Il giorno dopo ferragosto del 1977, quando io ancora non avevo spento la mia prima candelina, il mondo perse uno dei piu' controversi, poliedrici e comunque famosi personaggi del mondo del rock; Elvis fu universalmente soprannominato come "Il re del Rock & Roll" (o piu' semplicemente, appunto, "The King").
Un altro personaggio che ha lasciato dietro di se' un alone di mistero, e che e' stato un mix di genio e sregolatezza, ci ha lasciati in questi giorni. Parlo di un altro re, questa volta del "Re del Pop", ossia di Michael Jackson.
Jackson e' stato un bambino prodigio, e non voglio stare qui a riportare la sua vita e la sua fama, partendo dai "Jackson Five" per andare avanti con gli album solisti e tutta questa bella storia qua. Non voglio per un motivo molto semplice: non sono un grande appassionato di musica.
Ho nel cuore (e nella mente) generi musicali molto di nicchia, con qualche cosa che ogni tanto va fuori dagli schemi. Sono un buon appassionato di New Age (soprattutto atmosphere e dreamin'), ma non disdegno di ascoltare, talvolta, qualcosa d'altro. Non amo molto il metal, e sono particolarmente esigente con la musica italiana. Volete un esempio pratico: in questo momento, mentre scrivo questo articolo, sto ascoltando la colonna sonora di "Donnie Darko". Sto facendomi guidare dalla voce suadente di Gary Jules che interpreta "Mad World" dei Tears for Fears.
Di Michael Jackson ho sentito molto, sia come brani musicali sia della sua vita a tratti sregolata.
Mi ha colpito aver saputo della sua morte, ma non rientro in quella categoria di fan sfegatati che sono subito corsi a Los Angeles a versare lacrime sul vialetto d'ingresso a casa sua, ne' ho intenzione di lasciare un orsacchiotto di peluche al sacrario spontaneo che si e' creato davanti all'ospedale dell'UCLA {e' il modo che usano gli americani per esprimere affetto [no, i miei cuccioli me li tengo intorno, altro che! (-: ]} ma non voglio in alcun modo criticare chi lo ha apprezzato cosi' tanto da volergli dedicare lacrime, candele etc.
Una premessa importante: la vita di Michael e' stata piena di lati oscuri, un po' come quella di moltissimi artisti che, con la fama, hanno visto arrivare anche una lunga filata di strascichi positivi e negativi.
Moltissimi processi negli USA non sono stati affrontati perche' le parti, o su pressione di una, o su pressione dell'altra, sono giunte spessissimo ad accordi extragiudiziali che hanno sempre previsto il versamento di laute e cospicue somme di denaro. In Italia questa pratica non e' legale (se io denuncio una persona e poi gli chiedo dei soldi per ritirare la denuncia e non andare al processo, mi macchio del reato di cui all'art. 629 del codice penale), ma nella nazione che vuole insegnare la democrazia al mondo, questo va bene, e non mi stupisce che moltissimi personaggi famosi si siano visti querelare solo per arrivare a strappare qualche spicciolo. Chiara l'intenzione di accusare Michael per molestie sessuali che non aveva mai perpretrato (assolto in formula piena da tutti e dieci i capi di accusa), ne' avrebbe potuto materialmente (e' una storia limpida e molto cristallina, ma non mi va di rivangarla ora che l'artista riposa definitivamente). Michael e' stato l'eterno Peter Pan, e' stato impegnato in ambito sociale, e' stato un artista ben piu' che affermato, e i fiumi (letterali) di lacrime che stanno versando per lui mi sembrano una chiara affermazione di questi principi.
Chissa' se ora, nell'aldila', stara' duettando con Elvis, magari un bel "let me be your teddybear"...
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