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domenica 6 settembre 2020

VLOG 335: Telepass e telepedaggi #OperazioneNostalgia



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Settembre: c'è chi è già stato in vacanza ed è ritornato, c'è chi sta partendo adesso per le vacanze; in entrambi i casi c'è una categoria di persone - come me - che utilizza l'automobile, che sa qual è quella MALEDIZIONE delle cosiddette partenze nei giorni da «bollino rosso» (o - peggio - da «bollino nero») in autostrada, con quelle interminabili file ai caselli autostradali.
Eh già, perché le autostrade si pagano (si paga il pedaggio) e quindi bisogna, all'ingresso, prendere il biglietto e all'uscita dare il biglietto al casellante (o alla macchinetta) e pagare l'importo dovuto.
Che è una procedura piuttosto farragginosa: se fosse possibile effettuare il pagamento più velocemente?
Beh, in realtà è possibile: per esempio si può utilizzare il bancomat, le carte di credito, etc. addirittura pagando il pedaggio con il bancomat, sotto certi importi non è nemmeno necessario digitare il PIN, quindi è possibile dare al casellante il biglietto e la carta bancomat e, dopo qualche istante, ti ridà la carta bancomat e hai già pagato il pedaggio!
Ciò non toglie che la procedura rimane comunque lenta: c'è da fare sempre questa fila colossale: se ci fosse un sistema per automatizzare tutto quanto, in maniera da rilevare velocemente chi è all'ingresso dell'autostrada, rilevare velocemente chi è all'uscita dell'autostrada, effettuare il pagamento direttamente con l'addebito in conto… sarebbe una cosa molto, molto comoda.
Eh, se solo si potesse fare così, se ci fosse una tecnologia per fare qualcosa del genere: per esempio un transponder a bordo del veicolo per identificare chi sta passando…
OH, GUARDA UN PO': ecco il Telepass, l'edizione italiana del sistema di “telepedaggio”.
Questo sistema funziona: permette - appunto - di effettuare le procedure di pagamento del pedaggio senza fermarsi al casello, letteralmente.
E questa è una tecnologia, in realtà, non molto nuova, perché è stata introdotta all'inizio degli anni '90: infatti vorrei parlarvene oggi, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
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In italia il sistema di telepedaggio è stato implementato con i dispositivi Telepass nel 1989 in ambito sperimentale, e poi la sperimentazione la si è estesa, facendolo diventare un sistema vero e proprio, nel corso del 1990: spingendo soprattutto sull'idea dei mondiali di Italia 90 e sul cercare di mostrare una grande innovazione in Italia proprio per quel periodo.
Ed è stata una spinta molto importante quella dei mondiali di Italia 90, perché proprio nel 1990 i “varchi telepass” sono stati introdotti in quasi tutti i caselli autostradali più importanti (caselli autostradali italiani): ormai - fondamentalmente - in pressoché tutta la rete autostradale a pedaggio è disponibile almeno UN varco telepass.
Il meccanismo di funzionamento del telepass è abbastanza semplice: utilizza una frequenza radio a bassa portata (intorno ai 5.8 GHz), l'utente ha - a bordo del veicolo - un piccolo transponder (appunto il dispositivo telepass) e il transponder trasmette un segnale (che è il proprio ID numerico) a un'antenna che si trova sul casello.
In realtà il sistema è un attimo più complesso del semplice "transponder e antenna", e utilizza un sistema di accensione e spegnimento dinamico del transponder attraverso l'oscillatore di trasmissione.
Questo meccanismo permette di avere l'alimentazione integrata direttamente nel transponder: questo transponder è sigillato, non lo si può aprire; ha una batteria interna, ma è una batteria di una durata ESTREMA.
Tutto comincia in prossimità del casello, quando si entra sulla corsia dedicata agli utenti telepass: sotto l'asfalto c'è una prima antenna (detta «boa»), è la cosiddetta «antenna di accensione».
Una telecamera in prossimità del casello inquadra il passaggio del veicolo, quando un veicolo si avvicina al casello (al varco telepass), il sistema fa trasmettere all'antenna di accensione (alla boa di accensione) un segnale radio che eccita l'oscillatore del transponder: il transponder si accende e trasmette il proprio ID.
Il proprio ID viene trasmesso a una seconda antenna (che si trova sul casello), che legge l'ID (il numero identificativo) del dispositivo, mentre - nel frattempo - una telecamera sul casello legge anche la targa del veicolo e verifica la "forma del veicolo" (quindi per determinare la "classe" di appartenenza del veicolo), in maniera tale da avere un raffronto completo: "$QUESTO è il telepass, $QUESTO è il veicolo, tutto OK" e - a questo punto - invia un comando alla sbarra, che si apre.
Questo che vi ho appena detto, in realtà, avviene in - letteralmente - uno o due decimi di secondo: c'è una procedura molto lunga, ma avviene letteralmente in un lampo.
