Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly e oggi voglio parlarvi del sessantesimo classico animato della Disney, ossia «Encanto», pubblicato nel 2021 (lo stesso anno di «Raya e l'Ultimo Drago», tra l'altro (di cui ho già parlato: link del video sul doobly-doo e sulla scheda là in alto); lo farò analizzando il film con i soliti quattro punti: due positivi e due negativi secondo me.
Lo voglio fare perché è un film che mi è piaciuto veramente tanto: è leggero, è piacevole, da guardare con tutta la famiglia.
Nel fare questa analisi - anche se dovrò trattare degli elementi della trama - cercherò (il più possibile) di non fare nessuno spoiler, così se non avete visto il film, visto che in questo periodo (che sto pubblicando il vlog) è appena uscito sulle piattaforme, quindi c'è la possibilità di andarlo ancora recuperare, se non lo avete visto potete andare a recuperarlo tranquillamente; e vi consiglio di farlo: è un bel film, da guardare con tutta la famiglia.
Cominciamo quindi questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road, sigla!
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Cominciamo col dire che il film è coloratissimo (veramente molto piacevole) e, tra l'altro, c'è una scelta di fotografia particolarmente azzeccata, perché nei momenti in cui c'è questa grande illuminazione (ci sono questi colori molto sgargianti) sono anche quei momenti più allegri del film. Quelli che sono i momenti più cupi hanno una scelta di colorazione e di fotografia veramente ben curata, proprio per rendere - sino in fondo - l'atmosfera, ed è una cosa mi è piaciuta tantissimo.
Inoltre, al di là della fotografia, nel film sono seminati tanti piccoli particolari che rendono ancora più simpatica la narrazione. La trama è abbastanza generica: quello che vediamo è il classico percorso di formazione del personaggio per capire meglio se stesso e che - grazie al fatto che capisce meglio se stesso - aiuta anche tutti gli altri a capire un po' meglio se stessi… ci può stare: è, in fondo, il classico clichè del “viaggio di completamento del personaggio”; ma - ovviamente - lo sviluppo della trama è fatto in maniera molto simpatica e molto interessante: sono tantissime trovate che attirano l'attenzione…
Come dicevo ci sono tanti particolari che sono stati inseriti nelle scene, anche per rendere la narrazione più simpatica. Infatti - prima di cominciare l'analisi con i quattro punti - vorrei raccontarvi delle due scene (quella che mi ha fatto ridere e quella che mi ha fatto, un pochino, storcere il naso), perché entrambe sono legate a due piccolissimi particolari, molto gustosi comunque, inseriti nel momento giusto.
La prima è la scena che mi ha fatto ridere: c'è la sorella, Isabela (quella che ha questo potere dei fiori) che, a un certo punto, fa comparire un cactus.
E - nello specifico (in un preciso punto del film) fa comparire un ‘Cuscino della suocera’, che in quel momento è stata una cosa divertentissima, perché è - appunto - quel piccolo particolare in più che ancora di più rende un po' l'idea del personaggio: mi è piaciuto veramente tanto!
Particolare che invece mi ha fatto - un tantinello - storcere il naso (sarà anche legato al fatto che ho visto il film vicino a natale, quindi quando già si parlava un po' dell'argomento genericamente: di fuochi artificiali e animali domestici): c'è tutto il paesino intorno ad Antonio, stanno celebrando e - a un certo punto - parte una salva di fuochi d'artificio.
In mezzo alla gente (perché noi NON VEDIAMO i fuochi d'artificio: li sentiamo e vediamo i lampi di luce che si riflettono sulle persone), ed ecco che vediamo la sorella Dolores (che sappiamo avere un udito particolarmente sensibile) che - appena cominciano i fuochi d'artificio - si tappa le orecchie; e ci può stare, la domanda è: e tutti gli animali che erano intervenuti lì? Tutti gli uccelli, i capibara e via discorrendo? Quelli non battono ciglio? Ecco: devo ammettere che questo, un pochino, mi ha fatto storcere il naso.
Comunque cominciamo l'analisi con i quattro punti, e cominciamo dal Punto Uno, che considero positivo, che è la trama: lo sviluppo della trama, quello che è il racconto del film «Encanto».
Al di là - appunto - di essere il clichè del viaggio del personaggio, porta con sé un importante messaggio sulla famiglia, intesa come unità (come un elemento unito) ma anche come “l'insieme di tante persone differenti”: un bellissimo messaggio sulla forza di una famiglia, che non è una cosa astratta ma una cosa che viene grazie all'unione delle singole forze, delle singole capacità ma anche delle singole differenze dei membri di una famiglia.
È un messaggio molto, molto bello: l'ho trovato molto piacevole, sviluppato in maniera veramente molto simpatica.
Secondo Punto, che trovo un tantino negativo (e non sono il solo ad aver trovato un tantino negativo): forse ci sono un po' troppe canzoni?
In «Coco» ci sono tantissime canzoni, però in «Coco» la musica, il canto e la canzone fanno parte integrante della trama e dello sviluppo della storia, quindi sono - comunque - inserite in una maniera che può funzionare: ha senso questo discorso. Qui - invece - molte canzoni sono infilate a caso: non è che diano tantissimo alla narrazione, sono quella parte che si sarebbe potuta evitare… qualche canzone può funzionare: per esempio il film comincia con la canzone di Mirabel che ci spiega, un pochettino, come funziona la famiglia… ok!
Partiamo anche dall'esempio opposto: quello di «Luca» dove non ci sono canzoni: non lo so, non mi ha convinto al 100%, lo devo dire.
Terzo Punto, secondo me positivo: la grandissima dolcezza del personaggio di Bruno.
Non vado ad approfondire il perché, perché farei spoiler, ma questo lo voglio dire: Bruno è un personaggio dolcissimo!
Questa cosa è stata anche dosata molto, molto bene, è molto, molto simpatica, nonostante tutte le discussioni che sono nate, già prima con «Luca» e, poi, con questo:
Non si parla di Bruno!Eppure in questo film Bruno è riuscito a dimostrare di essere una persona dolcissima, prendiamola così.
Non ascoltare Bruno!
Tutti che ce l'hanno con Bruno!
E infine Quarto Punto, che ho trovato negativo: parte all'inizio del film, con quello che è un comportamento - forse un po' troppo stereotipato - della nonna (la Abuela Madrigal); più che altro si sviluppa - soprattutto - nella seconda parte del film, nella parte finale, in cui la trama e lo sviluppo della trama cominciano ad essere forse un po' troppo artefatte, forse un po' eccessive… abbiamo capito che c'è qualcosa che non funziona, ma - poi - si casca un po' in quella classica situazione da “il Bene e il Male separati in maniera radicale ed estrema”, con il Male Fine a Se Stesso.
E, visto come era iniziato il film, visto che i presupposti per un racconto che potesse funzionare… non mi ha convinto al 100% questo cambio di direzione della seconda parte del film: devo dire che questa seconda parte non è che mi abbia convinto al 100%
Poi il finale è molto carino, comunque - in generale - il film è molto carino, ma c'è una prima parte molto avventurosa e una seconda parte che diventa - forse - un po' troppo un clichè… diciamo che voglio esprimere questo come dubbio. Ciò non toglie che il mio giudizio finale rimane particolarmente positivo: è un film molto bello e vi consiglio di guardarlo. Voi - infatti - cosa mi dite? L'avete già visto? Avete intenzione di guardarlo? Non vi interessa guardarlo?
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