Sette e dieci del mattino. Parcheggio del Bar Groff. Ho appena spento la macchina e sto portando il dito indice della mia mano destra verso l'interruttore dell'auricolare Bluetooth, quando all'improvviso il cellulare s'illumina e si mette a suonare mostrandomi un numero di telefono pressoche' sconosciuto. In particolare il prefisso per cui comincia quel numero [+390575... (Arezzo, ndG)] mi lascia pensare un po': non mi ricordo di conoscere qualcuno che abbia la necessita' di chiamarmi alle sette di mattina.
Faccio completare all'indice destro il percorso, ma anziche' tenere premuto il pulsante per spegnere l'auricolare, mi limito ad un breve tocco. Un tono gentile mi annuncia l'apertura della comunicazione.
Io: "Ehm... pronto?"
SM: "Oila'! Bischero d'un Grizzly! Sempre mattiniero, eh? 'HHome tu stai?"
Resto surgelato per almeno 30 secondi dal quell'improvviso vociare di saluto [Si, mi ha chiamato Grizzly, ndG] in toscano, mentre una serie di sinapsi neurali sembrano riprendere la strada di casa e lo strumento find() del mio cervello sembra avermi fornito un risultato... ma prima che possa proferire alcun fiato, e' l'interlocutore che continua, in toscanaccio della miglior sorte:
SM: "'Ummi dire 'HHhe 'un m'hai ri'HHonosciuto, leh? Sarei capasce di riprendermi indietro l'orso, oh!"
Segue un mio urlo beduino, che ha fatto tremare i vetri di mezza Trento e sono sicuro che ha fatto si' che l'interlocutore mi potesse sentire in stereofonia: un'orecchio col telefono ed uno perche' l'ululato deve essere arrivato fino ad Arezzo. ((-:
Io: "STEFANOOOOOOOOOOOOOOO! A BRUTTO MAIALONE MAREMMANO!!!!!!!!!!!!! COME STAI, DANNAZIONE?"
Spiegone: Stefano e' un vecchissimo amico conosciuto tramite amici della mia ex. Sposato con una siracusana, e' stato in Sicilia spesso in ferie negli ultimi anni, ma ci siamo persi di vista da almeno un paio d'anni, sentendoci solo sporadicamente via mail; e' stato fra i primi a comprare una copia del mio libro e a farmi avere in regalo un orsetto di ringraziamento. (-:
E' ben felice di sapere che sono a Trento, perche' stanno partendo adesso per qualche giorno di ferie sul Lago di Garda, e mi chiede di andarlo a trovare uno di questi giorni. Colgo la palla al balzo e ci accordiamo per sabato, cosi' diamo una sguardata anche alla Notte di Fiaba e ne approfittiamo per una bella rimpatriata. Un'ottima occasione per raccontarci anche un po' di novita' tutti e due...
Per il resto del giorno, niente di nuovo sotto ai ponti: un pranzo veloce, ci passa a trovare mia cugina Rosanna, poi solito riposo pomeridiano (sul divano, perche' l'unico lenzuolo a due piazze disponibile e' stato lavato prima della mia uscita mattutina e ora e' steso ad asciugare) e resto della serata passato a fare solitari sul portatile. (-:
A domani.
Giovedi' 28 agosto
La giornata e' a dir poco eccezionale, e propongo a mia madre di salire sul Cermis [non ci andiamo da un paio d'anni, durante i quali anche il "secondo troncone" della funivia (il "Dos dei Laresi") e' stato completamente ammodernato, cosi' come il rifugio Paion, in cima]. Facciamo un salto al cimitero di Trento per visitare i parenti e la mia nonna materna, poi prendiamo la direzione della Val di Fiemme. Anziche' scendere a Cavalese, salgo in auto verso la stazione intermedia del Cermis, da li' prendiamo due biglietti di sola andata per la cabinovia e la seggiovia [grave errore: la seggiovia conviene farla in andata e ritorno, dato che il sentiero che porta alla funivia (che poi sarebbe la "strada di servizio" fatta dai fuoristrada del personale di zona) e' dannatamente ripida, scivolosa e scomoda].
