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giovedì 16 agosto 2012

Report vacanze 2012 - parte quattro

Sabato 11 agosto 2012
Stamattina mi sono alzato intorno alle sei di mattina, e dopo un lungo procedimento di pulizia dentale mi sono subito fiondato sotto la doccia per cercare di lavarmi via tutto il sonno arretrato. Oggi abbiamo da fare parecchie spese, e da preparare un po' le cose per una bella grigliata che faremo domenica sera con tutti i parenti.
Anche perché dovrebbe essere finalmente anche la serata chiarificatrice, con tutti i miei cugini, di certi argomenti un po' scottanti che hanno gravato la nostra vacanza di quest'anno.
La tensione è palpabile, e devo dire che quello che mi lascia più l'amaro in bocca, in questo frangente, è il comportamento strafottente di mia madre a proposito dell'argomento. La cosa è stata in passato motivo di altre tensioni, e il problema di fondo è anche quello che io ho a disposizione, per rilassarmi e fare un po' di ferie, quindici-venti giorni in agosto, E BASTA. Le mie prossime ferie, passate queste, saranno il prossimo agosto. E negli ultimi tre anni ho vissuto delle vacanze non poco discutibili, ragione per cui seppur ben lieto di venire a incontrare i miei parenti e una terra (il trentino) a cui sono legato non solo per motivi familiari, sono del parere che per il momento fermerò le mie vacanze in questa regione. Ma questo è un problema che analizzerò più avanti: per ora ci sono altri problemi da analizzare, altri argomenti da trattare, e altre cose da studiare.
Mentre sono qui, in camera, nella sera prima di cena che mi rilasso e butto giù gli appunti per il blog, ripenso anche alla giornata che è trascorsa questo sabato. Siamo stati anche al cimitero, a trovare i nostri parenti. A rivedere un po' la mia nonna materna, che se n'è andata nel lontano 1993 e di cui porto nel cuore un ricordo, ma anche mio zio, che se n'è andato all'inizio di quest'anno.
E mentre ci penso, mi rendo conto che i legami che ho con questa terra si muovono sempre di meno. Avevo degli amici, ci vedevamo ogni anno e ci tenevamo in contatto, ma ormai da tempo non mi sento quasi più con nessuno. Ma forse un po' è anche la malinconia che provo perché si avvicina il giorno della mia ripartenza, e del mio ritorno a Siracusa e al solito tran-tran quotidiano, che andrà avanti fino all'anno prossimo, quando deciderò la mia destinazione per una o due settimane di puro relax, del quale ho pesantemente bisogno.

Oggi pomeriggio, prima di rilassarmi un po' sul divano e dormire anche un pochino, pensavo alla saga fantasy di Shannara che sto leggendo in questi giorni, e l'ho collegata al mondo di alcuni giochi (dei MUD, in particolare, come Clessidra) che sono stati delle pietre miliari nel mio passato di informatica e letteratura. Ripenso ai mondi disegnati così bene da Tolkien e ripresi da tanti autori di fantasy con interpretazioni e regole che alla fine non si allontanano molto fra di loro. Certo: è facile dire che Tizio oppure Caio hanno copiato Tolkien, ma dobbiamo considerare due o tre cose: secondo me Tolkien è proprio la base. Se io voglio parlare di Elfi, parlo di esseri simili agli uomini, con le orecchie a punta, le sopraciglia affinate, un grande legame con la terra. Oppure i Nani, che di certo sono sempre visti come grandi combattenti e pronti a donarsi in battaglia. Elfi come Legolas, e Nani come Gimli, non ci sono molte alternative. Se pretendessi di scrivere un fantasy in cui per esempio i Nani c'hanno le orecchie a punta e gli Elfi sono alti un metro e vivono sottoterra, semplicemente nessuno mi prenderebbe sul serio.
Cavoli. Ho veramente dei rimpianti. Finirà che un giorno rimetterò su qualche programma di MUD su telnet (ho sempre sognato di avere un servizio on-line sul telnet, anziché su ssh o simili).
Bene, per stasera stacco: si cena e si va a letto presto: domani ho promesso di fare compagnia a mia cugina per accompagnare un amico all'aeroporto di Verona, e l'appuntamento è sotto casa di mia cugina alle cinque meno un quarto di mattina, per cui buonanotte a tutti ((-:


