiamo la linea telefonica, che passa - con un segnale elettrico - attraverso due conduttori (in Italia sono un cavetto bianco, identificato dalla lettera “a”, e un cavetto rosso, identificato dalla lettera “b”, e - banalmente - chiamati appunto <b>doppino telefonico</b>), ma quello che utilizzava la centrale, per determinare chi dovesse utilizzare il telefono, era <b>la resistenza di isolamento di ognuno dei due conduttori verso terra</b>; infatti - normalmente - quello che succedeva era che: arrivava il doppino alla chiostrina, nella chiostrina veniva installato uno scatolotto con un circuito di controllo e un relè, dopodichè da questo al circuito di controllo uscivano due doppini: uno andava al primo utente e uno andava al secondo utente.<br />Lo stesso meccanismo era installato dall'<i>altra parte</i> (in centrale): c'era questo scatolotto con un relè e poi una morsettiera andava all'utente Uno, l'altra morsettiera all'utente Due.<br />Per questo motivo - tra le altre cose - quando si avevano due utenti con il duplex, i loro numeri di telefono - tipicamente - differivano di una sola cifra: per esempio se uno avesse avuto il numero telefonico <b>1234<i>-5</i></b>, l'altro - probabilmente - avrebbe avuto <b>1234-<i>6</i></b> (oppure <b>1234-<i>4</i></b>).<br />Quando uno dei due utenti aveva bisogno di utilizzare il telefono, quello che faceva era <b>alzare la cornetta</b>: a questo punto il suo contatto elettrico (fosse questo ‘a’, oppure ‘b’) veniva chiuso verso terra, la centrale rilevava l'improvviso cambio di resistenza (verso terra) del potenziale elettrico di uno dei due conduttori e - in questo modo - veniva pilotato un relè che dava entrambi i contatti elettrici alla linea Uno (o alla linea Due: a chi aveva alzato - materialmente - la cornetta).<br />E - tra le altre cose - quando scattava questo relè, mentre dava i due contatti al primo utente, al secondo utente (quello che rimaneva isolato) metteva un condensatore in parallelo sulla linea, che - scaricandosi - avrebbe fatto scattare per un istante il campanello dell'utente, facendogli fare un "ding" al campanello del telefono, come <i>avviso di cortesia</i> che la linea telefonica era stata occupata, perché mentre l'utente Uno poteva utilizzare il telefono per chiamare o per ricevere una chiamata, l'utente Due era <b>completamente isolato</b>.<br />Nel momento in cui l'utente avesse finito di parlare e avesse chiuso la cornetta, questa avrebbe ripordato entrambi i relè in posizione di riposo; non subito - in realtà - perché la centrale avrebbe <i>comunicato</i> (segnale di cortesia) all'altro utente che <i>la linea si era liberata</i>, quindi il relè per un istante sarebbe scattato sull'altro utente e la centrale avrebbe inviato un breve squillo (di tre decimi di secondo, contro la «durata standard dello squillo», che era di un secondo) appunto per avvisarlo che la linea si era liberata.<br />Quando non era un utente che doveva telefonare, ma era un «terzo utente» che stava chiamando uno dei due, lo stesso discorso avveniva in centrale, ma il ragionamento era lo stesso: la centrale - a seconda di chi doveva essere l'utente a ricevere la telefonata - poneva verso terra il conduttore equivalente, entrambi i relè (in centrale e sotto, alla chiostrina) si eccitavano, portando la linea telefonica verso quell'utente, quindi era possibile fare la conversazione; di nuovo, quando l'utente finiva e chiudeva la cornetta, cadevano i relè (c'era un attimo l'avviso di cortesia all'altro utente) e poi la linea ritornava di nuovo in stato di riposo.<br />Il duplex - come dicevo - ha permesso la maggior diffusione delle linee telefoniche, a discapito di questa funzionalità "solo un utente alla volta", con tante storie, tante liti che sono venute fuori su utenti che dovevano aspettare che il vicino di casa/il dirimpettaio avesse finito di conversare, prima di poter fare noi la nostra telefonata, poi il sistema - piano piano - ha cominciato a diffondersi sempre di meno, anche perché a partire dagli anni ’70/anni ’80, un po' con una parte di boom economico, era guardato con diffidenza: era considerato una vera e propria <i><b>poracciata</b></i>, (anche se non c'era nulla di male in questo) e poi, nel 1994, Telecom chiuse definitivamente il servizio, perché l'avvento delle nuove linee telefoniche con tecnica digitale non permetteva più di utilizzare questi discorsi particolarmente analogici, come la misurazione della resistenza verso terra.<br />Conoscevo il duplex, da molto tempo, perché nello stabile in cui abitava mia nonna c'erano due persone, che erano madre e figlia ed erano dirimpettaie, che avevano la linea telefonica con il duplex, e c'era questa cosa particolare che il telefono funzionava a una persona alla volta.<br />Ma adesso chiedo a voi: che cosa mi dite? Voi conoscevate il sistema duplex? L'avete avuto in casa, l'avete avuto in casa dei vostri nonni, l'ha avuto qualcuno dei vostri parenti?<br />Ve lo ricordavate, oppure non lo conoscevate? E non sapevate che c'era questo meccanismo che permetteva di avere due linee telefoniche, che condividevano una parte dell'impianto?<br />Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia<br />Come sempre: pollice-in-alto, condividete, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-13878557638005187862022-03-27T08:00:00.019+02:002022-03-27T08:00:00.180+02:00Dopo l'amputazione (Deep Dark Diary 15)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/uLGiM5JRb2Q" width="640"></iframe><br /><br />Kristi Loyall è una ragazza che, nel 2011, ha 26 anni e soffre di uno strano dolore che le parte dal piede destro.<br />Pensa - magari - a un lipoma infiammato ma, invece, ha un tumore maligno alla pelle, ed è una situazione molto grave, tanto che la giovane dovrà subire l'amputazione del piede, praticamente sotto il ginocchio destro, per riuscire a sopravvivere.<br />Un po' per scherzo (e un po' per sdrammatizzare la situazione) chiede ai medici se - dopo la procedura - potrà avere indietro il piede… e i medici - seriamente - le rispondono che <i>sì: in realtà basta solo compilare un pochino di incartamenti ed è perfettamente possibile.</i><br />Ed ecco che, grazie all'aiuto di un museo di osteologia, da questo piede sono state estratte, ripulite ed incollate le ossa… <b>che hanno un account Instagram!</b><br />Bene: oggi, prendendo ispirazione dalla storia di Kristi, vediamo che cosa succede qui in Italia, dopo un'amputazione, agli organi che sono stati (per l'appunto) amputati, in questo nuovo episodio di Deep Dark Diary<br /><br />Può succedere per via di una malformazione congenita che si ha sin dalla nascita, oppure a causa di un incidente, o di una malattia (come nel caso di Kristi), ma ricordiamo che - banalmente - anche l'estrazione di un dente di fatto costituisce l'amputazione di un organo vivente.<br />Cosa succede, qui in Italia, dopo l'amputazione?<br />Beh, soprattutto - in particolar modo, se è avvenuto <i>in caso di malattia</i> - l'organo amputato è considerato un <b>rifiuto sanitario pericoloso</b> e, pertanto, sottoposto a uno smaltimento (a una procedura di smaltimento) come se fosse un <i>rifiuto speciale</i>.<br />O, quando parliamo di elementi di una certa dimensione o riconoscibilità (ad esempio un braccio o una gamba), allora si procederà a una tumulazione, o a una cremazione, come se si trattasse di un'intera salma.<br />E infatti, non oltre le 48 ore dall'intervento, l'attuale Regolamento di Polizia Mortuaria concede all'amputato la possibilità di andare a richiedere una specifica procedura di tumulazione o cremazione, qualora lo desiderasse: ad esempio per motivi religiosi.<br />È inoltre possibile chiedere l'inumazione presso una tomba di famiglia, magari la tomba che - in futuro - sarà destinata, poi, ad accogliere le <i>restanti spoglie mortali</i> dell'amputato.<br />Oppure - se PER ESEMPIO la disposizione di fine vita dell'amputato fosse per cremazione e spargimento delle ceneri in mare - <b>sarà possibile applicare la medesima procedura solo all'arto che è stato amputato.</b><br />La dispersione delle ceneri può avvenire in determinate aree predisposte dei cimiteri, oppure in alcuni boschi, in mare… tutto quanto è regolamentato da specifiche normative locali, inerenti il comune dove è avvenuto il decesso, o quello dove si richiede di effettuare la dispersione delle ceneri.<br />E voi che cosa ne pensate? Se in futuro (a causa di un incidente, di una malattia o di qualcos'altro) doveste subire una amputazione, cosa vorreste fare dell'arto che vi viene amputato?<br />Non ve ne importerebbe nulla, e andrebbe bene che <i>vada a finire smaltito come un rifiuto speciale</i>?<br />Oppure a vorreste che venisse - non lo so - inumato, cremato… o altro? Parliamone!<br />Bene, io sono Grizzly e questo era Deep Dark Diary: il contenitore che - ogni ultima domenica del mese - ci porta a fare un viaggio lungo il lato oscuro della cultura, del folklore o della tecnologia; noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-54978404567171468472022-03-20T08:00:00.051+01:002022-03-20T08:00:00.156+01:00VLOG 399: RED: cosa ne penso? (no spoiler)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/mse0I3vsdLw" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly e questa settimana ho recuperato il film “Red” (“Turning Red”) di Disney Pixar, che è stato rilasciato sulla piattaforma Disney+ il 11 marzo 2022. <br />È un film carinissimo, e oggi ve ne voglio parlare, facendo la classica analisi - che mi piace fare - in quattro punti: due positivi e due negativi. <br />Sto parlando di un film che coinvolge, tra i personaggi, una panda rossa… <br />non quella:parlo del Firefox, e sì: la mascotte dell'omonimo browser non è una volpe: è un panda rosso!<br /><br />Detto questo, prima di fare l'analisi vi parlo della scena che mi ha fatto ridere e della scena che mi ha fatto… riflettere! Non è un film <i>particolarmente commovente</i>, però è un film che lascia riflettere veramente tantissimo.<br />Allora: la scena che mi ha fatto ridere (in realtà sono due scene ma sono - fondamentalmente - parallele, quindi ci può stare): all'inizio del film, sulla tavola della colazione, vediamo questo sacchetto di ciambelle, il papà allunga la mano verso una ciambella, la mamma gli allontana la mano: -Niente zuccheri! <br />Arriva l'urlo di Meilin in bagno; i due genitori guardano verso il bagno, in quella il papà allunga la mano, acchiappa una ciambella e se la mette in bocca! <br />Molto fantozziana questa scena, ma veramente molto gradevole.<br />Seconda scena (è - tendenzialmente - parallela): c'è la mamma che entra nella scuola, perché vuole spiare i ragazzi per vedere cosa stanno facendo: i ragazzi stanno facendo questo gruppo di studio, arriva il guardiano della scuola e quindi la mamma (con questo vassoio di… credo siano ravioli cinesi): -Va bene! <br />Lascia questo vassoio, il guardiano - soddisfatto - poi guarda il vassoio: -Uhm! <br />E allunga la mano e acchiappa uno di questi ravioli anche lui!<br />Scena che mi ha fatto riflettere: quando Meilin e il papà stanno parlando davanti alla telecamera, il papà dà la telecamera alla figlia, e (riguardo al video che hanno appena visto) dice: -Cancellalo, se vuoi, ma questo è il tuo lato.<br />È veramente molto profonda: in una frase riesce a dire - veramente - tutto quanto, mi è piaciuto molto questa scena.<br />Ora una cosa velocissima prima di andare all'analisi: una delle cose che mi ha lasciato un secondo interdetto è stato scoprire il costo dei biglietti per andare al concerto dei 4-Town: stiamo parlando di 200 dollari canadesi a persona.