Giunti in quota, mangiamo qualcosa. Prezzi non eccessivi ma neanche le porzioni sono un granche'... infine affrontiamo dapprima lo scosceso sentiero che porta alla stazione della funivia, poi quello piu' piacevole (ma interminabile, dato che supera gli otto chilometri di lunghezza) che invece raggiunge la stazione intermedia.
Giungiamo stanchi ma soddisfatti. Un bicchiere d'acqua, uno yoghurt ai frutti di bosco, e finalmente riprendiamo la macchina e rientriamo a casa, stanchissimi (e io coi piedi doloranti: maledetti scarponi... dovevo mettermi le scarpe basse che mi sono portato apposta, millemila volte piu' comode!) ma decisamente soddisfatti per aver macinato non meno di una decina di chilometri a piedi (sebbene il sentiero della seggiovia ci abbia tagliato le gambe quasi subito).
Rientrati a casa, ci troviamo davanti ad un altro problema (come se la caldaia guasta non fosse gia' sufficiente a farci tirare imprecazioni varie e condite ad ogni momento del giorno e della notte...): la colonna di scarico del cantinato si e' intasata e gli scarichi faticano non poco a scorrere... Domani sera verra' un idraulico a darci un'occhiata (anche per evitare quanto possibile l'esborso non indifferente per la ditta di spurgo...).
In serata, dopo cena, cerco di seguire un po' Superquark, poi pero' cambio canale tanto per guardare un po "Pimp my ride" su MTV, prima di trascinarmi a letto ormai distrutto.
Venerdi' 29 agosto
(Intermezzo: notte del 28 agosto)
Mi stesi sul letto, accanto a Uby e Simon, presi il libro del Principe Mezzosangue e andai all'attacco del capitolo proprio intitolato "La Caverna". Leggevo con voce sommessa mentre Uby rimaneva silenzioso ad ascoltare. Simon lentamente e delicatamente si avvicino', aggrappandosi al mio braccio sinistro.In effetti ci eravamo addormentati non piu' tardi delle 22:40, per cui alle sei meno un quarto mi sono ritrovato ben sveglio ed intento a rigirarmi sul letto rivoltando da una parte e dall'altra un Simon mezzo addormentato.
Il bacile era pieno di un liquido verde smeraldo che emetteva una luce fluorescente...
Simon mi strinse debolmente il braccio, ed avevo avuto l'impressione che Uby avesse sospirato: non conosce il libro, ma temo che Simon invece gli abbia accennato qualcosa...
"Ma come raggiungerlo? Questa pozione non puo' essere penetrata da una mano, Svanita, separata, raccolta e risucchiata, e non puo' nemmeno essere Trasfigurata, Incantata o comunque indotta a mutare la sua natura".
Quasi come sovrappensiero, alzò di nuovo la bacchetta, la fece roteare una volta a mezz'aria e poi afferro' il calice di cristallo che aveva creato dal nulla. "Posso solo concludere che questa pozione debba essere bevuta".
Simon mi strinse il braccio chiudendomelo in una morsa e fece un singulto, mormorando un quasi impercettibile "no", Uby si avvicino'; mentre avanzavo nella lettura delle atroci sofferenze del mago, sentivo il braccio sinistro appena inumidito dalle lacrime di Simon, mentre Uby singhiozzava molto sommessamente. Andai avanti nel racconto, anche se stanco, perche' se non avessi concluso almeno quella sofferenza, non sarebbe riuscito a dormire nessuno di noi tre.
Sulle ultime scene inquietanti alla torre del castello (eh, si, lo ammetto... sono terrorizzato dall'idea di che cosa succedera' nei cinema durante la proiezione, l'unica consolazione e' che probabilmente il 99% degli spettatori in sala uscira' con gli occhi gonfi) non feci piu' caso a Simon e Uby, ormai entrambi in lacrime, dato che stavo combattendo con le mie, di lacrime, che lentamente mi solcavano le guance.
"Avada Kedavra"...
Mi fermai. Infilai il segnalibro e pogiai il libro sul comodino senza una parola. Poi spensi la luce e abbracciai Simon e Uby. Passammo un buon quarto d'ora a piangere, consolarci e tranquillizzarci a vicenda, poi finalmente prendemmo sonno, comunque soddisfatti non solo di aver superato quella parte, ma anche rinfrancati perche' per Harry Potter si apre una nuova strada.
