Alle cinque ci alziamo; io e Maurizio ci facciamo anche una doccia, Maurizio ne approfitta pure per farsi la barba, poi facciamo colazione e verso le sette meno un quarto scendiamo al porto di Napoli. Facciamo "colonna" con i due mezzi della protezione civile regionale, mi spiegano come gestire il biglietto dell'autostrada (soprattutto per il ritorno, dato che comunque saremo fuori colonna) e, per risparmiare, decidiamo di saltare un po' di autostrada passando per Avezzano (sono i regionali che conoscono la strada, per cui io mi accodo a loro. Giusto il tempo di salutarsi con uno dei due mezzi della regione (nel corso della giornata hanno saputo che prima di arrivare al campo devono scendere a Roma a parlare con dei delegati della Regione Lombardia) e seguo i ragazzi fino all'autostrada. Usciamo a Tornimparte, e arriviamo direttamente al campo di Palombaia. Giusto il tempo di due saluti, scarichiamo i bagagli in tenda e sposto la macchina (anche perche' i pioppi stanno mandando giu' foglie & resina a profusione, rovinando per bene i mezzi parcheggiati sotto di essi).
Nuccio ci fornisce le "consegne": la situazione si e' stabilizzata in campo, adesso nel tendone refertorio si tiene giornalmente anche la scuola, ma nel frattempo l'apertura del gas metano in tutta la regione e il riconoscimento delle prime case agibili ha fatto leggermente scemare la quantita' di sfollati in campo ed impegnati nei pasti. La stessa regione ha ridotto il numero di volontari dai 130-140 di aprile ad un ottantina circa (e lo ridurra' ancora, mano a mano che la situazione tende a stabilizzarsi).
L'unica cosa che mi rimane sullo stomaco, e' che la partenza di Nuccio e' prevista per oggi stesso: pensavo che saremmo arrivati a pranzare tutti assieme, ed invece intorno alle 14 lui riparte in direzione di Siracusa, giusto il tempo di salutare tutti al volo.
Il tempo e' cambiato, decisamente, e comincia ad avvicinarsi l'estate di montagna: non piove piu' e invece durante la giornata il caldo umido si fa sentire in tutta la sua potenza, arroventando letteralmente le tende e provocando, se possibile, ancora piu' disagi soprattutto agli anziani che restano inchiodati in tenda (o a letto) tutto il giorno.
Santina (giunta domenica con il resto della squadra, prima di noi) e' la responsabile del magazzino, per cui mi accodo a lei e cerchiamo di organizzare il magazzino. I latini dicevano "quod caput, tot sententiae", che tradotto significa: ogni magazziniere del turno organizza il magazzino come trova comodo lui, e pertanto ci mettiamo un po' a capire come sia stato effettivamente organizzato l'insieme dei container [a proposito: Nuccio e' riuscito a farci ottenere altri container per mettere la roba da mangiare e il resto del materiale (carta igienica, rotoloni, detersivi, pannoloni etc)], e quindi ci organizziamo per gestire al meglio la situazione; in particolare, dato che ormai i controlli da parte dei NAS sono un appuntamento fisso settimanale [data la situazione di emergenza, le sanzioni o la chiusura della cucina/mensa sono previsti solo per i casi clamorosi (e sono successi, in regione Abruzzo, purtroppo), mentre per quelle piccole cose che normalmente produrrebbero la sospensione della cucina per uno-due giorni e la richiesta di intervenire entro quella data, si opera consentendo di lavorare a condizione di risolvere la situazione entro la visita successiva (ad esempio questo avviene per le zanzariere alle finestre del carro cucina, obiettivamente difficili da procurare in un paio di giorni in questa situazione ma che siamo comunque riusciti ad ottenere nel giro di una settimana). Oltre ai carabinieri, un altro appuntamento fisso settimanale e' una visita da parte dell'ASL, per verificare l'andamento dell'HACCP, far compilare dal responsabile di cucina un questionario sulle attivita' messe in atto per questi adempimenti, oltre a controllare i registri di scarico del materiale scaduto, dell'olio di frittura esausto (abbiamo due barili a disposizione proprio per il recupero dell'olio, ad esempio) e simili.
In serata, dopo la cena, cominciamo a notare che in prossimita' del fondo del campo (ossia dove e' installata la fossa biologica Imhoff) si comincia a diffondere un buon profumo di acque reflue non molto gradevole. Da una parte, dato che e' installata una fossa per uso familiare e che la stessa in realta' serve dalle quindici alle venti persone al giorno, non e' difficile che sia piena, e dall'altra che si riempia abbastanza rapidamente da non consentire per tempo la digestione anaerobica. In questi giorni consigliero' a Maurizio di richiedere al nostro fornitore le bustine per la cura della fossa biologica (normalmente si tira giu' una bustina nel water una volta alla settimana. Vista la situazione puo' essere utile gettarne tre-quattro alla settimana oppure, sic et simpliciter, una ogni due-tre giorni.
Ma per ora la situazione e' comunque tranquilla. Finiamo di cenare anche noi verso le 23, ci sediamo con calma poi, data la mia abitudine di svegliarmi alle cinque di mattina, mi preparo la cucina "della colazione" (stiamo usando, solo per preparare al mattino latte, caffe' e te, il carro cucina "piccolo" di Canicattini Bagni), ci scappa l'ultimo caffe' (che, pero', evito) e poi finalmente non piu' tardi di mezzanotte mi ritiro in tenda assieme ad alcuni altri colleghi.
Vediamo come si procede domani.
Ah, parentesi comica. Poco prima delle diciannove mi chiama Maurizio, perche' uno degli scout di corvee per domani alla colazione:
Lui: "Ah, perche' sai, domani mattina noi verso le sei e un quarto dobbiamo vederci per preparare la cucina di Canicattini e cominciare a fare le colazioni... So che ti sembrera' presto..."
Io: "(capendo che Maurizio l'ha fatto apposta per far ridere tutti) Domani mattina, alle sei e un quarto, io avro' gia: fatto la doccia, indossato l'uniforme, aperto il viale d'accesso accanto al tendone, preparato la cucina, acceso i fuochi e preparato gia' il primo caffe'... fratello io esco dalla tenda alle cinque! Tu vieni tranquillo verso le sei-sei e un quarto, che io stasera mi preparo la cucina cosi' domani mattina si parte a tamburo battente"
Lui: "Ah... ehm... a$$o! Ma se vuoi ci vediamo prima..."
Io: "E per fare che? Prima delle sei e mezza-sette meno un quarto comunque nessuno viene a fare colazione, per cui... vieni tranquillo verso le sei e un quarto-e mezza e ci organizziamo, tranquillo..."
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