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domenica 18 ottobre 2015

VLOG 88: Pubblicità radiofonica



[♫ tono apertura talkgroup]
{radio} "Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road."
{radio} "Visto che l'argomento di oggi ha a che fare con le pubblicità radio, ho pensato di registrare il video parlando interamente attraverso la ricetrasmittente."
{radio} Naaa, sto scherzando. Adesso vengo in macchina: aspettate giusto il tempo della sigla!
[♫ tono chiusura talkgroup]
[♪♫♪]
Scherzi a parte, perché poi - in fondo - sono un artista... lasciamo stare, va!
Però, proprio parlando di arte voglio presentarvi quello che - secondo me - è uno dei più divertenti (se non il più divertente) canale educational di YouTube Italia.
Ed è, appunto: "L'arte spiegata ai truzzi".
Trovate il link del canale sul doobly-doo e, naturalmente, sulla scheda (sempre che indico da questa parte, sempre lo so che - prima o poi - YouTube sposterà la posizione della scheda, solo perché così tutti noi youtuber che facciamo «Ecco: lì sopra c'è la scheda» verremo presi per completi idioti. Ma non importa. Per il momento la scheda sta qui sopra, quindi per il momento ve la indico qui).
Comunque dicevo: il canale è "L'Arte spiegata ai truzzi", è un canale in cui la simpaticissima Paola Guagliumi, parlando in romanaccio stretto, ci spiega un po' i quadri, le statue, molte opere d'arte famose e meno famose.
Dato che sono tantissimi contenuti molto belli, ho pensato di sceglierne tre, ma sono solo indicativi.
Il primo video è "Renè Magritte - Il figlio dell'uomo": trovate il link sul doobly-doo e naturalmente sulla scheda, potete quindi interagire anche sul dispositivo mobile.
Ci spiega un po' cos'è il concetto del surreale, e devo dire che ci sta molto bene, perché questa spiegazione del surreale in romanesco stretto ha un po' del surreale anche lei, no? Quindi è una cosa molto divertente, però serve un po' a dare anche un'idea di come funziona questo canale.
Secondo video, sempre un quadro (abbastanza famoso): "Giuseppe Pellizza da Volpedo - Il quarto stato". Sempre trovate il link sul doobly-doo e (naturalmente) sulla scheda.
È una interessante spiegazione un po' anche di che cos'è il "quarto stato", quali sono gli altri "stati". Comunque, sempre con questo dialetto romanaccio molto divertente.
E terzo: «Dipigne su li muri a Leonardo proprio glie stava sugli zebedei!»
Quindi andate a vedere: L'ultima cena, di Leonardo da Vinci: sempre sul doobly-doo e sempre sulla scheda.
Questo, ripeto, è il canale "L'Arte spiegata ai truzzi" (in fondo spiegata nel loro linguaggio).
Quindi, mi raccomando: andate, iscrivetevi numerosissimi, è bellissimo. Un canale splendido, come ripeto, quello che penso: secondo me è il più divertente canale educational di YouTube Italia.
Ok, andiamo avanti e passiamo all'argomento del giorno.
E ritorniamo alla ricetrasmittente... no: sto scherzando. Parliamo un po' di radio.
La pubblicità "visiva" (quelli che sono i cartelloni, quella che è la pubblicità in televisione, di cui abbiamo parlato) sicuramente è un bellissimo modo per esprimere la propria arte, perché uno può colpire il pubblico con le immagini, con la recitazione, con i colori, etc.
Quando si va nell'ambiente radiofonico, diventa tutto un po' più complicato, perché bisogna riuscire a colpire il pubblico con le parole, con la musica, con i toni, probabilmente anche con una buona recitazione.
Considero l'esistenza di due "grandi famiglie" di spot pubblicitari, due grandi famiglie perché ci sono, fondamentalmente, nell'ambito radio, due grandi famiglie di radio: la classica "radio locale", la radio a copertura locale, magari a "conduzione familiare", o comunque la piccola radio, che è una piccola realtà che ha una copertura di un piccolo territorio; e quella che è la "radio nazionale": la radio che ha una copertura che va ben oltre il piccolo territorio locale.