<br />Il dollaro canadese non è un dollaro americano (naturalmente c'è un tasso di cambio differente), però la cifra è comunque <i>abbastanza elevata</i>: a maggio del 2002, duecento dollari canadesi erano circa € 130; aggiustati con l'inflazione (arrivando al giorno d'oggi) siamo sui 290 dollari canadesi, quindi approssimativamente sui € 200 euro (€ 198 e rotti)… <br />… mi è sembrato un po' altino come prezzo, e ho pensato - anche - "magari è anche un modo di lanciare il messaggio ai ragazzini (che sono il principale target del film): <i>non è che un concerto è una cosa che si può andare a guardare ogni giorno, perché ci sono costi molto elevati</i>" <br />Però dall'altra, considerato che - per esempio - il concerto di Ariana Grande a Manchester del 2017 (quello tristemente noto per l'attentato) ha avuto biglietti che sono stati venduti tra i 40 ei 150 euro (a seconda della posizione del pubblico) e considerando che le ragazze si trovano - fondamentalmente - a seguire il concerto <b>da davanti al palco</b>, in effetti non sembra così fuori luogo il costo di questi biglietti, quindi ci può anche stare.<br /><br />Cominciamo quindi con il primo punto, positivo: <b>la trama</b>, che è una cosa moderna, una storia piacevole, una storia che analizza argomenti delicati come la crescita, come la pubertà, tra l'altro vi segnalo la recensione - che analizza anche molto bene la trama e l'evolversi del racconto - del buon Mattia (Victorlaszlo88), perché è - appunto - una storia molto molto moderna, molto molto ben fatta: ovviamente Red rappresenta una <i>gigantesca metafora del menarca</i> e della crescita, dell'ingresso nella pubertà; ma non è solo una metafora, visto che abbiamo argomenti che riguardano il ciclo mestruale, che riguardano assorbenti igienici (che ci vengono spiattellati davanti alla faccia, da un cartone animato Disney Pixar), la mamma che accusa un ragazzo di drogarsi! Abbiamo degli argomenti che sono trattati con delicatezza, ma anche in maniera molto, molto funzionale.<br /><br />Secondo punto: lo trovo - forse - leggermente negativo. <br />Mi piace molto l'approccio alla spiritualità che, anziché celebrare degli dèi, celebra gli antenati; quello che mi fa - un attimo - storcere il naso è il modo in cui Meilin sottolinea che - quando si celebrano gli antenati - si celebrano gli uomini e le donne, non per il fatto che <i>sottolinea questo punto</i>, ma per <b>come</b> lo sottolinea: perché è un po' come un voler sbraitare al pubblico:<br /><blockquote>EHY, GUARDATECI: siamo inclusivi!</blockquote>E in fondo c'è questo discorso, che appare - un po' - anche disseminato nella trama: abbiamo diverse culture, abbiamo - per esempio - il guardiano della scuola che ha il turbante (probabilmente è un Sikh).<br />Ora, sarà anche che <b>penso che l'inclusione debba essere la normalità</b>, quindi vedo questo argomento - forse - come un tantino eccessivo, ma viviamo anche un tempo nel quale è<br />bene anche <b>sottolineare il bisogno di inclusività</b>, quindi magari questo ci può anche stare.<br /><br />Terzo punto, che trovo molto positivo: il film - naturalmente - è rivolto soprattutto al pubblico di bambini, di preadolescenti, però fa una serie di cose interessanti per allargare il ventaglio del pubblico; essendo ambientato nel 2002 non solo si rivolge ai bambini di 12~13 anni (che hanno 12~13 anni <i>adesso</i>), ma anche ai ragazzi che avevano 11~12~13 anni nel 2002 (a chi era pre-adolescente nel 2002), schiaccia l'occhio a quella che era la cultura del 2002: agli SMS, al Tamagotchi… anche altre persone possono - un pochino - riconoscersi, immedesimarsi in questi personaggi, ed è una cosa - secondo me - molto molto funzionale.<br /><br />Quarto punto, che - di nuovo - magari lo vedo leggermente negativo, ma ha la sua ragion d'essere: quello che è il conflitto generazionale è portato - letteralmente - all'estremo. <br />Ora (per carità): anche nella realtà ho visto <i>cose che voi umani non potete neanche immaginare</i>; anche mia madre, che faceva l'assistente sociale, mi ha raccontato delle situazioni che ha gestito, che avrebbero <b>fatto fare facepalm anche a una statua di marmo</b>! <br />Ma in questi film - talvolta - portare all'estremo questo conflitto, portare all'estremo il conflitto generico BENE vs MALE è anche un modo di lanciare un messaggio velocemente, senza dover allungare il film (facendolo durare per DELLE ORE), quindi diciamo che ci può stare.<br /><br />In conclusione, Red è un film che mi è piaciuto veramente tanto; è un film da guardare<br />con tutta la famiglia, pupazzi di peluche al seguito! (non vi faccio spoiler, ma guardandolo potreste capire perché!)<br />Voi cosa mi raccontate: avete visto questo film? Siete curiosi di guardarlo? L'avete visto e vi è piaciuto? L'avete visto e NON vi è piaciuto? Parliamone nei commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Per piacere: se volete fare un'analisi che fa spoiler, marcate il commento con la dicitura ‘SPOILER’ e lasciate qualche riga vuota, per non rovinare - eventualmente - la visione a qualcuno che non ha ancora visto questo film.<br />Detto questo, come sempre grazie, mettete pollice-in-alto, condividete, iscrivetevi per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™, vi ricordo il canale telegram per le notifiche.<br />Qui in alto trovate lo scorso episodio, in basso trovate un video che - secondo YouTube - potrebbe interessarvi, cliccate sulla mia faccia per iscrivervi al canale e noi ci vediamo alla prossima: ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-86128632488069033032022-03-13T08:00:00.025+01:002022-03-13T08:00:00.164+01:00VLOG 398: La trafila in bronzo<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/f33X-Fzk9hQ" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.<br />Ora di pranzo: vogliamo farci un bel piatto di pasta, per esempio abbiamo comprato quei tortiglioni buonissimi, che sono trafilati al bronzo.<br />Come mai "al bronzo"? Perché hanno partecipato alle olimpiadi, si sono qualificati al terzo posto e… hanno vinto la medaglia di bronzo? Beh: non esattamente!<br /><br />Cominciamo a parlare del bronzo: il bronzo non è un metallo <i>esistente in natura</i>, è - invece - una lega metallica, una lega composta da rame e piccole quantità di stagno.<br />Perché utilizzare una lega metallica? Anzitutto perché una lega prende delle caratteristiche, che sono peculiari di ognuno dei due metalli, riuscendo a creare una sorta di “via di mezzo” molto interessante.<br />Per esempio il rame è un metallo che fonde intorno ai 1080 gradi centigradi (sono circa 1980 Fahrenheit, per chi utilizza il Sistema Imperiale); lo stagno - invece - fonde intorno ai 230~232 gradi centigradi (siamo sui 450 Fahrenheit); il bronzo - a seconda della percentuale di stagno presente - fonde tra gli 880~890 gradi centigradi, e su fino ai 1000~1010 gradi centigradi (quindi una finestra tra i 1600 e i 1870 gradi Fahrenheit). E sì: ricordiamo a chi utilizza il Sistema Imperiale che…<br />>>il Sistema Imperiale va benissimo nello spazio… ma sulla Terra è un pochino più utile il sistema metrico!<br />Scherzi a parte, il bronzo ha un comportamento molto particolare con l'impasto della pasta.<br />Ma cominciamo a parlare - velocemente - della produzione della pasta su scala industriale: gli apparecchi per produzione di alimenti, generalmente, sono realizzati in acciaio, perché è un metallo tendenzialmente inerte a contatto con gli alimenti (anzi: a contatto con tantissime sostanze), perché è un metallo che è molto semplice da lavorare ma anche molto semplice da pulire, da igenizzare e persino da sterilizzare: è semplicissimo sterilizzare apparecchi in acciaio, addirittura con il vapore ad altissima temperatura (e questo non gli dà nessunissimo problema); quindi sono apparecchiature ideali proprio per avere a che fare con prodotti alimentari.<br />La pasta viene realizzata - principalmente - con un impasto di una farina speciale (si chiama <i>semola rimacinata di grano duro</i>), <i>salvo le paste speciali, che sono realizzate con farine speciali</i>, e - poi - questo impasto di acqua e semola viene estruso, attraverso delle matrici, assumendo la forma che è quella della pasta che poi andiamo a comprare in negozio.<br /><blockquote><b>Queste matrici vengono chiamate <i>trafile</i></b></blockquote>Generalmente la matrice di produzione della pasta è un componente ‘intercambiabile’, per manutenzione, per essere lavato ma - soprattutto - per non avere un unico macchinario di estrusione, che produca un unico tipo di pasta, quindi - semplicemente - cambiando questa matrice (cambiando la trafila) è possibile far estrudere al macchinario diverse tipologie, diversi tagli di pasta, ma soprattutto - generalmente - le trafile vengono realizzate in teflon: è una materia plastica, inerte anche quella, molto semplice da produrre, molto resistente, molto semplice da igienizzare e da sanificare e che permette un ciclo continuo abbastanza veloce.<br />Purtuttavia per paste di una certa qualità si tende a scegliere la trafila di bronzo; ovviamente la trafila di bronzo ha un costo nettamente superiore (rispetto a quella di teflon) e ha delle caratteristiche differenti rispetto a quella di teflon: ha dei pregi e dei difetti.<br />Uno dei difetti più particolari del bronzo è legato alla tipologia di <i>superficie</i> che si realizza quando si raffredda il bronzo fuso, perché non realizza una superficie perfettamente liscia: ciò che si ottiene è una superficie particolarmente rugosa, come ci mostra questa fotografia scattata al microscopio.<br />Ovviamente parliamo di “rugosa”, di una “superficie ruvida” a livello microscopico, non a livello “visibile ad occhio nudo”.<br />Quindi lavorando la pasta, estrudendo la pasta attraverso la trafila di bronzo, ecco che la superficie che verrà fuori dalla matrice sarà con queste piccole rugosità: non sarà perfettamente liscia.<br />E quest piccole rugosità a cosa servono? Quando noi mangiamo la pasta, generalmente la condiamo: ci metteremo su qualche salsa (o qualche sugo); queste rugosità microscopiche contribuiscono a far sì che <b>la pasta possa trattenere meglio il sugo</b>.<br />Questo è il motivo, semplicissimo, per il quale si utilizza questa tipologia di trafile.<br />Ovviamente l'utilizzo della trafila al teflon rende il ciclo molto più veloce, perché la trafila di bronzo richiede una procedura un pochino più lenta e, quindi, nell'ambito industriale <i>molto a basso costo</i> si utilizzano di più queste trafile al teflon.<br />Tra l'altro la trafila al bronzo richiede un impasto di una certa qualità, per non andarsi a bloccare, quindi si richiede l'utilizzo di farine di semole rimacinate di un certo livello, mentre la trafila in teflon non ha questo problema, per cui - generalmente - la pasta trafilata al bronzo tende ad essere una pasta non solo che “regge meglio il sugo” (per così dire), ma anche una pasta di qualità leggermente superiore alla media.<br />Voi che mi dite? Sapevate che si utilizzava la trafila in bronzo per realizzare la pasta per questo motivo?<br />O pensavate che fosse qualcosa - semplicemente - di legato ai tempi antichi, ma senza una ragione ben specifica? Parliamone nei commenti qua sotto<br />Bene: io sono Grizzly, questo era Diario di Viaggio on the road.<br />Come sempre: pollice-in-alto, condividete, iscrivetevi al canale per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ e canale Telegram per le notifiche; in alto trovate l'ultimo episodio, in basso trovate un video che, secondo YouTube, potrebbe interessarvi; cliccate sulla mia faccia per iscrivervi e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-56532782129150413662022-03-06T08:00:00.054+01:002022-03-06T08:00:00.175+01:00VLOG 397: Elenco telefonico #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/EmrXRyTJeLY" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.<br />Abbiamo bisogno del numero di telefono di qualcuno, per esempio di un centro commerciale, come si fa? Semplice!<br /><blockquote><i>Ok Google - Qual è il numero telefonico del centro commerciale L'Aquilone di L'Aquila?</i><br /><span style="font-family: courier;">Puoi contattare il centro commerciale l'Aquilone a questo numero: 0862-31 01 26</span></blockquote>E una volta, quando non c'era internet (e non c'erano gli assistenti personali), come si faceva? Beh, semplicemente scorrendo un libro (piuttosto grosso), che era un bel l'elenco alfabetico di tutte le persone e dei relativi numeri telefonici: l'<b>elenco telefonico</b>.