Una volta che viene superato il varco telepass, c'è una terza antenna (una terza boa) che è la «boa di spegnimento»: superato quest'antenna, viene trasmesso al veicolo (e quindi al transponder) il segnale di spegnimento del transponder stesso, e quindi il telepass a questo punto si spegne e rimarrà spento sino a quando non passerà di nuovo da un altro varco telepass, che chiederà la sua accensione.
Questo è il motivo per cui, quando si passa da un varco telepass, il dispositivo emette due beep (uno in prossimità del varco e uno subito dopo aver oltrepassato il varco): sono il tono di accensione e il tono di spegnimento.
La telecamera che inquadra la targa serve ad assicurarsi che la procedura sia andata correttamente, soprattutto perché - per esempio - nel mio caso (il "telepass family") è un solo dispositivo che può coprire tutte le auto di casa: io posso utilizzarlo su - se non ricordo male - fino a quattro (o cinque) veicoli differenti, semplicemente registrando le targhe sul sito internet, perché non è un dispositivo univoco.
Quando il dispositivo passa dal varco telepass quello che registra dal telepass è il numero ID, poi viene associato il numero ID al mio conto corrente e mi viene addebitato sul conto corrente l'importo del pedaggio.
Il sistema è molto affidabile e permette di operare ai caselli molto velocemente: letteralmente "non c'è bisogno di fermarsi", si passa dal casello a bassa velocità; ma questo è il piccolo "difetto": mentre l'autostrada la si percorre a una velocità - naturalmente - sostenuta (c'è il limite, in Italia per esempio, di 130km/h), in prossimità del casello (quando si passa al varco telepass), si deve passare a bassissima velocità (a velocità generalmente non superiore ai 30~40 km/h), perché si deve avere la possibilità di lasciare il tempo al sistema di identificare il veicolo, inviare il segnale di accensione del dispositivo, leggere il dispositivo, dare il tempo alla barra di aprirsi etc.
Inoltre questo sistema - ovviamente - non è esente da errori: può succedere che il sistema non identifichi correttamente il veicolo, che la telecamera non riesca a leggere correttamente il numero di targa, quindi possono succedere tantissimi fattori che influiscono e quindi può anche succedere che si arrivi al varco telepass, il dispositivo suoni, ma la barra non si apre (cosa che mi è successa personalmente un paio di volte): anche questo è un motivo aggiuntivo per cui s'invita l'utente telepass a percorrere la corsia riservata a bassa velocità, per essere pronto a frenare qualora la barra non si aprisse.
Il sistema adesso si è aperto per moltissime altre cose, oltre ai pedaggi autostradali: si utilizzano sistemi di telepedaggio anche per molte zone di parcheggio (molti parcheggi/autosili); si utilizza addirittura - per esempio - a Milano per accedere nell'Area C; si utilizza in alcuni comuni per accedere alle Zone a Traffico Limitato; lo si utilizza sullo Stretto di Messina (con la società Caronte & Tourist) per effettuare il biglietto senza la necessità di fermarsi in biglietteria…
Ma, nonostante le grandi innovazioni che nel corso del tempo permettono di utilizzare il dispositivo per pagare automaticamente sempre più cose, la tecnologia che c'è alla base del dispositivo - appunto - è stata sviluppata alla fine degli anni '80 (nel 1989 è stato presentato) e il dispositivo esiste, almeno in Italia, dal 1990.
La funzionalità del dispositivo anzitutto è nata nell'ambito professionale (quindi per gli autotrasportatori); nel 1998 è nato il "telepass family" che è quello per le famiglie, per i privati, e nel 2005 il sistema telepass si è aperto anche per i motociclisti.
Sistemi simili per il pagamento del pedaggio sono presenti un po' in tutto il mondo e, particolarmente in tutta Europa, si sta cercando di giungere a un sistema unico per il pagamento del pedaggio tramite telepedaggio, che permetterebbe in questo modo agli utenti di viaggiare in Europa senza doversi premunire di meccanismi come - per esempio - gli adesivi autostradali che si usano in alcuni stati, o situazioni similari, e questo - naturalmente - aiuta a sveltire il traffico.
Voi che cosa mi raccontate? Sapevate che cos'è il telepass? Sapevate che esiste questo meccanismo da così tanto tempo?
Sapevate che - negli ultimi trent'anni - il servizio si è esteso a molte funzionalità, ma la tecnologia che c'è alla base del servizio, in realtà è rimasta fondamentalmente immutata negli ultimi 30 anni?
Voi avete il telepass? Oppure vivete in Sicilia o in Campania, dove esiste anche una versione ricaricabile del dispositivo?
Non lo so: parliamone nei commenti qua sotto oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Bene, io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia
Come sempre vi invito a mettere pollice-in-alto, condividere questo vlog, iscrivetevi al canale, noi ci vediamo alla prossima puntata: ciao a tutti!

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