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sabato 2 dicembre 2006

Saturday... live!

Questo sabato e' stato un po' particolare.
Dopo un lungo intervento presso un cliente in cui un falso contatto aveva (ieri) fatto impazzire me e il mio partner (per fortuna tutto trovato & risolto subito), e poi - finalmente - dopo essermelo pure sognato (ma non era lo stesso posto) mi sono finalmente deciso ed ho dato un colpo di telefono ad MR.
MR: "Ma si, sono qui fino alle 15, se vuoi fare un salto ti aspetto"

Allora, qua ci va lo spiegone: MR lavora alla centrale Enel di Augusta, io l'anno scorso ho visitato quella di Priolo ed ho sempre rimandato, per motivi di tempo, ulteriori visite. Pero con MR abbiamo parlato diverse volte di questo fatto, e dato che avevo un mezzo sabato libero ho detto: "Perche' no?"

Ora, qua invece lo spiegone sul perche' un tecnico IT arrivato al sabato e finito di andare dai clienti invece di fiondarsi sul letto o farsi una bella passeggiata alla Marina (Horresco Referens: incontrerei non meno di 24 clienti con i loro problemi, in questo caso) decide di farsi una bella passeggiata dentro una centrale elettrica, non ce lo metto. ((-: La mia e' solo sanissima curiosita' tecnica.

La storia comincia col prendere la macchina in mano e guardare l'ora: le 12:40... altro colpo di telefono a MR.
Io: "Senti visto l'orario magari mi fermo per strada a mangiare un boccone e ci vediamo fra un po'."
MR: "Tu non ti preoccupare, che un piatto di pasta al forno della mensa a tua disposizione c'e', vieni tranquillo!"