Domenica 12 agosto 2012
La sveglia dovrebbe suonare alle 3:50, ma mi sveglio naturalmente verso le 3:45, e per cui mi limito a spegnerla, per poi dirigermi mestamente al bagno e farmi anzitutto una profonda doccia ristoratrice, che mi aiuta a svegliarmi del tutto.
Dopo essermi vestito con molta calma, ne approfitto per collegare il pc ad internet e leggere un paio di cosucce al volo, poi finalmente intorno alle 4:20 mi dirigo con calma alla macchina e scendo verso casa di mia cugina, a Trento.
Arrivo poco prima delle 4:40 e parcheggio, poi aspetto, ma dopo nemmeno cinque minuti arrivano anche lei e l'amico che dobbiamo accompagnare a Verona. Il viaggio verso l'aeroporto Catullo scorre veloce, anche perché soprattutto visto l'orario e il giorno domenicale, non ci sono praticamente camion lungo tutta l'autostrada.
L'aeroporto si presenta con un impressione di compattezza che mi lascia senza parole: non ero mai stato in questo aeroporto, ma l'impressione è lontanissima da quella, ad esempio, dell'aeroporto di Fontanarossa. Qui a Verona c'è un parcheggio (a pagamento: primi 10min gratis, poi 3euro/ora) praticamente davanti all'ingresso del terminal (anche se, devo dirlo, dopo tutte le storie sui rischi terrorismo che ci sono state negli ultimi anni, proprio quel parcheggio lo avrei fatto da un'altra parte...).
Lasciamo l'amico e ritorniamo verso Trento, e sto parcheggiando l'auto di mia cugina accanto a dove ho parcheggiato la mia quando mi suona il cellulare: mia madre vuole (giustamente) sapere com'è andata, e la informo che siamo già rientrati, infine mi dirigo al bar Groff per fare una colazione più sostanziosa del caffè preso in autogrill durante il tragitto.
La mattinata, infine, scorre tranquilla e dedicata più che altro alla preparazione in vista della grigliata di stasera.
Nel pomeriggio, anche per riprendermi un po' dalla levataccia mattutina, mi stendo un po' sul divano e mi faccio un paio d'orette di sonno, poi raggiungo mio cugino EJ e scendiamo al volo in città per andare a cercare un paio di vaschette di gelato.
Saliamo di nuovo a casa intorno alle 17:30, quando mia cugina CJ in preda a una non indentifica fretta (messa soprattutto da mia madre) ha già acceso il braciere (e dovremmo cominciare a cuocere la carne DOPO DUE ORE, voglio dire...) per cui andiamo avanti con un po' di discussioni in libertà buttando nel fuoco un ciocco di legna ogni tanto, giusto per non far freddare le braci.
La grigliata procede bene, l'ambiente è piacevole, le discussioni sono leggere. Una serata che ci voleva proprio, anche come serata di "commiato" visto che la notte fra martedì e mercoledì ripartirò in direzione di Siracusa: il lavoro (e non solo) mi chiama, per cui ho bisogno di prepararmi e ricominciare con il solito tran-tran quotidiano.

Lunedì 13 agosto 2012Mi sveglio presto, intorno alle sei, e dopo una veloce doccia scendo in città per fare colazione. Poi rientro, lascio mia madre a fare colazione e mi dedico a un po' di relax e a recuperare un minuto gli arretrati per il resoconto del blog. (-:
Vorremmo prendere delle cose rapide, fare un po' di spesa e fare quindi un giro nel circondario di Trento, ma a causa di una serie di impegni precedenti e di visite di amici che si sono rinviate, alla fine riunciamo e, dopo un po' di spesa, rimaniamo a casa. Nel pomeriggio ci raggiunge un'amica "storica" e passiamo un po' di tempo, poi l'accompagnamo a Trento per vedere un paio di cose, ed è quindi presa al volo una decisione: dato che in serata aspetto mio cugino EJ per un giro, rinviamo a domani sera un invito a cena con tortello di patate.
Rientriamo a casa intorno alle otto di sera, una cena leggera e poi mi vedo con mio cugino per un lungo e piacevole scambio di opinioni fino a circa mezzanotte. Domani è "l'ultimo giorno ufficiale", e mi aspetteranno tante altre cose.

