Ogni giorno grazie a un telefonino cellulare si spostano tonnellate di droga.
Ogni giorno ci sono paesi (definiamoli pure del "terzo mondo", ma dopo non trinceriamoci dietro questa parola per non fare nulla, grazie) in cui bambini e bambine fra i sette e i quindici anni si prostituiscono per strada, facendo fiorire il fenomeno del "turismo sessuale", e si prostituiscono perche' direttamente (scelta inquietante di alcuni, mai guardato qualche documentario in tal senso?) o indirettamente (venduti dalla famiglia in cambio di denaro, cibo, agi... ugualmente inquietante, direi) portano soldi a casa.
Pero' i pericoli vengono da Internet.
Dai social network.
Su internet ci sono migliaia di pedofili. E' vero, per carita' lungi da me dire il contrario. Ma vorrei ricordare a tutti quanti che i pedofili c'erano anche prima di internet e continuano ad esserci fuori dalla rete: ci sono ancora vicini di casa, amici di famiglia, persino prelati che hanno approfittato della loro posizione per abusare di minorenni. Ma per carita'. Non e' il pedofilo un porco, e' colpa di internet.
Viene annunciata l'esistenza di un rischio per il nostro premier.
Wow! Chissa' che cosa pazzesca? Magari volantini rivoluzionari di oscuri corpi armati, intercettazioni telefoniche e/o ambientali al limite del possibile, confessioni di pentiti...
No, macche...
C'e' UN GRUPPO SU FACEBOOK che vuole morto il premier. "Questo non e' possibile e' un'apologia di reato ora chiudiamo il gruppo e identifichiamo tutti quanti" (bravi, oltre 18 mila persone poco fa. Che facciamo? Le arrestiamo tutte?).
Ma dico, c'e' anche qualcuno che mette in dubbio l'evidenza del fatto che sia una efficace goliardata, e si cerca di dare interpretazioni al gesto. Ripeto: ma dico... ma io (penso, magari mi sbaglio) ritengo che se volessi *veramente* uccidere il signor Tizio Caio, non andrei a sbandierarlo palesemente ai quattro venti. Siamo arrivati al punto che le bischerate da bar vadano punite in maniera esemplare? Qualcuno ha fatto notare oltre 180 forum contro Franceschini. Chiudiamo anche quelli? Anzi, gia' che ci siamo diciamo che Don Fortunato di Noto ha messo in evidenza l'esistenza di gruppi che si auspicano la morte del Pontefice.
Guardate, se qualcuno volesse aprire (mi pare evidente l'inutilita' di farlo io) un gruppo su Facebook che si propone di uccidermi, ben venga. Ma detto questo, vorrei che a questo punto si tracciasse una linea ben netta e ben delimitata che separi l'apologia di reato dal sacrosanto diritto di critica. Perche' io certi buffoni (ah, gia': la Cassazione ha stabilito che non e' reato definire "buffone" un politico che non ha mantenuto le promesse elettorali; almeno un'infarinatura su cosa si trova al di qua e al di la' della linea ce l'abbiamo) vorrei poterli criticare a cuor contento.
Mi resta solo una considerazione: gli italiani si meritano il governo attuale. E non voglio dire se il mio e' ottimismo o pessimismo. Diciamo che e' realismo...
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