Sono uscito per andare a fare colazione intorno alle sette, poi sono sceso da uno sfasciacarrozze di Trento per vedere se riesco a procurare un'aletta parasole per la 106 di mia madre, dato che quella del lato guidatore ha il braccetto spezzato e bisogna ingegnarsi in ogni modo per cercare di tenerla su (o giu'...) quando serve. Ma il tizio e' un tantinello pessimista e mi consiglia di provare a tornare nel pomeriggio, ma con maggiori possibilita' per lunedi' direttamente [gosh! S-: io riparto martedi' (speriamo bene per oggi pomeriggio)].
Nel pomeriggio si fa vedere mio cugino Eric e ci organizziamo per una mangiata di tortello di patate in un locale caratteristico della Val di Non, per domenica: dovrebbero venire quasi tutti (abbiamo prenotato per dodici persone!); ancora discussioni sulla caldaia guasta (finalmente domani alle 14 dovrebbe venire qualcuno a sostituire il bruciatore) e la serata si conclude senza arte ne' parte, cercando di guardare qualcosa di valido in televisione. Mi addormento sul divano poco prima delle 23 mentre guardavo un telefilm su Italia1, per cui decido di andare semplicemente a letto.
Sabato 30 agosto - Serata della Notte di Fiaba
Simon: "Dai, che oggi e' il gran giorno"
Io: "YAAAAWWWWWNNNNNNNNNNNNN! GOSH! Si, lo so... sto cercando di prepararmi psicologicamente: dato che vengo qui in ferie, andare apposta a Riva del Garda in occasione della serata dei fuochi, dove ci sara' un putiferio di gente, non e' che mi faccia sentire proprio a mio agio, devo dire. Non amo molto la confusione. Comunque mi ha 'invitato' Stefano (uhm, Sabbath quest'anno non e' venuto, in compenso) e non mi pare il caso di tirargli un bidone, per cui..."
Simon: "Poi non ti rompo piu' le scatole per il resto della vacanza..."
Io: "Il resto della vacanza? Ma se martedi' abbiamo il treno per tornare a Siracusa?!?"
Simon: "Ehm... beh... svegliati, va', che e' tardi..."
Grumble grumble grumble... le sei e mezza? No, aspetta... LE CINQUE E MEZZA???? SIMOOOOOOOOOOOONNNNNNNNNNNN!!!! MA CHE CA%%O TI E' PRESO A SVEGLIARMI A QUEST'ORAAAAAAAAAAAAAAAA??????!?!??!?!??!
Ma niente da fare, nonostante mi rigiri a destra e sinistra, non mi riaddormento piu' [uffa (come dite? No, non ho affatto picchiato selvaggiamente Simon e/o Uby: li ho coccolati entrambi. (((-: Lo sapete che sono un bambinone, e ad ogni modo non sopporto la violenza contro gli animali, anche se sono di peluche!)], per cui alle sei meno dieci mi alzo e affronto il lavaggio e la partenza per il caffe' a Trento.
La barista del Groff (molto simpatica, credo sia rumena o polacca, ed e' li' da almeno tre anni) attacca cinque minuti di bottone con me. Le dico di essere un siciliano in ferie e si dice stupita dal fatto che si solito e' il contrario (sono i trentini che vanno al mare), ma dato che per ora ho la possibilita' di fare vacanze miste mare/montagna non mi lamento troppo.
Leggo l'Adige senza troppo interesse e poi affronto la stada di casa. Con mia madre e mio zio partiamo quindi alla volta della Val dei Mocheni per raggiungere un posto che in qualche modo si ricordava mio zio, ma alla fine dato che la stessa risulta solo disseminata di paesini microscopici, ci dirigiamo in direzione dell'Altopiano di Pine', dove ci fermiamo al parco con laghetto di Brusago [Nota: pochi giorni prima della mia partenza, un bambino che nuotava nelle acque di quel laghetto (che sono stagnanti, fangose e decisamente poco invitanti, meno di una gebbia media, per definizione) e' morto annegato...].