<br />Ne parliamo oggi, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia<br />[🎵🎶]<br /><br />Il primo elenco telefonico (nazionale) pubblicato in Italia, di cui abbiamo traccia, è stato pubblicato nel giugno del 1926.<br />In realtà in Italia abbiamo traccia di elenchi <i>precedenti</i> (fino alla fine del 1800): secondo l'archivio storico della TIM dovrebbe essercene uno di Livorno del 1880 (o roba del genere) ed è il <b>primo</b>, quello nazionale, perché prima di quello c'erano alcune compagnie telefoniche, che funzionavano solo nell'ambito locale, che pubblicavano i loro elenchi: c'era parecchia confusione; quindi - poi - ci fu un decreto legge del governo, perché <i>venisse pubblicato un</i> <i><b>unico elenco unificato di tutti quanti</b></i><br />Quello che invece risulta essere il <b>primo di tutta la storia dell'umanità</b> dovrebbe essere, secondo vari documenti, pubblicato nel febbraio del 1878 ed era un singolo foglio di carta, con una cinquantina di nomi e numeri, di New Haven, nel Connecticut: questa è la prima traccia che abbiamo di un elenco telefonico, di un elenco degli <i>abbonati al servizio di telefonia</i>.<br />Quando c'erano i centralinisti, d'altronde, non è che servisse a moltissimo avere un elenco del telefono: diciamo che ti faceva comodo sapere chi aveva il telefono ma - a parte quello - principalmente potevi chiedere al centralinista di rintracciare la Famiglia X e di metterti in contatto telefonico.<br />Mano a mano che veniva automatizzato il processo della composizione telefonica, soprattutto - in particolar modo - dopo l'introduzione del Commutatore Strowger, allora a questo punto avevamo bisogno di <i>qualcosa che ci permettesse di conoscere i numeri di telefono</i>.<br />Certo: c'era sempre la possibilità di contattare il centralino per chiedere un eventuale numero di telefono, ma quando si trattava - magari - di numeri all'interno della stessa città… magari non erano tantissimi gli abbonati, quindi non c'era bisogno di chissà quali liste particolarmente corpose e cominciò - quindi - a diffondersi l'idea dell'elenco telefonico, l'elenco degli abbonati al servizio di telefonia.<br />Era un elenco alfabetico, in cui era possibile trovare i numeri telefonici delle famiglie e delle imprese; era abbastanza semplice da consultare, come qualsiasi altro testo: c'era l'ordine alfabetico, tipicamente erano in ordine alfabetico per cognome (o per nome dell'azienda), cercavi - non so - il sig. Mario Rossi, allora andavi a cercare Rossi, c'era Rossi Gavino, Rossi Giuseppe, Rossi Mario… eccolo lì!<br />Nel corso del tempo, l'elenco, ha cominciato a includere sempre più informazioni importanti riguardo a quella che era la funzionalità della telefonia, sino - poi - ad andare via via scomparendo con l'avvento di internet e della possibilità di reperire facilmente numeri telefonici, e anche per via di una crescente gestione della privacy, che ha fatto sì che molti numeri telefonici siano diventati - principalmente - <i>numeri riservati</i>.<br />Ecco che i numeri delle famiglie (i numeri delle singole persone) - magari - sono un attimo più difficili da reperire, mentre quelli delle aziende - tipicamente - sono più semplici da reperire, perché li trovi sul sito aziendale e su varie sorgenti.<br />Gli ultimi elenchi del telefono che hanno funzionato erano divisi in due parti.<br />La parte iniziale, che comprendeva tutta una serie di informazioni importanti… per esempio - tipicamente - la prima pagina dell'elenco, che era quella che <b>riportava i numeri da chiamare in caso di emergenza</b>: quando abbiamo avuto i <i>numeri separati</i> per le forze dell'ordine, per i vigili del fuoco… allora ecco che c'erano il 112 per i carabinieri, il 113 per la polizia, il 115 per i vigili del fuoco e il 118 per le ambulanze.<br />Il 113 che, in Italia, pur essendo il numero della polizia, in realtà è stato considerato come il <i>numero unico per le chiamate di emergenza</i>, ed è stato solo lo <i>sbagliare di una cifra</i> (non utilizzare il 112)… per questo, che ci ha fatto un po' cambiare l'abitudine con l'avvento del Numero Unico di Emergenza 112.<br />La parte iniziale dell'elenco era chiamata l'<i>Avantielenco</i>, c'erano tutte queste informazioni: c'erano informazioni sulle tariffe, informazioni sui numeri di telefono di pubblica utilità (la segnalazione guasti per l'acquedotto, la segnalazione guasti per il metano), informazioni sulle tariffe, sui prodotti, sui servizi aggiuntivi…<br />Seguiva l'elenco alfabetico, che era suddiviso - ovviamente - per città: tipicamente l'elenco era "per provincia".<br />Per provincia <b>FISICA</b>, anche se i <i>distretti telefonici</i> erano differenti (di questo parleremo successivamente, quando parleremo della rete telefonica), però l'elenco prendeva tutta la provincia, quindi - per esempio - nel caso di Siracusa prendeva la provincia di Siracusa, che aveva comuni sotto il <i>distretto telefonico di Siracusa</i>, e comuni sotto il <i>distretto telefonico di Catania</i> per motivi logistici.<br />C'era - innanzi tutto - l'elenco alfabetico della città capoluogo, poi seguivano tutti i paesi e le città della provincia, tutti i comuni della provincia (anche le frazioni), quelle - a questo punto - in ordine alfabetico; quando c'erano delle frazioni molto piccole, allora capitava che vedevi indicata la frazione, veniva indicato - al massimo - l'indirizzo e il numero telefonico del cosiddetto “PTP” (il Posto Telefonico Pubblico: anche di questo ne riparleremo) e dopo c'era, per trovare i numeri telefonici degli abbonati, semplicemente la nota:<br /><blockquote>Abbonati: vedi il comune di X</blockquote>Sull'elenco telefonico - ovviamente - erano presenti anche le aziende, gli artigiani e tutti i servizi, ma erano indicati in ordine alfabetico in base al nome dell'azienda o al nome del titolare dell'impresa, quindi <b>non era molto facile andare a reperire numeri di telefono</b>, perché non erano indicati per categoria; per questo c'era un altro elenco, separato, solo per le aziende e i servizi di utilità, di cui parleremo un'altra volta: sto parlando - ovviamente - delle «pagine gialle»<br />Come dicevo, nel corso del tempo - con l'avvento dei nuovi media - l'utilizzo dell'elenco del telefono si è ridotto sempre di più; e voi cosa mi dite: avete mai cercato dei numeri telefonici sull'elenco?<br />Vi è mai capitato di utilizzare l'elenco? Avete dei ricordi particolari che riguardavano l'elenco telefonico?<br />Avete mai fatto delle ricerche particolari o, così, sfogliato l'elenco del telefono cercando degli strani cognomi?<br />Parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene: io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia<br />come sempre: pollice-in-alto, condividerete, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo al prossimo episodio; ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-562202584698611672022-02-27T08:00:00.038+01:002022-02-27T08:00:00.166+01:00Chi copia che cosa? (Deep Dark Diary 14)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/E8u538TLOcE" width="640"></iframe><br /><br />La nostra storia comincia a gennaio 2018 con un video in cui David Rubino accusava il canale ‘Famiglia Suricata’ d'essere freebooter del canale ‘Lama Faché’; e devo ammettere che, all'inizio, a guardare il video-analisi di David, pensavo che avesse ragione, finché non notai qualcosa di particolare <i>legato al watermark di entrambi i video</i>.<br />Ne parliamo oggi. in questo nuovo episodio di Deep Dark Diary<br /><br />Sin dal 2014 tantissimi youtuber hanno cominciato a lamentarsi del fenomeno del freebooting, con contenuti che venivano «aspirati» da YouTube per venire ricaricati dappertutto.<br />Destin (del canale Smarter Every Day) era stato il primo a lamentarsi, ma - naturalmente - non è stato l'unico: diciamo che è stato quello che <i>ha avuto i danni più grossi</i> legati a questo fenomeno (al video - famoso - della macchina per tatuaggi in slow motion); anche Colin Furze e tantissimi altri sono stati vittima di questo fenomeno (io stesso, nel corso del tempo, ho segnalato al team di Colin <b>diversi video</b> che avevo trovato su Facebook).<br />Quindi tra il 2017 e il 2018… diciamo che l'attenzione a questo fenomeno praticamente era massima, ma c'era anche un'altra cosa che cominciava - in quel periodo - ad attirare particolarmente l'attenzione, ossia dei modelli di contenuto che funzionavano a “livello nazionale”, ma [appunto] limitati per una sola lingua.<br />Ecco che - come ho accennato nello scorso episodio - diversi creator decisero di avere più canali, con il medesimo contenuto, ma in lingue differenti (come The Survivor Spanish in spagnolo, o MrProfessore in italiano), ma - soprattutto - alcuni grandi network dell'est (particolarmente dall'Ucraina, dalla Bulgaria, ma anche dal Vietnam etc) hanno cominciato a fare business, a guadagnare, sulla monetizzazione di più canali monotematici monolingua: più canali ognuno in una lingua differente! L'abbiamo già visto con i Life Hacks.<br />Lama Faché e Famiglia Suricata (come - probabilmente - anche altri canali in altre lingue) sono semplicemente questo: alle spalle c'è un network che scrive i video, prepara un po' di fotografie e di video stock da montare assieme (uno dietro l'altro), poi - una volta scritto il testo e dato in pasto a un team di doppiatori professionisti - si registrano le tracce audio…<br />ed infine: via di editing, aggiungendo la traccia audio e <b>ponendo il <i>giusto</i> watermark sulle immagini</b>, a seconda di qual è il canale di destinazione.<br />Già: persino sui due video che ci mostra David (sulle donne giganti), ma anche su tantissimi altri video dei due canali, vediamo - nello stesso punto - comparire <b>DUE watermark trasparenti e <i>completamente differenti fra di loro.</i></b><br />E meno male che siamo tutti quanti youtuber: si suppone che tanti di noi sappiano come funziona l'editing video… vorreste essere così gentili da spiegarmi <span style="font-size: medium;">come si fa a rimuovere un watermark <b>trasparente</b> da un'immagine e sostituirlo con un altro watermark, sempre trasparente?</span><br />Ed è vero: anche sulle miniature ci sono moltissime ripetizioni, fatto che notò anche Max Noreg (segnalando persino video di Quby e di altri canali), ma in fondo questo è dovuto - principalmente - a due fattori:<br />Il primo è “quando si tratta di canali che sono gestiti dallo stesso network”, perché si prepara la <b>stessa</b> anteprima per tutti quanti e, poi, si cambia solamente il loghetto che andrà sull'immagine.<br />La seconda è un po' più generica (e un po' più sull'idea di <i>copiare</i> fra youtuber), che - invece - riguarda l'utilizzo (spesso, tendenzialmente) delle stesse sorgenti stock.<br />Infatti tipicamente le immagini e video vengono dai ben forniti archivi di Shutterstock o (nel caso dei personaggi famosi, o di eventi particolari) soprattutto da Getty Images.<br />Tralasciando quel principio, che è - soprattutto - su quei video che riguardano il contenuto «stile top-ten»: alla fine c'è ben poca fantasia da utilizzare; quando vuoi fare “I Dieci Posti Più Radioattivi”, tendenzialmente quelli sono; quando vuoi fare “I Dieci Parchi di Divertimento Più Grandi”, tendenzialmente sempre quelli sono, quindi - alla fine - i contenuti <i>tendono a diventare paralleli uno con l'altro</i>.<br />E sì anche: Matt Santoro finì nella bufera, tempo fa, per una sua top-ten che… risultò <b>praticamente identica</b> a una top-ten, uscita pochi giorni prima, sul canale di Be Amazed, e che aveva utilizzato anche un'immagine simile per l'anteprima; in quel caso - peraltro - Matt ammise di avere utilizzato, semplicemente, il <b>primo risultato</b> della ricerca su Shutterstock.