Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Abbiamo voglia di ascoltare un po' di musica e…
beh: abbiamo la radio, abbiamo gli strumenti digitali, abbiamo gli strumenti di streaming, la connessione ad internet che ci permette di ascoltare musica da tutto il mondo…
E una volta, quando non c'erano gli strumenti di streaming?
Beh: avevamo la radio! Potevamo ascoltare la musica attraverso la radio, quindi l'autoradio in auto o la radio.
E ancora prima, quando c'era la radio, ma era un pochino difficile trasmettere segnale, perché non c'erano i satelliti?
Facciamo un salto di quasi un secolo e andiamo in Svizzera, nei primi anni '30 del 1900.
La geografia è molto complessa: ci sono le alpi, ci sono molte montagne, quindi è difficile trasmettere un segnale radio che abbia una buona copertura sul territorio.
Tuttavia c'è una cosa che ha una buona copertura sul territorio: il servizio telefonico! I fili telefonici arrivano un po' dovunque, e i fili telefonici - anche se attraversano le montagne - non è che abbiano problemi di disturbi del segnale, quindi perché non utilizzare i fili telefonici anche per trasmettere musica?
Bene; attraverso il sistema dello scostamento di banda, [cupo] sappiamo che abbiamo una banda (dai 300 ai 3mila Hz circa circa) che viene utilizzata per la voce [/cupo].
In alta frequenza (intorno ai 180 kHz, e andando un pochino più su) è possibile trasmettere dei segnali che - poi - vengano filtrati e utilizzati per trasmettere musica o altri servizi.
Questi segnali non avrebbero nessun disturbo legato all'ambiente, al territorio, a fenomeni esterni e - soprattutto - non avrebbero la necessità di grandi stazioni trasmittenti in ogni montagna.
Quindi nel 1931, in Svizzera, nasceva la filodiffusione: un servizio che - poi - è arrivato in Italia alla fine degli anni '50 del 1900; si è cominciato a sperimentare intorno al dicembre del 1958, ma il servizio poi è stato attivato (è diventato ufficialmente disponibile) sin dal 4 gennaio 1959… certo: all'inizio solo in alcune città (tra cui Torino, Milano, Bologna…), poi - piano piano - si è allargato in tutta Italia.
Tramite il servizio di filodiffusione erano trasmessi alcuni canali radio, che trasmettevano musica, informazioni o altro, utilizzando il doppino telefonico come vettore del segnale portante.
Quindi non c'era una trasmissione: c'era una modulazione d'ampiezza effettuata semplicemente con una piccola corrente elettrica, in alta frequenza, sul doppino telefonico.
Grazie a una collaborazione tra la RAI e l'allora SIP (successivamente divenuta prima Telecom, poi TIM) era possibile ricevere (su sei canali) ben cinque canali di musica e informazioni, di cui un canale in stereofonia.
Questo era il servizio di filodiffusione, e ne parliamo oggi, in questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road #OperazioneNostalgia
[🎵🎶]
-Sì: giornata ideale per registrare questo video…😅 Vabbè: cominciamo!La filodiffusione era molto apprezzata, soprattutto dalle persone anziane e dai non vedenti, innanzitutto perché il dispositivo che riceveva la filodiffusione era estremamente semplice: c'era solo il comando di accensione e il selettore dei canali; volume e tono li regolavi una volta, poi non è che ci andassi molto a toccarli, quindi…
magari anche il selettore dei canali: se eri l'aficionado di un determinato canale, mettevi quello, quindi ti bastava solo accendere e avevi subito la musica.
Rispetto alla radio c'era una elevata qualità, anche perché la radio in onde medie aveva un ampiezza di banda di 4,5 kHz, mentre sulla filodiffusione - anche se in AM - era disponibile un ampiezza di banda di 15 kHz, quindi non solo superiore, ma che garantiva - appunto - una elevata qualità del suono.
Erano disponibili sei canali, quattro trasmettevano in mono: i primi tre erano i primi tre canali RAI radio (Radio1, Radio2 e Radio3); Radio1, in particolare, era la stessa emittente che veniva trasmessa in onde medie, e può essere il motivo per cui piaceva ai non vedenti: spesso su Radiouno (in onde medie) erano trasmesse - in palinsesto - le descrizioni audio del film in prima serata, per esempio su Raiuno o su Raidue.
E mi è capitato di ascoltarla: era molto, molto interessante! Mi è capitato di ascoltare un episodio di Derrick (che avevamo già visto: me lo ricordavo) ed era molto bello ascoltare l'audiodescrizione dell'episodio.
Ci sono queste cose, che tu sentivi dialoghi, poi - tra un dialogo e l'altro - sentivi:
L'ispettore Derrick si avvicina al suo collega e gli batte una mano sulla spallaEra molto bella questa cosa.
-Coraggio: vedrai che finirà velocemente.
Il quarto canale della filodiffusione era destinato alla musica leggera: quello che trasmetteva per molto tempo durante l'arco della giornata (poi siamo arrivati alla trasmissione h24, grazie all'avvento del digitale e della possibilità di non dover utilizzare i nastri).
Era musica leggera tendenzialmente degli ultimi trent'anni: si passava dal brano appena uscito sul mercato, al brano magari un attimo più datato, ma niente roba di cinquanta~sessant'anni, diciamo venti~venticinque~trent'anni.
