Ieri mi sono intrattenuto con un cliente mentre gli sistemavo il computer, in questo frangente abbiamo discusso un po' del piu' e del meno.
Il cliente, felicemente sposato e con figli, mi parlo' di alcuni siti di incontri on-line, usati moltissimo da ragazze dell'Est Europa o del Brasile, che successivamente comminano incontri presso i "loro" appartamenti (di fatto si tratta di bugigattoli che le ragazze prendono in affitto "stagionale" per tirare su un po' di soldi prostituendosi, come d'altronde ci aveva mostrato tempo fa una puntata de "Le Iene").
Queste ragazze vendono il loro corpo, un po' come faceva Bocca di Rosa, in cambio di denaro, ma lo fanno soprattutto volontariamente, e non sfruttate da altri.
Ora, io ho sempre considerato un atto di grande ipocrisia la mercificazione del corpo umano ma, andando sul discorso in leggera controtendenza non critico chi ha scelto personalmente (e - soprattutto - senza sforzi, minacce, sfruttamento etc) la via della prostituzione.
Mi inquieta non poco la prostituzione minorile diffusa in paesi "del terzo mondo", con le vivide immagini di ragazzine brasiliane che vivono nelle favelas, intervistate da giornalisti che vogliono mettere in evidenza una crisi in cui questa forma di prostituzione e' la punta dell'iceberg. Tempo fa una puntata di - non mi ricordo, credo "Le Iene" - intervisto' una ragazzina di quattordici anni che vive in una favela con la nonna. Il padre arrestato per non si sa bene quale reato quando lei era piccola, la madre morta di stenti. La ragazzina, a quattordici anni e con una bambina piccola di pochi mesi, spiegava al giornalista come l'unico modo di tirare avanti fosse proprio quello di prostituirsi.
Certo: il governo brasiliano si sta impegnando molto su questo argomento, da una parte per contrastare il turismo sessuale e - soprattutto - quello pedofilo, dall'altra affinche' siano forniti degli aiuti (non solo economici) a chi si e' trovato costretto a scegliere questa strada.
Ma dopo questa breve digressione, voglio tornare un attimo al discorso di prima: il cliente e' stato ad alcuni di questi "incontri intimi" con ragazze straniere. Mi dice tranquillamente che capitano spesso (anche piu' di una volta al mese) e - soprattutto - che trova normale fare uso del Viagra o di qualche astruso derivato (Vigorin o Levitra), acquistati tranquillamente on-line.
Un'altra digressione. In prossimita' dei miei 18-vent'anni, in uscita dal liceo scientifico, quando ancora ero fidanzato, quando c'era una comitiva piu' o meno affiatata (e c'erano discussioni soprattutto sull'uso di sostanze alcoliche), mi ricordo che c'erano due linee di tabu'.
Anzitutto mai visto educazione sessuale al liceo {e la rimpiango, credetemi [l'unico fattore di "studio" fu in anatomia: maschietti a studiare l'apparato riproduttivo femminile (siore e siori, ben 2 capitoli di libro, 80 pagine), femminucce con quello maschile (appena 7 pagine); ma di riproduzione, stimolo, differenti tipi di orgasmo, etc, manco chiedessimo la ricetta per fare una bomba atomica]}, e tutto cio' che riguardasse l'argomento sesso (dalla sessuologia alla sessualita') era pressoche' intoccabile; non solo dai docenti, ma persino dagli studenti stessi. Al liceo siamo partiti come 13-14-enni nel pieno di tempeste ormonali, probabilmente ci massacravamo tutti di pugnette, ma figurarsi se qualcuno lo avrebbe mai ammesso.
Un distributore di preservativi nel bagno? Ma manco fosse droga. Non fosse che gli spinelli nei bagni dei ragazzi giravano regolarmente (quasi giornalmente si sentiva da uno dei bagni proferire il classico odore dolciastro), che quelle volte che giravano dei preservativi donati da qualche associazione culturale, meta' degli studenti dell'Einaudi (eravamo piu' di ottocento persone, mica bruscolini, eh?) ritornava bambino e si ritrovava a smazzare grappoli di palloncini giganti all'uscita dalla scuola, e dico io: ma che schifo! Unti di oli lubrificanti, passati di disinfettante e spermicida e io dovrei portarmene uno alla bocca?
Tornando alla linea iniziale, i due tabu' erano che al liceo non si parlava di sesso, e figurarsi di protezione. Al mio ultimo anno di liceo suppongo che buona parte delle nostre compagne di classe prendessero la pillola. Lo ammise solo una.
Quanto a me, che praticavo gia' allora sesso sicuro (per i rischi legati alle malattie, per rispetto alla mia partner e perche' non mi sembra ci si debba vergognare ad ammettere di usare il preservativo), non ho idea di quante volte gli amici volevano mandarmi in farmacia perche'... a loro dire avevo abbastanza faccia tosta da prendere o richiedere una specifica scatola di profilattici [preferivo quelli normali, con serbatoio: niente stimolantiperlei-ritardantiperlui, profumati, dolci, amari, commestibili (!!), vibranti o antani della supercazzola]: bonta' divina: nessuno ad ammettere di avere problemi con l'alcol, e a 17-18-19 anni per fare sesso sicuro si pratica solo il self-service?
Una ragazza prossima ai 17 anni rimase incinta in una scuola superiore siracusana [mi confermo' la notizia mia madre perche' - come assistente sociale - stava seguendo il caso, ma non mi diede nessun'altra informazione oltre a "si, e' vero" (no, non vi dico in quale, non fu l'Einaudi, quantomeno)].
