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domenica 16 aprile 2017

VLOG 160: Nuovo smartphone e anello... magico? (speciale Pasqua 2017)



[♪suono magico]
Lo sapevo: 'sta porcata cinese non funziona... Vabbè: pure io che compro la roba su eBay, va!
[♪♫♪]
Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Puntata di Pasqua, per cui: Buona Pasqua a tutti quelli che la celebrano, buona domenica a tutti quelli che - come me - non la celebrano, buona settimana a chi - invece - questo video lo guarderà nel corso della settimana...
eeh wow: qua sta succedendo più o meno la stessa cosa del mio video di capodanno, che io dico "buon anno a tutti", poi magari voi guardate questo video a ferragosto...
Beh, se state guardando questo video a ferragosto, nel caso: BUON FERRAGOSTO!
Scherzi a parte, visto che è la domenica di Pasqua, visto che probabilmente molti di voi saranno impegnati in «grandi attività gastronomiche» nel corso dei prossimi due giorni (con pranzi pantagruelici, cene luculliane e - domani - grigliate cosmiche), mi sembrava il caso di fare un vlog leggero e facile da digerire.

Ho finalmente cambiato lo smartphone, sono passato dal glorioso Galaxy Note 3 NEO, che mi ha accompagnato da luglio del 2014 ed è stato - comunque - un telefono che ho trovato particolarmente affidabile e particolarmente funzionale e che ho dovuto cambiare principalmente perché tutte le applicazioni che si sono aggiornate - nel corso del tempo - sono diventate sempre più lente e instabili.
Comunque: sono passato dal Note 3 NEO al molto più funzionale Samsung Galaxy J7 2016...
che no: non è questo che state guardando in questo momento, vi sto trollando e vi sto mostrando *nuovamente* il Note 3 NEO. Il J7 in realtà è questo e - infatti - se li mettiamo a confronto uno accanto all'altro, esteticamente (soprattutto l'ambito frontale) sono pressoché identici.
La differenza più grossa (che è quella che mi ha piacevolmente stupito) è il flash sulla fotocamera frontale: non sapevo che c'era; cioè, probabilmente leggendo le caratteristiche del telefono in giro sui vari forum, l'avrò anche letto.
Probabilmente da qualche parte c'era scritto, sì «Fotocamera frontale da 5Mpx con flash» e non ci ho fatto troppo caso.
Poi, quando stavo provando la fotocamera, mi apro la fotocamera frontale e mi parte 'sta luce in faccia: "Oh guarda! C'è il flash frontale...", questo mi ha stupito.
Comunque: mi permette adesso - finalmente - di poter trasmettere "in diretta", che è una cosa che sino ad oggi non ho avuto la possibilità di fare, perché il Note 3 NEO con Android 4 era un po' troppo limitato.
Non posso trasmettere in diretta con l'applicazione di YouTube, perché YouTube, che ci dice sempre «Non preoccupatevi del numero di iscritti: quelli arriveranno, non è un limite», poi però un sacco di funzioni le limita a chi ha almeno un certo numero di iscritti. Quindi YouTube - se mi vuoi aiutare e attivare la trasmissione in diretta dal telefonino - sarebbe una gran cosa.
Al di là di quello, però, posso trasmettere in diretta da Twitter, che è il mio social preferito: ho fatto qualche esperimento ed è andato DECISAMENTE molto bene, quindi vi consiglio - se non lo fate già - di seguirmi su Twitter: trovate il link del mio profilo sul doobly-doo e sulla scheda, è il social su cui sono più attivo, è il social con cui mi piace tantissimo interagire con le persone, e a questo punto - visto che ho la possibilità - capiterà ogni tanto che io trasmetta in diretta su Twitter.

Detto questo, voglio raccontarvi una breve storia (una storia che mi riguarda): la storia dell'anello che porto all'anulare della mia mano destra.
Questa storia comincia nell'estate del 1937, comincia a Chianciano Terme: i miei nonni amavano molto l'area di Chianciano, non solo per il discorso delle terme, ma perché avevano degli amici che vivevano in quella zona, gli piaceva molto quell'area (gli piaceva molto il territorio) e quindi frequentavano molto - quando possibile - quell'area.
