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venerdì 12 settembre 2008

Ancora, ancora, ancora

Il bosco e' silenzioso. Silenzioso e difficile. Ma quello che non ti uccide ti rende piu' forte. Deve renderti piu' forte. Deve essere cosi': non puo' essere altrimenti.
Sei rimasto solo.
No, non e' vero!
Si, sei rimasto solo. Il bosco e' silenzioso. Il rumore della pioggia non ti porta a nulla.
No! Ti ho detto che non e' vero. La pioggia, si. Mi ricordo. Quei giorni in cui la pioggia rendeva difficile la connessione. La corrente elettrica non aiutava mai. Le linee si intasavano.
Ma ora e' difficile. Forse no. Come puoi crederci ancora. Ascolta la CB: nessun rumore. Neppure la piu' bassa forma di QRM, la banda AM e' pulita come il rumore della pioggia sul bosco. Neppure li' e' rimasto piu' nessuno.
No, non e' vero... non puo' essere vero. Lo so.
Lo so. Hai scritto il mio indirizzo IP dappertutto. Ho fatto broadcast, ho inciso le pietre sul mio stesso cammino.
172.29.65.44
Lo hai gridato. Lo hai gridato ai quattro venti. Finche' ogni numero ha perso di significato. Finche' ogni sillaba, ogni singolo fiato non ha avuto piu' senso.
E continuero'. Continuero' ancora. Centosettantadue punto ventinove punto sessantacinque punto quarantaquattro, il mio nodo e' sempre on-line.
Anche tu sei sempre on-line, anche se ti allontani. Il tuo telefono funziona?
Si, le batterie sono cariche ed il tono di linea non manca.
Non ha senso.
Anche la corrente non manca mai.
Non ha senso: sei elettricamente e telefonicamente autonomo.
Smettila!
Perche'?
Smettila, ti ho detto di smetterla.
Sei solo. Senti la mancanza degli uomini, delle donne, degli animali... degli insetti.
Rosetta. La puledra del vicino. Te la ricordi, vero? Ogni sera in cui potevi passeggiare fino al limitare delle stalle. Lei che non si faceva toccare da nessuno. Lei che era la cavallina piu' timida e impaurita della vallata.
Si. Ma non temeva le delicate carezze sul muso bianco chiazzato di marrone.
E sotto il muso, sulla gola. Si, ricordi? Stendeva il collo in avanti come un felino e si lasciava accarezzare la gola.
Una gola da tagliare con un rasoio. Smettila. No, devo smetterla. Si, dovevo tagliarla, quella gola. Forse almeno lei non avrebbe sofferto. Anche altri hanno sofferto. Tutti hanno sofferto. Anche io sto soffrendo. E una donna, un uomo, un vicino.
Una sigaretta, magari. Quella calda sensazione del fumo che ti scende lungo la gola, quella opprimente sensazione di catarro appena svegliato la mattina. Quelle sensazioni, si: quelle sensazioni che non ci sono piu'.
E il rumore della pioggia, si. Anche quello mi ricordo. Non hai bisogno di ricordarlo: sta piovendo.
Gia', e poi smettera', ma solo fino a quando non ricomincera' a piovere ancora.
E lo schermo del computer, l'avviamento del sistema operativo, e la gente, e le stelle.
Il buio di un cielo senza stelle. No, non e' vero: smettila. Ci sono le stelle: le ho viste. Ho visto ancora il gran carro, e le sette stelle mi hanno guardato dall'alto. Ci hanno guardato. Hanno visto me, ma hanno visto anche gli altri.
Ma forse non ci sono gli altri. Forse non ci sono neanche io. Forse non c'e' piu' neanche il pianeta.
Sei tu che l'hai voluto.
Magari un'invasione di astronavi scintillanti nel cielo buio sarebbe stata meglio, magari una malattia sconosciuta, magari un rasoio che tagliava la gola di Rosetta.
Smettila, non voglio parlarne.
Magari un cane. Un fedele amico da accarezzare sotto la gola.
Ti ho detto che non voglio parlarne.
E che cosa farai? Griderai al vento? Centosettantadue, punto ventinove, punto sessantacinque, punto quarantaquattro. Ti ho gia' detto che sono on-line?
Sono sempre on-line.
Ma a che pro?
La banda AM e' silenziosa. Il bosco e' silenzioso. Il cielo e' silenzioso. No il cielo piove, ma sopra le nuvole e' silenzioso.