Martedì 14 agosto
Sveglia, doccia e segue l'ultima colazione al bar Groff, poi con calma leggo il giornale e mi connetto per un po' di cose. Poco prima delle otto risalgo, giusto il tempo di lasciare il giornale a casa e raggiungo Sopramonte, per passare dal barbiere. Verso le nove ritorno a casa, ma giusto il tempo di prendere mia madre e scendere in città per fare l'ultima spesa (corposa per casa, visto che adesso partendo io mia madre avrà qualche difficoltà logistica a muoversi), che comprende anche quello che mi porterò lungo il viaggio.
Il resto della mattinata scorre facendo con calma le valigie e caricando la macchina, fino al momento di pranzare assieme a mia madre, mio cugino EJ e il figlio di quattro anni. Mangiamo, ma poi saluto tutti velocemente e mi butto sul divano: dovendo partire alle quattro di mattina, ho bisogno di riposare un po'.
Verso le 17:30 mi alzo, e controllo le ultime cose.
Intorno alle sette usciamo, per raggiungere la nostra amica e andiamo quindi a cenare in un piacevole localino della parte nord di Trento. In città l'aria praticamente non gira, e il caldo si fa sentire (ok, non sono i quasi quaranta gradi della Sicilia, ma i suoi venticinque~ventotto ci sono in città...)
Dopo una cena abbondante e piacevole (durante la quale, peraltro, discutendo proprio di cucina mi chiarisco anche l'intenzione di voler preparare il tortello di patate anche giù in Sicilia: si parla specificamente delle mie attitudini in cucina), ci lasciamo poco prima delle dieci e mezza.
A casa non resta molto da fare, per cui praticamente quasi subito vado a letto. Stanotte si parte.

Mercoledì 15 agosto - si viaggia

La sveglia dovrebbe suonare alle 3:20, ma intorno alle tre di notte mi sveglio semplicemente, per cui la stacco e, comunque in preda a un sonno non indifferente per prima cosa mi trascino in bagno, dove è una doccia tonificante l'unica cosa che riesce a svegliarmi seriamente. Mi vesto e carico le ultimissime cose in auto, poi vado dall'altro lato dove sveglio gentilmente mia madre giusto per farle sapere che sto per partire e, infine, alle quattro in punto accendo l'auto e mi dirigo verso Trento Sud per prendere l'autostrada.
Al primo autogrill, verso Rovereto, mi fermo e prendo il primo caffè e un cornetto, tanto per cominciare la giornata. Il viaggio procede tranquillo e spedito, a una velocità di crociera di circa 130km/h, per cui faccio una seconda pausa in un autogrill intorno alle otto di mattina, quando ormai sono arrivato intorno a Firenze.
A quel punto, tralasciando la tratta fra Barberino e Ronco Bilaccio, ove tengo una media fra i 100 ed i 110km/h, il resto del viaggio (autosole e giù fino a Salerno e alla barriera) scorre con la media dei 130km/h.
Verso mezzogiorno raggiungo la zona di Napoli, e punto ad arrivare intorno a Salerno per pranzare, e ci riesco, visto che supero la barriera di Salerno poco prima dell'una. Di nuovo, al primo autogrill mi fermo e pranzo.
A questo punto imbocco la famigerata "A3 Salerno-Reggio Calabria", e qui metto un bel punto.
A tutti quelli che non percorrono la A3 da qualche tempo, e che ritengono (vergognosamente, stupidamente e, in un momento in cui il carburante costa più del Brunello di Montalcino) più utile fare la "A14 Bologna-Taranto" (la Adriatica), ho da lanciare un messaggio.