Ritorniamo a casa in tempo per pranzo. Alle 14 si presentano puntuali sia i tecnici della caldaia che quello che dovrebbe occuparsi dello scarico. I due tecnici si occupano di smantellare la il gruppo bruciatore della caldaia e sostituirlo con quello di ricambio arrivato fresco, e ne approfittano per fare la pulizia & manutenzione biennale della caldaia; nel frattempo col tubista scopriamo che il "Pozzo Firenze" e' bellamente tappato e pure in pressione, a causa di un blocco evidentemente sul sifone di uscita. Con una molla manuale riesce a liberare il passaggio, ma ci consiglia comunque di chiamare una ditta di spurgo piu' attrezzata per fare la pulizia completa del tubo; nel frattempo i caldaisti concludono e la caldaia ritorna a funzionare piu' bella che pria, con una efficace produzione di acqua calda a 77 gradi di media [YUHUU!! Finalmente posso smettere di lavarmi come un gatto e farmi una doccia iper-seria!! (((-: ].
Sono le 15:15 quando vanno via tutti. Io nel tardo pomeriggio dovrei scendere in citta' a fare un po' di spese, ma per il momento ho bisogno di stendermi per almeno un'oretta {sempre se Simon mi lascia dormire in pace [tanto lo fa: saprei come minacciarlo, ma non mi azzardo a farlo per non dormire in un mare di lacrime... (si, sue, ma anche mie perche' mi dispiace vederlo piangere)]}.
Infatti quando entro in camera da letto, mentre mi metto il pigiama, Simon si limita a stare fermo, mogio & silezioso vicino al cuscino. Mi dilungo sotto il piumone (arf, arf... per ora non voglio pensare che cosa mi aspetta a Siracusa) e lo abbraccio, senza dire una parola: crollo quasi subito (eh...) e ci svegliamo poco prima delle cinque: io fresco e riposato, lui sempre mogio e silenzioso.
Scendo in citta', dove dopo un paio di giri riesco a procurare una ricarica per il cellulare di mia madre, una rivista a mio zio e una custodia da cintura per il Nokia E61 per me. Poi mi porto al bancone del bar del Bren Center per un caffe' ristretto, e faccio un colpo di cellulare a Stefano per organizzarsi per stasera. L'idea al principio era che avvicinassi ed uscissimo per una pizza, ma data la confusione e l'impossibilita' di trovare un posto salvo aver prenotato con un mese di anticipo, ci rimandiamo a subito dopo cena, dopo le 21.
Ritorno a casa verso le sei e mezza. E' arrivata mia cugina Carole e mi fermo in giardino con mia madre e mio zio a parlare per un po', poi scendo a casa e ceno con mia madre.
Infine entro in camera da letto, dando il senso di una persona stanca, trascinandomi indietro lo zainetto; Simon mi guarda preoccupato.
Io: "Dai, che ci facciamo una bella passeggiata fino a Riva del Garda."
Simon: "Oh, mio Dio: non ci credo."
Io: "Preferisci restare a casa ad aspettarmi?"
Simon: "GROARRRRRR!"
Io: "Scherzavo, scherzavo... andiamo!"
Prendo Simon, il pile (potrebbe fare frescolino) e il k-way (hai visto mai che le nuvole in cielo promettano poche cose buone?), poi dopo un istante di indecisione, mollo il k-way e punto sulla piu' utile cerata. Salgo in macchina e affronto la strada verso Riva del Garda intorno alle 20:40. Non c'e' molto traffico durante il tragitto (meno di quanto mi aspettassi, comunque) e giungo praticamente alle porte di Riva del Garda intorno alle 21.
Ma a questo punto mi trovo infilato in un lungo serpentone di macchine e comincio a chiedermi seriamente se riusciro' a trovare un buco per parcheggiare senza dover tornare a Trento e farmela a piedi, ma nel frattempo ho la buona idea di fare il numero telefonico di Stefano.
Io: "Pronto? Oi, Stefano: sono Grizzly. Io sto per entrare a Riva del Garda, voi dove vi trovo?"
SM: "Ehm... oh beh effettivamente l'e' 'HHhe siamo ancora in albergo..."
Io: "Vabe', vi raggiungo, dai. Qual'e' l'albergo?"
SM: "Dunque, l'hotel XXX, e' facile: 'HHuasi alla fine del lungolago di Torbole..."
