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martedì 23 marzo 2010

Lunedì mattina...

Fino a circa due anni fa fuori dal palazzo c'erano due cassonetti dei rifiuti. Due anni fa, appunto, qualcosa andò storto: uno dei due cassonetti venne danneggiato e, dopo un tentativo di riparazione "sul posto", l'impresa rimosse il cassonetto.
Voi direte: "beh, semplice: lo hanno rimosso per sostituirlo con uno nuovo".
No.
Lo hanno rimosso tout-court. Da due anni c'è un solo cassonetto per gestire metà palazzo (30 condomini) e l'altro palazzo ove fa sede anche il bar, oltre al mio ufficio.
Questo cosa comporta? Facile: comporta che il cassonetto viene rigorosamente riempito fino all'orlo. E quando non c'è più spazio, si comincia a mettere la spazzatura anche accanto.
Da due anni, con una cinquantina di famiglie da gestire.
Ora, questo dovrebbe essere un incentivo a svolgere due compiti ben precisi. I rifiuti solidi urbani dovrebbero diventare una risorsa polifunzionale. Tale risorsa può funzionare solo con un piano di riciclo implacabile, che vada a recuperare legno, carta, metalli, materie plastiche, organico umido (il compost è un fertilizzante ad "impatto zero" con molti punti a favore rispetto ai concimi chimici), vetro, e via discorrendo.
Ma non basta: bisogna ridurre il packaging all'essenziale, prima di riciclare il vetro sarebbe utile tornare all'uso del cosiddetto "vuoto a rendere" (bottiglie di vetro per alimenti hanno il pregio di poter essere ficcate in autoclave a sterilizzarsi).
C'è troppa plastica in giro, e l'unica fortuna è che parliamo soprattutto di PET, anziché di PVC: per questo comunque torno a ribadire il parere che dobbiamo cercare di riciclare tutto il riciclabile, e inviare al disseccamento ed incenerimento di tutto quello che non è riciclabile, per produrre energia elettrica e vapore per teleriscaldamento o altri usi.
Il punto è che ci sono molte cose che devono essere fatte per il funzionamento ambientale, sul merito della produzione di minor quantità di rifiuti, sul merito del risparmio energetico, sul merito della riduzione del packaging e del riutilizzo delle risorse.
E, soprattutto, lo smaltimento dei rifiuti andrebbe gestito in maniera un tantinello più efficace di come avviene soprattutto nella regione Sicilia, dove mentre noi dobbiamo fare l'abitudine a vedere scene di cassonetti sgarrupati e traboccanti, ci sono anche città e paesi dove i rifiuti invadono le strade perché non ci sono più posti dove andarli a stoccare.
E io sono uno di quelli che ritiene che le discariche dovrebbero essere utilizzate solo per miscelare inerti e rifiuti speciali, non per seppellire la nostra spazzatura generica...

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