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martedì 22 luglio 2008

Consigli da pollice... verde

Sono in partenza (beh, partiro' il 15 agosto, quindi ho ancora qualche giorno prima di trasferire la mia robusta persona in Trentino), e come molti che trascorreranno le ferie fuori citta' per 10-15 giorni, devo combattere con un problema particolarmente annoso soprattutto in questa Calda Terra Sicula: le piante da balcone.
Infatti in mezzo a piante grasse che non batteranno ciglio per due settimane di magra, ci sono gerani, iris, palme nane (sul mio balcone persino un alberello nano di limone!) che invece soffriranno non poco per la mancanza di beveraggio.
L'idea per gestire in maniera intelligente questa situazione mi e' venuta quasi subito: un semplice deflussore per le flebo.
Il punto e' stato pero' trovare un modo di farlo funzionare correttamente, in maniera che il sistema mi garantisse almeno un paio di settimane di autonomia, e senza dover usare troppi artifici e macelli per farlo funzionare.
Ecco come ho implementato il tutto, se mi vorrete imitare troverete questi consigli relativamente utili (anche perche' ci ho messo un paio di giorni a migliorare e modificare di volta in volta il sistema fino a trovare quello definitivo).
Procuratevi in farmacia uno o piu' deflussori per flebo (il sistema costa poco piu' di un euro, ed e' composto dal kit completo di sgocciolatore, tubo e regolatore di velocita'. 99 volte su 100 il farmacista vi chiedera' se vi serve anche il "butterfly", ma in questo caso declinate l'offerta: non servira' per mandare qualche liquido nel circolo sanguigno, ma solo per innaffiare le piante).
Quindi procurate alcune bottiglie di plastica vuote (meglio da due litri. Per periodi lunghi meglio anche i bottiglioni da cinque litri di alcune marche di acqua minerale), e infine una corda molto resistente o del filo di acciaio zincato.
Per cominciare, riempite le bottiglie d'acqua (eventualmente potreste anche considerare di miscelare il vostro fertilizzante liquido preferito, ma dato che in un paio di giorni lo stesso si depositera' sul fondo della bottiglia, pensateci molto bene: o utilizzate il sistema di mettere anche il fertilizzante con lo sgocciolatore, molto lentamente e mescolandosi all'acqua della flebo direttamente via deflussore, o per qualche giorno rinunciate e vi preoccupate della sola acqua). Lo spuntone del deflussore buca perfettamente il tappo di plastica di una normale bottiglia da acqua minerale ma, non essendo quello un tappo di gomma, poi non rimane incastrato e se non lo fermate con qualcosa (come ho fatto, vedi foto, usando un laccetto) rischia di "stappare" e venire giu' di botta.
Inoltre il deflussore e' concepito per non danneggiare la sterilita' del liquido che, normalmente, dovrebbe mandare nel circolo sanguigno. Per farlo, non effettua scambio d'aria con il liquido stesso, per cui mano a mano che l'acqua scende, la bottiglia tende a schiacciarsi, e questo comportera' prima o poi il blocco dello sgocciolamento (le bottiglie di liquidi specifici per endovena sono fatte in maniera da consentire e facilitare questo schiacciamento), e per evitare questo schiacciamento e consentire alla bottiglia di far sgocciolare fino all'ultima goccia di acqua disponibile, il sistema che ho trovato piu' valido e' di certo quello di mettere la bottiglia in posizione e praticare un piccolo foro con l'ago (che vi avanza dal kit, dato che il tubicino deve essere fissato con un laccetto vicino alla pianta e limitarsi a poter sgocciolare vicino al tronco: se infilato a forza nel terreno, o se gli viene posto l'ago che in un paio di giorni al sole arruginisce, non fara' sgocciolare l'acqua...) sul fondo della bottiglia (che a bottiglia capovolta diventera' la "testa"; ovviamente dopo togliete l'ago e buttatelo via (anzitutto perche' non sara' piu' sterile, e poi perche' non vi servira' ad altro).
Quale ultimo problema, resta quello di trovare un modo per tenere materialmente ferma la bottiglia: mi sono rifatto al classico meccanismo per tenere le bottiglie delle flebo, con una struttura che si aggancia al collo della bottiglia e ne trattiene il corpo.
Utilizzando dello spago molto resistente, del filo in nylon con anima di acciaio o semplicemente del filo di ferro zincato non piu' spesso di due millimetri (si, quello in foto e' da tre e mezzo, e mi sono tolto anche l'anima per piegarlo) basta realizzare una specie di asola in cui infilare il collo della bottiglia (se usate dello spago, o in generale della corda non rigida, vi consiglio di legare materialmente il collo della bottiglia con un nodo parlato per evitare che si possa sfilare con il vento), quindi tirare su fino a meta' della bottiglia e realizzare un "abbraccio" che sostenga il corpo (come vedete dalla foto, con il filo di ferro zincato basta fare il tutto su un lato, ma con la corda o lo spago e' consigliabile usare entrambi i tiranti) e quindi tirare ancora verso il fondo della bottiglia per realizzare un gancio con cui appendere la bottiglia alla parete o ad un supporto (non troppo) di fortuna, su cui dovra' restare per tutto il tempo in cui avra' acqua.

A questo punto si procede cosi':
  • si realizza il supporto per la bottiglia (un supporto con una bottiglia per un solo kit flebo, e quindi per una sola pianta), si riempie la bottiglia d'acqua e si tappa strettamente;
  • si inserisce la punta del deflussore (quella dello sgocciolatore) e si chiude completamente il regolatore di flusso;
  • si capovolge la bottiglia e si attacca al muro o al supporto di fortuna (ATTENZIONE: per bottiglie di cinque litri o piu', vi consiglio *caldamente* di usare supporti seri, ad esempio dei tasselli da 6mm piantati fermamente sul muro sopra le piante);
  • si fa in modo di fissare il tubicino alla pianta (o al vaso, o alla ringhiera...) con qualche laccetto non troppo stretto, in maniera che un'eventuale folata di vento non lo sbatta fuori, e l'ultimo tratto lo si annoda, senza stringerlo, intorno al corpo della pianta, in maniera che il fondo del tubicino sgoccioli sul terreno proprio accanto al tronco principale della pianta;
  • si pratica, con l'ago del kit, un piccolo buchino sul fondo della bottiglia (preferibilmente in prossimita' della bolla d'aria che c'e' dato che non l'avrete riempita fino allo strafondo), magari sul bordo laterale;
A questo punto e' possibile aprire lentamente il regolatore di flusso (trucco: apritelo finche' sgocciola rapidamente e consentite al tubicino di riempirsi d'acqua, poi stringete e cominciate a regolarlo) fino a quando lo sgocciolatore offre un andamento mooooooolto leeeeeeeeeeeento: fate conto di una goccia al minuto o poco meno, ma accertatevi che comunque l'acqua sgoccioli!
Lo sgocciolamento lento fara' si' che il terreno sia sempre leggermente umido: con questo sistema una bottiglia da due litri offre circa una settimana di autonomia, con una da cinque litri si dovrebbe quindi arrivare intorno a quei 15-18 giorni di ferie medi (Almeno io vado a Trento per meno di venti giorni, se poi voi avete ferie piu' lunghe... buon per voi!).
Se il sistema vi e' piaciuto, mi fa piacere. Se avete idee, proposte, migliorie o suggerimenti, potete commentare apertamente entro e non oltre il 14 agosto, che poi parto e non potro' fare altre variazioni sul tema.

Uff. Spero sia stato utile anche ad altri. (-:

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