Reduce da un tour-de-force che ha compreso una volata a Milano (via Verona, anche a causa di carenza di posti in aereo), e di un ritorno con puntatina a Trento per "andare a prendere" mia madre e tornare in Sicilia assieme, direi che è il caso di raccontare quello che posso raccontare.
Se qualcuno ha buttato un occhio in questi giorni al mio microspazio su twitter (con la grande ed importante differenza, rispetto a facebook, che non serve essere iscritti al portale per guardare eheheh) avrà visto le foto che ho cinguettato direttamente dal cellulare. Una di queste però ve la ripresento qui, perché è la "foto rubata" più importante [lo so che mi son tagliato la testa, ma ho dovuto essere rapido e (quasi) invisibile...]:
Questo giusto per sottolineare il posto in cui mi sono recato, ossia il teatro dell'Area Zelig in viale Monza: giusto il tempo di un panino veloce alla kebaberia lì accanto e poi la serata in teatro.
Ma vediamo di raccontare un po' come è andato il tour-de-force un passaggio alla volta.
Tutto è cominciato mercoledì 12 settembre sera, quando ho ricevuto un'email che aspettavo fiducioso e che mi ha dato la conferma che potevo salire sabato. Giovedì mattina ho caricato la postepay e proceduto a cercare un posto in aereo per l'andata e, sentitomi con mia madre, per il ritorno di entrambi via Verona. Purtroppo la mia idea era di partire venerdì, fare venerdì notte a Trento, un po' di relax, sabato trasferimento a Milano in treno in mattinata, albergo per la notte sab-dom, e domenica dopo pranzo tornare con calma in trentino per ripartire lunedì pomeriggio e tornare.
Non ho trovato posto in aereo tanto facilmente, invece, e sono stato costretto a partire sabato mattina...
L'aereo che ho trovato sarebbe partito da Catania alle 11:50 per arrivare a Verona intorno alle 13:30, ma quando faccio il check-in l'hostess mi avverte che a causa di un problema è stato spostato alle 13:30 (groan...), per cui saluto l'amico Francesco che mi ha accompagnato in aeroporto, supero il varco intorno alle dieci e mezza di mattina e passo il tempo leggendo il giornale o ca$$eggiando un po' su meemi-mobile in attesa che si faccia almeno mezzogiorno. Poi mangio un costosissimo panino preso al bar accanto al duty-free (sì, quello che vende quelle belle bottiglie di vetro che non ti permettono di far passare al varco perché potresti romperne una in testa al pilota, ma che dopo essere stato perquisito e metaldetectorato per bene ti vendono a 20 euro IVA esclusa... #ossignùr) e aspetto che finalmente si apra il varco per salire a bordo.
Il tempo era soleggiato e si è appena rannuvolato, la temperatura tende al caldo sopportabile e il comandante ci informa che a Verona il tempo è comunque soleggiato. Il volo dura circa un'ora e mezza, e a Verona intorno alle 15 entro nell'aerostazione e rimango in attesa dei bagagli per qualche minuto, prima di fiondarmi fuori alle 15:30 e preoccupato perché l'ultimo treno che ho considerato per arrivare a Milano in orario decente (devo essere in teatro per le 20:30) è alle 16:32. Fortunatamente trovo subito la navetta (ugh, sei euro) che va alla stazione, e lì non c'è molta confusione in biglietteria, per cui prendo il biglietto ed ho il tempo di salire sul frecciabianca con tutta calma.
Alle 18 circa entriamo nella stazione centrale di Milano, e a questo punto scendo, prendo al volo un caffettino al bar, poi un paio di biglietti della metro e, dopo essermi sentito telefonicamente con l'amico Enrico procedo a raggiungere con la metro la fermata di "Sesto Rondò", dove mi raggiungerà per indicarmi, peraltro, l'albergo.
Linea verde fino a Loreto, cambio con la rossa (bello essere in una città dove il trasporto pubblico funziona bene, altro che da noi, virgola, groan...) e raggiungo Piazza Repubblica, dove Enrico e un collega mi raggiungono e mi accompagnano fino all'albergo [l'Hotel Rosa di Sesto, in cui mi sono trovato molto bene e che terrò in considerazione se dovessi tornare in terra milanese, ndG]. Sono le sette di sera, per cui lascio a Enrico i quattro arancini che ho portato da Siracusa (che alle sei di sabato mattina ERANO congelati, ma ormai credo siano a malapena a temperatura da frigo), salgo in camera e mi faccio una doccia veloce pronto a fiondarmi fuori (devo prendere la linea rossa indietro fino a Turro: perlomeno teatro e albergo sono relativamente vicini) e infine raggiungo il teatro e mangio un boccone lì accanto.
Rientro in albergo intorno a mezzanotte e qualcosa, stanco ma moooolto soddisfatto e dormo filato e tranquillo.