<br /><br />Ora tocca a voi: cosa mi dite? Seguite qualcuno di questi canali, come Famiglia Suricata, Lama Faché o qualcosa di questo genere?<br />Sapevate che vi sono molti canali che sono monolingua (che presentano questi contenuti in UNA lingua), che sono paralleli a canali che presentano i medesimi contenuti in un'altra lingua, perché <i>non sono canali che si stanno copiando fra di loro</i>, ma <b>è il medesimo network che gestisce due canali in lingue differenti</b>? (quando, talvolta, non è proprio il medesimo creator che crea i due canali in lingue differenti).<br />Ovvio che i contenuti si differenziano molto leggermente non solo nella lingua ma anche nell'utilizzo di watermark differenti (e, talvolta, di un editing leggermente differente) per cercare di ‘superare l'algoritmo di YouTube’ che, altrimenti, penalizzerebbe dei video che appaiono identici (a livello di firma digitale).<br />Parliamone!<br />Io sono Grizzly è questo era Deep Dark Diary: il contenitore che - ogni ultima domenica del mese - ci porta a fare un viaggio lungo il lato oscuro della cultura, del folklore o della tecnologia: noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-89187538185636706552022-02-20T08:00:00.026+01:002022-02-20T08:00:00.203+01:00VLOG 396: Si cambia, dopo otto anni<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/zUqfO2R7hpg" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road, e questo è un episodio molto speciale.<br />Il 19 febbraio 2014, ben otto anni fa (rispetto a quando uscirà questo vlog) io cominciavo il progetto (l'avventura) di #DdVotr; da allora - appunto - sono passati otto anni, e in questi otto anni tante cose sono cambiate, tanti esperimenti li ho fatti e hanno funzionato, tanti esperimenti li ho fatti e <b>non</b> hanno funzionato (o hanno funzionato <i>un po' meno</i> di quanto mi sarei aspettato), comunque è il momento di fare qualche grande cambiamento.<br />Su #DdVotr ho intenzione di - piano piano - accantonarlo, perché ho qualche altro progetto per la mente, anche se resta questo un mio hobby, e resta anche uno strumento che mi fa fare moltissima esperienza in quello che è il video editing e in quella che è la gestione dei sottotitoli etc. <br />Però da questo momento ho intenzione di realizzare episodi più brevi e più immediati: taglierò la sigla, renderò i saluti finali qualcosa di particolarmente veloce… la mia idea è arrivare a dei vlog settimanali non più lunghi di 4~5 minuti complessivamente, quindi andando dritti all'argomento del giorno, subito alla domanda, non smetterò di - comunque - pubblicizzare (sponsorizzare) canali YouTube che ho trovato interessanti (che siano canali piccoli o che siano canali grandi) perché comunque è una cosa che mi piace fare, è una cosa che mi piace condividere con gli altri.<br />Visto che YouTube - al momento - ha sospeso la funzionalità dei sottotitoli dei fan (e della <i>collaborazione dei fan</i> ai sottotitoli), ho intenzione di reimplementarla io, in qualche modo, utilizzando qualche risorsa esterna.<br />E, parlando di sottotitoli, sì, visto che qualcuno me l'ha anche chiesto: presto arriverà la guida per realizzare dei sottotitoli professionali su YouTube (quelli che ho chiamato i “Sottotitoli 2.0”: con <b>gli stili</b> <i>del testo</i>, <u>con la</u> <u><i><b>possibilità</b></i></u> di posizionare il testo dei sottotitoli in punti differenti dello schermo); ci sto lavorando, il problema è sempre il tempo: ne ho sempre di meno e - tra le altre cose - sto appunto facendo anche dei lavori in ufficio (in particolar modo in laboratorio) per poter portare avanti il mio lavoro e per poter portare avanti un progetto (importante) al quale sto dedicando molto più tempo e alcuni investimenti, proprio perché ci tengo a farlo partire…<br /><blockquote>Dimenticavo: tra le novità di questo 2022 abbiamo anche il mio nuovo MacBook Pro, che mi servirà anche per fare editing video!</blockquote>Al di là dello snellire #DdVotr, gli altri contenuti, in particolar modo #OperazioneNostalgia (ogni <b>prima domenica</b> del mese) e Deep Dark Diary (ogni <b>ultima domenica</b> del mese): quelli rimarranno come appuntamenti fissi; nel frattempo mi piacerebbe anche creare un altro appuntamento fisso, nel quale vi racconto quello che è il mio passato, mie esperienze del passato o aneddoti che riguardano la mia vita, il mio lavoro e situazioni similari… ma sarei curioso di sentire un po' la vostra: potremmo parlarne nei commenti qua sotto, oppure su Twitter.<br />Tra l'altro seguitemi, perché (ormai dal 2021) sto interagendo sempre di più su Twitter: mi diverto tantissimo, sono riuscito a eliminare quasi tutto il rumore di fondo e - quindi - trovo un'interazione molto facile e molto veloce, molto immediata… molto più che con strumenti come Instagram; quindi principalmente ho intenzione di utilizzarlo sempre più spesso.<br />E sì: probabilmente realizzerò anche un vlog, parlando più specificatamente di questo social<br />E questo è tutto, per cui - come sempre - grazie, iscrivetevi al canale per il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™, vi ricordo il canale Telegram per le notifiche e noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-18774809866668593952022-02-13T08:00:00.066+01:002022-02-19T12:08:55.930+01:00VLOG 395: Navigatori evoluti<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/FwuoDBe5E0E" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti viaggiatori: io sono Grizzly e questo è il mio smartphone personale, il Google Pixel 4A.<br />È un device Android (è un device <i>fatto</i> direttamente da Google) e mi ci sto trovando molto molto bene; tra l'altro da pochissimo tempo Google mi ha fatto anche fare l'aggiornamento ad Android 12, e - sicuramente - questo è un device dalle grandissime potenzialità.<br />Ma oggi non sono qui per <i>lanciare una guerra “Android vs Apple vs altri sistemi operativi”</i>, invece sono qui per parlarvi di Smartphone e, nello specifico, di uno strumento molto funzionale legato agli smartphone (e, in generale, ai device intelligenti), visto che - nel mio caso - lo utilizzo addirittura con l'autoradio dell'auto (visto che ho un autoradio Android): parlo dei navigatori. Non dei navigatori che si limitano ad avere semplicemente la mappa e darci le indicazioni per <i>arrivare in un determinato posto</i>, bensì dei «navigatori intelligenti», alla Google Maps e similari, che - oltre a darci le indicazioni - ci forniscono <b>specifiche informazioni sullo stato del traffico, eventuali rallentamenti, incidenti etc, e - nel caso -</b> <i>ci propongono dei percorsi alternativi per <b>arrivare più velocemente alla nostra destinazione</b></i>.<br />Voglio affrontare, dunque, questo argomento insieme a voi: in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road<br />[🎵🎶]<br /><br />Cominciamo subito con il canale del buon Davide: il canale si chiama ‘Stockdroid’ (lo trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda), andate e iscrivetevi; troverete tantissimi contenuti a tema Android ma, in generale, a tema nerd legato a quella che è la telefonia mobile, e ci sono dei video che sono divertentissimi, in cui il nostro Davide interagisce anche con i suoi cloni, questi cloni un po' particolari e… un po' delle macchiette!<br />Mi piace tantissimo il suo intercalare in veneto che compare all'improvviso e che è veramente ben dosato: è un personaggio simpaticissimo, fa dei video molto, molto divertenti, ma ciò non toglie che è - comunque - anche molto ben preparato.<br />E, parlando di Android (e di quanto lo trovo una persona divertente), parliamo di uno smartphone, che è prodotto - tra l'altro - in Italia: di un prodotto che è destinato a un pubblico «senior»<br /><blockquote>Pardon, come ci dice uno dei suoi cloni (Gianpiertolda): a un pubblico <i>diversamente giovane!</i></blockquote>Sto parlando del “Brondi Amico”. Tra l'altro una cosa che avevo notato, già da un po' di tempo, era la ampia quantità di Brondi Amico disponibili sul mercato dei ricondizionati, dei rigenerati e dei dispositivi di seconda mano… e - una volta visto il video di Davide - si comincia a comprendere un po' meglio quali sono le ragioni perché tantissime persone, alla fine, lasciano questi dispositivi (letteralmente nuovi!).<br />Per cui il primo video che vi segnalo è - appunto - ‘Ho provato il Brondi Amico’, video che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, sono sicuro che vi divertirà tantissimo (così come ha divertito anche a me), ma anche che vi lascerà pensare un pochino, guardare con un occhio diverso a questo dispositivo.<br />Davide non è solo un appassionato di temi nerd, ma ha anche un pallino molto particolare: è un grandissimo fan (un fan <b>veramente sfegatato</b>) di Gerry Scotti, lo segue sin da piccolissimo, gli piace tantissimo, gli piacciono le trasmissioni che gestisce e… <b>possiede un cartonato di Gerry Scotti</b>, uno dei cartonati non ufficiali; c'è una storia particolarissima su questa sagoma di cartone, che era stata realizzata senza licenza, poi fu ritirata dal mercato, ma lui se la ritrova!<br />È talmente un fan sfegatato di Gerry Scotti che, diverse volte, ha provato a partecipare (come pubblico) a qualcuna delle trasmissioni, finché è riuscito non solo a partecipare, entrare nel pubblico di una trasmissione con Gerry Scotti, ma è riuscito anche a incontrare il suo idolo e <b>a farsi autografare questo cartonato</b>!<br />Ci ha raccontato tutto in un video <b>che ho trovato bellissimo</b>, perché è un modo di mostrare a tutti che è bello anche credere ai propri sogni e riuscire a realizzare i propri sogni, per quanto piccoli possono sembrare; è un video molto ispirante (molto «ispirazionale»), simpaticissimo e che, quindi, vi voglio condividere, e il video è intitolato ‘Ho portato Gerry Scotti da Gerry Scotti’, video che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, vedrete un po' anche che personaggio simpatico, in fondo anche nella <i>vita reale</i>, è il nostro buon Davide, e che non è - quindi - solo quel personaggio costruito ad arte solo per intrattenerci.<br />A questo punto veniamo a un esperimento, un esperimento che il nostro buon Davide ha realizzato in estate, con alcuni amici, a Chioggia, che richiamava un esperimento fatto da un tizio a Berlino (che si è portato appresso una serie di smartphone) per <i>confondere</i> in qualche modo Google Maps e fargli credere che “ci fosse del traffico” dove - effettivamente - del traffico <b>non c'era</b>.<br />Davide, con un paio di amici, hanno provato a ripercorrere questa situazione, a vedere se riuscivano a “creare del traffico” (a “segnalare dei rallentamenti”) su Google Maps, dove del traffico effettivamente non c'era, con dei risultati (nonostante l'esperimento fatto in maniera particolarmente divertente) comunque molto, molto interessanti, per cui il terzo video che vi segnalo è - appunto - ‘Abbiamo creato del traffico su Google Maps’, video che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata.<br />Lui è Davide Puato, il canale è Stockdroid, se non lo conoscevate iscrivetevi al suo canale e… prendiamo l'argomento Google Maps per andare a fare una veloce analisi di una situazione, che ha riguardato proprio il traffico.<br />Nel corso del mese di novembre 2021 io mi sono allontanato da Siracusa per andare, per circa una settimana, su a Trento; per poter fare un viaggio comodo, funzionale e con l'aiuto delle informazioni sul traffico, ho utilizzato il navigatore di Google Maps nel corso di tutto il tragitto, sia all'andata che al ritorno.<br />Al ritorno - infatti - mentre scendevo (nella tratta da Frosinone a Siracusa) ho avuto un intoppo: c'era molta nebbia, era mattina presto e c'era stato un incidente, c'era un complessissimo rallentamento.<br />Tanto che - a un certo punto - Google Maps mi ha consigliato di uscire a Grottaminarda (AV), dall'autostrada: l'idea era di arrivare a Siracusa, quindi - di fatto - dato che stavo nel fondo dello stivale (nella “punta” dello stivale), era quella di arrivare a Villa San Giovanni a prendere il traghetto… da Grottaminarda, il navigatore mi ha <b>fatto passare da Matera!