Il mondo e' silenzioso. Anche io sono silenzioso.
I tuoi abiti sono strappati, lisi, consumati e sporchi.
Ti mancano degli abiti puliti.
Magari non tuoi. Magari in qualche casa e' rimasto qualcosa da poter accapparrare. Magari qualche puledrina a cui tagliare la gola. Ti ho detto che non voglio parlarne. Ma i cavalli non si vestono. E i cavalieri sono gentili. Io sono un chierico guerriero. La mia maledizione spargera' gli atomi del tuo corpo in terreni lontani ampi migliaia e migliaia di acri. Sono molto bravo con gli incantesimi, sai?
Sono molto bravo anche con il computer, e il mio nodo e' sempre on line. 172.29.65.44 e' il mio indirizzo, ed e' li', che aspetta. Anche il mio telefono e' li', e aspetta anche lui.
Anche tu aspetti.
Smettila.
Smettila.
Il bosco nasconde molte insidie, nel silenzio. Nel buio.
Non ho paura del buio.
Ma hai paura del silenzio.
Si.
No. Ho rispetto del silenzio. Ho paura del buio. Anzi no. Ho rispetto del buio, ho paura del silenzio.
Dal bosco salteranno fuori spiriti maligni che cavalcheranno puledre immacolate, uccidendo gli uomini liberi. E scaglieranno maledizioni sulla rete. E la rete non funzionera' piu'. E non funzionera' piu' il CB, non funzionera' piu' il telefono. Anche la tua mente vacillera'.
Non senti questo rumore?
Si. E' la pioggia che cade fitta sugli alberi del bosco.
E' il gruppo di generazione elettrica che fa il suo dovere. E' l'antenna della rete senza fili. La rete e la CB fanno il giro del mondo.
Centosettantadue, ventinove, sessantacinque e quarantaquattro. Sommali e saprai quante volte queste parole hanno fatto il giro del mondo. Moltiplicali e saprai di quanti parsec si sono allontanate dall'universo.
Il bosco e' silenzioso. Ma vuoi affrontarlo. Piove... chi ha da andar, vada, che l'acqua non e' spada!
Voglio le coccole. Voglio qualcuno. Voglio qualcosa. Voglio solo qualcuno.
Guarda quei lampi sopra il bosco.
E' il ritorno degli uomini liberi, e' la festa per il ritorno dell'umanita': sono fuochi d'artificio che annunciano felicita'. E sono fulmini che saettano fra gli alberi del bosco, per rompere la monotonia della pioggia.
La pioggia non e' monotona.
Aspetta.
Smettila.
Forse senti il rumore di un cavallo che si avvicina? Ti ho detto di smetterla: non voglio parlarne, e se non la smetti...
La rinascita della rete passa anche dalla pioggia. Dalla CB, dalla radio, dal wi-fi, dal wi-max. Che belle parole piene. Sei un mago del computer, ma con cui parlerai di protocolli di rete?
Alle margherite.
A chi ripeterai incessantemente quel centosettantadue punto ventinove punto sessantacinque punto quarantaquattro che ti rimbomba nella testa?
Alle margherite.
E per quanto tempo? Alle margherite. Non mi stai ascoltando. Non ti sto ascoltando. Non c'e' niente oltre il rumore della pioggia. Non c'e' nessun telefono, non c'e' nessun computer, non c'e' nessun uomo. Non c'e' piu' nulla. Non ci sono neppure puledre sgozzate.
Ti ho detto di smetterla. Subito.
Smetterla di piovere? Smetterla di pronunciare quegli inutili quattro numeri che ormai saturano le strade, le pietre miliari, le rocce da qui a molto lontano?
Continua, allora. Continua ancora, e ancora, e ancora fino all'infinito. Qualcuno prima o poi si trovera'. Devi smetterla.
Smetterla di sperare. Il bosco e' silenzioso. Nessuno tornera'. Nessuno verra'. Nessuno chiamera'. Nessuno sei tu, nessuno sono io, nessuno e' l'io, nessuno e' nessuno.
Smettila! Non ti sopporto!
Che cosa vuoi fare? Accarezzarmi il muso come con Rosetta? Fare l'amore con me come quando avevi una moglie? Giochiamo a carte, bevendoci una birra, in ricordo dei vecchi tempi. Accendiamo la tv via cavo, e vedrai come ci sono piu' di cento canali di pioggia. E di silenzio.