Ora, ricordando che la strada della zona industriale di Priolo era chiusa per colpa dell'incendio dell'anno scorso e quella di Megara per via di lavori, nel dubbio ho fatto l'"autostrada" fino alla diramazione di Augusta e poi sono tornato indietro lungo la bretella fino al bivio di Megara (allungando di 10km e 15 minuti, per niente, perche' ENTRAMBE LE STRADE SONO APERTE e potevo prendere da Priolo, dall'autostrada uscendo all'autoparco e lasciamo stare da quante altre strade risparmiando tempo e nafta, ma ormai il danno e' fatto).
Le indicazioni su come raggiungere la centrale, poi, sono dei cartellini microscopici che compaiono all'ultimo minuto pertanto a meta' strada richiamo MR per maggiori informazioni ("Ho superato il pontile della XXX e sto andando avanti, credo che dovrei essere li fra un cinque minuti, o sbaglio?").
Come da istruzioni di MR giungo al cancello e suono al videocitofono, mi risponde lui in persona ["Ciao, *BIONDO*!" (Se mi stai leggendo: va' che quando sara' il mio turno ti diro' "Ciao, *BRUNO*")] e mi spiega dove girare e dove parcheggiare la macchina.
MR scende quindi a prendermi alla portineria (bellissimo: la parete e' disseminata di cartelli di sicurezza degli anni '50, recuperati ed attaccati anche come quadri alle pareti: sono eccezionali!) e saliamo, giungendo in una fantastica sala controllo degli anni 50, di forma ovale con le pareti color verde-pastello-pisello-pallido, due quadri scrostati con i comandi di quegli anni e qualche buco in cui sono infilati i nuovi comandi (avrei voluto fotografare l'angolo del bancone con gli interruttori a leva in bachelite su cui campeggiava un bel monitor LCD con lo stato della turbina, ma non si puo'... eeeeeeeeeehhhhhhh sob sob!).
D'altronde la centrale e' di quel periodo...
Al centro della sala controllo campeggiava un tavolone apparecchiato con due tovaglie di carta, una teglia con un bel po' di pasta al forno e un po' di piatti e bicchieri di plastica: come giustamente mi ha spiegato MR non si puo' mai lasciare da sola la sala comando per cui si mangia li.
Ne approfitto per assaggiare dell'ottima pasta al forno ancora ben calda prima di un caffe' veloce nella caffetteria del piano, e qualche commento sul fatto che il sabato e la domenica a parte qualche minimo lavoro di routine non c'e' moltissimo da gestire la centrale e ne approfittiamo per un giretto. MR ed un collega mi mostrano una delle caldaie e la vecchia strumentazione che ancora esiste, poi MR mi fa vedere la "sua sezione": si occupa dell'acqua distillata (per il vapore) e c'e' un ciclo di desalinizzazione, decarbonizzazione e deionizzazione a forza di ciclo anionico e cationico (con acido solforico uno e con soda caustica l'altro, non mi ricordo l'accoppiamento ma mi pare anione con acido e catione con base) prima di passare alla vaporizzazione e ad un altro apparto a turboseparazione per ottenere acqua ancora piu' pura (anche perche' se no i tubi del ciclo del vapore durerebbero un annetto...).
Dopo una visita a questo spezzone di centrale abbiamo continuato col salire in terrazza per vedere dall'alto le cisterne di OCD, che grazie al vapore viene mantenuto ad una temperatura media di 50 gradi pronto per essere inviato in caldaia.
E vediamo i muri che hanno tirato su e in cui stanno raccogliendo della terra che dovra' restare stoccata per alcuni anni sotto l'azione di alcuni enzimi e batteri per via di una decontaminazione da inquinanti, militare e tanta altra bella robina... poi scendiamo e passiamo alla seconda sala controllo (piu' piccola) che controlla una turbina su un circuito "distaccato" e poi, da li' in sala turbine, dove veniamo accolti dal rumore particolarmente penetrante di due gigantesche turbine Tosi in rotazione, ognuna in grado di produrre poco meno di 400MW; uscendo MR mi mostra poi lo spogliatoio e la sezione degli uffici, prima di scendere e vedere il basamento delle caldaie (con i punti di arrivo dell'olio combustibile con le relative linee di vapore che lo tengono ben caldo, e le ventole di aspirazione che danno aria alla camera di combustione.
Infine un giretto alla sala distribuzione, con molti quadri ormai all'abbandono e alcuni ancora funzionanti (quadri per pilotare la 70.000 per la sottostazione e quelli per la 380 che viene distribuita dentro la centrale per i loro servizi e la corrente elettrica degli uffici, poi altri quadri sempre 380 per la corrente dei servizi di controllo).
Infine il viaggio si conclude entrando nel primo gruppo della sottostazione, dove i tubi che portano i 7500 V circa di uscita dalle turbine a giungere a tensioni medie intorno ai 70.000V, filtri, lame di interruzione, interruttori che funzionano a pressione d'aria, elettricamente o andando sotto e muovendo a manina una leva (MR mi racconta che non e' piacevole farlo mentre quando le lame sono ancora a diversi centimetri fra di loro e il sistema comincia a frizzare con un ronzio molto piacevole ed un arco comincia a formarsi fra i contatti...), poi arriviamo al limite segnato con una cordicella rossa, segnato dai trasformatori a 150.000V da cui partono gli elettrodotti che distribuiscono la corrente (Come dite? No: sotto i cavi a 150.000 V non ci siamo andati, ci siamo fermati vicini alla cordicella di sicurezza e siamo tornati indietro... a diventare frittura di plantigrado non ci tengo molto), e siamo quindi tornati indietro; nel frattempo dato che si avvicinavano le 15 ho salutato MR e mi sono diretto (stavolta senza tagliuzzare strade varie) verso casa dove ho raggiunto, alle 15:15 circa, il mio letto e il piccolo Lucky che mi aspettavano. Ne e' seguito un lancio a letto con relativa ronfa ricostituente durata fino quasi alle 18 (GASP!) prima di uscire per andare alla sede della Protezione Civile, dove avevamo (sempre io ed MR) da vedere qualcosa riguardo al mio lavoro (GROAR!) ma che poi e' andata avanti con una cena di comitiva con tutti i parenti soci amici colleghi etc. della PC con relativo parentado: una quarantina di commensali tutti assieme a pasta con gli scampi, triglia o braciola di maiale e salsiccia piccante (sluuuuuuuuuuuuurp!) e birrozza gelata; ho aiutato a lavare i piatti [Beh, dato che eravamo con piatti & posate di plastica piu' che altro le teglie (ahahaha qualcuno credeva che la cosa mi potesse generare problemi, invece chissene!)] e - per fortuna - MR e' giunto a nostro salvatore portando il sorbetto (che altrimenti dentro stavano spolpando) e infine la serata si e' conclusa intorno alle 23:30 con una veloce rimessa in ordine della sala (spostare sedie e tavoli soprattutto) ed un rimando alla prossima volta...

... mah, ogni tanto ci vuole anche un sabato cosi', dai! (-:
Comunque ora mi manca di informarmi ed organizzarmi per visitare la centrale di S.Massenza o la diga in Val di Non...

1 commento:

  1. Mamma mia come ti invidio!!! Io non ho mai visitato una centrale elettrica e mi piacerebbe tanto farlo. Mi inviti alla prossima visita?

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