</b><br />Un giro <b>pazzesco</b> (lo vedete nella mappa, che vi pongo in sovraimpressione, che ho preso dalla mia cronologia di Google Maps): mi ha fatto allungare di quasi 200km, però - dalle informazioni, che sentivo anche alla radio, nel corso del tempo - mentre io ho allungato enormemente questa strada, <b>continuavano i rallentamenti in quella zona</b>; quindi si è sbloccata dopo molto tempo la situazione, quando ormai ero quasi arrivato a Matera, quindi a quel punto non è che potevo dire:<br /><blockquote>-Ah, vabbè: la situazione si è sbloccata. <b>Mo' torno indietro!</b></blockquote>Obiettivamente è stato un viaggio massacrante: sono arrivato a casa la sera tardissimo (mi aspettavo di arrivare intorno alle cinque del pomeriggio, invece sono arrivato oltre le nove e mezza/le dieci di sera), però almeno ho evitato di stare piantumato nel traffico, cosa che ho fatto per una buona oretta fino a Grottaminarda (in cui si procedeva <i>a passo d'uomo</i>).<br />E non è stata la prima volta che Google Maps mi ha «salvato», perché… magari tornavamo dalla Val di Non, verso casa nostra (su a Trento) e, a un certo punto, il navigatore mi segnala di <i>non prendere l'autostrada</i>, ma di andare a prendere la statale, che è una stradina laterale che - in realtà - corre parallela all'autostrada; però sai: in autostrada c'hai un limite di 130km/h, mediamente riesci a tenere una velocità di crociera di 120km/h; dalla Val di Non, sulla statale con il limite di 60km/h, <b>che è la metà!</b><br />Però, obiettivamente, mentre percorrevo la statale (dicendo "vabbè: diamo fiducia al navigatore") ho visto che - appunto - c'era stato un incidente in autostrada e c'era <b>tutto il traffico in autostrada bloccato</b>: correvamo paralleli all'autostrada, guardando sull'autostrada tutte le auto ferme, con gli autisti che scendevano e parlavano fra di loro… perché è capitato di finire in coda, dietro un incidente grave, e - quindi - di restare completamente bloccati, anche per due~tre ore, quindi tanto vale fare una strada che <i>ci metti venti minuti/mezz'ora in più</i>, piuttosto che stare tre~quattro ore bloccato, pensando di <i>aver preso la strada più veloce</i>.<br />Almeno: in certe cose - fondamentalmente - l'idea è questa, ma in altre cose non lo so quanto. Io non so quanto - effettivamente - alla fine aver fatto il giro da Grottaminarda fino a Matera (per poi tornare sulla Salerno-Reggio Calabria) sia stata una grande idea, o se l'idea più funzionale sarebbe potuta essere quella di <b>rimanere sulla SA-RC e <i>beccarsi un paio d'ore di rallentamento</i></b><br />Perché credo - comunque - di essere riuscito ad allungare (al di là di aver allungato di un paio di centinaia di chilometri), credo d'essere riuscito di allungare il tragitto di circa due ore e mezza~tre ore, rispetto che a farlo sulla SA-RC.<br />E ok: "se non fosse stato per il rallentamento". Con il rallentamento sulla SA-RC, probabilmente avrei fatto sempre un paio di ore buone (due ore e mezza) di rallentamento, quindi - alla fine - non lo so se il gioco sarebbe valso la candela; e questa domanda la faccio a voi: voi che cosa mi dite? Utilizzate il navigatore? Utilizzate i «navigatori intelligenti» (come Google Maps), che riescono a prendere le informazioni sul traffico?<br />Vi fidate molto del navigatore, è capitato che il navigatore vi abbia fatto fare percorsi alternativi, evitando traffico, incidenti e situazioni complesse?<br />Oppure va a finire che - qualche volta - il navigatore vi ha <b>fatto fare dei giri assurdi - magari - per risparmiare 100 metri, o per risparmiare un minuto</b>?<br />Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Vi ringrazio per avermi seguito, in questo viaggio, sino in fondo al vlog; avete fatto il viaggio, assieme a me, seguendo il navigatore? Oppure generalmente non utilizzata il navigatore per i viaggi lunghi, perché - bene o male - conoscete la strada, e allora vi ho fatto pensare che - invece - potrebbe essere uno strumento interessante, proprio per evitare il traffico?<br />Se sono riuscito a farvi pensare a questa situazione <i>con un occhio differente</i>, allora - come sempre - pollice-in-alto e condividete con gli amici, anche su Whatsapp, Telegram e gli altri social, magari con gli amici che fanno spesso viaggi lunghi.<br />Iscrivetevi al canale: è gratuito e assumerete subito quel Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ che ci piace così tanto, e il percorso che porta al Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ è molto semplice: basta solo cliccare su "Iscriviti"!<br />Vi ricordo il canale Telegram (sul doobly-doo e sulla scheda) per piccole curiosità, dietro le quinte e notifiche quando pubblico nuovi video o vado live sulle app social.<br />Infine ditemi in un commento se vi piacerebbe che io trattarsi qualche argomento particolare su #DdVotr<br />Bene: io sono Grizzly e questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-61372957783995627952022-02-06T08:00:00.076+01:002022-02-12T17:39:48.630+01:00VLOG 394: I francobolli #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/pFjZm8zv0MU" width="640"></iframe><br /><br />Vogliamo comunicare qualcosa a un nostro amico, che sia vicino o lontano, e non abbiamo modo di farlo direttamente, per esempio con il telefono.<br />Beh, abbiamo diversi meccanismi che possiamo utilizzare: dal mandare un'email al mandare - anche - una nota veloce su Whatsapp o Telegram, magari una nota vocale…<br /><blockquote>E sì: stendiamo l'opportuno <i>velo pietoso</i> su quelle <b>due</b> categorie di amici:<br />quella che - per invitarti questa sera a mangiare una pizza - ti manda <b>un unico <i>GIGANTESCO</i> messaggio vocale di settantordici minuti!</b><br />E quell'altra, che - per lo stesso motivo (andare a mangiare una pizza questa sera) ti manda ventordici vocali, ognuno di mezzo secondo (probabilmente c'è una sillaba a vocale, più un vocale per ogni accento!)</blockquote>… ma diciamo che gli strumenti per comunicare (anche non verbalmente) ci sono tutti quanti, ce ne sono tantissimi.<br />Ovviamente non è stato sempre così, e una volta per le comunicazioni (in particolar modo quelle a media e lunga distanza) l'unico strumento disponibile era quello «epistolare», ossia <i>mandare una lettera</i>.<br />E mandare una lettera comportava preparare la lettera, scriverla, ma poi c'era da affidare la lettera al servizio postale: era il servizio postale che - nel corso del tempo - avrebbe preso questa lettera, le avrebbe fatto viaggiare tutto il paese sino ad arrivare alla città di destinazione, dove un portalettere l'avrebbe portata a destinazione e si <b>sarebbe fatto pagare dal destinatario per il servizio</b><br />Si, il servizio postale funzionava in questo modo: era il <i>destinatario</i> che doveva pagare per la lettera (a seconda di quale percorso avesse fatto).<br />Ha funzionato così per moltissimo tempo, sino a quando non è arrivata un'innovazione, un'innovazione così importante e così grossa che - in qualche modo - è arrivata sino ai giorni nostri; bene, oggi voglio introdurvi - velocemente - questa innovazione, ma soprattutto voglio parlarvi di una parte di questa innovazione (che è arrivata sino ai giorni nostri): sto parlando del francobollo e vi racconto oggi - un po' - come funziona, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia [🎵🎶]<br /><br />In Gran Bretagna, sino al 1837, il servizio postale aveva funzionato abbastanza bene: io - che avevo bisogno di mandare una lettera - scrivevo la mia corrispondenza, la inviavo tramite il servizio postale, il servizio postale metteva a disposizione il trasporto della lettera fino alla destinazione, quindi arrivava il portalettere, andava dal destinatario, consegnava la lettera (il plico o quello che era) nelle mani del destinatario e <b>si faceva pagare per il servizio</b>, quindi doveva arrivare, bussare alla porta, attendere che gli aprissero, attendere che gli dessero il denaro… e quindi poteva consegnare la lettera.<br />Era un sistema funzionale (per la poca corrispondenza che si utilizzava) ma non particolarmente efficiente: stiamo parlando della prima metà del 1800, quindi di un <i>inizio di rivoluzione industriale</i>, del momento in cui cominciava - piano piano - a esserci sempre più necessità di utilizzare la corrispondenza per inviare gli ordini, per inviare le fatture… ed ecco quindi che l'inglese Rowland Hill ebbe un'idea: di proporre un grande e importante cambiamento nel servizio postale britannico.<br />La prima cosa che propose fu quella di <i>avere un costo fisso</i> <i><b>unico</b></i> <i>per tutti, per la spedizione della corrispondenza su tutto il territorio</i>, che significava - comunque - un investimento sul lungo termine, perché se pur vero che - in taluni casi - questo costo non andava a coprire quello che era il “costo effettivo” per la consegna della corrispondenza, puntando sulla grande quantità e sul fatto di poter avere un sistema più efficiente per gestire la corrispondenza, poteva - comunque - portare a sostenere il servizio postale.<br />Ma soprattutto la seconda (importantissima) innovazione fu quella di introdurre che questo costo unico, che nel 1837 era di un penny (beh: parliamo comunque di tempi molto passati), venisse pagato <b>non <i>dal destinatario</i>, bensì <i>dal mittente</i></b>: chi voleva inviare una corrispondenza, avrebbe pagato questa tassa (di un penny) per spedire questa corrispondenza.<br />E quindi c'era bisogno di un modo per dimostrare che la corrispondenza (la lettera, il plico, quello che era) fosse stato pagato, quindi fosse <b><i>affrancato</i> dall'obbligo di pagamento della spedizione</b> (termine che - guarda caso - è arrivato sino al giorno d'oggi) e quindi Rowland Hill è <b>considerato l'<i>inventore del francobollo</i></b>.<br />Questa proposta di Hill fu presa con alti e bassi, fu discussa moltissimo, ma - alla fine - venne approvata nel dicembre del 1839 e risultò vincente, perché cominciò appunto a diffondersi e - con il bisogno sempre crescente di inviare corrispondenza - fu un risultato molto funzionale, appunto perché: il fatto di avere il pagamento, effettuato dal mittente, immetteva già in moto il denaro prima del tempo; il fatto di non avere la necessità che il destinatario fosse presente (e pagasse il denaro) rendeva la procedura di consegna della posta molto più efficiente, perché - a questo punto - il portalettere ogni volta <b>non doveva</b> bussare, aspettare e raccogliere il denaro, ma gli bastava lasciare (letteralmente) la busta, il plico, quello che fosse, quindi era anche possibile - semplicemente - avere una fessura per la posta, quindi il portalettere passava “al volo”, infilava un attimo la busta nella buca e andava al destinatario successivo: questa era una procedura decisamente molto efficiente!<br />Poco dopo, nel 1848, l'ingegner Henry Archer inventò - anche - un meccanismo per creare la cosiddetta <i>perforazione meccanica</i>, che ha costruito quello che è il francobollo ritagliato (smerlato) che conosciamo ai giorni nostri, che è stata un'importante innovazione, perché ha permesso - anche - di avere dei francobolli che non dovessero essere tagliati manualmente (con la forbice) ma pretagliati, quindi preformati, che potevano essere molto più difficili da contraffare.<br />E ovviamente in merito al discorso di ‘cercare di evitare le contraffazioni, i furti e i danneggiamenti al servizio postale’, era - subito - nato anche il <i>meccanismo di annullamento</i> dell'affrancatura postale, affinché il francobollo non venisse riutilizzato.<br />Quindi all'inizio, dopo il primo esperimento con dei francobolli di colore nero, per esempio in Gran Bretagna furono sviluppati dei francobolli di colore rosso (da un penny) e di colore blu~azzurrino (da due penny, per i plichi un pochino più corposi) che venivano annullati con una timbratura di colore nero, con un inchiostro particolarmente tenace, che - quindi - non fosse semplice da lavare via dal francobollo.