Uscirai sotto la pioggia. Rimarrai a guardare il bosco. E sentiro' la pioggia battere sulla mia testa, sulle mie spalle, e sui miei timpani.
Stanno arrivando!
Non e' vero, e lo sai. Non c'e' nessuno. Nessuno sta arrivando.
Lo sai. Lo hai sempre saputo. Sarebbe successo prima o poi, e non puoi dire che non te lo aspettavi. Perche' lo volevi. No! Smettila! Basta! Non ti sopporto piu'!
Centosettantadue, punto ventinove, punto sessantacinque, punto quarantaquattro, il mio nodo e' on-line, il mio server VoIP e' on-line, la mia stessa vita e' on-line. Ditemi quando potro' sapere che cosa mi resta al di fuori della pioggia.
Che sta finendo.
Smettila. Qualcuno ha tagliato la gola al dio della pioggia. Smettila, ti ho detto.
Non voglio parlarne. No, anzi, non voglio parlare. E' tardi. Ora che smette di piovere il bosco e' ancora piu' silenzioso. Ed il cielo e' sempre piu' buio.
Non e' vero. Guarda: quella e' una fetta di luna, e quella e' una stella. Anzi no, e' Venere. O Marte, o una stella solitaria.
Una nave spaziale intergalattica che viene a prenderti, per portarti in un mondo completamente diverso da questo, dove essere completamente solo. Solo tu. Solo tua moglie, il tuo vicino, il resto del mondo, Rosetta, chi ti manca ancora?
Mi manchi tu. O magari, non saprei, un peluche.
Molto piu' sopportabile di te, di certo. E di questo maledetto computer che sta di nuovo macinando dati senza motivo. Questo hard disk e' inaffidabile.
Basta! Smettila! Non ne posso piu'! Il bosco e' silenzioso! E faro' rumore! Centosettantadue! Punto ventinove! Punto sessantacinque! Punto quarantaquattro! Voglio morire! Voglio morire da solo in un mondo silenzioso e abbandonato! Voglio morire nel bosco intorno a questa casa! Voglio morire con il rumore di fondo del CB che mi ricorda la pioggia che non c'e' piu'! Basta!

"Signore, il ping si e' interrotto improvvisamente mentre cercavamo di aprire una sessione telnet con la bbs, e non risponde piu' nessuna porta." il soldato era davanti al monitor e sembrava stupefatto.
"Avete provato anche sulle altre frequenze?", chiese l'ufficiale che sembrava invecchiare a vista d'occhio ogni secondo che passava.
"Il QRM sta tornando lentamente, e stiamo verificando l'esistenza di altri segnali visivi o tecnologici."
"Qual'era l'indirizzo IP di quella bbs?"
"Dunque... 172.29.65.44"
"Punto ventinove... avete chiamato sul canale 29 CB?"
"Uhm... no, signore. Ci provo subito!"; il giovane soldato prese dalla sua sinistra il mike arruginito, mentre la mano destra ruotava una manopola dentata finche' accanto allo schermo del computer non comparve un 29 a cifre led tremolanti, poi parlo': "Attenzione binario 29, attenzione binario 29: qui e' la stazione tecnica Orionis. Se c'e' qualcuno che riesce a copiarci, risponda, per favore. E' della massima importanza. C'e' rimasto ancora qualcuno sul pianeta? Cambio."
Solo un lieve tremito nel QRM di fondo fu l'unica risposta. Il giovane soldato intanto con la mano libera non smetteva di digitare comandi e test di rete in direzione di quell'unico indirizzo IP di cui erano presenti tracce dovunque.
"Attenzione binario 29: qui e' la stazione tecnica Orionis. Se qualcuno mi copia, mi risponda. E' importante! Cambio."
Il rumore dei tasti battuti sulla tastiera del computer fu la risposta piu' eloquente della frequenza AM: "Attenzione binario 29: qui e' la stazione tecnica Orionis. Sysop della bbs su 172.29, se mi copi vieni avanti. Dobbiamo sapere se e' sopravvissuto qualcuno... cambio... Inutile signore. Deve essere stato l'ultimo nodo di rete che disponeva di un qualche generatore."
"Maledizione. Ma deve esserci rimasto qualcuno. Non puo' essere rimasto solo il bosco!"
"Il bosco e' silenzioso, signore".

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