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domenica 6 maggio 2018

VLOG 213: Il telex #OperazioneNostalgia



Benvenuti viaggiatori: sono Grizzly e questa alle mie spalle è l'antica Torre Telegrafica di Siracusa. Da qui partivano dei cavi di rame che finivano presso l'ufficio postale di Ortigia.
La rete telegrafica è stata abbandonata già da moltissimo tempo, naturalmente è stata soppiantata dalla rete telefonica, da internet etc.
Ma - naturalmente - il passaggio dalla rete telegrafica alla rete telefonica non è stato un passaggio molto veloce, bensì è stato un passaggio piuttosto graduale. E prima della cancellazione completa della rete telegrafica, ha avuto un'evoluzione: un'evoluzione che è stata quella della rete del telex.
La rete del telex era una sistema basato sull'idea della rete telegrafica, basato sul principio di poter inviare dei brevi messaggi, ma che ha avuto la possibilità di crescere lentamente e di evolversi diventando una rete che ha funzionato per moltissimo tempo.
Una delle reti di gestione del telex nel mondo è stata la IRICON. La rete IRICON aveva un sistema molto particolare di identificare i propri terminali: per esempio se ci fosse stato un terminale telex nella famosa sala prove di Firenze in via dei Bardi, l'identificativo di questo terminale sarebbe stato
  • "L" (identificativo della rete IRICON),
  • "IT" (identificativo per l'Italia),
  • "FI" (identificativo della sigla di Firenze) e
  • "BA" (come identificativo de "via dei Bardi")
seguito da una sequenza numerica, probabilmente "01" [zero uno] per identificare il primo terminale, ossia "LITFIBA01".
E l'esempio infatti non è fatto a caso, se conoscete i Litfiba allora immaginerete che sì: è l'indirizzo virtuale che avrebbe avuto un terminale telex della IRICON nella sala prove di via dei Bardi, dove è nato il gruppo. Infatti il fondatore del gruppo aveva lavorato come operatore telex in passato e aveva pensato a questa cosa.
Bene: oggi - come dicevo - voglio parlarvi del telex, in questo che è Diario di Viaggio on the road Operazione Nostalgia.
[♪♫♪]