E proprio in quell'area, in una gioielleria di Chianciano mia nonna nel '37 comprò un anello che regalò a mio nonno: erano fidanzati all'epoca e quest'anello voleva essere, da una parte, una sorta di "regalo di fidanzamento", dall'altra era una cosa che negli anni '30 (nella Sicilia degli anni '30. Dice: "ma erano a Chianciano". Sì, ma in vacanza: sono siciliani i miei nonni. Erano siciliani); nella Sicilia degli anni '30 era molto diffuso il discorso dell'anello che venisse portato dall'uomo. Non dell'anellino, della "fedina", della cosa leggera: dell'anello relativamente vistoso, non eccessivamente vistoso, comunque di un anello che venisse portato dall'uomo come ricordo della moglie, pegno della moglie o qualcosa del genere, no?
Quindi comprò quest'anello, in oro 18K, con un cristallo rosso. Mia nonna, quando ci parlò di quest'anello erano passati mooolti anni (ovviamente!): non ci pensava più, non si ricordava se le era stato detto se questo cristallo fosse un rubino o meno, ma eravamo relativamente dubbiosi che fosse un rubino, anche perché il cristallo era molto grosso, ma l'anello era costato relativamente un prezzo "normale" per un anello d'oro (ma NON per un anello d'oro con un rubino).
Infatti la prova definitiva che - comunque - il cristallo non fosse un rubino era dovuta al fatto che, nel corso del tempo, quest'anello era cascato in terra o aveva sbattuto da qualche parte e la pietra si era scheggiata; e il rubino, con tutta la buona volontà, non è certamente un diamante, ma è una pietra che - sulla scala Mohs - ha una durezza di circa otto virgola qualcosa (8,5~8,7) per cui non è così facile scheggiarlo come sembri.
Ma la prova definitiva l'abbiamo avuta quando successivamente mia nonna prese quest'anello in mano, le scivolò di mano, andò a sbattere contro la soglia di marmo di una finestra, e il cristallo andò in mille pezzi: perché il rubino è 8,5~8,7 sulla scala di Mohs, e il travertino è tre virgola qualcosa (3,5), quindi NO: non può essere che un rubino casca su una lastra di marmo e si spacca, doveva spaccare la lastra di marmo! Ragion per cui pensiamo che quel cristallo più probabilmente fosse qualcosa di meno pregiato ma di molto bello da vedersi, come ad esempio uno spinello.
No, non *QUELLO*, sto parlando citando la battuta del vecchio amico Bilbo Baggiano Baggins, che diceva: «Sono talmente vecchio che, ai miei tempi, l'unico spinello sull'enciclopedia era un minerale»
Comunque, scherzi a parte, tutto il discorso è - appunto - questo qua: quest'anello. Come sono venuto in possesso di quest'anello?
Mio nonno è morto nel 1987 (e io avevo undici anni) e mia nonna le rimase quest'anello, naturalmente "di lato" in mezzo a tutti gli ori, in mezzo a tutte le altre cose. Arriviamo al punto, al momento in cui io compii 18 anni: mia nonna pensò che fosse il caso di farmi questo regalo (di regalarmi l'anello che aveva regalato al nonno) come un ricordo del mio nonno paterno, a cui ero stato molto legato durante l'infanzia, comunque.
Però - naturalmente - la pietra era già scheggiata, quindi disse "un po' mi dispiace farti... regalarti un anello che va sistemato: volevo farlo sistemare io...".
Le ho detto "non c'è problema: vedremo, lo faremo sistemare noi quando avremo tempo".
L'ho tenuto attaccato alla catenina, l'ho tenuto per un po' di tempo, poi l'ho messo da parte: è rimasto così, perché lo mettevo in determinate occasioni al mignolo, poi crescendo purtroppo non mi entrava più. È rimasto messo di lato.
Nel maggio 2008 mia nonna è morta; mentre cercavamo tra le carte per sistemare determinate cose, in un cassetto di casa nostra saltò fuori il contenitore con quest'anello, e mia madre - ricordandosi di quest'anello, del fatto che era un ricordo dei nonni - mi disse: "Senti, dai: va bene, lo facciamo sistemare da qualcuno, così lo puoi mettere."
E dico: "Sì, va bene: mi farebbe molto piacere".
Ora, prende questo anello (che è quello che ho al dito), lo porta in un laboratorio di oreficeria un po' «discutibile» per fare allargare un po' quest'anello: la sua misura era 21, e io porto il 25, quindi era un po' troppo stretto; e - materialmente - anche fare in modo di farci mettere una pietra, infatti adesso c'è stata messa un'onice.
