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domenica 15 settembre 2019

VLOG 284: Tecnologia e Magia (analizziamo Harry Potter)



Lo stregone estrasse dalla saccoccia un oggetto che al ragazzo parve essere una piccola tavoletta d'ardesia; la sfiorò brevemente e quella subito s'illuminò, quindi pronunciò una frase che al giovane era sembrata un misto tra un incantesimo ed un'evocazione.
Dopo qualche istante una voce oscura risuonò accanto a loro: il ragazzo sobbalzò, capendo con orrore che veniva proprio dalla tavoletta dello stregone.
La superficie si trasformò in una finestra, aperta magicamente sul particolare di una più immensa mappa. Lo stregone la mostrò al ragazzo, poi col dito toccò la carta, spostando la parte visibile dalla finestra come se non fosse di chissà quale lucida pergamena, mentre spiegava il percorso che li avrebbe portati al nord…
… eh sì: come cambierebbero certi romanzi fantasy usando uno smartphone con Google Maps anziché le imprecise antiche cartine tracciate dagli elfi!
[♪♫♪]

Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road.
Arthur Weasley è un appassionato di babbani, soprattutto adora scoprire in quali modi pittoreschi i babbani hanno trovato una soluzione ai problemi che i maghi hanno risolto già da tempo usando la magia.
È molto stupito dal funzionamento dell'elettricità, è molto stupito dal funzionamento dei tornelli delle metropolitane… a un certo punto c'è un anno in cui Harry gli regala per natale un cacciavite e un set di fusibili, facendolo felicissimo (mandandolo al settimo cielo, no?)
Ora, questo mi ha lasciato pensare a una cosa: il funzionamento della tecnologia umana (della tecnologia babbana) e il funzionamento e il livello tecnologico che c'è fra i maghi.
E i maghi sembrano vivere in un medioevo relativamente avanzato, ma che - purtuttavia - sempre medioevo rimane.
Alla ‘Tana’ (la casa Weasley) Molly tira un incantesimo e i piatti nell'acquaio cominciano a lavarsi da soli.
Ok: con la magia ci sta, ma anche a casa mia tiro un incantesimo (che è costituito dall'inserire una compressa & premere un pulsante) e anche i miei piatti si lavano da soli, dentro la lavastoviglie!
Ma soprattutto quello che mi lascia pensare sono i sistemi di comunicazione: d'accordo utilizzare i Patroni per comunicare messaggi importanti (che è sicuramente una cosa molto d'effetto), purtuttavia per esempio quando Harry si trova al Ministero in attesa del processo, vede una serie di areoplanini di carta che volano e Arthur gli spiega che sono delle brevi note che si mandano tra un ufficio e l'altro.
E una volta usavano i gufi, però questo ha fatto un macello colossale: si sono trovati LETTERALMENTE ricoperti di guano.
Ok, va bene mandarsi le note, ma - voglio dire - QUALSIASI applicazione di messagistica istantanea babbana sarebbe stata più che efficiente già ai tempi (già nei primi anni '90) c'era MSN Messenger…
che - COMUNQUE - avrebbe lasciato una quantità abnorme di letame sul computer, ma questo è un altro paio di maniche!
Però ci sono tantissime situazioni in cui i maghi guardano i babbani dall'alto in basso, li considerano “pittoreschi”
-Oh, ma guarda: hanno usato questa soluzione per risolvere questo problema!
-Ma che simpatici!
Poi però già nel primo romanzo (già in “Harry Potter e la Pietra Filosofale”) giù una ricerca *ravanando* dentro i libri della biblioteca della scuola, per capire chi era Nicolas Flamel, ma… cavoli: SIETE MAGHI!
-Noooo: bisogna guardare i libri…
Bisogna guardare i libri? Io guardavo l'elenco del telefono negli anni '80! Usate un incantesimo.
-Ok Google: chi era Nicolas Flamel?
-[voce sintetica] Dice Wikipedia: Nicolas Flamel è stato un alchimista francese.
Voglio dire!
E quindi mi chiedo: i maghi studiano a scuola babbanologia, ma al di là dello studiare la babbanologia, vivono - fondamentalmente - a stretto contatto con i babbani.
È una situazione che ha le sue piccole e grandi difficoltà, lo vediamo, per esempio, in occasione della Coppa del Mondo di Quidditch: cercano di vestirsi come dei babbani, ma saltano fuori delle cose allucinanti, gente che si mette giacca, cravatta e - non lo so - GALOSCE!
Che anche quello mi lascia pensare: CASPITA! Ci vivi con quelle persone, tutti i giorni, quindi come fai a essere così «indietro»? Ma soprattutto come si fa a essere così indietro? Niente elettricità
-Preferiamo avere le candele che levitano!
Ora, stendendo un velo pietoso sul gigantesco rischio d'incendio che si ha illuminandosi la casa con delle candele…
E ok: non c'è bisogno dei Vigili del Fuoco, perché i maghi possono evocare l'acqua dalla bacchetta!
-Aguamenti!
e viene fuori un getto d'acqua dalla bacchetta... sì sì: esattamente paragonabile al getto di una manichetta antincendio UNI-45!
E quando non si può usare acqua, sugli incendi? Avremo Schiumogenomenti? Estintore-a-polvere-ABC-menti?
Diciamo che ci sono domande che - forse - non è il caso di farsi!