<br />E questo meccanismo è arrivato - pressoché - sino ai giorni nostri: moltissimi francobolli, anche qui in Italia, sono stati realizzati con una carta con un trattamento leggermente romboidale che la rendesse <i>leggerissimamente assorbente</i>, in maniera tale che la timbratura di annullamento avvenisse con una certa quantità di inchiostro, che proprio veniva… come se fosse <i>assorbito</i> dal francobollo, rimanendo lì e quindi rendendo il francobollo (una volta timbrato) inservibile:<br /><blockquote>ok questo francobollo è stato utilizzato per inviare una corrispondenza, e <b>non potrà essere riutilizzato</b></blockquote>E questo ha funzionato per molto tempo, sinché - per esempio qui in Italia - non è stato introdotto, per la prima volta, il servizio di Posta Prioritaria, in cui i francobolli, anziché essere di carta gommata, erano di una leggerissima carta plastificata adesiva, perché (e ne parlò anche Striscia la Notizia) questa carta plastificata, pur avendo una maggior durata nel tempo, non prendeva bene l'inchiostro dell'annullamento, tanto che - letteralmente - era possibile passare una gomma per matita per cancellare la timbratura di annullamento e, poi, appoggiando della carta da forno e un ferro da stiro, <b>staccare il francobollo</b> per riutilizzarlo <i>anche più volte</i>…<br />Ormai il meccanismo dell'affrancatura è diventato - soprattutto - una cosa più che altro per collezionisti, perché in quella che è la “corrispondenza di tutti i giorni” si utilizzano le affrancature elettroniche, le affrancature digitali, abbiamo i codici QR… non c'è più <i>il cosino da ritagliare (o da strappare), da appoggiare sulla busta,</i> a parte - appunto - quando vengono rilasciate delle serie limitate a scopo di collezionismo.<br />Ma dobbiamo comunque a Rowland Hill la più importante innovazione nel sistema postale, che è il pagamento anticipato della spedizione e il fatto di avere una tariffa unificata per determinate spedizioni; ovvio che adesso non abbiamo una tariffa unica per tutte le spedizioni, inoltre abbiamo decine di prodotti postali con decine di funzionalità aggiuntive e differenti: dalla raccomandata, all'assicurata, alla lettera semplice, alla cartolina postale… sino alle comunicazioni legali, come la raccomandata con ricevuta di ritorno (che - piano piano - vengono anche sostituite dalla controparte elettronica, come la PEC); ma voi che mi dite? Avete mai spedito una lettera o una cartolina postale, ponendo sopra il francobollo?<br />Oppure fate parte di quella generazione che - al posto delle cartoline - manda le foto su Whatsapp?<br />Non sapete neanche cos'è una cartolina? Non lo so parliamone nei commenti oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia<br />Come sempre: pollice-in-alto, condividete il vlog, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-29474739363530330232022-01-30T08:00:00.033+01:002022-01-30T08:00:00.169+01:00Life Hack pericolosi (Deep Dark Diary 13)<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/qS8OHNfv0UI" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti: io sono Grizzly.<br />Sin dai primi anni 2000 sulle piattaforme internet per contenuti multimediali sono sbocciati decine di video guide, tutorial e informazioni per il Do-It-Yourself, perché di siti web che mostravano questa tipologia di contenuti ce n'erano a bizzeffe, ma <i>mostrare a video</i> ha sempre creato un interesse maggiore dello <i>spiegare a parole</i>, magari con qualche sparuta fotografia.<br />Tuttavia alcuni tutorial ed esperimenti possono risultare totalmente inutili, quando non <b>estremamente pericolosi</b>: ne ho già parlato in un episodio di #DdVotr, ma è anche un argomento che approfondiamo oggi, in questo nuovo episodio di Deep Dark Diary.<br /><br />La totale inutilità di alcuni live hacks estremamente diffusi era abbastanza chiara, che - tra le altre cose - ha fatto anche la fortuna del buon Khabi Lame e, se dovessimo discutere di pericolosità, abbiamo già visto fenomeni come <i>le chiare istruzioni per costruirsi una pistola per colla a caldo!</i><br />Oggi invece vorrei soffermarmi, per un momento, sul fenomeno in generale: stiamo parlando di compilation di brevi clip, che mostrano azioni semplici e veloci, che portano a creare qualcosa di - magari - simpatico divertente o che - in qualche modo - appare funzionale… la classica <b>soluzione a un problema che <i>non sapevi di avere</i></b>.<br />Talmente funzionale che diversi management estrapolano decine di canali (su diverse piattaforme social), mettendo assieme, tendenzialmente, gli stessi attori e gli stessi creator (e <b>gli stessi contenuti!</b>) che - a rotazione - si passano l'un l'altro.<br />Quando non ci sono quei creator che cercano di inseguire l'algoritmo in determinate lingue, e allora abbiamo fenomeni particolari come The Survivor Spanish, che è un creator spagnolo, che ha questo canale in cui crea questa serie di contenuti, ma che ha - anche - un altro canale (in lingua italiana): MrProfessore, in cui ci presenta <b>gli stessi contenuti</b>, con un watermark differente (così - magari - cambiando leggermente il watermark, cambia il video e - in qualche modo - l'algoritmo non vede che è <b>lo stesso video</b>); magari con un montaggio leggermente differente e, in questo modo, ha anche questo canale in lingua italiana.<br />Ma approfondiremo questo discorso di creator che utilizzano differenti canali in differenti lingue in un altro episodio.<br />Il problema è che questa tipologia di canale macina milioni di visualizzazioni, soprattutto tra un pubblico di bambini e ragazzini, che potrebbero essere - poi - spinti a <b>tentare di <i>realizzare</i> alcuni di questi esperimenti o life-hack</b> e - sebbene alcuni, oltre che inutili, sono tendenzialmente innocui (come un elastico tra la punta del cacciavite e la testa della vite consumata), altri - per esempio - includono la rete elettrica di casa, modificare accendini o petardi, addirittura a costruire balestre o baliste!<br />Ed è qui che io mi fermo, perché non so come dovrebbero essere considerati questi contenuti: non c'è neanche una <i>soluzione unica per tutti</i>, visto che questa tipologia di contenuti intasa i principali social media, per cui sì: sarebbe facile dire: "Eh: l'importante è che non finiscano - non so - su YouTube Kids e che non compaiano in Modalità con Restrizioni"<br />Ok… però - poi - li troviamo anche su Instagram (e IGTV), li troviamo su Facebook, li troviamo su TikTok…<br />E d'altronde il grande successo, i grandissimi numeri macinati e la grande capacità di realizzare <b>centinaia di questi contenuti</b> con pochissimo lavoro (tra quello che è girare e quello che è editare) rendono questa un'<b>attività <i>estremamente</i> redditizia</b>.<br />Per cui chiedo a voi: che cosa ne pensate?<br />Voi seguite qualcuno di questi canali, avete mai visto qualcuno di questi video? Avete provato qualcuno di questi life-hacks? Si è dimostrata una soluzione eccellente, oppure un inutile spreco di tempo? Non lo so: parliamone!<br />Bene: io sono Grizzly è questo era Deep Dark Diary: il contenitore che - ogni ultima domenica del mese - ci porta a fare un viaggio lungo il lato oscuro della cultura, del folklore o della tecnologia; noi ci vediamo al prossimo episodio, ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-70778551749185491892022-01-23T08:00:00.063+01:002022-01-23T08:00:00.165+01:00VLOG 393: Libri, ebook e audiolibri<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/Ij8boJCvOZo" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.<br />In un vecchio vlog, l'episodio 16 del lontano 2014 (episodio che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda là in alto) ho parlato di libri <i>cartacei</i> e di ebook; visto che sono cambiate un po' le cose, si è evoluta un po' la tecnologia ma si è evoluto anche il mio modo di fruire dei libri, oggi vorrei raccontarvi un po' - in parte - la mia esperienza con gli ebook (che continuo a utilizzare tutt'oggi) e in parte perché, adesso, c'è una nuova esperienza: quella con audiolibri e audioracconti.<br />Parliamone oggi, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road.<br /> [🎵🎶]<br /><br />Da quando ho comprato il mio primo lettore ebook (me lo sono <i>regalato da solo</i> a natale del 2012) ho iniziato a leggere moltissimi libri, tant'è che - da quando l'ebook - ho letto molti più libri che in tutta la mia vita <b>prima</b> del lettore ebook, quindi è stato - certamente - un successone.<br />Perché sì: il piacere della carta, il piacere dello sfogliare, ma anche la praticità dell'avere uno strumento, dal peso approssimativo di un centinaio di grammi, nel quale ti porti appresso l'intera Biblioteca di Alessandria.<br />Inoltre ho regalato - nel 2014 - un Kindle a mia madre (ultraottantenne) che lo usa tuttora e lo apprezza tantissimo, nonostante sia piuttosto negata con gli strumenti tecnologici, perché - al di là della semplicità d'uso del lettore ebook (scegli il libro e cominci a leggerlo) - una cosa che apprezza tantissimo (come comincio ad apprezzarla anche io, perché la vista se ne sta andando: ormai porto gli occhiali per guardare da vicino e per lavorare al computer, e per leggere) ed è quella di <span style="font-size: medium;"><b>poter ingrandire i caratteri</b></span>. Quindi l'ebook è stato - dal 2012 - secondo me un gran successo.<br />Però andando avanti nel corso degli anni, il tempo che potevo dedicare alla lettura è diventato - piano piano - sempre di meno: tra impegni lavorativi, impegni familiari e varie altre situazioni mi trovo - ormai - a poter leggere la sera alle 22:00~22:30 (quando comincio la mia <i>ora bianca</i> lontano dai <i>device che emettano luci blu</i>) e, allora, mi metto a letto con l'ebook una mezz'oretta~tre quarti d'ora e riesco a leggere qualcosa, ed è una cosa che riesco a fare ancora tutti i giorni.<br />Ma - naturalmente - prima io, subito dopo cena, mi mettevo in poltrona e leggevo anche per tre quattro ore di fila (fino anche a mezzanotte passata: mi è capitato - letteralmente - di trovare dei romanzi o dei racconti talmente appassionanti da averli spolpati in un'intera serata! Certo: parlo di - magari - libri di 100~150 pagine, certo non di volumi <i>particolarmente corposi</i>, ma - anche nel caso di volumi particolarmente corposi - riuscivo a finirli abbastanza velocemente).<br />Ora, anche col fatto che mi alzo alle quattro del mattino… diciamo che <b>difficilmente arrivo sveglio sino a mezzanotte passata</b>.<br />Ma - soprattutto - come dicevo: il problema è che, andando avanti negli anni, il tempo che ho potuto dedicare alla lettura è diventato piano piano sempre di meno, sino al momento attuale in cui posso dedicare una mezz'oretta~tre quarti d'ora al giorno, la sera, prima di andare a dormire.<br />Però mi sarebbe piaciuto ritagliarmi anche altri momenti per leggere qualcosa e - visto che la mattina tra le 5:00~5:15 E le 7:00 io vado in pista ciclabile a fare un pochino di attività fisica (che sia un po' di marcia, che sia una corsetta leggera o che sia andare in bicicletta) sarebbe bello <b>poter utilizzare quella finestra anche per <i>leggere qualcosa</i></b>; ma… come si fa? Leggere un libro mentre uno sta guidando la bicicletta <b>NON MI PARE PROPRIO IL CASO</b><br /><blockquote><span style="font-size: large;">Anzi, ragazzi: non provateci a casa: si rischia di fare piuttosto male!</span></blockquote>E allora - naturalmente - questo è stato il momento in cui ho detto:<br /><blockquote>-Ok: proviamo a sperimentare con gli audiolibri!</blockquote>Era una cosa di cui si cominciava a parlare, già parecchio, due anni fa, dico:<br /><blockquote>-Va bene: cominciamo a vedere se può funzionare l'audiolibro, l'audioracconto: se sono in grado di utilizzarli, se li apprezzo, oppure se noto che mi distraggono (oppure che non riesco a seguirli).</blockquote>E quindi mi sono voluto buttare.