Domenica mattina mi alzo alle cinque e mezza e, per prima cosa, affronto una doccia tonificante, poi esco intorno alle sei e venti. Una passeggiata, un paio di metropolitane e faccio un salto in piazza Duomo, quindi passeggio su via Monte Napoleone tanto per passare un po' il tempo e godere del fresco mattutino, quindi in San Babila entro in un bar dove faccio colazione con un caffè eccellente e un cornetto al miele buonissimo, ma il cui ripieno è a temperatura magmatica. S-:
Prima di continuare il mio giro dirigendomi in stazione dove ritirare i biglietti per Trento (quel doppio treno l'ho prenotato, un bel viaggio in prima classe una volta ogni tanto ci sta), e poi ritorno in albergo, dove mi rilasso, metto via il bagaglio e seguo un po' meemi e televisione in attesa che si liberi Enrico. Intorno alle 11 mi passa a prendere e poi, dopo aver recuperato anche la cognata, andiamo tutti a Sesto a casa loro per pranzare. Lo informo in questo frangente che anziché accompagnarmi alla stazione, potrà solo darmi uno strappo alla più vicina stazione della metropolitana, visto che questa domenica a Milano c'è il blocco totale del traffico.
La mia faccia incuriosisce il pargolo di Enrico, che però sembra relativamente ben disposto a starmi vicino senza scappare terrorizzato eheheh, per cui raggiungiamo casa, una mezza sistemata, un pranzo piacevolissimo concluso con regalino al pupo e biscotti di mandorla anch'essi provenienti da Siracusa, e poi verso le 15 salgo in metropolitana (A Sesto Marelli, così sfrutto l'ultimo biglietto urbano che mi è avanzato, visto che Sesto Rondò è fuori dal limite urbano) e arrivo in centrale, dove alle 16 circa mi aspetta il frecciabianca per Verona, e poi cambierò con un regionale per Trento.
Il viaggio appare tranquillo, non fosse per il fatto che, a quanto pare, moltissimi hanno pensato bene di viaggiare in prima classe (il fatto che fossero finiti online i biglietti di seconda standard a 21 euro ma guardacaso ci fossero un sacco di biglietti economy di prima classe SEMPRE a 21 euro potrebbe essere una delle cause eheheh); a Verona invece dopo un po' di attesa, la carrozza di prima classe (circa due euro di differenza sul biglietto rispetto alla seconda classe) appare più tranquillo. Accanto a me c'è un gruppetto di turisti giapponesi che ciacola amabilmente, ma io mi metto su il lettore mp3 e ignoro tutto e tutti fino a Trento, alle 18:50.
Passa a prendermi mia madre, assieme a mia cugina C. Arriviamo a casa e ci organizziamo per la cena e per l'indomani. Verranno a prenderci domani mia cugina C e mio cugino E, verso le 14, per andare a Verona assieme.
Cena leggera, poi io mi ritiro verso il letto mentre mia madre guarda la tv.
Lunedì mattina mi sveglio presto, ma dato che il bar della zona non aprirà prima delle sei e mezza, dopo la doccia rimango a ciabattare un po' e seguo meemi mentre aggiorno gli appunti per il blog. Poi sistemo la valigia e mi avvio a piedi verso il bar, dove ho la brutta sorpresa di un cornetto ai cereali che la barista mi disse contenente miele ma che invece si rivela ripieno di marmellata di mirtilli (per carità, buona, ma a me piace il miele, cavoli!). Ritorno a casa, poi sono solo valigie, pulizie, organizzazione e tutto quello che può servire in attesa dell'arrivo di mio cugino per partire e andare.
Intorno alle due prendiamo l'autostrada, e verso Affi ci fermiamo al self-service per pranzare (alle 14:45... con il servizio che si chiude alle 15: ci siamo arrivati veramente al volo...).
Arriviamo infine in aeroporto, l'aereo è per le 17:10 e a quanto pare almeno stavolta non ci sono spostamenti di sorta, per cui rimaniamo in attesa per qualche minuto e poi ci imbarchiamo. Sono stanchino per cui in fase di volo (su un md80 molto veloce: il comandante ci comunica che la durata sarà approssimativamente di un'ora e venti, e ci mette circa un'ora e dieci, invece) mi metto gli auricolari dell'mp3, ma arrivo anche a dormicchiare un pochino.
Alle 19 circa arriviamo a Catania, una pausa al bar dove mangiamo qualcosa e nel frattempo ci viene a prendere al volo il collega Maurizio. Rientriamo verso le 20 a Siracusa, mangiamo qualcosa e ci ritiriamo a letto relativamente stanchi ma finalmente rientrati a casa.
Martedì (oggi, no, non "per chi legge", più che altro "per chi scrive" ehehe) è il mio 36mo compleanno, ma essendo appunto un giorno al centro della settimana lo passerò principalmente lavorando. Vedo se mi riesce di organizzare qualcosa per il fine settimana, ma stavolta non mi va di cucinare per tutti eheheh (-:
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