Tre secondi sono sufficienti a far passare sulla mia faccia una quindicina di espressioni diverse, che spaziano dallo sconcerto alla sorpresa, passando per la rabbia cieca e la furia omicida...
Io: "A TORBOLE???? IO SONO INCASTONATO IN UN AMMASSO DI LAMIERE A CENTO METRI DA RIVA DEL GARDA E TU MI DICI SOLO ORA CHE ALLOGGI A TORBOLE???? MA TI VENISSE QUALCOSA D'INCURABILE, CA%%O!!!!!!!!!!!"
SM: "Ehm... si... ikke' tu sc'hai rasgione, l'e' vero... dovevo dirtelo prima, 'a%%o... Ci riesci a raggiungere 'HHomunque?"
Io: "Almeno renditi utile e vedi se riesci a trovami un parcheggio, cavoli! (chiudo la comunicazione) Simon, la vedo dura..."
Simon: "Groan..."
Io: "Abbi fede. Ormai siamo qui: non ce ne andremo..."
Con molta difficolta' riesco a raggiungere una rotonda e faccio inversione di marcia. Ritorno verso Arco, poi giro in direzione della Gardesana Orientale seguendo le indicazioni che portano a Torbole e Malcesine.
Venti minuti ci ho messo per fare Cadine-Riva del Garda (33km), e quasi altrettanti per fare Riva del Garda-Torbole (7km...), ma con immensa fortuna [uhm... ci avra' messo lo zampino Simon? Mi sa che non e' solo un ottimo strumento contro gli incubi! (-: ] in prossimita' del lungolago trovo un buco fra i parcheggi a strisce blu (si, ma "blu" fino alle 21, tie': ora sono gratis fino a lunedi' mattina alle 9), e raggiungo Stefano e consorte in albergo. Visto che si e' fatto un po' tardino e c'e' troppa confusione per scendere a Riva, ci prendiamo qualcosa da bere al bar dell'albergo (punto ad una semplice aranciata, dato che qui hanno cominciato a fare controlli di ogni genere ai guidatori...), poi cominciamo una lunga disquisizione sui tempi andati e le ultime novita'.
Quando si avvicinano le 22, ci portiamo assieme alla folla verso il lungolago, passando prima per la mia macchina, ove arraffo lo zaino.
SM: "O che ti sei portato?"
Io: "Un maglione, se fa arietta. E un orsetto, dato che voleva venire a guardare i fuochi anche lui, ovviamente!"
SM: "Sei un mito! (ride) 'un ti di'HHo piu' nulla..."
Seguendo parte della popolazione che si sta ammassando, troviamo per tempo uno spazio accettabile sul lungolago, dove continuiamo le nostre dissertazioni per una decina di minuti, finche' alle 22 in punto tre grossi fuochi spargono una spettrale luce verde sulle case, il lago ed il cielo rivani [cielo nuvoloso (intorno a noi c'e' chi lamenta questo fatto, ma l'esperienza dei giri pirotecnici a Cisternazza mi ha insegnato ad apprezzare invece proprio una nuvolosita' compatta, che sparge i riflessi luminosi dei fuochi in maniera ben piu' inquietante...)].
Con un paio di movimenti mi riesce inoltre a far si' che Simon segua i fuochi dallo zaino, e non devo stare in piedi con un orsetto in braccio [cosa che farei comunque, ma evito... (-: visto che non tutti mi guarderebbero con lo stesso occhio]. Ci limitiamo a seguire i ben quarantacinque minuti [stando ai giornali stanno bruciando ben 1300kg (non si capisce se di polvere o di artifici)] di spettacolo pirotecnico mantenendo piu' lento il tema della discussione. Uno spettacolo maestoso, non c'e' che dire: raramente ho assistito a fuochi artificiali sull'acqua.
Mentre il lungolago (come tutta la vallata, d'altronde) viene scosso dall'eco dei colpi finali [e le nostre orecchie deliziate dal coro di antifurti di auto che ci ha fatto compagnia praticamente per tutto il tempo... (no: sono il primo a dire "chissenefrega", anzi spero che pure la mia peugeot si sia unita al coro, guardate!)] riprendiamo la direzione dell'albergo, e prendiamo posto sulla terrazzina esterna per fumare un paio di sigarette e continuare le nostre dissertazioni, poi verso le 23:30 ci congediamo, stanchi ma soddisfatti, rimandandoci ad un eventuale incontro l'anno prossimo.