<br />Mi sono buttato, per cominciare ho detto:<blockquote>-Proviamo con qualcosa che ho già letto, con qualcosa che conosco già, quindi - anche se non riesco a seguire del tutto la trama - comunque riesco a seguirlo: vediamo che effetto mi fa, anche, camminare e ascoltare (o pedalare e ascoltare) un audiolibro.</blockquote>E quindi ho cominciato con i romanzi di Harry Potter, nella nuova edizione, letti da Francesco Pannofino.<br />Io che - tra le altre cose - ho letto la primissima edizione di Harry Potter, quando Corvonero si chiamava ancora <i>Pecoranera</i>, ad essere precisi! Adesso che è cambiata un po' la traduzione di alcune cose: la casa di Tassorosso adesso si chiama Tassofrasso… un po' non mi convince al 100%, però diciamo che - alla fine - sono riuscito a seguire il racconto molto molto bene, e devo dire che mi ha preso questa cosa, mi ha gasato: <b>è molto piacevole ascoltare un audiolibro mentre si sta facendo attività sportiva.</b><br />Ecco che, dopo Harry Potter letto da Francesco Pannofino, ho cominciato a recuperare altri audiolibri, trovando molto bello questo discorso di poter <i>riempire</i> la mattinata, la prima mattinata (l'attivita sportiva) anziché ascoltando musica, ascoltando un romanzo o un audioracconto.<br />Anzi in questo devo dire che è stata un'esperienza molto piacevole (e lo è tuttora) quella di fare un bel recap degli audioracconti horror di Zelcor (che, se non lo conoscete, vi lascio il link del suo canale sul doobly doo e sulla scheda): sono dei bellissimi audioracconti in genere horror, tra l'altro letti da moltissimi doppiatori professionisti, quindi ci sono dei contenuti già molto belli a livello del racconto, e poi con un'interpretazione veramente geniale, e - onestamente - <b>ascoltare degli audio racconti horror nell'oscurità della pista ciclabile prima dell'alba <i>è anche un'esperienza che va fatta, secondo me!</i></b><br />Concludo questo veloce vlog con una domanda, semplice: qual è il vostro rapporto con la lettura? Leggete libri cartacei? Avete cominciato a utilizzare anche voi l'ebook e leggete gli ebook?<br />Leggete gli ebook con un device apposito, o magari leggete gli ebook - non lo so - con lo smartphone o con il tablet?<br />Avete mai sperimentato con gli audiolibri, o siete titubanti? Oppure anche voi già utilizzate <b>da tempo</b> gli audiolibri e vi trovate bene? Oppure non vi trovate bene: qualcosa non vi convince? Magari, non lo so, anche voi - quando fate attività sportiva - avete cominciato ad ascoltare qualcosa di diverso dalla musica? Magari utilizzate quella oretta (in cui fate attività sportiva) per ascoltare dei podcast, per esempio.<br />Sono curioso di ascoltare (per l'appunto!) anche le vostre esperienze, quindi raccontatemele nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Vi ringrazio per avermi seguito sino in fondo al vlog: se sono riuscito a farvi pensare, in maniera differente, agli audiolibri o magari a spingervi a provare a sperimentare anche voi, allora - come sempre - pollice in alto e condividete con gli amici, anche su Whatsapp, Telegram o le altre app social, magari con quegli amici - appassionati di lettura - che vorrebbero sperimentare anche loro qualche audiolibro.<br />Iscrivetevi al canale: è gratuito e assumerete subito quel Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ che ci piace così tanto, che si: in qualche modo ricorda il profumo della carta dei libri.<br />Vi ricordo anche il canale telegram (linkato sul doobly-doo e sulla scheda) per piccole curiosità, dietro le quinte e notifiche quando pubblico nuovi video o vado live sulle app social.<br />Infine segnalatemi in un commento se vi piacerebbe che trattasi qualche argomento particolare su #DdVotr<br />Io sono Grizzly e questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-46875432349239649482022-01-16T08:00:00.058+01:002022-01-16T08:00:00.172+01:00VLOG 392: Recensione Encanto in quattro punti<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/GoxyUH1m5qM" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly e oggi voglio parlarvi del sessantesimo classico animato della Disney, ossia «Encanto», pubblicato nel 2021 (lo stesso anno di «Raya e l'Ultimo Drago», tra l'altro (di cui ho già parlato: link del video sul doobly-doo e sulla scheda là in alto); lo farò analizzando il film con i soliti quattro punti: due positivi e due negativi secondo me.<br />Lo voglio fare perché è un film che mi è piaciuto veramente tanto: è leggero, è piacevole, da guardare con tutta la famiglia.<br />Nel fare questa analisi - anche se dovrò trattare degli elementi della trama - cercherò (il più possibile) di <b>non fare nessuno spoiler</b>, così se non avete visto il film, visto che in questo periodo (che sto pubblicando il vlog) è appena uscito sulle piattaforme, quindi c'è la possibilità di andarlo ancora recuperare, se non lo avete visto potete andare a recuperarlo tranquillamente; e vi consiglio di farlo: è un bel film, da guardare con tutta la famiglia.<br />Cominciamo quindi questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road, sigla!<br />[🎵🎶]<br /><br />Cominciamo col dire che il film è <i>coloratissimo</i> (veramente molto piacevole) e, tra l'altro, c'è una scelta di fotografia <b>particolarmente azzeccata</b>, perché nei momenti in cui c'è questa grande illuminazione (ci sono questi colori molto sgargianti) sono anche <b>quei momenti più <i>allegri</i> del film</b>. Quelli che sono i momenti più cupi hanno una scelta di colorazione e di fotografia veramente ben curata, proprio per rendere - sino in fondo - l'atmosfera, ed è una cosa mi è piaciuta tantissimo.<br />Inoltre, al di là della fotografia, nel film sono seminati tanti <i>piccoli particolari</i> che rendono ancora più simpatica la narrazione. La trama è abbastanza generica: quello che vediamo è il classico <i>percorso di formazione del personaggio</i> per capire meglio se stesso e che - grazie al fatto che capisce meglio se stesso - aiuta anche tutti gli altri a capire un po' meglio se stessi… ci può stare: è, in fondo, il classico clichè del “viaggio di completamento del personaggio”; ma - ovviamente - lo sviluppo della trama è fatto in maniera molto simpatica e molto interessante: sono tantissime trovate che attirano l'attenzione…<br />Come dicevo ci sono tanti particolari che sono stati inseriti nelle scene, anche per rendere la narrazione più simpatica. Infatti - prima di cominciare l'analisi con i quattro punti - vorrei raccontarvi delle due scene (quella che mi <b>ha fatto ridere</b> e quella che mi <b>ha fatto, un pochino, storcere il naso</b>), perché entrambe sono legate a due piccolissimi particolari, molto gustosi comunque, inseriti nel momento giusto.<br />La prima è la scena che mi ha fatto ridere: c'è la sorella, Isabela (quella che ha questo potere dei fiori) che, a un certo punto, fa comparire un cactus.<br />E - nello specifico (in un <i><b>preciso</b></i> punto del film) fa comparire un ‘Cuscino della suocera’, che in <b>quel momento</b> è stata una cosa divertentissima, perché è - appunto - quel <i>piccolo particolare in più</i> che ancora di più rende un po' l'idea del personaggio: mi è piaciuto veramente tanto!<br />Particolare che invece mi ha fatto - un tantinello - storcere il naso (sarà anche legato al fatto che ho visto il film vicino a natale, quindi quando già si parlava un po' dell'argomento genericamente: di fuochi artificiali e animali domestici): c'è tutto il paesino intorno ad Antonio, stanno celebrando e - a un certo punto - parte una salva di fuochi d'artificio.<br />In mezzo alla gente (perché noi NON VEDIAMO i fuochi d'artificio: li sentiamo e vediamo i lampi di luce che si riflettono sulle persone), ed ecco che vediamo la sorella Dolores (che sappiamo avere un udito particolarmente sensibile) che - appena cominciano i fuochi d'artificio - si tappa le orecchie; e ci può stare, la domanda è: e tutti gli animali che erano intervenuti lì? Tutti gli uccelli, i capibara e via discorrendo? Quelli non battono ciglio? Ecco: devo ammettere che questo, un pochino, mi ha fatto storcere il naso.<br />Comunque cominciamo l'analisi con i quattro punti, e cominciamo dal Punto Uno, che considero positivo, che è la trama: lo sviluppo della trama, quello che è il racconto del film «Encanto».<br />Al di là - appunto - di essere il clichè del viaggio del personaggio, porta con sé un importante messaggio sulla famiglia, intesa come unità (come un <i>elemento unito</i>) ma anche come “l'insieme di tante persone differenti”: un bellissimo messaggio sulla forza di una <b>famiglia</b>, che non è una cosa astratta ma una cosa che viene grazie all'unione delle singole <i>forze</i>, delle singole <i>capacità</i> ma anche delle singole <i><b>differenze</b></i> dei membri di una famiglia.<br />È un messaggio molto, molto bello: l'ho trovato molto piacevole, sviluppato in maniera veramente molto simpatica.<br />Secondo Punto, che trovo un tantino negativo (e non sono il solo ad aver trovato un tantino negativo): forse ci sono <i>un po' troppe canzoni</i>?<br />In «Coco» ci sono tantissime canzoni, però in «Coco» la musica, il canto e la canzone <b>fanno <i>parte integrante</i> della trama e dello sviluppo della storia</b>, quindi sono - comunque - inserite in una maniera che può funzionare: ha senso questo discorso. Qui - invece - molte canzoni sono <i>infilate a caso</i>: non è che diano tantissimo alla narrazione, sono quella parte che si sarebbe potuta evitare… qualche canzone può funzionare: per esempio il film comincia con la canzone di Mirabel che ci spiega, un pochettino, come funziona la famiglia… ok!<br />Partiamo anche dall'esempio opposto: quello di «Luca» dove <b>non ci sono canzoni</b>: non lo so, non mi ha convinto al 100%, lo devo dire.<br />Terzo Punto, secondo me positivo: la grandissima dolcezza del personaggio di Bruno.<br />Non vado ad approfondire il perché, perché <i>farei spoiler</i>, ma questo lo voglio dire: Bruno è un personaggio dolcissimo!<br />Questa cosa è stata anche dosata molto, molto bene, è molto, molto simpatica, nonostante tutte le discussioni che sono nate, già prima con «Luca» e, poi, con questo: <br /><blockquote>Non si parla di Bruno!<br />Non ascoltare Bruno!<br />Tutti che ce l'hanno con Bruno!</blockquote>Eppure in questo film Bruno è riuscito a dimostrare di essere una persona dolcissima, prendiamola così.<br />E infine Quarto Punto, che ho trovato negativo: parte all'inizio del film, con quello che è un comportamento - forse un po' troppo stereotipato - della nonna (la <i>Abuela Madrigal</i>); più che altro si sviluppa - soprattutto - nella seconda parte del film, nella parte finale, in cui la trama e lo sviluppo della trama cominciano ad essere forse un po' troppo artefatte, forse un po' eccessive… abbiamo capito che c'è qualcosa che non funziona, ma - poi - si casca un po' in quella classica situazione da “il Bene e il Male separati in maniera radicale ed estrema”, con il <i>Male Fine a Se Stesso</i>.<br />E, visto come era iniziato il film, visto che i presupposti per un racconto che potesse funzionare… non mi ha convinto al 100% questo cambio di direzione della seconda parte del film: devo dire che questa seconda parte non è che mi abbia convinto al 100%<br />Poi il finale è molto carino, comunque - in generale - il film è molto carino, ma c'è una prima parte molto avventurosa e una seconda parte che diventa - forse - un po' troppo un clichè… diciamo che voglio esprimere questo come dubbio. Ciò non toglie che il mio giudizio finale rimane particolarmente positivo: è un film molto bello e vi consiglio di guardarlo. Voi - infatti - cosa mi dite? L'avete già visto? Avete intenzione di guardarlo? Non vi interessa guardarlo?<br />Come sempre parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr<br />Bene: io sono Grizzly, grazie se mi avete seguito sino a questo punto; come sempre vi ricordo: pollice-in-alto e condividete con gli amici, anche su Whatsapp, Telegram e gli altri social. Iscrivetevi al canale: è gratuito e assumerete subito quel Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ che ci piace così tanto, che sì: anche quello arriva <i>come in un incanto</i>!