domenica 30 settembre 2007

Rigassificatore

Nel siracusano sono diversi giorni (per non dire MESI) che si parla dello sviluppo dell'energia, da una parte con la storia dell'inceneritore di Augusta, da un'altra con la centrale Archimede, e infine con la storia ancora piu' longeva del rigassificatore.
Ma veniamo ai fatti specifici: stamattina alle 7 (come tutte le domeniche) sono andato da mia nonna per darle colazione & farmaci, prima di scendere dalle parti di piazza Adda (tecnicamente e' "Piazza Aldo Moro", ma lo sappiamo in pochi per questo ogni tanto mi ripeto), per fare colazione a mia volta.
Mentre gustavo il classico cornetto al miele seguito da un robusto caffe', ho guardato in giro nel bar notando che non c'era il giornale a portata di mano, per cui dopo un momento di iniziale disappunto ho deciso di andare io stesso in edicola e comprare "La Sicilia" (leggo poco i giornali, dato che preferisco internet, e principalmente infatti do uno sguardo all'edizione di Siracusa tanto per vedere che cosa e' successo di nuovo in citta', niente di piu'; lo legge di piu' mia madre. Questo e' il motivo per cui mi sta bene di dare un occhio al giornale al bar), per cui dopo aver pagato ed essere uscito dal bar, mentre fumavo una sigaretta ho guardato se intorno alla piazza se ci fosse un'edicola aperta, ma a vuoto...
Per cui, salito in macchina, ho iniziato a girare le tre-quattro edicole che conosco, trovando infine aperta quella prossima all'incrocio fra viale Teracati e via Costanza Bruno.
Entro, chiedo "La Sicilia" e l'edicolante, solerte, mi mette davanti al naso il giornale, imbustato nel cellophane assieme ad un corposo fascicolo di colore blu scuro non identificato, la cui copertina e' appunto coperta dal giornale. Ringrazio, esco e - salendo in macchina - apro il giornale notando che l'allegato (di solito ci sono supplementi culturali, sportivi o di altro scopo) altro non e' che una brochure della Ionio Gas, che vuole spiegare, come stanno facendo sia una campagna martellante di spot, sia il sito internet, come costruire un rigassificatore a Priolo sia un'investimento sullo sviluppo della Sicilia e tutta questa bella roba qua.
Io - come mi sono espresso in passato - non mi sento quasi mai contrario alle forme di sviluppo energetico sostenibili e - alla fine della fiera - un circuito per la vaporizzazione del metano liquido non e' chissa quale astruso stabilimento fumoso (e/o fumante) ed inquinante e pericolo etc. etc.
Pero' - come gia' detto diverse volte in passato, e lo ribadisco - e' necessario cercare di puntare non solo a forme di sviluppo dell'energia eco-compatibili ma, soprattutto, a forme di energia rinnovabili. Il metano, il carbone, le bucce di mandorle, l'olio combustibile etc. sono tutte fonti destinate a finire.
Si da tanto valore al gas naturale perche' non inquina [e ci credo: tutti gli idrocarburi bruciano producendo anidride carbonica ed acqua, e' fisica, mica magia (CH4+2O2 = CO2+2H2O)], ma ci si dimentica di considerare una serie di fattori, quali la capacita' termica (il metano mediamente 35,7J°K-1mol-1, contro ad esempio il propano che tocca i 73,6J°K-1mol-1) che non e' eccezionale: ci vuole una buona quantita' di metano per portare dell'acqua ad ebollizione (o vaporizzarla in una centrale termica), fattore che porta ad utilizzare spesso altri combustibili con potere calorifico maggiore. Il punto che in questi casi si perde d'occhio, pero' e' quello piu' importante: parliamo di combustibile, di combustione, di bruciare qualcosa che non viene fuori da un pozzo senza fondo.
Costruiamo un rigassificatore, perche' no? Mettiamolo in opera, diamo posti di lavoro etc. etc. Per quanto tempo? Dieci anni? Venti? Cinquanta? E poi? Quando "gas naturale" diventa un termine da enciclopedia?
Perche' non sfruttare le risorse che non mancano? Il sole, il vento, i rifiuti, il nucleare che dura decenni... In Italia non vogliamo il nucleare perche' siamo santarelli e dopo Chernobyl non vogliamo il nucleare? Bene! E poi compriamo energia nucleare in Europa! Geniale. Qual'e' il problema? Pensate che in caso d'incidente (non raro, oserei dire "impossibile" dato che non si puo' tenere Chernobyl come esempio: il reattore RBMK-1000 era, se mi consentite il francesismo, un cesso: nessuno osa neppure sognarsi di costruire un reattore nucleare che - lasciato a se stesso - tende per sua natura a divenire instabile, e "coefficiente di vuoto positivo" e' un concetto espresso sui libri di testo da studiare come in una facolta' di economia si studia la "truffa al commercio") le radiazioni rimangano fuori dai confini perche' abbiamo votato no al nucleare? Come disse Bruno Vespa qualche venerdi' fa alla radio, credete che se succede qualcosa di storto in una centrale nucleare francese, mettiamo al confine gli agenti della guardia di finanza che cosi' non fanno passare dal confine le particelle contaminate?
Non aveva ragione Beppe Grillo quando diceva: "E' come se dici a tuo figlio: non girarti gli spinelli, comprali gia' preparati". Smettiamola, una buona volta, con questi discorsi da bar sui rischi dell'uno o dell'altro meccanismo di produzione o immagazzinamento di energia.
PS: almeno la ionio gas e' stata onesta a dire che gli incidenti con i rigassificatori nel mondo ci sono stati, ma sono stati di piccola entita' (forse perche' l'ultimo a memoria personale lo hanno provocato due manovratori ubriachi fradici?), ma non me la sento neppure di zittire la campana di chi il rigassificatore non lo vuole, soprattutto in una sicilia battuta da terremoti ed altri fenomeni naturali, per cui vi consiglio di leggere, con la calma e la dovizia di pinze con cui vanno presi gli argomenti trattati da una campana piuttosto che un altra, non solo il sito di Ionio Gas, societa' costruita da Eni e Shell, ma anche quello del comitato contrario al rigassificatore.

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