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venerdì 3 febbraio 2012

Il sistema non è operativo

Sono una persona dalla mentalità aperta. In azienda uso sistemi Linux e Unix in genere (su cui ho qualche esperienza. Ma non sono un linuxiano che sta lì ad osannare il sistema operativo pinguinoso gettando fango sull'alternativa targata Microsoft. Tutt'altro: lavorando con l'informatica sostengo da tempo che è proprio il buon Windows nelle sue varie edizioni che mi da il pane.
Ma sebbene sul lavoro usi molto Linux, non porto del tutto questa abitudine anche sul "tempo libero". Sì, ho due portatili (un laptop e un netbook) entrambi equipaggiati con Ubuntu e devo dire che mi trovo benissimo (anzi, da quando sul netbook è saltato via Seven Starter va pure più veloce). Ma ad esempio a casa dopo un lungo periodo di Slackware Linux, da alcuni anni ho un PC con a corredo l'unica licenza di Windows XP Home Edition che avevo acquistato per l'ufficio (e che non ho mai installato sul lavoro...)
La scelta è stata ponderata, nel tempo, e ciò non toglie che praticamente tutti gli applicativi installati sulla macchina Windows sono comunque Open Source o, in genere, disponibili anche su Linux: da 7zip a infrarecorder, da LibreOffice a VLC passando per GIMP eccetera. A parte quelle applicazioni che sono più tipiche di Windows (come l'antivirus e l'antispyware che sono un incontro fisso...) o ancora quelle applicazioni che esistono solo per il sistema operativo di mamma Microsoft, e non dispongono di valide alternative per Linux né funzionano decentemente se provo a installarle con WINE. Ad esempio la Nokia PC Suite che uso per gestire i backup dei miei cellulari. O il programma della Puxing per la programmazione delle nostre radio ricetrasmittenti, l'Adobe Digital Editions (sic) o il Silverlight (e checché se ne dica, funziona meglio di moonlight...) e via dicendo.
Bene. In effetti la scelta è stata molto ponderata nel tempo e, sebbene ogni tanto mi dica che potrei fare una scelta di campo differente, poi preferisco restare così com'è anche perché non ho molta voglia di sbobinare i backup e modificare nuovamente il sistema. Un passaggio definitivo nuovamente a Linux comunque non lo posso fare (ci sono, come ripeto, vari applicativi Windows che uso e che non sempre vanno con Wine), e per quanto riguarda installare entrambi i sistemi operativi e fare una scelta all'accensione... di nuovo nicchio e tentenno.
Anzitutto l'avviamento di XP non è esattamente fulmineo (sebbene un Athlon 3000+ e ben 1,2Gb di RAM), per cui faccio molto uso dello stato di ibernazione ("Sospendi", secondo XP), che mi lascia per Linux la partizione "occupata" e non montabile. Poi c'è anche da osservare che, alla fine, le applicazioni che uso sono per l'appunto quelle open-source, per cui che le uso sotto Windows o sotto Linux sono sempre quelle...
Ma, c'è un ma.
Con Windows XP non sono nuovo, ormai da anni, all'appuntamento fisso del "Patch Tuesday": ogni secondo martedì del mese il sistema di aggiornamento semiautomatico(*) di Windows mi segnala che è giunto il momento di scaricare il solito pacchetto di aggiornamenti vari ed avariati.

(*)semiautomatico perché per definizione non permetto a Windows di installarli automagicamente mentre non sono davanti al PC: se sono in una fase in cui non posso riavviare, la connessione fa cilecca, non ho un backup o altri 100 milioni di motivi mi limito a rinviarlo.
All'inizio avrei pensato anche io "questa camurria con Linux sarebbe enormemente ridotta". All'inizio, ma poi ho cominciato a guardare con attenzione quello che succede sui portatili con Ubuntu. E tiro una somma: se io accendessi scaricassi gli aggiornamenti di sistema solo nel secondo martedì del mese, su Ubuntu spesso dovrei scaricare più roba che nell'equivalente Windows.
Per vari motivi, uno dei quali sicuramente è il successo e la diffusione del sistema operativo Linux rispetto al passato.
Ad ogni modo, resto del parere che la scelta del sistema operativo debba essere e rimanere una scelta ponderata analizzando costi e benefici della propria posizione, piuttosto che venire imposta dall'alto da un produttore OEM e facendo diventare il sistema operativo una parte integrante e indossolubile dell'hardware.
PS: No, nel netbook non ho chiesto, per correttezza, il risarcimento della licenza di Windows Seven. Perché quando l'ho preso avevo necessità di utilizzarlo senza potermi dedicare a reinstallare tutto e senza infrastrutture a disposizione, per cui ho accettato la licenza e lavorato per quasi un mese con il sistema operativo a corredo. Niente di male, in questo, a parte il non poter dire "non accetto le condizioni di licenza, toglietemi il sistema operativo" (-:

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