<br />Vi ricordo il canale Telegram (sul doobly-doo e sulla scheda) per piccole curiosità, dietro le quinte e notifiche quando pubblico nuovi video o vado live sulle app social.<br />Infine segnalatemi in un commento se vi piacerebbe che trattassi qualche argomento particolare su #DdVotr<br />Io sono Grizzly e questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7487518.post-44155416686038336142022-01-09T08:00:00.070+01:002022-01-09T08:00:00.171+01:00VLOG 391: La filodiffusione #OperazioneNostalgia<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://www.youtube.com/embed/A18ErnqbZj8" width="640"></iframe><br /><br />Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.<br />Abbiamo voglia di ascoltare un po' di musica e…<br />beh: abbiamo la radio, abbiamo gli strumenti digitali, abbiamo gli strumenti di streaming, la connessione ad internet che ci permette di ascoltare musica da tutto il mondo…<br />E una volta, quando non c'erano gli strumenti di streaming?<br />Beh: avevamo la radio! Potevamo ascoltare la musica attraverso la radio, quindi l'autoradio in auto o la radio.<br />E ancora prima, quando c'era la radio, ma era un pochino difficile trasmettere segnale, perché non c'erano i satelliti?<br />Facciamo un salto di quasi un secolo e andiamo in Svizzera, nei primi anni '30 del 1900.<br />La geografia è molto complessa: ci sono le alpi, ci sono molte montagne, quindi è difficile <i>trasmettere un segnale radio che abbia una buona copertura sul territorio.</i><br />Tuttavia c'è una cosa che <b>ha una buona copertura sul territorio</b>: il servizio telefonico! I fili telefonici arrivano un po' dovunque, e i fili telefonici - anche se attraversano le montagne - non è che abbiano problemi di disturbi del segnale, quindi perché non utilizzare i fili telefonici anche per trasmettere musica?<br />Bene; attraverso il sistema dello <i>scostamento di banda</i>, <i>[cupo] sappiamo che abbiamo una banda (dai 300 ai 3mila Hz circa circa) che viene utilizzata per la voce [/cupo]</i>.<br />In alta frequenza (intorno ai 180 kHz, e andando un pochino più su) è possibile trasmettere dei segnali che - poi - vengano filtrati e utilizzati per trasmettere musica o altri servizi.<br />Questi segnali non avrebbero nessun disturbo legato all'ambiente, al territorio, a fenomeni esterni e - soprattutto - non avrebbero la necessità di grandi stazioni trasmittenti in ogni montagna.<br />Quindi nel 1931, in Svizzera, nasceva la <i>filodiffusione</i>: un servizio che - poi - è arrivato in Italia alla fine degli anni '50 del 1900; si è cominciato a sperimentare intorno al dicembre del 1958, ma il servizio poi è stato attivato (è diventato ufficialmente disponibile) sin dal 4 gennaio 1959… certo: all'inizio solo in alcune città (tra cui Torino, Milano, Bologna…), poi - piano piano - si è allargato in tutta Italia.<br />Tramite il servizio di filodiffusione erano trasmessi alcuni canali radio, che trasmettevano musica, informazioni o altro, <i>utilizzando il doppino telefonico come vettore del segnale portante</i>.<br />Quindi non c'era una trasmissione: c'era una modulazione d'ampiezza effettuata semplicemente con una piccola corrente elettrica, in alta frequenza, sul doppino telefonico.<br />Grazie a una collaborazione tra la RAI e l'allora SIP (successivamente divenuta prima Telecom, poi TIM) era possibile ricevere (su sei canali) ben cinque canali di musica e informazioni, di cui <b>un canale in stereofonia</b>.<br />Questo era il servizio di filodiffusione, e ne parliamo oggi, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia<br />[🎵🎶]<br /><blockquote>-Sì: giornata ideale per registrare questo video…😅 Vabbè: cominciamo!</blockquote>La filodiffusione era molto apprezzata, soprattutto dalle persone anziane e dai non vedenti, innanzitutto perché il dispositivo che riceveva la filodiffusione era estremamente semplice: c'era solo il comando di accensione e il selettore dei canali; volume e tono li regolavi una volta, poi non è che ci andassi molto a toccarli, quindi…<br />magari anche il selettore dei canali: se eri l'aficionado di un determinato canale, mettevi quello, quindi ti bastava solo accendere e avevi subito la musica.<br />Rispetto alla radio c'era una elevata qualità, anche perché la radio in onde medie aveva un ampiezza di banda di 4,5 kHz, mentre sulla filodiffusione - anche se in AM - era disponibile un ampiezza di banda di 15 kHz, quindi non solo superiore, ma che garantiva - appunto - una elevata qualità del suono.<br /><br />Erano disponibili sei canali, quattro trasmettevano in mono: i primi tre erano i primi tre canali RAI radio (Radio1, Radio2 e Radio3); Radio1, in particolare, era la stessa emittente che veniva trasmessa in onde medie, e può essere il motivo per cui piaceva ai non vedenti: spesso su Radiouno (in onde medie) erano trasmesse - in palinsesto - le <i>descrizioni audio del film in prima serata</i>, per esempio su Raiuno o su Raidue.<br />E mi è capitato di ascoltarla: era molto, molto interessante! Mi è capitato di ascoltare un episodio di Derrick (che avevamo già visto: me lo ricordavo) ed era molto bello <i>ascoltare l'audiodescrizione dell'episodio</i>.<br />Ci sono queste cose, che tu sentivi dialoghi, poi - tra un dialogo e l'altro - sentivi:<br /><blockquote><i>L'ispettore Derrick si avvicina al suo collega e gli batte una mano sulla spalla</i><br /><i><b>-Coraggio: vedrai che finirà velocemente.</b></i></blockquote>Era molto bella questa cosa.<br />Il quarto canale della filodiffusione era destinato alla musica leggera: quello che trasmetteva per molto tempo durante l'arco della giornata (poi siamo arrivati alla trasmissione h24, grazie all'avvento del digitale e della possibilità di non dover utilizzare i nastri).<br />Era musica leggera tendenzialmente degli ultimi trent'anni: si passava dal brano appena uscito sul mercato, al brano magari un attimo più datato, ma niente roba di cinquanta~sessant'anni, diciamo venti~venticinque~trent'anni.<br />Finiva un brano e cominciava l'altro, finiva un brano e cominciava l'altro, non c'era nessun intercalare, tranne - occasionalmente - arrivava il segnale orario: il classico <i>cinguettio</i>:<br /><blockquote><i>beebebebep beep beep beeeep</i> Sono le ore 8:00 e state ascoltando il quarto canale della filodiffusione RAI</blockquote>e poi continuava la musica.<br />Non c'erano interruzioni pubblicitarie, anche se ammetto che nell'ultimo periodo (2002~2003) mi ricordo che - per esempio - in occasione di determinate manifestazioni per beneficenza (per esempio il Telethon), allora capitava che - tra un brano e l'altro - ogni tanto venisse intercalata la pubblicità di Telethon, quindi che ti diceva:<br /><blockquote>Vi ricordiamo che è in corso la maratona Telethon: potete donare andando in posta sul conto corrente postale XY, o ancora chiamando il numero verde XYZ con carta di credito.</blockquote>Ma, a parte quello, non c'era nient'altro.<br />Poi abbiamo il quinto canale, che era quello di musica classica. Il quinto canale era molto particolare: innanzitutto era trasmesso su <i>due canali</i>: il quinto e il sesto canale.<br />Era <b>l'unico canale disponibile in stereofonia</b>, quindi - tra l'altro - con un'ampiezza di banda di 30 kHz (due canali da 15 kHz), ma non era trasmesso in maniera tale che ci fosse il <i>canale destro</i> sul canale cinque e il <i>canale sinistro</i> sul canale sei, perché questo avrebbe un pochettino reso difficoltoso l'ascolto del canale a chi utilizzava un dispositivo di filodiffusione mono.<br />Ecco quindi che il quinto canale trasmetteva <i>una somma dei segnali destro e sinistro</i>, mentre sul sesto canale veniva trasmessa <i>la differenza tra i due canali</i>; quindi un dispositivo di filodiffusione, in grado di far ascoltare il canale in stereofonia, avrebbe preso i due segnali, avrebbe effettuato (tramite dei filtri) la separazione e ci avrebbe dato il canale destro e il canale sinistro.<br />Le registrazioni del quinto canale (che poi, nel tempo, ha preso il nome di <i>RAI Auditorium</i>) erano di altissima qualità già in partenza: venivano effettuate registrazioni con microfoni di alta qualità e con un mixaggio molto, molto rigoroso; ogni brano era intercalato solo da una voce fuori campo che annunciava qual era il brano che avevamo ascoltato e quale bravo avremo quindi ascoltato.<br />C'era una attentissima cura per i dettagli, per la dizione, per la pronuncia (sia dell'italiano che delle lingue straniere) e, anche nel caso di concerti registrati in teatro e in occasioni di eventi particolari, c'era comunque un altissima qualità del suono, che era molto piacevole da ascoltare.<br />Piccola curiosità: la filodiffusione, che aveva un costo in abbonamento di 660 lire al mese (adesso siamo arrivati intorno ai € 2,00 all'anno), veniva molto apprezzata da alberghi e grandi supermercati, perché - tra le altre cose - nel canone era incluso il cosiddetto <i>diritto di diffusione</i> (non c'era da pagare - a parte - la SIAE o altri servizi), quindi era possibile utilizzare i canali di filodiffusione per trasmettere musica, pubblicamente all'interno di una zona privata, senza dover pagare sopratasse aggiuntive.<br />Ovviamente è stato via via soppiantato, prima dalla radio FM (che - comunque - risolveva il problema di qualità) e poi dal digitale, dagli strumenti digitali.<br />I canali in filodiffusione esistono ancora: vengono trasmessi sul digitale terrestre e sul satellite, però il servizio di filodiffusione via via sta andando scomparendo; anzitutto perché è incompatibile con la nuova tecnologia alla base delle linee telefoniche e, soprattutto, perché incompatibile con molti servizi: utilizzando la trasmissione in alta frequenza è incompatibile con l'ADSL e i protocolli similari.<br />Inoltre c'erano, già all'epoca, delle limitazioni tecniche sulla filodiffusione: il primo importante limite era che la filodiffusione era un servizio disponibile entro i circa 7~7,5km di distanza dalla centrale. E non parlo di <i>distanza in linea d'aria</i> ma - ovviamente - di distanza in <i>lunghezza del doppino telefonico</i>.<br />Pur essendo, la trasmissione, in modulazione d'ampiezza, aveva una altissima qualità, prima di tutto per l'ampiezza di banda e poi perché il doppino non riceveva molti disturbi, rispetto al segnale in etere; però - ovviamente - con l'avvento della radio in FM e con l'aumento degli strumenti digitali, non c'era più bisogno di avere un sistema analogico come questo.<br />Inoltre il servizio non era disponibile in tutte le situazioni in cui la linea telefonica era collegata attraverso sistema di multiplexing (come unità remote, ponti radio o situazioni similari).<br /><blockquote><i>L'avvento inoltre del digitale… Wow!</i></blockquote>L'avvento inoltre del digitale ha reso via via superata la tecnologia della filoduffusione, anche se - come ripeto - i canali esistono ancora e trasmettono sul satellite e su altri dispositivi.<br />Vi lascio infine sul doobly-doo un paio di link di approfondimento, tra cui un interessante video (uscito proprio in questi giorni) a proposito di filodiffusione.<br />Detto questo, io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia<br />Come sempre: pollice-in-alto, condividete con gli amici, iscrivetevi al canale; noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!<div class="blogger-post-footer">Feed per un articolo tratto da "Diario di viaggio", il blog di Grizzly - Tutti i diritti riservati - <a href="http://www.g-sr.eu/">http://www.g-sr.eu/</a>
È vietato utilizzare questo contenuto per opere derivate e/o a scopo commerciale (ivi compresa la ripubblicazione con banner pubblicitari) senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore.</div>Grizzlyhttp://www.blogger.com/profile/16043804098732468263noreply@blogger.com0