Ritorno alla macchina e mi reimmetto del traffico infernale che, almeno fino al bivio verso l'autostrada, mi fa penare. Poi mentre prendo la direzione di Trento finalmente la strada si sgombra e giungo nuovamente a casa poco prima di mezzanotte. Il tempo di tirare giu' gli ultimi appunti per il blog, e ora mi resta solo da andare a dormire. Uhm... chissa' che cosa mi dira' stavolta Simon... ((((-: Buonanotte a tutti!
Domenica 31 agosto
Mi sveglio verso le sei e venti. Simon e Uby sembrano essere ancora addormentati, ma Simon lo sveglio arruffandogli la testa. Mi guarda e sorride, soddisfatto... poi cui esco lentamente e comincio a lavarmi (ohhhh! Finalmente con l'acqua calda senza dover invocare varie divinita ostrogote mentre cerco di accendere la caldaia!) e poi ritorno in camera per vestirmi. Un'uscita per la solita colazione e mi rendo conto che il cielo e' dannatamente nuvoloso... sembra che la nuvolosita' sparsa che si e' raccolta ieri sera, stamani abbia raggiunto il suo apice.
Dopo colazione scorro rapidamente il giornale. Scopro con orrore (ma anche un sospiro di sollievo) che il serpentone di automobili che cercava di entrare ieri sera a Riva del Garda faceva parte di quelle cinquantamila persone [e uno! (-: e un orsacchiotto di peluche, inoltre! (((-: ] che hanno seguito gli oltre 40 minuti di fuochi sul lago... Fiuuuu! Mi sa che la prossima volta faccio la stessa cosa e mi dirigo direttamente sul lungolago di Torbole: piu' panoramico, e soprattutto piu' tranquillo. ((-: [Simooooooon... vieni anche l'anno prossimo? Ok ((-: ].
Mentre rientro a casa incontro mio zio, che mi chiede come dovremmo gestire il programma della giornata.
Infatti l'idea e' di pranzare nell'agritur di Sporminore dove siamo stati l'anno scorso proprio il mio ultimo giorno di ferie (fra le loro specialita', un tortello di patate eccezionale!). Io ho prenotato per le 12:30, ma l'idea era anche quella di vedersi tutti quanti al parco di Coredo a partire dalle 9:30-10, tuttavia la giornata non promette di essere sufficientemente valida per restare un paio d'ore al parco... si vedra'.
Mentre, in compagnia di mio zio, prendiamo la strada verso la Val di Non, decidiamo per puntare ad una localita' non lontana dal piccolo comune di Fondo, ma quando siamo ormai prossimi restiamo imbottigliati in una fila di macchine bloccata dai vigili del fuoco perche' e' in corso il trofeo ciclistico "Melinda". L'abbiamo incocciato anche l'anno scorso (ed e' stata un'esperienza abbastanza traumatica) per cui decidiamo immediatamente di tornare indietro, ma il risultato e' che siamo costretti a fare un giro infernale scendendo dall'altro lato della valle, per giungere direttamente presso l'agritur di Sporminore alle 12:20. Gia' le mie cugine sono in situ ad aspettarci e, nel frattempo, giunge anche Eric.
Una magnatona colossale di tortelli di patate con condimenti vari [io, mio cugino Eric e R, il fidanzato di Carole, decidiamo per prendere tre versioni diverse del tortello da dividerci (ossia con affettati misti locali, con pasta di lucanica alla griglia e con formaggi locali)]. Usciamo dal locale ben piu' che satolli (come si dice da queste parti: "tesi"), e ci dividiamo in piu' mezzi: mio zio scendera' con Eric in citta' perche' vuole seguire la partita del Milan (e mio cugino, invece, deve andare a lavorare), mentre io, mia madre, mia cugina Rosanna coi due figli e mia cugina Carole col fidanzato, ci fermiamo e facciamo una breve passeggiata al parco, discutendo del piu' e del meno.
Ritorniamo a casa verso le sei, e finalmente mi rilasso buttando giu' i soliti appunti per il blog... Per ora e' tutto. Domani ci aspettano un bel po' di spese e martedi' finalmente si parte! ((-:
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