Una volta il tabu' era andare a comprare preservativi, ora quello fuori dal mondo sono io che non vado a pu%%ane, e che per di piu' devo anche caricarmi di sildenafil per evitare di pagare per una defiance.
Beh, metto subito in chiaro una cosa: come ho detto, nel criticare la mercificazione del corpo umano, non critico comunque la scelta che hanno fatto singole donne di offrire il proprio corpo; pero' per quanto se ne possa dire, resto del parere che il sesso debba essere il collante di un rapporto di coppia, non gia' una valvola di sfogo verso istinti e pruriti inconfessabili. Io lo dico con il cuore in mano: non potrei mai andare con una donna che so che mi si offre per lavoro, e al solo pensiero credo che non mi potrebbe venire in aiuto neppure il Cialis, altro che Viagra & Levitra dei farmacisti on-line.
Quasi rimpiango il buon Salvo Veneziano, che alla prima edizione del Grande Fratello (discutibile come trasmissione, ma quantomeno i primi dieci ragazzi dato che non avevano molte idee al corredo forse sono stati i piu' sinceri) confesso' che dopo aver fatto sesso con la moglie, se ne andava quindi da parte e si masturbava un paio di volte perche' aveva bisogno di scaricarsi. Forse quello che manca ad un po' di gente e' che ogni tanto sarebbe utile farsi meno seghe mentali e praticarne ogni tanto qualcuna fisica, piuttosto che alimentare un mercato che - purtroppo - solo in parte e' gestito da "professioniste autonome". Quantomeno non c'e' il rischio di mandare a $donnine_di_facili_costumi anche la famiglia...
2 commenti:
...ora quello fuori dal mondo sono io che non vado a pu%%ane...
Questa e' la cosa che mi ha lasciato di stucco in tutto il tuo discorso ... non ci credo! Ti hanno dato del pazzo perche' non vai a pu%%ane?!?!? Non ci credo! Ma in che mondo viviamo :(
Posso ammettere che una persona ci va perche' e' solo, e' insoddisfatto (fino ad un certo punto, perche' se un uomo ha una dignita', e' sposato e se ha figli! Caspita! Non lo concepisco).
Per quanto riguarda le donne che lo fanno per scelta/necessita', non so. E' una loro scelta dopotutto.
Sono molto amareggiato per tutte le donne che sono costrette a farlo.
Forse si potrebbe sistemare la situazione legalizzando nuovamente questo lavoro, se non ricordo male ne ho sentito parlare da poco ... magari vietando l'accesso a chi e' sposato :D
PS: Perdonami se sono stato un po' confuso nei vari discorsi ... ma l'argomento e' molto delicato nel suo genere.
No, attenzione, non e' che mi e' "stato detto" che sono pazzo perche' non sono mai andato a lucciole, diciamo che dato che questo e' stato l'ultimo di tanti che mi hanno detto di fare normalmente tutto questo tutti mi chiedono, con naturalezza "Perche': tu no?".
Qualcun'altro, un pochino piu' sensatamente, ha criticato il fatto che quantomeno una signorina fornisce prestazioni piu' performanti di una mano. A gente cosi' si puo' rispondere che una moglie-fidanzata-partner fornisce prestazioni piu' performanti di una lucciola e generalmente gratuite? (-:
Il problema e' che se uno e' sposato ed insoddisfatto, potrebbe cominciare con il cercare assieme al proprio partner di scoprire qualcosa di nuovo. Dico: mai sentito parlare di andrologi e sessuologi? Io vedo che si vive nello stress, nei compartimenti di tempo e di spazio della societa' moderna in cui diventa sempre piu' difficile avere del tempo a propria disposizione. Una volta si lavorava per vivere, ora si vive per lavorare. Per pagarsi le spese sempre crescenti, e se avanzano denari per pagarsi gli status-symbols dell'eta' moderna. E poi con i risparmi di una vita, via di megaschermo, lucciole, videopoker, locali dispersi in cui ubriacarsi, droghe pesanti (soprattutto cocaina, che guardacaso gira proprio fra chi ha abbastanza soldi da non essere sicuro di come spenderli), poi si comincia ad andare a trans e viados per scoprire nuove esperienze (inquietante pagare per trom%are, ma pagare per farsi inc%%are mi pare che tocchi l'apoteosi pirotecnica), poi magari da questa strada si dipanano rami che toccano pedofilia, zoofilia, alcolismo, tossicodipendenza e tante altre perversioni della mente.
E' questo che non concepisco. La linea del tabu' per cui se uno c'ha un prurito preferisce ammettere di essere andato a lucciole che essersi fatto una doccia fredda con una mano impegnata. Mi sembra Fantozzi che per non ammettere di andare a lezioni di biliardo si era inventato una relazione extraconiugale.
Sull'idea, poi, di prendere Viagra o Levitra, resto molto inquietato. Anzitutto perche' io tendenzialmente pure influenzato difficilmente prendo qualcosa che va oltre una semplice aspirina senza prescrizione o quantomeno serio consiglio medico. Tirarmi giu' dei farmaci che prima di "tirarmi su Willy" rischiano di provocarmi seri problemi cardiaci (ma ca%%o: il citrato di sildenafil si studiava per curare l'angina pectoris!) e farlo come se fossero mentine per l'alito... no: direi che la cosa non mi convince proprio.
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