In mattinata abbiamo chiesto al C.O.C. informazioni per la partenza del gruppo. Partiranno dieci persone e, dato che il pulmino ha nove posti, uno di noi deve partire in un altro modo. L'idea e' quella che uno di noi parta in treno. Dato che molti colleghi sono restii a partire in treno, annuncio che sono perfettamente disposto a farlo io, dato che viaggio spesso in treno e mi trovo piu' comodo.
Subito dopo la colazione, mentre la squadra si prepara per il pranzo, dato che moltissimi oggi partiranno in colonna per tornare in Sicilia, e che moltissimi pranzi oggi sono sostituiti da una lunga distesa di panini, c'e' un po' di calma. E' oggi che ne approfitto per pubblicare una buona parte degli articoli che avevo gia' preparato; la connessione non e' molto stabile, e il risultato e' che in meno di un'ora di connessione la linea cade spesso, e mi trovo ad aver bruciato moltissime delle sessioni da 15 minuti che sono parte del pacchetto di 100 ore. Infatti dopo aver pubblicato il blog chiamo Vodafone e chiedo notizie sul residuo, che si rileva essere di un paio d'ore (nove-dieci sessioni, delle 400 che compongono il pacchetto...).
Il centinaio di volontari in servizio nel campo si muove, partono tutti assieme verso le 14, per cui gia' alle 13:30 abbiamo finito di servire il pranzo alla popolazione e ai gruppi, nonche' abbiamo mangiato noi (primo giorno che riusciamo a mangiare prima delle tre...)
Il gruppo di volontari del cambio, che invece sta salendo dalla Sicilia (sono previsti volontari dalla provincia di Trapani e da quella di Agrigento) e' previsto per l'arrivo intorno alle 15 (come noi il primo giorno, d'altronde) per cui ci prepariamo invece ad accogliere quella squadra.
Nel frattempo arriva una signora. A questa signora, che abita in zona, ogni giorno lasciamo il pane vecchio per le galline e gli avanzi di carne/pasta/etc per i maiali. Di contro, e pretendendo di voler ricambiare, ogni mattina ci porta le uova.
Uova fresche, e non cinque o sei: ogni mattina verso le nove porta una quarantina di uova!
Ma questo pomeriggio ci ha fatto una sorpresa: ci porta una ciambella tipo pan-di-spagna fatta in casa, meta' al cioccolato. Uno spettacolo.
Verso le 17 arriva il furgone del nostro fornitore di cibarie, e' guidato dal figlio. In una veloce pausa sigaretta parliamo con lui cinque minuti. Parliamo di terremoto (perche' e' l'argomento di maggior discussione, l'ho detto) e lui ci dice che il fratello piccolo (sedici anni) e la madre sono ancora sotto shock. Lui e l'altro fratello sono un po' piu' tranquilli. Ha perso alcuni amici, fra cui il suo migliore amico, il quale ormai era da solo perche' aveva perso da poco il padre e la madre.
Ci dice che e' dura. "Lavori, e pensi al lavoro. Ma quando poi ti fermi, cominci a pensare anche a questo. E ti fa male."
Una mattina lui si e' sfogato, smantellando quel poco che e' rimasto in casa... siamo umani: ci vuole anche questo. E' questo che ci fa delle persone e non degli animali.
A questo punto io e Maurizio saliamo verso il COC per ritirare i certificati dei ragazzi che partono domani. Ma li' la confusione regna sovrana. Il computer non funziona e stanno facendo quasi tutto con l'unico computer funzionante che e' in segreteria. Invito Maurizio a tornare al campo, mentre io mi tiro su le maniche, e da bravo volontario e fesso tecnico informatico mi siedo al portatile dell'ufficio "Funzione 4 - Gestione volontariato" del COC (approfondimento sul "Metodo Augustus direttamente qui su Wikipedia) per togliere una decina di virus portati di certo dai vari pennini di volontari e ingegneri che scaricavano e caricavano continuamente fotografie, fino ad ottenere che almeno il pc si avvia senza troppi crash, e quindi su consiglio del responsabile di campo io stesso digito il documento di scorporazione dei volontari in partenza, mentre per quanto concerne gli attestati di presenza, visto che ormai sono passate le 19 e sta per cominciare la cena, un po' scherzosamente e un po' seriamente dato che devo scendere a lavorare, annuncio: "fate con comodo, tanto dobbiamo vederci per cena, per cui portate giu' questi attestati in mensa *SE NO VI LASCIAMO SENZA CENA*!" (-:
Torno quindi in sala. Sono li', a gestire l'ingresso della popolazione ritirando e contando i buoni pasto [ne ho gia' parlato: purtroppo ci sono sciacalli che fanno anche il giochino di venire a mangiare in mensa pur avendo la casa, solo perche' si e' sparsa la voce che "a Tornimparte si mangia bene" )-: ], quando mi suona il cellulare di servizio. E' il Centro Operativo Misto (COM3) di Pizzoli (con l'accento sulla prima "i", non sulla "o" come quelli che fa il Messinese...), e l'operatore mi dice che gli hanno comunicato lo scorporo della nostra squadra per domani, e cade dalle nuvole.