Il messaggio è questo: piantatela!

La A3 è stata sotto gli occhi di tutti gli italiani per anni, c'è chi ha mangiato fino a ingrassarne per bene, ma adesso TROPPI si sono rotti le proverbiali scatole, e i lavori di completamento stanno avanzando a tamburo battente (e con un trucco che dopo vi svelerò). Di 446km di autostrada (beh, tecnicamente di 432, dato che la si fa soprattutto fino a Villa San Giovanni) complessivamente la tratta messa tra virgolette "peggio" riguarda gli ultimi 42km che portano a Villa San Giovanni. Metto il "peggio" tra virgolette perché, semplicemente, quella è la tratta quasi tutta a raddoppio del senso di marcia su singola carreggiata, e la parte composta da un unico immenso cantiere che ne ingloba circa una trentina (ecco il trucco: così si dice che c'è un solo cantiere aperto). Per il resto, l'autostrada A3 è perfettamente completata, ha diversi tratti addirittura a tre corsie, e l'unico intoppo che ho incrociato per strada, se vogliamo chiamarlo tale, sono cinque o sei gallerie in cui (SOLO PER LE GALLERIE), c'è un raddoppio del senso di marcia su singola carreggiata prima di entrare in galleria e il ripristino della normale circolazione subito dopo la galleria stessa: nel frattempo che noi entriamo nella galleria BELLA, MODERNA, FUNZIONALE e LARGA, semplicemente stanno lavorando per allargare quella dell'altra carreggiata. STOP.
Ho percorso i 432km di A3 in circa 3 ore e 40 minuti. Ossia, se vi fate i conti, ho tenuto una media intorno ai 110km/h.
In realtà ho tenuto una media superiore, intorno ai 130km/h per tutto il percorso, ed avrei quindi potuto percorrere tutta l'autostrada in poco più di tre ore. Sapete perché ci ho messo almeno mezzora in più?
Per il traffico?
Per i cantieri?
No, miei cari lettori, per un altro motivo, ben più semplice. Perché ho percorso l'A3 fra le 13:15 e le 16:45 del 15 agosto (quindi SENZA TRAFFICO), con una temperatura media superiore ai 36 gradi centigradi e a bordo di un veicolo SENZA aria condizionata (il compressore è rotto): mi sono dovuto fermare praticamente in TUTTE le stazioni di servizio per comprare una bottiglietta d'acqua, che mi durava a malapena per il percorso fino alla successiva stazione...
Intorno alle 16:45 sono arrivato alla direzione del porto e sono entrato nel blocco di Bluvia (avevo già il biglietto di ritorno), per cui è seguito il traghettamento intorno alle 17, l'arrivo a Messina poco prima delle 18 e quindi, dopo gli ultimi tratti autostradali, il rientro a Siracusa circa intorno alle 19:30. Fondalentalmente sono riuscito a percorrere il tragitto Trento - Siracusa in poco più di quindici ore. Considerando che il percorso è di circa 1400km, e non volendo contare i tempi morti e il traghettamento, fa una velocità di crociera di poco inferiore ai 100km/h di media. Sono giunto stanco, ma non eccessivamente (mi ha massacrato di più la tratta dell'A3 con quel caldo infernale che altro), e con l'unico problema dell'acqua di casa chiusa per colpa di una perdita da verificare in questi giorni (sì: all'altezza dell'Auchan ho cominciato a fare un giro di telefonate elemosinando una doccia a svariati amici, groan...)
Per ora è tutto. La prossima volta che saliremo a Trento seguiremo lo stesso ragionamento di partire intorno alle quattro di mattina, e non farò più quella fesseria di A14 allungando di oltre 500km (e svariate ore, e svariato consumo di nafta) il percorso. Ora non mi resta che riprendere con i ritmi quotidiani, e in questi giorni provvederò (-:

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