Ora, per poter mettere questa pietra, l'orefice ha pensato di fare una sorta di "sbarra di supporto" sotto l'anello stesso. Nel farlo, nel cercare di saldare questa sbarra, non ha pensato che quest'anello potesse essere in una "mescola" d'oro come si facevano negli anni '30. E - quando ha cominciato a scaldare l'anello per fonderlo - una parte del metallo (della lega di quest'anello) si è BUCATO.
La parte che si è bucata è la parte laterale e adesso vengo a dire una delle cose importanti: quest'anello - che è stato comprato a Chianciano Terme nel 1937 sui due bordi aveva un fregio, una sorta di Giglio Toscano (qualcosa del genere) molto stilizzato ma molto ben fatto, e questo fregio - naturalmente - era fatto A MANO da un maestro orafo toscano.
E questo «genio della lampada» ha fuso il fregio, lo ha DISTRUTTO e, per riparare il danno, ha COPERTO i due fregi bucati con una fogliolina d'oro: mi ha distrutto un anello che - praticamente - quest'estate (del 2017) farà OTTANT'ANNI!
[sospiro]
Ci sono rimasto particolarmente dispiaciuto, devo dirlo, ma ciò non toglie che porto quest'anello al dito con ONORE, perché è un ricordo molto importante dei miei nonni paterni. Lo porto ormai da quasi dieci anni: lo porto da quando mi fu riconsegnato nell'agosto del 2008 (sono quasi dieci anni), ogni volta che lo guardo ripenso ai miei nonni paterni, a come sono stato legato in infanzia ai miei nonni.
A questo punto chiedo a voi: voi portate un anello, un bracciale o una collana, o qualche monile, qualche oggetto che è un ricordo di un vostro familiare?
Oppure vi piacerebbe averne uno? O ancora: ne avete uno, ma preferite non portarlo, preferite conservarlo attentamente, magari in cornice, magari in un contenitore in un cassetto, perché pensate che sia meglio che il ricordo venga "utilizzato" in questo modo, come un «ricordo» e non (tra virgolette) "consumato"...
Cioè: considerate che io quest'anello non me lo tolgo pressoché quasi mai: ci dormo, ci faccio la doccia, ci lavoro. Raramente, in determinate situazioni, me lo tolgo: se devo mettere le mani in qualcosa di complicato, se devo mettermi i guanti, oppure quando faccio il bagno al mare (perché vorrei evitare di perderlo), però è abbastanza stretto, quindi non scivola via facilmente. Ma - al di là, appunto - della situazione di toglierlo in determinate condizioni (e sono molto rare queste condizioni) tendenzialmente ce l'ho sempre al dito, quindi si sta "consumando" un pochettino, si è graffiato un po' dovunque, perché naturalmente mi era stato consegnato bello, lucidato. Ci tengo tantissimo di avere, comunque, sempre con me il ricordo dei nonni.
E appunto chiedo: voi cosa ne pensate? Voi, se aveste un ricordo dei vostri familiari, portereste sempre questo ricordo con voi? Lo portate già? No: pensate che forse è il caso di conservarlo?
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene ragazzi: io sono Grizzly, ho concluso: di nuovo vi auguro di passare una buona giornata, di passare una buona giornata di MANGIATE: divertitevi tantissimo!
{e di fare di fare delle eccellenti mangiate: approfittatene perché [colpi da buche sull'asfalto] ci stanno...}
Come sempre vi ricordo, se sono riuscito a incuriosirvi, di fare pollice-in-alto e di condividere questo vlog con i vostri amici, anche su Whatsapp o Telegram: di nuovo vi ricordo di seguirmi anche su Twitter, perché ogni tanto cercherò di andare in diretta...
Vi ricordo - se non l'avete già fatto - di iscrivervi al mio canale YouTube: è gratuito, e assumerete subito quel buon profumo di nuovo iscritto, che anche quello scatena un sacco di ricordi piacevoli!
Inoltre se mi seguite anche sul mio canale Telegram, che vi lascio linkato sul doobly-doo e sulla scheda, riuscirete anche a ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Infine: se c'è un argomento che vi piacerebbe io trattassi in #DdVotr, potete farmi sapere anche quello in un commento qua sotto.
Ho concluso, per cui - come sempre - grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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