Finiva un brano e cominciava l'altro, finiva un brano e cominciava l'altro, non c'era nessun intercalare, tranne - occasionalmente - arrivava il segnale orario: il classico cinguettio:
beebebebep beep beep beeeep Sono le ore 8:00 e state ascoltando il quarto canale della filodiffusione RAIe poi continuava la musica.
Non c'erano interruzioni pubblicitarie, anche se ammetto che nell'ultimo periodo (2002~2003) mi ricordo che - per esempio - in occasione di determinate manifestazioni per beneficenza (per esempio il Telethon), allora capitava che - tra un brano e l'altro - ogni tanto venisse intercalata la pubblicità di Telethon, quindi che ti diceva:
Vi ricordiamo che è in corso la maratona Telethon: potete donare andando in posta sul conto corrente postale XY, o ancora chiamando il numero verde XYZ con carta di credito.Ma, a parte quello, non c'era nient'altro.
Poi abbiamo il quinto canale, che era quello di musica classica. Il quinto canale era molto particolare: innanzitutto era trasmesso su due canali: il quinto e il sesto canale.
Era l'unico canale disponibile in stereofonia, quindi - tra l'altro - con un'ampiezza di banda di 30 kHz (due canali da 15 kHz), ma non era trasmesso in maniera tale che ci fosse il canale destro sul canale cinque e il canale sinistro sul canale sei, perché questo avrebbe un pochettino reso difficoltoso l'ascolto del canale a chi utilizzava un dispositivo di filodiffusione mono.
Ecco quindi che il quinto canale trasmetteva una somma dei segnali destro e sinistro, mentre sul sesto canale veniva trasmessa la differenza tra i due canali; quindi un dispositivo di filodiffusione, in grado di far ascoltare il canale in stereofonia, avrebbe preso i due segnali, avrebbe effettuato (tramite dei filtri) la separazione e ci avrebbe dato il canale destro e il canale sinistro.
Le registrazioni del quinto canale (che poi, nel tempo, ha preso il nome di RAI Auditorium) erano di altissima qualità già in partenza: venivano effettuate registrazioni con microfoni di alta qualità e con un mixaggio molto, molto rigoroso; ogni brano era intercalato solo da una voce fuori campo che annunciava qual era il brano che avevamo ascoltato e quale bravo avremo quindi ascoltato.
C'era una attentissima cura per i dettagli, per la dizione, per la pronuncia (sia dell'italiano che delle lingue straniere) e, anche nel caso di concerti registrati in teatro e in occasioni di eventi particolari, c'era comunque un altissima qualità del suono, che era molto piacevole da ascoltare.
Piccola curiosità: la filodiffusione, che aveva un costo in abbonamento di 660 lire al mese (adesso siamo arrivati intorno ai € 2,00 all'anno), veniva molto apprezzata da alberghi e grandi supermercati, perché - tra le altre cose - nel canone era incluso il cosiddetto diritto di diffusione (non c'era da pagare - a parte - la SIAE o altri servizi), quindi era possibile utilizzare i canali di filodiffusione per trasmettere musica, pubblicamente all'interno di una zona privata, senza dover pagare sopratasse aggiuntive.
Ovviamente è stato via via soppiantato, prima dalla radio FM (che - comunque - risolveva il problema di qualità) e poi dal digitale, dagli strumenti digitali.
I canali in filodiffusione esistono ancora: vengono trasmessi sul digitale terrestre e sul satellite, però il servizio di filodiffusione via via sta andando scomparendo; anzitutto perché è incompatibile con la nuova tecnologia alla base delle linee telefoniche e, soprattutto, perché incompatibile con molti servizi: utilizzando la trasmissione in alta frequenza è incompatibile con l'ADSL e i protocolli similari.
Inoltre c'erano, già all'epoca, delle limitazioni tecniche sulla filodiffusione: il primo importante limite era che la filodiffusione era un servizio disponibile entro i circa 7~7,5km di distanza dalla centrale. E non parlo di distanza in linea d'aria ma - ovviamente - di distanza in lunghezza del doppino telefonico.
Pur essendo, la trasmissione, in modulazione d'ampiezza, aveva una altissima qualità, prima di tutto per l'ampiezza di banda e poi perché il doppino non riceveva molti disturbi, rispetto al segnale in etere; però - ovviamente - con l'avvento della radio in FM e con l'aumento degli strumenti digitali, non c'era più bisogno di avere un sistema analogico come questo.
Inoltre il servizio non era disponibile in tutte le situazioni in cui la linea telefonica era collegata attraverso sistema di multiplexing (come unità remote, ponti radio o situazioni similari).
L'avvento inoltre del digitale… Wow!L'avvento inoltre del digitale ha reso via via superata la tecnologia della filoduffusione, anche se - come ripeto - i canali esistono ancora e trasmettono sul satellite e su altri dispositivi.
Vi lascio infine sul doobly-doo un paio di link di approfondimento, tra cui un interessante video (uscito proprio in questi giorni) a proposito di filodiffusione.
Detto questo, io sono Grizzly, questo era #OperazioneNostalgia
Come sempre: pollice-in-alto, condividete con gli amici, iscrivetevi al canale; noi ci vediamo al prossimo episodio: ciao a tutti!
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