(Ecco: mi sono appena immaginato un mago, con il suo bel cappello, con il suo mantello, con la bacchetta in mano, che corre verso un incendio…
… SBRAITANDO la sirena!)
[BRRR!]
Ma se dovessimo parlare - tra l'altro - della immonda scomodità di avere l'illuminazione fatta con delle candele levitanti, in tal caso forse è il caso che vi segnali il divertentissimo video di ‘How It Should Have Ended’ che riguarda proprio come sarebbe dovuto andare Harry Potter, che comincia con uno sketch *GENIALE* proprio su questo meccanismo d'illuminazione, vi lascio il video linkato sul doobly-doo e sulla scheda: andate e dategli un'occhiata, credetemi, è divertentissimo!
Ma al di là di queste piccole considerazioni, vediamo di analizzare il punto nel dettaglio: i maghi vivono utilizzando la magia, dove sia possibile, per risolvere i loro problemi (e ci può anche stare: non voglio dire di no, in fondo sicuramente è un eccellente aiuto) ma sembrano RIFUGGIRE la tecnologia in una maniera che è quasi comica.
Tantissime situazioni realizzate dai babbani, indubbiamente sono delle soluzioni tecniche (e non solo tecniche, ma anche tecnologiche) che permettono di aiutare tantissimo e che permettono di evitare di dover utilizzare la magia per compiti abbastanza semplici.
È vera anche una cosa, ce ne parla Hermione quando Harry pensa che sia stata utilizzata una «cimice» all'interno di Hogwarts: all'interno della Scuola di Magia e Stregoneria c'è troppa «potenza magica», le apparecchiature elettroniche babbane semplicemente impazzirebbero.
Ok: diamolo anche per buono, ma il resto delle abitazioni di maghi sono in città babbane, sono in mezzo ai babbani, e quindi devono COMUNQUE utilizzare parte della tecnologia babbana, non foss'altro per non attirare troppo l'attenzione su di sé.
-Ah: in quella casa vanno avanti con le candele e non c'è la luce elettrica?
[mugolio contrariato]
Quindi si suppone che utilizzare un po' di tecnologia permetterebbe innanzi tutto di - magari - cominciare a studiare, anche come materia importante in babbanologia (la si potrebbe portare a livello universitario) tecniche che permettano di «schermare» la tecnologia babbana in maniera tale che si possa utilizzare la tecnologia babbana che «conviene» anche in presenza di elevato potenziale magico.
Potrebbe essere un modo di avere delle infrastrutture molto, molto, molto comode: una ricerca bibliografica fatta utilizzando un sistema bibliografico integrato (un Sistema OPAC elettronico), anziché scorrere cataloghi in cartapecora!
Potrà sembrare una cosa molto demodé ai maghi, ma sicuramente è una cosa molto più efficace e veloce.
Voglio dire: sono riuscito a chiedere alla mia auto chi era Nicolas Flamel… senza essere neppure un mago! [borbottii soffusi] … ehm, giusto?
E non c'è bisogno di andare a ravanare tutti i libri della biblioteca per capire chi era costui.
Ecco quindi la mia domanda: voi che cosa ne pensate? Secondo voi c'è una ragione sotto, a parte - probabilmente - il discorso dei «purosangue» che vogliono stare il più possibile lontani dai babbani?
C'è una ragione per cui la tecnologia babbana viene guardata come se fosse qualcosa di pittoresco, anziché essere analizzata seriamente ed essere utilizzata anche dai maghi? Che sarebbe sicuramente qualcosa di molto più funzionale; in moltissime situazioni si utilizza la magia quando - veramente - non ce n'è bisogno: perché tirare un incantesimo ai piatti per farli lavare da soli, quando basta una normalissima lavastoviglie? Che consuma anche meno acqua che aprire il rubinetto e richiuderlo, tra parentesi!
Oppure no: i maghi devono gestirsi la magia come preferiscono, preferiscono tenere distanza con i babbani (ci sta benissimo) e la tecnologia babbana resta semplicemente qualcosa di pittoresco.
C'è una via di mezzo: ci sono tecnologie che potrebbero funzionare nell'ambito magico, e quindi perché non implementarle?
O magari, come avviene con le “Leggi della Magia”, per esempio che non è possibile «creare dal nulla» la roba da mangiare (è uno degli elementi che non possono essere creati) e allora c'è magari una Legge della Magia che dice che non è possibile «schermare» la tecnologia babbana dalla magia, e pertanto si utilizza pochissima tecnologia babbana, perché "qualsiasi intervento magico tende a danneggiare irrimediabilmente la tecnologia babbana", non lo sappiamo.
Dovrebbe essere un argomento da approfondire, almeno in considerazione del fatto che - per l'appunto - si STUDIA babbanologia per cinque~sei anni a scuola; non è che si studia per un anno, quindi cinque~sei anni di babbanologia per studiare che cosa? A che cosa serve un orologio da polso?
Ma ripeto: voi che cosa ne pensate?
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Io sono Grizzly e questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

2 commenti:

  1. Grazie! Fa piacere vedere che c'è ancora qualcuno che - ogni tanto - butta pure un'occhiata al blog, peraltro 😊

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