COM3: "Ma voi non siete gia' in viaggio di ritorno?"
Io: "Ehhh? No, la squadra cucina ha le consegne piu' lunghe, non possiamo semplicemente partire alle dieci del mattino e aspettare l'arrivo della squadra di ricambio alle tre-quattro del pomeriggio, perche' salterebbe il pranzo, per cui mentre la squadra di ricambio e' arrivata oggi, la nostra riparte domani pomeriggio. Gia' avete la documentazione che spiega la situazione. Comunque se hai dubbi ti posso dare il numero di telefono di..."
COM3: (mi interrompe in malo modo) "No, guarda, io non posso chiamare nessuno, perche' anche noi domani mattina ripartiamo, bla bla, mi devi fornire le informazioni, yada yada, non posso cominciare un giro di telefonate, bla bla"
Io: (lo interrompo con piu' educazione) "Ma no, cos'hai capito? Io sono in cucina, non posso passarti al volo il mio coordinatore perche' e' in sala, al momento. Ti do direttamente il suo numero di telefono, tutto qui!"
COM3: "Ahhhhhhh, allora va bene [ma vaff! ndG], dammi il numero"
Io: "E' $questo, poi fammi sapere, grazie, ciao & buon lavoro."
Finalmente verso le 22:30 la situazione si calma, la cena e' stata ormai distribuita a popolazione, volontari, operatori, forze dell'ordine e compagnia briscola, per cui finalmente ci sediamo noi per mangiare qualcosa. Durante la cena ci rilassiamo un po' e ci organizziamo per la partenza di domani, nel frattempo Maurizio ci informa sulle novita' che riguardano proprio la partenza. Dato che il pulmino e' a nove posti, ma a dover partire siamo in dieci (non fosse per qualche problema di famiglia e lavoro, io resterei ancora fino al 27-28, ma purtroppo per ora devo tornare. Eventualmente tornero' di nuovo fra un mesetto, il tempo di stabilizzare nuovamente la situazione lavorativa. L'emergenza e' prevista, allo stato attuale, dover durare fino almeno al 31 maggio, ma sara' piu' che probabile una proroga data la situazione complessa che c'e' sul luogo.
Dopocena, Concetto porta il maxi-uovo di Pasqua che era rimasto nella cella frigorifera perche' finalmente possiamo mangiarlo e ce lo togliamo dalle scatole. Lo poggia sul tavolo laterale e gli scivola, sbriciolandosi. In realta' proprio quello che volevamo. ((-:
Poi, verso le 23, mentre stiamo discutendo sulla situazione per domani, mi viene sete. Ciccio Cefalu' mi passa un bicchiere pulito, me lo metto davanti al naso ed apro una nuova bottiglia d'acqua. Nel frattempo Mario, che ha cominciato a sbarazzare la tavola ove abbiamo cenato, mi passa dietro e, mentre sono con la bottiglia d'acqua ormai in aria e pronto a versarmene una modica quantita'... *MI TOGLIE IL BICCHIERE D'ACQUA DAVANTI AL NASO PER BUTTARLO NEL SACCO DELLA SPAZZATURA*!!!
Io: "Nuoooooooo!"
E Ciccio, Maurizio e meta' della tavolata, vista la mia espressione mentre seguo il viaggio del bicchiere con la mano sinistra aperta, scoppiano nell'ilarita' piu' totale (ma ci vogliono anche questi momenti per non restare troppo tesi).
Poi discutiamo con una delle ragazze di servizio al COM3 di Pizzoli per ritirare i certificati Legge 194 corretti e le informazioni sul mio viaggio in treno.
E anche questa sera e' finita. A domani!
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