Il telex è stato un sistema di comunicazione semplificato a commutazione di circuito. La rete ha funzionato, in Italia, più o meno dalla metà degli anni ‘50 sino al 2001, quando è stata dismessa ufficialmente.
È stata appannaggio di Poste e Telegrafi (poi diventata Poste e Telecomunicazioni); il sistema delle telescriventi e il protocollo utilizzato (il CCITT.R44) è utilizzato sino ad oggi per quanto concerne le comunicazioni radio nautiche per l'invio - per esempio - dei bollettini meteorologici o di brevi dispacci, perché è un sistema estremamente veloce ed efficiente per l'invio di brevi comunicazioni a grandi quantità di utenti.
Ovviamente le grandi navi (grandi navi da crociera, le navi più moderne) hanno il NOR satellitare e utilizzeranno quindi il fax o direttamente l'email, ma le piccole e medie imbarcazioni ancora utilizzano questa tipologia di sistema.
Bene, il sistema era gestito - come dicevo - da Poste e Telegrafi ed era gestito con un'unica infrastruttura di rete, anche se in realtà le reti telex disponibili in Italia erano tre.
La prima era la rete telex vera e propria (era la rete degli utenti): erano collegate le utenze, quindi erano collegate le grandi aziende - non so - le banche, le grandi aziende agricole, gli alberghi.
Poi c'era la rete pubblitelex, la rete telex ad accesso pubblico, che era la rete dei terminali telex disponibili presso gli uffici postali.
Infine c'era la rete telestato, che era una rete telex utilizzata dagli uffici pubblici, dagli enti pubblici, quindi dagli uffici statali, dagli uffici regionali, provinciali, comunali etc.
Ora, nonostante una grande diffusione della rete telex, naturalmente - soprattutto nell'ambito di telestato e nell'ambito di pubblitelex - non è che in TUTTI gli uffici c'era un terminale telex, perché seppur vero che il sistema era molto veloce ed economico (ed affidabile) per l'invio di brevi comunicazioni, bisognava che CONVENISSE che ci fosse il sistema, quindi che ci fosse la necessità di inviare grandi quantità di comunicazioni.
Per esempio per quanto concerne il pubblitelex, generalmente l'ufficio postale centrale di ogni città aveva il terminale telex, ma gli altri no.
Una comunicazione scritta inviata con la rete pubblitelex (una comunicazione telegrafica) veniva chiamata semplicemente “telegramma”, termine che è arrivato sino al giorno d'oggi, naturalmente.
Ora dov'era disponibile il terminale telescrivente, si inviava il telegramma direttamente dal terminale telescrivente alla successiva destinazione, ma quando l'ufficio aveva necessità di inviare, diciamo meno di una cinquantina di telegrammi al giorno, allora si preferiva non mettere il terminale telex direttamente presso l'ufficio, bensì doveva essere quest'ufficio a telefonare all'ufficio distrettuale più vicino con un terminale disponibile, ed effettuare la dettatura telefonica del telegramma.
Questa procedura andava sotto un nome anch'esso molto diffuso negli anni passati: il cosiddetto “fonogramma”.
Per i curiosi, quando un telegramma doveva venire inviato all'estero e quindi passava attraverso i cavi telegrafici sottomarini, in questo caso si chiamava “cablogramma”.
Come dicevo le tre reti (telex, pubblitelex e telestato) esistevano fisicamente sulla stessa tipologia di rete, però non potevano cooperare direttamente fra di loro, perché su ogni terminale telescrivente era installato un «dispositivo di interdizione» che permetteva a quel terminale di operare solo nella rete di appartenenza.
In Italia avevamo due grossi gateway (uno a Roma e uno a Milano) per quanto concerne la comunicazione internazionale o per quanto concerne le comunicazioni tra le reti telex, che erano rare ma poteva capitare che dovessero avvenire.
La comunicazione avveniva a una velocità molto lenta (circa 45 bit al secondo), però in realtà sufficiente. All'inizio si utilizzava il «Codice Baudot», che era un sistema di comunicazione a cinque bit, quindi abbastanza efficiente per l'invio di brevi comunicazioni (potevano avvenire le comunicazioni veramente in pochissimi secondi); successivamente si è approntato il sistema CCITT.R44 (dopo essere passati da vari altri protocolli). Il CCITT.R44 è quello che è arrivato sino al giorno d'oggi, è quello che viene utilizzato nell'ambito delle comunicazioni radio marittime.
Attraverso questo sistema, comunque, era possibile inviare comunicazioni molto velocemente da una terminazione all'altra, quindi il costo d'invio delle comunicazioni (il costo di occupazione della rete) era molto stretto. Non solo: la comunicazione avveniva in una banda strettissima (di circa 120Hz), contro la comunicazione telefonica vocale, che invece occupava all'incirca 3100Hz; quindi attraverso lo ‘scostamento di banda’ era possibile - sul singolo doppino telefonico - inviare moltissime comunicazioni telegrafiche contemporaneamente, ed è una cosa che ha contribuito, soprattutto grazie a questo discorso dei costi molto bassi di invio (a livello della rete) alla diffusione del sistema telex.
Naturalmente poi, nel corso del tempo, la maggior diffusione della rete di telefonia (la maggior diffusione della rete internet) hanno portato - piano piano - all'abbandono del sistema del telex.
Il telegramma è arrivato sino ai giorni nostri: qui in Italia c'è ancora una grande cultura del telegramma soprattutto, non so, per i complimenti per un matrimonio o la nascita di un figlio, o - magari - per le condoglianze.
Il sistema nel corso del tempo si è evoluto: si era cominciato con il Codice Baudot a 5 bit e si passava materialmente a trasmettere i dati - proprio - su schede perforate (su dei nastri perforati), tanto che c'erano alcune cose, che venivano utilizzate quando c'era il sistema dei nastri perforati, che poi - quando si è evoluto il sistema utilizzando l'elettromeccanica e poi l'elettronica - alcune abitudini sono rimaste tali.
Per esempio l'identificativo del telegramma veniva indicato con una serie di codici (che permettevano di identificare subito il "limite" del telegramma sul nastro perforato: sia l'inizio che la fine), che veniva subito riconosciuto dall'operatore quando usciva la scheda perforata, e quelli più urgenti anziché venire prima trascritti e poi rinviati dove necessario, veniva presa la scheda perforata e reinfilata nella prossima macchina che doveva effettuare il reinvio quando ancora stava continuando a uscire il nastro dalla prima macchina.
E un'altra cosa che era rimasta era che, per identificare la fine di un telegramma, si utiilizzava una sequenza che potesse essere facilmente riconoscibile prima sulla scheda perforata e poi sulla terminazione. E la sequenza maggiormente utilizzata era quella di quattro lettere "N", tanto che poi è rimasta quando si è passati al sistema elettromeccanico (si concludeva la digitazione del telegramma sulla telescrivente mettendo quattro lettere "N" su una riga vuota), e talmente è rimasta questa abitudine che nei moduli che venivano compilati agli uffici postali manualmente per inviare i telegrammi, il modulo si completava con - in basso, al posto della firma - queste quattro lettere "N" stampate! Alcune delle più vecchie versioni del programma “mail” per i sistemi Unix (come Linux) riconoscevano, durante l'invio di un messaggio, la conclusione del messaggio premendo punto su una linea vuota, oppure digitando quattro "N" maiuscole su una linea vuota.

Insomma ragazzi questo era il telex, adesso passo la palla a voi: voi conoscevate il sistema? I vostri genitori (o i vostri nonni) hanno lavorato in un ufficio pubblico in cui c'era il telex? Oppure in una grande azienda in cui c'era il telex? L'avevate sentito nominare? Vi è mai capitato di mandare dei telegrammi?
Sapevate questa piccola curiosità delle quattro "N"? Oppure no: siete parte di quella generazione che è nata con l'elettronica e avete inviato tutte quante le comunicazioni per email, per Whatsapp, per Telegram! Parliamone: nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia: come sempre vi ricordo di fare pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivervi al canale, noi ci vediamo alla prossima. Ciao a tutti!

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