Non voglio considerare radio che hanno copertura anche nel resto del mondo: atteniamoci appunto a queste due grandi realtà, quindi la radio locale e la radio nazionale.
Io, tra parentesi, ascolto moltissimo la radio, ascolto la radio quando mi sposto in auto, ascolto la radio in ufficio, e quindi mi capita di ascoltare anche la pubblicità alla radio.
E appunto, come dicevo, nelle radio nazionali la pubblicità è molto ben curata, è molto ben recitata. E poi ci sono le radio locali. Nelle radio locali ci sono le pubblicità delle realtà locali: dei piccoli negozi, dei bar, dei ristoranti.
Ed è lì che, secondo me, ci sono delle forme d'arte pazzesche. Il classico spot pubblicitario della radio locale, in realtà, tipicamente è: la presentazione dell'attività commerciale, e alla fine un "claim", una frase che dovrebbe essere "ad effetto".
Nell'ambito locale troverete la pubblicità che vi dice: «L'azienda XYZ produce quest'oggetto "W" da oltre 80 anni. Una grande esperienza, una grande professionalità e un sacco di clienti soddisfatti: quindi non esitate a contattare l'azienda XYZ se siete interessati nell'acquistare l'oggetto "W"», successivamente seguito dal classico claim «Azienda XYZ: la professionalità al vostro servizio!»
Questo è il classico spot pubblicitario, no? Se uno si mette su una radio locale, il (pressoché) 90% degli spot pubblicitari sono così. Niente di più, niente di meno, niente di particolare: alla fine questo ti da lo strumento.
Quando però ti capita quel 10% di spot talmente kitch, talmente di serie Z, da diventare un po' come i film horror di serie Z, quelle cose che diventano come Sharknado, no?
Cori, che sembrano cori della parrocchia.
Voci che parlano male perché, per risparmiare, perché gli spot pubblicitari alla radio si possono fare... ci sono delle agenzie che prendono i doppiatori professionisti per fare gli spot pubblicitari. Ma magari per risparmiare ci si registra "in casa" (in studio di registrazione), e c'è questa cosa, magari del titolare dell'azienda, del titolare coi figli che vogliono presentare la propria azienda, ne vogliono parlare loro...
Parlando in dialetto consumato, sbagliando tempi verbali o, appunto, queste canzoncine tipo coro della parrocchia.
Magari cantate bene, però è una cosa che non c'entra niente!
♫Veniamo tutti a comprare l'oggetto "W"♫
E tu senti 'sta cosa ma... proprio fuori tempo... "Oddio, ma che è?!?"
E quindi vi chiedo: voi ascoltate la radio, vi fa compagnia? L'ascoltate ogni tanto in macchina? Non l'ascoltate quasi mai? L'ascoltate sempre?
Io, considerate che, avendo tolto la televisione dal mio intrattenimento, spesso - appunto - la sostituisco con la radio. Soprattutto quando mi muovo in auto.
Ma appunto vi chiedo: voi ascoltate la radio? Ascoltate gli spot pubblicitari alla radio? Oppure quando c'è la pubblicità cambiate stazione? Abbassate il volume? Spegnete?
Non lo so: fatemi sapere se c'è una pubblicità radio che v'ha divertito, che v'ha stupito, se concordate con me, oppure se pensate che ci possa essere modo di fare la pubblicità alla radio in maniera diversa.
Se non sopportate la pubblicità alla radio: ou, ditemi la vostra. Come sempre sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, abbiamo concluso, quindi come sempre vi ricordo innanzi tutto di fare pollice-in-alto e di condividere questo vlog, soprattutto se siete su dispositivo mobile potete condividere questo vlog con i vostri amici su Whatsapp (altrimenti sempre su Facebook, su Twitter, sui vostri social network preferiti).
Vi ricordo - se non l'avete già fatto - di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto e, soprattutto, dovreste ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, io sono Grizzly, per oggi ho concluso, per cui - come sempre - grazie a tutti, ciao e ci vediamo alla prossima!

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